Palazzo del Mizukage

[Amministrativo]

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    Falce dei Kaguya


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    Sembrava che la giovane kunoichi fosse d'accordo con le piccole modifiche proposte dal Mizukage, almeno per ciò che riguardava strutture difensive da lei proposte e bunker sotterranei, un pò meno per ciò che riguardava la gestione delle risorse del Kaguya, aggiungendo di parlarne con i suoi "consiglieri", termine che fece alzare un sopracciglio a Shiltar, chiedendosi chi sarebbero dovuti essere: i due jonin ancora presenti al villaggio, per di più nessuno dei due nativo della Nebbia, i capi delle squadre speciali, di cui uno rientrava nel gruppo di cui sopra e l'altro era stato da poco "licenziato", o l'amministratore, al momento ruolo privo di un detentore dello stesso. Aveva così tanta gente a cui chiedere consiglio il Mizukage... tanto che pensò bene chiarire subito i fatti politici.
    "Kiri al momento non ha una presenza politica sulla costa perché si sta fortificando, non è impossibile ottenerla, ma in caso di attacco, ritengo meglio avere rifornimenti ed altro da zone che ci raggiungono più velocemente dei territori sulla costa.", risposta secca, che però definiva bene i motivi politici delle azioni di Shiltar, c'era poi da aggiungere che una delle isole era l'isola, ora vulcanica, in cui si trovavano alcuni Kaguya non più desiderosi di combattere e che faceva da dimora alle sue stesse Fenici; un'altra era l'isola prigione di Genosha; poi c'era l'isola di commercianti che Fujiko aveva con tanto fatica fatto alleare con Kiri e da cui avevano contrasto il ritorno di quelli della Bruma... e poi c'era l'Abete. Ma erano tutti particolari di cui la giovane kunoichi dei Kenkichi di certo non aveva bisogno di essere messa a conoscenza.

    Kunoichi che, quando le fu chiesto se aveva altre idee, espose qualcosa che, agli occhi di Shiltar, contraddiceva il concetto stesso di "risparmio", creando delle isole artificiali da utilizzare come punti per delle vedette e quanto altro.
    Poi la giovane vestita come un arcobaleno impazzito aggiunse che stava per partire per Suna, al fine di apprendere le "tecniche di meccanica del Vento", cosa del tutto ignota a Shiltar, ma di cui, subito, gli venne in mente almeno un nome di chi poteva saperne qualcosa; aggiungendo poi anche un accenno su come riarmarsi dopo i fatti di Taki, con un esercito di non soli ninja e qualche altra idea piuttosto difficile da fare dal punto di vista del Mizukage, per quanto ciò non impedì a Shiltar, mentre Haru parlava, di prendere qualche appunto su un foglio di carta bianco sul tavolo.
    "Terminologia a parte, io sono un capo di un villaggio ninja, quindi, di fatto, sono un Kage, come si suol dire da molto tempo prima della mia stessa nascita.
    Parlando invece dei progetti a breve e lungo termine... per delle isole marittime artificiali, servirebbe, probabilmente, più denaro liquido di quanto Kiri non ne possieda, ma si potrà lavorare in un futuro, spero vicino, anche su quelle, mentre non saprei che dirti per un esercito non ninja, appunto perché, sono un capo ninja, non d'altro tipo."
    , ammise pacatamente il Kaguya: apprezzava il "nazionalismo", se non eccedeva nell'ottusità, ma lui era un kage, un capo militare di fatto, non un governatore di chissà quale struttura plurietnica e pluriculturale.
    "Per il tuo viaggio a Suna, semmai non trovassi da sola ciò che cerchi, conosco un jonin della Sabbia di cui mi fido parecchio, forse l'unico in tutto il continente, Hoshikuzu Chikuma... se non sai a chi chiedere, cerca di lui e potrebbe aiutarti.", suggerì alla fine il Mizukage, citando l'unico shinobi della Sabbia che gli veniva in mente di affidabile e, tra l'altro, probabilmente il maggior esperto in fuuton che lui avesse mai conosciuto.

    Se l'altra non avesse avuto molto di più da aggiungere, il Mizukage l'avrebbe cordialmente salutata: "E' stato un piacere, giovane Kenkichi, quando tornerai da Suna spero sarà già il tempo per te di iniziare il tuo ruolo di supervisione alla modifica delle Mura.", avrebbe detto cordialmente.
     
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    Hereafter
    Work.


