Dead Castle

Quest di Addestramento - Allievi: Hanzo e Max

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  1. Yami Kaguya
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    Addestramento Abilità Convenzionali

    † Tipologia †
    Quest di Addestramento
    † Sensei †
    Yami Kaguya
    † Allievi †
    Hanzo Hattori & -Max
    † Luogo †
    Nord-ovest di Iwa, Castello Di Karasumori


    I due ragazzi erano ormai alla fine della loro missione. Chi avendo messo in fuga il proprio avversario, chi ponendo fine all'esistenza dell'oppositore, uno di loro aveva la pietra in mano, mentre l'altro avrebbe potuto vedere come la pietra custodita dal gigante, avesse attorno a sè un ammasso di chakra iper-concentrato, tale da poter essere penetrato solo da qualcosa che ne condividesse la stessa natura di energia psichica e fisica. Pertanto, le creazioni esplosive proprie del sunese non avrebbero scalfito in nessun modo quella protezione. Se esse si fossero avvicinate alla sfera, sarebbero riuscite a entrarvi solo con il becco o con una qualche estremità, senza riuscire ad avanzare oltre. Lo stesso per la mano del sunese, che si sarebbe bloccata a livello delle dita, ben lontana dalla pietra.
    Inoltre, gli sarebbe stato facile sentire come dall'entrata della caverna stesse giungendo il rumore di passi concitati. Molti passi, appartenenti a chi sapeva, con tutta probabilità. Gli stessi esseri che dietro a un cerchio di fuoco, fissavano Itai come un animale fissa una preda su un albero pronto a cadere. Senza il loro "superiore" all'interno, quel campo di battaglia era diventato solo un ostacolo che li separava da una preda. Privi di un capo e quindi immensamente stupidi, iniziarono a gettarsi l'uno sull'altro in mezzo alle fiamme. Molti sarebbero bruciati, ma gli altri, rimasti indietro per pura lentezza motoria, alla fine avrebbero avuto un ponte umano da valicare.
    Forse avevano un problema. Così come il loro sensei, d'altronde.

    [...]

    Che situazione schifosa.

    Lasciala.

    Ancora una volta, non rispose. Iniziai a pensare quel tizio fosse muto. Il vecchio si era rivelato un ex-culturista, prevedibile, ma a parte qualche ustione da poco, non era stato un combattimento davvero estenuante. Sino a che, da dietro di me non era spuntato quel tizio col mantello. Che si era preso la pietra del vecchio, scattando poi verso di me con una strana arma, una sorta di pungiglione incastrato su un bracciale. Da lì una replica dopo l'altra, eravamo arrivati alla situazione attuale. Il suo pungiglione a un centimetro dal mio occhio, e il mio pugnale sulla sua gola. Confermando che era una situazione schifosa dato che nemmeno rispondeva.
    O meglio, non lo fece con le parole, ma con i fatti. Lasciò andare la pietra, prima di sferrare un colpo ascendente alla mia mano, mentre indietreggiava per allontanare il suo collo dalla stessa. La lasciai perdere, chinandomi per prendere la pietra al volo, e quindi tornare in guardia. Ovviamente, tornò alla carica non appena il coltello fu lontano dalla sua gola, ma come trucco era vecchio, per quanto ancora efficace. Spostai il pugnale vicino al volto, deviando il pungiglione quanto bastava, per poi sferrare un colpo lungo il braccio e mirare al volto a mia volta. Ci allontanammo subito dopo, mentre sentivo il calore del sangue a lato dell'occhio. Tuttavia, anche la mia lama era macchiata di rosso sulla punta. In mezzo a noi, stava il suo bracciale, tagliato a metà. Doveva avergli salvato la testa, con tutta probabilità.
    Comunque, tutto finì quando gli scalini da cui era salito il vecchio vennero invasi dai suoi seguaci, fuori controllo ora che il loro padrone era morto. Di fronte a una vera e propria carica, la figura scattò via, così come feci io. Anche se prima, afferrai quella strana arma che le era caduta. Dopodichè, saltando nel vuoto evocai Takahiden, dando un'occhiata alla situazione dall'alto. In un cerchio infuocato stava una testa bionda che mi sembrava star bene, sebbene assediato. L'altra corrente di non morti invece, si stava dirigendo verso quella che sembrava un'entrata sotterranea. Ovvero trappola. Richiamai di nuovo il chakra di Yamata, mentre mi preparavo a del lavoro extra. Talmente extra, che supponevo di non avere altra scelta che andarci giù un pò pesante. Così mentre l'aquila andava verso il basso per un volo radente, tre code e una copertura di chakra tendente al nero spuntarono dal mio corpo, così che quando Takahiden fu abbastanza vicino a terra, scesi, continuando a quattro zampe. Erano talmente compatti, che una cosa buona c'era. Potevo tranquillamente camminarci sopra visto il modo in cui correvo e la differenza in velocità. Così, quando arrivai all'entrata, dovetti solo spingere di più e farmi largo ad artigliate. Appena entrato, non fu difficile distinguere un umano con la coda di cavallo da qualche decina di morto putrefatto. Quindi scattai verso Tatsu, fissando un corpo piuttosto grosso in fondo alla sala, che dalla quantità di sangue che aveva intorno doveva essere morto da poco e non un cadavere.

