PASSAGGI DI GRADO - Diheki Tabako vs Miroku Dashiba

Scontro Chunin - Terre del "Bastone Crisoelefantino"

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Fan
    Posts
    5,488
    Reputation
    +730
    Location
    Isernia (molise)

    Status
    Offline
    CITAZIONE

    Scontro: Diheki Tabako vs Miroku Dashiba

    Descrizione: Energia Verde contro Energia Verde.

    Tipo: Esame alla morte

    Durata: 6 Post Attivi (nel 1° inclusa la Presentazione).

    Tecniche Permesse: al massimo una per turno.

    Giudizio: Giudici addetti

    Primo Post: Diheki Tabako


    Intro gdr:

    Non era passato molto tempo dal termine del corso di Diogenes. "A breve avrete mie notizie" Così aveva concluso formalmente il Chunin di Oto...Le missive contenenti le specifiche dello scontro, ultima prova dei tre Genin, avevano una comune direzione. Erano state scritte dallo stesso Mikawa e tutte e tre terminanti con un "vincitori vi attenderò alle porte dell'accademia". Probabilmente Aloysius aveva legato con quei tre ragazzi; senza darlo a vedere, avrebbe atteso impaziente nell'hall l'arrivo dei suoi tre allievi.

    [...]

    Il posto di ritrovo comune si trovava all'interno dell'accademia. I tre contendenti, se puntali, avrebbero potuto incontrarsi e scambairsi alcune parole.
    L'aula 45 dell'accademia era molto particolare. Sul muro frontale, di un bianco accecante, prendevano luogo tre porte. Su ognuna di esse vi era un cartello con su scritto il nome di uno dei tre ninja. Dhieki aveva quella centrale.

    Una volta entrato una strana sensazione avrebbe coinvolto il ragazzo che sarebbe stato teletrasportato altrove...in un luogo ben oltre i confini delle terre accademiche.

    image

    Inaspettatamente i piedi del gigante poggiarono su qualcosa di solido. Era notte ma le stelle luminosissime non impedivano di vedere [Possibilità di usufruire dei vantaggi alla vista solo se in possesso di "Vista crepuscolare"].
    Lo scenario che gli si prospettava davanti era affascinante ma al tempo stesso spaventoso. Si trovava su un pezzo di terra fluttuante. Una serie di piccoli massi di grandezza variabile mettevano in comunicazione le due "isole" più ampie [10 metri di diametro l'una; 12 metri di distanza]. Vicino all'accademico vi era un albero altissimo, 20 metri, avente un tronco di diametro tre metri. Sull'altro spiazzo di terra c'erano tre grosse rocce, alte un metro e mezzo e larghe due. Ed il rivale di Diheki prendeva posto proprio vicino quelle. Un giovane, avvolto in bende dai colori sgargianti. Ad occhio e croce alto poco più di un metro e settanta, capelli scuri. Le ampie e larghe bende, però, impedivano di capire la corporatura del giovane nè lasciavano trasparire nulla dell'equipaggiamento. Questi, alla vista del sopraggiunto rivale, esordì:

    " Ed infine lo degno rivale è arrivato. Lunga è stata la mia attesa...Il mio nome è Miroku dei Dashiba e questa è la mia terra" - indicando prima se stesso e poi l'ambiente circostante - " Che le luminose stelle illumino le nostre menti...diamo inizio alle danze."


     
    .
  2. Diheki Tabako
        Like  
     
    .

    User deleted


    Si gonfiò uno sbadiglio di pigrizia sul volto ruvido e scabro del Genin più anziano che ebbe modo di partecipare a quella stramba sessione, tra una boccata di fumo e l'altra, mentre distava appena un metro da quel varco curioso che lo avrebbe condotto misteriosamente al luogo appositamente preparato per il suo scontro.
    Arrivò più tardi, nella speranza di non incrociare alcuna fastidiosa seccatura - i tanto simpatici compagni di corso.
    Fu fortunato. L’aula Accademica numero 45 era vuota, se non per alcune porte, brillanti come fari in una notte priva di lumi piccini, situate sul muro opposto all’ingresso. Sospirò di sollievo, considerando che non avrebbe dovuto incitare con false parole i suoi amichetti. Sui loro capi, la spada di Damocle aveva già probabilmente emesso un sonoro verdetto, certamente ignoto allo Shinobi. Il tempo del terzo ed ultimo Giudizio tanto atteso era finalmente giunto:
    • Vincente, avrebbe raggiunto Diogene alle porte dell’accademia.
    • Perdente, avrebbe rantolato nel fango senza speranza di salvezza.
    Chiunque, a quel punto, sarebbe stato abbracciato da una sensazione di insicurezza, sconfortato per l'imminente battaglia dalle sfaccettature tanto varie.
    Invece, (il grande, incommensurabile, insuperabile e grandioso) Tabako Diheki venne sorretto da un Orgoglio smisurato, senza permettere all’incertezza e indecisione di corrompere il suo animo e il suo corpo.
    Gonfiato da un forte sentimento di Superbia, e da un secondo sbadiglio di pigrizia, la distanza tra il Ninja e il varco si ridusse di un passo. L'ultimo passo.

    Pride ~ Superbia

    Vi entrò.
    Percepì una variazione dell'ambiente circostante, varcata la porta, come se avesse utilizzato la Tecnica della Sostituzione; avvertì allo stesso modo il distorcersi dello spazio e il movimento estremamente accellerato del suo corpo da un punto all'altro. Doveva essere una sorta di Fuuinjutsu, quello applicato sulla porta, capace di condurre in un altro luogo.
    Dove, però?
    Guardò verso il basso, sorprendendosi addirittura di vedere la terra sotto i suoi piedi. Ebbe infatti la fugace impressione che il moto del suo appena terminato teletrasporto lo avesse condotto molto in alto. Controllò il cielo, assistendo alla presenza di una volta stellata sorprendente, abbastanza luminosa da garantire una perfetta visione al Gigante, allenata alle condizioni di cecità.
    Si accorse di quanto più sorprendente solo quando rivolse la sua attenzione all'ambiente circostante: il cielo era ovunque! Sopra, sotto, affianco a lui! In quale strano paese si trovava Diheki?

    " Ed infine lo degno rivale è arrivato. "

    Furono queste parole audaci ad attrarre la sua attenzione. Quello che pochi istanti dopo divenne noto come Miroku, parlava come un poetaccio di bassa lega, dimostrando un'abilità nell'uso del lessico davvero invidiabile. (Sia chiaro, invidiabile solo per chiunque appartenga al regno Animale.)

    " Lunga è stata la mia attesa...
    Il mio nome è Miroku dei Dashiba
    e questa è la mia terra "

    Un giovane avvolto da grandi bende dai colori appariscenti esordì con queste parole, indicando prima sé, poi il territorio circostante. Esaminatolo meglio, Diheki si rese conto con ben poca tempestività della presenza di alcune rocce sospese che potessero fungere da frammentario ponte di roccia, di tre grandi pietre vicine allo Shinobi e di un albero colossale al suo fianco, alto decine di metri.

