La Piazza Centrale

[Ambientazione]

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  1. Boreanz
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    Era stato un viaggio piuttosto lungo. In otto giorni di marcia costante, alternata solo da brevi pause alle occasionali oasi, Jin aveva attraversato l'intero deserto dell'Anauroch; per altri cinque giorni, procedendo in maniera assai più spedita in un terreno diverso da sabbia e rocce, il figlio del vento aveva seguito il corso del primo fiume che aveva incontrato, al limite dei boschi del Paese del Fuoco. Così facendo, era giunto alla foce del fiume e quindi, finalmente, al mare. Per un paio di giorni aveva recuperato le forze sui boschi di una montagna le cui pendici lambivano direttamente la costa: si era lavato nel fiume, detergendo sabbia e polvere, aveva mangiato carne di maiale selvatico e gustato sulla sua pelle le raffiche di vento portate dalla brezza marina.



    All'alba del terzo giorno, Jin era pronto per l'avventura: tra le mani stringeva un antico pezzo di pelle di capra essiccata, sul dorso del quale era stata incisa con incredibile perizia una serie di indicazioni in inchiostro nero di bacca. Il figlio del vento aveva trovato quello strano oggetto all'interno di una bottiglia di vetro, nella giacca di un cadavere trovato nel bel mezzo del deserto in una posizione fuori da tutte le rotte. Probabilmente, in fuga da qualcosa, quell'uomo era stato vinto dalle sabbie e dalla sete e seppellito per chissà quanto tempo nell'Anauroch. Jin lo aveva trovato, sbattendoci quasi contro, durante una sessione di caccia di manguste. La preda gli era scappata - una delle rare volte in cui ciò accadeva - ma in compenso tra le mani ora stringeva la chiave per un viaggio ricco di avventura: la sua destinazione era Kiri!

    Si alzò dall'ampio ramo su cui, avvolto nel mantello da viaggio, aveva trascorso la notte dopo una scorpacciata di fragole e lamponi. Controllò che tutto l'equipaggiamento fosse a posto, osservò di nuovo la mappa e poi saltò giù dalla quercia. Lo aspettava una piacevole corsa in discesa sul manto erboso delle pendici della montagna, al termine delle quali era presente - dentro un porto naturale a mezzaluna che dava sul mare - un insediamento di pescatori di dimensioni considerevoli: Egaroth
    , un centinaio di case in solido legno in tutto.

    Prima di partire per l'avventura il figlio del vento aveva fatto diverse ricerche nella grande biblioteca della Sabbia - ed aveva appreso diverse cose che sarebbero tornate utili più avanti - ma non aveva idea se da quell'insediamento di pescatori partissero rotte commerciali per il grande villaggio della Nebbia. In caso di estrema necessità avrebbe sempre potuto "requisire" - termine navale - una barca e iniziare la navigazione per conto suo. Con tranquillità camminò quindi fino al ponte, sorvegliato da una sola guardia armata di lancia. Dal suo aspetta pareva un pescatore assonnato cui era toccato il turno di notte. Jin lo salutò con un cenno di capo, dichiarando il motivo della sua visita. « Cerco un passaggio per mare. Sai se ci sono barche in partenza in questi giorni? » L'uomo, che si appoggiava vistosamente alla lancia, non pareva aver molta voglia di parlare: senza un commento, si limitò a gesticolare al figlio del vento di passare pure. Jin fece spallucce e si avviò di nuovo. Il legno del ponte, assemblato in maniera abile, sostenne il suo peso senza un lamento. In meno di dieci minuti, il figlio del vento aveva percorso il ponte, era saltato da un ponticello legnoso sul tetto di un'abitazione ed era arrivato, di tetto in tetto, nel centro di Esgaroth: un piccolo porto ovale, spazioso solo per cinque o sei barche e torreggiato da un edificio in legno dall'aspetto curato. Evidentemente, concluse Jin, in quel luogo risiedeva il governatore del villaggio.

    Stava per saltare giù e rivolgere la parola ad un paio di uomini che trafficavano con delle lenze su una barchetta di legno, ma i suoi occhi scorsero qualcosa di interessante: una barca abbastanza impressionante, con uno scafo di circa quindici metri ed un albero. Uno dei marinai a bordo gesticolava stava gesticolando in quel momento di finire di caricare le ultime cose e di issare le vele: in mezza giornata sarebbero giunti al grande porto della Nebbia. Quale occasione migliore per Jin di farsi offrire un passaggio? Con un ghigno si avvicinò furtivamente al tetto di fronte alla barca [Furtività BaseFurtività Base [1]

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    . Poi, quando il bimbo - che aveva un'aria piuttosto annoiata - spostò lo sguardo su una fune che aveva tra le mani, Jin saltò. Effettuò una agile capriola in volo, atterrando con leggerezza sulla coffa dell'unico albero della barca. Circondata da assi di legno com'era, avrebbe potuto rimanervi nascosto comodamente seduto per diverse ore, potendo persino stiracchiare le gambe e soprattutto godendosi la vista del mare aperto di tanto in tanto. Il problema era far sì che nessuno salisse. Ghignando malizioso mentre sentiva le vele issarsi e la barca iniziare a muoversi, Jin estrasse il suo coltellaccio e iniziò a segare pian piano le cime che legavano la scala di corda alla coffa.

