MiracleManu VS Asuna Kagurazaka (PNG guidato da Deidara)

~Post di presentazione

Quando si pensa al deserto si pensa al caldo, right? E' sempre così, un collegamento logico scontato che chiunque farebbe. Tranne Asuna. Perché il deserto non è affatto caldo... anzi: di notte il deserto è FREDDO, le temperature scendono anche sotto zero e c'è un vento che quasi ti ammazza!! E se devi alzarti alle cinque del mattino quando il sole non è ancora sorto per lavorare... bhè... impari in fretta a dimenticare il collegamento deserto uguale caldo!!!



« 'Giorno a tutti!!! »
Salutò mentre correva, mentre i campanellini che teneva legati sui nastri per capelli tintinnarono allegramente.
« Buongiorno, Asuna-chan! »

~Primo post attivo

Si era avvicinato fino alla distanza di cinque metri, ed ugualmente le aveva lasciato volontariamente la prima mossa. Una scelta inusuale, pensò la ragazza.
In caso di mancata iniziativa, le era sempre stato insegnato a frapporre una certa distanza fra se e l'avversario, perfino quando si riesce ad esprimere le proprie capacità massime nel corpo a corpo, quindi rimase un po' spaesata da quella scelta del suo avversario. Essendo il suo primissimo duello serio e reale, contro un vero avversario che avrebbe lottato alle sue massime capacità per la vittoria, tutte le infinite nozioni di combattimento e tattica che le aveva trasmesso la sensei le frullavano nella sua testolina, mentre i riflessi condizionati dagli allenamenti passati e l'adrenalina che scorreva a fiumi svolgevano un lavoro egregio nel fargliele eseguire in modo abbastanza meccanico da rivelare la sua inesperienza. E' per lo stesso motivo che non riuscì ad andare oltre la prima analisi delle anomalie nel comportamento del suo avversario, immediatamente catalogate come qualcosa che andava ben oltre il suo livello attuale di capacità, giacché era certissima nel suo intimo che una volta giunti all'irraggiungibile livello avvolto nella leggenda comunemente denominato "grado genin", certe nozioni di base come quelle che conosceva lei andavano via via diventando sempre più inutili, sostituite dalle straordinarie doti acquisite nel magico mondo dell'Accademia.

Asuna Kagurazaki, quattordici anni. Non a caso, postina.

Al momento delle presentazioni, all'inchino forzatamente elegante dell'Iga, invero un po' pomposo agli occhi di una come lei tutt'altro che abituata a tante cerimonie, Asuna ricambiò con un altro inchino, stavolta appena accennato e con una traccia di stupore dipinta in volto. Si presentò come Amano Iga.
Iga... Iga... Ma non erano Iga i proprietari di quella villa enorme in cui era dovuta andare solo ieri sera...?
Accennò un sorriso e in uno sfavillio di campanellini dorati estrasse il lungo e pesante ventaglio bianco dal suo alloggio sulla schiena, impugnandolo senza sforzo apparente nella destra, facendolo roteare una volta per riabituare i polsi al suo peso.



« Arrivo, Hamano-san. »

