Palazzo del Mizukage

[Amministrativo]

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  1. Kalastor
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    Un Nuovo Inizio.
    Verso la Conclusione.



    Aahh Shiltar.. - L'espressione gioconda non se n'era andata. - ..sei terribile. - Si abbandonò sulla sedia, sfinito dalla stoica resistenza del Kaguya. - Magari proprio per questo m'incuriosisci. - Appoggiò i palmi sui braccioli, tamburellando un poco con le dita. - Ma di cosa hai paura? - Sbuffò, per lo più annoiato da quel dubbio improvviso. - Mi conosci, ho fatto il bastardo per mestiere, se volessi potrei conoscere ogni tuo sordido segreto! - Non suonava come una minaccia, al più come una semplice constatazione. - Però non lo faccio! Perchè rispetto la tua intimità.. - Chiuse gli occhi e piegò la testa di lato sollevando i palmi nel contempo, così da sottolineare l'ovvietà della sua affermazione. - ..ma sono preoccupato! - Annuì senza cambiare posizione. - Alle donne bisogna piacere, se ti comporti in maniera inappropriata colpisci tutta la categoria! - Solita falsa espressione indignata. - E poi dai.. - Ammiccò vistosamente. - ..tu sai di aver bisogno del mio aiuto.

    [...]

    Tanto più che dubito che qualcuno ci possa scambiare per parenti. - Per una volta dovette dargli ragione. - In effetti non ci assomigliamo per niente, lodati siano gli Dei. - Erano come l'acqua ed un tostapane, completamente diversi. - Però ti farò ugualmente un vestito. - Almeno su questo si mostrava risoluto in maniera benigna. - Qualcosa di moderno, ma con un taglio classico. - Tese indice e pollice di ambo le mani, ruotando la macina per portare le dita a formare una cornice. - Qualcosa da tutti i giorni, ma utile in missione.. - Chiude l'occhio destro per meglio valutare la figura del soggetto. - ..probabilmente blu.


    Per un terrificante momento si chiese come sarebbe stato essere il fratello di Shiltar. Pensò a quale doveva essere stata la sua infanzia ed alla ragione del suo essere Ninja. Si chiese se aveva ricordi della madre e del padre, se avesse dei parenti in vita. Si domandò anche quanto e come il suo passato avesse influito su quanto era diventato. E fece altrettanto con sé stesso. Forse nascendo anche lui a Kiri sarebbe finito per assomigliare a quell'albino disfunzionale. Probabilmente no, ma la sola ipotesi valeva lo spenderci qualche secondo sopra. Trarre un tale spunto di riflessione da un discorso in merito a vestiti e look era veramente demenziale. Ma per certo gli avrebbe tolto il sonno almeno per una settimana.

    Ora non starai un pò esagerando sul mio aspetto secondo il tuo punto di vista? - Trattenere la risata gli costò il quasi distacco della lingua. - No, credimi. - Le parole erano leggermente biascicate ma il dolore lo teneva concentrato. - Dopo aver vissuto qui, quando la trista mietitrice verrà a reclamare la mia anima.. - Il contrasto fra gravità dello scenario ed assurdità della discussione rendeva il tutto completamente divertente. - ..le chiederò dove ha lasciato il cappello. - Istanti dopo, la rivelazione sugli hobby del Mizukage gli fece amaramente rimpiangere di avergli fatto quella domanda. - Santi Dei, è inquietante anche nel tempo libero.. - Con un filo di voce, decisamente sconvolto. - ..beh, se non è coerenza questa! - Prese l'appunto mentale di non indagare mai sugli svaghi di chi modella la propria casa attorno al tema delle ossa. - Credo di aver scoperto molto più di quanto volevo, almeno in questo ambito. - Però non resistette. - Ma tu esci mai? Voi Kaguya dovreste essere ballerini eccellenti!

    [...]

