La Piazza Centrale

[Ambientazione]

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  1. Mr Clown
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    XOXO Heeeeeeeeeyyyyy Sexy Ladyyyy XOXO





    L'andatura alcolica del nostro animale da festa venne interrotta da una giovane ragazza in quella che sembrava una sorta di divisa. Neanche sentì quello che le disse, o si accorse dell'espressione che aveva, per lui era ancora tempo di far festa!

    Gli occhi rotearono per ammirare l'insieme di quella figura femminile prima di avvicinarsi, come per dire qualcosa, e tentare di appoggiarle il braccio destro (quello non impegnato a reggere la maglietta) alla spalla, simulando una sorta di mezzo abbraccio e arrivando eventualmente ad appoggiarle la mano destra all'altra spalla, prima di parlare. La voce abbastanza alta, ma non un urlo. Evidentemente credeva di essere ancora in discoteca. E in effetti si sentiva ancora la musica rimbombargli nella testa.

    Ciiiaoooo bellissima! Bel vestito, tanto carine le calze! Che ne dici di bere qualcosina? Dai, che la notte è cciovane!

    L'alito odorava vagamente di alcool, ma era un odore non identificabile con precisione. Non odorava però di vomito o di altre schifezze. Evidentemente il succo che ornava i suoi vestiti non apparteneva a lui.

    Subito dopo averle parlato la mano che si trovava sulla spalla si sarebbe abbassata per tentare di afferrare e stringere (ma senza vigoria) il sedere della malaugurata kunoichi.

    Se ci fosse riuscito avrebbe così commentato

    Che bel culo sodo! Vedo che fai palestra anche tu!





    OT
    Pls, don't kill me ç_ç XD
    /OT
     
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  2. Species 8472
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    6 O'clock in the Morning.
    .. Malintesi ..



    - Cos'è hai dei disturbi mentali? Sono le sei passate e sei ubriaco marcio.. -
    Non che mi piacesse molto quel contatto, ma sulle prime attesi qualche istante prima di reagire, del resto che cosa potevo saperne, magari stava per cadere a terra e sfracellarsi, tanto valeva fargli da supporto. Il fatto che si fosse vomitato addosso sembrava poter essere smentito dall'alito che, sebbene a livelli alcolici da galera, era relativamente poco fognario. Portai la cartella con dentro i miei documenti più vicina al corpo onde evitare cercasse di rubarmela in qualche modo, si sa mai che gente gira per le strade, ma non sembrava nelle condizioni nemmeno di provare a bere una tazza di latte senza versarsela in testa.

    - Forse è meglio se prendiamo un Caffè, altrimenti mi sà tanto che ti fai un giro panoramico della prigione di Kiri finché non torni sobrio.. - A differenza sua, tuttavia, io non ero ubiraca e quando sentii la manina scivolare verso il basso mi venne istintivo mollare una ginocchiata dritta in mezzo ai testicoli del giovane tamarro di città. Non avevo intenzione di fargli propriamente male, ma di far si che restasse fuori gioco il tanto che bastava per comprendere che certe azioni, purtroppo, hanno conseguenze piuttosto gravi in base a chi ci troviamo di fronte. - Sono un Militare, non una spogliarellista, tieni a posto le mani o ti denuncio! Chiaro? -
     
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  3. Mr Clown
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    End of Fun



    [1° persona]



    La ginocchiata all'inguine fece decisamente male. E non solo per il dolore della ferita o per l'orgoglio dell'affronto arrecato ai miei gioielli. Più che altro era la sensazione di nausea che mi stava facendo venir su tutto quello che avevo ingerito nelle ultime ore...

    La bocca riempita di liquido guardai con gli occhi sbarrati la ragazza, che probabilmente aveva capito quello che stava per succedere. Fortunatamente mi stavo riprendendo dalle pazzie notturne ed ebbi la prontezza di abbassare il volto e di vomitare dentro un provvidenziale tombino.

    Sbattei gli occhi per qualche secondo giusto per ricordarmi chi fossi e dove mi trovavo...

    Mi sa che accetto quell'invito per il caffé, andiamo in un posto tranquillo però... qui c'è troppa musica che rimbomba.

    Cominciai a dirigermi verso una vicina taverna, luogo in cui molto spesso mi dirigevo al mattino per smaltire i postumi delle mie continue sbronze. Se la ragazza mi avesse seguito avrebbe notato che l'andatura era lievemente meno traballante. Ma solo lievemente. Chi poteva sapere quali altri disastri avrei combinato se lasciato a me stesso?

    Se mai ti potesse capitare... mai mischiare rum e saké nello stesso cocktail... ah ma non mi sono presentato; io sono Shu e tu? Come ti chiami?

    Non feci alcun riferimento al mio goffo tentativo di avances, ora non ricordo proprio se al momento fosse maggiore la vergogna o la confusione su quello che era accaduto.
     
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  4. Species 8472
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    6 O'clock in the Morning.
    .. Malintesi ..



    - Credo che faresti immensamente bene ad accettare quel Caffè. - Sottolineai l'immensamente giusto per evitare future ritorsioni mie per eventuali mani che si muovevano in modi non consoni. Certo, mi era capitato di vedere vomitare qualcuno, ma i vomiti alcolici erano sempre qualcosa a cui era buffo assistere, ricordo chiaramente di un amico di mio nonno che, dopo aver bevuto una tonnellata di Vodka, si era ridotto a vomitare Alcol puro dentro un barattolo che era così sterile da poterci pulire i piatti per mangiare. Roba da Incubo.

