Rospi Nel Deserto

Esame Acquisizione Rotolo Richiamo: Rospi - Allievo: Hanzo

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  1. Yami Kaguya
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    Esame Acquisizione Richiamo

    † Tipologia †
    Quest
    † Sensei †
    Yami Kabane
    † Allievo †
    Tatsumaru Azuma
    † Luogo †
    Accademia => Cascata


    [Lago Presso di Kiri - Mesi prima]

    Probabilmente pochi, capiscono quanto sia importante in certi casi avere le giuste informazioni. E certamente chiunque abbia ricevuto informazioni sbagliate, ha passato le ore successive a imprecare contro l'informatore o chiunque fosse responsabile di ore sotto la pioggia, chilometri percorsi per nulla, ore di vita dedicate ad attese senza risultati, consegne sbagliate, accoglienze mancate, e ogni genere di cosa dove il dipendere da qualcosa fornita da altri, può portare ai risultati succitati.
    Sarebbe stato il caso di Konoha, che fin troppo si era affidata a una convinzione purtroppo errata. Avevano consegnato il tesoro di Konoha, il rotolo che i più grandi Ninja della foglia si erano trasmessi da sensei ad allievo e da padre a figlio, a un lago profondo 300 metri. Tale sarebbe stato il loro errore. Prendersela comoda nel territorio di Kiri, dividendo sè stessi dal rotolo tramite ettolitri ed ettolitri d'acqua, rendeva una cosa chiara.
    Chi primo arriva, meglio alloggia. E alla fine la semplice finzione divenne realtà. Nessuno foglioso avrebbe mai trovato quel rotolo nel lago dove sarebbe dovuto essere. E una figura composta d'acqua si sarebbe allontanata da quel luogo in fretta e furia, dopo aver recuperato quel rotolo tanto prezioso per Konoha.
    La superbia d'altronde, è il più infido dei peccati. E nulla è peggio di un nemico senza odore, in un inseguimento.

    Oto - 5 giorni prima

    Tiravo piano, con attenzione. Fin troppe volte era già successo il peggio, e almeno in una dovevo farcela. Ogni muscolo era concentrato nell'operazione, visto come ogni minimo errore potesse costarmi una giornata di umore a dir poco pessi-

    Kabane-san?

    Trac.
    Uno scatto nervoso, il rumore della carta che si strappava. Fissai la copertura del ramen che avevo in mano, la cui linea ideale per l'apertura, stava diversi centimetri più in là di dove ero arrivato con la dita. Solo che pochi cm in una superficie che si misurava appunto in quelli, erano una enormità. Mi voltai di scatto verso il tipo che aveva parlato, vedendo una guardia con in mano una lettera, ovviamente inconsapevole di come mi avesse appena dato un motivo per sbraitargli dietro. Aprire quel ramen era sempre un'impresa per come il materiale della carta fosse davvero da quattro soldi. Ma avevano assicurato che il ramen era della qualità migliore se preparavi il tutto secondo le istruzioni. Peccato che tra quelle ci fosse una strana procedura di apertura secondo linee diagonali, che non ero ancora riuscito a superare. Dopo nove volte, che ora diventavano dieci.

    Che c'è?

    Una missiva per voi dall'accademia.

    Le parole che disse ebbero un duplice effetto. Il primo, distrarmi dal mandarlo via o fargli pagare la porzione rovinata non del tutto per colpa mia stavolta. Il secondo, peggiorarmi ancora di più l'umore, visto come notizie buone dall'accademia, arrivavano una volta su venti. E solo per caso.
    Risultato finale, uno scatto della mano per afferrare la lettera, ma niente acqua bollente da ramen addosso allo scocciatore.

    Grazie.

    Quello si allontanò, mentre io mettevo a cuocere il mio pranzo su una sorta di fornelletto portatile. Aprii la busta, leggendo rapidamente le righe che vi erano scritte.
    CITAZIONE
    Yami Kabane
    Memori del suo risultato positivo nella missione di recupero del rotolo di richiamo a lei affidata in assistenza a una ninja di Konoha, l'accademia ha optato per affidarle una seconda missione della medesima tipologia. Il rotolo di Richiamo dei Rospi è sparito dalla sua locazione, il palazzo dell'Hokage, mesi orsono. La ricerca non ha dato esiti fruttuosi per lungo tempo, ma ora abbiamo una traccia. Tuttavia per motivi che ignoriamo, il contatto ha accettato di farsi vivi solo se un Otese si fosse presentato a lui. Di conseguenza, le viene affidata la missione. Recuperi il rotolo e lo riporti a Konoha appena ne entrerà in possesso. E' libero di agire da solo o in squadra.
    Cordiali Saluti

    Ninja Accademy


    La rilessi di nuovo, mentre i ricordi mi tornavano alla mente. Non sentivo Shiroko da molto, ormai. Nemmeno sapevo se era ancora a Konoha, o se la sua malattia era ancora in prosecuzione. Ma d'altronde, le lettere erano sempre finite nel vuoto, e anche a cercarla sembrava essere sparita nel nulla. Quindi, richiusi la lettera con un sospiro, prima di dirigermi verso la sala messaggi, così da richiamare l'imbucato di turno nella suddetta missione, che si era rivelato l'unico che volevo per farne un'altra.

    [Suna - 24 ore Dopo]

    Il falco che sarebbe arrivato sino alla finestra della casa del Sunese, viaggiando poi verso l'amministrazione, i bagni pubblici, l'oasi, e ogni luogo dove vi fosse almeno una presenza femminile se non l'avesse trovato nei primi due luoghi, sarebbe stato probabilmente piuttosto riconoscibile. Era lo stesso che tempo prima aveva osservato proprio quel ragazzo mentre era alle prese con uno specchio d'acqua che non voleva ignorare le leggi della fisica, nel reggere un umano sopra la sua superficie. Avrebbe consegnato un messaggio al sunese, per poi sparire riavuta risposta o nel caso l'altro l'avesse attaccato per aver disturbato attività impegnative di qualunque genere.
    CITAZIONE
    Hola
    Mi hanno affidato una missione di recupero con un kiriano di mezzo, Konoha ha perso un rotolo per strada e pare che questo tizio voglia un otese. Non ho idea di cosa troverò, e mi piacerebbe avere le spalle coperte. Il rotolo è quello dei rospi, razza bizzarra ma pare che Konoha ci tenga. Se ti interessa la cosa o vuoi fare un pò di movimento, ci si vede all'accademia tra tre giorni.
    Se non vieni vedi di trovare una scusa migliore di una donna, però. O perlomeno che la suddetta donna valga l'assenza.
    Ci si vede al solito posto in caso.

    Yami


    [Accademia - Tempo Corrente

    Il luogo era quel masso che aveva visto la partenza per il recupero degli Orsi, per il corso Chunin, e una volta pure per un trucco di un qualche nobile matto da legare. Quel giorno comunque, saremmo stati solo noi due per la prima volta. Non c'erano nè Shiroko nè Max. E ammettevo che anche se nulla era cambiato, la sensazione di aver un mio parigrado riconosciuto anche dall'accademia come tale, mi rendeva particolarmente allegro.

    Suppongo Shaina e Haruka abbiano alzato bene le difese, se sei qui. Beh, meglio per me. Lieto di rivederti, ma siamo un poco di fretta, pare che la faccenda sia più urgente di quanto mi abbiano indicato. Usiamo un portale di Richiamo, vieni.

    Se il sunese avesse chiesto che diamine fosse un portale di richiamo, non avrebbe avuto grandi risposte.

    Boh, prima volta che lo sento anche io. Pare che il contatto sia uno che ci sà fare con i sigilli, ha consegnato un rotolo di richiamo con una formula strana sopra, leggermente diversa dal solito. Mi hanno garantito non è pericolosa, quindi fidiamoci, il tempo è agli sgoccioli e dobbiamo arrivare alla cascata entro il tramonto.

    Il villaggio deputato all'incontro, era infatti la Cascata, affiliato a Kiri. Dovevo ammettere di avere una sensazione di inquietudine addosso, ma anche adrenalina in una certa misura. Condussi il sunese in una stanza con 4 impiegati accademici, e un ninja di Konoha a giudicare dal coprifronte.

    Salve, lei deve essere Yami Kabane, e lei Tatsumaru Azuma. Lieto di conoscervi, sono Ishimaru Anezaki, il responsabile delle trattative con il vostro contatto.

    Lo sguardo che ci lanciò in un primo momento era neutrale. Ma non nascondeva di certo, come probabilmente gli fosse risultato piuttosto odioso chiedere l'aiuto di un otese per una faccenda in cui c'entrava solo Konoha. Ma quelli erano problemi suoi, e non me ne curai più del secondo necessario a intendere il suo tono.

    Salve. Siamo sicuri non sia una trappola? Non sono benvoluto a Kiri, e mi pare di capire che stia dettando lui le condizioni.

    L'uomo accentuò lo sguardo di disapprovazione per un attimo, ma riprese il suo contegno nel replicare.

    Questa tecnica è stata collaudata per primi da noi stessi. E' una variante della tecnica di Richiamo, permette un'unica evocazione di un qualsiasi essere vivente, basta tracciare le coordinate nella formula, non sono necessarie nè quantità precise di chakra nè il sangue. Effettueremo un controrichiamo entro un minuto dal vostro trasferimento, vi basterà rimanere all'interno della formula per tornare indietro. Vi basta come assicurazione?

    Da parte mia, bastava per avere la certezza di impiegare meglio la giornata, del finire per combattere contro dei kiriani che nemmeno conoscevo. Quindi mi misi al centro del cerchio che stava fra i 5 uomini là presenti, fissando Ishimaru.

    Per me và bene.

    Attesi quindi che Tatsu dicesse la sua. Il traferimento sarebbe avvenuto dieci minuti dopo, avvolgendoci in una nuvola prima che il paesaggio cambiasse.

    Ci ritrovammo vicino a una foresta e a una parete rocciosa. Davanti a noi stava una figura incappucciata, che ci scrutava.
    CITAZIONE
    Regalo Promozione :guru: Presentazione fatta, a te la palla :riot:

     
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  2. Hanzo Hattori
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    SPOILER (click to view)
    Legenda:
    ... = Narrato in terza persona
    "..." = Parlato
    °...° = Pensato
    [Flashback]...[/Flashback] = Flashback


    Una nuova avventura


    Era una giornata radiosa, con un sole stupendo. Tatsumaru stava disteso sulla riva dell'oasi di Suna a sonnecchiare come una lucertola al sole, indossando un insolito abbigliamento da mare, ovvero un paio di boxer color arancio e recanti sul lato lo stemma del villaggio. Si sentiva particolarmente felice, quel giorno, perchè quella ragazza che aveva tanto sognato, alla fine era capitolata alle sue insistenti richieste di un appuntamento ed aveva finalmente acconsentito. Il ragazzino stava lì, sdraiato e felice come una Pasqua, mentre attendeva che la giovane si cambiasse e lo raggiungesse. Era arrivato il momento, la volta buona: quel giorno, avrebbe finalmente quagliato qualcosa! Avvertì dietro di lui una presenza avvicinarsi, quindi si mise a sedere, per poi immediatamente alzarsi del tutto e fare qualche passo verso il centro dello specchio d'acqua. Rimase alcuni secondi immobile per godersi appieno l'attimo e poi si voltò, con gli occhi colmi di lucciconi e la bocca semi aperta, in preda ad una visione celestiale.

    " C-cc-come ssei bbella... "


    image
    Le parole gli morirono nella bocca, completamente soprafatte dal senso di profonda emozione che lo stava attanagliando con forza. Davanti a lui, lo schianto di ragazza sorrise con imbarazzo e un lieve rossore le tinse le guance, rendendola ancora più carina. Fu circa allora che successe qualcosa di veramente assurdo e incredibile, allo stesso tempo: dalla sabbia a una decina di metri dietro la ragazza emerse una copia allupatissima, identica in tutto e per tutto al buffo shinobi, e che si avvicinò furtivamente alla giovane. Con un veloce e ampio gesto, le slacciò il sopra e il sotto del costume, che cadendo si afflosciò sullo specchio d'acqua, e scomparve in una nuvoletta candida. Tatsu, che per quella strategia si era ispirato a un film visto tempo prima (ogni somiglianza fisica con il pg del Jotty è puramente casuale), si accosciò con aria da maniaco e in contemplazione di tanto ben di Dio, mentre la ragazza si lasciava andare in un tenerissimo moto d'ira: fu allora che il cielo iniziò a tuonare... anzi no: possibile che stesse... bussando???

    TOC TOC TOC...


    [...]


    ... TOC-TOC... TOC TOC TOC


    Tatsumaru si svegliò di soprassalto, temendo che fosse arrivata la guerra. Messosi a sedere sul letto, non riusciva ad aprire gli occhi in maniera tale da avere una visione limpida... o meglio: aveva entrambi gli occhi aperti, ma vedeva tutto sfocato. Dopo qualche istante di rintronamento in cui udiva un picchiettio fastidiosissimo, si rese conto che la sua sveglia non aveva quel suono e poi... già: che ore erano? Dalla luce poteva sembrare mattina, ma in realtà erano le due di pomeriggio e si era appisolato durante una pausa dal lavoro. Era davvero durissimo mandare avanti il villaggio durante l'assenza di Shaina e ogni volta gli capitava di pensare a quanto fosse formidabile la sua incantevole amministratrice, ad esserci riuscita per tanto tempo. Tatsu era un ninja favoloso e infatti, qualora si fosse trattato di un nemico, lo avrebbe potuto uccidere all'incirca duecentocinquantasette volte, ma, dopo svariati secondi, anche lui riuscì a rendersi conto che qualcuno lo stava chiamando dal vetro della porta-finestra di camera sua.

    ° Chi cavolo può essere a quest'ora?
    ...
    Sarà un impiegato, per qualche faccend... MA UFFA!
    ARRIVO!
    °


    Con pigrizia estrema si sollevò dal letto e fortuna volle che non ripensò all'eccitantissimo sogno che gli avevano appena bruciato e i cui effetti erano tutt'ora ben visibili sul suo corpo. Si trascinò come uno zoppo davanti al balcone, ma non vide nessuno: al che avrebbe immediatamente pensato a un qualche scherzo idiota, se non fu che il suo occhio cadde sul pavimento del balcone, dove un macchia scura si stava muovendo. Una rapida messa a fuoco chiarì come non fosse una macchia, bensì un grosso volatile: un falco!

    ° Il Bro! °

    " Se è perchè ha casini con le ragazze, digli che può venire a patto che non si faccia seguire come l'ultima volta...! "


    CITAZIONE
    Ciao Tatsumaru!
    Non so di che si tratta...!

    Era uno dei falchi del fratello, giunto fino a Suna per consegnargli personalmente un messaggio. Tatsu raccolse con grazia il foglietto dalla zampa del rapace e lo lesse con attenzione, per poi guardare il suo fiero interlocutore, che a sua volta lo osservava con sguardo attento.

    " Ok: se ti capita di vederlo, digli che accetto! "


    CITAZIONE
    Ricevuto, saluti!

    Doveva avere proprio fretta, visto che l'attimo dopo scomparve in una nuvola di fumo. Per Tatsu ormai era diventato un rito automatico e quindi, mentre iniziava a preparare la sua roba per l'imminente partenza, si mise a pensare alle informazioni del messaggio. Un kiriano, un rotolo e Konoha... e loro due nel mezzo! Ah sì: ovviamente la decisione venne presa seduta stante, non appena letta la firma in calce. Mai fosse detto, che avrebbe lasciato suo fratello nei cavoli, in giro per i villaggi e sopratutto se c'era di mezzo il Villaggio dei Ghiaccioli (aka Kiri). Terminò le ultime cose, uscì di casa e alle mura mandò un dispaccio... no, non serviva! Era fin troppo abituato a comunicare a Shaina le sue partenze, ma in quel momento lei non c'era e non sarebbe stato necessario informare nessuno. Lasciò comunque detto a Hoheneim di informare il Quattrocchi, visto che la sua assenza si sarebbe protratta per qualche giorno. Con il villaggio alle spalle, scrutò e l'orizzonte: tra lui e Konoha, solo il deserto!