    Ho avuto modo di riflettere in generale sulla mia visione dei ninja che abbandonano il proprio villaggio e trovano casa in un altro. - Un'esclamazione sorpresa si legò strettamente all'espressione colpita. - Lieto di aver dato una scossa al tuo Mondo! - Ed era vero, essere riuscito in qualcosa del genere, senza per altro volerlo consapevolmente, lo riempiva di orgoglio. - Però, ancora non siamo arrivati alle pacche sulle spalle, posso confermartelo. - A sorriso sincero rispose con una risata altrettanto sincera. - Non avevo dubbi! - La piega presa dal discorso aveva sorpreso tanto il Kaguya quanto lui, magari c'era davvero la possibilità che diventassero amici. - Potrebbe sembrare stupido e fuori luogo parlarne ora.. - Le sue premesse non mancavano mai di essere sconvolgenti. - ..ma mentre navigavamo verso Genosha tu mi dicesti di non avere nessun legame con i Kaguya del passato.. - Probabilmente non sapeva bene neanche lui come mai aveva avuto quel pensiero. - ..ma io non credo sia vero. Il Mizukage di allora era un assassino sanguinario senza rispetto per la vita.. - Serio ed al contempo rilassato, il repentini cambi di registro di Konzen erano qualcosa di sorprendente. - ..e se pur nel modo peggiore quei Ninja hanno cercato di dare al Villaggio un futuro migliore.. - Anche se le cronache parlavano di un clan segnato da una violenza fine a sé stessa, non era difficile capire come Houyoku fosse convinto del contrario. - ..e se ora il Mizukage sei tu, credo che tutto sommato abbiano avuto successo.

    [...]


    Ricordati di respirare. Era una delle prime regole da ricordare in combattimento. Lui lo fece, con appena qualche secondo di ritardo. Chiuse gli occhi giusto un istante e si concesse persino un sorriso sollevato. Era fatta, quello era il passo decisivo. Finalmente le trame del destino da lui stesso ingarbugliate sino all'inverosimile cominciavano a tendersi in direzione del suo obbiettivo. Ottenere l'approvazione di Shiltar era prima di tutto un bisogno morale per lui, ma anche poter sperare di averlo al proprio fianco quando fosse giunto il giorno era rassicurante. Doveva contare sull'appoggio di tutte le persone fidate per avere una speranza di successo, soprattutto considerata l'entità del nemico che andava ad affrontare. Quello però era solo l'inizio e la Strada si preannunciava come sempre in salita, anche se questa volta poteva ragionevolmente immaginare di non doverla percorre completamente in solitudine. Lasciò scivolare l'aria all'interno dei polmoni, ora veniva la parte difficile.

    Altrimenti, se servirà, vedremo di trovare un altro modo per farti andare lì.. - Era decisamente quello di cui aveva bisogno. - ..ma specie in questo secondo caso verosimilmente non avrai molto tempo. - Annuì fra sé, senza distogliere lo sguardo. - Ironicamente mi trovo nella condizione di non avere mai molto tempo. - Sorriso carico di amarezza. - Preferirei partire il prima possibile e conto di trattenermi non più di quanto necessario per rendere un degno omaggio. - Più parlava di quell'argomento minore diveniva la sua capacità di rimanere impassibile di fronte al dolore. - Anche se è passato tanto tempo, in questo momento vivo come insopportabile ogni istante trascorso lontano da loro. - Chiuse gli occhi, ma fu la debolezza di un momento. - Sono molte le volte in cui vorrei spezzare questa catena di inganni, ma semplicemente non posso. - Rabbia, amarezza, dolore. - Mi basta un pretesto qualsiasi, purchè ufficiale.