Fece alcuni passi in avanti portando all'indietro il peso del ventaglio, poi senza alcun preavviso eseguì uno scatto veloce e repentino, divorando la distanza che la separava dal suo avversario in una falcata a velocità potenziata dal chakra, seguendo quindi con estrema facilità eventuali manovre evasive del suo avversario con relativi aggiustamenti della traiettoria fino all'inevitabile corpo a corpo. Fintò un movimento del ventaglio simulando un fendente al busto, ma al momento di completare l'arco invece di fermarsi investì letteralmente il suo avversario sferrando lui una potente ginocchiata dal basso verso l'alto diretta alla bocca dello stomaco, il cui massiccio potenziamento avvenuto tramite l'immissione di chakra le avrebbe permesso in caso di stordire leggermente il suo avversario anche in caso di parata, fino addirittura a scagliarlo in alto -ma mai a rotolare a distanza da lei come volendo avrebbe potuto fare- dato il movimento deliberatamente ascendente del colpo.
Senza attendere oltre, cercando di sfruttare l'attimo di disorientamento causato dal precedente attacco potenziato dal chakra, completò la pesante spirale con il Fan da destra verso sinistra, menando un attacco potenziato con l'immissione di mezzo basso in velocità e diretto al cranio, cercando di schiacciare il suo avversario in basso e di stordirlo con l'impatto della pesante arma.
Non contenta della feroce successione di colpi la ragazza portò una schiacciata feroce dall'alto verso il basso a due mani, potenziata in forza con l'immissione di un mezzo basso, potenziamento che contrariamente al precedente non fu portato allo scopo non di renderla imprevedibile o difficilmente parabile, ma semplicemente perché data la traiettoria e la naturale potenza fisica di Asuna, tentare di contrastare la forza con la forza avrebbe significato quanto meno finire in ginocchio, ed in tal caso la ragazza non avrebbe esitato ad affondare con un calcio la cui pianta del piede si sarebbe diretta in pieno viso, dove fa più male.
Il poco elegante, ma tremendo, colpo di rimando sarebbe partito al termine del movimento del ventaglio, che dipendentemente dalla posizione dell'avversario avrebbe infierito di nuovo con una seconda schiacciata identica alla precedente, oppure avrebbe eseguito un nuovo fendente, stavolta con una traiettoria diagonale ascendente, mirando idealmente al mento ed alla mascella per massimizzare il dolore e il danno considerando il sicuro stordimento che causerebbe l'impatto di un'arma così pesante sulla scatola cranica.

Un passo all'indietro ed il Kaze Fan disposto in diagonale con la punta rivolta verso l'alto di fronte a se a coprire il viso e gran parte del busto avrebbe significato una pausa nell'azione di apertura, nel corso della quale Asuna aveva bruciato abbondanti quantità di chakra ma -ne era certa- non senza risultato.

~Secondo post attivo

Vide il suo avversario comporre una serie di sigilli, e poi apporre le mani verso di lei. Istintivamente pensò di schivare, ma non vide niente emergere dai palmi aperti, e per diversi istanti pensò che forse il suo avversario la stava prendendo in giro. Poi, d'un tratto, sentì qualcosa di caldo salire verso l'alto dal terreno, ed istintivamente sollevò il Kaze Tessen guardando in basso la sabbia che cresceva esponenzialmente di livello.



« Ah, aspe...?? Cos'è, questo? Non vale!! »

Stava... affondando nella sabbia?? Roba tipo sabbie mobili, o qualcosa di simile! Se provava a muoversi riusciva ancora a farlo, ma era peggio che muoversi in un mare di fango ed il livello cresceva velocemente, che avesse intenzione di seppellirla...?
E sopratutto, perché la sabbia dava fastidio solo a lei??

L'Iga attaccò con ambedue i manganelli colpendo in contemporanea da ambo i lati in un movimento alto. Asuna torse leggermente il polso per spostare il Kaze Tessen in diagonale sul terreno con la punta rivolta verso l'alto ed impastò una quantità di chakra pari a mezzo basso per velocizzare il movimento con cui si abbassò, prima di sferrare un feroce sgualembro potenziato con una quantità di chakra bassissima, con il ventaglio diretto in diagonale dalla sua destra verso la sinistra, scegliendo una traiettoria ascendente in diagonale per rendere difficoltoso -se non impossibile- schivare il colpo saltando. Idealmente l'attacco avrebbe investito le gambe all'altezza delle ginocchia mentre ancora l'altro shinobi completava la spirale con le proprie armi oppure mentre era impegnato nel recuperare la guardia, fra l'altro alta e quindi inutile a fronte di un attacco tanto basso, il tutto nel tentativo di coglierlo impreparato. Scopo del colpo era quello di minare l'equilibrio dell'altro, fino anche gettarlo a terra. La ginocchia è una zona delicata, facile da piegare perché naturalmente predisposta per farlo, quindi una forza anche moderata riesce ad ottenere ottimi risultati.
Dopo aver completato la prima traiettoria ascendente, avrebbe replicato il movimento potenziandone la velocità con un bassissimo in direzioni opposte stringendo il ventaglio con ambo le mani e tentando quindi un tremendo home run degno del più implacabile dei battitori, utilizzando il cranio del suo avversario come palla da baseball, prima di completare la successione di attacchi con un montante dritto di fronte a se dal basso verso l'alto diretto al mento, durante la quale, come in tutti gli altri attacchi, Asuna avrebbe seguito eventuali spostamenti dell'avversario assecondandone i movimenti in modo da impedire lui di sfuggirle semplicemente arretrando come poco prima.