    Immaginavo che l'idea di espandersi sulla terra ferma fosse qualcosa di complicato da inculcare in testa a gente che ha sempre vissuto lontano dal mondo, ma ero pressoché sicura che il tempo mi avrebbe dato ragione d'essere e avrebbe modificato le idee di tutti quanti in favore delle mie. Per quanto riguardava il mio futuro prossimo le cose sembravano aver preso una piega inaspettatamente interessante e l'idea di partecipare attivamente al rinforzo delle mura di Kiri mi faceva ben sperare per ogni cosa a venire. -Si.. si so bene cosa deve fare un Kage, dico solo che non è sbagliato prendersi qualche libertà e prepararsi all'eventualità che anche i nostri cittadini possano partecipare attivamente alla vita militare, non dimentichi che Kiri è la loro casa, e molti Ninja sono abbastanza refrattari ad avere legami troppo forti con i luoghi che li hanno dati alla luce.. - piccola pausa. - .. questo potrebbe spiegare perchè nascano gruppi di Nunkenin e separatisti.. è un qualcosa su cui dovremmo riflettere tutti quanti. - Una piccola perla di saggezza da parte del volgo che, a quanto poteva sembrare, non aveva poi molto da essere distante dalla verità.

    - Chiederò del suo amico alle mura di Suna, in tal caso, e fino al mio ritorno le auguro un buon proseguimento. - Con un lieve inchino della testa presi semplicemente congedo. Molti sarebbero stati esageratamente felici di quell'incontro, della promessa di un lavoro, forse della carriera, ma io sentivo che per quanto avevo fatto, il triplo era venuto a crearsi, e non c'era verso che potesse diminuire. Il tempo era il mio peggior nemico, e prima partivo per Suna, prima potevo tornare a sistemare le mura di Kiri.

     
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    Il Mizukage ascoltò l'ultima riflessione della kunoichi con un pò di perplessità: non era così semplicistico il motivo per cui spesso nascevano i nukenin ed i separatisti e, anzi, spesso la gente arrivava a tradire il proprio villaggio perché vedevano le idee attuali del governo diverse dalle loro, come Seinji, altri, più semplicemente, volevano solo vedere tutto distruggersi, come il caro Yashimata.

    "Ci penserò su...", fu l'unica risposta del Mizukage, mentre l'altra stava per prendere congedo, "Buon viaggio fino a Suna.", le augurò infine.
     
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    Risorgimento
    .. Una prospettiva Migliore ..



    Bussai alla porta del palazzo senza troppe cerimonie. Era stato appena poche ore prima che la mia vita s'era spezzettata in almeno trecento frammenti distinti che, per gioia, s'erano conficcati tutti dentro al mio stomaco facendomi soffrire come un cane, eppure avevo bisogno che quel progetto fosse approvato, che Shiltar mi dicesse un "Si" a quel mio faticoso e meticoloso lavoro che mi ero portata dietro da tempo come sogno e poi come realtà da realizzare. - Devo vedere Shiltar, ho qui i Progetti che mi aveva commissionato. - Non volevo perdere nemmeno un secondo a disquisire del più e del meno con uno degli inservienti della casa, dovevo andare dritta al punto e ci avrei messo sin troppo tempo a spiegare al Kage tutte le innovazioni che volevo apportare alle mura.

    Avevo sotto braccio un gruppo di fogli piegati e ripiegati su stessi, alcuni di cartone altri di carta, ed un piccolo blocco appunti pieno zeppo di scritte finissime con una calligrafia rapida e molto curvilinea. Per stavolta avevo risparmiato al Kaguya strani abiti e mi ero messa semplicemente una camicetta bianca con un gilet grigio e una gicca color alabastro, il tutto sottolineato da una gonna di merletti neri e bianchi da cui spuntavano delle calze color arcobaleno che s'infilavano con una certa prepotenza in un paio di stivaletti neri con il tacco piatto, molto mascolini. - L'ho Finito. - Esordii senza ritegno entrando nella stanza del Kage. - Finalmente ho concluso buona parte del lavoro, mancano ancora i dettagli ma sono cose di poco conto che possiamo tranquillamente aggiungere in un secondo momento, si metta comodo e lasci che le dimostri quello che potrebbe fare della nostra città il gioiello più impenetrabile del mondo conosciuto. - Iniziai subito ad armeggiare con le varie tavole di disegno che avevo creato, alcuni erano bozzetti a mano libera, altre prospettive chinate che raffiguravano torri, mura e fortilizi. - Dovrebbe iniziare con queste. - Gli passai quelli che, all'apparenza, dovevano essere degli schizzi pre-lavoro di mura, sezioni e prospetti poco elaborati.