    Allora?! Hai finito? Dov'è la pietra?

    Qualora mi avesse indicato la barriera, sempre a 4 zampe mi diressi verso di lei, prima di ficcarci la mano dentro. A quanto sembrava, bastava avere una forza sufficiente per inserirla.
    Presa la pietra, restava solo da andarsene di là. Possibilmente lasciandoci dietro quanti più cadaveri possibili, visto che si stavano accumulando ogni secondo che passava innanzi a noi.

    Riesci a far crollare il soffitto?

    Se mi avesse detto di sì, allora gli avrei solo detto di starmi dietro, che avrei aperto la strada. Ricominciò quindi la corsa, prima ai livelli di Tatsu, per poi scattare a tutta forza quando fui vicino ai corpi, così da creare un corridoio con tanta violenza, che ci avrebbero messo qualche secondo per rialzarsi. Il tempo necessario a Tatsu per passare. Una volta fuori, per un attimo la luna venne oscurata dalla forma di un aquila, così mi voltai indietro per aspettare Tatsu, andando avanti altri 20 metri per dargli più tempo. Una volta fuori, Taka ci prese entrambi con le zampe, dirigendosi verso Itai stavolta. Con lui non ci furono grandi cose da fare, era solo. Evocai un'altra aquila, e quella si diresse verso di lui, atterrandoci vicino.

    Sali.

    Fu quella l'unica parola che gli rivolse, mentre fissava la pila di cadaveri che era ormai abbastanza compatta da soffocare le fiamme e permettere il passaggio agli altri. Ma con il terreno caldo a quel modo, le correnti ascensionali erano tali che l'animale non ebbe difficoltà a prendere il volo, riunendosi al suo fratello.

    Bene, andiamocene!

    Qualsiasi commento era meglio lasciarlo per dopo, al momento mi bastava che fossero vivi. Tuttavia, sorse un problema inaspettato. Forse li avevo sottovalutati, o forse non avevo considerato che ci potevano essere anche umani in mezzo. Fatto stà, che dalle schiere dei non morti che avrebbero solo dovuto saper attaccare a mani nude, partirono schiere di frecce. E per quanto le aquile fossero abili, con dei pesi addosso le loro capacità erano dimezzate. Un'ala di entrambe fu colpita, e i due animali iniziarono una caduta a parabola, pur cercando di portarsi al di là delle mura avversarie.

    Por?! Taka!!

    Tutto ciò che riuscirono a fare però, fu di non sfracellarsi. Ma finimmo tutti per cadere verso una vetrata del castello, facendo il percorso inverso a quello di prima. Le due evocazioni sparirono, colpendo violentemente le strutture ferrose delle vetrate, mentre noi ci passammo attraverso, atterrando all'interno. La sfortuna volle, che fosse anche una zona in via di ricostruzione o di ampliazione, forse. Fatto stà, che fra impalcature e pavimenti in carton-gesso vari sfondammo più di una superficie, continuando a cadere, per quanto sempre con pochi danni, visto che gli impatti rallentavano ogni volta la velocità di discesa. Ci fermammo dopo alcuni secondi su un pavimento vero, mentre il corpo si lamentava in ogni sua parte.

    Ow...toh, siamo vivi.

    Il commento era sarcastico, ma l'umore era davvero pessimo. Dove diamine eravamo finiti? La finestra da cui eravamo entrati nemmeno si vedeva. Uff...

    ..Suppongo ci tocchi pensare a come uscire di qui. Ah, Itai. Hai preso la pietra?

    Se me l'avesse mostrata, allora avrei tirato fuori dalla sacca dove le avevo messe le altre due. Al che, rimasi un attimo a fissarle, visto che in bene o in male, ora tutto era silenzioso e calmo, quindi se ne poteva parlare.