    [...]


    Ancora una volta, quella roccia segnava tutte le loro partenze per le missioni più importanti, per quelle missioni che avrebbero lasciato il segno. Appena giunto a Konoha, Tatsu si recò immediatamente al luogo dell'appuntamento, dove ad attenderlo trovò l'amico, appoggiato al masso di cui si era detto in precedenza. Salutò l'otese con un cenno della destra, con l'indice e il medio uniti, mentre gli si avvicinava lentamente.

    CITAZIONE
    Suppongo Shaina e Haruka abbiano alzato bene le difese, se sei qui. Beh, meglio per me. Lieto di rivederti, ma siamo un poco di fretta, pare che la faccenda sia più urgente di quanto mi abbiano indicato. Usiamo un portale di Richiamo, vieni.

    " Ciao Yam... eh?!
    ...
    Ma cosa dobbiamo far saltare, di preciso?
    Un portale? "


    CITAZIONE
    Boh, prima volta che lo sento anche io. Pare che il contatto sia uno che ci sà fare con i sigilli, ha consegnato un rotolo di richiamo con una formula strana sopra, leggermente diversa dal solito. Mi hanno garantito non è pericolosa, quindi fidiamoci, il tempo è agli sgoccioli e dobbiamo arrivare alla cascata entro il tramonto.

    " Ok ok...
    Non ho capito una mazza è penso proprio che sia un bene... andiamo! "


    I due ragazzi si spostarono con una certa premura in una stanza con cinque persone, di cui uno doveva essere uno shinobi. Si presentò.

    CITAZIONE
    Salve, lei deve essere Yami Kabane, e lei Tatsumaru Azuma. Lieto di conoscervi, sono Ishimaru Anezaki, il responsabile delle trattative con il vostro contatto.

    ° Speriamo che il contatto sia una bella fiQa... °


    Yami chiese rassicurazioni sulla validità del richiamo e l'impiegato dell'accademia parve un po' spazientirsi, ma Tatsu non ne fu sicuro... e poi, d'altronde, il carattere di quel tipo non era affar suo.

    CITAZIONE
    Questa tecnica è stata collaudata per primi da noi stessi. E' una variante della tecnica di Richiamo, permette un'unica evocazione di un qualsiasi essere vivente, basta tracciare le coordinate nella formula, non sono necessarie nè quantità precise di chakra nè il sangue. Effettueremo un controrichiamo entro un minuto dal vostro trasferimento, vi basterà rimanere all'interno della formula per tornare indietro. Vi basta come assicurazione?

    CITAZIONE
    Per me và bene.

    " Massì Yami: li vedi, no?!
    Se l'hanno provata loro e stanno così, di che ci preoccupiamo?! "


    Disse con un tono irriverente e al limite dello sfottò, con un sorrisetto sarcastico in volto che di certo era più eloquente di altre parole. L'otese tagliò corto e si diresse al centro del richiamo, attendendo il suo compagno di team. L'Azuma non è che si fidasse più di tanto, sopratutto vedendo come erano conciati quei beccamorti, ma visto che Yami aveva accettato e la sua parole valeva per entrambi, si recò anch'egli al centro della formula. Rimasero qualche minuto immobili come dei baccalà, al che Tatsu ebbe un colpo di genio dei suoi.

    " Balliamo?! "


    [...]


    Il viaggio durò un istante e l'Azuma si rese conto solamente di una densa nube luminosa che li circondava, per poi subito dopo venirsi a trovare con suo fratello vicino a una foresta, a ridosso di una parete rocciosa.

    ° Fai che sia una ragazza, fai che sia una ragazza, fai che sia una ragazza...
    ...
    ...
    DOH! °


    Una figura incappucciata li stava scrutando, ma, la larghezza delle spalle dell'individuo, rese subito vane le speranze del ragazzino, che lo avevano accompagnato durante tutto il viaggio... che sfortuna, eh?!!
     
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  3. Yami Kaguya
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    CITAZIONE
    " Ciao Yam... eh?!
    ...
    Ma cosa dobbiamo far saltare, di preciso?
    Un portale? "

    Di buono c'era che aveva accettato, come aveva comunicato Shiro. Ma forse avevo calcato troppo la mano sulla serietà, vista la prima domanda.

    Per ora non partire in quarta così, non facciamo saltare nulla. Nel peggiore dei casi kiriani comunque, ma i portali ci servono, se li spacchi son guai quindi tieni le bocche a riposo da tutto ciò che è immobile.
    CITAZIONE
    " Ok ok...
    Non ho capito una mazza è penso proprio che sia un bene... andiamo! "

    Sorrisi, a quelle parole, mentre camminavamo senza fermarci.

    Diciamo che sì, puoi fregartene di come ci spostiamo, tanto il lavoro inizierà solo una volta raggiunta la Cascata.

    Raggiungemmo quindi gli accademici e il foglioso che avrebbero dovuto svolgere il compito di trasferirci a destinazione. La lieve discussione tra me e il ninja di Konoha, terminò con una frecciatina del mio compagno, che mi prese un attimo di sorpresa visto come fosse raro che si mettesse a sfottere senza un granchè di motivo. Pertanto, si prese un lieve colpo di palmo sulla nuca, mentre entravo nel cerchio, aspettando che ci trasferissero. Tatsu però non sembrò reggere la noia, e propose di ballare. Gli scoccai uno sguardo con una punta di sorpresa, prima di alzare le braccia con le mani rivolte verso il cielo.

    Mah, senza musica non è che mi venga da iniziare a ballare. Prossima volta ci portiamo dietro l'orchestra, ok?

    Il tono era ironico, ma per certi versi sarebbe stato comodo potersi portare in giro qualcosa di simile, per passare il tempo. Comunque, non ci fu molto da aspettare, e presto ci ritrovammo ben lontani dall'accademia, in mezzo a una foresta a prima vista. Dietro avevamo una parete rocciosa, e di fronte quel famoso contatto che aveva fatto quello scherzetto ai fogliosi. Ci fissava in silenzio, e eci lo stesso con lei, lasciando a qualcun'altro il compito di iniziare il discorso. Qualcuno che fu la figura stessa.

    ..Si devono proprio mettere i puntini sulle i, con quelli di Konoha. Mi sembrava di aver chiesto un otese, ma forse dovevo mettere che volevo solo, otesi.


    Tatsu avrebbe potuto sentire lo sguardo del nostro interlocutore su di sè, ma non sembrava particolarmente contrariato. O contrariata, visto come il timbro fosse piuttosto ambiguo.

    Dare le cose per scontate, è qualcosa che purtroppo accade. Siamo qui per un lavoro accademico, i coprifronte non contano. Dov'è il rotolo?

    ...Non avere fretta, Otese. Seguitemi.

    La figura si voltò, dirigendosi verso quello che sembrava il limitare della foresta. Mi guardai intorno, ma non sembravano esserci degli altri suoi compagni nascosti, quindi avanzai fuori dal cerchio, prima che ci richiamassero indietro. Camminammo sino a uscire da quell'ambiente, e ci trovammo davanti uno spettacolo ben poco piacevole. Uscivano colonne di fumo dal villaggio le cui mura si stagliavano a circa duecento metri da noi. Rimasi in silenzio, ma la figura non disse nulla, dirigendosi verso un cancello, e facendoselo aprire, dopo aver comunicato ai guardiani che eravamo con lei. Ci furono alcune diatribe, ma la figura le stroncò dicendo che potevano risolvere il loro problema. Al che le guardie non fecero altre obiezioni, e ci fecero oltrepassare le porte. Continuammo a camminare, potendo osservare come le nubi fossero provocate da case distrutte, o in fiamme. Sembrava lo scenario di una guerra, ma non c'era segni di una lotta serrata. Quasi come se fosse stato un attacco aereo.

    ..Che stà succedendo qui?

    Come detto, abbiamo un problema, Otese. Ma vi spiegherò tutto quando saremo lontani da orecchie indiscrete.

    image
    Lasciai perdere, mentre continuavamo a camminare, sino a che non entrammo in una capanna ancora in piedi, e la figura si tolse il cappuccio. Rivelandosi una ragazza, almeno a giudicare dai tratti del viso visibili. Visto che metà del volto era coperto da un ciuffo, e la metà inferiore era coperta nello stesso modo da una maschera. Fece quindi un fischio, e pochi minuti dopo un ragazzino ci venne incontro, anche lui mascherato, recando sulla propria schiena un rotolo, che dalle dimensioni poteva essere della tipologia che cercavamo.

    Come vedete, il rotolo è sano e salvo. Tuttavia, non posso ridarvelo così. E vi avverto che sono disposta a battermi, per conservarlo.

    Ci fu uno scambio di sguardi fra me e lei, e in parte con Tatsu se quest'ultimo l'avesse fissata in modo insistente. Ma la replica non conteneva particolare astio. Probabilmente il suo essere donna, le stava evitando che me la riprendessi senza complimenti, quella cosa.

    ..Quindi? Se non vuoi darcelo perchè ci hai portati qui?

    Non ho detto che non ve lo consegnerò. Tuttavia, come avete visto, il mio villaggio è sotto attacco. Il problema di cui vi parlavo, è appunto questo. C'è una cosa enorme, che da mesi tormenta il nostro villaggio. Non abbiamo idea di cosa l'abbia creata, nè da dove diamine sia spuntata. Sappiamo solo che siamo il suo giocattolo. Tutto è iniziato qualche mese fà, il primo attacco ha distrutto parte del villaggio, ma non c'erano state vittime. Purtroppo però, quando alla volta successiva ci siamo difesi, è iniziata una sorta di guerra. Lui distruggeva, ma non riusciva mai a completare l'opera. Allo stesso modo noi lo respingevamo, ma evitava sempre il colpo di grazia. Questo per due settimane, sino a che uno di noi in visita nei territori di Kiri per chiedere aiuto, non ha trovato quel rotolo mentre giocava. Da lì fu presto detto. Nessuno di noi aveva richiami, quindi appena arrivò al villaggio, si fecero subito avanti Shinobi disposti a legarsi ai Rospi pur di avere così il modo per uccidere il nostro nemico. Ma solo uno venne scelto, purtroppo. Riuscì comunque a difendere il villaggio, e a ricacciare indietro quella cosa. Tuttavia, è morto in missione qualche giorno fà. E quella cosa è tornata. La chiamiamo Deliora, e sappiate solo che è troppo grande per poterla affrontare senza un richiamo. Ha già raso al suolo metà del villaggio, come potete vedere. Purtroppo nessuno degli altri, è mai riuscito a farsi accettare da chi custodisce quel contratto, dopo quel ninja. Tu magari potresti, Shinobi. Gli otesi sono famosi, per come il vostro Kage riuscisse a dominare i suoi animali evocati.

    Parlò parecchio, per gli standard da mortorio che aveva mantenuto sino ad allora. Ma sebbene la storia spiegasse il problema, non avevo con me la soluzione dei loro problemi.

    ..Mi dispiace, ma mi sono già legato a un'altra specie animale. Non posso aiutarvi, nè sono disposto a legarmi per la vita ad esseri con cui non sento alcuna affinità. NOn posso aiutarvi.

    La ragazza esitò qualche istante, probabilmente pensando che forse era stata troppo ottimista. O che nella disperata ricerca di un nuovo salvatore, si era forse aggrappata alla speranza sbagliata.

    ...Se dobbiamo morire, Shinobi, tu ci seguirai. Il rotolo resta qui, sino a che Deliora non smetterà di tormentarci. A te la scelta, quindi.

    Il suo sguardo chiariva, come quel rotolo fosse l'unica speranza della sua gente. E che per quel motivo, era pienamente disposta a morire per tenerlo dov'era, visto l'alternativa. E sebbene la capissi, non potevo davvero far nulla per loro.
    Mi voltai quindi verso l'unico ragazzo, là, che potesse assumersi il ruolo che occorreva ora. Ma di certo, non potevo costringerlo, nè ero disposto a dire che forse lui poteva. Gli lanciai solo quell'occhiata, lasciando quindi a lui la risposta alla questione, che ero sicuro avrebbe capito.

    [...]

    Tatsu alla fine disse che era disponibile. Al che, per un attimo gli occhi inespressivi della figura si illuminarono, per poi riprendere una connotazione pessimistica.

    ...Sicuro di esserne in grado?

    Lasciai la risposta a Tatsu, ma d'altronde se aveva detto di sì, dubitavo non ne fosse sicuro. La figura quindi ci condusse fuori da quella capanna, dirigendosi con passo decisamente più svelto verso una dalla parte opposta della strada. Vi entrò, mostrandoci uno spettacolo quanto mai bizzarro. Al centro di una barriera azzurrina, stava una rana grande come due persone, che ad occhi chiusi rimaneva immobile e in silenzio. Spalancò gli occhi quando entrammo, fissando con particolare irritazione la ragazza, che però non fece una piega. Vidi dei foglietti di carta a metà tra l'interno e l'esterno di quella che doveva essere una Kekkai, quindi fissai la nostra interlocutrice, vista la situazione.

    ..Vedo che un rospo lo avete comunque.

    E' l'ultimo che ci ha lasciato il ninja che ha ottenuto la padronanza del contratto. Lui ha finora fatto da intermediario fra noi e la sua razza, per tentare di raggiungere un accordo. Ma come vedi...

    La situazione si spiegava da sè. L'animale ci fissò, prima di parlare in maniera pacata, nonostante la situazione.

    ..Sono quelli di oggi, Imari? I tuoi tentativi sono interessanti, ma non c'è nulla da fare. Non puoi capire il problema, perchè pensi solo a te stessa. Liberami, e lasciate questo villaggio. Non posso costringere i miei fratelli ad accettare il patto solo perchè voi avete dei problemi.

    La ragazza non gli diede ascolto, e il rospo sospirò. Si rivolse invece a tatsumaru, fissandolo con serietà mentre indicava l'animale.

    E' il tuo turno, sunese. Parlaci, e trova un accordo.
    Per favore.


    Nelle ultime parole, lo sguardo era diventato sul serio supplicante, prima di tornare composto. Ora era tutto nelle mani di Tatsu. Il rospo lo fissò quando si presentò davanti a lui, prima di parlare.

    E così oggi ci provi tu, eh...? E và bene. La prima cosa che ti chiedo, ragazzo, è di parlarmi di noi. Convincimi che sai le peculiarità della specie di coloro con cui ti legherai da questo giorno sino alla tua morte, se ti riterremo degno. Intanto parlami dei rospi. Dopodichè, rispondi a quattro domande:
    Prima: Perchè per le nostre femmine, il periodo dell'accoppiamento può rivelarsi pericoloso, e a volte mortale per alcune di esse?
    Seconda: Qual'è il nostro miglior meccanismo difensivo?
    Terza: Perchè non mangiamo spesso prede che non si muovono?
    Quarta e ultima: Perchè se ci mettiamo a gracidare tutte insieme capiamo comunque se un messaggio è rivolto a noi o a un'altra rana?


    Il discorso dell'animale si chiuse con quelle domande. Ora stava al giovane, soddisfare quella prima prova per ottenere ciò che desiderava.
     
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  4. Hanzo Hattori
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    Legenda:
    ... = Narrato in terza persona
    "..." = Parlato
    °...° = Pensato
    [Flashback]...[/Flashback] = Flashback


    The Masterpiece


    CITAZIONE
    Per ora non partire in quarta così, non facciamo saltare nulla. Nel peggiore dei casi kiriani comunque, ma i portali ci servono, se li spacchi son guai quindi tieni le bocche a riposo da tutto ciò che è immobile.

    " Ah Kiriani?
    Non mi avevi scritto nella lettera che ci andavamo a divertire, allora...! "


    Lanciò un'occhiata divertita all'amico, per come sapeva la sua affinità con Kiri e con il Mizukage-sama. Il cuginone, per così dire, pareva avere un caratteraccio, con tutte quelle ossacce che si portava dietro, peggio di una catacomba.

    CITAZIONE
    Diciamo che sì, puoi fregartene di come ci spostiamo, tanto il lavoro inizierà solo una volta raggiunta la Cascata.

