Palazzo del Mizukage

[Amministrativo]

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  1. -Max
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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    Sei come lui



    Aiutai Etsuko quando mi chiese di alzarsi, ma non riuscii più a capire che cosa accadeva in quella stanza. Seinji si rifiutava di accettare la sua giusta ma crudele punizione. Non credevo ci sarebbe mai riuscito dopotutto. Lui credeva i kiriani i migliori del mondo e si credeva il migliore dei kiriani. Migliore, nello spirito, persino nel corpo. Nella sua mente assolutamente distorta doveva provare piacere per la barbara tortura che stava subendo. E quella risata parve non piacere affatto al Mizukage.



    Affatto.



    Sempre con il bisturi di chakra iniziò un'operazione così disgustosa che fui costretto a distogliere lo sguardo. Io avevo fracassato così tanti cranii che quel sangue non avrebbe dovuto sicuramente impressionarmi. E non lo fece, in effetti. Era la tremenda consapevolezza di ciò che stava facendo a Seinji a scuotermi. Gli aveva tolto la vista, la possibilità di proferire parola e adesso anche la possibilità di sentire. Seinji Akuma era un morto che camminava, un uomo tagliato fuori dalla realtà, capace di vivere solo nelle finzioni create dalla sua mente. In poche parole povere, all'incirca la sua vecchia vita.



    Ma era necessario? Non ne avevo idea. Vedendo il volto sfigurato di Seinji e la consapevolezza che alla fin fine aveva dovuto fare ciò che aveva fatto per via dell'arroganza di Etsuko, sentii il mio cuore riempirsi di compassione. Una compassione sanguinaria perché il mio più grande desiderio era tagliargli la gola e porre fine alle sue sofferenze per sempre. Ma dubitavo che il Mizukage si fosse impegnato così tanto solamente per concedergli una facile morte. Se così fosse, in effetti, non avrei parlato e avrei atteso il semplice svoglimento delle cose. Ero certo che Shiltar volesse lasciarlo vivere in quelle condizioni.
    Shiltar, uccidilo... perché ero così scosso? Non vale la pena lasciarlo vivere aggiunsi poi con un tono che non sembrava il mio. Ero sempre più sicuro e arrogante, ma ciò a cui stavo assistendo mi aveva scosso nel profondo.



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    Indipendentemente dalla risposta di Shiltar avrei fatto un passo indietro lasciandomi cadere pesantemente sulla sedia che mi aveva indicato prima il Mizukage. Le gambe forse non mi avrebbero retto. Così chiusi gli occhi per un istante, riflettendo sul perché mi sentivo così. Non avevo fatto nulla dopotutto. Anzi, il mio comportamento era stato esemplare: avevo catturato un traditore e avevo permesso che venisse svelato un suo complice. Ma le conseguenze su di me sarebbero stati più pesanti. Etsuko era forse l'unico in grado di curare Ayame, questo l'avevo capito sin da subito, ma Seinji... Perché mi sentivo così vedendo la sua punizione?



    Quando la risposta giunse, quasi fulminandomi uscii dallo studio senza dire una parola, accasciandomi quasi esanime di fianco alla porta. Cercai di togliere il tanfo del sangue di Seinji dalle mie narici respirando affannosamente mentre la sensazione divenne parole e le parole furono pronunciate da chi meno me l'aspettavo. Erano mesi che quella voce non si faceva sentire.



    Tu sei come lui

    Tu sei come lui



    Con l'esperienza passata riuscii a non urlare a squarciagola la risposta e la tenni per me, tagliandomi fuori dal contatto con Kaku. Ma aveva ragione, perché Kaku era quello che mi capiva meglio di tutti, eccetto Ayame. Io ero come Seinji. Un traditore. Se ci fosse stato Xander al posto di Shiltar e io al posto di Seinji avrei potuto subire lo stesso trattamento. Avevo commesso io suoi stessi errori ma per ragioni differenti. Non ero migliore di lui. Mi rialzai e uscii da palazzo, con la mente affollata di molte domande. Speravo di entrare lì dentro con Seinji e uscire con un senso di soddisfazione addosso. Invece la mia mente era affollata da una serie di domande alle quali avrei potuto trovare risposta solamente vivendo.



    Ayame ce l'avrebbe fatta? Che cosa avrei fallto altrimenti? Che futuro avevo a Kiri, adeso che avevo scrutato - per la prima volta, dopo quasi cinque anni - i miei errori? Avevo vissuto una vita nella presunzione di aver fatto la cosa giusta quando in realtà, probabilmente, avevo iniziato a sbagliare quando avevo messo piede in quel carro per sgusciare via da Konoha una volta per tutte.





    Edited by -Max - 4/10/2012, 10:15
     
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