    - Non credo di voler mischiare Run e Sakè, io bevo quasi solamente Vodka liscia e Sakè, preferibilmente a fine pasto e mai prima di andare a letto. Fai tesoro di queste regole e soprattutto il segreto è... Bere con Moderazione, fanciullo. Il mio nome è Haru Kenchiki, Genin di Kiri e quel locale andrà benissimo. - Dissi alludendo al luogo dove si stava dirigendo il mio ubriachissimo interlocutore. Alla fine non c'era molto da fare quella mattina ed un salutare cornetto con caffè mi avrebbe aiutato ad affrontare la giornata nel migliore dei Modi.

    - Uno come te trarrebbe giovamento dall'arruolarsi, sai? -
    Buttai la il discorso da brava reclutatrice Accademica. - Hai mai pensato di entrare nel corpo dei Ninja di Kiri? Li possono aiutarti con l'alcolismo, dico sul serio.. -

     
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  5. Mr Clown
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    Un caffé, molto zuccherato




    - Non credo di voler mischiare Run e Sakè, io bevo quasi solamente Vodka liscia e Sakè, preferibilmente a fine pasto e mai prima di andare a letto. Fai tesoro di queste regole e soprattutto il segreto è... Bere con Moderazione, fanciullo. Il mio nome è Haru Kenchiki, Genin di Kiri e quel locale andrà benissimo. -

    Ma come fai? Come fai a rovinare qualcosa di così bello in questo modo? Bere alcool senza cercare di ubriacarsi è come voler combattere con qualcuno senza fargli male, è un controsenso! E poi sono più vecchio di te, quindi non chiamarmi ragazzino! Però almeno bevi qualcosa, e questo è da lodare! Dovremo festeggiare insieme un giorno di questi, conosco un paio di posti tranquilli se non ti va di scatenarti tanto.

    Dissi, leggermente offeso per l'aggettivo che mi aveva appioppato e, in realtà, comportandomi proprio come un ragazzino.

    Il nome comunque mi diceva qualcosa... Kenchiki... mhh... sul momento non mi venne in mente nulla ma mi ripromisi di rifletterci.

    Ci stavano avvicinando al mio solito ritrovo del mattino e, una volta entrati, salutai l'oste

    Ehi, vecchio poltrone! Dammi un solito con un caffé e per la signorina quello che vuole, offro io! E già che ci siamo dai un giro di quello buono a tutti gli altri qua. No, per me niente, ho già preso abbastanza prima.


    Con calma attendemmo che ci portassero quello che avevamo ordinato. Oltre al caffé mi arrivò una sorta di cocktail. Non era sicuramente alcool, ma emanava un odore abbastanza fastidioso.

    Prima che tu me lo chieda si, fa schifo quanto puzza. Ma non c'è niente di meglio in tutta Kiri per riprendersi dopo una serata da sballo! E se lo dico io puoi fidarti.

    Trangugiai il disgustoso intruglio tutto d'un fiato, facendo una smorfia di disgusto.

    Dopo il vomito è quasi piacevole però, eheheh.

    dopo qualche altro minuto (che mi aiutò molto a ritornare ad una condizione mentale di decenza) la ragazza parlò di nuovo

    - Uno come te trarrebbe giovamento dall'arruolarsi, sai? Hai mai pensato di entrare nel corpo dei Ninja di Kiri? Li possono aiutarti con l'alcolismo, dico sul serio.. -

    La guardai quasi intrigato da quelle parole

    L'alcool non è un problema, è una soluzione. O meglio serve per trovare la soluzione. Ma capisco che per voi che non siete stati illuminati dagli insegnamenti del Saggio Misericordioso questa verità sia difficile da cogliere nella sua interezza. Una cosa bella di Kiri però è la quantità di tentazioni e di piaceri da gustare. Sarei dovuto decisamente tornare prima.

    Attesi un attimo prima di continuare giusto per vedere che effetto avrebbero fatto in lei quelle parole. Dopotutto lei non era l'unica che cercava di "reclutare" altre persone.

    E poi mi sono già iscritto all'accademia ninja, sto solo aspettando che mi contattino per iniziare il corso.

    E a pensare nuovamente alla parola ninja mi illuminai, battendomi il pugno sul palmo

    Ah, ecco dove l'avevo già sentito! Kenchiki, il nome di uno dei più famosi clan di Kiri! Dicono che siate degli spadaccini formidabili! Ecco perché sei così forte, sei una kunoichi!

    Pochi istanti dopo venimmo avvicinati nuovamente dall'oste, che si rivolse a me con fare quasi... circospetto, come se stesse cercando di nascondere qualcosa.

    Shu-san, è passato Hiroshi-san prima. Voleva sapere se, insomma, "quella cosa" è andata in porto, ecco...

    Ah, certo certo, quel piccolo favore! Si, si, tutto apposto... però di ad Hiroshi che quel tipo vuole il caffe zuccherato... molto zuccherato. Dovrebbe farti visita il 28 del mese, informa subito Hiroshi, così che si ricordi. Ed ora va, lo sai che detesto essere interrotto mentre discuto con una bella ragazza.

    Subito dopo mi sarei rivolto a lei, con un sorriso smagliante ed offrendole una gomma da masticare

    Gomma? E' l'ideale per togliersi di bocca il gusto del caffé, giuro

    Indipendentemente dalla sua risposta ne avrei presa una anche per me, inserendola in bocca e cominciando a masticare.
     
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  6. Species 8472
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    6 O'clock in the Morning.

    .. Malintesi ..


    - Portami un caffè nero, senza zucchero per favore. - Sbrigativamente mi tolsi di mezzo l'impiccio dell'ordinazione, restando piuttosto colpita dalla lucidità di Shu nonostante la prepotente ubriachezza che lo aveva quasi divelto poco prima. Era come se il corpo degli ubriachi rigenerasse più velocemente, se l'avessi fatto io sarei probabilmente morta.. anche se un minimo di ossa le avevo fatte col mio Sakè. - Suppongo che quella sbobba sia a base di Carbone.. perchè solo con quello riuscirai a depurare i tuoi poveri reni. Li sento urlare e bestemmiare da qui, pensa un po'.. - Sorseggiai delicatamente il caffè amarissimo, con un sorrisetto inquietante venuto fuori dall'idea che gli organi interni del mio interlocutore stessero danzando in attesa del giorno del giudizio. O del cancro all'intestino.