« Domando scusa per la poca eleganza dei miei attacchi, purtroppo... »
Si chiese come la stesse vedendo lui, ma in effetti essendo quello un test non era proprio il massimo chiedere un parere all'avversario!
« ... Mi rendo conto che la sensei ha ragione quando dice che la delicatezza non è proprio il mio forte... »

~Terzo post attivo

« Eh...? S-sul serio sono brava...? »

Nonostante il crescendo del livello di sabbia che ormai le arrivava alla vita, qualora l'imbarazzo avesse mai avuto un volto, sarebbe stato sicuramente quello di Asuna in quel frangente. Un complimento ricevuto da un sempai dell'accademia... Per lei significava qualcosa tipo ricevere complimenti da parte di un qualche eroe dell'infanzia, più o meno. Arrossì visibilmente e cercò parole adatte a rispondere.

« Ah, ma no, bhè, è questione dei miei genitori, potrò provare quando avrò compiuto sedici anni anche se in effetti io... »

Bum. Rumore di vetri infranti ed un gas si diffuse nell'aria, proprio mentre Asuna stava parlando. Inalò parte di quel gas fastidiosissimo e prese a tossire furiosamente, con gli occhi che lacrimavano per l'irritazione. Un fumogeno?? Ma perché Hamano-san aveva lanciato un fumogeno proprio mentre lei stava parlando?????!!!!!
Dal suo punto di vista era un po' come se lei l'avesse centrato con una ventagliata in piena mascella durante la sua frase di prima (non che l'avrebbe mai interrotto mentre la lodava, certamente...), era un comportamento da maleducati ed anche vigliacco perché prima l'aveva distratta e poi la colpiva a tradimento!!
Fra un colpo di tosse e l'altro, vide una serie di sagome correrle incontro e sparire un attimo più tardi, fu però molto fortunata ad udire un movimento nel terreno che allarmò i suoi sensi in un tempo utile per fare qualcosa, o quanto meno provare a farlo. Si gettò istintivamente a lato mentre una lancia di roccia del diametro di venti centimetri emergeva dal terreno strappandole un grido mentre le trapassava il fianco destro, lacerando la carne e macchiando l'uniforme scolastica di rosso. Asuna rischiò di rovinare a terra ma tenne l'equilibrio di quel tanto che le bastò ad uscire dal muro di fumo per ritrovarsi non uno ma quattro avversari identici, uno dei quali intento nel lancio di un fuuma Shuriken nella nebbia prossima a diradarsi dei fumogeni. Riconobbe quella tecnica come una bushin, una tecnica che la sensei le aveva insegnato essere di basilare importanza fra le ninjutsu, ma che ancora lei non era in grado di effettuare (causa leggera difficoltà attuale nell'uso delle ninjutsu, difetto tuttavia in via di soppressione... work in progress! Please, wait!!! Stiamo lavorando per voi!!!! Ma siamo sicuri che quel fumo che aveva appena inalato era un normalissimo fumogeno, vero?? Pure la sabbia è sparita... già... la sabbia...)