    Partendo quella notte aveva preso una decisione, dalla quale era scaturita tutta una serie di eventi paralleli, dagli esiti quasi sempre nefasti. Non aveva mai avuto un rimpianto e se davvero il prezzo era quello dell'infamia lo avrebbe pagato volentieri. Lui credeva realmente nello spirito della Foglia e nei suoi ideali di fratellanza e coraggio, ma tutto sommato si era fatto bastare il metterli in pratica anche da ramingo, e così avrebbe fatto sino al giorno della sua morte. Ora però era un Ninja di Kiri e se anche un tempo l'idea del ricordo gli provocava un misto di angoscia e sollievo, non è era più così. Tutto sommato, l'unico vero legame col Villaggio d'origine era quello degli affetti. Lì aveva lasciato una parte del proprio essere della quale non sarebbe mai più rientrato in sospetto, così da rendere quella cicatrice il marchio di un passato di morte. Il sangue della sua ferita avrebbe impedito ad altri di soffrire, e così doveva essere. Forse il fuoco di Konoha gli avrebbe permesso di illuminare le tenebre nella quali si stava gettando, anche se lui non ne era più partecipe. Probabilmente Kanae l'avrebbe apprezzato.

    Questa come richiesta non sarà facile.. - Quando combatti contro un Mondo niente è mai davvero facile. - ..ma possiamo passare dall'amministrazione, ora, e vedere di organizzare la cosa. - Annuì con decisione. - Penso che potrai andarci, sul tornare, conto che ormai tu ce la faccia. - Serrò la mascella mostrando per la prima volta un'espressione davvero risoluta. - Non è contemplata nessun'altra possibilità, è diverso. - Appoggiò i pugni sul tavolo. - Dovessi anche radere al suolo quell'isola di merda e tutti i suoi maledetti abitanti, io la salverò. - Alzò le labbra quel tanto che bastava a mostrare i denti, una sorta di preludio di quanto sarebbe diventato. - Cambierò il passato, ad ogni costo. - Prese un mezzo respiro, cercando di ritornare al proprio distaccato contegno. - Sia Sayaka sia Shinken sono tornati da Grimdad, solo che Sayaka è morta qualche mese dopo.. - La notizia lo colpì come un calcio alla bocca dello stomaco. - Sayaka.. - Aveva odiato l'indole crudele della donna, ma sapere della sua morte lo riempiva di una profonda tristezza. - ..mentre l'altro è tornato da poco, ottenendo il grado Jonin per quella missione fallita. - Sorriso sprezzante. - Appena avrò occasione pareggerò i conti anche con lui.


    Lei era il male. Non aveva mai visto un tale disprezzo per la vita umana ed all'epoca ne era rimasto semplicemente sconvolto, ma era stata una lezione importante. Gli aveva fatto capire come i valori non fossero mai assoluti, insegnandogli a convivere con quelli altrui senza per forza cercare di cambiarli. Ognuno era frutto del suo Mondo e probabilmente Sayaka era vissuta nell'odio e nel dolore. Per quello sapere della sua sorte nefasta creava in lui un senso di compassione. Era morta sola, senza mai conoscere l'amore, senza amici e senza nessuno a piangere la sua scomparsa. Era malvagia, ma non meritava di finire nella polvere, lontano dagli occhi e dai cuori. Forse avrebbe potuto salvarla. Forse non era ancora tutto perduto. Ma ora sì. Si ripromise di dedicarle una preghiera e portare avanti la sua Strada. Quando uccidi qualcuno o non riesci a proteggerlo, sei tenuto a farti carico del suo futuro e della sua vita per come poteva essere, era questo in cui credeva. Nessuno dovrebbe sparire come un puntino sulla mappa e quando una vita si spegne qualcuno dovrebbe sempre versare una lacrima. Per quanto sciocco, lui l'avrebbe fatto.

