Quartiere - Uchiha

[Ambientazione]

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    Al ribattere di Atasuke i tre ebbero reazioni differenti, Izumi delusa, Sorai indispettito e arrabbiato, mentre il corvo semplicemente si limitò a sospirare.

    Il miglior inseguitore?

    Chiese il più vecchio dei tre mentre il più nero si sorreggeva la fronte, imprecando qualcosa sottovoce.

    Non devi inseguirlo, non devi trovare le sue tracce.
    È sparito da un anno.


    Il corvo gli fece eco sulle ultime parole, nuovamente a mezza voce.

    Ma si, ma si.
    Atasuke san sarà così veloce da correre indietro nel tempo
    Mpft!


    L’ironia esternata da Masakado raggiunse picchi che solo lui tra i tre era in grado di toccare.

    Sai vero che non è di un inseguitore che si necessita?
    Senza contare che non penso le tue abilità possano eguagliare quelle di un jonin con un esperienza parecchio più ampia della tua.
    Non è sparito da un paio di giorni, anzi! Credi che in tutto questo lasso di tempo sia rimasto anche solo il ricordo delle sue tracce?
    Molto probabilmente ricorderai a fatica persino l’esatto punto in cui vi siete separati, e parli di inseguimento?
    Menomale che si era parlato di cervello, nemmeno ti è passato per l’anticamera dello stesso di utilizzarlo, la prima cosa che hai pensato è stata fiutare l’aria e correre veloce.
    Un buon inizio non c’è che dire.


    Alzò la mano, scostando chissà quale volontà di proseguire il discorso, lasciandolo cadere con arrendevolezza, come se continuare fosse inutile, probabilmente aveva intenzione di rammentare ad Atasuke che aveva specificato bene di non attaccarsi alle parole del suo esempio riguardo i cavalli, ma pensarono, evidentemente la natura di equino gli si confaceva.

    Continui a citare il passato, passato in cui abbiamo sbagliato Atasuke, passato da cui abbiamo appreso, al contrario di te.
    Vorrei inoltre farti notare che tuo padre è scappato, così come scappano i traditori. E tra un traditore che potrebbe avere l’intenzione di vendicarsi del suo villaggio cospirando contro di esso, e Sasori ci sono differenze ben marcate, nel caso di tuo padre si cercava di prevenire un problema futuro.
    Nel caso di Sasori si cerca di evitare che lo diventi.


    Ma il giovane aveva parlato decisamente più del dovuto, ed altre parole andavano sprecate per le sue orecchie ingorde ma senza fondo, golose di una verità che non riuscivano ad apprezzare.

    Missioni peggiori?
    Ma con quali dati affermi questo?
    Hai forse letto l’intero archivio per vedere a quali missioni sono stati assegnati gli altri?
    A te sono state assegnate missioni, come a tanti altri shinobi, se le hai trovate difficili, beh, colpa nostra che credevamo ti abbiamo sopravvalutato.
    Ti faremo servire il thè nel soggiorno del Daimyo la prossima volta.
    Bada bene Atasuke, il clan non autorizza niente, se arriva una richiesta dall’amministrazione possiamo esclusivamente accettare e monitorare i nostri consanguinei, ma non possiamo evitare che partano, eventualmente potremmo suggerire che le condizioni di un elemento non sono le migliori in quanto abbiamo con i nostri membri particolare affiatamento, facendo quindi notare che è meglio per quello shinobi non partecipare a date missioni, ma nel riguardo della sua salute, non per volontà o potere di opporsi a scelte dall’alto.
    E tu… beh, tu sei sempre stato in salute.
    Paradossalmente lo shinobi ha più potere su se stesso, potendo rifiutare l’incarico, ma a quanto vedo ti piace rischiare, per cui, con quale faccia tosta vieni a recriminare?


    Lo sguardo navigato di Sorai si soffermò sugli occhi di Atasuke con la leggerezza e la fermezza che solo l’esperienza maturata col tempo poteva conferirgli.