    Umh...che ne facciamo?

    A quel punto si andava ai voti. O ce le tenevamo e speravamo che tornati indietro qualcuno sapesse che farsene, o provavamo a distruggerle, magari mandando in confusione i non morti e facilitando la nostra fuga. Io votavo per distruggerle sul posto, non credevo ci fossero altri modi per usarle. Ma in tre, si seguiva opinione comune.
    CITAZIONE
    Eccoci qui u_u Come da tipologia, avete le abilità sbloccate non appena postate qui la presentazione, in cui dovrete anche dire se volete spaccare le pietre o tenerle con voi. Dopodichè inizierà la quest vera e propria per tornare fuori dal castello. Buon post a entrambi.

     
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  2. Hanzo Hattori
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    SPOILER (click to view)
    Legenda:
    ... = Narrato in terza persona
    "..." = Parlato
    °...° = Pensato
    [Flashback]...[/Flashback] = Flashback


    SPOILER (click to view)

    Abilità sbloccate dalla Quest di Addestramento:


    - Impronta Terra II;
    - Specializzazione: Weapon Master;
    - Abilità Convenzionali:
    . Abbondanza
    . Visione Notturna Perfetta
    . Sensi Perfetti - Tatto
    . Arsenale
    . Combattere alla Cieca "Base"
    . Connessione con l'Argilla;
    - Abilità Caratterizzanti: Combattere con l'iPod;


    Return to Castle Karasumoristein


    Buio, silenzio...
    La prima mansione che Tatsumaru eseguì, fu quella di arrivare a tentoni all'accendino del tizio, per poi tornare sui suoi passi e accendere un paio di torce, così da riuscire a riattivare la sua vista crepuscolare ed avere un minimo di libertà nei movimenti. Ignorò completamente di guardare in che condizioni aveva ridotto l'uomo, perchè quel genere di spettacoli gli facevano rivoltare le budella e poi perchè avrebbe dovuto osservare in diversi punti tutto intorno e la cosa mal si conciliava con il poco tempo che aveva a disposizione. Si avvicinò alla barriera -che emanava una luce soffusa- e iniziò a studiarla, mentre in lui cresceva il malcontento e l'irritazione.

    " Chi resta in piedi la prende, eh?
    Maledetto bastardo! "


    Ciò che l'uomo aveva in un certo senso promesso non si era verificato e tanto bastava affinchè Tatsu ritenesse sempre di più che il non essersi fidato minimamente di lui, era stata la scelta giusta. In quell'ottica, il fatto che lo avesse completamente deatomizzato poteva rivelarsi la gusta punizione, per essere rimasto ostile fino all'ultimo. Raccolse un sasso e lo lanciò sulla barriera, ma rimbalzò senza che la struttura mostrasse il ben che minimo segno di cedimento. Usare l'argilla avrebbe portato a due eventi e in entrambi i casi non era un qualcosa di buono: o non sarebbe successo nulla oppure anche la pietra ne sarebbe stata distrutta. D'altro conto, poi, non si fidava a toccare quel costrutto, visto che chissà quale bastardata poteva avergli riservato il tizio. Avrebbe potuto provare altro, ma quando udì dall'entrata dell'antro dei passi e dei versi giungere sino a lui, comprese che davvero non aveva più tempo.

    [...]


    Dal soffitto della grotta, Tatsu osservava quegli schifi sotto di lui, che si affannavano con le braccia, nel tentativo di afferrarlo. Lui stava a gattoni con mani e piedi appiccicati alla parete e quattro metri sotto di lui, una moltitudine di non morti si stava accalcando. Si trovava al sicuro, perchè la distanza che li separava era incolmabile, però nel contempo non poteva muoversi di lì: non prima di aver recuperato la pietra. Ad un tratto, però, sentì dei versi irati e rumori come se dei corpi si stessero scaraventando a terra. Pochi secondi ancora e dalle schiere di zombi emerse Yami, ma cosa ancora più strana fu che camminava a quattro zampe e pareva -come dire- strano. I suoi movimenti avvenivano con una velocità e un vigore fuori dal comune, oltre al fatto che aveva un braccio completamente nero e il suo corpo era come ricoperto da un'aura che ribolliva in continuazione. Dalla sua schiena si estendevano tre appendici simili a code, ma la cosa ancora più particolare era la sua espressione, completamente stravolta e minacciosa. Tatsu pensò che fosse sotto l'effetto di una tecnica avversaria o di un qualche tonico speciale di Oto, ma la prima idea che si fece di quello strano status era che lo voleva pure lui: sembrava veramente una gran figata!