    " Lavoro?
    Allora vuol dire che ti devo accompagnare in giro a donne!...
    ...
    Insomma si può sapere che dobbiamo fare? "


    Il ragazzino era un pasticcione già di suo e tendeva ad accreditare al fratello tutte le cose più assurde. Adesso, ad esempio, gli stava dicendo che era quasi un playboy se non addirittura un magnaccia, ovviamente riferendosi alla connotazione benevola della categoria. Comunque, il punto era un altro: già combinava casini con le spiegazioni semplici e lineari, figurarsi quindi con tutto quel mistero! I due si andarono a incontrare con i committenti del Villaggio della Foglia e i modi dello shinobi deputato ad "accoglierli", non fecero che acuire il senso di impaziente curiosità che attanagliava Tatsu, con i relativi risultati. Entrando nel cerchio, Yami gli tirò uno scappellotto dei suoi, al quale Tatsu accentuò di molto l'impressione dell'impatto, spostando la testa in giù.

    " Non stava scritto nel contratto che avremmo dovuto anche omaggiare il cliente...
    Oltretutto questi buoni a nulla di fogliosi!...
    ...
    Che poi lo sai: io non accetto incarichi del genere... se non da donne...! "


    Entrati nella formula, ci fu da attendere svariati minuti prima che potessero muoversi da lì, al che Tatsu lanciò una delle sue trovate estemporanee.

    CITAZIONE
    Mah, senza musica non è che mi venga da iniziare a ballare. Prossima volta ci portiamo dietro l'orchestra, ok?

    " Ok! "


    ... E rispondeva pure, convinto che l'amico stesse dicendo sul serio. Senza colpo ferire arrivarono sul luogo dell'incontro, trovando il contatto ad aspettarli: fortunatamente, era tipo da rompere immediatamente il ghiaccio.

    CITAZIONE
    ..Si devono proprio mettere i puntini sulle i, con quelli di Konoha. Mi sembrava di aver chiesto un otese, ma forse dovevo mettere che volevo solo, otesi.

    Inizialmente gli era sembrato un uomo, osservandone la sagoma, ma adesso non ne era molto sicuro. La voce era un po' ambigua e sarebbe potuta appartenere anche a una ragazza. Chiunque fosse, stava squadrando il ragazzino da cima a fondo e sicuramente non ne sarebbe rimasto entusiasta.

    CITAZIONE
    Dare le cose per scontate, è qualcosa che purtroppo accade. Siamo qui per un lavoro accademico, i coprifronte non contano. Dov'è il rotolo?

    CITAZIONE
    ..Non avere fretta, Otese. Seguitemi.

    Tatsumaru preferì non dire nulla e in effetti non gli venne in mente niente di particolare... come al solito, del resto. Il loro ospite si voltò e iniziò a incamminarsi verso gli arbusti, seguito dopo qualche secondo da Yami e socio, prima che il portale si richiudesse, ma dopo aver saggiato di come non ci fosse nessuna minaccia, nelle immediate vicinanze. Usciti dal bosco, dopo qualche centinaio di metri apparve ai loro occhi un villaggio semi-distrutto e che per dirla tutta pareva uscito da un terremoto con effetti ben localizzati. Colonne di fumo salivano incessantemente fin su in cielo, con l'effetto di oscurare quasi il disco solare: uno spettacolo a cui i due shinobi non assistevano per la prima volta, oltretutto. Arrivati al gate, ci fu uno scambio di battute tra il contatto e le guardie, visto che, come era intuibile dalla situazione vigente, non era prudente far entrare gente così. Yami chiese spiegazioni e il kiriano rispose che avrebbero parlato in un luogo più appartato, che infatti raggiunsero poco dopo. Entrarono in una capanna e il misterioso contatto si levò mantello e cappuccio, rivelandosi uno schianto di kunoichi, anche se aveva metà del volto fasciato da una benda, come fosse stata un bandito... o un ninja, ovviamente! Gli occhi di Tatsumaru su trasformarono in due cuoricini, mentre ammirava la splendida siluette della ragazza, con la sua espressione da demente. La giovane non perse tempo e chiamò un suo giovane collaboratore -anch'egli mascherato- e che recava con sè un grosso rotolo multicolore. Tutti dettagli che l'Azuma non notò minimamente, visto com'era concentrato sulle forme della ragazza e incredibilmente smanioso di poterla toccare in qualche punto "nevralgico", per così dire.

    CITAZIONE
    Come vedete, il rotolo è sano e salvo. Tuttavia, non posso ridarvelo così. E vi avverto che sono disposta a battermi, per conservarlo.

    Lotta? Con una così, sarebbe stato disposto a lottarci più e più volte, all'ombra delle coperte di un comodo e spazioso letto. La sua assurda espressione si faceva sempre più allupata, fino a quando, improvvisamente, una molla dentro di lui scattò.

    " Lotta nudi???
    ARRIVOOO !!! "


    In un millisecondo si levò la canotta a rete -a una velocità tale che nemmeno Yami + impasto + demone avrebbe mai potuto anche solo sfiorare- e con un balzo di tigre si lanciò sulla kunoichi, urlandole tutto il suo sentimento.

    " TI AMOOO !!! "

    [...]


    CITAZIONE
    ..Quindi? Se non vuoi darcelo perchè ci hai portati qui?

    CITAZIONE
    Non ho detto che non ve lo consegnerò. Tuttavia, come avete visto, il mio villaggio è sotto attacco. Il problema di cui vi parlavo, è appunto questo. C'è una cosa enorme, che da mesi tormenta il nostro villaggio. Non abbiamo idea di cosa l'abbia creata, nè da dove diamine sia spuntata. Sappiamo solo che siamo il suo giocattolo. Tutto è iniziato qualche mese fà, il primo attacco ha distrutto parte del villaggio, ma non c'erano state vittime. Purtroppo però, quando alla volta successiva ci siamo difesi, è iniziata una sorta di guerra. Lui distruggeva, ma non riusciva mai a completare l'opera. Allo stesso modo noi lo respingevamo, ma evitava sempre il colpo di grazia. Questo per due settimane, sino a che uno di noi in visita nei territori di Kiri per chiedere aiuto, non ha trovato quel rotolo mentre giocava. Da lì fu presto detto. Nessuno di noi aveva richiami, quindi appena arrivò al villaggio, si fecero subito avanti Shinobi disposti a legarsi ai Rospi pur di avere così il modo per uccidere il nostro nemico. Ma solo uno venne scelto, purtroppo. Riuscì comunque a difendere il villaggio, e a ricacciare indietro quella cosa. Tuttavia, è morto in missione qualche giorno fà. E quella cosa è tornata. La chiamiamo Deliora, e sappiate solo che è troppo grande per poterla affrontare senza un richiamo. Ha già raso al suolo metà del villaggio, come potete vedere. Purtroppo nessuno degli altri, è mai riuscito a farsi accettare da chi custodisce quel contratto, dopo quel ninja. Tu magari potresti, Shinobi. Gli otesi sono famosi, per come il vostro Kage riuscisse a dominare i suoi animali evocati.

    Tatsumaru si stava rivestendo, dando l'impressione di prestare poca attenzione alla faccenda, mentre il fratellone iniziò a frenare gli entusiasmi della ragazza.

    CITAZIONE
    ..Mi dispiace, ma mi sono già legato a un'altra specie animale. Non posso aiutarvi, nè sono disposto a legarmi per la vita ad esseri con cui non sento alcuna affinità. Non posso aiutarvi.

    CITAZIONE
    ...Se dobbiamo morire, Shinobi, tu ci seguirai. Il rotolo resta qui, sino a che Deliora non smetterà di tormentarci. A te la scelta, quindi.

    " Dolcezza: non diciamo cazzate, su!... "


    Per un istante nei suoi occhi balenò una fiamma estremamente minacciosa e risoluta. Sentì a sua volta lo sguardo dell'amico addosso ed era uno sguardo che diceva tutto. Tatsu capiva la situazione già di suo e, benché non si volesse sentire come il benefattore che salva il villaggio, neppure poteva abbandonare tante possibili ragazze... chessò, magari la kunoichi aveva una sorella o delle amiche fighe. Però si sentiva più tonto di quanto in realtà si stimasse, con quello sguardo del fratello piantato su di lui. Gli si rivolse, con aria spazientita.

    " In quanto a te, non andrei con tanta allegria a dire in giro che ti senti affine a degli uccelli...
    Non so se ci siamo capiti...! "


    Era il suo modo per dire "sì" e oramai Yami ci doveva essere anche abituato... forse. Non gli andava di sentirsi l'eroe predestinato della storia e, questa sensazione, gli causava un diffuso nervosismo.

    [...]


    Quando anche la ragazza fosse stata messa al corrente su quella buona risoluzione o se lo avesse inteso da lei, per un attimo avrebbe lasciato quella sua maschera quasi glaciale, per sincerarsi a parole circa la decisione del sunese.

    CITAZIONE
    ...Sicuro di esserne in grado?

    " Che forma ha, questo Dilora? "


    Manco aveva capito come si chiamava. Comunque, tanto valeva provarci e al massimo avrebbe fallito, nè più e nè meno degli altri prima di lui; chissà che poi non avesse qualcosa in mente. Una cosa, però, era certa: non era tipo da rinunciare così beatamente a una ricompensa in natura da parte di una kunoichi... anche se nessuno aveva parlato di quel genere di ricompensa. La giovane non doveva essere una che perdesse tempo: lasciò la capanna facendo intendere che la dovevano seguire e, a passo svelto, entrò in una struttura simile, sull'altro lato della strada. Quando Tatsu vi mise piede, quasi non credeva ai suoi occhi: al centro dell'ambiente, avevano dislocato una coloratissima statua gigante a forma di rospo. Gli occhi dell'Azuma si spalancarono dalla meraviglia, riempiendosi di tante stelline luccicanti e in quel preciso istante se ne innamorò perdutamente. Era sua abitudine portarsi a casa tutte le stramberie che trovava in giro per il mondo, ma questa le superava tutte, per come era bella. Iniziò ad additarla, con l'indice sinistro e il braccio relativo, teso.

    " Qua... quanto volete per quella? "


    Era disposto quasi a lasciare in baratto uno braccio, pur di potersi accaparrare quell'opera di un kitsch supremo, ma che lui riteneva un capolavoro assoluto. Fu allora che l'animale -cosa che Tatsu non aveva afferrato- aprì i suoi grandi occhi e iniziò a scrutare con malevolenza la kunoichi dal volto bendato.

    CITAZIONE
    ..Vedo che un rospo lo avete comunque.

    CITAZIONE
    E' l'ultimo che ci ha lasciato il ninja che ha ottenuto la padronanza del contratto. Lui ha finora fatto da intermediario fra noi e la sua razza, per tentare di raggiungere un accordo. Ma come vedi...

    CITAZIONE
    ..Sono quelli di oggi, Imari? I tuoi tentativi sono interessanti, ma non c'è nulla da fare. Non puoi capire il problema, perchè pensi solo a te stessa. Liberami, e lasciate questo villaggio. Non posso costringere i miei fratelli ad accettare il patto solo perchè voi avete dei problemi.

    " WAAA!
    PARLA AAANCHE !!! "


    Il ragazzino si fiondò contro la barriera e vi si appiccicò contro, come a tentare di ricongiungersi spiritualmente con quell'opera tanto strabiliante. Stava con la faccia contro la barriera, sformata come quella di un bambino che prema contro la vetrina di un negozio di dolci. Va spiegato che il piccolo shinobi non aveva assolutamente afferrato che l'animale fosse un rospo -vero- gigante, visto che fino ad allora si era parlato sì di rospi, ma i rospi non raggiungevano quella stazza enorme. Va anche detto che per lui non era affatto un problema animare delle sculture, ma il fatto che queste fossero colorate e addirittura parlassero, lo fece sentire un pivello a confronto di quella forma di arte tanto suprema e perfetta. Senza attivare la sua innata, trasse però dalla sacca di C1 dieci unità di argilla e iniziò a dar forma al materiale, creando una copia in scala perfetta della rana che gli stava davanti, per poi mostrargliela con aria vergognata, a causa della fattura tanto imperfetta.

    CITAZIONE
    E' il tuo turno, sunese. Parlaci, e trova un accordo.
    Per favore.

    " SSHHH! Silenzio!
    ...
    C-come si chiama? "


    Chiese alla ragazza, prima troncandole la frase a metà e poi con tono completamente estasiato. Ovviamente, voleva sapere il nome della scultura e lungi da lui ogni altra connotazione per quel nome, ma i presenti -probabilmente- avrebbero preso quel fervore come un colpo di fulmine tra quell'assurdo shinobi e il rospo gigante.

    CITAZIONE
    E così oggi ci provi tu, eh...? E và bene. La prima cosa che ti chiedo, ragazzo, è di parlarmi di noi. Convincimi che sai le peculiarità della specie di coloro con cui ti legherai da questo giorno sino alla tua morte, se ti riterremo degno. Intanto parlami dei rospi. Dopodichè, rispondi a quattro domande:
    Prima: Perchè per le nostre femmine, il periodo dell'accoppiamento può rivelarsi pericoloso, e a volte mortale per alcune di esse?
    Seconda: Qual'è il nostro miglior meccanismo difensivo?
    Terza: Perchè non mangiamo spesso prede che non si muovono?
    Quarta e ultima: Perchè se ci mettiamo a gracidare tutte insieme capiamo comunque se un messaggio è rivolto a noi o a un'altra rana?

    Tatsumaru era strabiliato da una statua con quelle meravigliose abilità: si sentiva surclassato, ma allo stesso tempo avrebbe venerato una dimostrazione così perfetta di scultura. Rispose quasi come se stesse recitando una preghiera...

    " I rospi sono anfibi appartenenti all'ordine Anura -ovvero privi di coda- a cui a sua volta appartengono numerose famiglie e specie di creature...
    Le loro peculiarità fisiche sono zampe posteriori molto lunghe e adattate al salto, mentre gli arti anteriori sono più piccoli di quelli posteriori...
    Un corpo tozzo e compatto, ma non per questo non bello e sensuale, terminante con una testa larga e ampia...
    La maggior parte delle specie possiede stupendi occhi grandi e sporgenti... e un grande timpano su ciascun lato della testa!...
    La bocca è ampia e molte specie hanno una lingua appiccicosa, che viene srotolata velocemente per catturare la prede, di solito insetti o piccoli invertebrati come lumache e lombrichi...
    La femmina è spesso più grande del maschio, ma il maschio a volte presenta arti posteriori più grossi e robusti...
    Emettono segnali vocali importanti, comprimendo i polmoni...!
    ...
    Per quanto riguarda le domande...
    La prima, è per via del modo con cui i maschi si aggrappano alle ascelle delle femmine per fare i girini...
    Spesso può capitare che una femmina venga approcciata da tantissimi maschi e da essi può venire soffocata...
    La seconda, è senza dubbio una sostanza che possono secernere dalla pelle rugosa e che è in grado di causare allucinazioni...
    Alcune famiglie dell'ordine, sono in grado di secernere veri e propri veleni mortali e sono caratterizzati da colori sgargianti, proprio per avvisare il possibile predatore delle loro pericolosità...
    La terza, è perchè, avendo una vista sensibile al movimento, ne deriva che tutte le prede che non si muovono perdono di appetibilità...!
    La quarta e ultima, è dovuta al fatto che questi anfibi emettono suoni in una banda di frequenza diversa l'una dall'atra e quindi, non potendosi sommare le frequenze tra di loro, ne risulta che è impossibile che si sovrappongano...
    ... E questo fa sì che ogni esemplare si possa far riconoscere con facilità...! "


    Terminò la spiegazione di getto, ripetendo ogni cosa come se fosse stato un computer di ultima generazione. Appena pronunciata l'ultima sillaba, cadde in ginocchio, sollevando sopra la sua testa la piccola scultura di rospo che aveva creato, come a volerla offrire all'opera più grande.