    - Iniziamo a parlare della sezione delle mura, la loro forma è molto diversa da quella delle classiche mura dei villaggi tradizionali, sono state create pensando al modo migliore per dispedere l'energia cinetica che gli viene scaricata contro da agenti esterni. L'inclinazione impedisce a qualsiasi colpo di impattare con precisione sulla superficie e disperde di per se gran parte dell'energia danneggiando in modo minore il muro. Inoltre è da vedere che l'interno del muro stesso si compone di due corridoi separati, quello superiore serve per gli spostamenti delle truppe e dei rifornimenti, quello sottostante per l'evacuazione, Inoltre, la posizione in cui si trova, permette di minarlo e far saltare le mura in caso di necessità.. la frana dovrebbe tenere a bada anche i nemici più tenaci, garantito. - Ripresi un attimo fiato, bevendo da una bottiglietta d'acqua che mi ero portata appresso. - Il secondo disegno riguarda gli ingressi interni, ovvero quelli delle mura interne, come da lei richiesto, sono meno grandi di quelle esterne, che le mostrerò dopo ma possiedo un sistema di anti-folla molto efficace.. quel muretto circolare di fatto impedisce alle truppe d'invasione di assediare il cancello e la colonna portante, fatta saltare o distrutta, fa crollare il bastione sugli assediatori sigillando l'ingresso con i detriti e schiacciando chiunque si trovi sotto. - Il che poteva non sembrare molto ma in confronto alle mura piatte e alle porte disegnate da un Gobbo privo di fantasia era un progetto stellare. - Gli ultimi due disegni rappresentano la forma dei bastioni, da notare che, sebbene siano solo bozze, nessuno dei bastioni esterni è quadrato ma sono tutti esagonali o ottagonali, questa è una precauzione prima per impedire colpi diretti alle mura, secondo una legge ben documentata della geometria architettonica, maggiori superfici inclinate si offrono ad un colpo e minore è la forza di impatto distribuita sullo stesso. Inoltre questa forma permette di avere un campo di visuale e di attacco di 60° da ogni lato che, unito ai 180° delle mura piatte, da via da un vero e proprio sbarramento per chiunque cerchi di avvicinarsi. - Annuii come a confermare la mia stessa versione. Quello era solo un progetto di base, da li a poco avrei anche tirato fuori delle carte vincenti molto più sicure e precise, nonché meticolosamente disegnate. L'unica cosa che mancava all'appello era la planimetria completa della città, ma per passare a quel genere di lavoro dovevo avere il permesso di accedere agli archivi ed iniziare la demolizione delle mura attuali. Ed era una cosa che doveva iniziare e finire a tempo zero visti i rischi di togliere le mura anche se per poco.

    - Adesso possiamo passare a vedere nel dettaglio le strutture, questi sono solo disegni ovviamente, per i progetti dettagliati ho bisogno del suo benestare per procedere. Li guardi e mi dica cosa ne pensa, troverà un fortilizio per l'ingresso esterno, una sezione di muro a punte, che si utilizza per contrastare le navi e che va posizionato lungo tutta la costa ed infine quello che dovrebbe essere un centro di comando tattico da posizionare lungo il perimetro interno delle mura, offre quattro postazioni di tiro e ha tutte le mura inclinate, nella torre centrale possono stare fino a cinquanta unità combattenti e meno di venti bastano ad usare tutte le difese del forte. Ora è tutto nelle sue mani. - Gli allungai il blocco di disegni che avevo fatto nella speranza che li trovasse quantomeno degni d'essere visionati. Non potevo fare altro.



     
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    Quando l'impiegato vide quella ragazzina con un set di rotoli sottobraccio che, non chiedeva ma affermava, di vedere il Mizukage, rimase un pizzico interdetto, tanto da non avere modo di replicare, o obbiettare, in alcun modo, balbettando a malapena un "Certamente...", nel condurla fin lì, non sapendo cosa aspettava la ragazzina oltre la porta.

    Haru, infatti, non avrebbe probabilmente sentito la voce del Kaguya che diceva: "Ma quanto sei forte, eh? Quanto?" e, entrando, avrebbe visto Shiltar, sulla sua poltrona d'ossa, con un bambino di nemmeno due anni, chiaramente simile al Mizukage per lineamenti, con una tutina verde, seduto sul tavolo d'ossa.
    Il Mizukage, inoltre, teneva una falce fatta d'ossa, sostenendola con due dita, mentre il bambino chiaramente ci giocava, tirandola verso di se.
    Appena l'altra esordì con quella frase, il Kaguya ritrasse a se l'affilata arma, cosa che non piacque al piccolo, che iniziò ad agitarsi, mentre il Mizukage restava un attimo in silenzio, con un sorriso imbarazzato appena accenato... probabilmente avrebbe anche accennato a non dire niente alla madre del pargolo, ma poi lasciò stare quel pensiero, riponendo l'arma dietro la poltrona.
    "Una mia!", si lamentò il piccolo, prima che Shiltar lo prendesse in braccio, "Scusa un attimo e sono subito da te.", disse invece il Mizukage alla kunoichi, sollevando il figlio, "Forza, Kai-Lee, vai a fare la nanna con i tuoi fratellini.", aggiunse poi verso il piccolo dai capelli candidi, avvicinandosi ad una terna di culle in ossa e prendendo da una di quelle un peluche a forma di lucertola, "Quigon!", esclamò il bambino, mentre il Kaguya sorrideva, mettendolo nella culla e guardando alle altre due.

