Esame Jonin - Mistero all'Albero Bianco

Topic di Gioco

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    Falce dei Kaguya


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    Y Danone
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    Antefatto:


    Era passato più di un anno dalle ultime selezioni di possibili nuovi Jonin per l'Accademia, dopo le due missioni in continenti lontani ed ora, nuovamente, i quattro Kage si riunirono, con due missioni adatte a delle nuove selezioni, c'era solo da scegliere gli shinobi più adatti.

    Il Rokudaime Hokage scelse due fra i chunin più anziani del suo villaggio, quelli che avevano dato di recente segno d'essere ancora interessati alla loro vita ninja ed intenti a migliorarsi.
    Certo, erano un pò particolari, quasi bizzarri in alcuni comportamenti, ma non si poté negare che ambo i chunin avevano dimostrato impegno, sia nell'addestrare se stessi, sia nell'addestrare altri shinobi del loro villaggio o, più in generale, dell'Accademia tutta.

    Il Rokudaime Kazekage, altresì, non aveva molte opzioni, non erano molti i chunin presenti a Suna, ma questo non era un problema: infatti se si doveva scegliere un ninja valido per poter ottenere il grado di Jonin, un nome subito fece capolino nella mente del Chikuma, quello della persona che più aveva fatto per la Sabbia da ancor prima del suo arrivo, oltre che dimostrarsi anche un'abile insegnante, quando richiesto e, soprattutto, era la persona che da più tempo aveva quel grado nel villaggio.

    Il Nidaime Kokage aveva anche già due nomi in mente, dei due shinobi che da più tempo ricoprivano il ruolo di chunin nel suo villaggio e, oltre quel ruolo, ne ricoprivano anche altri, altrettanto utili, ad Oto.
    Erano due ninja che avevano fatto molto per il villaggio e per l'Accademia, come insegnanti spesso e volentieri e, anche per questo, decise di dar loro la possibilità di dimostrarsi degni di quel passaggio di grado.
    In più, giacché il Kazekage aveva proposto un solo nome, il Signore di Oto decise di proporne un terzo, un altro shinobi che da altrettanto tempo era chunin e che, al pari dei primi due, aveva dimostrato più volte di sapersi rendere utile per il suo villaggio e per l'intera Accademia, seppur aveva sempre evitato ruoli di prestigio di alcun genere.

    Il Sandaime Mizukage, dal canto suo, propose anch'egli due nomi: entrambi erano chunin da molto tempo e contava che, almeno il primo dei due nomi da lui fatto, ritornasse al villaggio migliorato da quella esperienza e, possibilmente, con un grado pari a quello che il Kaguya aveva.
    Per il secondo nome, il Mizukage un pò sperava che non tornasse direttamente, ma non poteva comunque negare che anche quel secondo ninja avesse molta esperienza, adatta a chi doveva essere inviato in quel tipo di missione.

    Così le due squadre furono fatte.

    CITAZIONE
    Lista dei Partecipanti:
    Febh Yakushi
    Shaina Otori
    Shinodari Jaku Kazekumo
    Yami Kabane

    Introduzione per i Giocatori:


    Ogni singolo ninja è stato contattato dall' accademia per presenziare ad un esame teso al raggiungimento del grado Jonin.
    Mano a mano che si presentano presso gli uffici dediti alle informazioni utili ad i loro fini verranno forniti dell' equipaggiamento richiesto e di un lasciapassare utile ad attraversare territori possibilmente ostili.

    Saranno inviati presso la città marittima di Suisan, nella Piana dei Tre Confini, situata nel continente Grimdad, una gigantesca isola, per così dire, che si trova a 2 giorni di navigazione verso sud, partendo da Kiri.
    Verrà chiesto loro di impiegare al massimo 1 settimana di tempo per raggiungere le porte della città che si trova oltre oceano nell'area settentrionale, punto di confine fra gli stati di Aodo, delle Sacre Montagne e delle Grandi Vallate.
    Una mappa dettagliata del luogo in cui si stanno recando (Grimdad) permetterà loro di comprendere le distanze che debbono ricopriore e la direzione da seguire per giungere alla meta.

    Mappa

    Gli sarà spiegato che i diversi simboli indicano i vari villaggi ninja, sei in totale:

    CITAZIONE
    Stella Blu: Villaggio di Astris
    Globo Rosso: Villaggio di Solis
    Sole Giallo: Villaggio di Aurora
    Luna Nera: Villaggio di Nuctem
    Occhio Dorato: Villaggio di Himarya
    Intreccio di Foglie: Villaggio di Mizukumi

    Ovviamente, li informerà l'Accademia, chi fra gli shinobi di Oto in possesso di un Sigillo maledetto potrà richiedere al proprio Kokage di ridurre l'effetto nostalgico dello stesso, data la durata della missione del tutto incerta.

    La Missione


    Una volta sul luogo, i ninja esaminati saranno accolti da un individuo piuttosto massiccio dai lineamenti duri e con alcune cicatrici sul volto, vestito completamente di blu, che si presenterà come Hiruko Ko shinobi del villaggio di Astris.
    L'uomo attenderà per tutte e 24 le ore dell'ultimo giorno, poi condurrà i ninja giunti presso una piccola costruzione all'interno di una costruzione completamente bianca su cui individueranno un gigantesco occhio dorato con alcune nuvole intorno, lì gli aspiranti jonin saranno fatti accomodare, mentre dinanzi a loro si presenterà un secondo individuo.

    Questo secondo uomo aveva un lungo kimono bianco, che ne copriva interamente il corpo, s'inginocchiò a salutare l'uomo che li aveva condotti fin lì e poi si presentò agli shinobi con il medesimo gesto formale: "Che i Sanga illumino il vostro cammino, stranieri.
    Io sono Hai Ki Hu, Assistente del Diacono del tempio della Nuvola Bianca presso la Piana dei Tre Confini."
    , esordì.

    Quando tutti furono seduti, fu Hiruko a prendere la parola: "Abbiamo chiesto supporto alla vostra Accademia, shinobi, perché il problema che è sorto presso il Tempio dell'Albero Bianco è un problema che potrebbe sfociare in un grave incidente diplomatico, giacché coinvolge tre dei sei villaggi ninja di Grimdad.
    Ma andiamo con ordine, così che possiate capire i fatti e sapere cosa vi aspetta.
    Non so quanto sappiate della storia del nostro continente, comunque, dopo un lungo periodo di guerre, fu sancita una pace che portò alla nascita di tre villaggi ninja dalla scomposizione di uno più grande ed ad uno dei tre villaggi neonati, quello di Astris da cui io provengo, furono date le coste settentrionali, il cosidetto territorio dell'Aodo.
    Naturalmente, come natura e politica impongono, vi sono delle aree di confine per alcuni dei villaggi, più precisamente, qui a Grimdad, ci sono tre grossi punti di confine, di cui quello settentrionale è forse il centro più importante perché mette in comunicazione Astris, Himarya e Mizukumi, tre villaggi che hanno, ognuno a modo suo, una forza maggiore di altri quali Solis ed Aurora.
    Questo punto di confine è, precisamente, la Piana dei Tre Confini, un'area dove le forze ninja dei villaggi sono distribuite equamente, come avrete forse potuto notare giungendo fin qui a Suisan, dove le difese marittime sono lasciate a noi di Astris, quelle interne sono affidate agli shinobi di Himarya e quelle per l'entroterra ai ninja di Mizukumi."
    , spiegò l'uomo massiccio, prima che fosse il monaco a prendere la parola.

    "In queste terre che i Sanga hanno permesso che condividessimo, è stato noi concesso di creare un luogo di riposo e di asilo per tutti i ninja, quale che fosse la loro provenienza e le loro pene interiori, un posto di meditazione e preghiera, per chi lo desiderava, ma, più genericamente, un luogo di riposo per il corpo e la mente.
    L'Albero Bianco, questo fu il nome dato a quel Tempio, dove si trova un Diacono del mio ordine religioso.
    Con il tempo, fu sempre più un luogo di accampamento, per così dire, per tutti i ninja mandati a guardia della Piana e, adesso, ospita qualcosa come quasi 200 persone al suo interno... è una piccola città, se vogliamo definirlo così.
    Il problema è che da quasi sei mesi sono iniziati a scomparire individui all'interno del Tempio... alcuni non sono mai stati ritrovati, altri, invece, sono morti, uccisi da non sappiamo chi ed il Grande Occhio d'Oro non ci ha ancora illuminato su questo mistero."
    , continuò Hai Ki Ku.

    "Immagino vi sia chiaro come, in un luogo che dovrebbe essere controllato da tre teste, nessuna delle tre sia capace di mettersi d'accordo con le altre su come agire, metaforicamente parlando.
    Proprio per questo, di comune accordo, i rappresentanti di Astris e Himarya hanno deciso di richiedere dei ninja alla vostra Accademia per investigare su quanto successo, scoprire i colpevoli e, possibilmente, catturarli.
    Solo Mizukumi si è dimostrato contrario a questa proposta, da quel che ho potuto intendere perché i suoi rappresentanti erano insoddisfatti di una passata missione assegnata a vostri compaesani."
    , spiegò l'uomo, che avrebbe poi atteso, assieme al monaco, per eventuali domande da parte dei quattro ninja.

    Se non ve ne fossero state, ai quattro ninja si sarebbe di nuovo rivolto il monaco: "Se volete, potrete riposare qui per stanotte, così da poter domani partire in forze, in fondo, da qui al Tempio ci vogliono ben cinque giorni di marcia, quindi penso sia meglio che partiate una volta in forze.", disse, prima di indicargli un altro monaco, che li avrebbe condotti a delle ben misere stanze per riposare per la notte, decisamente adatte a degli uomini di fede che hanno poco interesse per i beni terreni.

    [...]

    Durante la notte, l'udito affinato dei ninja poté sentire dei passi dal piano sottostante, rumori, lamentele poco di più, ma, il mattino seguente, prima di partire, sarebbero di nuovo stati richiamati da Hai Ki Ku.
    "Ho brutte notizie, shinobi accademici: sono stati trovati altri due morti presso il Tempio, due ninja, uno di Mizukumi ed uno di Himarya... dovete fare al più presto qualcosa, ve ne preghiamo.", queste le prime parole dell'uomo; ai ninja chiedere informazioni o decidere di partire subito.
     
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  2. Yami Kaguya
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    Un passo. Un altro passo. La consapevolezza che il vuoto si avvicina, e la soddisfazione nel saperlo. Poi il salto, il tempo in aria, e infine l'atterraggio e la capriola. Inutile negarlo, ero eccitato. Tanto che arrivare sino al palazzo delle lance secondo le strade normali non mi era nemmeno passato per la testa. Il fiatone diminuiva l'adrenalina, quindi alla fine la corsa sui tetti mi aveva fatto bene. Solo un cigolio accompagnò la mia entrata, e da lì quella per la radura delle lance. Sino a che arrivai di fronte a quell'albero, alla terra smossa, e alla listella in legno. Alla fine era accaduto, ovviamente. I corpi non si conservano in eterno. E in aggiunta, i riti funebri erano ciò che per la prima volta aveva distinto gli uomini dalle bestie. Alle domande sul perchè non ne avessi bruciato prima il corpo, come avrebbe meritatp, non sapevo darmi una risposta. O forse non volevo.

    ...Suppongo una parte di te, sarà contenta. O forse chi lo sà, potrei credere che c'entri, a farlo succedere proprio ora, dopo tanto.

    Stringevo in mano la lettera arrivata via falco meno di mezz'ora prima. Quella lettera che mi comunicava la decisione di farmi accedere alla possibilità di fare il primo gradino, di quella che era la scala per diventare uno dei migliori. Un Jonin...la libertà assoluta. Nessun maestro a controllarti. Nessun compagno da guidare per forza. Potevi anche essere semplicemente tu, un unica arma completa e quindi sufficiente alle necessità per molte missioni in solitaria.

    ...Stavolta non è un "prometto che tornerò con un grado più alto". Se dovessi farcela, non avrei più scuse. E ormai non credo scenderò con campo con la pacifica idea di reclamare una vita tranquilla. Così come lui non lo farà per il semplice sistemare una macchia minuscola su un cognome prestigioso. Solo ora che provo i tuoi stessi sentimenti per Kiri, capisco come fossimo diversi. Oggi sono qui solo per ringraziarti di avermi portato via da quel posto, di non aver detto a Mataza di lasciarmi dov'ero. Ma rimane quello che è, un addio. Kaguya.

    Mi tirai di nuovo su in piedi, stringendo ancora fra le dita quel semplice pezzo di carta come se avessi paura di lasciarlo. Da una parte era ironico, sembravo un ragazzino che rincorre il fratello maggiore. Dall'altra, era l'ultimo passo. L'ultima protezione del bambino che non era nemmeno riuscito ad andarsene con le proprie forze. L'ultima difesa passiva prima di dover usare i propri artigli per scacciare gli altri animali, incuranti dei territori. L'ultimo passo per superare il maestro e liberarsi da quell'ombra irritante che persisteva come un fantasma.

    Stai facendo un pò di riferimenti velati al sottoscritto o sbaglio?

    ...come no, "Maestro".

    Scherza, scherza...tanto ti dò due giorni sul campo prima di evocarmi.

    Io dico quattro e per sfizio.

    Abbassa la cresta, mezza sega. Tre.

    Fatta.

    Feci dietrofront, chiudendomi la porta del palazzo delle lance alle spalle per l'ultima volta. In un certo, senso, mi sentivo più leggero. Certo non tardarono ad arrivare i commenti su come sistemare le cose prima di partire, presupponeva scarsa sicurezza in sè stessi. Ma almeno per me era stato un modo per chiudere anche quello. Di kiri mi restavano solo i segni sul corpo. Parenti, amici, sensei...Shiraku era l'ultimo legame. Come avevo affrontato il genin da Kaguya, e il Chunin da metà e metà...quale momento migliore, per troncare anche l'ultima cosa piacevole di Kiri che avevo quasi incorniciato.
    Comunque, chiusa quella faccenda tornò l'eccitazione infantile, insieme alla noia. Ora restava solo da mettersi in viaggio, ma rimaneva una cosa "fastidiosa" da fare. Stavolta non potevo sgattaiolare via lasciando due righe sulla scrivania con la prima scusa che mi veniva in mente, che però non fosse controllabile in un lasso minore di un giorno, o comunque richiedesse troppo stress il controllo, conducendo insomma a una inevitabile accettazione delle due righe per quello che erano. Due righe.
    La fregatura era che mi occorreva una cosa controfirmata per il Niidaime a causa del mio simpatico collare, quindi mi diressi verso l'ufficio amministrativo, per vie normali visto come dovessi trovare una persona normale e non meritasse entrate particolari. Sulla soglia, fissai alcuni istanti l'attendente di Shinodari, senza una parola. Tralasciando i trascorsi da rompiscatole inopportuno, non avevo mai capito il motivo esatto per cui ci tenesse tanto a lui, quando io vivevo tranquillamente senza attendenti e simili. Domande senza risposta, forse per mia pigrizia o disinteresse alla fine. Mi avvicinai alla sua scrivania, e lasciai scivolare il foglio sotto i suoi occhi. Appiccicandoglielo sulla fronte con un post it, se non mi avesse dato la massima attenzione possibile in quel luogo e in quel momento precisi.

    Scusa il disturbo, ma avrei un pò di fretta. L'accademia mi ha convocato e mi serve una controfirma amministrativa per sbrigarmela in fretta. Shinodari è dentro? Se non c'è puoi mettermela tu così non rompo a nessun altro?

    Finite le domande, rimasi in attesa di una risposta quindi. Pensandoci solo allora, in effetti. Girava voce che tale esame fosse sul podio delle peggio missioni, come difficoltà. Mica volevano mandarmi da solo?
     
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    È colpa tua. Ratty

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    Buongiorno gente! Esclamò gioviale lo Yakushi all'ingresso dell'ufficio..e la reazione pressochè istantanea fu un balzo indietro dei vari impiegati. Sembravano terrorizzati e parevano voler proteggere gli schedari coi loro corpi.

    Ma che? Si guardò intorno, ma non aveva nessuno alle sue spalle..forse era entrato qualcuno di pericoloso senza che se ne accorgesse? Gli era quasi parso che uno degli impiegati premesse una specie di bottone di allarme...l'intruso doveva essere qualcuno di potente, se nemmeno lui si era reso conto del sui ingresso Non preoccupatevi...ci sono qui io Disse a bassa voce, per tranquillizzarli. Il pensiero di essere lui la causa di quell'improvviso trambusto non lo sfiorò nemmeno. Dopotutto aveva quasi demolito quel posto solamente due volte. Più o meno.

    Un poco circospetto, avanzò nella stanza principale, scorgendo Yami poco lontano, davanti a una delle porte degli uffici che parlava con qualcuno. Istantaneamente si rilassò..probabilmente era stato lui a far scattare gli impiegati, dopotutto era un pezzo grosso, magari temevano una ispezione. Anche se un pò rodeva il fatto che l'amministratore fosse entrato assieme a lui senza che se ne accorgesse (così non era, ma la gente vede quel che vuol vedere)

    Quel giorno lo Yakushi era abbigliato come se fosse pronto a partire in missione. Più per precauzione che per altro, visto che non sapeva esattamente quale fosse il problema. Aveva un abito simile a quello che indossava durante il torneo di Oto, ma con in più le sacche porta-armi. E ovviamente faceva la sua figura anche l'enorme clava insanguinata, con tanto di chiodi e pezzi di fegato conficcati, che si portava dietro. Era un'arma immensa, ai limiti dell'assurdo, e lungo il manico stava una targa che recitava: "A Yasu, con affetto. Febh."

    Potrò chiedere a Yami? Mah..suppongo di si...EHI YAMI! Chiamò, alzando la voce e un braccio, per poi avvicinarsi, trascinandosi dietro l'immensa arma. Ciao! Certo che ne metti di fifa agli impiegati, eh? Indicò col pollice le reazioni dei vari ninja d'ufficio (che per inciso fissavano Febh con assoluto terrore, e sembravano ancora pronti a difendere gli schedari e i fogli con la vita)

    Senti..ho un piccolo problema. Mi è arrivata questa comunicazione..ma quell'idiota di Yasu si ostinava a dire che era per lui, anche se c'era chiaramente il mio nome.. Porse all'amministratore un foglio di carta intestata dell'accademia, precedentemente tenuto nella manica. La carta era talmente zuppa di sangue che si leggeva soltanto l'intestazione e il destinatario, ma nulla di più. L'incipit era però identica al foglio ricevuto dallo stesso Yami poco prima. Comunque..tra una cosa e l'altra, mentre mostravo a Yasu il corretto utilizzo del suo regalo di natale Indicò la clava ..si è un pò sporcata e non si legge più niente...sai per caso se l'Accademia ha mandato una copia agli uffici? Mi scoccia andare a chiedere a Gene se può aspirare via il sangue...
     
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    Y Danone
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    “Lieve il suono del campanellino trasportato dal vento,
    appare nelle tenebre,
    è il messaggero della morte...”


    Suzushikei





    And so it begins...

    Lo trovai seduto sul tetto a gambe incrociate intento ad accarezzare il soffice pelo del felino, da cui raramente si separava.
    Per una volta dal suo viso trasparivano le emozioni di un bambino di dieci anni.
    Aveva l’aria imbronciata ed evitava di guardarmi.


    Mi sedetti accanto a lui in silenzio.

    Gli unici suoni erano i campanelli che indossavo e lo stormire del vento tra le foglie degli alberi.


    Il tempo trascorreva...
    Tante cose da dire prima di sancire quello che sarebbe potuto trasformarsi in un addio.
    I nostri cuori parlavano, le nostre menti ricordavano, le parole erano superflue.


    Gli accarezzai i capelli ribelli, candidi come la neve.
    I suoi occhi, per un istante fissi sui miei, trasmettevano nella loro danza cromatica il tumulto di sentimenti che albergava nel suo cuore.


    Quando eravamo diventati una famiglia?
    Quando avevamo intrecciato nel nostro animo quei sentimenti che provano un fratello e una sorella?


    Non gli avevo nascosto il motivo della mia partenza.
    Era giusto che sapesse.
    Non era solo un bambino, ma anche un ninja.

    Nelle ultime ore mi ero occupata delle formalità burocratiche.


    In primis il Kokage...
    C’era stata una questione che avevo dovuto sbrigare prima della mia partenza da Oto.

    L’ospedale...
    Sapevo di lasciarlo in mani capaci.

    L’amministrazione.
    La lungimiranza di avere due amministratori e uno stuolo di funzionari efficienti.
    Restava solo da controfirmare il mio permesso e avrei potuto lasciare il villaggio.

    Sollevai lo sguardo verso il cielo un’ultima volta prima di dirigere lo sguardo verso il piccolo shinobi.


    -Non pensavo che avrei mai dovuto dire addio a qualcuno...-

    Mormorò incrociando il mio sguardo.

    Il silenzio era stato rotto...
    E anche la sospensione dalla realtà.
    Il tempo che ci era stato concesso era terminato.

    Gli poggiai delicatamente la mano sulla guancia accarezzandogliela.


    -Allora non lo dire...-

    Mormorai con un tono di voce gentile.

    image
    Mi alzai in piedi.

    -Ryutsuki, qualunque cosa dovesse succedere, sappi che potrai contare non solo su Midori, ma anche su Shaina Otori, l’amministratrice di Suna...-

    Dissi socchiudendo le labbra in un sorriso.

    Il primo Torneo di Oto, il chunin... ed ora il passo successivo...
    Non mi facevo illusioni...
    Sapevo che stavo giocando una partita a scacchi con la morte.


    -Non mi interessa sapere su chi posso contare. Vedi di tornare, tu...e anche nii san...-

    Le iridi erano argentee, la voce vibrava.

    -...Non ti avevo mai vista con il tuo colore naturale di capelli... Midori mi ha detto... perchè li lasci così...-

    Strinse a sé Ys e si voltò dandomi la schiena.
    Lo vidi sussultare.
    Stava piangendo.
    Solo che non voleva che lo vedessi.

    Era ancora piccolo per conoscere la verità sul suo conto, ma un giorno avrebbe dovuto saperla, anche se non fossi stata io a rivelargliela.
    Se si fosse risvegliata l’innata avrebbe avuto bisogno di una persona amica al suo fianco.


    Nii san...

    Quelle parole si fecero strada nei miei pensieri...

    C’era una sola persona che Ryutsuki chiamava con quel termine...


    Yami?

    Mi domandai cosa c’entrasse.
    Perché doveva tornare anche lui?
    Non ebbi tempo per chiederglielo.
    Il bambino aveva approfittato del mio attimo di distrazione per fuggire via.

    Saltai giù atterrando sul terreno erboso avviando verso la mia stanza.

    Avevo salutato Saki al negozio di ramen.
    Ko si era ostinato a volermi accompagnare, sostenendo che ormai era diventato un esperto a sembrare un pupazzo.
    Quell’affermazione mi aveva strappato un sorriso facendomi capitolare.

    Ricontrollai un’ultima volta tutto l’equipaggiamento, poi mi sistemai lo zaino in spalla.

    Ko mi aspettava acciambellato sopra una delle sedie in veranda.


    Possiamo andare ragazza ninja?

    Annuii.


    Il mio ingresso in amministrazione fu accolto come se fossi l’ancora di salvezza a cui aggrapparsi per non morire affogati.
    Non mi ci volle molto a capirne il motivo.

    Ko inchiodò a mezz’aria, sbattendo le ali per restare in volo in quella posizione.

    Yami aveva sorpassato la distanza di sicurezza che Sato aveva stabilito per non avere un nuovo infarto ogni volta che aveva a che fare con lui.
    E come ciliegina sulla torta era presente anche Febh che stava brandendo un qualcosa di grande imbrattato di sangue con incrostazione di frattaglie o quello che erano.

    Mi avvicinai ad entrambi, notando l’espressione di sollievo apparire nel volto di Sato.

    -Salve ragazzi!-

    Li salutai con un sorriso caloroso.

    Sollevai lo sguardo per un istante sulla clava.