Guardando la ferita sanguinante al fianco si rese condo di essere stata una stupida. Quella era una genjutsu, lo era stata per tutto il tempo, aveva avuto soltanto l'impressione di non potersi muovere liberamente ed in realtà tutta quella sabbia era soltanto nella sua mente. "Baka Asuna", si disse, poi partì di nuovo all'attacco scattando in avanti e caricando a testa bassa il suo avversario. Su di esso scaricò i suoi attacchi, menando un fendente in diagonale dall'alto verso il basso e da destra verso sinistra diretto al lato del cranio, potenziando l'attacco con l'apporto di mezzo basso che avrebbe reso il colpo più rapido ed insidioso. Stringendo i denti a fronte della ferita sanguinante al fianco, subito dopo il fendente con il Kaze tessen sferrò un calcio rapidissimo cercando in quel modo di sorprendere il suo avversario tanto per la rapidità dell'attacco, tanto per la sua imprevedibilità giacché fino ad allora Asuna si era affidata più sulla sua arma prediletta che sulla taijutsu. In questo modo avrebbe portato la pianta del piede rivolta verso il cielo dopo aver impattato sul mento dell'avversario, per poi schiacciare giù verso il basso con un colpo più simile ad un pestone che ad un semplice calcio, un colpo carico di potenza che avrebbe potuto anche gettare a terra l'avversario. Indipendentemente dal risultato di quella rendan, Asuna avrebbe colpito di nuovo con il Kaze Tessen, mirando alla mascella con un fendente semplice da sinistra verso destra nella speranza di trovare la guardia del suo avversario aperta dai pesanti attacchi precedenti.
Fu al termine di questo nuovo attacco che terminò la sua offensiva, ripiegando con un passo all'indietro per poi portare il Kaze Tessen a difesa del viso, in una guardia alta, mentre la ferita al fianco continuava a farsi sentire prepotentemente...

~Quarto post attivo

« Ah... »

Un frullato di concetti incasinati fra loro e spesso in contrasto con quanto le aveva insegnato Reverie-sensei. Non aveva capito il nesso con le sue azioni, il suo cognome ed il suo "codice d'onore" (sempre ammesso che per codice d'onore intendesse la condotta, se onorevole o meno, un po' come la differenza fra un postino che lascia la posta in fondo alle scale ed uno che sale fino al terzo piano pur di mettere le lettere nella buca apposita, una differenza sottile ma che la ragazza si rendeva conto essere importantissima, specialmente quando nell'edificio abitano persone anziane!); si arrovellò per un venti secondi buoni prima di riscuotersi agitando il capo facendo ondeggiare i codini e suonare i campanelli.
Baka Asuna!
Probabilmente erano cose per cui al momento era troppo immatura per capire, ma sicuramente quando un giorno avrebbe avuto accesso al (magico mondo dell')Accademia ninja le si sarebbero schiuse le porte di simili concetti!



« Ahah, ehm, mi spiace ma non ci ho capito nulla!!
Bhé, per adesso pensare di meno e lavorare di più!! Lo dice sempre il mio capo...!!! »

Fece una risata nervosa sperando che Hamano-san capisse la battuta (si, era proprio una battuta...) e rinnovando l'impugnatura sul Kaze Fan si lanciò di nuovo alla carica, percorrendo i metri che la separavano dal suo avversario e caricando un ampio fendente basso da destra verso sinistra in diagonale dall'alto verso il basso, tenendo il baricentro del corpo leggermente spostato alla destra in modo da spingere l'avversario a declinare leggermente lo sguardo per seguire attentamente i movimenti dell'arma, nel tentativo di ampiare il più possibile l'angolo morto al lato opposto, che avrebbe sfruttato per un calcio con la mancina potenziata di un mezzo basso al ginocchio, fermando il ventaglio in un tintinnare insistente, rivelando così la sua finta, commutando il fendente in un montante verso l'alto diretto in pieno mento, prima di recuperare la guardia alzando il ventaglio a protezione del viso e della parte superiore del busto.

