Palazzo del Mizukage

[Amministrativo]

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Shiltar Kaguya
        Like  
     
    .
    Avatar

    Falce dei Kaguya


    Group
    Y Danone
    Posts
    21,444
    Reputation
    +602

    Status
    Offline
    L'osservazione sul "deliberato atto di trascuratezza" fu ascoltata con Shiltar con lo stesso interesse e sguardo socievole che avrebbe un cane idrofobo, specie considerando che, ancora una volta, Konzen tornò a toccare un punto che gli era stato detto per due volte di sorvolare: la vita personale del Kaguya, come quello gli fece subito notare: "Te l'ho detto e torno a ripetertelo, non impicciarti di questioni che non t'interessano e, per quel che riguarda il mio aspetto, semmai sentirò il bisogno di cambiarlo, me ne occuperò, ma al momento non c'é ragione per farlo."

    [...]

    Shiltar lasciò che l'altro ridesse, seppur, dopo un primo momento di disappunto, nello sguardo del Kaguya si poté leggere solo una certa perplessità, perché, in effetti, non aveva capito la "battuta" dell'altro, non avendo la bencheminima idea delle abilità degli Akimichi, che aveva sì sentito nominare come clan della Foglia, ma mai avuto il piacere d'incontrarne un qualsiasi elemento, quindi non poté cogliere il sottile doppiosenso di quelle parole, perciò aspetto, con perplessa calma, che l'altro la finisse di ridere, cosa che, fortunatamente, accadde prima che Shiltar perdesse la pazienza.

    Quando poi il suo interlocutore iniziò a parlare del proprio look, fu il Mizukage a rivolgergli un cenno d'assenso accomodante, ma per nulla serio, piuttosto leggermente sbeffeggiante, specie sul "bellissimo", con una larga smorfia del viso a sottolineare quanto poco fosse corretto quello specifico aggettivo a suo dire.
    Poi, per quanto l'espressione seria sulla proposta del vestito non gli sfuggì, il Kaguya fu lesto nel rifiutare cordialmente: "Grazie, ma posso farne a meno, tanto più che dubito che qualcuno ci possa scambiare per parenti.", affermò muovendo il proprio indice destro dal suo viso a quello dell'altro, come a voler sottolineare che non è che avessero tanto in comune nell'aspetto.

    La successiva, e probabilmente più divertente, parte del loro discorso, incentrata sul concetto di cautela, portò entrambi a sorridere più sinceramente, e meno derisoriamente, del solito, l'uno dell'altro, "Con tutta la gente che fa le pulizie qui, nemmeno uso una combinazione, ma un sistema un pizzico più complesso, specie dopo quello che è successo mesi fa...", ammise con un cenno d'assenso della testa sull'esempio della donna delle pulizie, alzando poi un sopracciglio un pò sorpreso sul paragone con il "kami della morte", un gesto che poi passò ad uno sguardo che domandava la stessa cosa che, poco dopo, il Kaguya chiese: "Ora non starai un pò esagerando sul mio aspetto secondo il tuo punto di vista?", domanda fatta con una leggera torsione del naso.
    In ogni caso, fu poco dopo Konzen a fare due domande, la prima fece un pò sorridere il Mizukage, "E' più facile di certo, specie considerando come rovino i vestiti in missione, un look, come lo chiami tu, così semplice mi permette di avere sempre dei ricambi facilmente recuperabili ed organizzabili, certo che è più facile.", confermò, "E poi, prima di tutto, sono i miei coccodrilli che mangiano le persone, o almeno due volta ho permesso a Sobek di farlo, con dei nemici in missioni, uno dei tizi che ha fatto saltare l'Accademia ed un traditore dei Kaguya, ma credo che nemmeno gli altri avrebbero rifiutato.", ricordò con una certa nota di sorpresa nel trovarsi a ragionare su quale carne potessero gradire i suoi coccodrilli, "E comunque ce l'ho un hobby, se è quello che chiedi: secondo te chi li fa questi soprammobili di cui tanto ti sei lamentato? Sono bravissimo in questo... ho anche fatto un servizio di posate di questo materiale come regalo per un matrimonio di un ninja del villaggio.", concluse, stavolta ridendo lui di gusto all'idea del regalo fatto ad Itai per il suo matrimonio.

    [...]

    Ancora appoggiato alla poltrona, ascoltò le nuove parole di Konzen, sorridendo leggermente al nuovo accenno all'età, che lui stesso aveva aperto, prima di ascoltare le successive parole e metterci un pò a cogliere il suo accenno ai fatti di Genosha, relativi a quanto l'ex foglioso era apparso a Kiri, sul successivo accenno all'eventualità che avesse trovato un amico in Shiltar, il Kaguya accennò un mezzo sorriso, agitando leggermente la testa, come a non voler negare, né confermare del tutto l'idea dell'altro.
    "Al più, puntiamo le pacche sulle spalle, gli abbracci, trovo difficili che mai ci potremo arrivare...", lo interruppe brevemente, con uno sguardo tranquillo, mentre l'altro annuiva alle proprie parole, con una domanda finale.
    "Diciamo che non ti considero ancora il più fedele ninja di Kiri, ma in questo tempo ho avuto modo di riflettere in generale sulla mia visione dei ninja che abbandonano il proprio villaggio e trovano casa in un altro.
    Però, ancora non siamo arrivati alle pacche sulle spalle, posso confermartelo."
    , concluse con un sorriso sincero, in fondo quella discussione stava andando meglio di quanto potesse sperare, in quella sua parte finale, o almeno in quella che sembrava la parte finale, anche se, come scoprì poco dopo, non lo era.