    " Ti scongiuro...
    Presentami il tuo padre...! "


    Ansimava perchè, da quando aveva iniziato a parlare, non aveva ripreso più fiato. Per il "padre", ovviamente, si stava riferendo allo scultore che aveva creato l'essere e, come al solito, non si sarebbe potuto immaginare che quelle parole avrebbero presumibilmente sortito un'idea differente, sul suo interlocutore. Comunque: strabiliante! Come faceva a conoscere tutte quelle nozioni, con una tale dovizia di particolari? Probabilmente Yami e Imari sarebbero rimasti a bocca aperta, completamente spiazzati da tanto scibile, che giusto un biologo studioso di anfibi avrebbe potuto conoscere, con quella perizia. In realtà, Tatsumaru non era uno sprovveduto: dopo aver letto la lettera del fratello e prima di partire, si era portato con sè il tomo dell'enciclopedia relativo alla lettera "R", di rospi/rane. Anche se sembrava tutto il contrario, in realtà era un grande perfezionista e non si sarebbe recato in una missione simile, senza nemmeno informarsi su cosa stava andando a recuperare e oltretutto, visto che per arrivare a Konoha ci sarebbero voluti tre giorni di marcia, aveva anche tutto il tempo per apprendere quelle nozioni con la massima calma. L'unica cosa da dire, a ben vedere, era che in situazioni normali non avrebbe mai dato sfoggio di tanta conoscenza... ma quello si poteva a buon diritto considerare come un caso eccezionale, più unico che raro: avrebbe fatto di tutto per portarsi a casa una scultura del genere e, dinnanzi a quella magnifica prospettiva, ogni sua abitudine e comportamento potevano tranquillamente passare in secondo piano... cosa che, appunto, si era appena verificata!
     
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  5. Yami Kaguya
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    CITAZIONE
    " Ah Kiriani?
    Non mi avevi scritto nella lettera che ci andavamo a divertire, allora...! "

    Non volevo influenzare la tua decisione.

    Sorrisi sotto i baffi dopo quelle parole, ma il ragazzo ne aveva ancora da dire.
    CITAZIONE
    " Lavoro?
    Allora vuol dire che ti devo accompagnare in giro a donne!...
    Insomma si può sapere che dobbiamo fare? "

    Recuperiamo un rotolo e risolviamo i casini intervillaggio. Routine, insomma.

    Ormai, i suoi commenti su come sembrasse quasi che gestissi la prostituzione in mezza accademia mi lasciavano indifferenti. Perdevo meno tempo a farmi scivolare addosso quelle parole, piuttosto che contraddirlo. Almeno avessi avuto ancora Shin, poi, potevo farlo. Per ora, single com'ero non potevo nemmeno dare repliche che chiudessero il discorso. Quindi tanto valeva lasciar perdere.
    Alle parole successive in cui continuava a sparare a zero sui fogliosi, mi limitavo a sorridere pacificamente all'indirizzo del foglioso, mentre speravo ci mandasse via presto. Il genin comunque rispose in modo secco alla mia battuta, quindi supposi pure lui avesse deciso di tacere alla fine, in attesa di spostarci verso luoghi più interessanti. Cosa che avvenne, infine. E ci ritrovammo così nei territori della cascata, di fronte a quella figura ammantata, che sembrava essere rimasta spiazzata dalla presenza del sunese.
    Il quale però non disse una parola di replica, limitandosi a seguirla come feci io. Dopo l'entrata al villaggio, ci venne finalmente spiegata la situazione. Sebbene certo , Tatsu non le attese. Già una volta che la figura si rivelò essere una ragazza, vidi come la serietà fosse sparita di botto dal volto del sunese. E non appena gli venne offerta una frase dal significato fraintendibile anche solo per lui, scattò come una molla verso di lei, liberandosi della maglia in volo, mentre saltava. Non ebbi nemmeno il tempo di commentare il suo aver aggiunto una parola che la ragazza non aveva mai detto, che era già in dirittura di arrivo. Tuttavia, quella non si scompose, rimanendo ferma e immobile. E il ragazzino di Suna andò sì ad impattare contro le grazie della ragazza, ma vi passò allo stesso modo attraverso, mentre diventavano acqua. Il sunese si ritrovò quindi bagnato a qualche metro dalla ragazza, che gli scoccò uno sguardo irritato, prima di riprendere a parlare.

    Mi ami? Non sono in vena di scherzare, ragazzino! La mia gente stà morendo!

    Fissai con un sorriso il sunese, sporgendomi a lato per osservarlo, e alzando le braccia. Certo però, che un'avversaria liquida era una rottura non da poco. Alzai la guardia di poco tanto per precauzione, ma il resto fu un discorso che stava in piedi, e che spiegava perchè eravamo stati convocati sino a là. Tuttavia, venne il momento in cui dovetti smorzare il suo entusiasmo, e la situazione si fece piuttosto tesa, a giudicare dal suo sguardo. Il mio però, era puntato sul sunese. Che fece la sua solita faccia infastidita, tipica di quando aveva la terribile occasione di fare bella figura. Rimbeccò prima la ragazza, e poi me, prendendosi uno sguardo ironico in risposta.

    E tu non sò se hai capito che se ti sentono, sono loro quelli più permalosi e coi becchi più duri. Non sò se ci siamo capiti.

    La replica era più per il fatto che fosse allergico al fatto che gli venisse riconosciuto un merito, più che al fatto che ormai ero abituato alle sue sdrammatizzazioni di quel tipo.

    Comunque, hai il tuo evocatore disponibile dietro di te. Contenta?

    La ragazza si fissò, con un evidente sguardo scettico sulla serietà del loro "salvatore", visto come le fosse saltato addosso nemmeno un minuto prima. E di certo le sue risposte non miglioravano.

    Deliora. E' una sorta di albero vivente, ma non è così facile dargli fuoco. Comunque, lo vedrete con i vostri occhi, se perdiamo altro tempo. Vieni, potrai vederlo di persona visto che hai accettato, Shinobi.

    Ci spostammo quindi verso un altro capanno, dove trovammo quello che sembrava a tutti gli effetti un rospo. Almeno a me. Dai discorsi che fece il sunese, sembrava che per lui quello fosse quasi un mobile.

    ..Ma che stai dicendo?

    La ragazza aumentò il carico di astio nel suo sguardo verso il ragazzino, dovendo trattare con un uomo che sembrava avere un livello di maturirà inferiore a quello del suo fratellino. Probabilmente lo sguardo che aveva visto prima era stata un illusione datale dal suo volersi aggrappare a qualsiasi cosa pur di dare una salvezza al suo villaggio. Solo che iniziava a dubitare.
    CITAZIONE
    " WAAA!
    PARLA AAANCHE !!! "

    ..Senti, ma sei proprio sicuro che...

    Non posso.

    La ragazza stava ora fissando Tatsu che si era appiccato a quella che doveva essere una kekkai per il rospo, che stava a sua volta osservando incuriosito quel ragazzino di cui non afferrava bene il comportamento. Soprattutto quando gli mostrò una sorta di miniatura di un rospo, mostrando un atteggiamento eccitato come quello di un bambino di fronte a una specie esotica.

    Uff...

    Tatsu comunque fece di tutto per indispettirla, visto come si mise pure a interromperla mentre mi era quasi sembrato sembrasse assumere un atteggiamento gentile. Difatti vidi due bagliori piuttosto eloquenti a livello della sua gonna, al che scattai allo stesso modo, mettendole una mano sulla spalla.

    Dagli corda, è meglio.

    Mi fissò un secondo, poi si scrollò la mia mano dalla spalla, spostandosi senza un'altra parola. Tòccò quindi all'animale rispondere.

    Mi chiamo Gama, ragazzo.

    Dopo quella sorta di presentazione, il discorso continuò, mentre Tatsu si rivelava piuttosto esperto di ciò che concerneva quella specie animale. Il suo discorso fu piuttosto secco, ma rispose alle domande senza particolari problemi, al che il rospo parve soddisfatto delle risposte, almeno in parte. Certo, per come lo Shinobi continuò il rospo rimase interdetto, ma alla fine fissò la ragazza, e fece un cenno positivo. Imari, se quello era il suo nome, fece un fischio allora, lo sguardo meno irritato di prima, e il bambino che avevamo visto precedentemente, entrò di corsa in casa, porgendo il rotolo alla ragazza, che a sua volta lo distese a terra, accanto al sunese. Evitò parole per timore di non riuscire a trattenersi, nel caso di una replica non troppo "normale" da parte del ragazzino.

    Temo per incontrare Pà sia ancora troppo presto, Shinobi. Però potrai conoscere i miei fratelli, almeno. Sai già come ci si lega a una razza animale?

    Il rospo attese risposta, e se tatsu avesse detto di no, io gli avrei rifilato un altro colpo alla nuca per come le sue amnesie si stessero aggravando, e il rospo subito dopo avrebbe spiegato di nuovo ciò che io stesso avevo detto tempo prima alla parente del sunese.

    Firma il contratto con il tuo sangue, dopodichè impasta circa un terzo della tua riserva nel richiamare un mio simile. Cerca di imprimere a fondo il sentimento che vuoi utilizzare per legarti alla nostra razza, molto dipende anche da quello. Non ho quindi altro da dirti, puoi solo che provare....Tatsumaru Azuma.

    Il rospo rimase a guardare, e come lui ogni umano presente in quella sala. Mi sedetti quindi a terra, osservando come se la sarebbe cavata, a fare da solo, dopo che già varie volte aveva dato un contributo ad un processo di richiamo.
     
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  6. Hanzo Hattori
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    SPOILER (click to view)
    Legenda:
    ... = Narrato in terza persona
    "..." = Parlato
    °...° = Pensato
    [Flashback]...[/Flashback] = Flashback


    Amore a prima vista


    Incredibile: ce la stava facendo. La ragazza non dava segni di reazione e, per la prima volta nella sua vita, forse sarebbe riuscito a prodursi in un atterraggio morbido. Precipitò tra le tette della kunoichi e gli parververo davvero morbidissime: era una reazione inebriante, addirittura di freschezza in stile mentolo. Si sentiva tutto bagnato ed eccitato e ciò... ma un attimo: non era lui che si sarebbe dovuto bagnare!!! Si ritrovò per terra e vabbè: la ragazza doveva essere caduta, ma la cosa veramente strana era rappresentata dal fatto che lui si sentiva bagnato fradicio, come se avesse attraversato un muro d'acqua. Ancora a terra si guardò in giro e della tipa neanche l'ombra, ma immediatamente dopo le sue parole risuonarono alle sue spalle.

    CITAZIONE
    Mi ami? Non sono in vena di scherzare, ragazzino! La mia gente stà morendo!

    " Mh? "

    ° Ma come diavolo... °


    Si voltò di scatto e trovò la ragazza dove la aveva lasciata prima del balzo... ma come poteva essere, se l'aveva placcata come un rugbysta? Mica era possibile, che le fosse passato proprio in mezzo...! Al di là di quello, comunque, il fatto che gli diede alquanto fastidio, fu che la giovane lo aveva completamente infradiciato, in qualche modo... e lo cosa, gli fu assai più sgradita che un calcio nelle gengive, per vederla dal suo originalissimo punto di vista. Successivamente, la situazione riacquistò una qual parvenza di serietà, anche se il povero chunin della Sabbia ebbe ancora modo di urtarsi e questa volta per la prospettiva che il fratellone gli stava offrendo, su speciale richiesta della kiriana.

    CITAZIONE
    E tu non sò se hai capito che se ti sentono, sono loro quelli più permalosi e coi becchi più duri. Non sò se ci siamo capiti.

    Lo guardò inarcando il sopracciglio destro, come se gliela stesse raccontando lunga.

    ° Eccerto: anche io mi sentirei scontento ad essere legato con un patto di sangue a un tipo dai capelli bianchi...! °


    Sbagliato, visto che ci era legato eccome e ben più saldamente di quello che poteva essere un contratto animale. La ragazzina, comunque, rispose alla richiesta di spiegazioni, precisando con una certa irritazione sul nome del loro tormentatore.

    CITAZIONE
    Deliora. E' una sorta di albero vivente, ma non è così facile dargli fuoco. Comunque, lo vedrete con i vostri occhi, se perdiamo altro tempo. Vieni, potrai vederlo di persona visto che hai accettato, Shinobi

    ° Un albero???
    ...
    ... E per chi mi hai preso, per un tagliaboschi?... °


    Iniziava a comprendere il perchè i kiriani non fossero delle aquile, visto che non erano capaci neppure di proteggersi da un vegetale. I due fratelli furono condotti in una baracca dove Tatsumaru potè ammirare la più strabiliante forma d'arte che avesse mai visto. Ufficialmente, dell'arte gliene fregava meno che meno, ma il sensei Daisya iniziava ad avere una certa influenza sui gusti del buffo ragazzino, anche se del tutto involontaria. Arte o non arte, quella statua vivente a forma di rospo doveva essere sua e se la sarebbe installata nel soggiorno, di fronte al capoccione che Leonard aveva trasportato tempo prima dal deserto. Tra le cose da ricordarsi di fare, c'era anche quella di chiedere a Yami come la ragazza lo avesse evitato senza nemmeno muoversi e sopratutto come era riuscita a inzupparlo, ma in quel momento c'era solo lei: quella magnifica scultura a forma di rana. Non solo parlava, ma era anche in grado di rispondere autonomamente alle domande, come se avesse una vita propria: Tatsu si sentì talmente in soggezione -di fronte a quella perfettissima forma di tecnica- che giurò a se stesso di riuscire anch'egli, prima o poi, a rendere le sue creazioni talmente animate, che avrebbero potuto parlare. L'opera suprema, comunque, era stata chiamata Gama... come, in effetti, anche una natura morta sarebbe stata chiamata "natura morta". Se ne accorse a malapena, preso com'era ad ammirare quell'oggetto tanto strabiliante, ma, ad un cenno della "scultura", Imari con un fischio chiamò il ragazzino che avevano incontrato in precedenza e si fece consegnare da lui un rotolo. Lo dispose per terra ai piedi di Tatsumaru e questi pensò quasi che si trattasse di un rotolone Scottex o qualcosa di simile (visto che sembrava amasse giocare con l'acqua).

    CITAZIONE
    Temo per incontrare Pà sia ancora troppo presto, Shinobi. Però potrai conoscere i miei fratelli, almeno. Sai già come ci si lega a una razza animale?

    E così il nome dell'artista era Pa. L'Azuma se lo appuntò a mente tra le cose importanti e, appena ne avesse avuto l'occasione, avrebbe parlato di lui al sensei Daisya, sicuro che uno scultore tanto talentuoso doveva essere sicuramente noto anche al sensei. Chissà perchè la "scultura" era interessata ai richiami animali, ma comunque, per sedurla e portarsela a casa, Tatsu sarebbe stato disposto a rispondere persino a domande sul codice degli shinobi (un mattone pieno di leggi stupidissime e senza senso, che si susseguivano una dietro l'altra). Per di più, l'opera d'arte aggiunse che aveva anche dei fratelli... e chissà quali stranissime forme erano state plasmate, dalle mani di un maestro tanto sapiente. Comunque Tatsumaru lo sapeva... e quindi non fu un azzardo, rispondere affermativamente.

    " Sì, l'ho già visto fare...
    Penso di esserne capace...! "


    Com'era che quando gli interessava una cosa, si ricordava tutto e subito? Il fatto, forse, sarebbe stato notato da Yami... e di certo, non gli sarebbe piaciuto questo granchè.

    CITAZIONE
    Firma il contratto con il tuo sangue, dopodichè impasta circa un terzo della tua riserva nel richiamare un mio simile. Cerca di imprimere a fondo il sentimento che vuoi utilizzare per legarti alla nostra razza, molto dipende anche da quello. Non ho quindi altro da dirti, puoi solo che provare....Tatsumaru Azuma.