    Hai parlato di arroganza, lato negativo che hai ereditato pienamente, e non negartene, lo stai pienamente dimostrando.
    Ciò che non comprendi Atasuke, è che non ci sono decisioni interne, potresti forse definire decisione interna questa piccola diatriba, ma se l’Hokage non fosse stato presente, gli avremmo riferito della tua venuta, della tua decisione, della nostra e della tua posizione.
    Nuovamente, perché siamo alleati. Se capitasse un problema a te, e per qualche ragione il clan non potesse fronteggiarlo dovrebbe richiedere man forte al villaggio, a quel punto come motiveresti quel segreto?
    L’amministrazione avrebbe tutto il diritto di rimproverarci non perché messo in pericolo un Uchiha, bensì un ninja della foglia.
    Sai perché i capiclan hanno potere?
    Ma soprattutto sai che potere hanno?


    Attese qualche secondo prima di dare una risposta.

    Sociale.
    I capiclan sono i leader di una fetta, più o meno grande, del villaggio e da essa eletti. Non rispettare i loro consigli, le loro parole, comporta l’inimicarsi il clan se tale presa di posizione non è fondata o appoggiata da una maggioranza composta da figure che possono variare di volta in volta in base alle occasione.
    Per questo sono necessari degli accordi.


    Concluse seccamente.

    Così si comportano gli alleati.
    Questo sei o dovresti essere, prima di essere Uchiha, è una lezione che si cerca di insegnare agli studenti sin dal loro primo giorno, è evidente che non sia stato io ad assegnarti i tuoi studenti altrimenti avrei certamente tenuto conto di una mancanza che rasenta l’anarchia.


    Quando poi il discorso si spostò sulla sottomissione lo stupore si fece strada nel viso dei tre, Sorai diede una stretta di mascelle così vigorosa che per più di qualche secondo fu possibile vedere la forma dei muscoli della mandibola, fu il Corvo a posargli una mano sulla spalla, ed indurlo alla calma.
    Ma era chiaro dei loro volti che Atasuke aveva usato la peggior parola che potesse scegliere tra le infinite alternative.

    Mi domando cosa di “comune accordo” non ti sia chiaro.

    Il tono fino a quel momento cortese di Masakado era sparito uno ben più rigido veniva ora dedicato ad Atasuke.

    Sono più che convinto che nella lingua corrente rappresenti una decisione presa da due fazioni dopo una discussione atta a chiarire la tesi di entrambe, al fine di raggiungere un punto comune o rafforzare delle idee già presenti.
    L’unico sottomesso sei tu Atasuke.
    Ti sentii così infimo ed inferiore, così inconsciamente insicuro, da nutrire dubbi persino sulle persone che ti sfamano


    Fu in quel momento che Masakado si alzò, imponendo la sua presenza, il suo carisma, più che la sua stazza.

    C’è un solo governo al villaggio della foglia, Atasuke.
    I clan non hanno regole interne, perché non esiste un interno od un esterno fino a che siamo dentro alle mura.
    L’Hokage ha rispettato le nostre ragioni quanto le sue, ma ciò che più conta, e che l’alleanza che ci ha portato a fondare il villaggio della foglia gli concede dei poteri, tra i quali il levarsi sopra alle decisioni di chiunque all’interno delle mura poiché lui è il capo.
    LUI è l’ombra del fuoco.
    L’unico che non ha rispetto per le opinioni altrui sei tu Atasuke.
    E fino a che questo avviene col clan è tollerabile, perché il clan non ha potere di condanna verso questo tipo di atteggiamenti.
    Ma cercare di intaccare la leadership dell’Hokage, dubitare di esso… accusarci di sottomissione come se fossimo stati costretti a fare scelte vietate dalla legge, o a fare il male del nostro clan che vive ormai in pace… questo è ben diverso.
    Questo potrebbe portare a conseguenze ben più gravi.


    La mascherà si immobilizzò innaturalmente sul volto di Atasuke, lo stava fissando intensamente ed era strano notare come, nonostante l’immobilità trasudasse espressività a sufficienza da far trasparire le sue emozioni.

    Dimmi Atasuke, alla luce di questi discorsi, riporteresti interamente questo discorso all’Hokage?

    Immobili, tutti e tre, Atasuke era riuscito in qualcosa di molto complesso, farli andare d'accordo su qualcosa.
     
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