    " Che le luminose stelle illumino le nostre menti
    ...diamo inizio alle danze. "

    Queste ultime frasi vennero totalmente ignorate dal Grande ninja. Egli fissava invece le foglie frondose dell’albero, tentando di stimare un’approssimativa altezza dell’altissimo vegetale.
    « Davvero, abiti in una terra bellissima, ma penso che le manchi qualcosa... Dopo averti schiacciato come un insetto, lascerò il tuo cadavere dissacrato senza una degna sepoltura, poi tornerò nel mio paese, dove ordirò un piano per conquistare questo minuscolo villaggio Ninja.
    A quel punto, non lascerò che terra bruciata sul mio cammino.
    - Affermò il Titano con una certa soddisfazione. Sorrideva come un bambino alla vista di un nuovo giocattolo, divertito. - Allora sì che sarà perfetta! »
    L'avversario, dal canto suo, avrebbe assistito alla presenza di un Ninja non certo comune. Avvolto in un largo mantello opaco, la vista di qualunque altra cosa oltre il viso, come già detto ruvido e scabro, gli era negata. Allo stesso modo, non potè vedere le mani placcate di una pesante superficie metallica, nè tanto meno i Chakram e le Bolas appese alla cintola, la stessa che reggeva le tre tasche posteriori contenenti le altre armi dello Shinobi.
    Una sigaretta, ormai ridotta solamente ad un misero filtro, restava esanime già spenta tra le labbra del nostro Protagonista.
    Tossendo, frugò tra le tasche fino a trovare un'altra cicca e la inserì spenta fra le labbra. (Ovviamente, non sarebbe stato noto al nemico il fatto che quella sigaretta fosse esplosiva, salvo sorprendenti abilità di sorta.)
    « Il mio nome è Dihe... anzi! Meglio non sprecare fiato per presentarsi ad un cadavere.
    Diamo inizio alle danze.
    » Terminò con una certa nota di sarcasmo.
    Diheki convertì quanta più energia poté nelle spalle, abbassando il baricentro in una posa molto più compatta. Le spalle acquisirono una durezza senza pari, grazie ad una massiccia dose di chakra, contraendo ogni muscolo più fragile del suo enorme organismo.
    Nel sistema circolatorio, fluì chakra come in un torrente in piena, irrorando per intero di energia il Gigante.
    Questi, mani congiunte appena sotto al petto, partì in corsa per effettuare una spallata devastante. Ma non verso il ragazzo.
    Eseguì una poderosa spallata, correndo come un bisonte in carica, verso il tronco ligneo dell'albero mastodontico alle sue spalle. La base dell'albero si accartocciò a contatto con la sua enorme massa, rovinandosi di crepe e fenditure lunghe almeno un metro.
    A che pro?
    Quando pochi istanti prima il suo avversario stava parlando boriosamente, Diheki giunse facilmente alla conclusione che, concentrando un'elevata quantità di chakra, avrebbe potuto spaccare quell'albero alle sue spalle: ad un'altezza approssimativa di dieci metri dalla corteccia spuntavano rami lunghi quanto due uomini adulti e larghi qualche palmo, crescenti in lunghezza e diametro fino alla cima. La distanza che intercorreva fra i due avversari era di praticamente quindici metri, e calcolando anche la distanza tra l'albero alle spalle del Gigante e la mummia variopinta, essa arrivava a sedici metri.
    Con la caduta dell'albero verso l'altra isola, la possibilità che l'avversario venisse coinvolto nel crollo da grossi rami o, addirittura, dal tronco erano assai elevate; l'area coinvolta, inoltre, sarebbe stata pari ad, almeno, metà dell'isola dove l'avversario poggiava piede, dunque salvo ninjutsu difensive potenti, tecniche deambulatorie estremamente rapide o altre manovre simili difficilmente sarebbe scampato alla caduta dell'albero. Difficilmente sarebbe stato capace di muoversi di più di qualche passo nel corso della stessa azione, dunque uscire con una sola schivata era parzialmente fuori discussione.
    Ovviamente, queste sono solo mie conclusioni. Il Gigante considerò furbo schiacciare l'avversario con qualsiasi cosa avesse a tiro.
    La base del fusto scricchiolò rumorosamente, cedendo a tutta quella gran forza applicata. Il vegetale si ripiegò su sè stesso, cadendo ad una grande velocità verso il terreno.
    Esso finì la caduta solo qualche istante più tardi quando un grande boato rieccheggiò nella valle.
    Eppure le azioni del Gigante non terminarono di certo lì.
    Durante il crollo, Diheki attraversò il fusto ligneo, e, piantando la gamba destra a terra con potenza, disperse con questo suo movimento le ultime quantità di energie rimastagli ancora in circolo per la tecnica appena eseguito ed eseguì un salto verso l'alto.
    Nonostante la mole, fu in grado di saltare ben tre metri, sufficienti per salire in piedi sul tronco, oramai adagiato al suolo.
    La vista capace di penetrare addirittura l'oscurità, poteva controllare l'ambiente circostante e tentò di acuire i sensi per percepire che movimento avesse eseguito l'avversario per salvarsi da quell'assalto.
    In equilibrio sul tronco, abbastanza largo da non richiedere una stabilità superiore alla norma, in corrispondenza del terreno sull'isola da cui partì all'inizio della battaglia, armeggiò con le mani al di sotto della pesante cappa che proteggeva i suoi gesti alla vista, pronto ad ogni tipo di reazione.
    Con le fronde dell'albero crollato davanti a lui, non c'era alcun contatto visivo fra i due contendenti, e ciò donava un grande vantaggio a Diheki: l'avversario, per riuscire ad avere il Titano entro la sua visuale probabilmente avrebbe dovuto oltrepassare le fronde dell'albero, rendendosi visibile per primo all'attento
    shinobi. Un utilizzatore di armi a distanza o Ninjutsu non avrebbe potuto utilizzare armi senza il contatto visivo, per non rischiare di sprecare inutilmente energia tanto preziosa, un utilizzatore di Illusioni, per quanto pericoloso, richiede spesso una certa vicinanza con il bersaglio e, altre volte, un contatto visivo. Qualora l'avversario fosse stato un combattente di Taijutsu, tanto meglio per il Titano. Riassumendo, questa condizione sembrò ad un primo impatto favorevole solo a Diheki, che per muoversi non avrebbe dovuto scansare grossi rami o districarsi fra foglie e spazi minuti.
    Pronto ad eventuali reazioni dell'avversario, sarebbe rimasto immobile, nervi tesi, ad attendere l'inaspettato.
  3. Qualora l'avversario fosse uscito dal fogliame, sia saltando, sia correndo -anche camminando sul fianco del tronco-, sia in qualsiasi altro modo, Diheki avrebbe afferrato con la mano destra una delle sue due bolas e con l'altra tre shuriken, scostando il manto solo sul lato sinistro del corpo, per tenere nascosta l'arma a laccio.
    Sfruttando un lancio appena parabolico di questi ultimi, avrebbe tentato di lanciarli dove, ipoteticamente, durante lo spostamento avversario, questi avrebbe mosso i passi successivi, ad un'altezza ipotetica delle caviglie. Questo lancio, comunque, fatto con quanta più velocità potesse sfruttare naturalmente senza chakra, aveva la sola funzione di interrompere la corsa e di spingere il giovane avversario a schivare con un balzo, la più semplice tra le possibili opzioni concessegli.
    In qualsiasi caso, avrebbe seguitato con un lancio altrettanto veloce delle Bolas, potenzialmente inaspettato per il mantello, che mirasse le caviglie, preferibilmente, o le ginocchia qualora non avesse una linea di visuale precisa.
  4. Qualora avesse visto movimenti nelle fronde dell'albero, avrebbe tenuto quella zona moderatamente sotto controllo, dato che, possibilmente, l'avversario avrebbe potuto depistarlo creando movimenti falsati.
    Legato un Kunai con la Corda di Nylon tramite un nodo fatto di nascosto e velocemente sotto il mantello, avrebbe trattenuto un capo del filo con la mancina, avvolgendolo senza subire danni attorno alla mano grazie alla protezione di cuoio. E, infine, avrebbe scagliato il Dardo verso un ramo resistente, affinché si conficcasse, abbastanza lontano sul lato sinistro rispetto al nostro protagonista, che si discostasse verticalmente di un paio di metri oltre la corteccia. Avrebbe trattenuto il filo con la mano sinistra, controllando che il Kunai reggesse abbastanza bene ad una forza opposta. (Ovviamente, tra Diheki e il ramo scelto non ci sarebbero stati più di dieci metri, per evitare che il filo non fosse sufficiente in lunghezza.)
    Sfoderò infine l'altro Kunai e, sprecando questa volta un po' più di tempo, sempre sotto al mantello, fissò l'estremità libera della cordicella al foro dell'arma.
  5. Qualora lo Shinobi non fosse uscito dal fogliame e il fogliame fosse rimasto obbiettivamente immobile, l'avversario avrebbe dovuto utilizzare una strategia particolarmente vincente per riuscire ad essere efficace a più di venti metri di distanza, difficilmente Ninjutsu o Genjutsu raggiungono quel raggio se si è solamente Genin, e la precisione delle armi va letteralmente a puttane una volta superata la soglia limite dei venti metri.
    Insomma, in quel caso avrebbe assistito senza replicare, attendendo reattivo come una molla qualsiasi accadimento.