    - Spero che con Misericordioso non intenda gli Alcolici.. c'è sin troppa gente che li venera, almeno tu spero creda in qualcosa di diverso dal solo materialismo massiccio. Bah.. è comunque un bene che tu sia iscritto in Accademia, a Kiri mancano sempre nuove leve e qualcuno in più non farà certo male.. non ho conosciuto altri Neoiscritti dopo la mia promozione poche settimane fa. - Sussultai interiormente riflettendo su alcuni discorsi da fare con Shiltar: oramai prendevo appunti mentali quasi ogni minuto sui problemi di Kiri e temevo di essere diventata insofferente e troppo poco razionale.

    Quel discorsetto stile film di quart'ordine sugli scambi di droga nei bassifondi mi lasciò basita per la nonchalance con cui avvenne. Mi limitai a fissare l'oste e poi girare lo sguardo su Shu fissandolo da sotto un ciuffo biondo di capelli ribelli. - Stai spacciando droga tipo? - Sorrisi, declinando la gomma con un gesto cortese della mano. - ..Se scopro che spacci ti strappo le palle, ti brucio la casa e ti faccio un ritratto scolpendo un blocco di marmo con un sasso mentre ti mastichi i testicoli. - Mi sistemai il ciuffo con la mano, senza battere minimamente ciglio. Non era cattiveria, ma era una questione di disciplina che andava comunque sistemata.. sempre ammesso che quella scenetta non fosse venuta su giusto per fare il simpatico con una ragazza. - Ma.. nel caso fosse una scenetta per fare colpo su di me.. le cose potrebbero andare anche peggio. - Gli poggiai lentamente una mano sulla spalla con fare amichevole, sorridendo. - Credo che ti troverai da Dio in Accademia! -

     
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  7. Mr Clown
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    Rissa! Rissa! Rissa!



    Le parole della ragazza mi irritarono decisamente. Non tanto per le accuse di spaccio di droga, infondate, ne facevo solo uno smoderato uso ogni tanto, non tanto per le minacce alla mia persona, ci ero abituato da quando ero tornato a Kiri, ma per le insinuazioni sul Divino Illuminato. Il mio volto si modificò leggermente, mostrando la rabbia. Anche la voce cominciò a farsi più concitata. Normalmente non mi arrabbiavo per così poco, seppur "corrotti" i monaci del monastero rifuggivano la violenza e le manifestazioni di ira, ma si sa che con dell'alcool in corpo si perde più facilmente il controllo.

    Quelli erano esclusivamente affari di famiglia, nulla che possa riguardarti. E in quanto all'alcool, io non lo venero. Molti uomini ergono gli oggetti ad idoli, ma...

    le parole cominciarono a perdersi. Forse avevo risentito più del dovuto di quella festa. Dopotutto quel tizio "amico" di Hiroshi beveva come una spugna. Alla fine lo avevo fatto crollare ma... forse ero più debilitato di quello che volevo credere.

    Non credere che lascerò perdere così!

    Urlai, alzandomi in piedi e sbattendo un pugno sul tavolo

    Tu credi di sapere tutto di me, eh?! Di potermi fare la paternale, di potermi giudicare! Non è così! Credi di poter venire qui ad insultare il Divino Salvatore!

    Continuai ad urlare per qualche altro secondo, dicendo parole a caso e senza senso, più arrabbiato con me stesso per non essermi riuscito a controllare che non con lei.

    Mi ributtai sulla sedia, facendo dei respiri profondi, accompagnandoli dal mantra

    Om, Chiri Kiri om, Om, deri deri om

    lo ripetei per qualche volta, un'abitudine consolidatasi durante la permanenza nel monastero che avevo cercato di perdere, più per vergogna che per altro. Un'altro sentimento su cui dovevo lavorare. Allora non ero nelle condizioni di rendermene conto ma quella vergogna dell'esperienza nel monastero mi allontanava di molto dal sentiero che dovevo percorrere. Nonostante la bisboccia fatta la sera prima, quell'incontro mi aveva di molto allontanato dalla giusta via. Caddi con la testa sul tavolo.

    L'oste arrivò subito con un altro bibitone.

    Il mio resuscita morti! Gli è servito una volta sola finora ma vedo che oggi è una brutta giornata.

    Me lo trangugiò tutto in gola, senza che potessi replicare. Quell'intruglio meritava quel nome. Una volta ingeritolo il tempo sembrò come fermarsi per me. Poi iniziai a lacrimare, il viso mi divenne rosso, poi viola, infine blu. Subito dopo mi diressi verso la più vicina fonte d'acqua, la latrina, e ci tuffai dentro la testa.

    Se Haru avesse chiesto all'oste qualcosa riguardante le mie condizioni lui avrebbe risposto

    Ah è tutto normale, succede sempre così. Si sentirà uno straccio per un paio di giorni, persino con la sua innaturale resistenza alle robacce che beve e fuma.

    Se invece gli avesse chiesto se quello "spettacolo" o se la presenza stessa di Shu lo turbasse o gli desse fastidio lui avrebbe replicato in questo modo

    Scherza? Non solo è il mio miglior cliente ma diverte un sacco gli altri avventori con quelle sue storie di "divinità", "illuminazione" e perdizione. Specialmente quando è sobrio! Anche se forse arriva qua già ubriaco fradicio ogni volta. Sa le risate che ci facciamo! L'unico lato negativo sono quelle commissioni che ogni tanto fa per quel suo patrigno o non so cosa, quell'Hiroshi di prima. Brutte faccende sa? Comunque di solito è molto più calmo, deve averlo punto sul chi vive, capisce?