    Pure non completa se vuoi, ma pur sempre una spiegazione.. - Non si allarmò, aveva previsto una domanda del genere. - ..se non sul dove vai, almeno sul perché. - Per questa ragione non esitò nemmeno un secondo a rispondere. - Va bene. Mi serve una lama. - Cercò sulla scrivania un oggetto tagliente, il che poteva significare praticamente qualsiasi cosa, conoscendo il Kaguya. - Hai anche della carta assorbente per caso? Potrebbe sporcare un pò.. - Atteso il dovuto, sollevò la manica destra e rivolse verso Shiltar il palmo della mano, sino ad allora tenuto scrupolosamente nascosto. - Ho questo dal giorno della mia nascita. - Si trattava di un antico ideogramma col significato di "Gatto". - Quando ero piccolo io e mia sorella ci scherzavamo su.. - Non riuscì nemmeno ad accennare un sorriso malinconico. - ..ma poco più di cinque anni fa le cose hanno cominciato a cambiare. - Non era tanto la serietà a colpire, quanto la freddezza con la quale raccontava quegli episodi. - Incubi, visioni, sogni.. - Ripensare a quelle immagini ormai non lo turbava più. - ..e dopo un pò anche questo, osserva la magia. - S'incise senza battere ciglio il palmo incriminato, aprendovi una larga ferita, dalla quale prese ad uscire un sangue nero e denso. - Non è tutto. - Dopo pochi secondi il taglio si richiuse senza lasciare nemmeno un segno. - Funziona solo quando sono in stato di calma, ma come hai visto.. - Lasciò volutamente cadere la frase. - Questo simbolo mi ha guidato lontano da Konoha, sino ad una foresta avvolta dalla nebbia, e mi ha fatto incontrare altre persone, col mio stesso segno.. - Come una vecchia pellicola quei ricordi gli scorrevano davanti. - ..e praticamente tutte hanno perso la vita. - Voleva urlare, ma rimase impassibile. - La fuga dal Villaggio, la corsa alle Wakizashi, la scomparsa durante la Verde Speranza.. - Tolse il sangue raffermo con la carta e se la cacciò in tasca. - ..dipende tutto da questo. - Glielo mostrò nuovamente. - Io so chi me l'ha fatto ed anche il motivo.. - Non poteva mentire, non fino a quel punto. - ..ma ho intenzione di fare a pezzi i loro piani e tutto sommato credo ne siano consapevoli. - Tornò ad abbassare la manica, togliendo la mano dalla vista. - Però ignorano che io non so più solo come hanno cercato di rendermi. - Pur nella totale mancanza di emozioni gli rivolse un mezzo sorriso complice. - Ed ho giurato di non permettere più a nessuna delle persone a cui sono legato di soffrire per causa mia, dovessi anche andare fino all'Inferno per uccidere la Morte. - Sembrava tremendamente determinato anche in quell'affermazione assurda. - Ma ora la cosa migliore è assecondarli ed ottenere una certa cosa. - Strinse il pugno destro. - Poi distruggerò il loro Mondo.

    [...]


    Era quanto poteva rivelargli, per il momento. Non era ancora abbastanza istupidito da credere seriamente di poter sfuggire all'occhio vigile dei suoi persecutori. Probabilmente loro erano davvero a conoscenza del suo desiderio di cambiare il corso degli eventi o se non l'altro l'avevo intuito dal modo in cui si era comportato sino a quel momento. Ma dove non potevano arrivare era all'interno della sua rete di legami ed affetti. Dal giorno della rivelazione aveva costruito un labirinto attorno alla sua vita, dentro al quale aveva posto le persone alle quali voleva bene, magari anche in senso metaforico. Correndo a perdifiato per quegli stretti corridoio aveva condotto quei bastardi esattamente dove voleva, spacciando vicoli ciechi per importanti informazioni. Così aveva agito praticamente indisturbato, e di lì a poco avrebbe fatto in modo di mettere in atto quel complesso progetto fatto di intrighi e sotterfugi, ma non più forte della sua capacità di simulare e dissimulare, ma nella fiera manifestazione della Strada che aveva scelto. Però, così com'era un rivoluzionario da una parte, dall'altra doveva anche rispondere alle esigenze della sua nuova patria.

    Un un'ultima cosa, ma possiamo discuterne mentre andiamo in Amministrazione.. - La foga e la concitazione di poco prima avevano ceduto il posto ad una calma contenuta. - ..sapresti mica dirmi cos'è successo nel Mondo mentre ero via? - Magari con tanto sforzo si poteva immaginare una domanda più generica. - Guerre, omicidi, pazzi criminali, furti da prima pagina, il solito insomma. -Annuì tranquillamente. - Vorrei capire esattamente quali sono i pericoli da questa parte, prima di andare dall'altra!


     
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220 replies since 5/10/2008, 19:33   4754 views
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