    -Originale... il sangue e...-


    A volte odiavo le mie conoscenze mediche

    -... e quei brandelli di fegato danno quel tocco da killer psicopatico più che da ninja, ma suppongo ognuno abbia i suoi gusti in materia di armi...-

    Mi sporsi per osservare il foglio sporco di sangue, poi quello poggiato sotto gli occhi del mio attendente.

    Ora capivo le parole pronunciate da Ryucchan...
    Ma come aveva saputo?


    -Uhm a quanto pare ho come l’impressione che noi tre si abbia una destinazione comune...-

    Fissai Sato con un sospiro.

    -Temo che dovrai controfirmare tu i nostri permessi e occuparti della burocrazia per un po’.-

    Poi voltandomi verso Febh

    -Forse è meglio fare un duplicato, dubito che si possa considerare un documento quella cosa appiccicosa e rossastra. A proposito, quel sangue a chi appartiene?-

    Domandai con espressione angelica allo Yakushi.


     
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  5. Yami Kaguya
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    ..Sarà stato quello. Le persone anziane non seguono i ritmi dei giovani. Sì, doveva essere per forza quello. Altrimenti che altro dovevo fare, per avere una diamine di autorizzazione, quando il tipo che doveva darmela stava ancora fermo al suo posto?

    ...Senza fretta, mi racc-

    Mentre commentavo però, notai che l'uomo stava fissando dietro di me. Per la precisione, il suo sguardo era rivolto verso una sorta di lampada rossa, che stava lampeggiando. Non ne avevo memoria, sebbene fosse vero che fra entrate dalla finestra e lavoro al Gate, quella parte dell'amministrazione non la vedevo da settimane.

    Beh, cos'è quello?

    Non attesi nemmeno una risposta, fissando meglio quella cosa. Quella che sembrava una lampada, in realtà era composto da tre frammenti: verde, giallo e rosso, e relative scritte "Calma", "Presenza Possibile", "Presenza rilevata". Ora puntava il rosso, qualsiasi cosa significasse. Il mio interesse durò quindi attorno ai cinque secondi, poi tornai davanti a Sato, appiccicando il suddetto foglio sulla sua fronte per avere un pò di attenzione. Ma perchè Shin se lo teneva là....
    CITAZIONE
    EHI YAMI! Ciao! Certo che ne metti di fifa agli impiegati, eh?

    Prima sentii il mio nome, poi una voce ben conosciuta mi arrivò da dietro le spalle, al che mi voltai, catalogandola nell'attimo stesso in cui l'avevo sentita.

    Ecco, già ho fretta...

    Mi voltai curioso di sentire cosa ci facesse là, ma qualsiasi intenzione di parlare sparì come neve al sole, quando vidi chi esattamente avevo davanti. Per essere Febh, era Febh. Aveva addosso un abito diverso dal solito, ma non gli stava troppo male. Ciò che stonava, era la cosa che si portava dietro. Una sorta di enorme clava, macchiata di sangue e di pezzi di qualcosa che sembrava simile a tessuto organico. Fegato forse, o comunque una cosa simile. In ogni caso, uno spettacolo piuttosto inconsueto. Che gli attirò un'occhiata contrariata, fra quello e il suo esordio.

    Finchè arriva pasqua prima che mettano un timbro su un permesso...da dove arrivi, la fiera del cavernicolo?
    Comunque, puoi mettere fuori dalla finestra quella cosa, evitando di spargermi pezzi di fegato in giro, per favore?


    La risposta ovviamente non era quella che supponevo. Non sia mai che Febh Yakushi arrivi con una clava insanguinata in mano per sport o violenza sugli animali. Parlò di suo cugino come proprietario di sangue e simili. Cugino cui lo legava lo stesso amore che allevatore di cani ha per un gatto, se ricordavo bene. Lo confermò prima con le parole, chiarendo che aveva pure usato un suo regalo per Yasu nell'ucciderlo, poi mostrandomi un...foglio...talmente inzuppato di sangue che sembrava gliel'avesse strappato da sotto lo stomaco. Facendosi largo attraverso la schiena, magari...Come idea non era nemmeno troppo infattibile. Afferrai il foglio fra pollice e indice, provando a cercare del nero in mezzo al rosso. Nome a parte, le prime parole erano familiari. Senza nemmeno guardarmi indietro presi il foglio sulla fronte di Sato, confrontandolo con quello insanguinato. Stesse parole almeno all'inizio.
    Al che con un sospiro ridiedi il foglio a Sato, e quello insanguinato al proprietario.

    Ci hai dato un pò troppo dentro, temo che pure Gene non ce la faccia qui. Comunque non è un problema....
    CITAZIONE
    -Salve ragazzi!-

    Altra interruzione. Stavolta di sicuro più piacevole. Fissai prima la ragazza, poi il suo attendente, cogliendo una espressione di sollievo senza alcuna intenzione di venire nascosta. Mi chiesi se lo faceva apposta a essere così, o proprio lo era e basta.

    Ciao Shin.

    A salvare Sato da una ramanzina su come fosse lento, arrivò Shin. Con mia sorpresa, visto che in teoria doveva essere in ospedale a quell'ora. Ma dopo aver commentato l'arma che lo Yakushi si portava dietro, fece un discorso per cui alla fine, sembrava ci fossimo riuniti tutti là per lo stesso motivo. Sebbene certo qualcuno in maniera più violenta di altri.

    Alt. Vuol dire che hanno chiamato anche te?

    Più che con sorpresa, la fissavo con un misto di sensazioni difficilmente definibile in una parola. Curiosità, gioia, tristezza, perlopiù. Insieme a un certo senso di dejavù. Comunque, ottenuta risposta, avrei fissato un attimo Sato, prima di avviarmi verso l'uscita dell'edificio senza degnarlo di un altra parola.

    E io che già mi chiedevo chi mi affibbiavano come compagni.

    Sorrisi lievemente, prima di voltarmi sulla soglia e fissarli.

    Ah, dopo che le hai spiegato, ti spiace mollare quella cosa da qualche parte o vuoi portartela fino all'accademia? Io devo tornare comunque un attimo a fare un giro, ditemi un gate da cui partire e ci troviamo là, ok?

    A differenza loro che sembravano pronti a partire, il mio programma prevedeva prima la visita in amministrazione, e solo dopo un salto da Ledah, la partenza effettiva con il controllo di ciò che serviva. Pertanto, uscito da là mi diressi verso la casa del ragazzo, convinto di trovarlo fuori, almeno lui. Così fu, sebbene la sua vicina di casa fosse invece presente. Non avevo tempo di attaccare bottone, quindi mi limitai a salire sulla casa sull'albero e prendere una sacca dall'angolo che la ragazza mi aveva concesso per dormire, le volte in cui ripassavo di là. Dopo averla aperta e aver controllato che la ragazza se ne stesse ben lontana, mi tolsi gli abiti che avevo di solito, sostituendoli con quelli ottenuti a Suna. Sopra il corpetto mi misi solo una specie di canottiera, mentre i pantaloni erano sorretti da un pezzo di stoffa arancione. Dopo aver controllato di aver preso tutto, mi ritrovai di fronte quell'oggetto. Impolverato, affianco al suo gemello spezzato. Rimasi a contemplare quella forma rettangolare per parecchio. Poi Lo misi in fondo alla sacca con un gesto secco senza guardarlo di nuovo, agganciandomi sia quella che le sorelle dietro la schiena. Infine scesi di nuovo dall'albero, mettendo il pendente sotto la maglia. Indossata anche la giacca, non c'era più nulla da fare. Era arrivato davvero il momento di partire, e stavo quasi diventando impaziente. Quando poi raggiunsi gli altri, rimaneva solo un ultima domanda da fare.

    A piedi o ognuno per sè?

    Nel caso fosse ognuno per sè, il viaggio sino all'accademia sarebbe stato a dorso d'aquila, almeno nel mio caso.

    [...]

    L'impazienza si era fatta meno pressante durante il viaggio, soprattutto visto che bene o male, quel tempo ci voleva per arrivare in accademia, e passarlo a scalpitare non era una buona idea per evitare l'accumulo di stress. Se avessimo usato gli animali, anzi, probabilmente me ne sarei rimasto sempre zitto a fissare il cielo. Era proprio quando sei costretto a non far nulla, che capisci come ti manchi non avere costrizioni o programmi.
    Ad ogni modo, appena arrivati e ritirate eventuali evocazioni, scoccai un occhiata a Shin, e ciò che si portava dietro.

    ...Esattamente, quel drago è diventato una sorta di simbionte o cosa?

    Pure quella volta se l'era portato dietro. Al che l'ipotesi ormai non era così facile da scartare. Non ci avrei fatto una questione sopra, ma lo stesso quella battuta me la concessi, almeno per sentire il motivo. Dopodichè, feci spallucce, tirando di nuovo fuori la lettera per sapere quale ufficio ci avrebbe spiegato il resto dei dettagli che ci avevano solo accennato alla convocazione. Sperai solo di non beccare gente che conoscevo, mi sembrava fossero passati mesi dalla mia ultima visita in accademia, o almeno nei suoi uffici.
     
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    Destinazione comune in che senso? Il foglio di Yami sembrava dannatamente simile al suo..almeno prima del fattaccio. Forse erano uguali..e Shinodari sembrava caldeggiare questa ipotesi. Dici che siamo stati scelti tutti e tre per una missione? Wow. Significava mobilitare tre dei più alti in grado nel villaggio. Doveva essere qualcosa di grosso...

    Un attimo...ma non sarà mica..? spalancò gli occhi, mentre la verità si affacciava alla sua mente. Ci hanno preso per fare da giudici alla fiera annuale delle torte di frutta del paese del fulmine??? So che scelgono sempre uno o due shinobi nella giuria! poi con noncuranza aggiunse Ah, comunque il sangue è di Yasu. Mio cugino, hai presente? Fa sempre la guardia davanti a palazzo, lo hai conosciuto mi pare... Socchiuse gli occhi, per poi fare spallucce Nulla di preoccupante, comunque...si può vivere senza fegato per un pò. (a patto di essere Yakushi, ma questa parte della frase veniva sempre lasciata da parte tra i membri del clan..per ovvi motivi). Estratto un rotolo, ripose l'arma dopo una breve serie di sigilli.

    Concordata la partenza (e presumibilmente spiegato l'equivoco), i tre si separarono, per prepararsi. Febh diede la notizia in famiglia, e venne preso a legnate dalla vecchia Ogen, tanto per cambiare, per non aver informato prima..e anche come augurio di buona riuscita. Fece il pieno di cibo e ricontrollò più volte l'equipaggiamento, prendendo anche diversi cambi d'abito. Poi dovette ripulire da cima a fondo la palestra con le terme perchè essendoci un party la settimana dopo volevano essere sicuri che fosse pronta anche se fosse morto. Era bello stare a casa.

    Dopo un calcio in faccia a Yasu finalmente uscì.

    Jonin. Beh, fatta questa verrò a prenderti a calci, dannato vecchio! Gridò al cielo. Chissà che faccia avrebbe fatto l'anziano che lo aveva iniziato alle arti ninja vedendosi di fronte un Jonin!

    [...]

    Eccoci qui...avete idea di dove dobbiamo andare? Chiese una volta che tutti si furono riuniti. Yami. Shinodari. E il drago Ko. Ehilà lucertola volante! Come va? Era da molto che non vedeva quella creatura, anche se era stato per poco tempo. Yami invece sembrava un poco infastidito Cos'è? Non ami i rettili? Su con la vita...finita questa formalità saremo Jonin, no? Sogghignò. Certo, era facile essere ottimisti quando un pugnale nel cuore è poco più grave del tagliarsi il dito con un coltello...ma in fondo un pò di belle speranze avrebbero fatto bene a tutti...o no?
     
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    I Dango sono definitivamente assenti.

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    *La ragazzina dai lunghi capelli neri guardava il deserto dall'alto di un costone roccioso. Una brezza tiepida e leggera le accarezzava il viso, il sole riscaldava la sua pelle. Un tempo quel sole era stato troppo forte per lei, ma adesso ci aveva fatto l'abitudine, e il tocco dei suoi raggi era rassicurante come l'abbraccio di una famiglia. Sorrise. Era bello essere a casa.*

    Shaina-Chan, andiamo?

    *Si voltò verso la calda voce alle sue spalle, con un sorriso raggiante che le illuminava gli occhi verdi. Corse incontro all'uomo dai capelli biondi, aggrappandosi al suo braccio, mentre lui le scompigliava i capelli con la mano libera.*

    Si, Shigeru-Sama.



    [...]

    *Shaina aprì gli occhi nel suo letto, si sollevò a sedere e passandosi una mano sul viso si accorse che era bagnato di lacrime. Per una volta il sonno non le aveva portato incubi, ma un ricordo tanto vivido da farle male. Si voltò alla sua sinistra, prendendo tra le mani la cornice con la foto di lei e del suo maestro, insieme tanto tempo prima. Sorrise con nostalgia, passando le dita sull'immagine dell'uomo che considerava suo padre, che l'aveva salvata prima da una vita di miseria e squallore e poi dalla morte stessa.*

    §Lo so, Shigeru-Sama. Tu sarai sempre con me.§

    *Si alzò dal letto, e si preparò per andare in Amministrazione. Non sapeva se fosse per il sogno che aveva fatto, o per una sorta di suo sesto senso, ma era convinta che quel giorno sarebbe accaduto qualcosa.*

    *Quando mise piede nell'ufficio ebbe la conferma di avere ragione.*

    Shaina-San, la stavo aspettando. C'è una lettera per lei da parte dell'Accademia.

    *Fissò il giovane dall'aria poco sveglia che l'aveva chiamata. Si chiese se dormisse in Amministrazione, altrimenti come diavolo faceva ad essere sempre lì prima di lei? Davvero un impiegato modello, non c'era che dire, soprattutto da come l'aveva riconosciuta dal rumore dei suoi passi nel corridoio.*

    Grazie, Satoru. Ma come mai tutta questa urgenza? Sarà qualcuno che richiede un addestramento, come al solito, no?

    *Satoru abbassò lo sguardo, guadagnando per un decimo di secondo un'espressione intelligente. Prese un respiro. Aveva riconosciuto dall'aspetto quella lettera.*

    Non credo, Shaina-San. Meglio che la legga con calma prima di giungere a conclusioni.

    *disse mentre gliela porgeva. In effetti non sembrava affatto una richiesta di addestramento, aveva un'aria molto più ufficiale. La aprì subito, non avrebbe resistito fino in ufficio. Gli occhi color smeraldo si allargarono mentre la leggevano. Era così? Era davvero giunto il momento per lei di salire di grado e superare il suo Maestro? E quello stupido Gin non le aveva detto nulla...accidenti a lui, aveva tempo per andare sbronzo sotto casa sua e chiederle di uscire ma non poteva dirle due parole su una missione potenzialmente mortale a cui avrebbe dovuto partecipare?*

    *Alzò lo sguardo su Satoru. Lo guardò per un attimo, come per dirgli qualcosa, però sapeva che spesso con lui le parole erano superflue. Prese un respiro, riordinando le idee.*

    Devo trovare Tatsu.

    *disse a bassa voce. Poi uscì dal palazzo tenendo stretto il foglio tra le mani. Satoru la guardò girare l'angolo, e lasciò cadere la sua facciata da perfetto idiota per assumere un'espressione seria e intensa. Una mano si posò all'altezza dello stomaco, su una lunga cicatrice coperta dai vestiti.*

    Spero proprio che tu ce la faccia, Amministratrice.

    [...]

    *Dove poteva essere il suo vice a quell'ora del mattino? Aveva provato a casa sua e non c'era, quindi aveva continuato a cercarlo prima al bar, poi in altri due o tre locali, e alla fine si era rassegnata a fare un giro per il Villaggio e sperare di incontrarlo per un colpo di fortuna. Mentre camminava, continuava a chiedersi cosa gli avrebbe detto una volta che lo avesse incontrato. Nemmeno lei sapeva dove stava per andare e che cosa poteva accaderle, ma non poteva partire senza affidargli Suna nel caso in cui...scosse la testa. Non voleva pensare all'eventualità peggiore.*

    [...]

    *Dopo essersi separata da Tatsu, Shaina rientrò in casa per preparare le sue cose. Doveva partire immediatamente, non c'era tempo da perdere. Studiò attentamente la cartina che accompagnava la lettera, ben conscia del fatto che le ci sarebbe voluta tutta la sua concentrazione per ricordarne i dettagli. Sospirò. Non c'era verso che ricordasse un itinerario anche se ne andava della sua vita. Fortuna che la cartina era abbastanza dettagliata, tuttavia si trovò a sperare che i suoi compagni di squadra fossero più ferrati di lei nell'arte dell'orientamento. Certo, le sarebbe piaciuto sapere in anticipo con chi si sarebbe trovata a condividere la missione, a quanto pareva a quelli dell'Accademia piaceva fare i misteriosi. Prese qualche cambio di vestiti e l'equipaggiamento necessario, poi salutò la signora Shizue al piano di sotto, spiegandole solo che stava per partire per un po' di tempo, senza specificarle la sua destinazione, per quanto la sua padrona di casa continuasse a farle domande come una nonnina preoccupata. Quando stava per andarsene, l'anziana signora la trattenne per un braccio, e l'attirò a sé abbracciandola forte.*

    Vedi di tornare tutta d'un pezzo, Shaina-Chan.

    *Shaina ricambiò l'abbraccio. Chissà se la vecchietta aveva capito tutto.*

    *Spiegare ad Ookami fu ancora più difficile. Dubitava che l'amica avrebbe compreso le parole "esame Jonin", quindi cercò con pazienza di farle capire che doveva partire per un po', e che avrebbe fatto quanto poteva per tornare il prima possibile. Le spiegò tutto con calma, chiamandola sempre Kayano, quel nome a cui ancora Shaina non si era del tutto abituata.*

    *Quanto a Deidara, non sapeva come la ragazzina l'avrebbe presa, quindi si limitò a lasciarle una lettera in cui le spiegava la sua partenza e le dava qualche raccomandazione sull'evitare di mettersi nei guai.*

    *La giornata era già verso la fine, quando Shaina chiamò il suo avvoltoio e partì in direzione dell'Accademia, accodandosi alla prima Carovana in partenza.*

    [...]

    *Fortuna che conosceva l'Accademia come le sue tasche. Altrimenti invece di girare per due ore alla ricerca dell'ufficio giusto avrebbe girato in eterno. Cavolo, lei aveva problemi col senso dell'orientamento, ma quell'accidenti di posto era imboscato nella stanza meno raggiungibile dell'edificio. O forse erano solo le indicazioni sulle pareti che discordavano l'una dall'altra. Si diceva che molti anni prima durante un esame chunin gli esaminatori avevano ingannato i partecipanti all'esame con un genjutsu che non faceva loro raggiungere l'aula giusta. O era la stessa cosa oppure chi aveva messo quei cartelli doveva decisamente fare pace col cervello. Alla fine stava decisamente per buttare giù una parete con una cartabomba, quando sentì delle voci familiari in un corridoio vicino. Girò l'angolo, trovandosi davanti il terzetto di Otesi.*

    Shin, Yami! Felice di vedervi! *studiò per un attimo il terzo componente del gruppetto, facendo un attimo mente locale sul perché le risultasse familiare. Ricordò quasi subito chi fosse.* E tu sei...Febh, vero? Ci siamo visti al Torneo di Oto. Ragazzi non è che sapete dov'è l'ufficio 15b? Sto impazzendo per trovarlo.

    *Li guardò vagamente in imbarazzo, ma meglio chiedere informazioni ad amici e conoscenti che a perfetti sconosciuti.*
     
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    Salve! Rispose al saluto lo Yakushi, poi inclinando il capo mentre associava il volto, a un nome Voi invece siete l'amministratrice di Suna..Shaina-san, giusto? L'amica della ragazza di Ledah... Lui pensava a Ookami, ma questi erano dettagli. Comunque la sunese sembrava parecchio nei guai

    Ufficio 15b? Sbaglio o è dove dobbiamo andare anche noi? Guardò i compagni..possibile che anche la ninja di suna fosse stata selezionata per la missione? Comunque se non sbaglio è da quella parte Indicò un corridoio. Mai lo avesse fatto.

    Qualcosa come quindici strade sbagliate dopo il gruppetto trovò infine il tanto agognato ufficio. Il briefing fu molto semplice: "noi non ne sappiamo nulla, ma dovete andare a grimdad, vi diranno lì..forse" Peccato che fosse in burocratichese..tanto che Febh, terminata una lunga spiegazione di un pomposo ninja-ragioniere, si voltò verso Yami implorando con gli occhi una traduzione simultanea...

    [...]

    Poco dopo erano nel cortile dell'accademia, erano una squadra senza capo, e dovevano trovare un passaggio per Grimdad. Credo di poterci pensare io avrebbe detto una volta che venne tirato in ballo l'argomento. Il mio Clan ha diversi contatti...non sarà difficile trovare un passaggio più che decoroso per il paese dei ninja arcobaleno. Era già stato lì, e ancora non comprendeva come dei ninja potessero usare delle vesti tanto sgargianti.

    [...]

    Il molo numero tredici di Otafuku, nella giurisdizione di Konoha, era affollato di persone quel giorno, mentre venivano scaricate e caricate tonnellate e tonnellate di merci. Facendosi largo a fatica tra la calca, Febh all'improvviso prese a indicare, saltellando, una enorme e bellissima imbarcazione, palesemente una nave da crociera, con tanto di squisite decorazioni in oro. Eccola! E' là! Che ne dite eh? Decisamente una nave di lusso!

    Pieno di orgoglio, lo shinobi li guidò oltre la ressa, avanzando man mano verso la passerella dove degli uomini in livrea erano in attesa. Febh li raggiunse a breve e..passò oltre. Ignorandoli completamente, superò la grande sagoma della enorme nave, avvicinandosi invece a un guscio di noce quasi completamente nascosto dalla mole dello Yatch. Visto che spettacolo, eh? Avrebbe detto, con un sincero ed esultante sorriso sul volto.

    Si trattava di una nave da carico decisamente modesta..per non dire squallida, sulla quale una mezza dozzina di marinai dall'aria assai poco raccomandabile accolsero lo Yakushi come se fosse un vecchio amico. La nave era vecchia, non esattamente lucida e assai rumorosa. Certo, le cabine per tutti c'erano, ed erano anche relativamente pulite, così come i bagni...peccato per l'immenso carico di galline che, stipate nella stiva (anche se ogni tanto qualcuna finiva sul ponte), giorno e notte avrebbero riempito di un sonoro chiocciare le orecchie dei poveri passeggeri.

    Bisognerebbe qui aprire una parentesi..a parte la nave con cui era andato a Grimdad e un traghetto preso nella sua prima missione accademica, Febh non era mai stato su una vera nave..le volte che aveva dovuto compiere lunghi tragitti con il nonno, veniva sempre relegato a fare il galeotto, o quasi, su luride e minuscole barche a malapena galleggianti. Per questo motivo quell'aborto di nave colma di gallinacei gli appariva come un veliero di lusso.

    A parte questa situazione un filino scomoda, però il viaggio sarebbe proseguito senza problemi. La nave, pur dimostrando tutti i suoi anni, fendeva l'acqua con vigore, sopportando le onde con pochissime oscillazioni. Intanto i passeggeri avrebbero dovuto ingegnarsi per riempire le giornate. I marinai non erano dei più loquaci, e comunque le loro facce erano più che sufficienti per capire i loro trascorsi, tra cicatrici, nasi mozzati e tatuaggi di gruppi criminali.

    Febh dal canto suo aveva trovato nel gioco d'azzardo un nuovo passatempo. Non era raro trovarlo seduto sul ponte a gambe incrociate mentre giocava a carte con la sua lucertola, SSalar, e una gallina che fuggita dalla stiva aveva trovato una nuova casa sul ponte. La cosa preoccupante era che la maggior parte delle volte era la gallina ad avere la maggior parte delle fishes..al punto che lo Yakushi cominciava a dubitare della sua identità...

    [...]

    Ed eccoli arrivati a Grimdad, infine. Un uomo in blu li accolse e condusse in un grande edificio bianco. Dopo i saluti di rito, vennero presentati a un tizio vestito di bianco. Chissà se conosceva Hu Ye?