    " Ehm?
    ...
    Ok...! "


    ° Razza???
    Quale razza?...
    ...
    Ah ci sono: vuole che evochi qui i suoi fratelli!
    ... Non sapevo che anche per gli oggetti ci volesse un patto di sangue...
    Bhè però, d'altronde, questi capolavori hanno un'anima... altro che oggetti!... °


    Molto tempo prima, un famosissimo scultore -in un moto di follia creativa- aveva danneggiato il suo più grande capolavoro (in marmo), reo -secondo il grande artista- di non possedere la parola. L'arte possedeva di per sè un'anima... ma quell'arte, grazie alla parola, poteva dirsi vivente a tutti gli effetti. Lo sguardo di Tatsumaru si fece deciso e trasse un kunai dalla relativa sacca, per poi inginocchiarsi sopra il rotolo. Lesse i nomi degli ultimi possessori, pensoso su quali altre creature di argilla avrebbe potuto richiamare, direttamente nel soggiorno di casa sua.

    image

    ° Jiraya, Namikaze Minato, Uzumaki Naruto...
    ...
    Eh va bene!... °


    Dovevano essere tutti i nomi dei precedenti artisti, che avevano avuto l'opportunità di poter usufruire di quella galleria di capolavori viventi e senzienti. Tatsu si ferì il polpastrello dell'indice sinistro (era mancino) e iniziò a scrivere il suo nome, nel primo spazio libero dopo la lista di nominativi. Pensò a quale sentimento poteva legarlo con quelle creature e sentì che voleva essere loro amico, per condividere equamente tutto con loro... come, ad esempio, i metri quadrati della sua piccola abitazione.

    CITAZIONE
    A
    Z
    U
    M
    A

    T
    A
    T
    S
    U
    K
    I
    C
    H
    I

    *
    * _ *
    * __ *

    Firmò con il suo nome di battesimo e sotto lasciò le sue cinque impronte digitali, bagnando i restanti quattro polpastrelli con il sangue che spillava dall'indice. Era la prima volta che Yami avrebbe visto quel nome e forse si sarebbe ricordato di quando il ragazzino gli aveva confessato che Tatsumaru non era il suo vero: come era giusto, dopotutto, ora ognuno dei due sapeva il vero nome dell'altro. Visto che la parte teorica era conclusa, giunse inevitabilmente il momento di mettere in pratica il tutto.

    ° Un terzo della mia riserva di chakra?
    Sì, come no!...
    Così evoco l'Arca di Noè di argilla! °


    Effettivamente, Tatsumaru non era uno shinobi come tutti gli altri, ma possedeva quasi il doppio di un normale shinobi del suo livello. Questo presupponeva che, all'incirca, dovesse utilizzare la metà di quello che gli era stato detto, ovvero un sesto della sua enorme riserva di chakra. Se si ricordava bene, doveva trovare un sentimento per rapportarsi all'evocazione (anche se, quel sentimento, lo aveva già provato mentre con il sangue macchiava di vermiglio la speciale stoffa del rotolo). Erano un qualcosa come: amicizia, sottomissione o rispetto... bhè, come già detto, non fu affatto difficile scegliere. L'arte non la rispettava e non si considerava nemmeno un artista, sottomissione meno che meno: figurarsi se uno come lui avrebbe potuto sottomettersi a un'entità astratta... ma anche il contrario, non era da lui. L'unica era l'amicizia e, in effetti, come amico dell'arte lo si poteva anche vedere bene. Osservò il grande rospo davanti a lui e trasse un profondo respiro, per concentrarsi meglio. Aveva ben in mente cosa avrebbe dovuto cercare di richiamare e tanto valeva concentrarsi su quello, che su qualsiasi altra forma animale. Anche volendo, poi, non avrebbe potuto concentrarsi su altro che non fosse stata quella magnifica e perfetta forma: quello stupendo anfibio gigante. Si morse il pollice destro, in modo da farlo sanguinare, e in un attimo compose il sigillo del cinghiale, per poi appoggiare la mano a terra e impastare un quantitativo quasi alto di chakra, che aveva stimato sarebbe dovuto bastare per richiamare qualcosa di decente, ma senza esagerare. Negli occhi e nel cuore, aveva le immagini di quegli stupendi rospi: vide un tunnel dimensionale, come una finestra psichedelica che lo riportava a un'altra realtà.
    Si vedeva, come in un sogno... come al di fuori del suo stesso corpo. Era nella sua cameretta e stava dormendo abbracciato a quella forma tanto perfetta, a quel rospo gigante: felice in viso e coccolato dal suo calore e dalla sua morbidezza. Si trattava di immagini e scorrevano come delle diapositive proiettate su un muro; l'immagine successiva vedeva lui in una grande vasca da bagno, intento a strofinare la schiena di quelle creature tanto affascinanti e perfette. Il rospo gli spruzzò una quantità inimmaginabile d'acqua in faccia e lui rispose con una gioiosissima risata, per poi abbracciare quella figura tanto perfetta e rassicurante. Scorsero altre immagini, ma la più interessante e sulla quale Tatsumaru si soffermò, rappresentava un grande e verde prato in fiore, immerso in una giornata estiva e luminosissima. L'Azuma correva con le braccia tese incontro a qualcuno, come se stesse per riabbracciare una persona cara dopo un distacco durato molti anni. Era radioso in volto e felice come non lo era mai stato in vita sua. La visuale si spostò sull'altro, anche "lui" accorrente: si trattava del medesimo rospone della capanna e di tutte le altre immagini, ma indossava una veste candida e leggerissima, somigliante in tutto e per tutto a un abito da sposa. Procedeva a balzi, ma alla fine i due si riunirono in una profondo e calorosissimo abbraccio, mentre l'istante successivo rotolavano nel verde del prato, ridendo a crepapelle, ebbri di felicità. Tatsu non sapeva cosa gli stava succedendo, ma vide emergere dal suo subconscio quelle bellissime immagini... non sapeva se si trovava ancora nella baracca, se era tornato a quella realtà oppure se il suo spirito cavalcava a briglie sciolte per i Campi Elisi, in compagnia di quelle creature tanto perfette.
     
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  7. Yami Kaguya
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    La replica del ragazzino all'irritazione di Imari fu piuttosto menefreghista, probabilmente per come si stesse chiedendo come mai fosse finito a terra bagnato fradicio. Almeno a giudicare da come si guardava intorno.
    Comunque, per il resto fu innaturalmente celere nel dire che sapeva cavarsela da solo per i richiami, cosa che bendispose la ragazza visto che alla fine il ragazzino sembrava aver imboccato la strada giusta. Da parte mia, non lo vedevo così preso da qualcosa da parecchio.
    Seguì poi la consueta firma del contratto, anche se a sbirciare, i Kanji che scrisse il ragazzino non erano proprio quelli che conoscevo.

    ...Tatsukichi?

    L'impulso di dargli una botta sulla testa per come stesse sbagliando a scrivere il nome quando era una cosa seria, venne bloccato dal fatto che in effetti, tempo prima avevamo avuto una discussione sui nomi. Vabbè, dopo un'altra discussione che di norma era la cosa che più ricordavo di quella sera, su quel campo. Mi chiesi quindi dove fosse il problema, con lui. Tanto, Tatsu era comune a entrambi.
    Comunque, alla fine venne il momento cruciale.Il ragazzino si morse il pollice, e dopo aver poggiato la mano a terra, il locale venne avvolto da una nuvola di fumo. Passarono alcuni secondi, e quando si diradò, di fronte a noi stava un nuovo rospo, che si guardava intorno. Era vestito con un armatura di tutto punto, esclusa la testa, e proprio quella si fermò prima sul suo simile nella kekkai, poi sul sunese. Con un'espressione piuttosto preoccupata.

    ..Ciao, zio Gama...

    Ben arrivato. Suppongo tu sappia perchè sei qui, vero?

    Ah..beh sì, certo..

    L'animale fissò ancora una volta il sunese, con un'aria piuttosto preoccupata.

    Però non credi sia troppo presto?

    Il rospo anziano assunse un'espressione interrogativa, mentre fissava il suo simile che manteneva sempre la sua preoccupazione.

    Beh, non credo, non mi pare così giovane e inesperto da non potersi prendere la responsabilità della nostra razza su di sè.

    ...Sì ma..legarsi con un umano a quel modo? Non è un pò..strano?

    Ora l'espressione dell'altro era diventata di incredulità.

    Ma che dici? I legami di sangue di questo tipo avvengono da secoli, che c'è di strano?

    Da secoli..? Ah, non lo sapevo....beh, comunque, credo sia troppo presto per parlare di matrimonio!

    Nella sala, cadde un silenzio generale.

    ..Eh?

    ..Ma che stai dicendo, sciocco? Ti ho chiamato qui per il contratto di evocazione, questo ragazzo vuole legarsi alla nostra specie, che tare mentali ti fai?!

    Il rospo rimase un pò interdetto, fissando di nuovo il ragazzino, e poi lo zio.

    Ma io...lui...

    Cosa?

    ..No, niente..
    Allora, tu sei Tatsukichi, giusto?


    L'animale provò a ridarsi un contegno, dicendosi che forse si era solo immaginato quell'immagine di suo zio in vestito da sposa. Che comunque gli fece restare la sensazione di quando gli si accapponava la pelle. Ottenuta risposta dal ragazzino, proseguì, quindi.

    Beh, posso parlare a nome dei miei fratelli, se lo zio ti ha dato la possibilità di richiamarci. Tuttavia, ognuno di noi ha delle convinzioni diverse, sebbene tutti ragioniamo più o meno allo stesso modo. Io per esempio, sono bravo a parare i colpi. Dimmi però un motivo per cui dovrei farlo, non è che sia una gran cosa essere richiamato solo per incassare. Perchè dovrei assumere questo compito, nei tuoi riguardi?

    Le risposte le temeva già, sempre ricordando il campo eccetera. Tuttavia, era stato scelto lui dal fato come ambasciatore fra le due razze, visto che lo zio era sempre tenuto in ostaggio da quegli umani. Non che fosse un problema, era solo irritato e mangiava quanto voleva. Però le teste calde della loro specie potevano venire evocati solo da persone di livello più alto, e quindi doveva fare lui da tramite fra le specie.

    SBRAAANG!

    Tuttavia, prima che ci potesse essere qualsiasi risposta, la terra tremò, mentre vari oggetti caddero dalle ante. Imari si voltò di scatto verso l'entrata della casa, scattando fuori. E subito dopo, tornò di nuovo dentro, afferrandomi per una manica.

    Lui è qui! Tu! Vedi di convincerlo in fretta, e di evocarne uno più grosso, non abbiamo molto tempo! Riguardo a Te, mi serve una mano o anche il tuo amico farà una brutta fine. Vieni!

    Lui ch- ehi!

    Prima di poter dire qualsiasi cosa, fra la scossa che aveva tolto un pò di equilibrio e quel discorso all'imperativo, venni tirato fuori dalla capanna, e portato in strada, lasciando Tatsu con i rospi, mentre vedevo cosa effettivamente eravamo stati chiamati a sconfiggere.

    image

    E oh beh... per sembrare un albero vivente, lo sembrava eccome. Anche se dalla faccia era più facile dire che fosse un demone con una passione per la vegetazione.

    ...E' troppo chiedere una tecnica di fuoco, vero?

    La voce della ragazza mi riportò alla realtà, mentre mi voltavo prima verso di lei, e poi di nuovo verso quella cosa.

    ...Beh, sì.

    ..Allora possiamo solo sperare che il tuo amico si sbrighi. Senza il fuoco è tutto inutile.

    E perchè mai?

    Liberai il chakra del demone nel mio corpo mentre parlavo, avendo chiaro più o meno cosa dovevo fare.

    Ma sei idiota o cosa? Ho detto prima che è impossibile sconfiggerlo senza bruciarlo.

    Beh, anche se lo fai a pezzi non è che se la cavi facilmente, o sbaglio?

    La ragazza mi fissò un attimo, prima di sbuffare irritata, mentre i suoi concittadini uscivano dalle case per opporre resistenza un'altra volta.

    Ce la fai a farmi salire fin lassù?

    Sai camminare sull'acqua?

    Yes.

    Allora seguimi, e al mio via parti.

    Ok.

    Scattammo insieme, lei davanti e io subito dietro, diretti verso i confini del villaggio, a cui quella cosa si stava già avvicinando. Gli altri guerrieri intanto stavano scoperchiando delle cisterne piene d'acqua, piovana o estratta direttamente dal suolo e dai terreni circostanti. Imari si mise a comporre sigilli uno dopo l'altro, tanto che arrivammo quasi fino alle porte, prima che completasse il tutto. Una volta di fronte, si fermò di scatto, puntando le mani verso una delle cisterne. E proprio da quella, si innalzò una forma simile a un drago, che le girò attorno una volta, mentre tornava a parlarmi.

    Ci sono! Vai!


    Senxa farmelo ripetere, saltai in groppa al costrutto aquatico, che si diresse a tutta forza verso Deliora.

    Wow!

    Attesi sino a che non fummo in dirittura di arrivo, e una mano di quella cosa si mosse per intercettarci. Il drago svoltò bruscamente a un comando della padrona da terra, e da parte mia badai solo a restarci più attaccato possibile. Almeno sino a che non andò a schiantarsi in pieno petto di quella cosa, mentre io atterravo sulla spalla, facendo presa con la lama. Il coso indietreggià un attimo, ma il buco creato dal drago iniziò rapidamente a venire ricoperto da nuovi arbusti, ripristinando il danno. Ciò rendeva anche chiare le parole della ragazza.

    Umh?

    Su quel palcoscenico comunque, fece la sua comparsa un'altra voce. E quando mi voltai alla mia destra ancora inginocchiato, vidi che qualcuno mi aveva notato. Tirai fuori la lama, rimanendo un attimo in silenzio mentre mi fissava. Ogni secondo perso mi andava bene, poteva anche starsene là a fissarmi quanto voleva.

    Levati, moscerino!

    Non sembrava essere il caso.
    Vidi una mano arrivarmi addosso, al che attivai il controllo del chakra,e iniziai a correre da una spalla all'altra, spostandomi abbastanza in fretta da evitare che quelle mani, per quanto grandi, riuscissero a prendermi. Il fatto che dovesse essere più abituato a combattere avversari di tali dimensioni a gruppi più che uno contro uno, poteva giocare a mio favore. E fra l'altro, qualcosa forse ero anche in grado di farla, dopotutto. D'altronde per quale altro motivo, avevo ottenuto quel braccio?

    Yamata.

    Stai diventando troppo confidenziale, ragazzino.

    Fallo e basta.

    Avvertii il chakra circolare nel braccio sinistro, al che terminai la corsa dalla parte opposta in cui ero prima, vicino alla zona dove dovevano esserci le orecchie. E con un piccolo balzo, portai indietro il braccio, per poi sferrare un colpo diretto alla parte dove doveva esserci la mandibola. Dovetti ammettere che fu una bella sensazione, vederlo indietreggiare per quanto di poco.


    Urgh!

    Riatterrato, lanciai in aria la katana, prima di usare le capacità da prestigiatore per afferrare rapidamente la bottiglia di alcol e un kunai, con cui tagliai la pare superiore. L'istante successivo, al kunai si sostituiva l'accendino, che afferrò la spada. E mentre il coso tornava a fissarmi, versai l'alcol sulla spada, prima di buttare il resto davanti a me, e far scattare la fiammella. Appena si rese conto di cosa avevo in mano, la sua faccia fu un programma.


    Ehi! Cosa stai..?!

    Scaldo l'ambiente.

    Detti fuoco alla lama, prima di gettare il tutto verso la zona bagnata d'alcol, che prese fuoco a sua volta. Dopodiche, in mezzo alle sue urla mentre spegneva quel piccolo fuoco, mi spostai di nuovo, lasciandomi cadere lungo la sua schiena, conficcando la lama nella "pelle". Risultato, un graffio. Che però doveva fare parecchio male. E difatti le urla confermavano.

    Arrgh! Bastardo!

    Già.

    Solo, non mi andava di continuare ancora tanto. Sperai Tatsu si sbrigasse, era meglio per tutti.
     