~Quinto post attivo

Un attimo di pausa dopo il suo ultimo attacco, pochi istanti sufficienti per prendere nota del fastidio crescente dovuto alla ferita al fianco tutt'ora sanguinante e portare la mano al portashuriken posto dietro le spalle per afferrare qualcosa di piccolo da comprimere bene nel pugno chiuso della mano che poi torna sull'impugnatura del Kaze Tessen, percependo in se una punta di esaltazione giacché era al suo primo utilizzo di quell'oggetto in particolare, finora a lei precluso. Hamano-san doveva aver sentito parecchio il fendente andato a segno, ma gli ultimi due attacchi miseramente andati a vuoto le avevano dato la conferma che le offensive nel corpo a corpo stretto stavano perdendo efficacia e doveva cambiare la manovra, poiché l'avversario si stava adattando al suo stile di combattimento che diventava quindi mano a mano sempre più prevedibile.
Doveva fare qualcosa e doveva farlo in fretta. Ragionava in fretta, freneticamente, ponderando di passare ad uno stile ninjutsu, quando si presentò una buona occasione nel corso del successivo affondo del sempai Hamano. Questi attaccò con le sue jitte, ma invece di mirare ad Asuna per infliggere danni puntò palesemente al Kaze Tessen, con l'ovvio intento di disarmare la sua avversaria e guadagnare un certo vantaggio. Asuna intravide in quell'attacco la possibilità di un'azione di sacrificio, e invece di contrastare l'attacco lasciò che il jitte ghermisse il massiccio Fan e cercò di applicare una cartabomba alla parte inferiore del polso, attivandola qualora l'azione riuscisse, lasciandole tre secondi per allontanarsi.

La sua arma prediletta le sfuggì così di mano, ma nel caso ipotetico in cui l'avversario decidesse di eliminare la bomba, rinunciando ad attaccare, Asuna si sarebbe comunque presa un buon vantaggio limitandosi ad un cauto allontanamento di circa due metri con un balzo, allo scopo di mettere più aria possibile fra se e l'inevitabile esplosione che sarebbe seguita.
Qualora il suo avversario non si sarebbe invece reso conto del pericolo -ed era questo il caso più probabile-, Asuna avrebbe arretrato contando mentalmente i secondi che passavano schivando abilmente il fendente alla spalla con uno spostamento in diagonale verso destra potenziato con l'immissione di un bassissimo nel piede di appoggio e poi arretrando immediatamente sulla successiva stoccata con un eguale potenziamento in velocità, evitando così l'attacco ed al contempo frapponendo più spazio possibile fra se e l'esplosione, che a quel punto sapeva essere quasi sicuramente inevitabile.
Solo vedendo con i propri occhi l'effettiva portata dell'ordigno si sarebbe resa conto dell'errore, ed allora un'espressione tutt'altro che felice sarebbe balenata sul suo viso.



« S... sempai??? Va tutto bene?? »
Che aveva fatto? Sapeva che le esplosioni di quegli oggetti erano notevoli, ma non credeva arrivassero a tanto!! Cioè, aveva letto che erano in grado di far esplodere piccoli sassi, ma non è che ci volesse poi granché...
Si: in effetti un braccio umano è molto meno resistente di un piccolo sasso, ma... come poteva saperlo???
Che disastro.
E se l'avesse ammazzato??
Non ci voleva nemmeno pensare.
La sensei l'avrebbe disconosciuta.
L'accademia non l'avrebbe ammessa.
L'avrebbero radiata dal corpo dei postini.
Sfrattata.
Magari pure cacciata dal villaggio??
Si, probabilmente.
Ommioddio.

« SEMPAIIIIIIIIIIIII!!!!! NON VOLEVO, GIURO, GIURO!!!!
NON... ehm... pensavo che... fosse così... così... potente... giuro...
S... sicuro di voler continuare...? »

Si sarebbe agitata un casino ed avrebbe continuato a chiamare il nome dell'Iga almeno finché questi non avrebbe dato chiaro segno di star bene e di poter continuare. Si sarebbe fermata qualora questi avesse dichiarato di non riuscire ad andare avanti, calmandosi e quindi traendo un ampio sospiro di sollievo soltanto qualora il suo avversario si fosse dichiarato illeso (botte precedentemente subite a parte...) ed in grado di continuare a combattere.
In quel secondo caso, Asuna avrebbe frugato nella tasca per estrarne un tonico e si sarebbe ridisposta in posizione di guardia, tornando a concentrarsi solo e solamente sul combattimento. Sebbene disarmata, infatti, aveva ancora diverse frecce al suo arco, e non era certo indifesa sul piano fisico del taijutsu!