    Io sono Febh Yakushi, Chunin di Oto. Si presentò subito dopo le presentazioni dei loro ospiti, ovviamente avrebbe parlato per ultimo tra gli accademici, dato che gli altri tre gli erano superiori, perlomeno come cariche pubbliche...di certo non poteva presentarsi come "Cameriere dell'Hungry Bug".
    Cameriere dell'Hungry Bug. Un locale alla moda e estremamente caratteristico nei pressi di Oto. Prezzi modici e ottimo servizio. Immediatamente si tappò la bocca, spalancando gli occhi allarmato. Perchè diavolo l'aveva detto??? Un vago ricordo di Nikaido che gli agitava un pendolino davanti agli occhi gli si affacciò alla memoria..ma svanì subito come un fil di fumo.....imbarazzato da morire, Febh tenne lo sguardo basso, rosso in viso, durante l'intera spiegazione della missione.

    Con una mano su una carta ninja bianca, segnò le informazioni più importanti, così da averle a portata di mano qualora servissero in un secondo momento..e solo alla fine del discorso dei due uomini si schiarì la voce Ehm. ehm.. sperava di non sparare nuovamente qualche frase a caso. Avete detto che sono stati trovati dei morti...ecco...come sono morti? Voglio dire...c'erano segni particolari...o magari erano ferite da armi normali...o magari c'erano elementi comuni fra le vittime...se potessimo avere una lista degli scomparsi, magari con dei dati generali su di loro...potrebbe tornarci utile...

    Nessuna frase involontaria. Forse era stato un caso...magari la stanchezza. Rincuorato, fece una seconda domanda. Inoltre...avete parlato di circa sei mesi. E' forse accaduto qualcosa sei mesi fa? Magari una missione da quelle parti..o anche un evento importante che però non ha apparentemente a che fare con quella zona...chessò...un cambiamento a livello politico in qualche villaggio..la fuga di prigionieri importanti o roba simile..qualche battaglia..

    Ah, ultima cosa...per caso un monaco di nome Hu Ye sta in questo tempio o comunque è in zona? Ci siamo conosciuti tempo fa..e non mi spiacerebbe salutarlo... Si voltò verso l'amministratore di Oto Te lo ricordi Yami? Il tizio pelato con la fissa relig...ehm...fede profonda. Affrontò il monaco della Nuvola con un disarmante sorriso a trentadue denti.

    [...]

    Mentre venivano condotti alle loro stanze, si rivolse agli altri accademici, possibilmente una volta che fossero stati soli. Ehi, non so voi..ma questa faccenda non mi piace. Insomma...gente che sparisce e cadaveri....capirei a Oto ma non in un tempio spirituale e bla bla bla. Voglio dire chi ne guadagnerebbe? Da quel che ha detto il tipo i tre villaggi sono in equilibrio e il posto è pacifico...forse qualcuno dall'esterno..degli altri villaggi..o magari gente proprio slegata vuole incasinare i rapporti tra Astris, Himarya e Mizukumi....oppure è un serial killler di ninja che voleva meditare ma invece ha sbroccato...boh..

    A proposito di Mizukumi..chissà se incontreremo Midori..se non sbaglio tu avevi legato molto con lei, no, Yami?
    Poi verso le ragazze Era una kunoichi decisamente particolare...diciamo...molto dotata... il sorrisetto dello yakushi faceva ben intendere che si stava riferendo perlopiù all'aspetto fisico prorompente e provocante della donna in questione

    [...]

    La cella faceva quasi rimpiangere la nave, ma fortunatamente non ci fu il tempo di affezionarvici. Febh venne svegliato in piena notte da strani rumori. In pigiama (decorato con disegni di Kunai) e papalina aprì la porta, strofinando gli occhi, per chiedere a qualcuno cosa accadesse, ma non si sentiva sufficientemente sveglio da gestire la situazione.

    Dunque, affidandosi all'antico adagio "chi fa da sè fa per tre, ma chi fa fare agli altri si stanca meno" gettò al sacrificio una goccia di sangue mentre un singolo sigillo portava al suo cospetto tre minuscole lucertole. Ssalhuey, Ssaldewey e Ssallouie. Piccole, attente, sveglie e amanti del gossip. Voi..zz..in giro..zzz..scoprire..zzz...domattina...riferire...zzz.... Quindi lasciatele libere si scaraventò nuovamente a letto.

    Le tre creature davano ben poco nell'occhio, e avrebbero perlustrato l'intero edificio, cercando di cogliere frammenti di conversazione e altre informazioni, per poi riferirle al mattino dopo. Se fossero state scoperte sarebbero scomparse all'istante..nel caso lo Yakushi le avrebbe richiamate in seguito per sentire il loro rapporto..una volta che fosse stato sveglio.

    [...]

    Convocati all'alba (dannati monaci) i ninja sarebbero nuovamente comparsi davanti al vice-diacono (o quel che era). Se tutto fosse andato a dovere lo Yakushi avrebbe ascoltato il rapporto delle tre lucertole (o di quelle rimanenti, insomma) nella sua cella subito prima di andare da Hai Ki Ku, ma non le avrebbe congedate, anzi, le avrebbe nascoste sotto l'ampia maglia del prestigiatore. Facevano un pò il solletico ma ormai erano lì, tanto valeva tenerle pronte casomai servissero.

    Altri due ammazzati, per la gioia dei mandanti. Bene...adoro quando il lavoro si accumula... sarebbe stato un suo sarcastico commento a mezza voce, mentre grattava i capelli ancora arruffati in testa dopo la notte troppo breve (per quanto potesse resistere a lungo senza dormire e mangiare, Febh semplicemente adorava dormire)

    Beh..se è una emergenza... Cominciò a dire. Per lui potevano anche partire subito. Se nessun altro lo avesse fatto, avrebbe chiesto come erano morti quei due ninja, in pratica la medesima domanda posta la sera prima.

    Se interrogato sulle lucertole avrebbe ammesso che erano sue creature e che avendo sentito rumori quella notte le aveva mandate in perlustrazione. La pura e semplice verità, dopotutto.

    Se le informazioni avessero richiesto troppo tempo, o magari i mandanti erano a loro volta in attesa di notizie che sarebbero arrivate solo dopo qualche ora, lo yakushi avrebbe avuto la soluzione adatta per salvare capra e cavoli. Possiamo comunque cavarcela. Partiamo subito..io lascio qui Ssalhuey... La lucertola avrebbe fatto capolino dall'ampia manica, sorretta sul braccio dello Shinobi. Voi date pure a lei le informazioni, io stanotte la richiamerò nuovamente a me e me le potrà riferire. Sa parlare e capisce benissimo, quindi non ci saranno problemi. Siete daccordo? Avrebbe quindi concluso, rivolto sia agli alleati che ai mandanti.

    CITAZIONE
    LUCERTOLA DA RICOGNIZIONE

    Energia: Bianca

    Le dimensioni di questo rettile non superano di molto quelle delle comuni lucertole, con i circa quindici centimetri di lunghezza, coda inclusa. La minuscola taglia la rende estremamente efficace per le ricognizioni, dato che perlopiù passa inosservata.
    Del tutto inabile nell'attaccare creature molto più grandi di lei, può comunque essere utilizzata per trasportare oggetti non più pesanti di uno spiedo, anche se con un certo ingombro. Sa inoltre parlare e scrivere.
    In quest o libero gdr le si può evocare in modo che durino 12 ore. Situazioni di combattimento o pericolo improvviso stabilite dal QM o dal buonsenso causano la fuga della creatura che torna nella sua dimensione.

  9. Equipaggiamento - Materiale da ScritturaLa lucertola porta sulla schiena un piccolo rotolo retto da una imbragatura, sul quale possono essere riportati dei messaggi o delle informazioni. Il rotolo è appositamente predisposto perchè la lucertola possa scrivervi semplicemente tracciando i caratteri con la punta della coda.

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  11. Yami Kaguya
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    CITAZIONE
    Ci hanno preso per fare da giudici alla fiera annuale delle torte di frutta del paese del fulmine??? So che scelgono sempre uno o due shinobi nella giuria!

    Per un attimo la tentazione di dirgli che sì, poteva presentarsi a quella fiera ovunque fosse e strafocarsi di torte sino a che fosse diventato così grasso da non potersi muovere, fu forte. Tuttavia, implicava perdere altro tempo e supponevo che ringraziando Sato ne avessi perso già troppo. Quindi lasciai correre sino a che non smise di parlare, quindi gli passai accanto dandogli un colpo sulla spalla nemmeno troppo leggero.

    Metti giù quella cosa e decidi con Shin un gate da cui partire per l'esame. Ci si vede là, io devo finire una cosa.

    Mi diressi quindi a casa, cambiandomi e prendendo le ultime cose, dirigendomi poi al Gate. Dove Febh mi diede un altro esempio della sua nonchalance per le cose serie, ben diversa dal suo essere permaloso sulle sciocchezze.

    Per ora con i tuoi, di rettili, ho un brutto ricordo e uno che non è stato male, quindi sono ancora dubbioso. Di norma non mi fanno nè caldo nè freddo. E spero di finirla bene, questa "formalità".

    Ad ogni modo, terminato il primo passo di arrivo all'accademia, dovevamo quindi procedere con il re-indirizzamento verso la vera destinazione che dovevamo raggiungere. Quindi iniziammo a cercare quell'ufficio, incappando però poco dopo in un'altra sorpresa. Dato che ci ritrovammo davanti Shaina in carne ed ossa, mentre a sua volta lei notava noi. Mi sarei quasi aspettato di vedere spuntare la testa di Tatsu da un momento all'altro, ma ovviamente non poteva essere così. Sorrisi però nel vederla, rispondendo al saluto.

    Ciao Shaina.

    La ragazza quindi continuò parlando con Febh, prima di chiederci se sapevamo dove fosse l'ufficio che in effetti stavamo cercando anche noi. Mi fece un pò sorridere vedere come sembrasse davvero grata di aver trovato qualcuno che l'aiutasse. Solo non sapevo se avesse trovato un buon rimedio.

    Sì, mi sembra sia quello.

    Febh parlò per primo ad entrambe le domande, indicando quindi una strada subito dopo. Sinceramente non ricordavo bene quella zona dell'accademia, dato che una missione di tale livello non l'avevo mai eseguita e quindi il suddetto ufficio mi era sconosciuto. E come già detto, non è che mi fidassi molto delle capacità orientative dello Yakushi dopo l'esperienza con lui alle grotte, ma non avendo una risposta migliore non mi restò altro che seguirlo.
    Idea dall'esito prevedibile. Pessima, insomma. Dopo quindici corridoi percorsi e ancora nessuna traccia, al che se avesse anche solo provato a usare metodi in cui erano incluse giravolte a occhi chiusi, l'avrei afferrato per la collottola del vestito e me lo sarei tirato dietro verso un'altra direzione, fissando i cartelli.

    Di là ci sono le classi, ormai non abbiamo provato solo questo corridoio.

    Si rivelò infine quello esatto, e d'altronde non poteva essere altrimenti. Arrivati, il discorso che ci venne fatto fu un programma. Fra scarica-barili, informazioni segnate su post it e ulteriormente sintetizzate più vari protocolli e uffici che rappresentavano il percorso che la richiesta aveva seguito, mi parve di capire che Febh si fosse perso a metà discorso, visto come mi guardava.

    Insomma la destinazione è Suisan, a grimdad, e abbiamo sette giorni per arrivarci?
    Ok, afferrato. Può darmi anche un set di strumenti da Eliminatore di Cadaveri? Anche un rotolo per la collocazione. Grazie.


    Mi vennero posti sul bancone gli oggetti richiesti insieme a un lasciapassare, che pose fine alla nostra permanenza lì, a quanto sembrava.
    Uscimmo quindi dall'edificio, mentre fissavo la mappa che ci avevano dato, che richiamava i ricordi del corso chunin, con quei simboli.

    Beh, suppongo dobbiamo trovarci una nave per questo posto, e trovarne una che parta proprio ora...

    Detta così, sembrava di chiedere un colpo di fortuna, ma Febh si fece avanti con una soluzione l'istante successivo che pronunciai quelle parole. Mi fecero sorridere le sue parole sui ninja arcobaleno, ma la prospettiva di mettersi nelle sue mani per un viaggio, un pò meno. Comunque, alla fine sembrò essere l'unica soluzione applicabile in poco tempo e con un certo margine di sicurezza, quindi ci dirigemmo verso Konoha, nel villaggio di Otafuku.

    [...]

    Con il cappuccio calato sulla testa, camminavo dietro allo Yakushi, vagando con la mente riguardo alla nostra destinazione. E quando la raggiungemmo, pensai a uno scherzo di cattivo gusto. La nave era fin troppo perfetta. Lussuosa, con uomini in livrea e decorazioni.

    ...Febh, sai che stavolta mi hai davvero...

    Lo Yakushi però, in avvicinamento alla nave, la superò senza degnarla di uno sguardo. Dirigendosi invece verso qualcosa che poteva chiamarsi nave da trasporto solo perchè stava a galla. Non che ci tenessi molto al lusso, solo che vedere galline che se ne vanno in giro per il ponte e dei marinai che si potevano immaginare benissimo intenti nel tagliarti la gola nel sonno, non era proprio il massimo. Le parole mi morirono in gola, mentre abbassavo la testa chiedendomi quale parte di me non avesse ancora capito come era fatto Febh Yakushi. Fissai le ragazze con un sorriso ironico, quindi mi diressi a mia volta verso la nave, fissando in maniera neutra i marinai, ed evitando le galline.

    Oh sì. Incredibile, certo.

    Probabilmente io e lo Yakushi intendevamo il senso della parola incredibile in modo diverso.
    Ad ogni modo, appurato che se non davamo fastidio ai marinai, loro non lo davano a noi, non avevo alcun problema a viaggiare su quel tipo di imbarcazione. Se non con qualche gallina, che si mise a chiocciare davanti alla mia porta in maniera insistente, senza vagare come le altre. Al che la porta si aprì, e la mia mano scattò fuori per afferrarla per il collo. Il suo urlo morì nella notte come lei stessa, e speravo nessuno se la prendesse se il giorno dopo mi sarei cucinato del pollo sulla punta della nave.
    Per il resto, il viaggio fu tranquillo, e passavo il tempo appollaiato sulla prua della nave fissando alternativamente l'oceano e le partite di Febh con una gallina piuttosto abile al poker. Il gioco d'azzardo mi ricordava un periodo della mia vita da dimenticare, e per tanto mi limitai sempre a osservare, dicendomi che non conoscevo lo Yakushi nei momenti in cui la gallina vinceva la mano.
    Il resto del tempo, fu facile notare che la più insonne di tutti era sempre Shaina. Qualcuno mi sibilava il motivo all'orecchio, ma non avevo ancora mai trovato conferma di quel sospetto.
    Insomma, non ci furono grandi eventi ma in qualche modo trovavo nell'osservare i miei compagni il mio passatempo. Oltre a dormire come un ghiro metà del tempo, dato che mi fidavo abbastanza fra galline e marinai che la barca non affondasse troppo facilmente.

    [...]

    Alla fine comunque, riuscimmo ad arrivare nel luogo indicato tutti e quattro. E la prima cosa che notai una volta sul posto, fu un uomo dai lineamenti duri, vestito di blu. Un conterraneo di Zhan, supponevo, idea che confermò lui stesso presentandosi non appena arrivammo di fronte a lui, mostrano il lasciapassare se necessario. Ci condusse quindi verso un edificio, che mi fece prudere il centro del petto, mentre lo fissavo. Bianco, con alcune nuvole, e con un occhio sopra di esso. Mi chiesi se avrei rivisto così presto il ragazzo che mi aveva scaricato addosso varie migliaia di volt, mesi prima. Tuttavia ci accolse un altro servitore di quei cosiddetti Sanga, ricordandomi Hu Ye fin dalla prima parola, con tutta la sensazione di deja vù derivante.

    Che i sanga illuminino anche il vostro. Sono Yami Kabane, Chunin di Oto. Piacere.

    Avrei parlato non appena ci fosse stato un secondo libero, non avendo particolare fretta di fare una qualsiasi cosa, ora che eravamo arrivati a destinazione. Quando le presentazioni furono terminate quindi, Hiruko riprese la parola, spiegando i motivi della nostra chiamata. Dal discorso del ninja in blu mi parve di capire che fossero i ninja di Mizukumi e di Himarya insieme a quelli del proprio villaggio, quelli coinvolti. E in effetti, questo spiegava la composizione del loro gruppo tempo addietro, fra le altre cose. Comunque, il punto principale sembrava essere una missione investigativa, dato che stavano sparendo delle persone. O meglio di eliminazione nel peggiore dei casi, se quelle ritrovate erano morte. Il resto del discorso vertiva sul motivo della chiamata, ovvero la necessità di un elemento esterno ai tre che avrebbero dovuto risolvere il problema. Sebbene quando parlarono di problemi con Mizukumi, sorrisi in maniera nervosa. L'Akino a quanto sembrava aveva creato non pochi problemi a Midori, che per non si limitavano al semplice vincere o perdere. Per il resto in un certo senso fu strano ritrovarsi di nuovo là, dopo l'esperienza del Chunin.

    Venne quindi il momento delle domande, ma a parte quelle poste da Febh, non me ne venivano in mente altre. Mi grattai di nuovo il petto qualche secondo quando lo Yakushi parlò di nuovo di Hu ye, al che iniziai a temere un qualche riflesso condizionato.

    Sì, me lo ricordo. Fra l'altro deve una lezione sui Sanga, se non mi sbaglio.

    L'incontro informativo si concluse quindi, e ci fu consigliato di riposare, così da partire il giorno dopo freschi, dopo altri 5 giorni di viaggio dall'accademia. Dopodichè, una volta soli se possibile, Febh diede voce a ciò che si era tenuto dentro per tutto l'incontro. Cosa su cui concordavo per la maggior parte.

    Qualsiasi cosa sia, suppongo ce la troveremo davanti prima o poi, il che non mi rallegra molto. Per il resto sinceramente mi incuriosisce, vedendola così a parte un rancore verso Himarya, la tesi del serial killer è quella più plausibile per quanto non credo sia quella reale. D'altronde uccidere dei monaci in un territorio neutrale è quantomai inutile per un qualsiasi movimento politico.

    Era assai poco utile fare supposizioni al momento con niente di più che racconti, quindi non aggiunsi altre battute al discorso. O meglio, nessun'altra replica verbale. Febh se ne procurò invece una fisica, non appena cambiò argomento. I muscoli delle braccia si contrassero involontariamente sotto la giacca, mentre scoccavo un'occhiata di avvertimento allo Yakushi, dalla sua sinistra. Solo che quello si era voltato per fare l'unica cosa che invece avrebbe dovuto evitare. Parlarne alle persone meno indicate sulla faccia della terra.
    image
    Fu così che un Medio di chakra si diresse al Braccio, dandogli il massimo potenziamento possibile, mentre quello usciva dalla tasca destra dei pantaloni, per dirigersi come un treno verso l'arcata dentaria dello Yakushi. Se tutto fosse andato come doveva, l'intera area dei canini e qualche molare sarebbero stati colpiti dalle nocche della mia mano, movimento a cui seguii il recupero del pugno e il suo riposizionamento nella tasca. Ignorando qualsiasi volo che avrebbe potuto fare lo Yakushi o danno che si voglia, mi voltai con un sorriso sadico, fissandolo con aria fintamente allegra.

    Sì, me la ricordo. Il peggior ricordo di quel corso.

    Tornai quindi a camminare, annuendo a ogni domanda sullo stile "ma sei pazzo". Sebbene ciò che mi aveva legato a Shin, i motivi della mia reazione erano diversi. O almeno, quello principale lo era. Non c'era stato nulla con la ragazza, quindi non avevo alcun motivo per malmenare lo Yakushi. C'erano però altre ferite nell'orgoglio e nel cuore, che il pensiero di quella ragazza faceva bruciare come il fuoco, sebbene per cilò che rappresentava più che per ciò che era davvero. Sinceramente ritenevo le ragazze al momento con me decisamente di due livelli superiori a lei, per quanto Febh desse ovviamente la sua opinione. D'altronde nei giochi delle stronze ci si cade, lo sapevo per esperienza personale.

    [...]

    Le stanze rispecchiavano il carattere spartano dei monaci, per quanto enfatizzato. Ad ogni modo, non c'era stato granchè da fare sino ad allora, quindi avevo l'intero corpo che iniziava a protestare per tanta dedizione al riposo. Così, decisi di appollaiarmi sul tetto, trovando un silenzio che però non durò molto. Sentii dei passi in lontananza, più qualche lamentela e rumori non identificati. Unii le mani, facendo comparire un piccolo falco alla mia destra, e fissandolo prima di alzarmi.

    Tieniti a quota 40 metri per un pò. Se qualcuno arriva o si allontana, fatti sentire.

    Per quanto mi riguardava, scesi di nuovo, e iniziai a vagare per il tempo, cercando l'origine di quei rumori se fossero stati ancora presenti, altrimenti avrei cercato la cucina. Se non avessi trovato nulla, o mi si fosse chiesto cosa facevo, avrei risposto sinceramente. Era mezzanotte e facevo sempre uno spuntino a quel'ora, non importava cosa mi fossi mangiato prima.

    [...]

    La mattina dopo aveva l'oro in bocca. O il pugnale nel cuore, visto come sembrava fossero morte altre due persone, della nuvola e delle piante.

    Eventuali analogie con le morti precedenti? Chi sono le vittime? C'è qualche villaggio più colpito o sembrano andare a caso fra i tre?

    Ad ogni modo, preferivo non sentire nomi conosciuti venire dalla lista dei morti, quindi per me potevamo partire, dubitavo ci fosse rimasto qualcosa da fare là. E qualunque fosse stata la risposta a quei rumori, anche nei casi sospetti dubitavo fosse possibile attardarsi ancora senza motivi più importanti di una lista di omicidi sempre più lunga.
     
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    Amministrazione di Oto


    CITAZIONE
    Ciao Shin.

    Yami sembrava sorpreso di trovarmi lì.

    CITAZIONE
    Alt. Vuol dire che hanno chiamato anche te?

    In effetti si, avevano convocato anche me, come del resto la mia stravagante guardia del corpo Yakushi.
    Non mi sfuggì lo sguardo che mi rivolse mentre mi parlava, ma preferii non fare domande.
    Per quanto la missione aveva ancora un tasso di pericolosità da non sottovalutare, sapere che loro due sarebbero stati miei compagni, mi fece sentire con il cuore leggero.
    Non sarei stata in grado di spiegarne il motivo, né avrei dimostrato loro questo mio sentimento, ma avere degli amici su cui contare rendeva il futuro meno burrascoso.
    Abbracciare entrambi sarebbe stato fuori luogo.
    Primo perché Yami aveva la tendenza del gatto solitario, secondo, Febh, che dire? Vorrei vedere qualcuno ad abbracciare un tizio con una clava con festoni di brandelli sanguinolenti di organi interni.
    Terzo, si, c’era anche un terzo motivo; il mio povero attendente Sato che era sull’orlo di una crisi di nervi.
    Già separatamente i due shinobi facevano crescere l’ansia degli impiegati presenti negli uffici amministrativi, figuriamoci se si presentavano in coppia.

    Mi ricordai che Yami attendeva una risposta.

    -Eh si, dispiaciuto della notizia?-

    Lo punzecchiai.

    CITAZIONE
    E io che già mi chiedevo chi mi affibbiavano come compagni.

    Annuii con fare grave.

    -Noi!-

    Socchiusi gli occhi e mentre era girato di spalle, gli sorrisi, per poi fissare con interesse una crepa sul muro proprio poco sopra la testa di Sato, nel momento in cui lui aveva rivolto ancora una volta lo sguardo su di noi.

    Sì, lo so, avevo detto niente emozioni, ma mentivo!

    Dovetti fare uno sforzo di volontà per non piegarmi in due dal ridere, quando Febh se ne uscì con l’idea che la missione fosse il dover giudicare le torte di frutta nell’annuale fiera del paese del Fulmine.
    Soprattutto immaginandoci abbigliati con tanto di grembiule e capello da cuoco con sopra il simbolo del nostro villaggio.
    Ritornai alla realtà, mentre la mia guardia del corpo mi spiegava a chi appartenesse il fegato che intarsiava la clava.
    Un raro, ok non poi così raro, esempio di decorazione Yakushi su arma.