    Dopo quella piccola parentesi, Shiltar restituì la sua attenzione alla giovane kunoichi che esordì dicendo di aver concluso il più del suo lavoro per rendere Kiri un "gioiello impenetrabile" e, nel dire ciò, passò al Mizukage tutta una serie di carte che sorpresero non poco quest'ultima, di per se non portato al disegno, nell'osservare quelli che erano, a ciò che capiva, i progetti di come sarebbero state le mura, passaggi per i guardiani compresi.
    Tutte cose che Haru si affrettò anche a spiegare, inserendo degli accenni di fisica e geometria su cui, personalmente, il Mizukage si trovava relativamente d'accordo, per ciò che ne capiva lui date le sue conoscenze legate alle proprie corazzature ossee.
    "Ottimi lavori, mi piacciono molto, sul piano pratico, però, se, per citare due casi di cui ho avuto esperienza diretta... un pazzo si lanciasse sulle mura con un grosso volatile esplosivo, o se una persona molto impaziente si presentasse alle mura su un grosso coccodrillo affamato, il primo non riuscirebbe a produrre danni estesi ed il secondo sarebbe comunque trattenibile fuori dalle mura?", chiese infine il Kaguya, memore dell'assalto alle prime mura Kiriane avvenuto quando lui era ancora un neo-genin di guardia alle stesse e poi della sua visita, per così dire, a Konoha, quando s'era diffusa la notizia della morte di Godsan.

    Ai successivi disegni, poi, il Mizukage rimase ancora più positivamente colpito: "Mi piacciono parecchio, specialmente i primi due di questi ultimi tre, il comando tattico non è propriamente il mio genere di posizione... come tempi di costruzione, considerando che prenderemmo molto del materiale dalle attuali mura, quanto credi che servirebbe?", domandò di nuovo Shiltar.
     
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    Risorgimento
    .. Una prospettiva Migliore ..



    La parentesi sulla famiglia del Mizukage fu un qualcosa di inaspettato e, sebbene non mi curassi troppo degli affari altrui mi venne istintivamente il pensiero che, forse, lavita di un Ninja non era il massimo per farsi una famiglia al di fuori dell'ambiente militare. Ma anche quella dimostrazione d'amore tra un Ninja e .. chiunque avesse amato Shiltar, era la conferma che c'era qualcosa da proteggere all'interno della città che andava ben oltre i segreti e gli sporchi intrighi. Sorrisi.

    - Bellissime creature, Mizukage, non sapevo avesse una moglie. - Dissi con una defilatezza rara, in mezzo al mio dibattere. - Il volatile esplosivo è ne più ne meno come una grossa roccia lanciata a grande velocità o una jutsu, le mura sono costruite per reggere impatti del genere e non sono edificate come quelle attuali, monoblocco di calcestruzzo e pietra, le mie sono cave, al loro interno hanno il materiale più comune sulle coste di Kiri .. e meno costoso.. ovvero la sabbia. La sabbia è un materiale fantastico perché al suo stato di quiete è sostanzialmente inerte e sedimenta velocemente diventando molto pesante e compatta.. ma quando riceve un colpo diretto non oppone una resistenza e non si rompe, ma si dilata lungo la superficie attutendo quasi tutto l'impatto. Le ho progettate pensando alle mura marittime che si mettono durante le alluvioni, un sacco di sabbia sopra l'altro formano un muro impenetrabile e malleabile che si deforma ma non si spezza ed è estremamente economico rispetto a costruire un blocco unico di cemento armato. - Sapevo che per il kage la cosa più importante erano i costi di produzione di tutte quelle opere architettoniche militari e non volevo fargli mancare di sapere che gran parte delle mie energie erano andate sprecate proprio nel nome della ricerca, del riciclo e dell'ottimizzazione assoluta.

    - Per quanto riguarda persone con evidenti problemi eRettili direi che la risposta l'avrà tra qualche mese, sto progettando il un sistema di difesa fisso da mettere sulla mura attualmente in fase sperimentale che deriva dal metodo di caccia delle baleniere, è un progetto in embrione ma, se la preoccupa un assalto diretto, dubito che le zampate di una creatura del genere riusciranno a spazzare via tutto prima dell'intervento delle guardie. Quello che è bene comprendere delle mie mura è che sono progettate per svolgere sia il ruolo di difesa che d'attacco, sono progettate per resistere ad ogni cosa possibile ed immaginabile, inclusi tifoni e maremoti, sono andata a Suna per studiare come le fortezze del Vento resistano all'erosione della sabbia e ho creato questi progetti sulla base di quello che ho appreso. - Ero sicura di quello che stavo dicendo, non c'era niente che potesse smuovermi dall'idea che il progetto fosse realizzato al meglio delle mie capacità. Forse non era perfetto, non era esteticamente grazioso o colorato con farfalline e girigogoli da saloon della belle epoque, ma faceva il suo sporco dovere. E lo faceva bene.