Afferrò un kunai nella destra e caricò di nuovo, riportandosi in corpo a corpo. Anche stavolta, ad eventuali spostamenti laterali o movimenti dell'avversario atti a schivare un attacco, al successivo avrebbe semplicemente reagito cercando di assecondare tali movimenti, modificando la traiettoria degli attacchi per andare a segno.
Iniziò con una rendan avanzata, sferrando un colpo di palmo dal basso verso l'alto a poca distanza dall'Iga, facendo coincidere tale movimento con una violenta espulsione di chakra, generando così una corrente di aria calda diretta al viso dell'avversario, in modo da accecarlo e renderlo alla sua mercé negli attacchi successivi. Indipendentemente dall'esito di questo primo attacco avrebbe usato la gamba dominante per sferrare un attacco basso laterale diretto al ginocchio, mirando a piegarlo, dando inizio alla combo vera e propria. Con la destra, in cui stringeva il kunai, sferrò un gancio al viso verso sinistra, seguito da un calcio laterale al fianco con la gamba sinistra. Qualora l'avversario, colpito duro dagli attacchi, fosse inclinato verso la sua sinistra, Asuna avrebbe sferrato un montante diretto al mento di chiusura potenziando il feroce colpo con il chakra rendendolo parecchio pesante da subire per un avversario già debilitato.

L'azione successiva sarebbe stata ancora offensiva, effettuata solo e soltanto se la rendan non fosse andata completamente a segno, e solo qualora l'Iga si fosse trovato in quel frangente a portata di attacco, in caso contrario avrebbe effettuato un rapido ripiegamento con due balzi all'indietro fino a posizionarsi a dieci metri dal rivale.

Asuna avrebbe fintato un affondo con il kunai, bloccando però il movimento offensivo prima che andasse a segno e sferrando invece con la mancina un gancio potenziato di mezzo basso in velocità, il quale avrebbe viaggiato come un treno diretto alla mascella dell'Iga, facendo parecchio male ad occhio e croce, vista la forza fisica non indifferente della rossa.
Indipendentemente dall'azione effettivamente effettuata e dal suo esito, quello sarebbe stato l'ultima azione, avrebbe seguito un movimento di ritorno per recuperare una guardia alta, con la destra armata a protezione del viso e la sinistra più bassa, in difesa del busto.

~Post conclusivo

Mancò l'ultimo colpo di pochissimo quando l'Iga schivò con una manovra improvvisa ed inspiegabile, gettandosi a terra malamente... rimanendoci. Asuna rimase nel dubbio sul da farsi sbattendo le palpebre più volte fissando il rivale a terra domandandosi il perché non si risollevava.
Poi lo vide fare quel gesto strano con la mano, come quello di qualcuno che ti invita ad avvicinarsi. Trovò quella reazione strana, fuori luogo, fece una faccia interrogativa per poi avvicinarsi lentamente, sporgendosi su di lui per fissarlo con un'espressione di chi non capisce.

« Sempai...? Tutto bene?? »
Nessuna risposta. Sembrava messo piuttosto male.
« Ehm... lo prendo per un no, ok? »

Così dicendo lo aiutò a rialzarsi offrendo lui dapprima una mano per tirarlo su, poi una spalla per appoggiarsi mentre insieme si allontanavano dal campo. Un grosso problema l'aveva anche lei, al fianco. Sanguinava copiosamente ed aveva bisogno di cure mediche, ma per fortuna sapeva benissimo dove trovarle. Con una mano dava sostegno al sempai e con l'altra premeva sulla notevole ferita al fianco provocata dalla lancia di terra, in questo modo si concluse il suo duello ed anche la sua "esperienza di vita" come rincalzo per la selezione dei sand scorpions.
La prima cosa a cui pensò fu se avrebbe potuto l'indomani portare la posta del mattino con quella ferita...