    -Un gate?-

    Esordii all’improvviso.

    Guardai i miei due compagni, poi indicai Yami.


    -Si parte dal tuo, se per voi va bene. Per l’orario decidete voi; io sono pronta, ho già sbrigato tutto.-

    Dissi pensierosa, prima che Yami sparisse alla vista.

    Non riuscivo a dimenticarmi della conversazione avuta con Ryucchan.

    Non mi sarebbe dispiaciuto in quel momento avere altro cui pensare.

    Una volta che Febh e Yami ebbero lasciato l’amministrazione rivolsi un sorriso di incoraggiamento a Sato.


    Non sarà un viaggio tranquillo in loro compagnia, vero ragazza ninja?

    Commentò Ko, aggrappandosi al mio braccio.

    Scossi la testa.


    -No, ma ringrazio il destino di questo.-

    Replicai, accarezzando il muso del cucciolo.


    West Gate



    Giunse il momento della partenza.
    Dopo aver spiegato a Febh la nostra destinazione, §Ma non ne era al corrente?§, ed aver separato Ko dal suddetto Yakushi, evitando che il drago gli graffiasse la faccia, mentre sibilava insulti che un cucciolo non doveva conoscere su chi non sapesse distinguere un drago da una lucertola...


    Sono un drago! Drago! Cosa non capisci della parola drago? Le lucertole sono un’altra specie. Tu che le evochi dovresti conoscere la differenza!


    ...Era il momento di decidere come recarci all’appuntamento in Accademia.

    Drago/Falco/Lucertola...

    Ebbi la spiacevole sensazione che toccasse a me decidere.
    Certo se fossi stata perfida avrei potuto optare per le lucertole, ma decisi di graziare Yami, almeno per il momento.

    Fissai il ragazzo con aria serafica.


    -Se i tuoi falchi ce la fanno, possiamo andare con loro.-

    Dissi.

    Ammetto morivo dalla voglia di volare a dorso di falco.

    Bloccai sul nascere, con una mano sul muso, il commento velenoso di Ko.
    Meglio non fomentare la loro naturale “simpatia”.

    Una volta raggiunta la destinazione non sfuggii alla constatazione di Yami sul cucciolo di drago.


    CITAZIONE
    ...Esattamente, quel drago è diventato una sorta di simbionte o cosa?


    Tenni Ko stretto tra le mie braccia.


    -E’ una mia evocazione, ma anche qualcosa di più. Ho promesso ai suoi genitori che mi sarei occupata di lui... inoltre... ho giurato che i draghi saranno miei compagni e non creature evocate solo per necessità. Compagni alla pari... amici... Si, se vuoi, puoi dire che io e Ko siamo in simbiosi.-

    Risposi criptica.

    Non era facile spiegarlo a parole, era qualcosa che mi portavo nel cuore.
    Una promessa, un giuramento, un’alleanza, un’amicizia...



    Accademia


    Forse la sorpresa più grande la ebbi, quando raggiungemmo gli edifici accademici.

    Stavamo cercando l’ufficio, quando da un angolo apparve una vecchia conoscenza.

    Shaina Otori, una carissima amica che non vedevo da un bel po’.


    -E’ un piacere rivederti.-

    La salutai sorridendole in maniera solare.
    Ma ammetto che restai stupita quando scoprii che anche lei era stata convocata per la nostra stessa missione.
    Oh beh, non pensavo fosse un caso che stessimo cercando tutti e quattro l’ufficio 15b.
    Feci mente locale su dove potesse trovarsi, ma non ebbi il tempo di rifletterci troppo su che Febh indicò una direzione.
    Fissai prima Yami e poi Shaina.
    Conoscendolo temevo ci saremmo persi senza speranza, ma non avendo indizi preferivo per il momento lasciar fare al caso ossia allo Yakushi.
    Mentre ci perdevamo inesorabilmente lungo dedali di corridoi oltrepassando settori dell’accademia sconosciuti, ebbi modo di scambiare due parole con Shaina.


    -Io sono contenta di averti con noi, ma temo che ti pentirai presto di averci come compagni quando conoscerai le peculiarità della mia guardia del corpo.-

    Commentai a bassa voce, rivolgendo un sospiro nella direzione di Febh.

    Fu Yami alla fine a trovare il corridoio giusto, anche se ad onor del vero era la nostra ultima possibilità, se non volevamo finire in una delle classi con sommo imbarazzo per tutti.

    Sperai che il nostro problema con l’orientamento passasse inosservato tra le alte sfere.
    Nel frattempo Ko aveva assunto la posizione “pupazzo” sistemandosi sullo zaino come fosse una decorazione.

    Una volta nel ufficio, ascoltammo il briefing della missione.
    Di tanto in tanto fissavo Yami che fissava Febh che fissava il...nulla?
    Ok, mi ripromisi di fare un sunto allo Yakushi più tardi indipendentemente da quanto avesse assimilato durante tutto il bla bla informativo.

    Grimdad...
    Almeno per qualcuno non era un posto del tutto sconosciuto.

    Richiesi degli ami da pesca, un set da cucito, spille da balia, delle fialette vuote.
    Più alcuni permessi, lasciapassare, oltre ai nulla osta e timbri per un paio di documenti, le cui copie sarebbero dovute essere rispedite al Kokage.
    Ah, la sana elefantiaca burocrazia!
    Avevo dimenticato nulla?
    Feci rapidamente mente locale.
    Mi voltai verso Febh.
    Conoscendo le sue capacità rigenerative riflettei che forse ero stata un po’ troppo ottimista a pensare di richiedere un solo kit medico.
    Chi non ha problemi nel ferirsi anche gravemente, di solito tende a cacciarsi lui e il suo gruppo in situazioni tendenzialmente mortali per i suoi compagni.
    Uhm, ok, pericolose.
    Già questo fattore bastava e avanzava senza scomodare la morte.


    -E per finire, facciamo un totale di due kit medici. Come responsabile medico per il mio gruppo, ritengo che servano in una missione di questo tipo. E sarà mia cura tenere in efficienza i miei compagni.-

    Aggiunsi seria, scoccando all’addetto ai rifornimenti un’occhiata del tipo “Non accetto un no alla mia richiesta”, mentre le mie iridi viravano verso il nero.
    Stavo imparando a controllare questa mia peculiarità e in certi casi aveva il suo effetto scenico.
    Per quanto riguardava l’essermi arrogata il titolo di responsabile medico, fissai Yami per qualche istante per capire se per lui andasse bene.
    In fondo pur avendo il mio stesso grado come ninja medico, sembrava più propenso ad assumersi altri ruoli; inoltre per me era naturale curare in situazioni estreme ed ad alto stress, visto i casi che mi erano capitati nel corso degli anni.
    Riguardo a Febh era tanto se non lasciasse parti di sé in ricordo di qualche combattimento.
    E la mia amica Shaina, da quanto sapevo non si era mai interessata alle arti mediche.

    Una volta fuori dall’accademia parve chiaro a tutti che avremmo dovuto trovare un posto su una nave che facesse scalo a Grimdad, e come aveva commentato Yami il prima possibile visto gli stretti tempi richiesti per raggiungere il luogo dell’appuntamento.

    Febh mi stupì, quando ci informò che avrebbe procurato lui il passaggio per il paese dei… ninja arcobaleno?


    -Ehm… scusa, ma perché i ninja di Gridad li chiami così?-

    Chiesi ben sapendo che mi sarei pentita subito dopo di avergli posto questa domanda.


    Otafuku


    Spiegare a Febh che per me non fosse il massimo girare per Konoha e dintorni sembrò un’impresa vana.
    Mi toccò calarmi il cappuccio del mio mantello fin oltre la fronte, sperando che il nostro collega non avesse trovato un passaggio su una nave con un gruppo di ninja di Konoha in missione. Magari inseguitori.
    Oh beh, dallo Yakushi mi aspettavo questo ed altro.
    Lo spettacolo che si palesò ai miei occhi andava ben oltre le mie più rosee aspettative.
    Sorrisi a me stessa nel pensare ai miei dubbi, decisamente infondati, su che tipo di nave avesse trovato la mia guardia del corpo.
    Niente di meno che una nave di lusso!
    Spalancai la bocca, per poi richiuderla subito dopo, incapace di credere ai miei occhi.

    CITAZIONE
    Eccola! E' là! Che ne dite eh? Decisamente una nave di lusso!

    Annuii, pensando a tutti i confort di cui avremmo goduto durante il viaggio.
    E a sentire qualcun altro, sembrava che lo Yakushi non avesse impressionato soltanto me.
    Peccato che il commento di Yami sembrò interrompersi dopo aver superato quel meraviglioso capolavoro di ingegneria navale per andare, metaforicamente parlando, a sbattere contro una nave da carico che sembrava tenersi a galla per miracolo.
    Rivolsi un’occhiata a Shaina sul tipo, “io ti avevo avvisato”.


    -Febh riesci sempre a stupirmi…-

    Mormorai, emettendo un lungo sospiro, rassegnata di dover dire addio a quel bellissimo sogno ancorato a qualche molo di distanza da noi.
    Per un istante pensai che forse potevo far figurare sulla nota spese di Oto un viaggio in prima classe su una nave di lusso.
    Tutto si poteva dire di noi tranne che fossimo un villaggio povero, ma forse il Kokage non avrebbe apprezzato questo sperperare i fondi senza una giusta causa.
    Non che viaggiare comodi non fosse una giusta causa.
    Più si arrivava riposati e meglio si affrontava la missione.
    Scrollai le spalle.
    Ok, non reggeva come scusante.


    Aspetta, non mi vorrai dire che stiamo per salire su quello? Ma non è meglio chiamare uno dei miei cugini? Ripensaci!

    Esclamò Ko, con sguardo implorante, riemerso per qualche istante dal suo stato di pupazzo.

    Gli tappai il muso, prima che qualcuno potesse risentirsi delle candite e veritiere parole del cucciolo di drago.

    Salii a bordo del relitto… ehm… nave controllando con finta noncuranza se ci fossero delle scialuppe di salvataggio, ma in casi estremi mi sarei accontentata anche del più prosaico salvagente.

    L’equipaggio era quanto di più… come dire… raffinato potesse esistere da qui a Grimdad per quanto le mie esperienze navali fossero abbastanza scarse.
    Non dovetti scomodare le mie abilità interpretative per farmi un quadro completo di quei marinai che trattavano così familiarmente Febh.
    Riflettei che un’indagine sulla famiglia Yakushi sarebbe stata alquanto illuminante.

    Almeno le cabine erano degne di questo nome.
    Mi distesi sulla cuccetta per alcuni istanti, mentre il mio sguardo andava sul ritaglio di cielo che si intravedeva dallo stretto oblò.
    Peccato che la poesia di quel momento fu interrotta dal chiocciare di un nutrito numero di galline.

    Ko mi fissò allibito e io gli rivolsi un nuovo lungo sospiro di rassegnazione.
    Era in attimi come questi che potevo apprezzare appieno la bellezza del ninja in missione!

    Un viaggio che definire aberrante era alquanto riduttivo.

    Una notte ebbi la sensazione di sentire un grido strozzato, come qualcuno che avesse appena strangolato una di quelle galline che si avventuravano in luoghi a loro proibiti.
    Poi che il grido provenisse dalla cabina affianco alla mia e che Yami il giorno dopo avesse chiesto come menù del pollo, beh, non provava assolutamente nulla.
    Passai le mie giornate in giro per la nave, riuscendo a convincere i marinai che potevo dare una mano come vedetta e che ero in grado di salire in cima più velocemente di ognuno di loro.
    Inoltre mi adoperai a curare quegli incidenti di percorso che potevano capitare in navi come quelle durante una traversata per certi aspetti monotona.
    Questo mi permise di porre loro domande più o meno casuali sulla nostra destinazione.
    Io di Grimdad conoscevo solo quello che avevamo appreso dal briefing accademico, mentre quegli uomini potevano essere una fonte se non più aggiornata, almeno un’aggiunta a quanto sapevo.
    E poi era un po’ che non mi dilettavo nello sfruttare le mie abilità interpretative che mi avrebbero permesso di capire quanto dei loro racconti fosse vero e quanto fosse gonfiato.
    Il mio obiettivo fu quello di recuperare quante più informazioni possibili: tradizioni, leggende, storie, sentito dire, tipo di popolazioni che abitavano il continente, religioni, ordinamento sociale, burocrazia, che tipo di governo ci fosse, insomma ogni minimo indizio utile per la nostra missione.
    Ah, facendo in modo che fossero i marinai a sentirsi in dovere di spiegarmi ogni cosa, non che li obbligassi io a parlare.
    In sostanza utilizzai la mia abilità di diplomatico nell’abbindolare... ehm nel raggirare... ehm nell’essere interessata ad ascoltare quello che loro tanto spontaneamente mi raccontavano.

    Per qualche motivo a me ignoto, Ko finì per occuparsi di sorvegliare che le galline non avessero l’animo dell’avventuriero restando all’interno delle loro “dimore”.
    Naturalmente questo non valeva per una gallina, o meglio la “Gallina”.
    Era un genio del gioco d’azzardo.
    Ok, come facesse ad esserlo decisi di ignorarlo, sospendendo la mia incredulità e trattando la cosa come fosse normale.
    E poi chi ero io per dire cosa dovesse saper fare una gallina a parte non farsi ammazzare da un ninja alquanto poco paziente che se ne stava appollaiato a prua ad osservare una scena alquanto anomala?
    Fissavo Febh, fissavo la lucertola, SSalar, fissavo la gallina, fissavo la pila di fishes che aveva accumulato quel diabolico animale, e poi fissavo di nuovo Febh.


    -Ehm, sicuro che sia tutto a posto? Non credi di aver bisogno di una pausa?-

    Domandai allo Yakushi.

    Quella gallina divenne il mito di Ko, che riuscì a farsi insegnare da lei le regole del poker.
    Spennare un umano non era da tutti in effetti.
    Almeno distraeva il cucciolo dal litigare con SSalar, circa ascendenze più o meno comuni e le differenze tra draghi e lucertole.

    Prima di sbarcare sulle coste di Grimdad, presi da parte Shaina, parlandole in privato nella mia cabina.


    -So che non è esattamente un discorso ottimistico, ma vorrei che nel caso mi succedesse qualcosa Ryucchan avesse qualcuno su cui contare e che sappia la verità appena sarà sufficientemente maturo.-

    Dissi fissando il mare dall’oblò.

    Riguardo a Yami mi sedetti vicino a lui solo una volta in silenzio ad osservare la distesa dell’oceano che ci circondava.



    Grimdad


    Quanto sbarcammo quasi non ci credevo, ma sarebbe stato poco dignitoso inchinarsi a baciare terra.
    Mi voltai verso quell’eterogeneo gruppo di “brave” persone che ci avevano portato a destinazione, con Ko che salutava la Gallina.
    In effetti un cucciolo di drago avrebbe attirato l’attenzione, ma non potevo dargli torto se dopo quei giorni trascorsi in uno spazio ristretto come una nave, volesse spaziare verso più ampi orizzonti.

    Ci venne incontro un tizio dall’aria massiccia con alcune cicatrici che non sfiguravano con quelle di alcuni marinai della catapecchia... ehm nave mercantile che ci aveva portato a destinazione.
    Era vestito di blu e si presentò come Hiruko Ko, shinobi di Astris.

    Rivolsi un inchino formale, mentre lo studiavo per capire che tipo di persona fosse.

    Per qualche motivo ebbi la sgradevole sensazione di essere in inferiorità circa le conoscenze che Yami e Febh avevano non solo di quei luoghi, ma anche del tipo di persone che si potevano incontrare, shinobi compresi.

    Essendoci presentati tutti e quattro assieme nel luogo dell’incontro, Hiruko Ko san non attese oltre e ci fece da guida verso un edificio bianco per invitarci poi ad entrare all’interno di una piccola costruzione.
    Quello che potei notare era il simbolo che si stagliava sulla struttura principale: un grosso occhio dorato circondato da nuvole.

    Nella sala ci accolse un secondo uomo, dal lungo kimono niveo, che salutò sia Hiruko Ko sia noi inginocchiandosi.


    CITAZIONE
    "Che i Sanga illumino il vostro cammino, stranieri.
    Io sono Hai Ki Hu, Assistente del Diacono del tempio della Nuvola Bianca presso la Piana dei Tre Confini."

    Restai per qualche il tempo immobile, aspettando il mio turno per le presentazioni.
    Ko aggrappato sul mio braccio sinistro fissava i presenti con la curiosità di un bambino.

    Sorrisi tra me, quando Febh si presentò come se dovesse prenotare loro un soggiorno nella locanda di Nikaido, mentre notai il saluto formale di Yami.


    Fu il mio turno.
    Rispettando le regole dell’etichetta mi inginocchiai a mia volta.


    -Che i Sanga illumino il vostro cammino, Hai Ki Hu san. Sono Shinodari Jaku Kazekumo, chunin di Oto. Lui è il cucciolo di drago Ko. Piacere di fare la vostra conoscenza.-

    Esordii in tono pacato, scrutando l’Assistente del Diacono.
    Non potei fare a meno di analizzare anche lui per acquisire informazioni sul suo conto.
    Non che fossi paranoica, ma era radicata in me ormai l’abitudine di sondare gli altri per cercare di ridurre al minimo le brutte sorprese.

    Una volta che ci fummo accomodati, ci fu spiegato il motivo della nostra venuta.
    Non so perché ma mi dava la stessa sgradevole sensazione di quando fummo convocati nell’Impero di Smeraldo ad investigare.
    Stava cominciando ad essere una pratica comune chiamare agenti esterni a risolvere i problemi, così sarebbe stato facile addossare le colpe su noi stranieri in caso di necessità.
    Ascoltai in silenzio prima l’uno poi l’altro.
    La storia del possibile incidente diplomatico mi sembrava conosciuta.
    Ancora un deja-vu.
    Presi nota di ogni singola spiegazione sulla loro geografia, storia e annessi vari.
    Rimasi per qualche istante in silenzio riflettendo su quanto detto.
    Sparizioni, uccisioni...
    Ok, non era un fatto così eccezionale nelle missioni investigative.
    Il punto focale era capire chi, come e perché: la chiave o le chiavi di questo mistero.
    Ma non so fino a che punto fare affidamento sulla religione potesse portare all’illuminazione, oppure no?
    Mi ripromisi di chiedere informazioni ai miei compagni, una volta da soli.

    Febh fu il primo a porre delle domande.
    Poi fu il mio turno.


    -Potrei sapere come mai avete pensato a noi per indagare su queste sparizioni? Siamo grati della vostra fiducia, ma mi domandavo come mai avete preferito scegliere la nostra Accademia alienandovi per così dire Mizukumi, che non ci vede di buon occhio per qualcosa che dei nostri compaesani hanno fatto.-

    Esordii in tono gentile.

    -A chi si può far riferimento al Tempio per poter avere accesso alle cartelle cliniche dei corpi ritrovati? Sono state eseguite delle autopsie? Le ultime sparizioni, compresi i corpi rinvenuti, quando sono avvenute? C’è una qualche regolarità oppure ciò avviene casualmente? Scusate la poca delicatezza, ma posso comprendere che mettere d’accordo tre teste come vi definite sia problematico, però attendere così tanto tempo per richiedere l’intervento di qualcuno non è un po’... come dire... troppo? O devo intendere che è accaduta una causa scatenante che ha fatto precipitare gli avvenimenti facendo prendere la decisione di convocarci qui direi con una certa urgenza?-

    Aggiunsi, in parte sovrapponendomi alle domande poste dallo Yakushi.

    Per quella sera ci offrirono di dormire in quel luogo.

    Accettammo.

    Riposo, una parola che forse i nostri due colleghi maschi non appresero appieno.

    Ero accanto a Shaina, quando la scena che avvenne quasi mi lasciò interdetta...
    Quasi...

    Febh stava mettendoci al corrente delle sue impressioni, quando il discorso si diresse su una certa Midori che in qualche modo aveva legato tempo addietro con Yami.


    CITAZIONE
    Era una kunoichi decisamente particolare...diciamo...molto dotata...

    Aggiunse fin troppo candidamente lo Yakushi rivolto verso noi ragazze.

    Ok, quello che successe dopo suppongo che la mia guardia del corpo se lo meritò appieno.


    -Wow!-

    Esclamai rapita da quel pugno diretto verso la bocca o per essere più esatta i denti di Febh.

    Qualunque fosse stato il risultato di tale dimostrazione di grazia in corpo a corpo, mi sarei successivamente parata davanti a Yami, poggiandogli delicatamente l’indice sul petto all’altezza del cuore.

    Lo fissai dritto negli occhi leggendovi quello che il suo sguardo lasciava trasparire del suo animo.


    -Non lasciarti condizionare da un ricordo... Si tratta del passato, e anche se è qualcosa che non ti piace far riaffiorare alla mente, il tuo animo deve essere controllato. Per picchiarvi amichevolmente tra voi c’è sempre tempo. Ora siamo in missione.-

    Tolsi l’indice dal petto e con entrambe le mani cercai gli angoli della bocca per tirarli su in un goffo tentativo di farlo sorridere.

    Sorrisi, socchiudendo in parte gli occhi, di un sorriso solare, sincero.
    Non ci credevo neanche io, ma ero pronta ad andare avanti: il dolore della nostra separazione era scomparso.
    Non provavo gelosia per quella ragazza, né per qualunque legame vero o finto che ci fosse stato tra di loro.
    Attesi una sua reazione, poi mi allontanai affiancandomi a Shaina.

    -Ora che vi siete calmati, potreste fare un briefing di tutto quello che sapete di questo posto senza omettere nulla? Se preferite possiamo radunarci nella stanza di uno di noi. Per farci delle ipotesi di partenza abbiamo bisogno di sapere anche quello che non ci è stato detto e forse voi due in particolare avete qualche asso segreto che potrebbe tornarci utile.-

    Dissi seria.


    Dormire in missione era qualcosa che raramente mi concedevo, non l’avevo fatto sulla nave mercantile, figuriamoci ora.
    Diciamo che la mia era un costante dormiveglia, sempre pronta a scattare al minimo sentore che qualcosa non andasse.
    Un po’ invidiavo il piccolo Ko che si era acciambellato sopra il mio grembo, dormendo profondamente.
    Fu così che sentii dei rumori provenienti dal piano sottostante.
    Mi alzai in piedi, facendo volare a terra il povero Ko, che mi fissò stordito mentre recuperava l’equilibrio.


    Ragazza ninja...

    -Shhhh!-

    Gli feci ponendo l’indice sulle mie labbra.


    -Ascolta mi serve che tu te ne vada in giro a raccogliere informazioni. Cerca di non farti vedere e vedi di capire cosa stia succedendo di sotto. Se ti scoprono di che cercavi un posto dove mangiarti in santa pace una di queste. Io nel frattempo vedo di contattare i miei compagni.-

    Dissi, consegnando al cucciolo una piccola scheggia di zaffiro, per poi sgattaiolare fuori dalla stanza, cercando di bussare alla porta delle celle dei miei colleghi senza farmi scoprire da estranei.
    A chi avessi trovato in stanza avrei cercato di fare con lui un piano d’azione, sfruttando le nostre capacità; se non avessi trovato nessuno avrei fatto da sola un giro di ricognizione, adducendo la scusa dell’insonnia e interpretando al meglio la parte di quella che non aveva sentito nulla di sospetto.

    Qualunque cosa avesse scoperto Ko, l’indomani trovammo Hai Ki Ku san che ci informò di cosa era successo.


    CITAZIONE
    "Ho brutte notizie, shinobi accademici: sono stati trovati altri due morti presso il Tempio, due ninja, uno di Mizukumi ed uno di Himarya... dovete fare al più presto qualcosa, ve ne preghiamo."

    Annuii.

    -Quando avete ricevuto la notizia? Con quanto ritardo ricevete le notizie dal Tempio? Nel senso che metodo di comunicazione usate con loro? Se ci fosse un modo di preservare i cadaveri fino al nostro arrivo, vorrei eseguire su permesso un’autopsia per avere informazioni sulle cause della morte, sempre che non ci sia qualcuno in grado di farlo nel frattempo.-

    Dissi seria.