  6. Sorrideva sornione, il Gigante Diheki. Egli era Cacciatore, l'altro preda.
    Non poteva neppure immaginare che questa situazione potesse volgersi a suo svantaggio.
    E, quel giorno, proprio per questo motivo, peccò di Superbia.




    Off Game:

    SPOILER (click to view)
    Status Fisico:
  7. Nessuna Ferita.

  8. Chakra:
  9. 110/140.

  10. Armamentario Sprecato:
  11. Vario, in base alle opzioni.

  12. Tabella Riassuntiva:
    1. Tecnica "Carica - Tokken;
    2. Salto di tre metri e movimento gratuito > 3,5 metri;
    3. Altri due slot azione in base alla situazione ipotetica:
      A) Lancio Shuriken e Lancio Bolas;
      B) Nodo (gratuito), Lancio Kunai, Nodo (non gratuito)
      C) Attesa.

    Carica - Tokken:
    • Tipo: Taijutsu
    • Villaggio: Suono
    • Posizioni Magiche: Nessuna
    • Descrizione: Il ninja contrae ogni muscolo del corpo ottenendo una resistenza ai colpi e una potenza di impatto incredibile, infatti la resistenza e la forza aumenteranno di 3 tacche. In questa posizione tuttavia il ninja non è in grado di fare più che una semplice ma devastante carica portata con una spalla. Data l'enorme energia sprigionata questo colpo è tuttavia quasi impossibile da ostacolare o contrattaccare fisicamente e riesce anche ad abbattere grosse strutture (alberi, case, etc..) o avversari di forza e stazza di molto maggiori.
    • Livello: 5
    • Consumo: Medio
    Note:
  13. Una quantomeno accurata mappa della situazione creatasi potrete trovarla a questo link.
  14.  
    .
  15.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Fan
    Posts
    5,488
    Reputation
    +730
    Location
    Isernia (molise)

    Status
    Offline


    Il ragazzo dei Dashiba ascoltò con attenzione le parole del colosso, senza battere una palpebra.Pensando al suo villaggio non gli veniva in mente una sola ragione per cui dovesse continuare ad esistere.Ricordando tutte le torture, le urla , le grida, le morti che piano piano lo avevano portato a diventare un essere infido, subdolo, quasi una mal riuscita incarnazione del male, disse:

    “Se il distruggere il mio villaggio non implicasse la mia morte, sarei ben felice di lasciartelo fare...str****”

    Per il resto, vedendo la sua controparte così attiva, il genin sentì crescere in lui uno stilato odio nei confronti dell’accademico.La cosa singolare era che quel particolare odio non lo portava alla ferocia, alla follia...bensì lo spingeva in un circolo di puntiglioso e mortale calcolo della situazione.Del resto una persone che conosceva il male fisico meglio di qualsiasi altro essere, non poteva che voler diffondere questa propria conoscenza.
    Con interesse vide la forza del suo opponente abbattere il grande albero che troneggiava sull’altra isola.

    “ La forza certo non gli manca...”, sussurrò.

    L’albero incominciò ad incrinarsi e lentamente a crollare a terra.La caduta dello stesso fu inizialmente lenta, per poi aumentare di velocità solo nel tratto finale, cosa che diede il tempo allo shinobi di valutate con attenzione le sue mosse e a come meglio potesse raggirare Diheki. Conscio della propria forza, e dello spazio che lo circondava,il giovane aspettò fino all’ultimo.Quando l’enorme chioma dell’albero si fosse frapposta tra i due contendenti, in modo da negare all’uno la vista dell’altro, Miroku avrebbe impastato un mezzo basso , raggiungendo una capacità di schivata molto elevata(375). Si sarebbe quindi portato circa un metro più in là, cercano riparo dietro la possente roccia più alla sua sinistra.I rami dell’albero, sbatterono contro il terreno, spezzandosi oppure piegandosi. Miroku vide l’enorme pianta incunearsi far le tre pietre, colpendolo solo in minima parte.Infatti per recitare la farsa che la su mente perversa aveva partorito, doveva aspettare fino all’ultimo, così che il suo avversario pensasse che il Dashiba non aveva avuto il tempo di reagire.Del resto, se gli aveva mosso una tale offensiva, doveva pur pensare che potesse colpirlo.Stava di fatto che la sua enorme agilità, nonché il riparo delle pietre giganti lo avevano riparato completamente, ad eccezione di un ramo che aveva sbattuto contro la sua gamba infliggendogli una ferita quasi leggera.Certo non era un problema.Intanto, proprio in quegli ultimi momenti avrebbe cacciato un urlo con tutto il fiato ch aveva in corpo:

    “ AHHHHHHHHHHHHHHHHHHH”

    Quello che probabilmente l’accademico non sapeva era che il Dashiba era un attore perfetto[interpretazione].
    Intanto dietro la pietra che gli aveva offerto protezione, e che ora gli offriva riparo dagli occhi avversari, avrebbe composto i sigilli per la tecnica più banale e utile di questo mondo:

    CITAZIONE
    Tecnica della Moltiplicazione del Corpo - Bunshin no Jutsu
    Villaggio: Tutti
    Posizioni Magiche: Tigre, Cinghiale, Bue, Cane
    Questa tecnica permette di creare dei cloni di se, composti unicamente di chakra, i cloni saranno identici all'esecutore della tecnica nel momento in cui la esegue.
    Essendo costrutti illusori, le copie non possono ne' emettere suoni, ne' produrne a contatto con l'ambiente circostante, non possono lasciare impronte o muovere oggetti al loro passaggio, tuttavia possederanno un ombra.
    Le copie possono essere create ad una distanza massima di 3 metri dall’utilizzatore e possono allontanarsi dal ninja che le ha create di circa 10 metri, superata questa distanza si dissolvono in una nuvoletta bianca; questa avrà una dimensioni pari a metà della copia stessa e rimarrà presente per meno di un secondo. Se colpite fisicamente, il clone scompare. Un clone che non fa nulla di particolare dura 6 turni mentre un clone costretto a correre o altro dura solamente 3 turni.
    I cloni creati con questa tecnica, possederanno la controparte illusoria di qualsiasi arma del ninja che le ha create, ma potranno impugnare solamente armi base. Non potranno attaccare ma potranno simulare attacchi, ma non sarà possibile scagliare oggetti. Tutti i loro movimenti saranno eseguiti ad una velocità dimezzata rispetto quella del ninja e non potranno eseguire tecniche. Le copie potranno simulare attacchi a patto che l'utilizzatore consumi uno Slot azione, indipendentemente dal numero di copie che simula l'attacco.
    Tipo: Ninjutsu
    (Livello: 6 / Consumo di Chakra: Bassissimo per Copia)
    [Massimo numero di copie: Studenti 3, Genin 5, Chunin 7, Jonin D 9, Jonin C 11, Jonin B 13, Jonin A 15]

    CITAZIONE
    Caratteristiche dei Bunshin
    -Aspetto identico a quello dell'utilizzatore nel momento in cui esegue la tecnica, comprese le ferite, le quali sembreranno estremamente reali, con tanto di sanguinamento
    -Se una copia appare con ferite pesanti, non ne sarà influenzata nei movimenti a patto che non lo voglia l'utilizzatore
    -Velocità dimezzata rispetto all'utilizzatore
    -Durano 6 turni se immobili o costrette a piccoli movimenti. 3 turni appena se devono correre o saltare o simulare attacchi
    -Possono essere create entro 3 metri dall'utilizzatore, e non posso allontanarsi oltre i 10 metri da lui
    -Inodori, Intangibili, non emettono suoni
    -Proiettano un'ombra
    -Se colpite fisicamente, o se escono dal raggio della tecnica, scompaiono in un fil di fumo (Della durata di circa un secondo e le cui dimensioni sono pari alla metà di quelle della copia, la copertura che offre è parziale)
    -Possono simulare attacchi
    -Possiedono la controparte illusoria di tutto l'equipaggiamento del ninja, ma non possono utilizzare nessun'arma eccetto Kunai, Spiedi o Shuriken che dovranno impugnare al momento della creazione
    -Se lanciate, le suddette armi scompariranno nell'istante in cui lasciano la mano del clone
    -Non possono eseguire tecniche, ma possono simulare la composizione dei loro seal
    - Non possono attaccare