    Avrebbe concluso l'oste, cercando un intesa con la ragazza. Evidentemente aveva capito chissà cosa...

    Dopo qualche minuto tornai, splendido come il sole. Si fa per dire. Almeno non avevo più i capelli acconciati in quel modo. Ed erano tornati neri. La puzza di cacca si sentiva in tutto il locale, persino un paio di mosche mi ronzano attorno, trovandomi molto appetitoso.

    Uno degli avventori si rivolse verso Shu

    Hei, braghe di vomito! Non sapevo che ti piacesse anche farti cagare addosso per fartelo venire duro! AHAHAH, e da delle ragazzine per di più! Certo che avevo sentito che ai militari piacesse dominare ma fino a questo punto... sei... come dire, una merda! AHAHAHAHAHAAHAHAHAAH

    Lui e tutti quelli al suo tavolo scoppiarono a ridere. Quelli vicino a me non osarono. Ero furioso. E avevo bisogno di una doccia. Attraversai tutto il locale fino ad andargli sotto il naso

    Ti piace tanto eh? Vuoi un assaggio? EH? NE VUOI UN PO'!? LA VEDI QUELLA! E' UNA SIGNORA! E NON SI DICONO QUESTE COSE DI FRONTE AD UNA SIGNORA! CAFONE!

    Diedi una specie di colpo di testa, senza l'intenzione di colpirlo, ma solamente di insozzargli la faccia con le varie porcherie che si trovavano incastrate tra i miei capelli.

    Il tutto senza contare che in quella situazione, tecnicamente, il più cafone ero stato proprio io. In tutta questa situazione surreale stava per scoppiare una rissa da ubriachi. Alle 7 del mattino. Un record, persino per me. Ma la cosa più preoccupante (e che non mi stava passando minimamente per la testa, ovviamente) era che la Kenkichi era ancora li. E avrebbe potuto sbatterci tutti in galera.

    Rettifico.

    Trattandosi di lei mi avrebbe sicuramente sbattuto in galera.

    Forse Hiroshi mi avrebbe pagato la cauzione. Beh, gli conveniva, con tutto quello che lo pagavo!
     
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  8. Species 8472
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    6 O'clock in the Morning.
    .. Malintesi ..



    - Sono spiacente se da un ragazzo ubriaco alle sette del mattino ho pensato parlasse di Alcolici invece che di Divinità.. - Alzai le mani in segno di scuse, ovviamente c'era dell'ironia dietro tutto quello, ma alla fine non era un mio problema, a me bastava non facesse male a qualcuno. O a se stesso, cosa molto più probabile, e non perché tenessi a quel tipo di gente, ma perché le cure ospedaliere erano a carico del Villaggio. - Abbassa la voce. - Lo guardai dal basso essendo rimasta seduta con un ciglio particolarmente perplesso da tutta quella scena. - Quello in torto sei tu, a prescindere, perché non sei in grado di ragionare lucidamente .. ed è solo per questo che non ho ancora chiamato la guardia cittadina. Bevi la tua medicina voodoo e vedi di uscire da qui senza barcollare. - Tralasciando la tiritera astrusa del mantra, per cui avrei volentieri perso l'udito, il Barista arrivò in soccorso di Shu pochi istanti dopo dato che quest'ultimo si era lasciato andare e pareva essere sul punto di diventare tutt'uno col creatore.

    - Starà bene?.. Sembra piuttosto.. malmesso il ragazzo. - L'oste fu gentile e mi chiarì quale era il fatto, unitamente al motivo per cui non lo avevano ancora riempito di insulti tutti quelli del locale.. era come la mascotte di quella gente: Andava, pagava, si umiliava da solo e tutti ci guadagnavano qualcosa, lui incluso vista la frequenza con la quale avevo intuito frequentare il posto. Inutile dire che quando tornò dal bagno, qualsiasi cosa avesse fatto, aveva i capelli di tutt'altro colore e puzzava come una latrina chimica completamente ricoperta di sterco. Se non fossi stata abituata, per mia sfortuna aggiungerei, all'odore acre e pungente del pesce fradicio che dovevo pulire a fine giornata.. avrei rimesso anche l'anima.

    Le disgrazie non vengono mai da sole, alla fine di tutto quel patatrac uno dei tizi che facevano da pubblico alle sue scenate si mise ad inveire in modi anche piuttosto rudi nei confronti del giovane ubriacone. Non che potessi difenderlo, del resto si era cercato tutta quella massa di insulti, ma per certi versi era poco indicato stuzzicare il can che dorme e la reazione esagerata di Shu non mi giunse così inattesa come la mia espressione sembrò tradire. Mi voltai per un secondo verso l'oste. - Io spero che tu sia assicurato, non posso intervenire finché non arrivano alle mani. - Sorrisino di circostanza. - Sono solo una recluta. -

     
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  9. Mr Clown
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    Atto finale



    [3° Persona]

    - Io spero che tu sia assicurato, non posso intervenire finché non arrivano alle mani. Sono solo una recluta. -

    Tranquilla, non si mette mai a fare alle mani con qualcuno. Urla solo un po' ogni tanto. Anche se ogni tanto lo abbiamo provocato. E' talmente ricco che se mi rompe il locale me lo faccio più meglio con tutto quello che glielo faccio pagare.

    Insomma, non solo uno zimbello, ma persino provocato e sfruttato per i suoi soldi. Com'era possibile che un ragazzo potesse cadere così in basso? Comunque l'oste aveva ragione, dopo aver urlato un'altro po' il giovane Shu si diresse verso l'uscita. Sembrava stranamente tranquillo, forse si era sfogato. Passando di fianco alla ragazza le fece l'occhiolino, per poi indicare l'uscita. Passando lasciò un paio di banconote in mano all'oste, più che sufficiente per coprire le spese di quello che avevano consumato.