    Febh propose di lasciare una delle sue lucertole.

    Per me non c’erano problemi e potevamo partire anche subito.
    Riguardo a Ko decisi di portarlo con me.

    Una volta pronti, mi rivolsi ai miei compagni.


    -Servono mezzi di trasporto più veloci dei nostri piedi. Prima arriviamo e più indizi avremo. Dobbiamo ridurre la contaminazione delle tracce e già così siamo in ritardo sulla scoperta delle ultime morti di cui siamo a conoscenza. Che ne dite dei nostri amici?-

    Spiegai loro riferendomi ai nostri richiami.


     
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    I Dango sono definitivamente assenti.

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    *Esistevano davvero le coincidenze? Beh, se gliene fosse servita una prova, eccola qui, pronta davanti a lei. Altrimenti come spiegare che tra tutti i Chunin dell'Accademia, fossero stati selezionati proprio loro per quella missione? Quando si rese conto che erano diretti tutti nello stesso ufficio e che tenevano in mano tutti lo stesso foglio, a Shaina venne quasi da ridere.*

    *I tre otesi risposero al suo saluto, e Shinodari sfoggiò uno di quei suoi splendidi sorrisi. Non poté fare a meno di ricambiare con un altro sorriso, che per quanto non potesse definirsi solare come quello della sua amica, esprimeva in pieno quanto era felice di averlo potuto vedere di nuovo, quando per un po' aveva temuto che sarebbe rimasto per sempre nascosto al mondo come un meraviglioso tesoro che giace in una nave affondata.*

    *Fu Febh a confermare per primo che la loro destinazione era la stessa, puntando il dito verso un corridoio con tanta decisione da convincere tutti che sapeva perfettamente dove stava andando. Shaina si sentì rincuorata dal fatto che qualcuno sapesse dove si trovava quello stramaledetto ufficio, ma qualcosa che le disse Shinodari la mise un po' in allarme.*

    CITAZIONE
    -Io sono contenta di averti con noi, ma temo che ti pentirai presto di averci come compagni quando conoscerai le peculiarità della mia guardia del corpo.-

    *Shaina la guardò per un attimo. Per quanto Febh le sembrasse una persona normalissima, si fidava abbastanza della capacità di giudizio della sua amica da farsi venire dei dubbi sulle capacità del giovane. Dubbi che vennero confermati poco dopo. Ok, lei non era la persona col peggior senso dell'orientamento del mondo, o quanto meno Febh era a pari merito con lei nella classifica. Quando Yami lo prese per la collottola trascinandolo verso l'unico corridoio che non avevano provato, tirò un sospiro di sollievo. Ci mancava poco che la missione finisse con la ricerca dell'ufficio.*

    *Il tizio a cui si rivolsero per avere tutte le informazioni le sembrava la copia in peggio di Satoru. Come avessero fatto a trovare un uomo che riuscisse ad essere prolisso e allo stesso tempo a non dare uno straccio di informazione utile, era qualcosa che sfuggiva alla sua mente, e da una parte ebbe la tentazione di fare come Febh e pensare ai fatti suoi piuttosto che concentrarsi sul suo bla bla, purtroppo il suo senso del dovere era fin troppo sveglio, e la costrinse a sentire per filo e per segno tutta la tiritera...ok, dovevano andare in questo posto che si chiamava Grimdad, e avevano una settimana per arrivarci. Sostanzialmente il succo era quello, e ci voleva mezz'ora per dirlo? Una volta finite le chiacchiere, Yami riassunse il tutto in dodici parole, comprese le congiunzioni, per poi fare richiesta di un kit da eliminatore di cadaveri...ohbeh, ognuno ha i suoi gusti...per lo meno Shinodari fece richiesta di due kit medici, il che la rassicurò non poco, almeno quanto il fatto che la ragazza di Oto si era definita "responsabile medico" della squadra. Si chiese cosa dovesse farsene di ami da pesca e un set da cucito in missione, ma già che erano in un ufficio ben fornito di cartoleria Shaina aggiunse alla richiesta un paio di rotoli di nastro adesivo pesante e delle graffette, che non si sa mai avrebbero potuto tornare utili.*

    CITAZIONE
    Beh, suppongo dobbiamo trovarci una nave per questo posto, e trovarne una che parta proprio ora...

    Credo di poterci pensare io. Il mio Clan ha diversi contatti...non sarà difficile trovare un passaggio più che decoroso per il paese dei ninja arcobaleno.

    §...il paese dei cosa?§

    *si chiese, mentre Shinodari dava voce al suo stesso dubbio, rispondendosi quasi subito che non era sicura di volerlo sapere...cominciava a inquadrare che tipo fosse Febh, in effetti le ricordava un certo casinista di sua conoscenza, ma moltiplicato all'ennesima potenza.*

    [...]

    *Avvolta nel mantello, Shaina rimaneva nel piccolo gruppo di Shinobi, seguendo le indicazioni dello Yakushi mentre sopra di loro volteggiava l'ombra rassicurante del suo avvoltoio Tatsumaru. Aveva deciso di portarlo con lei, non potendo avere con sé il suo omonimo umano. Febh cominciò a indicare tutto entusiasta un bellissimo yacht ormeggiato proprio al molo a cui erano diretti, sottolineando di che imbarcazione di lusso si trattasse, tanto che Shaina si sentì quasi a disagio all'idea di salire su una nave tanto splendida...con il budget del villaggio, non se la sarebbe potuta permettere neanche in cento vite.*

    *Stava ancora ammirando tutto quel lusso sfrenato, quando si accorse che Febh stava tirando dritto, verso una zona da cui arrivava un'inconfondibile rumore di imprecazioni varie, voci gutturali e un sottofondo di galline chioccianti...intercettò lo sguardo di Shinodari...si, era vero, lei l'aveva avvertita.*

    *Salirono a bordo della vecchia ciabatta con l'aria di tre condannati a morte che andavano al patibolo, mentre lo Yakushi ne sottolineava lo "splendore"...meno male che non era schizzinosa e che le cabine non erano il posto più sporco in cui avesse dormito, certo non ci fosse stato tutto il sottofondo di galline sarebbe stato meglio, ma l'importante era che nessuno scambiasse il suo avvoltoio per un pollo troppo cresciuto, timore che valse alla povera bestiola un intero viaggio chiuso in cabina, specialmente visto che Yami sembrava gradire il pollo...non che a lei sarebbe dispiaciuto un assaggio di quello che il suo compagno di squadra si stava arrostendo sul ponte...a Suna la carne, anche quella bianca, era un bene di lusso.*

    *Come al solito, durante il viaggio dormire non era un'opzione, con il suo simpatico coinquilino che continuava a tormentarla ogni notte e che aveva trovato nell'incertezza dell'esito della missione un nuovo pretesto per mostrarle scene di morti sempre più fantasiose e crudeli. Alla fine, si adattò a seguire le lezioni di poker della Gallina più geniale del mondo, chiedendosi come fosse possibile che tra i due la figura del pollo la stesse facendo Febh, e accompagnò Shinodari nel suo giro di raccolta informazioni...beh, quando c'era da usare la dialettica e la persuasione...ok, il raggiro, due kunoichi erano meglio di una.*

    *Poco prima dell'arrivo, Shinodari la prese da parte.*

    CITAZIONE
    -So che non è esattamente un discorso ottimistico, ma vorrei che nel caso mi succedesse qualcosa Ryucchan avesse qualcuno su cui contare e che sappia la verità appena sarà sufficientemente maturo.-

    *Shaina si morse il labbro inferiore, pensando alle implicazioni di quel discorso. Sospirò, in fondo era meglio essere preparati, ed evitare certi discorsi non avrebbe reso meno reale la probabilità che succedesse loro qualcosa di irreparabile. Le posò una mano sulla spalla, stringendo leggermente.*

    Lo capisco, Shin. Farò del mio meglio per restare viva, e mi aspetto che tu faccia altrettanto, e ti prometto che mi prenderò cura di lui. Ma se fossi io a non poter tornare, ti prego, prenditi cura di Ookami...ah già, mi ha detto che il suo nome è Kayano, non so cosa significhi, ma vuole essere chiamata così. *abbassò leggermente lo sguardo* Un'altra cosa...questa... *sfiorò con le dita la sciarpa rossa che le avvolgeva il collo* ...vorrei che l'avesse Deidara...dubito che se la metterà, probabilmente urterebbe il suo senso estetico, ma è come un rituale, è la memoria di Shigeru-Sama, e non voglio che si perda con me.

    *Per qualche motivo, non parlò di Tatsu. Forse perché ancora non riusciva a dare un nome a quello che provava per lui. Ookami era una sorella, Deidara la sua allieva, ma Tatsu? Era un collega, un amico, oppure qualcosa di più? Improvvisamente si sentiva confusa, solo a pensarci la testa le scoppiava, per non parlare dei commenti del suo ospite...accantonò i pensieri. Ci avrebbe pensato al ritorno, perché lei -cercò di convincersi- sarebbe tornata di certo.*

    *Una volta arrivati a destinazione, Shaina sorrise nel vedere Shinodari così felice di scendere dalla nave, quasi quanto il suo avvoltoio, che non appena ebbe da lei il permesso di alzarsi in volo sparì per qualche minuto per farsi un giro e sgranchirsi le ali. Shaina ebbe pure l'impressione che la guardasse male per un attimo, il che la indusse a chiedergli scusa a bassa voce.*

    *L'uomo che li andò a ricevere era piuttosto massiccio e aveva il volto segnato da numerose cicatrici. Shaina lo studiò per un attimo, prima di seguirli nel luogo dove erano attesi.*

    CITAZIONE
    "Che i Sanga illumino il vostro cammino, stranieri.
    Io sono Hai Ki Hu, Assistente del Diacono del tempio della Nuvola Bianca presso la Piana dei Tre Confini."

    *Febh si presentò per primo, aggiungendo un messaggio promozionale dell'Hungry Bug per il quale Shaina sospettò della non proprio simpaticissima proprietaria del locale, della quale non aveva esattamente un ricordo amichevole. Seguirono Yami e Shinodari, che replicarono alla forma di saluto del monaco, per la serie "paese che vai, usanza che trovi". Lei si limitò a un inchino formale, seguito da poche parole in tono di fredda cortesia.*

    Piacere di fare la vostra conoscenza. Il mio nome è Shaina Otori, Chunin di Suna.

    *Quando tutti si furono presentati, i due uomini si alternarono nello spiegare loro che cosa erano andati a fare fin lì. A quanto pareva, nel tempio centrale che si trovava in zona di confine avevano cominciato a sparire delle persone, e alcune venivano ritrovate morte. E sempre a quanto pareva, qualcuno degli Accademici non aveva fatto esattamente bella figura in una precedente missione nel continente, tanto che uno dei tre paesi interessati non era d'accordo nel chiamarli. Forse era proprio per questo motivo che ci avevano messo ben sei mesi per chiedere aiuto, per questo o forse per un comprensibile moto d'orgoglio nel voler risolvere i propri problemi da soli.*

    *Mentre i compagni esponevano i loro dubbi, Shaina elaborava le informazioni che avevano avuto. Non molte in realtà, e in effetti non è che potessero averne poi così tante senza andare direttamente nel luogo delle sparizioni. Se dovevano investigare dovevano farlo in loco, dove si trovavano ora potevano solo fare del loro meglio per raccogliere informazioni sufficienti a non avere sorprese una volta arrivati.*

    Avete detto che il Tempio è come una piccola città. Potremmo sapere come è strutturata? Intendo se si tratta di un accampamento oppure se nel corso del tempo si sono creati dei veri e propri edifici o quartieri e se c'è una cinta muraria o delle guardie, insomma delle misure di sicurezza che possono essere state eluse dai colpevoli. E poi, nei dintorni del tempio cosa c'è? E' possibile che le persone scomparse vengano portate da qualche parte all'esterno? E i cadaveri sono stati ritrovati immediatamente oppure qualche giorno dopo la scomparsa?

    *Le stava venendo una mezza idea, però era troppo presto per formulare qualsiasi ipotesi. Ringraziò quando fu offerta loro l'occasione di riposare, e insieme agli altri si avviò verso la stanza che le era stata assegnata. Febh non sembrava del suo stesso avviso sul formulare ipotesi, e cominciò a snocciolarne un bel po', seguite da un'allusione a una certa Midori e a una missione a Mizukumi -forse la famosa missione andata male?- che scatenò da parte di Yami una reazione grandemente omicida.*

    *Shaina rimase di sasso, non tanto per il colpo assassino che il ragazzo aveva mollato a Febh, quanto per il fatto che né Yami, né tantomeno Shinodari stessero facendo una piega sui pezzi di denti che il poveraccio avrebbe sputato dopo un colpo del genere, al massimo, la ragazza fece una predica a Yami sul tenere a bada i sentimenti in missione, cosa sacrosanta ma che non avrebbe restituito i denti allo Yakushi. Denti che poco dopo sarebbero stati miracolosamente al loro posto, cosa che Shaina non poteva sapere.*

    CITAZIONE
    -Ora che vi siete calmati, potreste fare un briefing di tutto quello che sapete di questo posto senza omettere nulla? Se preferite possiamo radunarci nella stanza di uno di noi. Per farci delle ipotesi di partenza abbiamo bisogno di sapere anche quello che non ci è stato detto e forse voi due in particolare avete qualche asso segreto che potrebbe tornarci utile.-

    *Shaina annuì, trovandosi perfettamente d'accordo.*

    Si, visto che siete già stati da queste parti magari sapete qualcosa che possa tornarci utile...comunque a parte la tesi del serial killer o dei guerrafondai penso ci sia rimasta solo quella dello scienziato pazzo che cerca cavie umane...ma alla fine non credo che possiamo fare troppe congetture finché non siamo lì.

    *Le celle dei monaci erano quanto di più spartano potesse esserci. Ma erano pulite e soprattutto silenziose, il che era un sollievo dopo l'avventura con i gallinacci. E poi, non è che la stanza di Shaina a casa sua fosse piena di decorazioni o comodità. Serviva per dormire, e già dormiva abbastanza poco da avere altro a cui pensare che lamentarsi per non essere al Grand Hotel.*

    *Neanche a dirlo, quando iniziarono i rumori era perfettamente sveglia, lì per lì pensò di avere le traveggole, tanto ne faceva a bizzeffe di sogni agitati. Poi però mise a fuoco i rumori, e si accorse che erano reali ed esterni alla sua stanza. Quando sentì un bussare leggero alla sua porta, aveva già mandato Tatsumaru in ricognizione facendolo uscire dalla finestra. Certo, non parlava e non era forte in battaglia come un'evocazione, ma era abbastanza intelligente da notare un pericolo e tornare ad avvertirla.*

    Ciao Shin. Sembra che qualcosa stia bollendo in pentola...ho mandato Tacchan a farsi un giro qui fuori, se c'è un pericolo mi avvertirà, ma se vuoi andare a dare un'occhiata non mi tiro certo indietro.

    *le disse con un vago sorriso sulle labbra.*

    [...]

    *Il mattino seguente i monaci li fecero alzare più o meno insieme alla luce del sole. Shaina ci era abituata, e prima che la andassero a chiamare era già pronta e vestita di tutto punto. Altri due morti durante la notte, ecco il motivo di tanto trambusto. Però, la notizia era già arrivata...o avevano dei piccioni viaggiatori con le ali a reazione, oppure i morti erano morti da un po'. In ogni caso, era meglio muoversi in fretta, sebbene i cadaveri non tendessero a diventare più o meno morti col tempo, sapeva abbastanza di medicina da comprendere come un'autopsia svelava più cose se non si lasciava la vittima a macerare.*

    Solo un'ultima domanda...le vittime sono sempre dei ninja, oppure ce ne sono state anche tra i monaci?

    *Era un dubbio che le era venuto sentendo che le ultime vittime erano due ninja, non le sembrava di ricordare che i loro ospiti avessero specificato questo dettaglio.*

    *A parte quello, non c'era motivo per rimandare ulteriormente la partenza. Dovevano fare presto, come sottolineò Shinodari.*

    CITAZIONE
    -Servono mezzi di trasporto più veloci dei nostri piedi. Prima arriviamo e più indizi avremo. Dobbiamo ridurre la contaminazione delle tracce e già così siamo in ritardo sulla scoperta delle ultime morti di cui siamo a conoscenza. Che ne dite dei nostri amici?-

    §...amici?§

    *Shaina si chiese se alludesse a qualche strana creatura evocata...chissà perché, ma sentiva che il viaggio sarebbe stato un po' movimentato.*
     
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    L'Impiegato accademico non ebbe alcun problema a procurare gli equipaggiamenti extra richiesti dai vari membri di quella missione, per quanto la richiesta di graffette ed ami da pesca gli parve strano (ancora poteva capire, con un pò di immaginazione, a cosa sarebbero potuti servire il nastro adesivo ed il set di cucito), ma in fondo lui era un impiegato, non un ninja, quindi poteva disconoscere gli usi possibili della cartoleria.

    [...]

    Durante il viaggio in nave, mentre Febh, vari rettili ed una gallina si avventuravano nel gioco del poker, le due kunoichi ebbero modo di conoscere giusto qualche particolare in più sul continente dov'erano diretti, particolari che, esclusa qualche storia un pò gonfiata da stravaganze e racconti, si riducevano alle seguenti notizie: delle compravendite mercantili ed in generali di tutto quello che riguardava il mare, si occupava la gente di Aodo, lo stato più a Nord, i cui ninja erano vestiti di Blu; mentre se si cercavano dei medici in quel continente, i migliori si trovavano nella zona occidentale, nello stato di Akado, i cui ninja erano vestiti di Rosso.
    C'erano poi storie su un'Isola prigione che si trovava nella zona meridionale del continente, vicino al villaggio dei ninja vestiti di Giallo.
    Oltre ciò, le kunoichi poterono sentire racconti sulle divinità bianche delle Montagne, i mostri neri che seguivano e combattevano con i ninja del sottosuolo e su esseri immortali che si nascondevano fra le foreste centrali.

    In Missione
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    Sia Hiruko, sia Hai Ki Ku sembrarono leggermente stupiti dal modo in cui si presentò Febh, malgrado, forse, fu più il massiccio individuo vestito di blu a farlo notare, mentre si poté intuire la soddisfazione del monaco nel saluto ricevuto da Yami prima e da Shinodari dopo.

    Finite le spiegazioni dei fatti, comunque, i due rimasero ad ascoltare le domande degli shinobi accademici, così da poter spiegare loro eventuali punti ancora oscuri, almeno per ciò che ne sapevano.

    Le prime domande furono quelle di Febh, a cui si affrettò a rispondere il monaco di Himarya: "Sui morti, non abbiamo qui i dati, ma da ciò che abbiamo potuto sapere, le modalità erano differenti a seconda dei casi.
    Alcuni dei corpi ritrovati erano morti dopo degli scontri, era evidente, altri invece sembrava che fossero stati addirittura torturati, alcuni invece non avevano segni di alcun tipo di violenza sul corpo, ma ad un'analisi più attenta furono trovati segni di avvelenamento; insomma non c'é un modus operandi costante, se è questo che cercavate, ma pare che cambi di caso in caso, o almeno che cambi a seconda delle possibilità, o forse della volontà di chi compie questi atti di violenza."
    , spiegò.
    "Una lista dei nomi credo che vi potrà essere data senza problemi, vedrò di farvene avere una per domattina.", aggiunse lo shinobi di Astris, prima della successiva domanda.

    "Uhm... un fatto di rilievo sei mesi fa? Onestamente non credo sia successo niente di rilevante sei mesi fa, tranne forse il terremoto che ci fu nelle terre di Mizukumi in quei mesi, ma è stato a malapena avvertito al Tempio, è avvenuto più nell'entroterra delle Grandi Vallate.", rispose, dopo averci pensato un pò, Hai Ki alla domanda successiva dello Yakushi, prima di restare leggermente stupito dall'ultima curiosità dello stesso: "Hu Ye? No, è improbabile che lo incontriate; da ciò che so, al momento si trova nella nostra capitale, Himarya, fra le Montagne sacre, ed almeno che la volontà dei Sanga non lo porti fino all'Albero Bianco, è difficile che lasci il villaggio.", spiegò, guardando verso i due shinobi che parevano conoscere il chunin del suo villaggio, "Dato che non ha avuto altri contatti con il vostro continente, immagino che voi due abbiate fatto parte del gruppo accademico contro cui Hu Ye dovette combattere ai tempi della sua promozione a chunin, giusto?", chiese banalmente.

    Fu poi il turno di Shinodari per fare domande.
    "Abbiamo scelto, alla fine, di chiedere supporto alla vostra Accademia perché vi abbiamo già avuto modo di interagire: ben tre esami chunin sono stati fatti in collaborazione con uno dei vostri villaggi, anche se non vedo qui alcun rappresentante di quel villaggio, lo stesso con cui abbiamo un discreto scambio commerciale da diverso tempo, Kirigakure.
    In funzione di ciò, la nostra Aosei, il capovillaggio, ha proposto di fare riferimento alla vostra struttura per avere degli shinobi che si occupassero dei fatti con un occhio libero da tutti i pregiudizi e le diffidenze tipiche di shinobi di paesi che vivono fra loro in una pace armata, per così dire.
    L'Hakusei di Himarya non ha avuto niente da ridire, quindi, poiché la posizione di Mizukumi ci era nota ed il loro Sei non si era reso disponibile per una discussione sulle possibili opzioni, abbiamo deciso di agire anziché aspettare oltre."
    , spiegò Hiruko Ko.

    "Certo che avrete a chi potervi rivolgere per quanto riguarda le cartelle cliniche e le autopsie passate, o almeno per una buona parte delle stesse.", continuò il monaco alla domanda successiva dell'otese, "Dopo le prime sparizioni ed i primi cadaveri ritrovati, che erano parsi casi isolati, per i quali purtroppo non abbiamo eseguito delle autopsie sul posto, infatti, furono chiamati degli shinobi esperti nelle arti mediche da Solis, un trio di shinobi medici che si è occupato dell'analisi dei diversi cadaveri e che tuttora si trova ancora al Tempio dell'Albero Bianco.", spiegò prima di interrompersi, scambiando uno sguardo con l'altro shinobi.
    "In effetti avete ragione, Shinodari Jaku... circa dodici giorni fa, mentre il Grande Occhio non li osservava, alcuni shugenin vicini al Diacono del Tempio ed a chi lì si trova per mantenere tale luogo sacro, sono stati uccisi da chiunque sia il colpevole di questi fatti.
    I Sanga sono esseri divini, attentare alla virtuosità della loro presenza in terra è un crimine assai grave che ci ha spinti a richiedere un supporto che sia il più efficace e veloce possibile."
    , spiegò infine Hai Ki.

    Fu infine Shaina a fare delle domande sulla geografia del luogo in cui si sarebbero dovuti dirigere.
    "Il Tempio dell'Albero Bianco è un edificio piuttosto grande ed in effetti nel corso degli anni è stata creata qualche ala extra dove far risiedere gli ospiti dei diversi villaggi, poiché, come vi dicevamo, non solo i ninja di Mizukumi, Astris e Himarya vi abitano, ma spesso anche gente di Solis o di Aurora... solo gli shinobi di Nuctem non ne apprezzano gli alloggi, credo.", iniziò a spiegare Hiruko, "In generale è una costruzione su base circolare con diversi spicchi, per così dire, adibiti ad aree per abitare, o per meditare, o per mangiare, a seconda delle sezioni. A questi spicchi, poi, con il tempo, si sono aggiunti dei raggi, poiché, a detta di qualche Mawaha che l'ha visto dall'alto, più che un albero sembra un grosso sole bianco.
    Per quel che riguarda le guardie, sì, ora ci sono dei turni di guardia fatti dai vari ninja lì residenti, ma non ci sono cinte murarie, non era stato immaginato come un luogo in cui si dovesse combattere.
    Tutto intorno, poi, è pura foresta, con alberi, vallate, pianure, grotte e quanto altro che si trova nei territori di Mizukumi; giusto un versante è un pò più povero di questi elementi, il versante orientale, che si affaccia sulle montagne sacre."
    , spiegò ancora.
    "Per quanto riguarda i tempi di ritrovamento dei cadaveri, anche quelli variano di caso in caso: alcuni vengono ritrovati subiti, altri a distanza di giorni, in particolare quelli che vengono torturati.", concluse.