    - Il fortilizio, col dovuto rispetto, non è per lei. Mi aveva già detto di non voler alcuna protezione, è fatto per le nostre risorse più preziose, ed è posizionato sulle mura esterne proprio perché deve essere preso prima di poter espugnare le mura. - Sperai con tutto il cuore di non aver mancato di rispetto, ma non avevo progettato quel ben di Dio pensando solo alla sicurezza di Shiltar. - I tempi di costruzione saranno relativamente brevi, ho stimato che nel giro di tre settimane si potrebbero demolire le mura attuali sino ad un livello accettabile e in un paio di mesi a riformale completamente. Nel totale dovrebbero essere pronte, iniziando i lavoro domani stesso, per le prime settimane di metà Inverno. Il tempo è anche particolarmente propizio, molti pescatori non possono pescare col gelo e saranno disponibili enormi quantità di manodopera a basso costo da poter usare a turni di ventiquattro ore sette giorni su sette, a tal proposito ho stabilito una routine che non intendo evitare: Ci saranno dodici squadre di operai, sei diurne e sei notturne, orari di lavoro di otto ore, non voglio sfruttare la mia gente, ma dargli un motivo per lavorare ancora più velocemente ovvero la loro stessa incolumità. - Presi una pausa prima di dire il culmine di quella mia richiesta. - Le squadre non devono mai conoscere questi progetti, farò in modo che costruiscano in modi indipendenti dagli altri così che nessuno sappia mai e per nessun motivo la struttura delle mura nel loro complesso, chiamatemi pure esagerata ma questi fogli non devono uscire da questa stanza, una volta finito di costruirle voglio che una copia sia segregata assieme ai rotoli di Kiri e al tesoro del villaggio, il resto delle carte sarà distrutto, incluse le mie. E' D'accordo, Signore? - Una domanda retorica, dato lo sguardo pungente e celestino che mi balenava negli occhi.

    - So che non c'entra nulla adesso.. ma vorrei proporle un'altra cosa, di cui posso occuparmi in parte io per le spese.. ho disegnato a grandi linee e idealizzato l'apertura di una Galleria d'arte. - Tossì leggermente. - .. La gente ha paura, è un periodo di timore e di sconforto generale, nessuno crede più nell'accademia, nemmeno io ad essere sincera.. non dopo Taki e quant'altro.. l'apertura della "Galleria Nazionale Delle Arti e della Cultura di Kiri" sarà l'emblema del nostro potere, del risorgimento che il nostro paese ha da offrire al mondo, non solo militarmente ma anche culturalmente, filosoficamente e artisticamente. Il consenso popolare è un qualcosa che, in tempi di crisi, è da considerarsi come l'eldorado di ogni Kagiato esistente. Immaginatevelo.. un palazzo maestoso, completamente costruito con i pezzi di scarto delle vecchie mura e finemente decorato dai migliori maestri Shinretsu con statue di ghiaccio perenni.. e opere la cui bellezza rivaleggia con ogni Luogo del Mondo.. - In quelle parole c'era il desiderio di vedere a Kiri un luogo meraviglioso, un luogo dove il grigiore dei ghiacciai e della nebbia dovesse cozzare contro l'architettura sopraffina, lo stile ineguagliabile e la leggiadria mentale che avrebbe spinto artisti e pensatori a peregrinare a Kiri. - Pensate anche solo agli introiti di una mostra permanente di questa portata.. la gente farà la fila per ammirare le opere di comuni cittadini che raccontano le loro vicende con pennelli, scalpelli e sculture d'ogni sorta. .. - Se avessi potuto brillare di luce propria, molto probabilmente, lo avrei fatto.

    - E ci sono ancora milioni di progetti che dovrei portare avanti, industrie, posti di lavoro, statue celebrative.. Oh, Mizukage, questa città diventerà l'Orgoglio di ogni continente. E susciterà reverenza senza nemmeno aver alzato una spada. -
     
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    "Diciamo che vivo nel peccato... non siamo sposati ufficialmente.", fu l'unico commento di Shiltar all'altrettanto breve commento della giovane kunoichi relativamente alla sua famiglia, poi i due ritornarono agli affari più urgenti che quei progetti lasciavano presagire.