    Una sola copia sarebbe comparsa tra le fronde posizionata in maniera tale che i rami le coprissero dalla vita in giù.Dalla posizione di Dhieki non era possibile scorgerla, a causa delle grosse fronde e delle foglie, ciò nonostante, proveniendo dalla sua direzione e avvicinandosi, quella sarebbe divenuta visibile e sarebbe sembrato che il tronco l’avesse centrata sulle gambe , intrappolandola.
    Utilizzando quindi una particolare abilità del suo villaggio, *I cloni parlanti, unita alla sua capacità di attore, avrebbe recitato una parte perfettamente perversa:

    “ TUU accademico di merda!!! Guarda che hai fatto alla mie gambe!!!Dove sei fglio di una Tr***! Non mi servono ad un Ca*** le gambe , se ti prendo ti spacco le ossa ad una ad una! Ehi tu Str**** dove Ca*** sei?!”

    Avrebbe continuato così, in un tono furibondo e al contempo sofferente,fin qundo il ninja avversario non fosse arrivato.Il suono, grazie a quella particolare abilità, proveniva direttamente dalla copia, e non dal Dashiba che era nascosto dietro la roccia e , tra i rami dell’ albero cercava di seguire la scena.Intanto le sue mani correvano rapidamente ad unire il suo “Lanciabende” ad un kunai.
    Se tutto fosse andato secondo il suoi piani, l’avversario sarebbe arrivato probabilmente a dare il colpo di grazia.L’interpretazione dl ninja del bastone era perfetta e il non credervi avrebbe significato solo una pari abilità dell’avversario.Ciò nonostante anche in quel caso, e lui lo sapeva bene, Dhieki avrebbe dovuto conoscerlo più affondo per smascherarlo...
    Inoltre era convinto di avere buone probabilità di ingannarlo perchè, dalle parole che lui aveva usato, il ninja aveva capito che era ansioso di mettergli le mani addosso e che quindi volentieri lo avrebbe ucciso, casomai torturandolo prima, ma lo avrebbe fatto.
    Qualora Diheki fosse andato a vedere cosa effettivamente fosse successo,il Dashiba avrebbe aspettato il momento propizio per il suo attacco.Quando poi quello si fosse mostrato più vulnerabile, o concentrato sulla copia, silenziosamente sarebbe sbucato dal suo nascondiglio, cercando di non rientrare nel campo visivo dell’accademico mantenendo comunque una distanza minima di 5 metri. Quindi avrebbe lanciato, rapidi e letali, due chakram [potenziamento mezzo basso ciascuno, for 250]. Il primo avrebbe mirato al collo o meglio, se la posizione dell’avversario lo avesse permesso, alla nuca. L’altro alla gamba, la destra, più precisamente per recidere i tendini del ginocchio, nel caso in cui l’avversario fosse stato di spalle, altrimenti al quatricipite della medesima gamba.



    CITAZIONE
    Ferite subite: quasi leggera alla gamba sinistra.
    Chakra consumato: 20/140
    Equipaggiamento: lanciabende collegato a kunai
    La descrizione del lanciabende sarà data dopo il suo effettivo utilizzo.

    * Cloni parlanti
    Tramite questa abilità il ninja sarà in grado di conferire capacità vocali alle sue copie incorporee a patto che muova anch'egli la bocca. Si andrà quindi a generare un collegamento chakrico tra padrone e creazione che permetterà tale emissione vocale. Tale collegamento di chakra costa un bassissimo per clone interessato.

    image

    In blu Miroku, in viola la copia.



    Edited by DioGeNe - 14/2/2009, 13:05
     
    .
  16. Diheki Tabako
        Like  
     
    .

    User deleted


    « A chi dici "Stronzo", brutto succhia palle, eh? » Parole vuote. Parole mai dette.
    Scrivo Vuote perché è l'aggettivo che più qualifica una simile espressione. Addirittura Diheki, il rozzo, stupido e grezzo Shinobi di chissà quale villaggio, reputò inutile considerarla un'offesa. Pertanto rimase zitto, addolcito in viso da un largo sorriso compiaciuto.
    Per quanto sia rozzo, stupido e grezzo, addirittura Diheki ben sapeva, grazie alle numerose lotte vinte, che il primo a perdere la calma in una lotta tra uomini ne sarebbe uscito perdente. Non doveva, e non era solito, essere totalmente freddo nelle sue gesta, ma l'ira più sfrenata lo caratterizzava soltanto nelle battaglie più durature e accanite - sperava anche che questa non fosse una di quelle, ma chiaramente questo è un altro discorso. Proprio per ciò era compiaciuto, forte di una superiorità psicologica notevole, grazie alla quale sarebbe stato facile schiacciare l'avversario. Del resto una persona che conosceva il male fisico meglio di qualsiasi altro essere, non poteva che voler diffondere questa propria conoscenza.
    Ritiro le mie parole: non sarebbe stata, quella, una lotta tra uomini, ma una sfida per valutare chi sia più vicino al Male Fisico.

    Envy ~ Invidia


    L’albero, come preventivato, cadde provocando un frastuono fragoroso a terra. E, come preventivato anche questo, sentì un fortissimo grido provenire dall’altra sponda dell’isola. Avvertì le parole dell’altro, sentendole chiaramente provenire proprio dalle fronde: sembrava che questi fosse rimasto intrappolato - o privato delle capacità motorie - da qualche parte poco più in là.
    « Vengo lì e ti spacco IO le ultime ossa rimaste sane, stupido ninja incapace. » Avrebbe detto Diheki, se non fosse rimasto leggermente insospettito da un lieve dettaglio. (Quindi non disse nulla, sia chiaro.)
    Quello che probabilmente il Dashiba non sapeva, era che l’accademico sapeva scovare perfettamente gli attori. Soprattutto quelli scarsi. Ovviamente, quello del Titano era solo un sospetto, ma abbastanza vivido nella sua mente da variare il piano iniziale di tracciargli una strada diretta nelle gengive.
    Perché mai avrebbe dovuto:
    • Rivelare la sua posizione, dato che, nascosto nelle fronde com’era, avrebbe facilmente potuto rimanere acquattato là dov’era e tendere una trappola al Gigante?
    • Rivelare il fatto di essere stato tanto duramente ferito, aggiungendo una vitale informazione, anche se in preda all’ira, relativa al fatto di essere stato privato delle capacità motorie?
    • Sbraitare una sequela infinita di spergiuri senza sosta alcuna?
    Senza senso. Quando Diheki era ormai in procinto di attaccare direttamente l’avversario, pensò che qualcosa nelle parole dell’altro era fuori luogo: certo, quelle parole potevano anche essere veritiere… ma perché rischiare?
    Tirò fuori con un rapido gesto della mano destra (libera di armi e fili, dato che non aveva visto movimenti nel fogliame, nonostante avvertisse chiaramente la voce dell’altro) l’ultima Sigaretta Esplosiva. Non prima di essersi inginocchiato, si abbassò per infilare l’ordigno in una fessura dell’oramai rovinata corteccia. Provata per la caduta, probabilmente sarebbe già crollata entro breve tempo... perché non sollecitare il processo? Fece fluire abbastanza energia affinché l’oggetto esplodesse soltanto una manciata di secondi più tardi, provocando la plausibile rottura del tronco nel suo ipotetico punto medio. Cercò di fare il movimento nel modo più silenzioso possibile, perché la sua “strategia” potesse andare a buon fine.
    Con una manciata di Sigilli Magici, concluse quella farsa, con la più semplice tra le semplice tecniche Ninja.
    La Tecnica della Moltiplicazione del Corpo.
    Davanti al Titano, apparve dal nulla un esatto replicato a sua immagine e somiglianza... Stupefacente! Non aveva mai usato quella tecnica in uno scontro: temeva di non riuscire ad eseguire la corretta sequenza di sigilli. Caricato un balzo, saltò a sinistra fino a finire stabile su di un masso volante poco distante, mentre al contrario la copia rimase sul tronco. Qui, dato che la sua posizione si discostava di un paio di metri rispetto a quella originaria, cercò con lo sguardo l’avversario... ma non lo vide. Probabilmente, egli aveva trovato una buona copertura e anche da quel punto il Titano non fu in grado di localizzarlo. Spiccò un’ultima serie di brevi slanci, concentrando un'esigua quantità d'energia nelle gambe per aumentare la distanza dei balzi, verso l’isola più grande, sulla quale atterrò presto. Mancando la visuale tra sé e l’avversario, questi non avrebbe potuto intercettare il salto con un lancio di armi, quindi reputò sicuro sfruttare questo breve istante. Con pochi e veloci passi, si portò al di fuori della chioma frastagliata terminando finalmente quel movimento discontinuo. E qui, finalmente, si lasciò andare ad un profondo respiro di soddisfazione, scorgendo di sfuggita nella fitta spuma verdastra il profilo addolorato del Dashiba sotto a un ramo con entrambe le gambe.