    Una volta fuori, con un gesto quasi automatico, estrasse una sigaretta da una delle tasche dei pantaloni, fece quasi il gesto di offrirla alla ragazza ma poi ci ripensò, probabilmente sospettava che lei avrebbe rifiutato viste le reazioni precedenti.

    Decisamente una pessima mattinata. Mi sono troppo arrabbiato, devo aver esagerato troppo. Non va bene. Da quando sono tornato... comunque è stata una sceneggiata, un po', quell'ultima cosa.

    Sembrava quasi che stesse parlando più con se stesso che con la ragazza, anche se la stava guardando negli occhi. Ma era sincero o voleva solamente illudersi?

    E' meglio che vada ora... te hai da fare, immagino. Ti va se ci rivediamo? Magari quando sono più... presentabile.

    Fece un attimo di pausa. Poi proseguì

    Non farti strane idee eh... ma visto che sei una kunoichi avrei bisogno di una mano con tutta questa storia dell'accademia e del ninja. E' che, ho un sacco di impegni, ecco.

    Non fece alcun cenno al fatto che avrebbe anche potuto pagarla. Non gli andava più di frequentare gente che gli stava vicino per via dei soldi. Da quando era a Kiri non aveva fatto altro che perdere tempo dietro agli affari dell'azienda, oppure a seguire lezioni di ninjutsu dai migliori "maestri" che il mercato offriva, oltre a cercare di continuare le pratiche monastiche.

    Ma quella era una città che lo distraeva. Detestava ammetterlo ma non era più abituato a quell'atmosfera. O forse era solo la classica tristezza che lo prendeva al mattino. Dopotutto non è che Kiri fosse chissà che città solare.
     
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  10. Species 8472
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    6 O'clock in the Morning.
    .. Malintesi ..



    Mi alzai lentamente, accettando di buon grado il caffè offertomi data la mia condizione abbastanza misera a livello economico. Non credevo che quel tizio fosse un riccone sfondato ma, in un certo senso, chi si riduceva in quel modo poteva avere solo due origini: O essere ridotto alla fame o aver sin troppe cose da mangiare. Passai rapidamente all'esterno inalando l'aria pulita e fredda. - Chi ha il pane non ha i denti e chi ha i denti non ha il pane.. credo sia un qualcosa su cui dovresti riflettere. - Gli dissi tranquillamente alzando lo sguardo al cielo. - .. Dovresti imparare a goderti la fortuna che hai, il più saggio dei saggi una volta ha detto che non è povero chi nulla possiede, ma chi nulla riesce a possedere. Credimi, sembra una stupidaggine, ma visto che sei ricco sfondato e hai infilato la testa nella merda fin'ora è evidente che qualche problema tu cel'abbia, indipendentemente da ciò in cui credi, da cosa e quanto bevi e quanto bello tu sia. - Se c'era qualcosa in cui era eccelsa erano i discorsi diretti e brutali, senza rigiri di parole o cose simili, un uomo ricco e infelice è la massima espressione di tristezza che l'uomo sia mai riuscito a concepire.

    - Si.. ho molti impegni ma non vedo perché non potrei aiutarti a rimettere ordine in questo schifo di vita che fai adesso. Non sembri così privo di potenzialità come vuoi far credere, e non sono solo i tuoi soldi a sottolineare questa cosa. - In un certo senso lo compativo, in un altro lo avrei volentieri strozzato, ma in entrambe i casi il desiderio di ricrearsi una vita in un mondo popolato da militari e stupidi politici aveva il suo fasciano. Per qualsiasi grandezza di portafoglio. - Va a casa e datti una pulita, ti aspetto in amministrazione nel pomeriggio così vediamo quali scartoffie non hai compilato. - Gli sorrisi. Era stata una mattina diversa dal solito, più movimentata e meno farcita della solita routine, ma non per questo meno efficace.. conoscere i "polli" ed i "galli" della città faceva parte del mio lavoro, tecnicamente, o per meglio dire avrebbe fatto parte del lavoro che avrei voluto svolgere ma che, per motivi ancora sconosciuti, Shiltar tentennava a voler far partire. mancanza di soldi.. quelli si che sono la rovina della società.

     
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    Era stato un viaggio piuttosto lungo. In otto giorni di marcia costante, alternata solo da brevi pause alle occasionali oasi, Jin aveva attraversato l'intero deserto dell'Anauroch; per altri cinque giorni, procedendo in maniera assai più spedita in un terreno diverso da sabbia e rocce, il figlio del vento aveva seguito il corso del primo fiume che aveva incontrato, al limite dei boschi del Paese del Fuoco. Così facendo, era giunto alla foce del fiume e quindi, finalmente, al mare. Per un paio di giorni aveva recuperato le forze sui boschi di una montagna le cui pendici lambivano direttamente la costa: si era lavato nel fiume, detergendo sabbia e polvere, aveva mangiato carne di maiale selvatico e gustato sulla sua pelle le raffiche di vento portate dalla brezza marina.



    All'alba del terzo giorno, Jin era pronto per l'avventura: tra le mani stringeva un antico pezzo di pelle di capra essiccata, sul dorso del quale era stata incisa con incredibile perizia una serie di indicazioni in inchiostro nero di bacca. Il figlio del vento aveva trovato quello strano oggetto all'interno di una bottiglia di vetro, nella giacca di un cadavere trovato nel bel mezzo del deserto in una posizione fuori da tutte le rotte. Probabilmente, in fuga da qualcosa, quell'uomo era stato vinto dalle sabbie e dalla sete e seppellito per chissà quanto tempo nell'Anauroch. Jin lo aveva trovato, sbattendoci quasi contro, durante una sessione di caccia di manguste. La preda gli era scappata - una delle rare volte in cui ciò accadeva - ma in compenso tra le mani ora stringeva la chiave per un viaggio ricco di avventura: la sua destinazione era Kiri!