    Haru rispose prontamente alle due domande pratiche del Mizukage: la prima risposta fu quanto mai soddisfacente, l'idea di usare la sabbia per contenere la potenza di eventuali attacchi contro le mura era di certo una buona pensata, a cui il Kaguya replicò con un compiaciuto cenno affermativo del capo.
    Sull'altra risposta, Shiltar accennò un mezzo sorriso: "Non sottovaluterei un coccodrillo affamato, ipotizzando che possa usare solo le zampe, ma se mi dici che hai dei piani anche per rendere le mura oltre che ottime per la difesa anche per l'offensiva, allora voglio fidarmi ed aspetterò quei piani.", affermò pacatamente, senza poi chiedere quali potessero essere le risorse di Kiri da tenere nel fortalizio, ipotizzando che la gente scappasse da eventuali cunicoli sotterranei.
    Sulla domanda relativa ai tempi, la risposta della kunoichi su incredibilmente elaborata, Shiltar le doveva dare atto che aveva pensato a tutto, o almeno a quasi tutto quello che al Mizukage veniva in mente, seppur c'era da interagire anche con la realtà dei fatti per mettere in atto tutto quel lavoro e, la drastica pensata di cancellare tutti i progetti faceva quasi temere al Kaguya che la Kenkichi chiedesse un fuuinjutsu per cancellarle i ricordi sul progetto a fine lavori.
    "Il piano mi va benissimo, sia nell'organizzazione dei turni e soprattutto nei tempi d'attuazione.", confermò il Mizukage, prima di riprendere con un tono meno ottimistico: "C'é giusto un piccolo problema pratico, anzi, una piccola serie... informare principalmente i guardiani delle Mura e vedere come stanziarli, ma conto che risolto questo, potremo iniziare al massimo fra una settimana a buttar giù le vecchie Mura e costruire queste nuove. Decisamente sì.", aggiunse, considerando che le Mura avevano anche dei guardiani e che se le Mura venivano abbattute tutte le guardie, compreso il buon Itai, dovevano essere informate e riorganizzate come turni di guardia e controllo dei confini del villaggio per tutto quel tempo.

    Poi Haru iniziò un altro discorso, qualcosa di decisamente più inatteso: sembrava uno di quei soliti discorsi su come l'Accademia fosse inutile, brutta, cattiva, come Taki aveva dimostrato... e su almeno due dei tre aggettivi non è che il Kaguya fosse tanto discorde, ma poi, per fortuna, la discussione volse a qualcosa d'interessante, un progetto della kunoichi per un museo kiriano.
    Inizialmente Shiltar la ascoltò con un pò di perplessità, poi quando disse "un palazzo maestoso, completamente costruito con i pezzi di scarto delle vecchie mura e finemente decorato dai migliori maestri Shinretsu con statue di ghiaccio perenni..", la mente del Mizukage cancellò completamente "Shinretsu" e "ghiaccio", inserendo le parole "Kaguya" e "ossa" al loro posto ed un sorriso di voyeuristico compiacimento si dipinse sul volto del jonin.
    "Sì, un palazzo di pietra e ossa, più bello persino di questo... mi piace come idea.", disse più a se stesso che alla ragazzina, per poi volgere verso di lei lo sguardo, "Mi piace come idea. Con gli introiti si ripagherebbero le spese di costruzione, anche delle mura magari, posso pagare tranquillamente io stesso parte della costruzione del museo... in fondo ho intenzione di offrire un pò delle mie vecchie opere... ho il Chuda, anche se ammetto che lì ho preso solo la materia prima, poi fu qualcun altro a farne un pugnale; il Traditore Kaguya, un bellissimo vaso...", affermò con soddisfazione, sollevando poi un portapenne, "Questo... non mi ricordo come si chiamasse, dovrò andare a Genosha a chiedere a Yume.", aggiunse, osservando il portapenne come se guardasse a qualcuno di cui, appunto, non ricordava il nome, per poi voltarsi verso le culle d'ossa dei suoi figli con un sorriso soddisfatto.
    "Mi piace parecchio quest'idea, Haru.", ripeté ancora una volta, "Non m'ispira molto l'idea di suscitare reverenza senza l'uso della violenza... perché non sarebbe divertente, ma far conoscere Kiri in modo del tutto innovativo, è una bellissima idea.", concordò con gioia, mentre già la sua mente andava a chissà quali carcerati delle prigioni potesse usare per qualche nuova opera d'arte delle sue.
     
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    Gli allunga l'ennesimo foglio, in questo c'era solamente una piantina. - Questa è la base.. a casa ho anche gli alzati, sarà una struttura con tre piani ed uno interrato, con una sala conferenza, visibile da questa specie di platea con tanto di sala.. stile accademia. - Sorrisi. - Al centro e nell'ala laterale ci saranno le opere, infondo c'è una torre molto alta che funge anche da scala alla cui sommità c'è una terrazza panoramica per ammirare lo splendore della nostra città. - Conclusi sbrigativamente, non avevo ancora i progetti in mano e non volevo fantasticare senza prove tangibili.



    - Per quanto riguarda la distruzione delle mura, ho suddiviso la città in quattro quadranti usando come centro questo palazzo, faremo un quadrante alla volta, che corrisponde ad un angolo di 90° in modo da avere sempre tre lati coperti su quattro, mano a mano che demoliamo, costruiamo il corrispettivo moderno, cosi le mura saranno sempre in equilibrio e non ci saranno zone morte difficili da controllare. Lei dica solo a chi di Dovere di incrementare la sorveglianza nei settori di lavoro, al resto ci penserà la mia divisione delle squadre. Promesso. - Il mio lavoro era quasi concluso, c'era una sola che avrei voluto discutere con il Mizukage prima che mi ritirassi a fare progetti e allenamenti per il futuro, attendendo il benestare per iniziare i lavori effettivi.