    Orgoglioso della sua “intelligente” mossa, ricapitolò mentalmente i passi della, a suo avviso, decisiva tattica. L’avversario, nascosto o intrappolato nei rami, per quanto potesse saperne il Gigante, anche prima di averlo finalmente visto, doveva avere una contromossa efficace: andargli incontro testa bassa sarebbe risultato inutile. Così sfruttò la tecnica della moltiplicazione del corpo per gettare eventualmente un esca all'avversario, decisamente credibile, considerando che l’altro non aveva alcuna visibilità nei suoi confronti durante l'esecuzione della tecnica e durante il salto del corpo principale verso la seconda isola e reputando troppo pochi i secondi concessigli prima dell’esplosione perché l’altro credesse che quello non fosse l'originale. La trappola sarebbe scattata sulla falsa copia e, solamente allora, quando l’isolano sarebbe stato al colmo della gioia, la sua scomparsa avrebbe lasciato il Dashiba interdetto per quel fugace istante necessario da rimanere intrappolato nei rami dell’albero, il quale sarebbe presto precipitato a terra.
    Occultato il Gigante dalle frasche, rispetto alla vera e non nota posizione dell’avversario, controllò con un gesto del capo i movimenti della copia, che si mosse con una certa velocità - fingendo di essere però rallentata nei gesti dal fogliame, perché l’avversario reputasse quella sua momentanea lentezza causata dall’intralcio vegetale. Il costrutto chakrico si mosse con relativa velocità tra le frasche e, appena raggiunta la copia del Dashiba le si avvicinò talmente tanto da sfiorarne il naso con un ghigno bonario, per, calcolò Diheki, sbeffeggiare l’avversario.

    Puff. Il Gigante osservò davvero stupito due dischi circolari partire da un altro punto, ben lontano, dissolvere sé stesso in una nuvola di fumo, troncando i rami incontrati di netto e volando ben lontano. I due dischi, parve, squarciarono il cielo stellato, scomparendo tra i lumi nell’alto della volta celeste.
    Il Titano rimase di stucco. Aveva colto una certa vena menzognera nelle parole dell’altro, ma mai avrebbe immaginato che, in realtà, costui era riuscito a scampare al primo attacco, tanto insidioso, quanto letale.
    BOOM! La Sigaretta esplose proprio in quell’istante, spargendo schegge a raggiera spaccando il tronco proprio dove questi poggiava sulla prima delle due isole. Esso venne attirato al suolo dalla forte attrazione gravitazionale, strisciando goffamente tra un masso e l’altro, lasciando sul suo passaggio solo rami rotti e fogliame. Il suolo era rimasto intriso di foglie e rami, meno stabile di quanto non fosse invece la candida erbetta di poche decine di secondi prima.
    Qualche secondo appena fu sufficiente, poi l’albero precipitò nel vuoto. Non ci è dato sapere se qualcuno si trovasse sotto a quell’isola volante, arena inaspettata per un esame Chunin.

    Vista pressapoco l'origine dei due Chakram, poteva facilmente immaginare dove l'avversario si nascondesse. Ora era anche a conoscenza, avendo visto l'avversario dissolversi durante il crollo dell'albero, che le sue copie, anche non corporee, avevano la facoltà della parola, quindi eventuali trappole o trucchi uditivi non avrebbero funzionato. Ogni movimento dell'altro che avrebbe discostato la sua figura dalla copertura del masso sarebbe stato sicuramente visibile, pertanto ogni tentativo di passare all'attacco sarebbe stato rivolto a vantaggio di Golia.
    « Beh? Tutto qui? - aggiunse con tono sarcastico, proprio perchè l'altro avesse una chiara idea della sua posizione - Cazzo, oh. Sei parecchio scarso. » Forte fisicamente, sperava soltanto di approcciare uno scontro fisico degno di tale nome. La distanza non era certo il suo territorio favorito, ed essere riuscito ad accorciare le distanze senza esserne uscito ferito era già un incredibile avvenimento degno di nota. Eppure proprio a causa dei metri interposti tra i due contendenti, egli non avrebbe dovuto effettuare alcuna pose difensiva, dato che avrebbe avuto tutto il tempo di posizionarsi in vista di un qualsiasi attacco.
    Sorrideva ancora sornione, il Gigante Diheki. Egli era ancora Cacciatore, Però, questa volta, avvertì una sorta di gelosia nei confronti di un avversario capace di scampare alla caduta di un albero tanto grande e, soprattutto, alla sua capacità di calcolare una strategia così accurata in un breve istante.
    E, quel giorno, proprio per questo motivo, peccò di Invidia.




    Off Game:

    SPOILER (click to view)
    Status Fisico:
  17. Nessuna Ferita.

  18. Chakra:
  19. 100/140.

  20. Armamentario Sprecato:
  21. 1 Sigaretta Esplosiva I - Inesplosa e inattiva, in bocca.
  22. 1 Sigaretta Esplosiva I - Esplosa durante la caduta dell'albero.

  23. Tabella Riassuntiva:
    1. Utilizzo e Attivazione della Sigaretta Esplosiva I (1/2 Basso);
    2. Tecnica Base: Moltiplicazione del Corpo. (Bassissimo) [Si legga la tecnica nel post precedente]
    3. Salto di sei metri di lunghezza, per andare dall'albero all'isola A;
    4. Movimento > 7 mt. composto di due balzi, da A a B e da B alla Seconda Isola (Potenziamento Bassissimo);
    5. Movimento della Copia > 14 metri circa;
    6. Movimento Gratuito > 3,5 mt.
    Note:
  24. Una quantomeno accurata mappa della situazione creatasi potrete trovarla a questo link.
    La parte in verdastro sfumata sono i resti - ramoscelli e foglie- provocati dall'impatto dell'albero sul suolo. L'albero, ovviamente, non c'è più.