    Terminò il lavoro quando ormai erano in mare aperto: quelle cime erano più resistenti di quanto avesse immaginato. Si rilassò, appoggiando il sedere a terra e respirando l'aria di mare, così diversa da quella del suo deserto. Non dovette aspettare molto perché la sua burla venisse messa in atto dall'ordine del capitano ad uno dei marinai di salire sulla coffa. Sentì un grugnito di approvazione, qualche passo, uno strappo secco e un pesante tonfo in acqua: l'uomo era caduto in mare! Jin trattenne le risate, sentendo gli occhi inumidirsi per lo sforzo, mentre il capitano imprecava in maniera oscena e lanciava una cima di salvataggio alla sventurata vittima dello scherzo del figlio del vento.

    [...]

    Non avrebbe saputo dire quante ore impiegarono a raggiungere Kiri, poiché la nebbia inghiottì il sole molto prima di raggiungere il porto e Jin perse il senso del tempo. La sua espressione in quella umidità era seria: già così poteva rendersi conto quanto alieno fosse quell'ambiente, e che pericoli potesse comportare per un abitante del deserto come lui. Del resto quello era proprio uno dei motivi per cui, dopo aver studiato la mappa recuperata nel deserto, aveva deciso di viaggiare fino alla Nebbia: come poteva aspirare ad essere un grande cacciatore se il suo terreno di caccia era limitato? La visita alla Nebbia gli avrebbe sicuramente insegnato qualcosa.

    Una volta arrivati al porto, complice la foschia Jin uscì dal riparo della coffa e, camminando sull'albero, saltò sull'albero di un'altra barca, poi di un'altra e così via, cercando di essere il più silenzioso possibile. Del resto era pur sempre un figlio del deserto! Non impiegò molto a trovare la strada, seguendo la scia di merci che dal porto veniva portata al villaggio. Camminò con naturalezza assieme ai mercanti, cercando di non dare nell'occhio ma neanche di nascondersi. I suoi capelli color rame e la sua pelle leggermente abbronzata non erano tipici di quelle parti, ma le sue ampie vesti da cacciatore e i suoi modi discreti - uniti al flusso di persone - furono più che sufficienti a fargli guadagnare l'ingresso alla via principale di Kiri senza subire alcuna perquisizione [Furtività BaseFurtività Base [1]

    Maestria: L'utilizzatore ottiene +3 alla Furtività
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    [Rivestimento MimeticoRivestimento Mimetico [Meccanismo]

    Tramite un rivestimento posto in qualsiasi protezione, l'utilizzatore potrà mimetizzarsi con l’ambiente circostante. L'utilizzatore può considerarsi sotto un occultamento parziale finché non compie azioni offensive.
    Tipo: Speciale - Supporto
    Dimensione: -
    Quantità: 1
    [Potenza: - | Durezza: - | Crediti: 25]
    ]
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    Un bello smacco per i temuti shinobi della Nebbia!
    Non che Jin avesse intenzioni ostili: era lì solo per conoscere un paese straniero e capire cosa avrebbe potuto imparare dalla vita condotta in quel luogo. Camminò con lo stesso passo ai lati della via centrale, osservando le varie bancarelle e il modo, frenetico eppur riservato, di vivere di quel villaggio. Alfine giunse alla grande piazza centrale di Kiri, da dove avrebbe potuto visitare diverse locazioni. Per un attimo, considerò, persino la residenza del Kage avrebbe potuto essere una sua meta. Jin non aveva mai visto uno dei Kage, neppure il Kazekage, e si domandava se fossero davvero dei ninja così straordinari come insegnavano le storie raccontate attorno al fuoco. Il figlio del vento non era uno sciocco: mai avrebbe dato fastidio ad un jonin, né in realtà a chiunque altro, data la sua natura di spirito libero, ma si chiedeva se quei ninja fossero davvero così diversi dalla massa. Al porto aveva sentito che il Kage era appena uscito per via di una qualche faccenda collegata con l'Accademia, per cui probabilmente non l'avrebbe scoperto in ogni caso.

    Rimase così, dunque, ad osservare gli edifici della Nebbia che davano sul palazzo centrale. Aveva una gran fame e probabilmente sarebbe stata una buona idea mettere qualcosa sotto i denti! Chissà se c'erano riserve di caccia a Kiri?

    OFF GAME

    Come indicato qua, in aggiunta allo stratagemma GDR, entro a Kiri senza passare il controllo di sicurezza delle mura. Record? :guru:

     
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74 replies since 1/11/2008, 17:12   1339 views
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