    - Mizukage, c'è una questione di natura più personale di cui vorrei discutere, giusto qualche momento poi tolgo il disturbo, promesso. L'accademia.. quello che c'è dietro.. la storia dei gradi militari e le idiozie che sono state fatte io non posso che disprezzare una organizzazione simile. E' nata con scopi quanto mai nobili e dall'unione di menti di più persone ma non funziona, non ha mai funzionato, e tutti i problemi che abbiamo ne sono la riprova.. io non voglio essere costretta a Servire un'istituzione del genere, vorrei dimettermi da ninja accademica, fermo restando che vorrei continuare ad adoperarmi per il benessere del mio villaggio e continuare a servire sotto la nostra bandiera e sotto il nostro Kage, che sareste voi, nella fattispecie. Ma non voglio rinunciare alla mia carriera militare, voglio solo che siano persone come lei a ricevere i benefici di quello che desidero fare.. e degli studi che sto facendo. Col suo permesso vorrei poter abbandonare l'accademia per entrare in servizio a Kiri come Ninja regolare. - Non sapevo come esprimere meglio quel concetto, ma dare il mio contributo ad una società in fallimento praticamente costante non faceva parte dei miei piani. Il Nonno sarebbe stato orgoglioso di me e anche Karoo non avrebbe che avuto da complimentarsi con una Nipotina tanto propensa al benessere della propria gente. O Almeno speravo. Ma solo col benestare di Shiltar avrei potuto portare avanti quel mio desiderio, mi ero rimessa nelle sue mani senza nemmeno troppi rimorsi.

     
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    La kunoichi non perdeva tempo di certo con i suoi piani: mostrò subito un primo schema di come sarebbe potuto essere il museo di Kiri, affermando di avere degli "alzati" a casa propria... per quanto Shiltar non avesse la bencheminima idea di cosa fosse un "alzato", ma l'entusiasmo di avere un museo pieno di opere d'ossa lo fece soprassedere su quello specifico particolare.
    "Bello, molto bello davvero...", confermò, più concentrato sull'idea delle opere d'ossa che sul resto.

    Quando poi si tornò a parlare delle Mura e del piano di Haru relativamente ai turni di guardia, il Mizukage, con un pò di difficoltà inizialmente a contenere l'euforia dell'argomento precedente, tornò a focalizzarsi sulla questione in atto, ascoltando la ragazza; "Come piano mi sembra ottimo, dividendo il lavoro non sarà nemmeno difficile organizzare le guardie...", osservò, valutando anche, nel peggiore dei casi, di zona in zona, di avvisare Itai di piazzare uno dei suoi Tengu per supervisionare, considerando che sapeva che quelle evocazioni potevano eseguire delle trasformazioni... o eventualmente mandare direttamente una delle proprie locuste, che tendevano a mimetizzarsi piuttosto bene.
    "Penso che ci risolverà un buon numero di problemi, ma potrebbe comunque lasciarcene qualcuno relativamente consistente, considerando che a coprire troppo la zona in lavorazione potrebbe lasciarci scoperti in altre e viceversa... ma è una cosa di cui si potrà decisamente discutere andando avanti ed organizzandoci nell'eseguire il tutto.", concluse il Mizukage.

    Poi il discorso si spostò su qualcosa di più personale e già la parola "personale" fece non poco preoccupare Shiltar, considerando quanto valutava contorte le vite personali di tutti gli shinobi al mondo, poi ascoltò la richiesta della ragazza di abbandonare l'Accademia e lavorare solo per il villaggio e la questione divenne un misto di un incipit di problema diplomatico ed un'ulteriore dimostrazione di quanto poco l'Accademia facesse per i villaggi chiedendo però tanto.
    "Di fatto, non esiste nessun vero e proprio documento che distingua un ninja del villaggio da quello dell'Accademia, ma, onde evitarmi un bel casino politico finché non ho delle basi più solide su cui fondarlo, direi di aggirare il problema: le missioni accademiche, normalmente, sono proposte tramite il villaggio e probabilmente potrai sempre sapere quando una missione è richiesta dal villaggio stesso o meno, stessa cosa vale per qualsiasi altra iniziativa, ergo tu potresti, semplicemente, essere saltata in ogni richiesta accademica, a meno di tue richieste, ed agire solo in ciò che interessa direttamente il villaggio o in ciò che potrebbe interessare te.", valutò Shiltar, dopo averci riflettuto un pò, "Così non saresti un ninja che fa gli interessi dell'Accademia, ma solo del villaggio e per ora l'Accademia non lo saprebbe. Che ne pensi come punto d'incontro fra la tua richiesta e le dovute logiche politiche a cui io sono più o meno costretto?", chiese semplicemente il Mizukage, attendendo da lei una risposta.
     
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    Risorgimento
    .. Una prospettiva Migliore ..