  25. Se una Cartabomba I è capace di far saltare un masso, perchè non dovrebbe spaccare un albero, già danneggiato in precedenza? XD

  26. Anche Diheki ha l'abilità Interpretazione. Questo favorisce il ragionamento effettuato all'inizio del turno, che altrimenti potrebbe sembrare sleale.
  27.  
    .
  28.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Fan
    Posts
    5,488
    Reputation
    +730
    Location
    Isernia (molise)

    Status
    Offline

    Il Dashiba vide i movimenti del suo avversario.Era un coglione...ma un coglione che in un modo o nell’altro era riuscito ad arrivare nella sua isola senza subire contrattacchi.Certo lui glielo aveva permesso...ma questo non era un problema.
    Essendo i suoi proiettili andati a farsi benedirete, quindi avendo mostrato la sua posizione,il Dashiba sbucò fuori dal suo nascondiglio giusto in tempo per beccarsi l’insulto del foglioso.
    Sorrise mesto, benchè le bende coprissero parzialmente quella sua espressione.
    Dopo di che si mosse molto rapido.Congiunse le mani e compose rapidamente quattro seal:



    CITAZIONE

    Proiettili invisibili
    Villaggio: Bastone Crisoelefantino
    Seal: Quattro
    Descrizione: Questa illusione si esegue su un'arma da lancio e si attiva quando il proiettile entra nel campo visivo dell’avversario.Caduto sotto l'effetto dell'illusione, la vittima di fatti non vedrà il proiettile nemmeno partire e, con esso, tutto quello che vi è annesso, sebbene ne potrà ancora sentire il suono.
    Al grado genin la tecnica sarà applicabile solo ad armi da lancio di taglia piccola.
    Tipo: Genjutsu
    [color=green][Livello: 4-5 / Consumo di Chakra: Medio-Basso per proiettile]



    Rapidamente la mano corse alla sacca porta shuriken dove prelevò quattro proiettili.Ovviamente la tecnica agì solo su quello al quale il ninja del Bastone aveva applicato precedentemente il lanciabende.
    Potenziando il braccio con un mezzo basso[ for: 250], Miroku lanciò tutti e quattro i proiettili, ma Diheki ne avrebbe visti solo tre, che avevano un'importanza fondamentale:da una parte coprivano il suono del quarto kunai, dall'altra costringevano a difendere verso il basso.Le tre armi volarono parallele al terreno all’altezza del petto dello shinobi.Due fuori bersaglio a dieci centimetri ai lati del folgioso,uno per parte, il terzo poco a sinistra dello sterno.Il quarto proiettile, quello invisibile, avrebbe mirato leggermente più in basso all’alteza dello stomaco. Nelle vicinanze del suo bersaglio si sarebbe attivato , inoltre, il lanciabende[bassissimo]:


    CITAZIONE

    Lanciabende
    Piccolo meccanismo capace di disperdere in un raggio di sei metri un numero di bende tali da ricoprire il terreno.Se l'ordigno esplode a meno di 1.5 metri dall'opponente le bende gli si spargeranno anche addosso.Per liberarsi sarà necessario consumare uno slot azione.


    In relazione al movimento difensivo del foglioso , Miroku sarebbe quindi scattato e avrebbe sfoderato una particolare arma: la lama di Horus, una scimitarra dalle dimensioni ridotte, prossime a quelle di una wakizashi.
    Il Dashiba percorse i sette, otto metri che li dividevano, per poi menare un singolo fendente , dal basso verso l’alto, che tranciasse l’avversario lungo l’asse del suo corpo, dalla pancia fino alla testa.Il colpo era portato ad una velocità molto elevata, chiaro indice di una maestria non indifferente [un basso potenziamento velocità, maestria vel : 300, pot 21].Sarebbe quindi leggermente arretrato, portandosi in guardia.



    SPOILER (click to view)
    Ferite subite: quasi leggera alla gamba sinistra.
    Chakra consumato: 57.5/140
    Equipaggiamento: lanciabende collegato a kunai, 2 chakram, 3 kunai usati.Lama di Horus in mano.

     
    .
  29. Diheki Tabako
        Like  
     
    .

    User deleted


    Conosciamo, noi cultori del Bujutsu, forse un errore peggiore, relativo all’arte del combattere, di spingere l’avversario verso ciò che gli riesce meglio? Chiunque comprenderebbe bene che, all’atto pratico, gettarsi incontro ad un Kaguya - se non si è ben armati - equivale probabilmente ad un plateale suicidio, così come lo è combattere fissando negli occhi un Uchiha o afferrare le chele di un membro del clan Soshi. Benché Diheki stesso sicuramente non possa vantare un cognome similmente noto, con la forza dimostrata fin dai primi attimi dell’incontro, qualsiasi avversario avrebbe dovuto comprendere che sarebbe stato quantomeno intelligente tenersi al di fuori del suo Uchima.
    (Dicasi Uchima la distanza entro la quale per portare un attacco è sufficiente compiere un movimento breve, generalmente un passo soltanto, e attaccare con tutta la potenza disponibile).
    ...E il Dashiba non soltanto vi entrò, ma lo fece in maniera alquanto stupida! Meglio però narrare gli eventi in ordine.


    Sloth ~ Accidia


    La mummia sbucò fuori dal suo sicuro nascondiglio, mugugnando appena al di sotto del bendaggio. Il Titano, dal momento che non poté vedere così lontano con precisione anche per via della carenza di luce, pensò che avesse farfugliato una qualche offesa nei suoi confronti, ma la cosa non lo turbò affatto. Alla vista di quattro velocissime posizioni magiche, il Gigante si preparò ad una tecnica di qualunque tipo. Pertanto tese i muscoli delle gambe e acuì i sensi quanto possibile. Non appena, terminati i sigilli, l’avversario mosse lesto le mani verso le sacche porta armi, potevamo ritrovare un errore tattico abbastanza rilevante, già in questa prima azione.
    L’analisi delle Shidai (Circostanze) è di primaria e vitale importanza: l’utilizzo di dardi a distanza è privo di utilità quando l’avversario ha a disposizione una copertura vicina. Non appena il Titano vide la punta acuminata di tre Kunai, estratti abbastanza lentamente affinché lui li potesse scorgere, scartando così la possibilità che quelle lame potessero effettuare una traiettoria parabolica e superare con efficacia la roccia, effettuò un lungo passo per tornare nella posizione coperta di pochi istanti prima. Con l’utilizzo evidente dei sigilli, il Gigante ebbe modo di preparare la reazione con qualche prezioso istante di preavviso, limitando così al minimo il dispendio di Chakra. I tre kunai proseguirono nella loro traiettoria rettilinea fino a perdersi distanti, mentre un quarto apparve improvvisamente disperdendo bende proprio dove si trovava Diheki un secondo prima, abbastanza distanti.

    Trovandosi in una condizione di Toma, cioè campo aperto, l’omaccione non poteva competere con tutta la sua forza, pertanto cercò di studiare una strategia che lo conducesse ad un avvicinamento con l’avversario, ma non gli fu necessario concluderla. Sentì il chiaro rumore di calpestio di sterpi, e bastò un breve sospiro di sollievo perché le sue mani riprendessero a fremere per l’eccitazione.
    L’avversario gli arrivò innanzi, parandoglisi di fronte letteralmente spada tratta. L’arma gli sembrò una particolare Wakizashi, avente però la lama ricurva e con alcuni ornamenti particolari unici.
    I suoi movimenti sembravano quelli di un praticante esperto, simili a quelli di un certo ninja di Konoha che aveva combattuto tempo prima, un tale Itai... però non ebbe il tempo di elogiare troppo a lungo le capacità dell’avversario, né tanto meno schivare un attacco così rapido.
    Alzò il braccio destro sopra la testa, irrorandolo con una ridotta quantità d’energia per irrobustire l’arto, bloccando il fendente - effettuato con la mano sinistra. La parte tagliente danneggiò la protezione di cuoio indossata, lacerò il bendaggio e squarciò la carne in un taglio di leggera entità sull’avambraccio, poiché attutito dalla protezione e dalla naturale resistenza del gigante. Egli però digrignò i denti, trattenendo a forza un gemito di dolore.
    La ferita non era grave: non poteva impensierirlo. Però uno smacco al suo orgoglio era stato il fatto di non essere stato il primo a ferire il nemico.


    Seguì l’arretramento dell’avversario per mantenere costante la distanza che intercorreva tra i due e sfruttò lo slancio di questi due passi per attaccarlo. Durante lo spostamento, con un ampio gesto del braccio destro - quello ferito - alzò l’arto sopra la testa. Facendo ciò, però, lascio fluire il sangue della ferita nel palmo della mano e assunse una posizione di Shuto. Incanalò il sangue tra mignolo e anulare, lasciando che rifluisse in quello spazio senza seccarsi.

    Migi Jodan Shuto Uchi.