    [...]

    Nella notte, quando sentiranno quei rumori, ognuno dei ninja agirà secondo le proprie tattiche per raccogliere informazioni su cosa stava succedendo.

    Le lucertole di Febh, così come Ko, probabilmente, avrebbero potuto cogliere alcuni segmenti di due discussioni.
    La prima avvenne fra Hai Ki Hu ed altre due figure vestite di bianco: una era chiaramente un altro monaco del medesimo ordine religioso, l'altro era un individuo vestito con un kimono bianco e sul cui dorso dell'abito era raffigurato quello che sembrava un felino.
    I tre parlavano a bassa voce, ma era evidente che fossero agitati.
    Se Yami si fosse trovato nelle vicinanze avrebbe colto le seguenti parole: "Altri due morti? Non è possibile? Chi sono?", questa era la voce di Hai Ki Hu, "Un Kasov ed un membro del vostro clan, Hai Ku sama", gli avrebbe risposto l'uomo con il kimono.
    Il monaco che aveva accolto gli accademici poi avrebbe mandato il confratello che era lì presente fuori con degli ordini difficili da sentire da lunga distanza.

    A quel punto, qualsiasi volatile si trovasse al di fuori del tempio avrebbe visto un uomo uscire dallo stesso dirigendosi verso la zona orientale della città e, dopo circa mezz'ora, tornare dalla zona occidentale assieme ad altre tre figure.

    Le tre figure sarebbero entrate nel tempio assieme al monaco e lì Yami di certo avrebbe riconosciuto Hiruko che giungeva assieme a quelle che sembravano essere due kunoichi, una vestita di blu e l'altra una ragazza albina vestita di verde.
    "Abbiamo avuto notizia di altre due vite che sono state tolte presso l'Albero Bianco.", avrebbe iniziato Hai Ki, "Uno dei due era un membro del clan dei Kasov...".
    A quelle parole, la donna albina si irritò palesemente, "Un altro del mio villaggio? E voi, pretonzoli, avete addirittura chiamato degli accademici dopo che persino l'intero consiglio di Mizukumi vi si era opposto! Sperate che questi shinobi d'oltremare si dimostrino capaci o rischierete un incidente diplomatico come pochi, specie dopo che avrò informato il consiglio!", tuonò infuriata, allontanandosi subito dopo ed uscendo dal tempio.

    Hiruko, che fino a quel momento era rimasto in silenzio, si volse prima di tutto verso la ragazza che lo aveva accompagnato fin lì, "Avvisa l'Aosei-sama di queste nuove sparizioni, è giusto che il villaggio sappia e si organizzi di conseguenza.", queste le uniche parole che Yami o chiunque altro avrebbe potuto udire, prima che l'uomo abbassasse pesantemente il tono della propria voce.

    Hai Ki He, intanto, avrebbe suggerito all'uomo che aveva portato lui quelle notizie di tornare al Tempio ed assicurare che ben presto gli accademici sarebbero arrivati per cercare di risolvere il problema.

    Pochi secondi e le creature volatili al di fuori del tempio avrebbero visto: dapprima l'albina vestita di vedere uscire ed evocare un massiccio cavallo dal mantello baio, su cui sarebbe abilmente salita, scattando poi al galoppo verso l'uscita del villaggio.
    Poco dopo ed anche lo shinobi dal kimono bianco sarebbe uscito, evocando un gigantesco felino bianco, una sorta di grossa pantera, su cui sarebbe salito, scattando a sua volta verso la medesima direzione.
    Infine, la kunoichi in blu avrebbe evocato una gigantesca creatura più simile ad un'ape che si sarebbe alzata in volo, che lei in groppa, dirigendosi nella direzione opposta agli altri due.

    [...]

    Il mattino dopo, alla notizia delle due morti, i quattro accademici fecero delle domande a Hai Ki He ed a Hiruko, che non si fecero problemi a rispondere.
    "Non sappiamo le specifiche su come sono stati uccisi, ma ho chiesto che tenessero i corpi in delle celle frigorifere affinché poste essere voi ad eseguire l'autopsia assieme agli shinobi lì presenti di Solis.", esordì il monaco.
    "La notizia è arrivata solo ieri notte, come almeno uno di voi avrà molto probabilmente scoperto...", continuò l'altro volgendosi verso Yami, "E' stato uno degli shinobi del clan Shinrei di Himarya lì di base ad avvisarci. Data la particolare evocazione di cui è in possesso è ritenuto il più veloce di tutte le persone presenti al tempio, considerando la sua velocità, ci è giunta con 2 giorni e mezzo di ritardo.", spiegò.
    "Le vittime, in ogni caso, sono un membro del mio ordine, la Nuvola Bianca, ed un Kasov, cioé un ninja facente parte di uno dei due più grossi clan famigliari di Mizukumi", continuò allora l'altro, "E non credo ci sia una preferenza sulle vittime, certo, il fatto che i ninja di Solis ed Aurora sono in minima parte presenti lì fa dei villaggi di Astris, Himarya e Mizukumi le maggiori vittime.
    E, onorevole Shaina, anche noi monaci siamo shinobi, noi dell'ordine della Nuvola Bianca siamo Shugenin consacrati ai Sanga."
    , volle spiegare infine.

    "Relativamente alla vostra richiesta dei nomi delle vittime di questi sei mesi, eccovi l'elenco.", avrebbe aggiunto, prima che se ne andassero, Hiruko Ko, con cinque fogli fra le mani, "Non abbiamo potuto scrivere molto di più che i nomi, il grado e la data della morte. Un foglio per ogni villaggio, come vi avevamo accennato, non vi sono ninja di Nuctem all'Albero Bianco.", spiegò.
    [Il fascicolo conterrà un totale di 75 nomi le cui date di morte e villaggi natii indicheranno che chiunque sia colpevole non fa distinzioni né cronologicamente, né per sesso, grado o villaggio.]

    Il Tempio dell'Albero Bianco


    Con qualunque evocazione avessero deciso di viaggiare, se questa fosse stata un'evocazione capace di volare, o se avesse avuto una velocità pari o superiore a quella di una blu, i ninja avrebbero potuto ridurre i tempi di viaggi fino ad un massimo di soli 2 giorni e mezzo.
    L'ingresso del Tempio, nella sua magnificenza, si sarebbe alla fine stagliato dinanzi a loro (Immagine di Riferimento)
    Arrivati al tempio, due shinobi vestiti di blu li avrebbero fermati alle porte dello stesso, chiedendo chi esseri fossero ed il motivo della loro presenza lì; solo dopo che i ninja si fossero presentati li avrebbero fatti entrare e chiesto di attendere l'arrivo di tale Woo Shinrei.

    Dovettero attendere qualche minuto per poi vedersi davanti un individuo dal kimono bianco con sulla schiena rappresentato un felino, lo stesso individuo che Yami aveva visto al tempio di Suisan (Non considerate il vestiario ma l'aspetto)

    "Benvenuti, shinobi accademici, che i Sanga illumino i vostri giorni.
    Io sono Woo Shinrei; chunin di Himarya, che, per volontà del Diacono Ei Juun, sarà il vostro contatto e la vostra guida, almeno per quanto riguarda le zone comuni e le aree sotto il diretto controllo del mio villaggio natio."
    , disse presentandosi ed inchinandosi leggermente, prima di scrutarli tutti quanti.
    "Immagino che siate stanchi dopo il viaggio, ma il lavoro vi attende ed anche in quantità cospicue... se volete, potrete scegliere cosa fare: se andare a compiere l'autopsia sugli ultimi due defunti, anche perché i ninja di Solis stanno diventando fastidiosamente impazienti, almeno uno di loro; oppure potete interrogare chi conosceva i due ultimi defunti, o qualsiasi altro defunto passato preferiate... è stato concordato che i nuovi membri delle guardie di Astris e Mizukumi vi aiutino, se necessario, ad interagire con i loro compagni.
    Per i ninja di Solis, penso invece che già i medici potranno darvi supporto nell'interagire con i loro compaesani, per quanto per ora ve ne siano pochi da queste parti, mentre quelli di Aurora, se proprio volete parlarci, potrei condurvici anch'io.
    A voi la scelta."


    L'autopsia


    Woo avrebbe accompagnato prima di tutto i quattro nella sala autopsie che, sarebbe risultata raggiungibile oltrepassando un vasto chiostro ed all'incirca 3 corridoi pieni di stanze pressoché tutte chiuse, di cui, quindi, non era possibile sapere il contenuto.
    All'entrata della sala autopsie già il ninja in bianco avrebbe iniziato a spiegare agli shinobi: "Dovete scusare se prima di tutto vi porto qui, ma anche i nostri monaci, che hanno una grande pazienza, ringraziando i Sanga, hanno richiesto che si potesse dare qualcosa da fare al più rumoroso shinobi per ora qui presente...", ammise lo Shinrei con un pò d'imbarazzo, mentre già si sentiva una voce intenta a lamentarsi.

    "Quando ero genin: studiare, studiare, studiare, ma io, essendo il Genio di Solis avevo bisogno di metà, anzi, che dico, di un quarto del tempo necessario ai più per apprendere le tecniche e tutte le altre nozioni che servono ad un ninja.
    Poi da chunin stavo di guardia per lo più ai confini con Mizukumi, quando non lavoravo nelle squadre mediche del mio sensei o di altri ed ora? Jonin da 3 mesi e mi spediscono come prima missione a sezionare cadaveri in un tempio!
    Ora, non che io abbia qualcosa da ridere sulla vostra vita monastica ed il vostro credo religioso, ma un tempio? Ragazze, pochissime... sì, c'é Sunami, c'é quella tizia, lì, Bara, e poi c'é Hotari, ma la prima mi conosce da quando ero genin, e chissà perché non le sto simpatico, la seconda mi sembra una persona un pò viscida e la terza... una che se non seziona cadaveri sta in giro con un uccello, che da giovane teneva sulla spalla tra l'altro, può essere una ragazza interessante?"
    , questa voce fu la prima cosa che i ninja sentirono, avvicinandosi all'ingresso, poi poterono individuare quattro figure ben distinte.
    Due erano dei monaci del medesimo ordine di Hai Ki Hu, come tutti quelli che finora avevano visto lì, poi vi era un grosso gufo, grande quanto un ragazzino, quasi, e poi uno shinobi vestito completamente di rosso, dai capelli un pò ribelli, che sbracciava di continuo, parlando ancora ed ancora (Qui uguale, ma con il vestiario tutto rosso).
    [Yami e Febh, nel vederlo, potrebbero avere la vaga impressione di averlo già incontrato fra i ninja che controllavano i confini fra Solis e Mizukumi ai tempi della seconda fase del loro esame chunin.]

    Il ninja in rosso si fermò appena vide le figure avvicinarsi, "Femmine!", esultò, correndo verso di loro e non curandosi minimamente di Febh, Yami o di Woo, o chiunque altro ci fosse,"Gentili fanciulle, immagino voi siate accademiche, avete quei cosi buffi... i coprifronte?
    Io sono Kujaku della Piuma Scarlatta, il magnifico, l'inarrivabile, l'incredibile, jonin del villaggio di Solis, che qui pensava di trovarsi in un autunno di speranze, ma ora riscopre grazie a voi che è primavera e l'albero potrebbe fiorire!
    ", disse sorridendo, più delle sue parole che della fanciulle che aveva davanti, "Ah, come sono poetico... un genio anche in questo!", si disse, prima di rivolgersi verso Woo: "Ciao, himaryano, chi sono gli altri due shinobi di medio livello? Altri accademici?", disse con fare superiore, prima di tornare a guardare Shaina e Shinodari, "In ogni caso spero che siate voi a fare l'autopsia? Allora manderei via sia Hotari sia Koji dalla sala e resterei con voi a sezionare gli sventurati sotto ghiaccio.", affermò sorridente, attendendo eventuali risposte.

    Sala autopsie:

    I ninja che sarebbero voluti andare nella sala autopsie avrebbero trovato lì altri due shinobi vestiti di rosso: il primo era un uomo piuttosto alto e longilineo, con una barbetta sul mento (Come sopra) ed una fanciulla anch'ella vestita di rosso (idem).
    "Loro sono Koji, il caposquadra, e Hotari Mawaha e quel gufo là fuori era il suo animaletto di compagnia, Alya...", spiegò ancora Kujaku, che avrebbe accompagnato quali ninja si sarebbero resi disponibili per l'autopsia.

    "Benvenuti, shinobi accademici.", esordì l'uomo, "Ci hanno chiesto di attendervi per queste due autopsie, quindi spero che vogliate farci vedere quanto esperti siete nel fare questo lavoro meglio di noi...", affermò con un certo disappunto, invitando i suoi due sottoposti ad aprire le due celle frigorifere dove erano custoditi due cadaveri.
    I corpi risultarono essere quelli di un uomo parecchio muscolo e di un giovane dal capo rasato che aveva anch'egli un fisico atletico, ma di certo meno del primo.
    "Tyr Kasov e Bai Qi della Nuvola Bianca, i loro nomi.", li presentò Hotari, prima di avvicinarsi con Kujaku, per supportare eventualmente nelle autopsie.
    [Entrambi hanno Conoscenze mediche intermedie, Koji ha conoscenze mediche avanzate, ma non vi aiuterà.
    Conoscenze mediche Intermedie: Sul cadavere di Tyr non si troverà alcun segno di lotta o ferite, attraverso l'autopsia si troveranno però degli evidenti segni di affaticamento e sofferenza agli organi interni quali lo stomaco, il fegato, il pancreas e tutte quelle zone relative l'apparato digerente.
    Infine il cuore sembrerà avere delle strane striature.
    Il corpo di Bai Qi, invece, avrà degli evidenti segni di lotta, quali un braccio rotto ed una gamba spezzata in ben sei punti diversi, entrambi gli arti sinistri, in più si troveranno segni di tagli abbastanza profondi al petto, alle spalle ed alla gola, sarà facile capire che, difatti, l'uomo è morto dissanguato alla fine di un combattimento.
    Conoscenza dei Veleni base: Si potrà trovare traccia di un veleno, seppur non sarà possibile dedurre che tipo di veleno, nel corpo del Kasov.]


    Finita l'autopsia, Koji avrebbe posato su un tavolo decine di fascicoli, "Volete leggervi le relazioni di tutte le nostre autopsie, oppure vi accontentate di chiedere a noi?", chiese a quel punto.

    Il resto dei Ninja:

    Per chi non avesse voluto partecipare all'autopsia, Woo Shinrei li avrebbe accompagnati in un'area comune, dove si sarebbero trovati altri due individui: una ragazza particolarmente in forma, che indossava un top blu ed un pantalone del medesimo colore (Al solito) ed un massiccio e particolarmente robusto individuo vestito di verde che portava con se una grossa ascia bipenne (al solito).
    [Yami e Febh, nel vedere il maschio, potrebbero riconoscere nel ninja in verde lo shinobi che li attaccò durante la seconda parte del loro esame chunin, lanciandogli addosso dei tori infuriati.
    Febh, poi, potrebbe avere una sensazione di deja vu nel vedere la kunoichi, anche se non l'ha mai incontrata.]


    "Loro sono Sunami Ko e Krom Kasov, shinobi rispettivamente di Astris e Mizukumi; potete decidere con chi di noi andare a visitare una qualsiasi delle zone dell'Albero Bianco.
    Io potrei portarvi presso il nostro Diacono, o anche a visitare i luoghi in cui sono morti alcuni dei nostri monaci ed altri ninja; egualmente anche loro potrebbero fare altrettanto nelle zone di competenza dei ninja di Astris o di Mizukumi."
    , spiegò semplicemente, lasciando poi ai ninja accademici la possibilità di scegliere cosa fare.

    Se i ninja chiederanno di essere portato nel luogo delle morti dei due ninja più recenti:

    Woo accompagnerà chi dei ninja lo vorrà fino ad uno dei tanti ingressi del Tempio, un luogo apparentemente simile a quello da cui erano giunti, lì i ninja avrebbero potuto vedere dei picchetti che circondavano una zona del pavimento su cui vi era una grossa macchia di sangue incrostato.
    "Qui è stato trovato Bao Qi, era un genin, poverino, un iniziato del monastero, ancora non aveva avuto nemmeno la gioia di essere illuminato dall'Occhio Dorato dei Sanga...", spiegò rattristato lo Shinrei.

    Al contrario, sarebbe stato Krom ad accompagnare chi lo avesse voluto fino ad una sala da pranzo dove si trovavano diversi massicci individui vestiti di verde e delle donne albine anch'esse vestite di verde, "Qui pranziamo noi di Mizukumi ed a voi è concesso di restarci per poco. Tyr-san è stato visto l'ultima volta alzarsi da quel tavolo in fondo ed andare verso la propria stanza, agli altri membri del clan che lo hanno visto allontanarsi, ha detto che si preferiva riposarsi che restare in piedi. E' sembrato strano, ma considerando che aveva avuto un turno di guardia, si era pensato solo ad un momento di debolezza, denigrabile, ma umana debolezza.", avrebbe raccontato, indicando un tavolo vuoto nell'angolo sull'estrema sinistra della sala da pranzo.

    Edited by Shiltar Kaguya - 2/6/2009, 20:37
     
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    È colpa tua. Ratty

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    [In accademia]

    Uh? Non siete mai state a Grimdad? Da quelle parti non usano i coprifronte Spiegò mentre indicava il proprio col dito Ma si vestono in tinta unita, o quasi. Ogni villaggio ha il suo colore. Nero per Nuctem, Bianco per Himarya, Giallo per Aurora, Blu per Astris, Rosso per Solis e verde per Mizukumi..almeno così mi pare di ricordare. Si fermò un attimo, come per ricordare altro, poi schioccò le dita e aggiunse: Ah, e i ninja di Nuctem sotto le vesti nere hanno tenute Sadomaso!

    O almeno le aveva Kuroka, ma questo non lo aggiunse.

    [Sulla Nave]

    Shinodari sembrava preoccupata per la crescente passione di febh per il gioco d'azzardo (o forse per le sue perdite) ma lui era più che certo di avere la situazione sotto controllo. Infatti si voltò a dirle, con un tono vagamente isterico Ma no! Ma no! Va tutto benissimo! Perfetto! Stupendo! Non mi serve una pausa, nossignore! E poi con questa mano non posso che vincere! E' sicuro! Aveva un bizzarro tic all'occhio destro mentre parlava...e ovviamente perse, sfogando poi la frustrazione su Ssalar che venne amabilmente lanciato fuoribordo, pur non centrando nulla...

    [Grimdad - Suisan]

    Un terremoto sei mesi fa? Beh, in effetti dubito centri qualcosa... A meno che non avesse smosso "forze dal sottosuolo", come in quel B-Movie che aveva visto la settimana prima. Uno splatter dal budget più basso del suo stipendio mensile all'Hungry Bug. E lui lavorava gratis. Mentre alla domanda sul corso chunin annuì Si, esatto, c'eravamo io e Yami, fra gli altri. Personalmente non ho combattuto con Hu Ye, ma con Kuroka di Nuctem..anche se durante il viaggio ci siamo scontrati con un tizio grosso..mi pare facesse "Grasso" di cognome, o una cosa del genere... Estrasse una carta ninja, immettendovi chakra per controllare Ah, no, Kasov. Krom Kasov, di Mizukumi, se non sbaglio.

    Non gli era sfuggita la questione dell'avvelenamento. Chissà che veleno era? Prese l'appunto mentale di procurarsi qualcosa sui veleni di quella regione. Quasi sicuramente avrebbe potuto poi usarli per fare qualche scherzo a Yasu. Oltre che per la missione, ovviamente.

    [...]

    La reazione di Yami non solo lo corse del tutto impreparato, ma lo mandò a sbattere contro un muro a diversi metri di distanza, con tanto di scie di condensa ai piedi. Il muro non crollò, ma lo Yakushi sembrava più una cosa sanguinolenta che una persona.. AHIO!!! MA SEI IMPAZZITO!!! Sbottò non appena i denti gli furono riscresciuti e potè mettersi in piedi..ma quello si limitò ad annuire. Bastardo. Febh mise in conto anche questo. Yami doveva solo aspettare di addormentarsi con lui nei paraggi e allora si sarebbe vendicato!

    Shinodari fece da paciere, e lo Yakushi commento, piatto Questo discorso sciropposo non potevi farglielo "prima" che mi picchiasse? Ormai era completamente ristabilito, ma sporco di sangue. Sai com'è..sarà anche già passato..ma fa male uguale!

    Poi lei e Shaina chiesero ulteriori informazioni su Grimdad. Febh sospirò.. il fatto che nessuno dei presenti si fosse scomposto per il pestaggio gli aveva fatto capire che non erano particolarmente interessati al fatto che lui si facesse male. Non che per lui fosse questo grande problema, visto che comunque poteva guarire senza sforzo, ma era una questione di principio!

    Raccolse i denti caduti e li mise in tasca, quindi disse Daccordo, venite nella mia cella, ho delle carte ninja al riguardo..

    [...]

    Allora..Grimdad è un posto strano. Tanto per cominciare sono tutti suonati. Da che pulpito... Voglio dire..un ninja vestito interamente di giallo canarino! Sarebbe come se uno andasse in giro con un catarifrangente! Scosse il capo. A parte questo..ci sono sei villaggi: Nuctem, Astris, Aurora, Solis, Mizukumi e Himarya, ognuno con un suo colore.

    Astris se non sbaglio si affaccia sul mare e i suoi ninja sono esperti in acqua..so di un loro clan con una specie di gobba..una sorta di berserker che reagisce al sangue e mangia carne cruda... Himarya ha i monaci e questi strani "sanga", qualunque cosa siano..ma non so che sappiano fare di preciso nemmeno i monaci. Fece spallucce. Di Solis so che un clan, i Mawaha, usano dei falconi, arco e frecce mentre di Aurora so solo che ci sono degli ottimi fabbri e usano armature che si fanno da soli..o almeno uno dei clan lo fa.

    Andando invece a Nuctem e Mizukumi, che conosco un pò meglio. A Mizukumi so che gira il richiamo dei Tori, e da quel che ho visto stanotte c'è anche un richiamo degli insetti. Inoltre il clan Hana sembra caratterizzato da una certa..ehm..prosperosità, ecco..e credo usino i fiori in qualche modo, anche se non so bene come. L'altro Clan, i Kasov, invece, sono grandi, grossi e muscolosi. Quello che ho sfidato usava dei Doton e si è beccato un Muchuuha senza nessun danno...persino una cartabomba gli ha fatto poco e niente...So di un altro clan, le amazzoni bianche, ma a parte che son tutte donne e che sono albine non so nulla.

    Nuctem invece veste di nero e vive nell'ombra. I suoi membri hanno strane usanze e molte leggi di clan, almeno da quel che ho capito, come il non farsi mai vedere in volto da nessuno che non sia un avversario. Inoltre da quel che so vivono nelle grotte. Ho visto che avevano dei kageton strani, come allargare la propria ombra e farne uscire dei mantelli..ma nulla di più, temo..

    Lasciò quindi la parola a Yami, casomai volesse aggiungere qualcosa.

    [Suisan, notte di bisbigli e risveglio - Il viaggio]

    Le lucertole fecero rapporto al suo risveglio, dandogli parte dei rotoli che avevano sulla schiena. Febh raccolse tutte le informazioni sulle carte ninja, dando poi a ciascuna una caramella alla mosca (Le faceva Nikaido, dio solo sa come)

    Stupendo, ci odiano già prima ancora che facciamo qualunque cosa Avrebbe commentato, sbadigliando, prima di recarsi all'appuntamento.

    Raccolsero le ultime informazioni, poi prese la lista (poteva servire o meno, ma nel dubbio, meglio averla) e per sicurezza ne fece una copia su delle carte ninja, quindi partirono. Nel caso avrebbe richiamato a sè Ssalswift per viaggiare, ma dato che i draghi di Shinodari volavano, forse era meglio andare tutti con lei, sarebbe stato più facile, o con altre creature volanti.