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  8. Hanzo Hattori
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    SPOILER (click to view)
    Legenda:
    ... = Narrato in terza persona
    "..." = Parlato
    °...° = Pensato
    [Flashback]...[/Flashback] = Flashback


    Il paladino delle belle arti


    Uno sbuffo di fumo avvolse il ragazzino e le persone che erano presenti nella stanza. Ci volle qualche secondo affinchè la nuvoletta si diradasse -trovandosi in un ambiente chiuso- ma dopo poco comparve un tutto il suo splendore uno stupendo rospo gigante (ovvero, delle dimensioni di Gama). A differenza del suo parente, questo capolavoro aveva un colore più tendente al rossiccio, ma la cosa che colpì immediatamente l'immaginario del buffo Tatsumaru, fu il poter ammirare l'armatura che la seconda evocazione poteva sfoggiare. Si trattava di una vera e propria cotta a piastre da samurai, comprensiva di kote e copri spalle; il ragazzino ne rimase estasiato a tal punto, da non riuscire a trovare la forza per esprimersi o emettere un fiato. Osservava a bocca aperta la rana (e ne era osservato) e sentiva il cuore battergli fortissimamente nel petto: sia per la grande emozione, ma sopratutto per la piacevole incredulità legata al fatto che quelle sculture venivano evocate in maniera personalizzata e con dei gadgets, al pari di vere e proprie action figures per ragazzini. Le due statue di argilla cominciarono a discutere tra di loro, tanto che il chunin ne rimase ammirato e nei suoi occhi iniziò a brillare una luce intensissima, fatta di decine di piccole stelle, che lampeggiavano a intermittenza. L'Azuma non stava dando molto ascolto a che cosa dicessero, ma l'importante era che dicessero! Sembrava che stessero discutendo circa la presenza della seconda evocazione in quel luogo... o meglio: il rospo in armatura da samurai era come incerto, titubante sul fatto di trovarsi in quel posto e alla presenza proprio di quegli umani. Nessuno dei presenti -Gama compreso- si poteva immaginare di quali fossero stati gli assurdi pensieri di Tatsumaru, di come bramasse quelle creazioni... tanto da viverci letteralmente assieme. Il botta e risposta tra i due animali durò alcuni secondi, nei quali Tatsu pareva realmente inebetito, non riuscendosi a capacitare del fatto che stesse capitato proprio a lui: sarebbe diventato il collezionista di cianfrusaglie più invidiato al mondo!

    CITAZIONE
    Allora, tu sei Tatsukichi, giusto?

    Il buffo umano fece cenno di sì con la testa lentamente e più volte. Stava con la bocca aperta come di fronte a una visione celestiale, ma ad un tratto si riebbe e tornò più o meno lucido.

    " S-sì!...
    Però chiamatemi Tatsumaru...!
    ...
    Tutti mi chiamano Tatsumaru... e gli amici possono chiamarmi Tatsu...!
    ...
    T-tu c-come ti chiami? "


    Era un po' emozionato a parlare con un costrutto di argilla tanto ben realizzato e, per dirla tutta, aveva anche un po' timore che si rovinasse.

    CITAZIONE
    Beh, posso parlare a nome dei miei fratelli, se lo zio ti ha dato la possibilità di richiamarci. Tuttavia, ognuno di noi ha delle convinzioni diverse, sebbene tutti ragioniamo più o meno allo stesso modo. Io per esempio, sono bravo a parare i colpi. Dimmi però un motivo per cui dovrei farlo, non è che sia una gran cosa essere richiamato solo per incassare. Perchè dovrei assumere questo compito, nei tuoi riguardi?

    ° Incassare colpi?
    Non sia mai, ti puoi danneggiaaa... °


    Rimase un po' interdetto a udire quelle parole, ma non riuscì nemmeno a formulare un pensiero -più che una risposta- che la baracca iniziò a tremare tutta... la terra iniziò a tremare tutta! Sbuffi di polvere si sollevarono dal pavimento e vari oggetti caddero dalle ante e dalle mensole su cui erano alloggiati: lo sguardo di Tatsumaru si riempì di terrorizzata preoccupazione. Appena aveva evocato quello stupendo anfibio, il suo primo istinto era stato quello di gettarglisi incontro e abbracciarlo, come si farebbe con un oggetto estremamente caro e prezioso. Si sarebbe prodotto in un pianto di felicità e lo avrebbe convinto ad andare a vivere da lui, assieme con l'altro capolavoro che lui chiamava "zio". Poi però i due rospi avevano iniziato a discutere e Tatsu ne era rimasto talmente ammirato, da non riuscire a muovere nemmeno un muscolo. Ora, invece, quell'immensa felicità (assieme all'incolumità di quelle opere) stava venendo messa in pericolo da un dannatissimo terremoto o da qualche altro accidenti di casino... e ciò non poteva essere tollerato, dallo strano chunin di Suna. La kunoichi corse fuori e l'istante dopo ritornò subito dentro, trafelatissima e allarmata.

    CITAZIONE
    Lui è qui! Tu! Vedi di convincerlo in fretta, e di evocarne uno più grosso, non abbiamo molto tempo! Riguardo a Te, mi serve una mano o anche il tuo amico farà una brutta fine. Vieni!

    ° Già questi sono grossi abbastanza...
    ... Poi non mi entrano più nel soggiorno, stupidina...! °


    CITAZIONE
    Lui ch- ehi!

    Tatsu lanciò uno sguardo disinteressato a ciò che accadeva alle sue spalle: sapeva che doveva essere tutta una scusa per riuscire ad appartarsi, quei due. Andava a finire sempre così, ma quella volta la sua attenzione era completamente attratta da quei manufatti tanto rari e preziosi.

    " Finalmente soli...! "


    E lo pensava realmente. Guardava alternativamente ora un rospo e ora l'altro e si sentiva veramente lieto di poter condividere quegli istanti con loro, sperando che prima o poi lo avessero messo in contatto con il loro scultore. Non voleva costringerli e nemmeno far loro fretta, però doveva assolutamente conoscere l'uomo che era in grado di dar vita all'argilla in maniera così perfetta... in modo da donarle un'anima. Capiva la preoccupazione dalla statua, la paura di potersi rovinare o sformare parando qualche colpo, ma non era quello il modo in cui lui le avrebbe utilizzate: non lo sarebbe stato! Lui poteva offrire loro un tetto sotto al quale vivere e non le avrebbe messe in mostra come si soleva fare con banali opere d'arte: quei rospi sarebbero stati solo per lui e avrebbero condiviso ogni istante della loro esistenza, sotto lo stesso tetto. Iniziò a parlare ed era sincero.

    " Io non ti chiederei mai di subire urti al posto mio, davvero...!
    Quello che mi piacerebbe, sarebbe portarvi con me e mostrarvi dove vivo... e se vi andrà, potrete rimanere quanto vorrete...
    ...
    Sì, mi piacerebbe anche vedere dove vivete voi... e conoscere tutti i vostri fratelli...!
    Io non vi chiedo niente, ma sono disposto a offrirvi un casa dove tutti potremo vivere insieme...!
    Voglio che sia tu a decidere cosa fare, quando ti evoco... io... io non pretenderò mai nulla...! "


    E come avrebbe potuto, rubare un'opera che doveva essere tanto preziosa? Come avrebbe potuto segregarla e imprigionarla? No, mai: sarebbero state loro o tutt'al più il loro creatore, a decidere sul loro futuro. Quando Tatsu parlava di decidere, intendeva se restare da lui oppure no, ma il discorso poteva essere inteso con un'ambivalenza e un dualismo fenomenale e quindi, da ciò che emerse, non avrebbe mai costretto quelle creature a nulla, ma si sarebbe limitato ad accettare ciò che era la loro volontà o al limite a domandare. Dal canto suo, lui avrebbe fatto di tutto per donar loro protezione e splendore. Il rospo in armatura poteva anche insistere a battere la gran cassa sul discorso dell'incassare mazzate, ma di certo Tatsu non avrebbe permesso che un capolavoro di quella foggia, potesse subire dei danneggiamenti. Dopo pochi minuti, infatti, si udì un'ulteriore scossa al terreno e questa volta fu decisamente più forte della precedente. La baracca era in legno, ma, al di sopra dei travetti, il tetto era composto di tegole: alcune di queste caddero ai lati della stanza. Il chunin si accorse in ritardo che alcune tegole pericolanti stavano traballando proprio sopra la testa del rospo in armatura... avvenne tutto in un istante!

    " ATTENTO !!! "


    Impastò un medio-basso di chakra e si lanciò verso il capolavoro, che stava per venire rovinato da alcune tegole che si erano staccate dal soffitto. [Riflessi: 450 - Nota: dopo il passaggio al grado chunin, i riflessi di Tatsumaru diventano 325] Riuscì a buttarsi proprio tra l'animale e le tegole, anche se non riuscì a capire se lo stesso si fosse spostato, oppure fosse rimasto sotto di lui. [Ferita Medio Leggera alla nuca] Avvertì solo una forte botta alla nuca, ma fu felice di subirla, perchè ciò significava che l'arte era salva. Rimase disteso a terra per alcuni istanti, perchè sentiva il cervello oscillargli ancora tra le meningi. Si mosse poco dopo, passandosi una mano dietro la testa e guardandosi intorno, per vedere se la scultura fosse ancora intatta.

    " Ohi ohi... "


    Aveva preso una bella botta e infatti, quando trasse il palmo della mano, questo era tutto sporco di sangue, ma fortunatamente non era una ferita di una profondità tale, da dover essere suturata.

    " C...
    Come state? Tutto a posto? "


    Chiese a voce alta, sperando che qualcuno gli rispondesse: sentiva la testa girare, le tempie pulsare e non sapeva dove volgere lo sguardo, ancora un po' offuscato.
     
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  9. Yami Kaguya
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    CITAZIONE
    " S-sì!...
    Però chiamatemi Tatsumaru...!
    ...
    Tutti mi chiamano Tatsumaru... e gli amici possono chiamarmi Tatsu...!
    ...
    T-tu c-come ti chiami? "

    Lo sguardo del rospo restava piuttosto preoccupato nel dirigersi verso il ragazzo, ma di certo a vederlo tanto impacciato, si chiese se non fosse l'umano più strano che aveva incontrato. Ma d'altronde, era là per misurare, non certo per partire già con pregiudizi.

    Io sono Gamamusha. Piacere allora, Tatsumaru.

    Il loro discorso subì una interruzione improvvisa quanto breve, mentre la terra veniva scossa lievemente. I due animali non si scomposero più di tanto, abituati a ben altre scosse quando i loro simili decidevano di fare una paseggiata. Altri due umani invece uscirono di corsa dalla casa, quindi furono faccia a faccia sia i rospi che colui che voleva stringere un contratto con loro.
    Che fosse di acquisto e non di sangue, erano dettagli che probabilmente non sarebbero mai venuti fuori. I rospi quindi si concentrarono sulla replica dell'umano, che però non fece che incrementare il numero di dubbi di Gamamusha. Gli aveva chiesto perchp, ferirsi. E invece si ritrovava a sentire che non gli avrebbe mai fatto assolvere a quel compito per cui si era tanto addestrato. Insomma, con quel ragazzino si passava da un estremo all'altro dei problemi, dal troppo affetto alla troppa premura. Si salvò in corner alla fine, ma rimaneva piuttosto vaga la faccenda, e i due animali si guardavano, visto come anche Gama stesso non sapeva bene come comportarsi, dopo quelle parole.

    ..Ma che discorsi sono? Se non mi chiamerai per proteggerti, che senso ha che tu ti sia legato a me? Non vorrai dirmi che l'hai fatto solo per venire nel nostro mondo, è impossibile...

    Mentre però parlavano, le scosse erano continuate. Sino a che sembrò che delle tegole cadessero in testa alla rana, che però non ci fece nemmeno caso, pronto a pararle. Tuttavia, quel ragazzino si mise in mezzo senza alcun motivo, prendendosi in testa le tegole che sarebbero cadute verso quella del rospo, che però aveva già sollevato una zampa per proteggersi, ma che invece venne bloccata dal balzo del ragazzo. Che ora giaceva a terra, mentre una macchia rossa si allargava sui suo capelli. I due rospi lo fissavano ancora più straniti.

    ...Zio, ma si può sapere chi è questo?

    Non saprei. Però dai, ti ha salvato.

    Salvato? Ma che stai..

    Il rospo più anziano si mise una zampa sulle labbra, mentre il ragazzo si rialzava, chiedendo a loro, un rospo in una barriera e uno corazzato, se stavano bene. Che tipo.

    ...Noi sì, ma credo proprio che a te serva una dimostrazione che non siamo delle mezze seghe che necessitano protezione, ragazzo.

    Farsi proteggere da un umano, non era certo qualcosa che un essere che aveva praticamente dedicato la sua esistenza alla difesa, potesse accettare tanto facilmente. Proprio in quel momento poi, venne giù qualcosa di più pericoloso di una tegola.

    [...]

    Il bastardo si stava abituando ai movimenti, iniziava a farsi più veloce. Mi abbassai in scivolata per evitare le sue dita in via di chiusura, ma lo stesso un lembo di tessuto riuscì ad afferrarlo. Mi sentii quindi tirare in alto, venendo mollato a mezz'aria. Prima che la luce del cielo venisse oscurata da un pugno enorme, che mi ritrovai addosso in pochi secondi. Precipitai alcuni metri, atterrando su un tetto e sfondandolo senza riguardi. Rimasi fermo alcuni secondi per la botta, poi alzai la testa, trovandomi sopra a un tavolo con Tatsu e gli altri cosi a pochi metri. Ma come, era ancora là?

    ...Non per metterti fretta, ma puoi tagliare un pò? Mi serve un rinforzo.

    Rinforzo?

    Deliora è qua fuori.

    Ah. Chiamiamo il fratellone allora. Capelli bianchi, puoi dare una mano a tatsumaru? Credo che da solo non offra un richiamo sufficiente per chiamare i rinforzi.

    No problem.

    Figurati, ormai stavamo trasformando i richiami di coppia in una pratica diffusa.

    Dammi il via e ci sono. ù

    Una volta che il sunese avesse poggiato le mani a terra, avrei allo stesso modo messo le mie sulle sue, mettendo quel minimo di chakra da potergli dare una mano, tanto al momento ne aveva anche più di me senza alcun dubbio. Stavolta però, fu ben diverso dal solito. Di norma le evocazioni erano di taglia poco superiore alla nostra. Stavolta invece, mentre il solito fumo si disperdeva nell'ambiente, potemmo sentire chiaramente che ci stavamo sollevando in aria, mentre la capanna finiva ovviamente in pezzi alla comparsa dell'evocazione. Quando ci fermammo, fu visibile quindi cosa avevamo richiamato, e di certo faceva il suo bell'effetto, starsene su un rospo di due piani.

    ..Wow. Bel lavoro.

    Certo Tatsu avrebbe dovuto parlare un pò anche con quella versione extra-large di Gamamusha, quindi supponevo di dovergli dare un altro pò di tempo, e al contempo iniziare a fare sul serio. Anche perchè quando il demone ci vide, sul suo volto comparve un'espressione inconfondibile. Odio. Dopodichè, si mosse verso di noi.

    Io vedo di distrarre il cosone, vedi che sà fare il tuo amico e se riesci buttagli dell'olio addosso. Al fuoco ci penso io, così magari la finiamo.

    Compii a mia volta il richiamo mentre saltavo giù dalla testa di quella cosa, evocando Takahiden e partendo a rotta di collo verso Deliora. Secondo round.
    CITAZIONE
    Bene, prova finale =3 Deliora è una Blu con resistenza aumentata, quindi servirà un pò di astuzia per fargli tanto male. Puoi anche gestire tutto tu il combattimento, ma la parte dell'olio è comunque indispensabile per il colpo di grazia. Certo lui lo sà, quindi sarà piuttosto attento a qualsiasi movimento "labiale" faccia il rospone. Buon post :riot:

     
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  10. Hanzo Hattori
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    SPOILER (click to view)
    Legenda:
    ... = Narrato in terza persona
    "..." = Parlato
    °...° = Pensato
    [Flashback]...[/Flashback] = Flashback


    A bordo del Gamatarn 3


    Gamamusha era il nome del rospo in armatura e Tatsu già lo amava. La fattura di quei particolari come le scaglie dell'armatura era davvero ottima e persino lo spirito che il suo creatore aveva infuso in lui, seguiva quelle che potevano essere le linee guida caratteristiche di un guerriero samurai. Era una creatura fiera e indomita... e si poteva notare dalle posizioni che assumeva, oltre che dalle sue ferree convinzioni.