    Si alzò dall'ampio ramo su cui, avvolto nel mantello da viaggio, aveva trascorso la notte dopo una scorpacciata di fragole e lamponi. Controllò che tutto l'equipaggiamento fosse a posto, osservò di nuovo la mappa e poi saltò giù dalla quercia. Lo aspettava una piacevole corsa in discesa sul manto erboso delle pendici della montagna, al termine delle quali era presente - dentro un porto naturale a mezzaluna che dava sul mare - un insediamento di pescatori di dimensioni considerevoli: Egaroth
    , un centinaio di case in solido legno in tutto.

    Prima di partire per l'avventura il figlio del vento aveva fatto diverse ricerche nella grande biblioteca della Sabbia - ed aveva appreso diverse cose che sarebbero tornate utili più avanti - ma non aveva idea se da quell'insediamento di pescatori partissero rotte commerciali per il grande villaggio della Nebbia. In caso di estrema necessità avrebbe sempre potuto "requisire" - termine navale - una barca e iniziare la navigazione per conto suo. Con tranquillità camminò quindi fino al ponte, sorvegliato da una sola guardia armata di lancia. Dal suo aspetta pareva un pescatore assonnato cui era toccato il turno di notte. Jin lo salutò con un cenno di capo, dichiarando il motivo della sua visita. « Cerco un passaggio per mare. Sai se ci sono barche in partenza in questi giorni? » L'uomo, che si appoggiava vistosamente alla lancia, non pareva aver molta voglia di parlare: senza un commento, si limitò a gesticolare al figlio del vento di passare pure. Jin fece spallucce e si avviò di nuovo. Il legno del ponte, assemblato in maniera abile, sostenne il suo peso senza un lamento. In meno di dieci minuti, il figlio del vento aveva percorso il ponte, era saltato da un ponticello legnoso sul tetto di un'abitazione ed era arrivato, di tetto in tetto, nel centro di Esgaroth: un piccolo porto ovale, spazioso solo per cinque o sei barche e torreggiato da un edificio in legno dall'aspetto curato. Evidentemente, concluse Jin, in quel luogo risiedeva il governatore del villaggio.

    Stava per saltare giù e rivolgere la parola ad un paio di uomini che trafficavano con delle lenze su una barchetta di legno, ma i suoi occhi scorsero qualcosa di interessante: una barca abbastanza impressionante, con uno scafo di circa quindici metri ed un albero. Uno dei marinai a bordo gesticolava stava gesticolando in quel momento di finire di caricare le ultime cose e di issare le vele: in mezza giornata sarebbero giunti al grande porto della Nebbia. Quale occasione migliore per Jin di farsi offrire un passaggio? Con un ghigno si avvicinò furtivamente al tetto di fronte alla barca [Furtività BaseFurtività Base [1]

    Maestria: L'utilizzatore ottiene +3 alla Furtività
    ]
    . Poi, quando il bimbo - che aveva un'aria piuttosto annoiata - spostò lo sguardo su una fune che aveva tra le mani, Jin saltò. Effettuò una agile capriola in volo, atterrando con leggerezza sulla coffa dell'unico albero della barca. Circondata da assi di legno com'era, avrebbe potuto rimanervi nascosto comodamente seduto per diverse ore, potendo persino stiracchiare le gambe e soprattutto godendosi la vista del mare aperto di tanto in tanto. Il problema era far sì che nessuno salisse. Ghignando malizioso mentre sentiva le vele issarsi e la barca iniziare a muoversi, Jin estrasse il suo coltellaccio e iniziò a segare pian piano le cime che legavano la scala di corda alla coffa.

    Terminò il lavoro quando ormai erano in mare aperto: quelle cime erano più resistenti di quanto avesse immaginato. Si rilassò, appoggiando il sedere a terra e respirando l'aria di mare, così diversa da quella del suo deserto. Non dovette aspettare molto perché la sua burla venisse messa in atto dall'ordine del capitano ad uno dei marinai di salire sulla coffa. Sentì un grugnito di approvazione, qualche passo, uno strappo secco e un pesante tonfo in acqua: l'uomo era caduto in mare! Jin trattenne le risate, sentendo gli occhi inumidirsi per lo sforzo, mentre il capitano imprecava in maniera oscena e lanciava una cima di salvataggio alla sventurata vittima dello scherzo del figlio del vento.

    [...]

    Non avrebbe saputo dire quante ore impiegarono a raggiungere Kiri, poiché la nebbia inghiottì il sole molto prima di raggiungere il porto e Jin perse il senso del tempo. La sua espressione in quella umidità era seria: già così poteva rendersi conto quanto alieno fosse quell'ambiente, e che pericoli potesse comportare per un abitante del deserto come lui. Del resto quello era proprio uno dei motivi per cui, dopo aver studiato la mappa recuperata nel deserto, aveva deciso di viaggiare fino alla Nebbia: come poteva aspirare ad essere un grande cacciatore se il suo terreno di caccia era limitato? La visita alla Nebbia gli avrebbe sicuramente insegnato qualcosa.