    [...]

    Konzen, finito quello specifico argomento, infatti, esordì con delle parole piuttosto strane: avrebbe rischiato di essere ucciso per quello che stava per dire? Shiltar, alla serietà ritrovata dell'altro, gli rivolse uno sguardo incuriosito, ma meno rilassato dei precedenti, per starlo poi ad ascoltare in silenzio.
    Sembrava che l'altro volesse il permesso per uscire da Kiri, per motivi che in quel momento non poteva spiegare, in più voleva anche un aiuto, seppur, in questo senso, non capiva ancora Shiltar che cosa potesse servirgli come aiuto.

    La prima richiesta: andare a Konoha presso la tomba della moglie e della figlia.
    Probabilmente, in una situazione differente, Shiltar avrebbe solo rispettato la serietà, e forse un pò di dolore, che poteva percepire nelle parole dell'altro, ma, con ciò che stava succedendo nella sua vita, Taeko e tutto il resto, più e più volte si era ritrovato a riflettere su come si sarebbe ridotto semmai fosse successo qualcosa a quella che, ormai, vedeva come la sua futura famiglia e mai nessuna riflessione era finita bene.
    Questo lo portava a provare un certo timore di poter un giorno vivere una situazione come quella di Konzen, ma, più di questo, ad aggiungere una certa nota di simpatia e di comprensione in più, che fece passare in secondo piano anche la notizia dell'eventuale elezione a Hokage di Shika Nara.
    "Va bene.", fu la sua prima risposta, seria, un pò triste, e priva di alcun tipo di dubbio, "Se effettivamente ci sarà questa elezione e Kiri sarà informata, vedrò di fare in modo che tu vada con l'amministratrice, se vorrà andarci, o andrai da solo.
    Altrimenti, se servirà, vedremo di trovare un altro modo per farti andare lì, ma, specie in questo secondo caso, considera che verosimilmente non avrai molto tempo."
    , volle specificare alla fine, con tono ancora serio, prima di ascoltare eventuali osservazioni dell'altro, oltre le altre sue richieste.

    Seconda richiesta: tornare a Grimdad.
    Shiltar, malgrado quello che poteva supporre Konzen, sapeva pressoché pochissimo della missione in cui l'allora ninja di Konoha era stato mandato assieme ad Arima Uchiha, Shiken Takatsui e Sayaka Okamikumo, poiché, in quello stesso periodo, l'allora chunin Shiltar Kaguya si trovava con altri due ninja della Foglia al di fuori dell'accademia, intento in una missione in quel dell'Impero di Smeraldo.
    Il poco che sapeva lo aveva scoperto dalla relazione di Shinken, tornato anche lui, seppur in modo più rinomato, a questo ora s'aggiungevano le spiegazioni di "Houyoku", che, ancora una volta, fecero riflettere il Kaguya su quel che avevano in effetti in comune: stavolta era l'altro che voleva impedire di sentirsi in colpa per la morte di una persona innocente, un'esperienza che il Mizukage ben conosceva, con la morte di Brun che pesava sulla sua coscienza da quando aveva lasciato Laa, una cosa che non era scomparsa con la morte di un Chuda e che sempre lo perseguitava, in qualche modo.
    "Questa come richiesta non sarà facile, ma possiamo passare dall'amministrazione, ora, e vedere di organizzare la cosa.
    Penso che potrai andarci, sul tornare, conto che ormai tu ce la faccia.
    E, per quanto può interessarti, sia Sayaka sia Shinken sono tornati da Grimdad, solo che Sayaka è morta qualche mese dopo, mentre l'altro è tornato da poco, ottenendo il grado Jonin per quella missione fallita."
    , concluse, con un sorriso un pò amaro su quelle ultime informazioni, forse superflue, ma immaginava che all'altro potesse un pò interessare.

    L'ultima fu la richiesta peggiore: stare fuori da Kiri per un mese, senza spiegargli né dove andava, né perché.
    Il Kaguya si poggiò la mano destra sulla fronte, pigiando con le dita sul volto, prima di rispondere, dopo aver ascoltato le parole dell'altro: "Le prime due richieste sono state per motivi che comprendo, forse solo parzialmente, perché non ho vissuto situazioni completamente uguali, ma li comprendo.
    Ti ho dato fiducia per entrambe e te la darò anche quando andremo in amministrazione a crearti una terza identità, e pure una quarta, a quel che sembra.
    Però, specialmente se poi ti servirà ancora una mia mano, devi capire anche tu, che stare un mese, oltre il tempo che questi viaggi ti prenderanno, fuori da Kiri, è una cosa che posso fare, ma per cui vorrei una spiegazione migliore.
    Pure non completa se vuoi, ma pur sempre una spiegazione, se non sul dove vai, almeno sul perché."
    , spiegò, serio, attendendo una spiegazione di rimando dall'altro.
     
    .
220 replies since 5/10/2008, 19:33   4754 views
  Share  
.