    CITAZIONE
    ..Ma che discorsi sono? Se non mi chiamerai per proteggerti, che senso ha che tu ti sia legato a me? Non vorrai dirmi che l'hai fatto solo per venire nel nostro mondo, è impossibile...

    Il chunin fissava l'animale nei suoi grandi occhi e il suo sguardo si fece duro, fermo: come se fosse stato colto su una questione di onore e -per lui- decisamente importante. Per quanto sembrasse un ragazzino scemo, la realtà era ben diversa e persino una statuetta di argilla, vedendoselo davanti con quell'espressione, avrebbe iniziato a titubare sulla prima impressione che Tatsumaru Azuma dava di sè. Così come prima, anche allora non era l'irrequietezza a governarlo, ma solo un'accresciuta percezione delle cose: in quei momenti, non era semplice per nessuno sostenere il suo sguardo.

    " Che persona sarei, se pretendessi da un amico altro, al di là della sua amicizia?
    Che amicizia sarebbe, se fossi costretto a domandare -e quasi imporre- una scelta che non mi spetta?
    ...
    No, Gamamusha: non può essere questo, un patto basato sull'amicizia! "


    Solo chi aveva attraversato il deserto, poteva godere appieno della dissetante freschezza di un bicchiere d'acqua; solo chi era vissuto nella solitudine e nell'abbandono, avrebbe potuto comprendere fino in fondo quanto fosse importante il sentimento dell'amicizia... un sentimento su cui Tatsu non era disposto a scendere a compromessi, fosse anche in una discussione con un pezzo di roccia. Un violento scossone del terreno fece cadere alcune tegole dal tetto della baracca e per l'Azuma fu quasi un riflesso condizionato, il lanciarsi per salvaguardare quella che per lui era un'opera d'arte, ma che forse -in realtà- aveva compreso essere molto di più. Si sentiva ancora traballante, quando chiese notizie ai due rospi, circa le loro condizioni fisiche.

    CITAZIONE
    ...Noi sì, ma credo proprio che a te serva una dimostrazione che non siamo delle mezze seghe che necessitano protezione, ragazzo.

    " Se lo vorrete, prima o poi avrete modo di sdebitarvi...
    ...
    Se sarà quello che vorrete... ma io non vi imporrò nulla!... "


    Si era sollevato e offrì -al rospo che aveva parlato- un'occhiata carica di serenità, ma in cui vi risiedeva anche una grande fermezza. Non si conoscevano ancora bene ed era normale che certe cose non si potessero immaginare, ma se gli avessero dato tempo e paziente fiducia, quella razza avrebbe compreso come Tatsumaru Azuma concepisse le cose della vita. Anche in quel momento ne avevano ricevuto un piccolo saggio e il sunese non era tipo da calcoli utilitaristici: ogni qual volta avesse potuto, lui ci sarebbe stato... stava ai suoi nuovi compagni -adesso- accettare quel patto e iniziare a camminare al suo fianco, da pari a pari e senza ruoli predefiniti. Pareva proprio che quel giorno fosse destinato a veder cadere cose su cose, all'interno di quella instabile baracca: giusto dopo che rane e umano ebbero terminato di parlare, con un gran fragore, un pesante fagotto sfondò il tetto, precipitando sopra il tavolo all'interno del casotto. Il sunese si voltò lentamente, per vedere cosa diavolo aveva sfasciato il tetto, visto come fosse palese che stavolta non poteva trattarsi di una tegola. Grande fu l'irritazione quando scoprì che -invece di un oggetto- era suo fratello, che ancora si divertiva -come i bambini- a rompere le cose, per udire che rumore facevano.

    CITAZIONE
    ...Non per metterti fretta, ma puoi tagliare un pò? Mi serve un rinforzo.

    Una vena iniziò a pulsare sulla fronte dell'Azuma, mentre il sopracciglio destro fremeva impercettibilmente: vi rendete conto che aveva rischiato di precipitare sulle SUE opere d'arte, finendo così per danneggiarle irrimediabilmente?

    " MA SEI SCEMO ???
    TI RENDI CONTO CHE POTEVI DANNEGGIARE UNO DEI MEI AMICI ROSPI ???
    ...
    Perchè con quella kunoichi, non andate a giocare da un'altra parte ??? "


    Tatsu lo guardava con in volto uno sguardo di rimprovero e non si era minimamente preoccupato per le condizioni dell'amico, perchè sapeva bene quanto fosse indistruttibile. Gamamusha però aveva colto ciò che l'assurdo chunin di Suna aveva completamente ignorato... o forse, preso com'era, di cui probabilmente non si era manco accorto.

    CITAZIONE
    Rinforzo?

    CITAZIONE
    Deliora è qua fuori.

    CITAZIONE
    Ah. Chiamiamo il fratellone allora. Capelli bianchi, puoi dare una mano a tatsumaru? Credo che da solo non offra un richiamo sufficiente per chiamare i rinforzi.

    CITAZIONE
    No problem.

    Dammi il via e ci sono.

    " Fermi, aspettate un attimo!...
    Rinforzo ???...
    ...
    Quale rinforzo...?
    Dilora?... Chi cavolo è questo Dilora...?
    Che sta succedendo ??? "


    Seh, buonanotte: già si era dimenticato perchè si trovavano lì e persino della risposta ricevuta qualche minuto prima dalla ragazza (Dilora poi era una nota marca di senape). Dopo qualche secondo, apprese che il demone-albero era tornato per tormentare il villaggio e i suoi amici rospi avrebbero potuto richiamare un costrutto ancora più grande di loro: cavolo, le possibilità della tecnica Super Flat erano davvero illimitate! Più grande, certo... ma di quanto? Molto probabilmente, il doppio di loro, su per giù...! Tatsumaru riarrotolò il contratto sbuffando e se lo mise a tracolla, grazie alla cinghia che sembrava essere stata aggiunta esattamente per quello scopo. Ingerì il suo tonico di recupero medio e si preparò a evocare il Colosso di Rodi; comprese che le creature venivano chiamate non solo da una data quantità di chakra, ma che per poterne controllare l'evocazione, ci voleva anche tutto un background fisico ben preciso.

    " Pronto?
    Via! "


    Ormai si intendevano perfettamente anche senza l'ausilio della parola. Compose nuovamente il sigillo del cinghiale e mise il palmo a terra, impastando un quantitativo medio alto di chakra e prospettando che il fratello avrebbe fatto circa uguale, visto come doveva già conoscere l'ammontare di energia necessaria, per evocare una creatura del suo stesso livello. I ragazzi vennero avvolti in una nuvola di fumo bianco e non poterono vedere più nulla, mentre invece, sotto di loro, Gama e Gamamusha ritornavano al loro mondo (la barriera in cui era imprigionato Gama venne distrutta e a breve si capirà anche come). Tatsumaru avvertì la brezza dell'aria sula pelle e l'istante dopo la nebbiolina si diradò, liberando la vista del ragazzino su un panorama sterminato (rispetto al tugurio dove si trovavano prima), dove si poteva ammirare il villaggio e i territori confinanti. Si trovavano a circa dieci metri di altezza e la baracca sotto di loro non esisteva più, ma si potevano notare i pezzi di legno sparsi tutto intorno.

    CITAZIONE
    ..Wow. Bel lavoro.

    La voce di Yami lo scosse leggermente da quella sensazione di incredulità che lo aveva afferrato e, per dirla tutta, non si era ancora ben accorto di cosa fosse in realtà successo.

    " Ovvero? "


    Ovvero -e se ne rese conto subito dopo, vedendo una colossale lancia nanigata alla sua destra- erano in piedi sul capo di un maxi-mega-rospo gigante, la cui pelle rugosa aveva un colore leggermente azzurrato. Tatsu si immaginò che un'opera simile avrebbe fatto rabbrividire persino il sensei Daisya, ma sopratutto si domandò come avrebbe potuto introdurlo all'interno del villaggio.

    " Waaaah !!! "


    Poco più avanti, a qualche centinaio di metri, sostava una specie di albero dalle fattezze mostruose e che pareva non avere assolutamente buone intenzioni... in generale, proprio.

    Tu devi essere Tatsukichi...!
    Al monte Myouboku non si parla che di te...!
    ...
    Piacere, io sono Gamamizu!...


    " Ehm... piacere, signore...!
    Mi chiami pure Tatsumaru...! "


    Si sentiva un po' in soggezione, visto che se quel mega costrutto fosse esploso, avrebbero dovuto riscrivere tutte le mappe geografiche del paese.

    Vediamo... mi pare di capire che ci sia una questione di stallo...!
    I miei fratellini erano un po' scossi, mi hanno chiesto se posso darti una mano per risolvere questa faccenda...!


    " Mmh...
    In effetti sì, grande capo...!
    Da quello che ho capito, quel coso là davanti ha deciso di radere al suolo il villaggio, tanto per noia...!
    Ah che sbadato!
    Ti presento il mio fratellone Yami, che si trovava anche lui a passare di qua...! "


    Yami?
    Bhè, piacere!


    A differenza di Gamamusha, il titano con la nanigata pareva molto più calmo e affabile... e forse, quel modo di essere era dato dalla sicurezza infusa dalle sue enormi dimensioni. Dovevano essere parecchi anni che non aveva più avuto un diverbio e fondamentalmente non per vigliaccheria, bensì perchè tutti i contendenti -al solo vederlo- si ritiravano con la metaforica coda tra le gambe.

    Comunque sia, non mi piaciono i prepotenti...!
    Ora lo riduco in stuzzicadenti!...


    " Eheh...
    Solo, potremmo levarci qui dal villaggio?...
    Sai, non vorrei radere tutto al suolo...! "


    Affare fatto!


    Con un salto esagerato, il mega anfibio si portò al di fuori dei confini del villaggio. Deliora osservò la scena con sguardo iniettato di odio e lentamente si fece avanti, per distruggere quella che per lui era diventata una minaccia concreta.

    CITAZIONE
    Io vedo di distrarre il cosone, vedi che sà fare il tuo amico e se riesci buttagli dell'olio addosso. Al fuoco ci penso io, così magari la finiamo.

    " Olio ???
    Eh dove lo vado a pigliare?! "


    Uh uh uh...
    Ragazzino sei così giovane e inesperto...!
    Non ti preoccupare per l'olio, ci penso io!...
    ...
    Quello che ti chiedo, è solamente di guidare i miei movimenti...!


    " D'a... D'accordo...! "


    Non era tanto convinto di aver capito come avrebbero fatto per l'olio, visto che supponeva che il piano fosse di gettarlo addosso al vegetale e -con tanti saluti- dargli fuoco. Per il fuoco non ci sarebbero stati problemi, visto che ci avrebbe pensato Yami e in seconda battuta poteva fare anche lui, perchè le sue esplosioni producevano un calore tale da riuscire ad accendere qualsiasi tipo di combustibile. Tatsu attivò la sua hijutsu e iniziò a far masticare alle mani discrete quantità di C2, ma inizialmente decise di attendere ancora qualche minuto, prima di dar fuoco alle polveri. L'amico, nel frattempo, si era gettato dalla testa dell'anfibio e aveva evocato il suo falco gigante, per poi lanciarsi a tutta velocità contro quel deviato spot all'ecologia. Gamamizu iniziò a far roteare la nanigata sopra la sua testa, per poi sbattere con poderoso vigore l'asta al suolo (ovvero, la parte opposta alla lama).

    Bene, mostro!...
    E' giunta l'ora di ritornare alla madre-terra!
    Ahahahahah!


    L'Azuma attivò anche il chakra adesivo ai piedi, per non rischiare di finire chissà dove, mentre il rospo si sarebbe mosso a grande velocità e nei cambi di direzione.

    " Mizu... affettiamolo!... "

    Ci puoi contare, ragazzino!


    Deliora si avvicinava in maniera famelica e al contempo tenendo d'occhio la posizione di Yami: Tatsu notò di quanto la sua velocità fosse vicina a quella dell'amico e del suo rospo, cosa che gli fece suonare un campanello d'allarme, per come dovesse fare attenzione. Gamamizu partì all'attacco con un balzo che lo portò ad azzerare la distanza che lo separava dal gigantesco albero, al che fece scendere un poderoso fendente obliquo, verso il fianco sinistro del nemico. Il vegetale non si fece trovare impreparato e con un ruggito subì il colpo al fianco, ma unicamente per poi afferrare il corpo dell'arma con entrambe le mani e tirarlo con tutta la sua forza verso sinistra, in uno spaventoso movimento circolare atto a scaraventare l'anfibio lontano e sopratutto a terra. [Deliora: 30/90 punti danno] Tatsu e Gamamizu vennero scagliati lontano, ma il vegetale aveva sottovalutato l'agilità dei rospi nel salto, visto che l'anfibio atterrò in posizione eretta e senza molte difficoltà. La pesante nanigata si conficcò nel terreno a metà della distanza che separava i due avversari e tra di loro vi fu un interminabile attimo di stallo, in cui si guardarono negli occhi con reciproco disprezzo.

    " Ho idea che dovremo giocare a "Ruba bandiera"...! "

    Tieniti!


    Come dopo aver sentito il colpo di uno starter, i due contendenti partirono all'unisono verso la nanigata, perchè Deliora sapeva cosa i due nemici bramavano e ne aveva timore. Macinarono i metri che li separavano dall'arma in un battibaleno e in maniera del tutto speculare, ma arrivati a breve distanza dal gigantesco oggetto, il rospo si arrestò di scatto e spruzzò un'immensa quantità d'olio color pece verso l'arbusto. Quasi riuscì a prenderlo alla sprovvista, ma l'albero riuscì a pararsi con un jutsu molto particolare, tramite il quale moltiplicò le sue foglie dinnanzi a lui, come una barriera verde. Il combustibile scivolò sul muro di frasche e colò a terra, al che Mizu sorrise in maniera sorniona, afferrando la lancia e producendosi in un affondo verso il la barriera di foglie... o meglio: verso quello che il jutsu stava proteggendo. Si udì un feroce grido di dolore, segno che l'affondo era andato a bersaglio: il rospo estrasse la nanigata e si spostò verso la sinistra dell'albero, per cercare di prenderlo alle spalle. [Deliora: 50/90 punti danno] Questa volta, però, l'arbusto non si fece prendere alla sprovvista e si voltò di scatto, lanciando verso i nemici centinaia e centinaia di suoi germogli lignei (della grandezza di un pallone da calcio) da tutta la superficie del suo fusto, che, data la forza con cui erano scagliati, possedevano la pericolosità di veri e propri proiettili. Gamamizu, però, non era uno sprovveduto e iniziò a far roteare la sua lancia a grandissima velocità dinnanzi a lui, in modo da deviare l'offensiva nemica: alcuni bolidi riuscirono comunque a oltrepassare le difese dell'animale, sferzando e graffiando il suo corpo in più punti. [Gamamizu: 20/90 punti danno] Deliora parve compiacersi e dal suo busto iniziarono a fuoriuscire degli spuntoni coriacei, al che Tatsumaru guardò verso Yami in volo attorno al campo di battaglia, per come quella manifestazione dovesse ricordargli qualcuno di davvero poco simpatico. Il rospo iniziò a sferrare decine e decine di velocissimi fendenti con la punta della lancia, con l'intento di formare un muro di acciaio dinnanzi all'avversario, che nel frattempo si stava premunendo contro quella fastidiosa arma. Fece qualche passo indietro e, nel medesimo istante, Mizu intensificò i suoi sforzi verso le radici del mostro, che di tutta risposta compì una poderosa schivata all'indietro: l'anfibio si passò la lingua tra i suoi labbroni, con aria soddisfatta.

    Scacco!


    L'Azuma non seppe mai dirlo, ma in quell'istante fu come se avesse letto nella mente dell'evocazione: senza attendere un attimo, si rivolse all'amico.