    Una volta arrivati al porto, complice la foschia Jin uscì dal riparo della coffa e, camminando sull'albero, saltò sull'albero di un'altra barca, poi di un'altra e così via, cercando di essere il più silenzioso possibile. Del resto era pur sempre un figlio del deserto! Non impiegò molto a trovare la strada, seguendo la scia di merci che dal porto veniva portata al villaggio. Camminò con naturalezza assieme ai mercanti, cercando di non dare nell'occhio ma neanche di nascondersi. I suoi capelli color rame e la sua pelle leggermente abbronzata non erano tipici di quelle parti, ma le sue ampie vesti da cacciatore e i suoi modi discreti - uniti al flusso di persone - furono più che sufficienti a fargli guadagnare l'ingresso alla via principale di Kiri senza subire alcuna perquisizione [Furtività BaseFurtività Base [1]

    Maestria: L'utilizzatore ottiene +3 alla Furtività
    ]
    [Rivestimento MimeticoRivestimento Mimetico [Meccanismo]

    Tramite un rivestimento posto in qualsiasi protezione, l'utilizzatore potrà mimetizzarsi con l’ambiente circostante. L'utilizzatore può considerarsi sotto un occultamento parziale finché non compie azioni offensive.
    Tipo: Speciale - Supporto
    Dimensione: -
    Quantità: 1
    [Potenza: - | Durezza: - | Crediti: 25]
    ]
    .

    Un bello smacco per i temuti shinobi della Nebbia!
    Non che Jin avesse intenzioni ostili: era lì solo per conoscere un paese straniero e capire cosa avrebbe potuto imparare dalla vita condotta in quel luogo. Camminò con lo stesso passo ai lati della via centrale, osservando le varie bancarelle e il modo, frenetico eppur riservato, di vivere di quel villaggio. Alfine giunse alla grande piazza centrale di Kiri, da dove avrebbe potuto visitare diverse locazioni. Per un attimo, considerò, persino la residenza del Kage avrebbe potuto essere una sua meta. Jin non aveva mai visto uno dei Kage, neppure il Kazekage, e si domandava se fossero davvero dei ninja così straordinari come insegnavano le storie raccontate attorno al fuoco. Il figlio del vento non era uno sciocco: mai avrebbe dato fastidio ad un jonin, né in realtà a chiunque altro, data la sua natura di spirito libero, ma si chiedeva se quei ninja fossero davvero così diversi dalla massa. Al porto aveva sentito che il Kage era appena uscito per via di una qualche faccenda collegata con l'Accademia, per cui probabilmente non l'avrebbe scoperto in ogni caso.

    Rimase così, dunque, ad osservare gli edifici della Nebbia che davano sul palazzo centrale. Aveva una gran fame e probabilmente sarebbe stata una buona idea mettere qualcosa sotto i denti! Chissà se c'erano riserve di caccia a Kiri?

    OFF GAME

    Come indicato qua, in aggiunta allo stratagemma GDR, entro a Kiri senza passare il controllo di sicurezza delle mura. Record? :guru:

     
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  12. Giordano ?Llama? Bruni
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    Panico! Il villaggio di Kiri sotto attacco da un Demone sconosciuto! Come aveva fatto ad entrare nel villaggio? Forse aveva già ucciso tutti i guardiani prima che fossero in grado di lanciare l'allarme...No, no...di sicuro le aveva mangiate. Cosa si poteva fare ora? Chi avrebbe mai potuto sconfiggere il demone dalla chioma rossa? Kiri era forse finita? Preda di una oscura forza distruttrice? C'è solo un ninja che può salvare la situazione...Akage!

    MA CHE SEI SCEMO?! Hai letto la descrizione nella sua scheda...no? Ok, OK! Cito testualmente: "Altezza considerevole, pari ad un metro e centoottantatré centimetri, per una giovane età di diciassette anni." ...un metro e centoottantatré centimetri...1 metro e 183 centimetri sai cosa significa? 2 fottutissimi METRI e 83 centimetri! È un fottuto titano cazzo! Cos'è? Hai sbagliato forum un altra volta?

















    OK! ok...vedrò cosa posso fare va bene? Contento?
























    Fighetta.





    Dal tetto Akage riusciva a vedere bene quel colosso di muscoli. Steso oltre un piccolo parapetto imbracciava quello che sembrava essere un prototipo di Balestra, fornito di Mirino Telescopico. Vediamo se a Mr. Shaquille piacciono i fuochi d'artificio... Premette il grilletto senza esitazione. La freccia viaggiò a rapida velocità, conficcandosi nel terreno alle spalle del gigante. L'esplosivo ad esso collegato brillò, alzando una coltre di fumo. Il gigante non avrebbe potuto temere nulla...era solo un modo per attirare l'attenzione. Akage ora posizionato dietro la coltre di fu... Si ok adesso continuo io...Ehi Cucciolone? Cos'è hai perso mamma Orsa? Sei venuto nel villaggio sbagliato amico...ti do due possibilità: O te ne vai oppure...O te ne dovrò far andare io...TI PREGO! SCEGLI LA SECONDA OPZIONE! Concluse inginocchiandosi a mani giunte...che figure di merda che mi fai fare...


    Godzilla dai capelli rossi. Episodio I.
    Bella Bore, ti è toccato questo. Un pg dallo stato alterato.
    La parte della bomba è solo scenica. Possiamo iniziare quando vuoi a menarci, possiamo anche continuare a ruolare qui...fai tu xD
     
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    Mentre Jin osservava con indecisione la piazza centrale per decidere dove andare a mangiare e poi iniziare le sue ricerche, i suoi sensi da cacciatore captarono un sibilo alle sue spalle [Percezione:9][Percezione BasePercezione Base [2]

    Maestria: L'utilizzatore ottiene +3 alla Percezione.
    ]
    . Pensando istintivamente ad un proiettile nemico, il figlio del vento scartò subito a lato con un salto, sfruttando un deciso colpo di reni per girarsi a mezz'aria ed atterrare, in guardia, a pochi metri dalla posizione precedente. Udì una modesta esplosione alle sue spalle, ma quando atterrò i suoi occhi azzurro cielo poterono scorgere solo una intensa cortina fumogena. Perplesso, si astenne dall'impugnare armi e rimase semplicemente in guardia, in attesa che accadesse qualcosa. In teoria non aveva commesso alcun crimine e - a meno che non lo perquisissero e trovassero le armi - in realtà la sua presenza all'interno della Nebbia era più che lecita!