    CITAZIONE
    Allora?! Hai finito? Dov'è la pietra?

    Anche la voce era un po' strana. Tatsu indicò con il dito la barriera sotto di lui e il fratellone vi si precipitò, inserendovi immediatamente il braccio color pece come se questa fosse stata una bolla di sapone.

    CITAZIONE
    Riesci a far crollare il soffitto?

    " Ooh! "


    Come a dire sì. Era buffo il modo tranquillo e pacato con cui cercava di parlare il meno possibile, perchè dava a quella situazione un non so che di surreale, visti gli zombi che tutto intorno si moltiplicavano. Impastò nuovamente una discreta quantità di argilla, creando subito dopo altri due pettirossi, che lasciò aggrappati con gli artigli alle asperità del soffitto. Yami fece segno di stargli dietro e il ragazzino si lasciò cadere, per poi iniziare a correre lungo l'autostrada creatagli dall'amico, evitando di guardare cosa c'era tutto intorno a loro. Arrivarono fuori dal lungo passaggio che dava nella caverna e il ragazzino si sentì sollevare da dietro, lanciando un buffo urlo preoccupato. Si accorse immediatamente del grande rapace di famiglia, che li stava portando fuori di lì, mentre, con aria un po' imbarazzata per il grido, guardò verso il fratellone. Con nonchalance compose un sigillo, per poi disattivare l'innata: si udì provenire dalla grotta un boato spaventoso, seguito poco dopo da un poderoso sbuffo di polvere, che iniziò a fuoriuscire dall'ingresso dell'antro... il soffitto era completamente crollato, sotterrando tutto quello che vi si trovava sotto. I due shinobi andarono a recuperare anche Itai e Yami fu costretto a evocare un secondo rapace, che atterrò presso la posizione del ragazzo, che era circondato da un cerchio di fuoco e cadaveri.

    " Ah c'è anche Itai...!
    Vedo che si è dato ai rave party!... "


    I volatili si rialzarono in volo, ma non fu chiaro come alcune frecce vennero scagliate e colpirono le ali dei due poveri animali, che iniziarono una caduta parabolica verso terra. Tatsumaru lanciò un mega urlo prolungato, come quelli che si fanno sulle montagne russe, per poi trovarsi faccia a faccia con un'ampia vetrata del castello. I rapaci scomparvero in uno sbuffo, ma i tre umani continuarono la loro caduta verso chissà dove, abbattendo impalcature su impalcature e qualche sporadica parete in carton gesso. Sembrava un'ala in ricostruzione o qualcosa del genere, ma per Tatsu la caduta non fu affatto un piacere: dopo svariati schianti, si ritrovò immobile su quello che presumibilmente doveva essere il pavimento, completamente prostrato e in preda a contusioni in ogni parte del corpo. Non lo sapeva con certezza, ma gli sembrava di non sentire una zona che non gli dolesse.

    CITAZIONE
    Ow...toh, siamo vivi.

    " Parla per te...! "


    Il sunese si mise prima a sedere e poi si alzò dolorante e traballante. Lanciò un'occhiata a Itai e scoppiò a ridere, anche se l'attimo dopo dovette desistere a causa del dolore che l'azione gli provocava.

    " Ahahah...!
    Itai, stai messo peggio di un cesso!... "


    Eh sì, perchè era completamente imbiancato dalla polvere del carton gesso... cosa che, poi, il Nara condivideva con Yami e anche con Tatsu, anche se non se n'era ancora accorto.

    CITAZIONE
    ..Suppongo ci tocchi pensare a come uscire di qui. Ah, Itai. Hai preso la pietra?

    Umh...che ne facciamo?

    Il chunin riunì i tre manufatti e iniziò a guardarli, con aria indecisa.

    " Io sarei per tenerle e riportarle ai tizi della legione, qua fuori...!
    Magari loro le sanno utilizzare e poi facciamo sempre in tempo a distruggerle, in un secondo momento...!
    ...
    Oltretutto, se le dovevamo rompere, non mi sarei fatto tutta questa faticata con il mio avversario...
    Li sotterravo direttamente e stop!... "


    ... E in effetti, era davvero così! Dopo tutto quel bel casino, adesso gli rodeva un po' dover distruggere la pietra.