    Se fosse stato possibile, durante eventuali pause nel viaggio avrebbe fatto qualche passeggiata, alla ricerca di erbe che potessero servirgli per confezionare dei veleni o degli antidoti.

    Ma ciò che avrebbe cercato di fare, più di ogni altra cosa, sarebbe stato di fare l'ultimo turno di guardia durante una pausa notturna, se ce ne fossero state. Appena lasciato solo a vegliare sugli addormentati compagni, con un sorriso satanico avrebbe messo in atto la sua vendetta, portando la mano destra alla sacca e estraendo la terribile arma, mentre si avvicinava pian piano a Yami.
    Salvo interferenze, l'amministratore si sarebbe svegliato con la faccia ricoperta da linee nere, scarabocchi, scritte sul genere "Baka!" e "sono scemo" e una grossa lacrima che scendeva sulla guancia destra. Tutti portati con l'infallibile "indelebile forever", il più caro e resistente pennarello indelebile sul mercato otese!

    E ovviamente Febh avrebbe fatto finta di niente.


    [Il tempio dell'Albero Bianco]

    Ed eccoli infine a destinazione. Mi fa tanto "sede di una setta segreta di strangolatori" sapete? Commentò appena vide l'enorme ingresso di pietra. Aveva un suo perchè, ma tutto gli sembrava tranne che "candido e pacifico"..almeno a pelle.

    Due ninja di Astris all'ingresso li bloccarono, ma Febh preferì lasciare la parte delle spiegazioni alla ben più diplomatica Shinodari.
    In realtà intimamente temeva che dicendo il suo nome sarebbe partita di nuovo quella tiritera pubblicitaria...

    Pochi minuti e vennero raggiunti dal tizio amante dei gatti che le lucertole avevano visto pochi giorni prima..o perlomeno la descrizione combaciava. Si presentò e propose di mettersi subito al lavoro. Purtroppo. Febh sospirò. Beh....anche se tagliuzzare cadaveri è certamente allettante... cominciò con malcelata ironia Credo proprio che preferirei farmi un giretto del posto...come ci dividiamo?

    Alla fine furono lui e Shaina a prendere la via della socievolezza per il Tempio. Prima di andare però chiese ai compagni di mettergli da parte dei campioni di quel veleno o quei veleni per i quali erano morti i tizi che dovevano tagliuzzare. Appena ne avesse avuto l'occasione avrebbe cercato di ricavare degli antidoti, per ogni evenienza. Poco dopo invece si rivolse al chunin di Himarya Ehm...Woo-san, una domanda. C'è qualche problema se mando alcuni miei alleati a curiosare in giro? Giusto per procurarmi una mappa del posto e dare un'occhiata... Non si poteva mai sapere con questi santoni e i loro dogmi. Ovviamente anche in caso di rifiuto avrebbe agito lo stesso, ma di nascosto..

    Richiamate e sè le lucertoline spia, ne mandò due a curiosare in giro, senza una meta precisa se non disegnare un pò di mappe e sentire i pettegolezzi. Erano piccole e discrete, difficilmente qualcuno le avrebbe notate senza cercarle attivamente. La terza lucertola la avrebbe tenuta con sè, ben nascosta nelle ampie maniche della maglia.

    Durante la camminata avrebbe rivolto la parola alla ninja Sunese. Ehm..Shaina-san, ci siamo visti diverse volte, ma non abbiamo mai davvero parlato..posso..ehm..posso darti del tu? erano in missione assieme, continuare con le formalità poteva essere un impiccio. Ad ogni modo..io per le investigazioni non sono poi un granchè Disse sottovoce Il massimo che posso fare è mandare le lucertole e registrare qualche conversazione o scritto..ma è tutto qui...se ci fossero indizi più piccoli non so se potrei vederli...tu come sei messa in questo campo?

    Ovviamente mentre parlava aveva completamente perso di vista la guida, svoltando nel vicolo sbagliato. Se Shaina non lo avesse corretto, ed anzi lo avesse seguito allora si sarebbero sicuramente smarriti tra le viuzze di quella città straniera..

    Qualche idea di dove siamo finiti? Le avrebbe chiesto dopo un quarto d'ora di giri a vuoto e un incontro con un cane che stava provando a sfondare un muro a testatePotremmo chiedere indicazioni.. avrebbe quindi timidamente suggerito, indicando il cane..e subito dopo una porta poco lontano...anche se la cosa avrebbe presumibilmente affondato il suo poco orgoglio residuo (per non parlare della credibilità agli occhi dei Grimdadiani)

    [...]

    In un modo o nell'altro erano arrivati nel posto giusto. Una zona comune dove due figure li aspettavano. Una aveva un'aria terribilmente familiare..e anche l'altra aveva un nonsochè di particolare.

    Salve! Esordì sollevando una mano in segno di saluto Io sono..ehm.. Si bloccò. Meglio evitare altre figuracce. Febh. Oto. Disse meccanicamente. Niente annuncio! La sua faccia era salva! (per la serie "da un estremo all'altro" )

    Stava per rispondere a Woo Shirei quando incrociò lo sguardo del gigante in verde. Ehi! Ma io una volta non ti ho pestato? Non era andata "esattamente" così..ma era innegabile che lo Yakushi avesse vinto. Non da solo. Ma dettagli. Era in ogni caso un modo molto interessante per cominciare una discussione.

    Comunque andasse, Febh sarebbe voluto andare nella sala comune di Mizukumi (non lo avrebbe mai ammesso, ma c'era la remota speranza di incontrare Midori) sia che shaina volesse andare con lui o con Shirei. Allooora, Krom-san! Come va la vita da quella volta l'anno scorso? Avrebbe cercato un pò di conversazione. Ho saputo che alcuni del tuo clan sono stati attaccati..mi spiace...ma...come hanno fatto a ferirli? Voglio dire..tu hai incassato una cartabomba in piena schiena! poi avrebbe continuato Lo so che a mizukumi non vi fidate granchè di noi accademici, ma ti assicuro che faremo il possibile per dare una mano E raccogliere informazioni utili su Grimdad, cosa che non fa mai male.

    Il Kasov avrebbe spiegato la situazione e descritto la sala da pranzo. Uhmmm Disse pensieroso. Potrei vedere la sua stanza e poi il posto dove stava di guardia? Chiese. E se fosse successo qualcosa durante il turno di guardia piuttosto che dopo? Un veleno a lento rilascio può fare questo ed altro. Ah, già..c'era qualcuno che faceva la guardia con lui? Potrei parlarci nel caso? E inoltre...i piatti, il bicchiere e le posate del cadav..ehm...del defunto...sono già stati lavati o si possono ancora trovare?

    Portato in quei luoghi, salvo complicazioni, avrebbe sguinzagliato la lucertola per aiutarlo a cercare tracce di qualunque genere...si fosse trattato anche solo di un piccolo filo o un frammento di vetro (la lucertola per le sue dimensioni e il suo stare attaccata al suolo aveva buone probabilità di trovare cose minuscole)
    Se avesse avuto invece le stoviglie, avrebbe cercato di studiarle, seppur coi suoi mezzi limitati, per capire se erano state avvelenate (tanto i residui di cibo che gli oggetti in sè, specie il bordo del bicchiere e la forchetta/cucchiaio/bacchette)
     
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    I Dango sono definitivamente assenti.

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    CITAZIONE
    Uh? Non siete mai state a Grimdad? Da quelle parti non usano i coprifronte
    Ma si vestono in tinta unita, o quasi. Ogni villaggio ha il suo colore. Nero per Nuctem, Bianco per Himarya, Giallo per Aurora, Blu per Astris, Rosso per Solis e verde per Mizukumi..almeno così mi pare di ricordare.

    Ah, e i ninja di Nuctem sotto le vesti nere hanno tenute Sadomaso!

    *Shaina batté le palpebre un paio di volte...I ninja di Nuctem portavano cosa? Cioè, ne aveva conosciuta di gente strana, ma sinceramente l'idea di un intero villaggio i cui abitanti si davano a certe pratiche erotiche nel bel mezzo dei duelli era talmente assurda da farle dubitare dell'effettiva sanità mentale di Febh...tutto sommato si, avrebbe preferito non saperlo.*

    [...]

    *Durante la traversata, a parte la preoccupante assuefazione di Febh al gioco d'azzardo, per cui tra l'altro non era per niente portato, lei e Shinodari scoprirono più o meno quello che il giovane otese aveva detto loro prima della partenza, e cioè che i ninja di quel continente si distinguevano dal colore degli abiti che indossavano, e a ciò aggiunsero qualche nozione sui compiti che erano soliti eseguire...certo, nessuno parlò di strane tendenze dei ninja vestiti di nero...Shaina si appuntò mentalmente le informazioni che avevano raccolto, insieme ai racconti su divinità e mostri che potevano voler dire tutto o niente, ma che non faceva male ricordare.*

    [Suisan]

    *L'uomo che li accolse era vestito di blu, il che effettivamente combaciava con le informazioni raccolte, e sia lui che il suo compagno non si risparmiarono nel rispondere alle loro domande, beh, ci avevano messo un bel po' a chiedere il loro aiuto, ma almeno erano collaborativi.*

    *Il fatto che il modus operandi fosse sempre diverso faceva intendere che forse gli esecutori erano più di uno, ognuno col suo personale modo di uccidere, ma quale poteva essere lo scopo nell'eliminare ninja di tutti i villaggi apparentemente senza discriminazioni? Probabilmente si trovavano di fronte a un gruppo criminale...*

    *Quanto ai dettagli sui cadaveri e le autopsie, quello non era certo affar suo, ma almeno sapere che avrebbero avuto dei contatti su cui contare una volta giunti a destinazione, per quanto fosse nella sua natura fidarsi poco di chi non conosceva.*

    *Per quanto riguardava le sue domande, Hiruko la delucidò sulla geografia del luogo in cui stavano per recarsi. Mentre l'uomo parlava, Shaina si stava facendo mentalmente un'idea di come fosse strutturato il Tempio. Il fatto che non avesse senso dell'orientamento mentre camminava non voleva dire che non capisse quando qualcuno le spiegava come era fatto un posto. Il fatto che Hiruko avesse detto che "ora" i ninja che vi abitavano avevano istituito dei turni di guardia le fece pensare che fino all'inizio delle sparizioni non ce ne fossero, beh, in effetti se si trattava di un tempio a rigor di logica non doveva essere fortificato, però non poté fare a meno di pensare che trattandosi di una struttura che ospitava così tanti shinobi forse sarebbe stato il caso di renderla più sicura, quindi o erano stati ingenui, oppure pensavano che appunto la presenza di tanti combattenti esperti bastasse a scongiurare eventuali attacchi.*

    CITAZIONE
    "Tutto intorno, poi, è pura foresta, con alberi, vallate, pianure, grotte e quanto altro che si trova nei territori di Mizukumi; giusto un versante è un pò più povero di questi elementi, il versante orientale, che si affaccia sulle montagne sacre."

    §...fantastico. Come dire che se c'è qualcuno che si nasconde nei dintorni potrebbe essere praticamente ovunque...§

    CITAZIONE
    "Per quanto riguarda i tempi di ritrovamento dei cadaveri, anche quelli variano di caso in caso: alcuni vengono ritrovati subiti, altri a distanza di giorni, in particolare quelli che vengono torturati."

    *Anche questo punto non poteva che avvalorare l'ipotesi che fosse un gruppo di persone con abitudini diverse, o magari anche più di un gruppo. Quella storia era dannatamente complicata, e prima di uscire dalla stanza già le stava venendo mal di testa.*

    [...]

    *Quando Febh impattò violentemente prima contro il pugno di Yami, e successivamente contro la parete, vide distintamente i suoi denti volare via, salvo che qualche secondo dopo si trovavano tutti al loro posto. Shaina lo fissò incredula, altro che capacità di ripresa, o il giovane di Oto aveva qualche parentela con gli squali, oppure aveva qualche modo per rigenerare in fretta le ferite, ecco perché i suoi due concittadini non sembravano preoccupati dai pezzi che perdeva, anche se quasi subito giunse la conferma che comunque faceva male.*

    *Lo guardò come ipnotizzata mettersi in tasca i denti che si erano sparpagliati per il corridoio, prima di seguirlo insieme agli altri nella sua stanza, dove il giovane li ragguagliò su quello che sapeva di Grimdad, anche se non aggiunse poi moltissimo a quello che avevano scoperto lei e Shinodari sulla nave, tuttavia le informazioni sui vari clan potevano tornare utili se tirate fuori al momento giusto, era meglio tenerle a mente.*

    [Il mattino dopo...]

    *L'avvoltoio era tornato dal suo giro di ricognizione senza aver notato pericoli di sorta, e una volta messe insieme le informazioni che avevano raccolto, agli shinobi furono ben chiare due cose. La prima, che c'erano stati altri due morti, e la seconda, che i ninja di Mizukumi non li avevano esattamente in simpatia, ma questo già si sapeva.*

    *Preparandosi a partire, i ninja ottennero la risposta alle loro domande e la lista dei morti che erano stati ritrovati durante tutto quel tempo, e alla spiegazione del monaco Shaina rispose con un breve inchino e un tono di circostanza.*

    Ma certo, vogliate perdonare la mia ignoranza.

    *Il viaggio durò abbastanza perché Shaina si chiedesse il motivo per cui Febh insisteva tanto per fare l'ultimo turno di guardia, in ogni caso lei non dormiva mai più di un paio d'ore per notte quindi se avesse avuto in mente qualcosa avrebbe dovuto farlo quando lei dormiva.*

    [Il Tempio]

    *Shaina alzò lo sguardo sull'imponente entrata del Tempio.*

    CITAZIONE
    Mi fa tanto "sede di una setta segreta di strangolatori" sapete?

    *La ragazza di Suna voltò lo sguardo verso Febh con un vago sorriso sarcastico dipinto sulle labbra...tutto sommato, non si sentiva di dargli torto. I due uomini vestiti di blu li fermarono chiedendogli di farsi riconoscere, e Shaina si chiese se quella precauzione fosse stata adottata solo negli ultimi tempi o se fosse una consuetudine. Fece un passo avanti, rivolgendo la parola ai due ninja sulla porta in tono freddo ma cortese, e accompagnando le sue parole con un leggero inchino.*

    Buongiorno, onorevoli Shinobi. Siamo la squadra dell'Accademia incaricata di indagare sugli incresciosi incidenti degli ultimi mesi. Il mio nome è Shaina Otori, Chunin di Suna.

    *Una volta che tutti si fossero presentati, le due guardie li fecero entrare, e poco dopo furono raggiunti dal loro contatto al Tempio. Alla parola "autopsia" a Shaina vennero i brividi. Non ci pensava nemmeno a rimanere chiusa dentro un obitorio insieme a due cadaveri, senza contare che il ninja medico di Solis che li avrebbe assistiti non era certo il tipo di persona con cui lei sarebbe andata d'accordo. Innanzitutto parlava a raffica, lo si sentiva dal corridoio, e poi continuava a delirare su quanto lui fosse meraviglioso, grandioso e irraggiungibile, per non parlare del fatto che invece di concentrarsi sul suo incarico sembrava uno che non faceva che correre dietro le gonnelle. E l'accoglienza che riservò loro non fece che dare credito all'idea che si era fatta.*

    CITAZIONE
    "Femmine!"

    *Shaina lanciò un'occhiata di sottecchi a Shinodari..."cominciamo bene", sembrava dire.*

    CITAZIONE
    "Gentili fanciulle, immagino voi siate accademiche, avete quei cosi buffi... i coprifronte?
    Io sono Kujaku della Piuma Scarlatta, il magnifico, l'inarrivabile, l'incredibile, jonin del villaggio di Solis, che qui pensava di trovarsi in un autunno di speranze, ma ora riscopre grazie a voi che è primavera e l'albero potrebbe fiorire!"
    "Ah, come sono poetico... un genio anche in questo!"
    "Ciao, himaryano, chi sono gli altri due shinobi di medio livello? Altri accademici?"
    "In ogni caso spero che siate voi a fare l'autopsia? Allora manderei via sia Hotari sia Koji dalla sala e resterei con voi a sezionare gli sventurati sotto ghiaccio."

    *Shaina ringraziò gli Dei, i Sanga o che altro cavolo ci fosse a vegliare su di lei perché non aveva mai imparato le abilità mediche. Già passare delle ore a sezionare cadaveri era abbastanza, ma poi in compagnia di quello lì...*
    CITAZIONE
    Beh....anche se tagliuzzare cadaveri è certamente allettante...
    Credo proprio che preferirei farmi un giretto del posto...come ci dividiamo?

    *Trattenne un sorriso...beh, se Yami aveva tanta familiarità coi cadaveri, almeno vista la strana richiesta fatta all'impiegato dell'Accademia, sarebbe stato ben felice di passare un po' di tempo in compagnia dei loro amici surgelati, quanto a lei, il sangue umano le faceva un po' impressione, per quanto i morti tendessero a non sanguinare, e del resto non aveva uno straccio di competenze mediche, quindi fu ben felice di poter passare la mano.*

    Vogliate scusarmi, Kujaku-San, ma purtroppo le mie scarse conoscenze in campo medico non mi renderebbero utile in questo genere di lavoro, credo che sia meglio che io faccia parte della squadra investigativa.

    *Disse in tono gelidamente calmo, senza far trasparire minimamente il suo sollievo.*

    [...]

    *Febh chiese alla loro guida se poteva mandare qualcuna delle sue lucertole ad indagare, certo che quelle cosine sembravano utili, Shaina meditò seriamente di imparare anche lei ad evocare qualcosa...*

    *Mentre camminavano seguendo le indicazioni di Woo Shinrei, Febh rivolse la parola a Shaina.*

    CITAZIONE
    Ehm..Shaina-san, ci siamo visti diverse volte, ma non abbiamo mai davvero parlato..posso..ehm..posso darti del tu?

    *Shaina sorrise quasi impercettibilmente, senza cambiare l'espressione degli occhi. Per quanto avesse ricevuto un'educazione ferrea, a lei non piacevano affatto tutte le smancerie e i titoli onorifici che si trovava spesso costretta ad usare per diplomazia, quella era roba che interessava ai nobili e alle alte sfere, gente con cui lei voleva avere a che fare il meno possibile, Shaina era una persona pratica, e infatti preferiva di gran lunga toni più confidenziali, specialmente coi compagni di missione.*

    Ma certo. Tra compagni di squadra le formalità non servono...Febh.

    *pronunciò il suo nome per prima, in modo che lui non si facesse scrupoli a fare altrettanto con lei.*

    CITAZIONE
    Ad ogni modo..io per le investigazioni non sono poi un granchè
    Il massimo che posso fare è mandare le lucertole e registrare qualche conversazione o scritto..ma è tutto qui...se ci fossero indizi più piccoli non so se potrei vederli...tu come sei messa in questo campo?

    Beh...al massimo posso dirti che ho un buon udito e ci vedo abbastanza bene in zone scarsamente illuminate, il che non è esattamente la cosa più utile in un'investigazione, però diciamo che sono discretamente brava a capire se qualcuno mi sta raccontando una balla, e poi...ehm...ho una certa dimestichezza con le serrature chiuse.

    *disse la ragazza, non menzionando ovviamente il suo peggior difetto, quello che da sempre l'aveva contraddistinta, fin da bambina, e cioè il suo senso dell'orientamento più che pessimo. Ora, non è che se avesse avuto una mappa non avrebbe saputo leggerla, il problema era che la cosa le avrebbe richiesto uno sforzo di concentrazione pauroso, quindi riusciva a fare solo una cosa alla volta, o pensare e parlare, oppure seguire la strada, se poi era sicura di stare andando nella giusta direzione, il fatto di seguire la strada non le passava nemmeno per l'anticamera del cervello. Risultato: quando Febh svoltò in una strada a caso, Shaina lo seguì senza farsi venire il benché minimo dubbio.*

    *Ovvio che entrambi iniziarono (come molte persone famose per perdersi nel prato dietro casa), con la fase della negazione, cioè rifiutando l'idea di essersi persi, continuarono a camminare convinti che avrebbero azzeccato la strada giusta alla prossima svolta. Dopo un quarto d'ora di giri a vuoto però, arrivò l'inevitabile momento della consapevolezza. Si erano persi senza speranza.*

    CITAZIONE
    Qualche idea di dove siamo finiti?

    *Shaina arrossì violentemente, scuotendo la testa. Non c'erano molte cose che la mettessero in imbarazzo quanto la sua capacità di perdersi anche se accompagnata. Fece finta di niente, impegnandosi per recuperare un colorito umano, mentre Febh le indicava prima il cane più stupido del mondo e poi una porta, chiedendole se non fosse il caso di chiedere indicazioni.*

    *La ragazza guardò affascinata quella povera bestia che di certo stava peggio di loro, poi considerò l'idea della porta...pessima, se si pensava che a parte la figuraccia, in realtà non avevano idea di dove fossero diretti.*

    Ho un'idea migliore.

    *Si portò due dita alle labbra, emettendo un fischio lungo e acuto. Subito dopo, una forma scura planò verso di loro, atterrando sul braccio che Shaina aveva sollevato all'altezza del petto. La ragazza fece un piccolo passo indietro per bilanciarsi. Sul suo braccio stava appollaiato un grosso avvoltoio grifone.*

    Penso che tu lo abbia già notato prima. Lui è Tatsumaru, la mia bussola vivente. *si rivolse alla "bestiola" con un sorriso dolce che sul suo viso quasi stonava.* Tacchan, portaci dove si trova la nostra guida. *Lo lasciò riprendere il volo, facendo cenno a Febh di seguirli. Senza dubbio dall'alto avrebbe ritrovato Woo molto più in fretta di quanto avrebbero potuto fare loro. Si massaggiò leggermente il braccio. Se fosse cresciuto ancora un po', non avrebbe più potuto tenerlo in quel modo, a meno di non diventare lei più forte.*

    [...]

    *Alla fine giunsero a destinazione, e furono presentati a una bella donna in blu e a quello che sembrava un'enorme guerriero. Subito dopo la laconica presentazione del suo compagno, Shaina disse il proprio nome e provenienza con un leggero inchino in segno di saluto. Non fece nemmeno in tempo a pensare dove avrebbe preferito indagare per pima cosa, che Febh aggiunse rivolto al bestione in verde*

    CITAZIONE
    Ehi! Ma io una volta non ti ho pestato?

    *Sgranò gli occhi. D'improvviso si ricordò cosa le aveva detto Shinodari prima della partenza per quello che riguardava la sua guardia del corpo e le sue peculiarità. Adesso cominciava a capire cosa intendesse.*

    *Per quanto riguardava le indagini, Shaina avrebbe voluto andare a indagare su entrambi i luoghi del delitto, e non le sarebbe dispiaciuto anche fare due chiacchiere col Diacono, tuttavia, non le sembrò saggio separarsi ulteriormente con degli assassini psicopatici a piede libero, quindi prese un attimo da parte Febh.*

    Senti, io credo che l'autopsia prenderà qualche ora di tempo, quindi non c'è bisogno di fare le cose di fretta...che ne dici se andiamo prima a controllare da una parte e poi dall'altra? Questo posto mi piace sempre meno, non credo sia una buona idea separarci più di così...

    *Se Febh avesse accettato, lo avrebbe seguito nell'ispezione nella camera di Tyr, ed eventualmente anche nel colloquio con il compagno di guardia della vittima, senza trovare poi molto da aggiungere, per poi chiedere di essere accompagnati anche nel luogo dell'altro ritrovamento. In caso contrario, o se non vi fosse stato modo di visitare entrambi i luoghi, anche se per nulla tranquilla si sarebbe comunque recata nel luogo dove era stato ritrovato Bao Qi.*

    *Shaina osservò la grossa macchia di sangue, certo che chi era stato non doveva essere andato troppo per il sottile...Si rivolse alla loro guida, mentre si chinava a dare un'occhiata da vicino.*

    Shinrei-san, suppongo che non sia servita un'autopsia per risalire alle cause della morte, visto tutto questo sangue...come è stata ritrovata la vittima? Doveva avere delle grosse ferite immagino...avete trovato qualche traccia? *disse mentre faceva vagare lo sguardo intorno per scorgere un qualunque dettaglio che potesse essere utile.* Nessuno ha notato nulla o sentito qualcosa di strano? Anche qui potrebbe essere utile parlare con le ultime persone che hanno visto la vittima in vita...