    Udì alcune urla provenire dalla coltre di fumo e la sua perplessità non fece che aumentare. Che aveva fatto per meritarsi un simile benvenuto in villaggio alleato? Certo, era entrato sotto il naso delle guardie, ma era stato un semplice scherzo! Uno scherzo reso possibile, tra l'altro, grazie alla leggerezza dei ninja guardiani della Nebbia. Una volta che l'ostacolo gassoso si disperse, Jin scorse una figura inginocchiata qualche metro davanti a lui, con il capo chino e le mani in preghiera. Decisamente si era aspettato un altro tipo di personalità dai famigerati assassini di Kiri.



    « Ce l'hai con me? », chiese, un po' spiazzato da quella messa in scena.

    La violenza non era un metodo di risoluzione delle controversie sconosciuto al cacciatore Sunese, ma non gli piaceva ricorrervi senza un motivo. E Jin, in quel momento, non vedeva alcuna ragione per combattere contro lo sconosciuto un po' svitato. Se la vicenda si fosse svolta nel deserto, Jin si sarebbe subito offerto di portarlo all'ospedale del villaggio per un'evidente colpo di sole, ma il tizio dai capelli neri gli pareva sufficientemente energico da non richiedere l'intervento di cure mediche. Forse era una stortura della personalità dovuta a un colpo in testa da piccolo, o forse era solo scemo.
     
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    Decisamente, era la seconda delle due: il tizio era scemo. Jin continuò ad osservarlo con aria perplessa per cinque minuti buoni, mentre questi rimaneva in ginocchio davanti a lui con le mani unite in preghiera. Il figlio del vento non aveva alcun interesse a rimanere oltre con quel soggetto, per cui girò semplicemente i tacchi e attraversò la piazza, dirigendosi verso uno dei tanti viali che si affacciavano su di essa.

    Mentre camminava nel centro dell'are - sempre mantenendo la guardia alta contro scherzi strani da parte di quel tipo - non poté fare a meno di notare il monumento funebre che era stato eretto in memoria di qualcuno. Avvicinatosi alla scritta sul piedistallo della struttura in pietra, Jin apprese di un attentato che aveva avuto luogo qualche anno prima proprio in quel luogo, prendendo la vita di molti cittadini innocenti.

    PKq1uCn

    « ... »

    Leggere di un evento simile lo intristì appena, e le sue lunghe orecchie persero qualche grado di angolazione. Si portò il pugno destro sul cuore e lo batté gentilmente tre volte, in segno di rispetto per i trapassati. Dopodiché, senza ulteriori occhiate alla tomba o al tizio suonato, sparì in una delle tante strade che davano sulla piazza centrale della Nebbia.

    [...]

    Quel posto gli piaceva meno di quanto avesse creduto; poiché era riuscito a entrare nel villaggio sotto il naso delle guardie la sua motivazione di combattere contro uno shinobi della Nebbia era piuttosto scemata. L'unico luogo di interesse che rimaneva, forse, era la biblioteca del villaggio, dove avrebbe potuto trovare tomi interessanti. Decise che, dopo aver messo qualcosa sotto i denti, avrebbe fatto una capatina di sottecchi per vedere di recuperare almeno un souvenir da quel soggiorno a Kiri. Dopodiché, avrebbe affrontato di nuovo il mare per dirigersi verso la seconda meta che aveva programmato: il villaggio della Foglia.

    OFF GAME
    Dopo un mese senza risposta (né richieste di tempo per postare), e dopo ripetuti avvisi a Jimmu, termino questa breve giocata senza attendere oltre.

     
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  15. kane-hell1
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    Legenda:


    Narrato
    Parlato


    Legami
    Free GDR tra
    Ryosei Kakita
    e Yuki Mori




    Il Kakita era in condizioni pessime; abiti sudici e fradici, dolori in gran parte delle zone del corpo, la bocca sanguinante e l'aria di chi ne aveva prese decisamente tante, ed in effetti così era stato. Solo alcune ora prima lui e il suo compaesano, Yuki Mori, erano stati messi alle strette da uno shinobi senza nome dell'accademia e le sue illusioni, per poi scoprire solo alla fine che tutto ciò era servito solo come test atto a verificare le loro abilità in combattimento. Beh il test era andato decisamente bene alla fine, perché, anche se con non poche difficoltà, i due shinobi avevano avuto la meglio sui loro avversari illusori, e per questo motivo Ryosei Kakita era felice e aveva proposto al suo compagno di disavventure di premiarsi con una bella ciotola di Ramen fumante. E quindi eccolo li a girare per la piazza centrale di Kiri, verso il posto accogliente che lo potesse accontentare, ovvero il chiosce del ramen. Lo stomaco del Kakita brontolava e sperava che Yuki, al quale aveva dato direttamente appuntamento al chiosco del ramen, non avesse tardato ad arrivare.

    Una volta che il suo compagno fosse giunto, Ryosei si sarebbe reso visibile alzando un braccio al cielo


    Ehi Yuki Mori, sono qui!

    Una volta dentro il Kakita avrebbe preso posto su uno degli sgabelli liberi invitando il compaesano a fare altrettanto, e avrebbe ordinato una scodella di ramen al brodo di carne e dell'acqua. Quindi attese l'ordinazione di Yuki prima di passare alle domande ...

    Allora Yuki Mori, parlami un poco di te. Chi ti ha insegnato a combattere in quel modo?

     
    .
74 replies since 1/11/2008, 17:12   1339 views
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