[Primo Accesso] Il Porto

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  1. Kalastor
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    Orme sulla Terra.
    L'uomo che voleva spaccare tutto, fine dell'attesa.


    Sì sì sì sì, tutto quello che vuole! - La fasciatura era più stretta del dovuto ed infilare il braccio nella manica del kimono si rivelò abbastanza complicato. - Capisco il suo punto di vista, capisco le sue priorità, capisco la situazione, ma adesso ho da fare. - Tagliò corto e con un rapido passaggio della mano ravvivò i capelli, dando un aspetto dignitoso al ciuffo forse troppo lungo che gli tagliava di sbieco la fronte. - Se dovessi passare una giornata in ospedale ogni volta che qualcuno cerca di uccidermi non lavorerei mai! - Anche il bendaggio attorno all'addome era troppo stretto e prudeva un sacco. - Grazie per le cure, ci vediamo alla prossima missione.

    ♠ ♠ ♠

    Non lo avete arrestato formalmente, vero? - Camminava a passo spedito per le vie del Villaggio con al seguito un terzetto di Guardie armate e combattute fra l'essere perplesse o preoccupate. - Non credo gli darebbe troppo fastidio, ma vi pesterebbe ugualmente, ed ha il pugno parecchio pesante. - La voce preoccupata dell'Amministratore contrastava col mezzo sorriso divertito che gli animava le labbra. - Come lo conosco? Nemici comuni.


    Yoku venne condotto in un piccolo edificio attiguo al porto, una sorta di guardiola divisa in due stanze, di cui una munita di sbarre. Dopo essere svenuto, Dapaisu era stato adagiato su di una panca che normalmente ospitava marinai ubriachi oppure prigionieri in attesa di trasferimento e lì dormiva della grossa. A sorvegliarlo c'era l'addetto alla sicurezza del porto, un uomo di mezza età con la faccia rovinata dal vento ed il naso schiacciato, che reggeva fra le mani un secchio di legno pieno d'acqua. All'arrivo dell'Amministratore fece il gesto di rovesciarlo sul dormiente, ma venne fermato in tempo.

    È impazzito?! - Yoku afferrò il secchio con entrambe le mani e lo tirò a sé, bagnandosi l'orlo del kimono. - Da quando trattiamo così i prigionieri?! - Gli lanciò un'occhiata carica di vibrante disappunto, poco prima di gettare lui stesso una secchiata di acqua gelida addosso al suo malridotto Sensei. - In effetti lui non è un prigioniero, ora che ci penso. Fategli fare un bagno e medicatelo, ma soltanto se la richiede espressamente, poi mandatelo da me. - Le ultime parole uscirò storpiate da una risatina. - E che gli Dei ci aiutino tutti!

     
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129 replies since 1/11/2008, 17:10   3066 views
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