    *Si rialzò. Con quello che sapevano, stavano brancolando nel buio. Magari le autopsie avrebbero rivelato qualche dettaglio in più, ma per adesso quello che avevano erano solo un mucchio di cadaveri che non si sapeva perché erano morti e chi era stato. Meglio concentrarsi sui vivi, si disse.*

    Shinrei-san, avete detto che potevate farci incontrare il vostro Diacono...in effetti vi sarei molto grata se potessimo incontrarlo, vorrei conoscere la sua opinione in merito a quello che sta accadendo, e anche fargli qualche domanda, se non è di troppo disturbo.

    *chiese educatamente. Probabilmente sarebbe esplosa dovendo usare tutta quella dose di diplomatiche smancerie per tutta la missione, ma c'era poco da fare, meglio evitare incidenti diplomatici...se non ci pensava Febh.*
     
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  17. Yami Kaguya
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    Oto - Accademia

    CITAZIONE
    -Eh si, dispiaciuto della notizia?-

    La fissai alcuni istanti, cogliendo del sarcasmo nella sua voce. Non riuscii però a replicare con lo stesso sguardo, quindi mi limitai a fare spallucce, e muovermi per superarla.

    Na, anzi.

    Al mio commento successivo, sentii dietro di me una risposta. Solo che avendola data per una domanda retorica, mi fece sentire come se mi stesse prendendo in giro. Al che replicai allo stesso modo stavolta.

    Ehm, non era chiaro?

    Dopodichè mi dileguai a prendere le mie cose, prima che potesse tirarmi dietro qualcosa. Ma che ci potevo fare, me l'aveva servita su un piatto d'argento.

    Ok, tutti al West, datemi mezz'ora.

    Uscito di là, andai da Ledah e subito dopo mi diressi al gate. Una volta là, Shin fece un commento che le fece avere un'occhiata rovente, che però venne sostituita l'attimo dopo da una divertita.

    D'accordo, si và coi falchi. Ma ti suggerisco di non mettere in dubbio le loro qualità, se loro presenti. Beccano forte.

    In accademia poi, la domanda sul simbionte, ebbe risposta positiva. Al che la fissai, replicando con tono neutro mentre tornavo a camminare.

    Suggerisco allora che tu lo alleni un pò meglio. Mi sà che come simbionte è un pò facile da far secco.

    Probabilmente, pure io ero in simbiosi. Lo stesso caratteraccio dei falchi verso i draghi, che consideravano sotto di loro nella gerarchia di chi si innalzava nei cieli, lo stavo scoprendo in me. Ma se voleva delle scuse, le avrei fatte dopo. Per il momento, volevo vedere come reagiva. In un certo senso, mi sembrava strana. Diversa dal solito. Forse era quello a rendermi così suscettibile.
    Una volta dentro, dovemmo affrontare il nemico della burocrazia, prima in fase labirintica, e dopo in forma di un impiegato che mise in crisi Febh, rendendolo bisognoso di un riassunto. Afferrai le mie cose appena me le porsero, dopodichè mi sentii addosso due sguardi. Uno non lo identificai, l'altro era di Shin, che aveva appena chiesto due kit di cura. La fissai di rimando, non capendo quale fosse il problema.
    Forse dovevo chiederne uno anche io?

    Credo bastino due.

    Avevo capito fischi per fiaschi forse. Ma sinceramente, non mi pareva avesse detto nulla che potesse necessitare la mia opinione, se non nel numero di kit. Uno a testa fra noi sarebbero bastati, contando due medici e un tipo che si faceva male di continuo e per cui non avevo intenzione di sprecare una sola benda.

    Nave

    Dopo la scoperta del mezzo che ci avrebbe portati a destinazione, non ci furono molti eventi interessanti. Almeno non contando la rivelazione di Febh su come, almeno da ciò che immaginavo potesse aver visto, Kuroka fosse una sorta di regina sadica, il viaggio si rivelò fin troppo tranquillo, le ragazze furono di una attività parecchio celere nell'andarsene in giro a cercare informazioni a quanto avevo capito, ma da parte mia mi limitai a fissarle, alternativamente a Febh. Sparirono solo una volta per un pò, probabilmente chiudendosi in cabina. Fissai il punto alcuni istanti, ma sapevo benissimo che rischiavo la morte a entrare in una stanza al femminile quando ce ne erano presenti più di una, e per motivi diversi dalle attività comuni.
    Unico momento di svago, fu quando lo Yakushi gettò a mare una delle sue lucertole, una poveretta che partecipava insieme alla gallina alla partita a poker. Al che, chiedendo una canna, mi divertii qualche minuto a starmene appollaiato sul parapetto a cercare di pescarla, fra le probabili imprecazioni dell'animale verso di me o il suo padrone.
    Nessuno si lamentò per l'assenza di una gallina, con mio stupore. Vidi Ko che da quella notte sembrava averci fatto amicizia, quindi evitai altri pasti fuori luogo. Anche perchè non passavano più davanti alla porta.
    Shinodari mi venne vicino solo una volta, in tutto quel tempo. Si mise accanto a me a fissare il mare, senza dire una parola. Immaginai ce l'avesse con me per tutti i commenti, quindi la lasciai in pace. Delle cose che volevo dirle, nessuna raggiunse la gola.
    Sapevo che ero incapace di impegnarmi finchè non sentivo una minaccia. Mi chiesi solo quando ciò sarebbe avvenuto. A quel punto, supponevo i gesti valessero più delle parole.

    Grimdad

    Le risposte alle domande furono relativamente interessanti. Gli assassini amavano variare, a giudicare dai diversi metodi per uccidere le vittime. Almeno seppi che Hu ye era lontano da quel luogo. Niente facce conosciute quindi, nel bene e nel male. L'uomo poi chiese informazioni sulla nostra presenza precedente, al che attesi Febh prima di commentare a mia volta.

    Se vedete un tizio che ama fare il camaleonte che ha la mania per geyser e attacchi dalla distanza, potreste dirgli "senza rancore"? Doveva essere anche lui di Mizukumi, se non ricordo male.

    Probabilmente nessuno avrebbe capito a chi mi riferivo. D'altronde, nemmeno io sapevo che fine avesse fatto quel tizio della prova pratica chunin. Quasi ci ammazzava e nemmeno si era presentato o fatto vedere sul serio.
    Dopo di che, ci furono solo spiegazioni sul perchè avessero scelto noi, sulla geografia del tempio, e sulle autopsie delle morti. Quasi mi dispiacque, che nessun Sanga fosse stato ucciso. Immaginavo che ad un fatto simile, il tempio della nuvola bianca avrebbe davvero potuto risultare pericoloso nel reagire.

    Infine fummo congedati, e ci venne quindi indicato il luogo dove riposare. Prima però, la lingua lunga di febh gli fece sbattere la testa contro le mie nocche, provocandone i conseguenti decollo e brusco atterraggio contro un muro. Le urla ne furono l'ovvia conseguenza, insieme agli sguardi scioccati del resto del gruppo. Sguardi a cui non ebbi il tempo di rispondere, visto come Shinodari mi si parò davanti, mettendomi un dito sul petto e parlandomi. Al che immaginavo nel mio sguardo avrebbe letto un pò di sorpresa. Seguita subito dopo da una sorta di freddezza. Quasi meccanica. Lo sguardo che avevo quando ero in missione.

    ...Ora và meglio?

    La fissai alcuni istanti così, mentre assorbivo le sue parole. Non replicai, tornando come prima e lasciando che dicesse quello che voleva.

    Tranquillo, moccioso. Io ti capisco. Era inevitabile.

    ..Consolante.

    Cosa ti aspettavi? Tu sei diverso. Tu non sei fatto per stare in una squadra alla pari, lo sai.

    ...Sono qui perchè è ciò che voglio.

    Stronzate. Sei qui perchè vuoi il grado che ti consenta di non esserci, in una squadra. Ti senti così, perchè ti stà facendo la ramanzina dopo che hai fatto la figura del novellino da disciplinare.

    ...e allora cosa, ho sbagliato?

    ...
    Eh?!
    Ahahahahahaah!! Uahhahaha!
    Co..scoppio...pfff...


    Che diamine c'è da ridere?!

    Ripensa alla tua storia con lei, moccioso. Capirai da solo se hai sbagliato o meno.

    Rimasi fermo alcuni istanti, mentre mi sentivo i lembi della bocca venire tirati verso l'alto. Tornai alla realtà, trovandomi davanti quel sorriso solare che ricordavo. Di un tempo in cui a una ramanzina, avrei saputo come rispondere subito. E capii allora cosa intendeva Yamata. Come avessi dimenticato qualcosa che dovevo ricordare pure a me stesso, a quanto sembrava. Le misi quindi due dita sulla fronte, prima di spingere lievemente, e quindi costringerla a guardarmi negli occhi. Dove sentivo di nuovo quell'indole che avevo represso quasi inconsciamente.

    ...I gatti, amano graffiare all'improvviso. Stà sicura che se non mi controllo sul serio, te ne accorgi.

    Sorrisi quindi al suo indirizzo, guardandola un attimo mentre si affiancava a Shaina, e fissando quindi il "graffiato". Lo sguardo di Shaina mi aveva chiarito che se continuavo così finivo per farmi nemica tutta la componente femminile del gruppo, dopo che con Shin ero riuscito a farmi fare il rimprovero. Gli andai quindi vicino, dandogli qualche pacca sulla spalla, replicando per poi tornarmene a distanza di sicurezza.

    Tranquillo, non mi avrebbe convinto lo stesso.

    La domanda era chiara. Mi aveva visto strozzare impiegati, lanciare kunai agli allievi, e ogni genere di cose. Ma ora c'era qualcosa di diverso, a quanto sembrava. Guardai quindi Shin un attimo, ripetendomi di nuovo la risposta in mente. Io ero sempre stato così. Solo che ora l'avevo fatto per me, e non per la gelosia che nutrivo nei suoi confrtoni. La differenza, stava tutta là.
    Ma se la stavo facendo irritare, volevo che mi affrontasse di petto. Mi stava trattando in maniera strana, ora mi era perfettamente chiaro. Ma ora non era il momento di chiedere. E in missione avrei di certo messo da parte i problemi.
    Subito dopo comunque, "ora che ci eravamo calmati", Shin chiese se potevamo condividere le informazioni, al che Febh scattò sull'attenti, seguito da me.

    Và bene da Febh.

    Andammo tutti nella sua stanza, al che mi sedetti appoggiato al muro, e rimasi in attesa, lasciando a quello che ormai avevano identificato come l'esperto di Grimdad il compito di aggiornarle. Solo quando finì e mi guardò come a passarmi la parola, completai con quelle poche cose che sapevo in più.

    I monaci di Hiramya vivono come delle guardie del corpo dei Sanga. Dei secondi non sò praticamente nulla, mentre i primi hanno una tecnica fastidiosa basata su una nuvola. Una volta che ci sei dentro, sei praticamente finito. Da tuoni a fulmini, è come essere dentro a un temporale.
    Per mizukumi, da parte mia non conosco i Kasov, ma hanno delle tecniche di mimetizzazione che noi ce le sogniamo. Sono anche abili nel creare barriere perimetriche, ma perlopiù mi è parso di capire prediligano il combattimento dalla distanza. Quel Kasov forse appartiene a un clan dell'eccezione che conferma la regola.
    Per il resto, Febh ha detto tutto.


    La notte almeno, fu più interessante. Più per fortuna che per altro, visto come l'ombra del rapace continuava a volare in religioso silenzio, sentii delle voci, quindi mi appostai, attivando la trasparenza e appiattendomi al muro giusto per precauzione. Riuscii a sentire che c'erano state altre due morti, ma nulla di più. Gli unici pensieri che mi venivano in testa riguardavano come avessero ucciso un monaco e uno di Mizukumi, a quanto sembrava. Poi un'altro della nuvola uscì, e tornò il silenzio. Rimasi però al mio posto, immobile, sino a che non entrarono altre figure, e rizzai di nuovo le orecchie. A parte Hiruko, le facce nuove erano di Mizukumi una, e del tempio l'altra, giudicando dai vestiti. Quella di Mizukumi non si risparmiò certo nell'esprimere la sua irritazione, anzi sembrò essere venuta solo per dare un avvertimento, visto come sparì subito dopo il suo discorso. Per il resto Hiruko parlò all'altra ragazza di qualcuno chiamato Aosei, e l'altro monaco assicurò che ci saremmo mossi. Poi i toni di voce si abbassarono tropp, così decisi di andarmene. Tornato sul tetto, allungai il braccio perchè il volatile vi si posasse, e facesse quindi rapporto. A parte un elenco di richiami, non aveva saputo dirmi altro. Tanto valeva tornare di sotto, avrei riferito il giorno dopo agli altri. Ricordavo fin troppo bene come Febh odiasse le sveglie indesiderate.

    Il mattino dopo, scoccai un occhiata a Hiruko mentre sbadigliavo come replica al suo commento, ma non feci altri cenni di sorta per mostrare di aver notato le sue parole. Colpa loro che facevano casino mentre la gente cerca di dormire.
    Per il resto gran parte delle domande vennero rinviate al nostro arrivo sul posto, e in effetti li capivo. Prendendo in mano i fascicoli dei nomi, feci scorrere lo sguardo tre volte su ognuno di loro, per ricavarne solo l'informazione che ogni cosa che respirasse andava bene come vittima. Era ora di una visita sul campo, di congetture ne avevamo fatte pure troppe.

    In fase di partenza, sollevai le spalle alla proposta di Shin, evocando due falchi e salendo su uno di essi. In campo nemico non mi andava troppo di dimezzarmi la riserva arrivando a tre, quindi avrei preferito che gli altri due usassero o draghi o lucertole, ritenevo piuttosto inutile cercare di nascondere le tracce quando avevo visto poco prima come fosse altrettanto inutile cercare di fare le cose di soppiatto contro ninja che sapevano il fatto loro. L'unico motivo dell'evocazione era che in linea d'aria si tagliava.

    Il viaggio comunque fu monotono, se non per un fatto. Febh ruppe le scatole per fare l'ultimo turno di guardia, cosa che gli lasciai fare, mettendomi primo o secondo a volere delle ragazze. Finito il mio turno mi addormentai quindi, rilassandomi in minima parte visto come per sfortuna o fortuna che fosse, fra Shinodari e Shaina non sapevo chi dormisse meno in quel viaggio. E come se non bastasse c'erano pure 8 teste che si davano il cambio nel fare la guardia dentro la mia testa.
    Sottovalutai però un fatto. Ovvero che ciò valeva per i pericoli di vita in cui nemmeno Yamata voleva crepare. Per ciò che fece febh quindi, il serpente non emise un fiato. E fu così che la mattina, mi sarei probabilmente svegliato fissando Shin o chiunque altro che ridacchiava. Febh escluso. Tanto che slacciandomi il coprifronte, vidi che avevo la faccia piena di scarabocchi. Non riconoscevo le parole, ma potevo intuirle. Rimasi fermo alcuni istanti, poi sospirai, e tirai fuori il kit da eliminatore. Poi evocai una Kage bunshin, mettendomi quindi fermo ad aspettare facesse il suo lavoro. Nel mentre mi disse pure cosa c'era scritto, ma non feci una piega, rimanendo in una sorta di stato mezzo rincitrullito, sino a che non partimmo. Evocai un falco singolo stavolta, visto che doveva portare me e il clone e quindi dovevo usare il chakra di due. Ringraziassero lo Yakushi.
    In due ore comunque, la copia terminò di tagliare e incollare, e quindi sparì. Mi misi le mani sul volto, riunendo i lembi di pelle tenuti insieme da punti di sutura e rimarginando i punti in cui la pelle non scarabocchiata era stata asportata e rimessa posto. Dopodichè mi misi a pensare, rimanendo in silenzio tutto il giorno.

    Appena atterrati, informai gli altri che andavo a caccia, per poi sparire in cerca della mia preda. Trovato qualsiasi cosa che avesse una pelliccia e fosse abbastanza grosso, delle dimensioni di un maiale o anche poco meno, l'avrei ucciso con una freccia, per poi caricarmelo in spalla e tornare indietro. Mi sarei messo da parte per il lavoro sporco, ovvero lo scuoiarlo, cosa che mi interessava più della carne al momento. Per un attimo mi venne da sorridere, al ricordo dell'ultima volta che avevo cacciato nella mia infanzia.
    Il tutto terminò con il taglio di una parte della pelle dell'animale, un quadrato di una trentina di centimetri, a cui avrei fatto quattro fori, per poi farci passare del nylon, senza tagliarlo. Lo appallottolai quindi, tornando dagli altri con qualche pezzo della carne che feci allo spiedo, seppellendo il resto per evitare qualsiasi divoratore di carogne che stesse in giro. Ultima parte del piano, misi delle pietre nel fuoco, lasciandovele senza limiti di tempo. In caso di domande, avrei solo detto che ero curioso di vedere lo spettacolo delle pietre roventi.
    Probabilmente sarebbe poi venuto il mio turno di guardia. Prima però, assicuratomi che Febh dormisse, sarei andato a cercare un corso d'acqua, con la caccia di prima ne avrei sicuramente trovato uno. Riempii quindi la sacca di pelle, rivoltandola con la parte del pelo all'interno, e la pelle all'esterno. Dopodiché tagliai dei paletti con la katana, piantandoli in cerchio a qualche metro dal fuoco, attaccando alla sommità il filo di nylon con la sacca piena d'acqua. Il fatto che il pelo fosse all'interno avrebbe evitato una puzza assurda, e al contempo avrebbe permesso all'acqua di bollire quando vi avessi gettato dentro le pietre roventi. Avrei infatti afferrato le pietre nel fuoco dopo essermi corazzato le mani, e buttatele nell'acqua, bastarono pochi secondi perché quest'ultima arrivasse ad ebollizione. Dopodiché dovevo solo aspettare. Togliendo le pietre e rimettendole nel fuoco, per poi ributtarle in acqua all'occorrenza. Calcolai i tempi in modo che quando fosse giunto il turno di Febh, l'acqua non stesse bollendo, ma nemmeno fosse carente in calore. Dopodichè, avrei svegliato lo yakushi per il suo turno con un gavettone a 60 gradi.

    Buongiorno.

    Io non facevo finta di nulla. Quella supponevo fosse la mia carenza nei confronti di Febh. Certo però che era più divertente.

    In vista del tempio però gli scherzi smisero, almeno da parte mia, anche perchè da quella volta avevo minacciato Yamata di ripetermi in mente qualche decina di volte storie di Susanoo, la sua compresa. Aveva bene o male assicurato che faceva la guardia contro ogni cosa fastidiosa da allora in poi.


    Prima o poi arrivammo però a destinazione, e osservai con un pò di curiosità quella costruzione che si stava macchiando così rapidamente dell'atmosfera della morte.
    Febh poi propose un modus operandi degli omicidi a suo modo, ma non replicai.
    All'entrata due shinobi forse di Astris ci sbarrarono la strada, chiedendoci che esseri fossimo. Shaina parlò per prima, poi seguii io, tagliando però le parole rispetto alla sunese.

    Il mio nome è Yami Kabane, chunin di Oto.

    Febh rimase in silenzio, al che gli diedi una gomitata leggera per farlo parlare, visto come quei tizi avevano il chiaro sguardo di chi non lasciava correre una domanda senza risposta. Alla peggio avrei detto io il suo nome, fissandolo con sguardo interrogativo subito dopo.
    Una volta dentro poi, ci venne chiesto di aspettare un monaco, cosa che facemmo. Ci venne incontro poco dopo un uomo, che riconobbi come il domatore di tigri della notte prima. Fece un discorso sulle scelte che avevamo a disposizione, ma shaina e febh furono lesti a prendersi la parte divertente. Chiusi quindi la bocca, accettando ciò che era il mio dovere, consolato almeno dal fatto che con Shin poteva magari essere meno pesante.
    Tale pensiero però venne meno quando incontrai uno dei ninja di Solis che rese pesante pure la pre-autopsia. Prima ne arrivò la voce, che rovinò gran parte di una qualsiasi futura possibilità di buona impressione. Quando poi lo vidi, mi si svegliò qualcosa in testa, come se l'avessi già visto. Quando poi disse il suo nome, dopo aver identificato un genere opposto al proprio nel nostro gruppo ed averci quindi degnato di attenzione, me ne ricordai. Non tanto il nome, quanto l'appellativo. Il commento fu spontaneo.

    Kujaku della Piuma Rossa? Quello che Kisugy-san ha pestato?

    Cercai di fare un sorriso ammirato, quasi fossi un fan del kiriano che effettivamente mi stava più sulle scatole dopo Giants. Me ne ero ricordato più per il collegamento con lo Shinetsu che per altro, quel tizio mi sembrava ci fossimo finiti davanti pure per arrivare a Mizukumi. A parte quel commento però, non dissi altro visto che mi aveva assicurato l'immunità al fissarlo male a causa della sua parlantina. Quasi quanto la risposta di Shaina.
    Nella sala autopsie invece, il clima era ben meno cordiale con entrambi i sessi dei visitatori. Kujaku ci presentò i due medici presenti, mentre io sorridevo lievemente fissando il rapace che una di loro teneva sul braccio. Il sorriso rimase poco però, quando uno di essi ci passò il testimone, senza nemmeno provare a celare il fatto che gli stavamo scassando solo con la nostra presenza. Ci mostrarono comunque i due corpi, e senza dire una parola mi avvicinai a Bai Qi. Sia perchè sull'altro non vedevo cause di morte a primo impatto, sia perchè in un certo senso mi incuriosiva di più. Non fu difficile immaginare la causa della morte, vista la quantità di tagli sul corpo, ma preferii comunque chiedere alla Mawaha, visto che sembrava più bendisposta del suo collega. Morte da emorragia, e nel braccio era anche facile notare come fosse rotto. La gamba aveva fatto una fine anche peggiore, visto che le fratture erano multiple, forse si erano accaniti sulla gamba per evitare una fuga. Guardai Shin per sentire di cosa era morto Tyr, o se non c'erano indizi evidenti come per Bai per definire la causa della morte. Dopodichè passai alle domande, fissando alternativamente i due cadaveri.

    Dove avete trovato i corpi? Nemmeno attorno al Kasov c'erano segni che potessero spiegare i danni interni al corpo?

    I tagli a Bai Qi siete riusciti a capire se appartengano a un unica lama, o a diverse?

    Siete riusciti a capire se magari il Kasov a ingerito qualcosa che possa c'entrare, prima della morte?

    Nelle vittime morte nello stesso modo, non c'era nulla come ambiente, ora, giorno della settimana, abitudini o simili, che potesse indicare una scelta di un modus operandi rispetto a un altro per tale condizione?


    Rimaneva solo da chiedere se avessero idee sulle striature del cuore, ma mi immaginavo la risposta. Per il resto, non mi venivano in mente altre domande per quei due. Sembrava fossero troppo abili per lasciare tracce chiare sui corpi. Tentai solo un ultima volta con il tipo, elencando ciò che avevo capito magari anche ascoltando Shin, e quindi facendone un elenco.

    Il cadavere di Tyr non presenta segni di lotta, ma ci sono i sintomi di un qualche problema agli organi interni come stomaco, fegato, pancreas e l'apparato digerente in generale, più qualche striatura strana sul cuore.
    Mentre Bai Qi è tutto il contrario, e i segni di una colluttazione sono evidenti, braccio e gamba sinistri rotti anche in sei punti, e vari tagli al petto, alle spalle ed alla gola, quindi morte per dissanguamento dopo un combattimento.
    Ho dimenticato qualcosa?


    Se lo punzecchiavo, forse ci cascava e poteva dirci qualche cosa che mi era sfuggita. Altrimenti, grande. Avremmo risolto presto tutto, quando i dottori più esperti facevano gli infantili con chi ne sapeva meno di loro. E poi era la nostra la generazione rovinata.

     
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