    - Si .. capisco le sue preoccupazioni in merito. E' solo che la sola idea di finire comandata dalla stessa gente che ha fatto quei disastri è semplicemente inconcepibile. Se tengo i miei gradi, anche se non farò altro che il bene di questo villaggio, dovrò sempre qualcosa a quella gente, gli dovrò un lavoro, gli dovrò rispetto ma, soprattutto, la mia vita. E Dovrò vedere anche quelle dei miei compagni, di tutti i miei compagni, prese e gettate nel cestino per fermare cosa? Un villaggio di contadini che non nascondevano niente o cose così.. - Iniziai a recuperare lentamente i fogli, sgomberando la scrivania del Kage. - Non si tratta solo di fare missioni, si tratta di una presa di posizione, si tratterebbe di far capire a tutti quanti che se l'accademia fa schifo è possibile fare molto più che lamentarsi da ubriachi nei bar.. o creare guerre fredde sottobanco.. aspettando che arrivi un Messia a portare la Buona Novella.. - Abbassai la testa, forse un pò delusa da quella risposta, ma d'altro canto Shiltar era un diplomatico, per quanto la sua indole fosse tutt'altro che socievole, e sapeva meglio di me le conseguenze di fare un gesto così.. innovativo, diciamo. Ma questo non veniva certo a screditare l'idea che comunque sia ci fossero dei problemi di fondo in tutto quel sistema contorto e malato che non riuscivo ad accettare se non con una spada alla gola.

    - La gente non crede più in noi.. molti dei nostri sono perplessi, i nuovi studenti non possiedono più il desiderio di combattere per quello che un tempo pareva un qualcosa di straordinario e pacifico..ovunque mi veda non trovo altro che persone infelici, non più capaci di me di sopportare soprusi, sciocchezze, dettate solo dal numero di stelline sul colletto.. Menti geniali sono oberati dalle idiozie di pochi, vere e proprie innovazioni falciate via dalla cupidigia dei Daimyo.. sono una Genin, si lo ammetto e ne sono orgogliosa perchè è un qualcosa che ho conquistato col mio sudore, studiando giorno e notte.. ma questi, questi qui.. - Accennai con fare abbastanza coincitato ai progetti. - .. non sono frutto dell'accademia, non sono rutto del regime falsamente amichevole.. questi sono il frutto di una figli di Kiri come tanti che, presto o tardi, sarà chiamata a compiere un sacrificio non richiesto lontano da casa. - Abbassai del tutto lo sguardo, restando in silenzio.

    Poi continuai a voce molto più bassa.
    - Io posso anche restare a farmi mettere i piedi in testa da Cani e porci..se lei vuole questo da me, ma temo che non basterà sperare per cambiare le cose.. Temo che sarà necessario levarsi, un giorno, e stabilire un nuovo ordine delle nostre priorità. Dunque.. quale è il suo giudizio? Dovrei restare in accademia o essere il primo esempio di una nuova idea? - Avrei accettato qualsiasi risposta, del resto il mio Desiderio era servire Kiri e solo servendo Shiltar potevo adempiere al mio dovere.

     
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    Falce dei Kaguya


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    Il Mizukage rimase in silenzio ad ascoltare la giovane kunoichi che esprimeva il proprio parere, detto probabilmente più dal sentire la gente ubriaca lamentarsi che dall'aver vissuto sulla propria pelle il viaggetto a Taki di cui accennava, giacché, probabilmente, ai tempi era ancora una studentessa.
    Malgrado ciò, comunque, il Kaguya non poteva negare che c'era una certa correttezza logica nelle parole di Haru, anche per quello si prese qualche istante per rifletterci: la ragazza dimostrava più interesse per Kiri con le sue proposte lavorative, di quanto non avesse fatto quello stupido di Seinji ancora prima delle sue parole xenofobe, e di certo esponeva il proprio punto di vista con quel pizzico in meno di certezza e propensione a giudicare le scelte del Mizukage di quanto avessero fatto la defunta amministratrice e l'ormai ex primario di Kiri... il che non dispiaceva.
    Avesse avuto dei consiglieri al villaggio, quello sarebbe stato un ottimo momento per consigliarsi.

    In ogni caso, il Kaguya dopo un pò replicò: "Capisco il tuo punto di vista, non sei la prima a lamentarti del rapporto di Kiri con l'Accademia, seppur ammetto che lo esponi con toni migliori, ma spero che anche tu capisca che iniziare così, a caso, a declinare il ruolo dell'Accademia nel villaggio potrebbe essere un problema, specie se non abbiamo ancora delle mura adeguate per cosa potrebbe conseguirne.", esordì.
    "Inoltre, posso essere il capo dei ninja del villaggio, ma non posso costringere tutti i ninja che hanno legami al di fuori di dover scegliere, semmai l'Accademia avrà da ridire sulle tue condizioni... quindi, come vedi, devo trovare un modo per soddisfare la tua richiesta e le necessità dell'intero villaggio, perciò per ora ti offro la proposta di poco prima: essere esclusa dalle richieste accademiche e lavorare principalmente per il villaggio, niente di più al momento.", concluse, lasciando all'altra il tempo di reagire.
     
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