    SPOILER (click to view)
    CITAZIONE
    Danni: 50/120 - (Ferita Medio-Leggera complessiva, ma distribuita lungo la schiena e il retro delle gambe, Ferita Medio-Leggera al fianco sinistro), Ferita leggera complessiva, ma distribuita su tutto il corpo
    Chakra usato: 70 (Mantenimento innata + 2 Pettirossi + Chakra adesivo)
    Chakra recuperato: ///
    Chakra rimasto: 35/300 - Energia Rossa

    CITAZIONE
    Riepilogo inventario:
    Porta shuriken/kunai/oggetti e armi - schiena/gamba/schiena
    2/2 Kunai [AaD]
    1/1 Bomba Fumogena [Bomba]
    0/1 Tonico di Recupero Minore [Tonico]
    Corpetto di Cuoio + Guanti di Cuoio Modificati [Protezioni]
    Borsa per Argilla (89/99 unità di C1) [Vario]
    Borsa per Argilla (30/110 unità di C2) [Vario]
    Mantello [Vario]
     
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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    D e a d C a s t l e

    P o s t - 0 1



    Atterraggio sul morbido
    Bersagli di freccette per zombie




    Che merda di uomo. Si era arreso, ma mi giocavo qualcosa che stesse sghignazzando dopo averle prese di santa ragione. Io dopotutto, rimanevo a fissare per qualche istante inerme la massa di cadaveri che persistente si accumulava attorno a me, pregando in qualche sconosciuta lingua che smettessero di accalcarsi attorno al fuoco, perché più tempo restavano lontani da me e più avrei potuto sopravvivere. Ma tempo meno di dieci secondi e mi resi conto che quei mostri, ormai senza controllo, non mi avrebbero lasciato andare così amorevolmente.
    « Vaffanculo. » dissi a denti stretti mentre richiamavo a me il chakra di Kaku: meglio almeno la prestanza fisica per uscire di li. Stavo per distruggere tutto quando una grande aquila atterrò vicino a me. Rimasi per un attimo stranito e guardai in alto, senza rispondere subito all' invito dell' aquila ma gaurdando in alto e notando, tra il fumo, un altra aquila che trasportava Yami e tatsu. Sospirai sollevato e salii in groppa all' aquila, tenendomi con forza prima di librarmi piacevolmente in volo, lontano da tutte quelle creature rivoltanti.
    « Salve ragazzi! » dissi una volta vicino a loro, assaporando un gusto di libertà unico che mi era mancato in quei minuti di assoluta tensione. Non ero abituato ad avere così tanta responsabilità sulle mie spalle.
    Ma non feci in tempo a pensare di esser libero che un sinistro rumore di corde lasciate vibrare e di centinaia di frecce che fendevano l' aria mi fecero rabbrividire. Poi la pioggia di dardi ci colpì all' improvviso abbattendo i nostri volatili che si schiantarono contro il castello. Di quei momenti ricordo solamente molta polvere, molti sassi e tanto dolore, fino alla fine. Gemetti e tentai di rialzarmi, riuscendoci poco dopo e rendendomi conto che io, Yami e Tatsu eravamo tre simil-fantasmi di calce.
    Poi arrivò uno spassionato commento dell' Azuma e mi strappò un sorriso sulle labbra, mentre il petto urlava di dolore laddove era ustionato per colpa della tecnica di Natsu.
    « Io starò come un cesso, ma tu sembri come ciò che ci sta dentro, maledetto. » dissi immotivatamente divertito, scordandomi per un innocente istante che in quella situazione non c' era niente da ridere.
    Poi tornammo seri e Yami mi chiese della pietra. Infilai la mano nella sacca e la presi, lanciandola piano verso Yami che non avrebbe avuto problemi a prenderla al volo, poco dopo tutti quanti ci stavamo chiedendo che farcene.
    « Sei hai preso la pietra era perché prima non sapevamo che farcene e non ne conoscevamo gli effetti. Ragioniamoci su: l' uomo che hai affrontato tu Yami possedeva la pietre no? Una volta sconfitto però i mostri sono impazziti. Le pietre quindi non sono l' origine del potere che permette di controllarli, piuttosto una specie di vettore, quindi direi di distruggerle: forse riescono ad avere energia dalle pietre, che li mantengono in vita, ma senza qualcuno a comandarli sono fuori di testa. » detto ciò aspettai il responso del sensei, mentre speravo ardentemente che il mio ragionamento fosse corretto.



     
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2 replies since 10/5/2009, 17:43   121 views
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