    Tenendo le dita tese e contratte, avrebbe utilizzato il bordo esterno del palmo per attaccare... ma era soltanto una finta! L’attacco, abbastanza lento e d’apertura, non aveva una portata sufficiente a raggiungere il bersaglio (le tempie dell’avversario), che avrebbe mancato di pochi centimetri se anche fosse rimasto immobile, sebbene soltanto un occhio esperto o di un mediocre conoscitore del suo stile di combattimento avrebbe potuto scorgere la finta.
    Il vero scopo del gesto era quello di distendere di colpo le dita della mano e cercare di spruzzare quel sangue accumulato (e le ferite da taglio, è risaputo, provocano un veloce sanguinamento) verso gli occhi del nemico.
    Con un istantaneo calcio basso effettuato dall’esterno verso l’interno con la gamba sinistra - favorito il gesto da un’ampia rotazione delle anche per lo Shuto in esecuzione - tentò di colpire il ginocchio destro, speranzoso del fatto che l’attenzione della mummia fosse relativa agli attacchi alti e che il suo low kick era stato eseguito immediatamente dopo l’attacco sanguigno. Sperava di trovare il nemico parzialmente accecato e incapace di vedere per via del suo attacco precedente. Anche questa volta, non sarebbe stato necessario l’uso di chakra.
    Ritraendo braccio e gamba assieme, e ottenendo nuovamente una posizione stabile, avrebbe invertito la rotazione delle spalle e ridotto appena la distanza con l’avversario.

    Per il gran numero di attacchi effettuati, l’avversario poteva aspettarsi che quello sarebbe stato l’ultimo dei suoi colpi. Così Diheki cercò di farlo sembrar tale.

    Jodan Nihon Nukite Uchi.

    Caricò la mano destra sotto la spalla, facendo ruotare il braccio durante l’esecuzione del colpo, perché arrivasse preciso e letale in direzione del volto avversario. Indice e Anulare, rigidi, miravano ciascuno ad un occhio differente dell’avversario, mentre al contrario il medio avrebbe dovuto fungere da “mirino”. Privo di chakra ad aumentarne la velocità, Diheki voleva che l’avversario pensasse che il suo chakra fosse stato disperso in un mero aumento della forza, gridando. L’emissione di un Kiai rigido e compatto avrebbe dato credibilità al colpo, e grazie alle sue doti interpretative sarebbe stato verosimile che quell’ultimo attacco fosse quello conclusivo e topico di quella combinazione.
    Niente di più falso.
    Che il Nukite andasse o meno a segno, caricò un’elevata quantità di energia nei muscoli della gamba sinistra, caricando l’ultimo attacco della combinazione, un vero e proprio Colpo di Ginocchio.

    Il combattimento fisico si fonda su di una serie di riflessi condizionati, poiché combattendo non c’è più tempo per il raziocinio e il solo istinto deve guidare le azioni di entrambi i combattenti. Lo sviluppo di questi riflessi condizionati attraverso la ripetizione estenuante di semplici esercizi consente di sviluppare tecniche di combattimento, altrimenti note come Giho oppure Waza. Eppure, ciò che è sempre costante, nonostante cambino le tecniche in base all’utilizzo di varie armi o di stili di combattimenti differenti, è ciò che chiamiamo Heiho altrimenti nota come strategia, cioè il modo in cui si utilizzano le tecniche di combattimento, siano esse veri e propri Jutsu o semplici attacchi. (Era stato utile l’addestramento prolungato all’interno del Ganjouki Shibu Dojo!) Il Titano iniziò quel combattimento con l’uso di una manciata di differenti Strategie.
    In particolare, il Nitobun no Heiho è un attacco a ritmo spezzato, utile soprattutto per avversari più veloci, capaci di schivare anche le combinazioni più complesse. Spesso, grazie ai riflessi di un nemico del genere, per quanto sia rapido e potente il colpo effettuato, questi sarà sempre capace di bloccarlo o schivarlo. L’esecuzione è semplice: bisogna - mentre si esegue un attacco o una tecnica - fermarsi un breve istante durante l’esecuzione, in particolare se la velocità dell’attacco è differente rispetto a quella dei colpi precedenti. Spezzando il ritmo con un attacco più veloce o più lento, permetterà all’attaccante un breve istante di distrazione nella difesa avversaria, che troverà più complesso, nell’immediato parare il colpo. Effettivamente, fermando la tecnica per un istante, la difesa dell’avversario passerà oltre all’attacco sferrato, che potrà con una possibilità notevolmente maggiorata essere portato a termine. Con questo Heiho, alti riflessi sono assai pericolosi. (La ginocchiata ha più probabilità di andare a segno anche per un principio di Metsuki: attacchi al viso, o in punti vitali, riescono spesso a far sobbalzare i nemici con lo spirito più debole, permettendo così che l'attacco sucessivo possa andare a termine.

    Mawashi Chudan Hittsui

    Così il Titano alzò la gamba sinistra, effettuando un primo movimento, una finta, concludendo poi la ginocchiata dopo un breve istante. Il Gigante si aspettava che, con tutte le finte effettuate fino a quel momento, l’avversario potesse reagire a quest’ultima e attaccarlo (con un vero e proprio attacco di opportunità). D’altronde sperava proprio in una reazione simile, perché a quel punto avrebbe avuto davvero notevoli difficoltà a schivare la ginocchiata, mentre invece Diheki - ritratto il braccio - non ne avrebbe avute grazie ad una buona guardia alta, a differenza di quella già intaccata del Dashiba. Con un movimento rotatorio delle anche, alzò il ginocchio sopra la linea di queste, effettuando una ginocchiata circolare che mirasse il busto della mummia. La potenza e la velocità del colpo, benché interrotte a metà durante l’esecuzione, non ne uscirono minimamente intaccati, ma, anzi, il devastante vigore dell’attacco sarebbe rimasto inalterato. Possibilmente, se l’attacco fosse stato portato correttamente a termine, l’avversario sarebbe scagliato di qualche metro più in là, volando al di fuori dell’isola senza alcuna possibilità di salvezza (forse!).

    Smise però di sorridere sornione, il Gigante Diheki. Dall’alto delle sue capacità combattive, quello scontro stava prendendo una piega parecchio noiosa. Anche se, piuttosto che “Noia” preferirei chiamarla “Accidia”.




    Off Game:

    SPOILER (click to view)
    Status Fisico:
  30. Ferita Leggera (Sanguinante): Braccio Sx.

  31. Chakra:
  32. 65/140.

  33. Armamentario Sprecato:
  34. 1 Sigaretta Esplosiva I - Inesplosa e inattiva, in bocca.
  35. 1 Sigaretta Esplosiva I - Esplosa durante la caduta dell'albero.

  36. Tabella Riassuntiva:
    1. Difesa: Movimento di schivata > 2 mt.
    2. Difesa: Lanciabende oltre gittata
    3. Difesa: Parata della Wakizashi (½ Basso: Resistenza 275)
    1. Gratuito: Movimento > 3,5 mt.
    2. Gratuito (Finta 1): Finta al Viso (Velocità 175);
    3. Azione: Schizzo di Sangue al viso (Velocità 175);
    4. Azione: Low Kick (Potenza 12,5; Velocità 175);
    5. Gratuito: Grido, con abilità Interpretazione;
    6. Azione: Colpo agli occhi (Potenza 12,5; Velocità 175);
    7. Gratuito (Finta 2 => AdO): Alzare la Gamba (Velocità 175);
    8. Tecnica Avanzata: Colpo di Ginocchio (Medio: Velocità 225; Forza 300);

    Colpo di Ginocchio
    • Villaggio: Tutti
    • Posizioni Magiche: Nessuna
    • Descrizione: Una tecnica di Taijutsu dove il ninja porta una potente ginocchiata al busto avversario, data la particolare esecuzione può anche essere eseguita partendo da una distanza di circa tre metri raggiungendo il bersaglio con forza e velocità normalmente non raggiungibili dai propri parigrado, infatti entrambe aumenteranno di 3 tacche. Data la potenza e la natura del colpo anche se parato questo colpo porterà a un leggero disorientamento il difensore scagliandolo anche a diversi metri di altezza e distanza.
    • Tipo: Taijutsu
    • Livello: 5; Consumo: Medio

    Note:
  37. La grande quantità di termini nipponici sono tratti da una mia ricerca e lettura di un paio di testi relativi all'arte del combattimento orientale tra Samurai e/o Ninja. Mi auguro che non renda il tutto di difficile comprensione.
  38. Vorrei che si tenessero in considerazione gli Heiho sfruttati (senza saltarli piè pari come se non avessi scritto nulla), dato che si tratta di vere strategie dei combattimenti ninja nel giappone feudale e sono state trovate grazie ad una mia ricerca personale in biblioteca. XD
  39. Il testo della tecnica "Colpo di Ginocchio" non specifica con precisione come questa deve essere portata. Ritengo che, con l'adeguata spesa di chakra, sia possibile anche effettuare un colpo circolare e che la spinta possa dunque essere perpendicolare al punto d'impatto.

  40. "Con uno slot difesa si può, solo in contrapposizione ad una aggressione, spostarsi di pochi metri per scansare, ad esempio, un lancio di armi a distanza; lo spostamento massimo è di 2 metri. Non sarà possibile usare più slot difesa per muoversi."[Cit. Regole di Combattimento]

  41. Una quantomeno accurata mappa della situazione è disponibile a questo Link.
  42.  
    .
  43.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Fan
    Posts
    5,488
    Reputation
    +730
    Location
    Isernia (molise)

    Status
    Offline

    Diheki sentì ridere l’avversario sotto le bende quanto un taglio rosso gli segnò il braccio.

    “Che c’è ? Fa male?Haha..”

    Eppure mantenne la guardia alta , le due spade in pugno...Diheki non si fece aspettare.Il genin attaccò deciso con un colpo di mano, ma era troppo lento.I riflessi del ninja del bastone erano tropo elevati perché un attacco del genere potesse impensierirlo(rif 325).Piegò il braccio bendato a protezione della testa, aumentano con la spada la superficie difensiva...per questo nemmeno uno schizzo di sangue gli colpì gli occhi...
    Quando vide il liquido cremisi, per un attimo cedette che fosse il suo e che, in qualche maniera, l’avversario lo avesse compito..ben presto si rese conto che così non era...
    Diheki tentò quindi con una spazzata al suo ginocchio sinitro...ancora troppo lento...forse credeva che il suo giochetto con il sangue lo avrebbe messo in scacco, ma così non era. Senza bisogno di chakra, il ragazzo spinse sulla gamba che era bersaglio dell’attacco nemico, così da innescarne una rotazione ,nello stesso verso dell’attacco, sull’altra gamba...

    “ Dovrai impegnarti di più ahah!”

    Il Dashiba stava giocando...quei colpi per lui erano quasi fermi...
    Un nuovo colpo di Dhieki, nuovamente alla testa.Questa volta il ninja si spostò in avanti, entrando nella guardia avversaria...avrebbe così potuto maciullarlo per bene...Però si era fatto ingannare dall’urlo che Diheki aveva lanciato...credeva che quello fosse il suo ultimo attacco..per questo quando il ginocchio di quello lo colpì ferocce nello stomaco potè dirsi stupito...

    Riuscì tuttavia ad impastare un basso in resistenza per non farsi troppo male e ad usare il chakra adesivo per non essere scaraventato dalla forza del calcio.Si ritrovò comunque un metro più in là, al margine dell'isola fluttuante.Lo stomaco gli faceva malissimo, e lui se lo teneva.La ferita che aveva subito era pari a leggera, in quanto oltre l’impasto chakrico, le sue bende avevano di per se un certo grado di protezione...


    CITAZIONE

    Benda spessa:
    difesa: 5
    Particolari bendaggi.Tramite il trattamento con il chakra e i materiali particolari usati hanno una resistenza maggiore del normale.Questo comporta un costo maggiore per una protezione unicamente per busto e addome


    “ AH...e quindi alla fine ce l’hai fatta a colpirmi...notevole..”

    Nonostante il tono contenuto Diheki avrebbe capito che esso celava un rabbia furibonda...avvrebbe dovuto stare attento, perché il suo prossimo attacco avrebbe mirato ad ucciderlo...
    Il Dashiba si rigirò le spade nelle mani, la seconda che aveva appena estratto.Poi, con gli occhi ridotti a fessure, scattò verso il suo rivale.Mentre scattava la spada nella mano destra, volse la lama verso l’alto, caricandosi per un colpo ascensionale...che però non avvenne mai...
    Lo volle ricambiare con la stessa moneta...ma lo avrebbe fatto con più classe...
    Infatti mentre si avvicina aveva attivato la sua abilità innata, in maniera silenziosa, così che nessuno potesse accorgersene.



    CITAZIONE

    DEFORMAZIONE ANATOMICA

    [Tecnica Normale]

    Villaggio: Bastone Crisoelefantino
    Tipo: Tecnica normale
    Clan: Dashiba

    Descrizione: I membri di questo clan sono soggetti ad una malattia congenita che causa una completa deformazione dell’apparato scheletrico.Tale malattia, che uccide il 70% dei bambini dei Dashiba li costringe ad essere perennemente avvolti da delle bende che servono come sostegno alle parti molli del loro orgnismo che non vengono completamente contenute dal loro corpo.Con gli anni, hanno imparato a sfruttare questa loro deformità come un’arma temibile insieme all’utilizzo delle bende che avvolgono il loro copro.
    Attivazione: immetendo una quantità pari a basso nelle bende sarà possibile avere il controllo assoluto delle stesse.

    Caratteristiche dei Portatori:

    Riflessi aumentati di molto (+ 5 tacche) ++
    Resistenza diminuita (- 3 tacche) -

    Livello I (Genin Verde)

    L’abiità di manipolazione delle bende è a livello di un principainte.Egli potrà manipolare le fasciature con queste limitazioni:
    - è possibile controllare tre fasci di bende per volta
    - ogni fascio può essere esteso fino ad un metro
    - sarà possibile tentare di avvolgere l’avversario con le bende limitandosi ad imprigionargli un arto.Per ogni slot azione speso in tal senso sarà possibile far avvolgere la benda tre volte intorno all’arto aumentando al forza della presa di una taccha per ogni avvolgimento(a partire dalla forza base dll'utilizzatore).
    - una volta a turno è possibile prendere il controllo di una benda presente fino ad 8 metri dall'utilizzatore,impastando un mezzo basso, e fare compiere ad essa al massimo uno slot azione.

    Consumo di Chakra per Turno: 1/4 di Basso



    Grazie a poteri che gli erano stati concessi, prese il controllo di una delle bende che erano a terra, per la precisione una di quelle che in quel preciso momento Diheki stava calpestando. Del resto, ovunque si fosse mosso, il campo era pieno di quelle bende lanciate qualche secondo prima, ad eccezione di quegli elementi del terreno che erano particolarmente sopraelevati.La benda scattò contro la gamba di Diheki già impegnato a badare alla finta del ninja del bastone, e avrebbe cercato di immobilizzargli la gamba destra a terra[vel 200, for 275] vincolandola al terreno...
    La spada nella mano sinistra avrebbe mirato proprio quella cercando di tranciarla di netto qualche centimetro sopra il medesimo ginocchio [225, pot 21]
    E quindi rapidamente, questa volta impastando mezzo basso, la destra avrebbe mulinato in un fendente da destra verso sinistra con l’intendo di mozzare la testa al genin accademico.[[275; pot 21].
    Il Dashiba sarebbe nuovamente arretrato



    SPOILER (click to view)
    Ferite subite: quasi leggera alla gamba sinistra, leggera alla stomaco.
    Chakra consumato: 85/140
    Equipaggiamento: lanciabende collegato a kunai, 2 chakram, 3 kunai usati.2XLama di Horus in mano.


    Edited by DioGeNe - 29/7/2009, 13:15
     
    .
6 replies since 25/1/2009, 13:04   719 views
  Share  
.