    " YAMIII... ORAAA !!! "


    Era sicuro che il fratello avrebbe capito: tutta quella manovra aveva portato Deliora sulla macchia d'olio sul terreno, generatasi dallo scontro tra l'attacco precedente e il jutsu dell'arbusto indemoniato. Ora stava al Kabane, la responsabilità di dar fuoco ai piedi del cosone: qualora la pianta si fosse spostata, Gamamizu era già pronto ad agire in controtempo, facendo un balzo in avanti e andando a spruzzare conto l'albero il suo olio... qualora non si fosse spostata, il rospo avrebbe fatto la stessa identica cosa, andando ad alimentare il rogo che avrebbe iniziato a ghermire il vegetale. A quel punto, forse inaspettatamente per tutti, Tatsu avrebbe confezionato un kunai in C2 e lo avrebbe lanciato sul flusso di olio che usciva dalla bocca dell'anfibio, a una certa distanza dalla stessa per non nuocergli: il flusso di combustibile avrebbe preso fuoco e a quel punto si sarebbe generato un vero e proprio attacco combinato, sfruttando le abilità degli esseri che si erano uniti nel patto di sangue. Terminato di arrostire il dannato albero, Gamamizu avrebbe compiuto un poderoso balzo in aria, per poi discendere sul nemico in fiamme, con un micidiale fendente di Nanigata potenziato in forza con una quantità medio bassa di chakra: lo voleva troncare a metà.

    Hasta la vista, baby!


    Dopo tutto, quel rospo placido era un gran figo.
     
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  11. Yami Kaguya
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    Le parole stranite di Gamamusha prima che il soffitto gli crollasse addosso, ruppero in parte quello strano atteggiamento che il ragazzino aveva tenuto verso di loro da ancora prima che l'evocazione del guerriero fosse effettuata. Solo da allora finalmente rospo e umano parvero intendersi, visto soprattutto il discorso che fece l'umano.
    CITAZIONE
    " Che persona sarei, se pretendessi da un amico altro, al di là della sua amicizia?
    Che amicizia sarebbe, se fossi costretto a domandare -e quasi imporre- una scelta che non mi spetta?
    ...
    No, Gamamusha: non può essere questo, un patto basato sull'amicizia! "

    Bingo. Quindi, in sintesi, questo volevi. Beh, parlar chiaro da subito?

    Parlando in termini sportivi, Gamamusha era uno di quei tipi abituati a prendere ogni argomento letteralmente di petto. Pertanto gli risultavano ben più piacevoli i discorsi diretti come quelli, piuttosto di un invito a casa di qualcuno. La provocazione dell'anfibio aveva finalmente raggiunto il punto focale e fatto emergere quel lato del suo neo-evocatore che aveva celato sino ad allora. Idea confermata dal "salvataggio" che aveva poi effettuato pochi secondi dopo, quando parte del tetto aveva deciso di rompere l'atmosfera e la testa del sunese, fallendo nella seconda.
    Tuttavia, la prima venne sì rotta. Difatti, quando parlò di nuovo era tornato il Tatsumaru di prima, con tutti i suoi processi dalla logica solo sua. Come il commento che accolse la caduta dello Shinobi del Suono.

    [...]

    Avete presente quando, dopo una giornata infernale in cui ve ne capitano di tutti i colori, vorreste solo tornare a casa e trovare quell'ambiente così diverso da fuori, che sembra quasi coccolarvi? Sì? Avrete quindi anche presente che nella dura realtà, capita che tornate a casa bagnati fradici dopo la suddetta giornata infernale, e vi si dice che state sporcando il tappetto. Avete presente quella sensazione?
    Ecco, ciò che provavo era qualcosa di simile.
    CITAZIONE
    " MA SEI SCEMO ???
    TI RENDI CONTO CHE POTEVI DANNEGGIARE UNO DEI MEI AMICI ROSPI ???
    ...
    Perchè con quella kunoichi, non andate a giocare da un'altra parte ??? "

    ..Cosa c'è di meglio che sentirsi accusare di poter danneggiare un rospo in armatura e uno in una kekkai, dopo essere caduti da venti metri di altezza? Nulla.
    Di piacevole al massimo c'è l'afferrare una tegola e scagliarla contro l'amico dei rospi. Troppo alta e lenta per far danni, ma era solo un modo per iniziare il discorso.

    Scemo?! Se io sono scemo ti consiglio di ripassare il manuale di persuasione, mentre io continuo a farmi pestare da un albero troppo cresciuto, dato che sei ancora qui a fare salotto tranquillo e beato!

    Ad ogni modo, quel discorso venne interrotto dal rospo evocato dal sunese, che si mise a mettere a posto quella situazione, visto che almeno a lui Tatsu sembrava ascoltarlo. C'era solo il piccolo problema, che sembrava gli mancasse un pezzo. Mentale e fisico, visto come notai allora che il volto del sunese era sporco di sangue. Insomma andava aggiornato.
    Mi alzai quindi dal tavolo, avvicinando al sunese e afferrandolo sulla testa, girandola verso di me e fissandolo negli occhi. Bastò il contatto per capire che si era tagliato a lato, chissà per quale motivo. Ad ogni modo, unii utile e dilettevole, inviando il chakra medico mentre parlavo.

    Pronto? Terra chiama Tatsu, cos'è ti sei rotto qualcosa? Ti ricordi perchè siamo qui, il demone albero, i casini, la ragazza isterica...? Ho un albero grande quanto due di queste case là fuori, e non ho falchi abbastanza grossi da preoccuparlo, quindi mi serve che porti qui una versione maxi dei tuoi amici. Afferrato? Bene.

    Gli lasciai andare la testa, di cui era rimasto solo il sangue a ricordarne la presenza, mentre mi mettevo a braccia conserte, sbattendo il piede per terra per insistere su come fossimo un pò di fretta. Parve capire, visto come afferrò il contratto, e sembrò essersi concentrato su qualcosa. Al suo "pronto", mi affiancai senza una parola per poi concentrare metà del chakra che utilizzavo per Takahiden, sicuro che visto come il sunese fosse fissato con il gioco di squadra, avrebbe optato per un giusto 50 e 50. E infatti fu così.
    In parte ammetto che fui invidioso. D'altronde potevi anche essere un Kage, ma supponevo che l'esperienza delle evocazioni extra-large lasciava così chiunque.
    CITAZIONE
    " Ovvero? "

    ...A parte l'eccezione che conferma la regola. Il tono del sunese non era affatto estasiato come mi aspettavo.

    ..Ovvero da ora in poi occhio con il chakra, o con questo ci radi al suolo Suna.

    Battei i piedi due volte sul "terreno", sottolineando su che cosa stavamo poggiando i piedi. Fra quello e altri dettagli, il ragazzino ebbe quindi la famosa reazione, rendendosi conto di chi fosse apparso. Lasciai quindi che prendesse confidenza con la sua evocazione, visto come sapessi per esperienza che dai livelli elevati si arrivava agli esseri maturi mentalmente, e che quindi fosse facile essere considerati come "giovani" rispetto a loro.
    CITAZIONE
    Ah che sbadato!
    Ti presento il mio fratellone Yami, che si trovava anche lui a passare di qua...! "


    Yami?
    Bhè, piacere!

    Piacere.

    Alzai una mano con un commento secco, lasciandoli poi a discutere ancora, sebbene a volte facessi cenno che il coso si stava avvicinando. Sino a che, senza molti preavvisi, passammo dalla staticità al movimento, in un balzo che mi avrebbe rimescolato lo stomaco se non fosse stato per la mia abitudine ormai ai vuoti d'aria. Comunque, l'altezza mi favoriva, quindi mi congedai da Tatsu in fretta, staccandomi dalla pelle del rospo per poi evocare a mezz'aria Taka. La domanda sull'olio la sentii in parte, ma ci avrebbe pensato il rospone a rispondere, con tutta probabilità.

    Beh? Nessun piano da applicare?

    Volo circoscritto, per ora. Lasciamo stare i giganti sino a che non c'è uno spiraglio, per ora siamo d'intralcio.

    D'accordo.

    Rimasi quindi ad osservare quella battaglia a dir poco epocale, mentre i due esseri sovrannaturali si scambiavano colpi e rispondevano alle azioni avversarie. Dopo che la lancia si conficcò nel suolo, dall'alto fu facile vedere come l'olio si fosse sparso ovunque. E come soprattutto gli attacchi del rospo si fossero intensificati nella direzione frontale. Dall'albero nacquero alcune radici simili a spuntoni, ma non sembrarono preoccupare l'animale, che non cambiò minimamente strategia. Giocava anche lui a fare l'istrice, quanto pareva. Ma forse avevo capito gli intenti del rospo.

    Tieniti pronto per la picchiata.

    Non fui deluso. Il rospone riuscì a far indietreggiare a sufficienza l'arbusto, che finì su una macchia d'olio sparso ovunque accanto a lui. Quando l'urlo di Tatsu mi raggiunse lo orecchie, Taka aveva già piegato le ali, mentre io mi ero disteso sulla sua schiena.

    Picchiata con spirale e cavatappi a 30 metri sulla gamba!

    D'accordo!

    La percezione del mondo cambiò come ogni volta in cui quell'essere piumato mi rendeva partecipe del suo mondo. Steso sulla sua groppa quasi a formare una rozza gobba, tutti i suoni si attenuavano, mentre l'animale diventava una sorta di lama che fendeva l'aria a decine di metri al secondo. Sino a che, preciso come sempre, l'animale fece una spirale, momento in cui spinsi con tutto me stesso sulla sua schiena, arrivando quindi a livello del bacino di Deliora, con sotto di me proprio i suoi piedi. Eseguii rapidamente i sigilli necessari al drago di tuono, scagliando pochi istanti dopo quel drago elettrico che altro non era che un ammasso di particelle in movimento. Che cozzando con quelle dell'olio, e il terreno, provocò una scintilla. Sufficiente a far diventare il terreno un lago di fuoco. Stesi quindi il braccio verso l'alto, mentre Takahiden dimostrava di nuovo la sua supremazia sui cieli, cabrando attorno alla gamba di Deliora per poter quindi passare in mezzo ai due tronchi che sorreggevano il demone, e afferrarmi al volo, riportandomi nel cielo. Appena abbastanza in alto, fece un altra spirale lanciandomi in aria e fermandosi sotto di me, così che tornai con i piedi su qualcosa dopo essermi girato a mezz'aria. Se c'erano dei momenti in cui adoravo davvero il mio lavoro, si sicuro ne stavo vivendo uno che apparteneva a quella categoria. Fissai quindi il demone che in preda alle fiamme, urlante, iniziava lentamente a incenerirsi. Anche restando in allerta, il dolore non avrebbe permesso a quell'essere tanto fragile di fronte al fuoco di avvicinarsi abbastanza al villaggio da creare altri danni. Era finita. Feci quindi abbassare Takahiden, mentre ci affiancavamo a Tatsu e a Gamamizu.

    Oh, là. Lavoro finito, pare.

    Mi concessi un ghigno soddisfatto alla vista del demone ormai abbattuto, e a come alla fine era andata come doveva. Non mi era servito nessun'altro se non quel ragazzino dall'atteggiamento impeccabile, quando doveva.
    CITAZIONE
    Hanzo Hattori termina con esito positivo l'esame per l'acquisizione del Richiamo Animale dei Rospi, divenendo effettivo possessore del relativo Contratto di Richiamo.

     
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  12. Hanzo Hattori
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    SPOILER (click to view)
    Legenda:
    ... = Narrato in terza persona
    "..." = Parlato
    °...° = Pensato
    [Flashback]...[/Flashback] = Flashback


    L'attacco Rospo-Solare


    CITAZIONE
    Scemo?! Se io sono scemo ti consiglio di ripassare il manuale di persuasione, mentre io continuo a farmi pestare da un albero troppo cresciuto, dato che sei ancora qui a fare salotto tranquillo e beato!

    Tatsumaru lo guardò veramente stranito, come se si fosse messo a parlare in un'altra lingua. Trovarsi lì con quei rospi di argilla tanto incredibili, gli aveva fatto completamente dimenticare di tutto il resto.

    " Albero???
    Quale albero? "


    Come il ragazzino aveva automaticamente e implicitamente supposto, il fratellone non si era fatto neanche una minuscola ammaccatura a causa di quella caduta incredibilmente rovinosa. Si alzò quindi dal tavolo, per poi avvicinarsi al ragazzino e iniziare a rimetterlo in sesto: orami iniziava a perdere il conto, di tutte le volte che lo aveva curato.

    CITAZIONE
    Pronto? Terra chiama Tatsu, cos'è ti sei rotto qualcosa? Ti ricordi perchè siamo qui, il demone albero, i casini, la ragazza isterica...? Ho un albero grande quanto due di queste case là fuori, e non ho falchi abbastanza grossi da preoccuparlo, quindi mi serve che porti qui una versione maxi dei tuoi amici. Afferrato? Bene.

    Rimase ad osservarlo per qualche istante e poi gli ritornò in mente tutto o quasi: del perchè erano lì, della kunoichi, del demone devasta villaggio, eccetera. Tatsu non aveva tutta la fretta dell'amico, ma comunque recuperò il rotolo e si preparò alla successiva evocazione, che riuscì puntuale e senza intoppi. L'attimo dopo si sentì spaesato e, quando l'amico gli disse di andarci piano, comprese che erano riusciti a evocare una creatura grande oltre l'inimmaginabile. Yami si separò subito dopo, evocando Takahiden e saltandoci sulla schiena, pronto come sempre all'azione. L'Azuma e Gamamizu iniziarono a ingaggiar battaglia con il demone albero, fino a quando questi cadde vittima della sua stessa irruenza e della scaltrezza del rospo gigante: fu allora che Yami entrò in azione, dando fuoco al terreno su cui il demoniaco arbusto aveva momentaneamente messo radici. Fu il panico, ma il sunese con il suo compagno non persero l'attimo propizio per mettere definitivamente la parola fine a quel problema.

    " ... E ora, con l'aiuto del sole, VINCERO'!
    Attacco solare: ENERGIAAA !!! "


    Mizu aveva immediatamente compreso a cosa quel buffo ragazzino si stesse riferendo: riempì i polmoni e poi sputò una grande quantità
    image
    d'olio sul corpo dell'albero, ma, prima che raggiungesse il suo bersaglio, Tatsu diede fuoco al tutto, utilizzando un suo kunai esplosivo. Si propagò un'incredibile fiammata che investì in pieno il demone, il quale iniziò a dibattersi in preda al dolore e lanciando urla strazianti.

    " GAMATAAARN... SCONTROOO !!! "


    Il rospo compì un balzo possente e menò un poderoso fendente discendente verso l'avversario in fiamme, procurandogli un taglio visibilissimo obliquo e successivamente passandogli letteralmente attraverso: alle spalle di Mizu e Tatsu, l'immenso disco solare faceva loro da grandioso sfondo.

    [...]


    Yami e Taka si affiancarono ai loro due amici, sempre rimanendo in volo.

    CITAZIONE
    Oh, là. Lavoro finito, pare.

    " Sì, adesso possiamo concentrarci sul resto...!
    Allora: dov'è che si trova il problema di cui mi parlavi prima? "


    O si stava allargando oppure era un demente: chissà fino ad allora, cosa credeva di aver fatto! Quasi senza attendere risposta, si rivolse allo stupendo volatile, su cui trovava posto il fratellone.

    " Ciao Taka-san: non ho fatto a tempo a salutarti ancora...!
    ...
    Senti Yami, non è che potresti... ma che chiedo, a te...!
    Taka-san, potresti accogliere un secondo passeggero a bordo?
    Ti prometto che ci dovrai portare per poco: giusto fino ai confini di Kiri...!
    Poi continuiamo noi a piedi... posso?
    Più che altro, perchè dovrei rilasciare Mizu-san, che non vorrei gli si rovinasse qualche particolare...! "


    Mh?
    ...
    Oh oh oh!


    Se Taka avesse accettato... vabbè, anche Yami! Se i due avessero accettato, Tatsu sarebbe saltato dalla testa di Gamamizu sulla schiena del rapace, per poi salutare e ringraziare più e più volte il placido e gigantesco rospo delle paludi, che successivamente scomparve in una nuvola di fumo bianco. Si rivolse quindi all'amico.

    " Non ho tanta voglia di ritornare da quei fogliosi, tanto incapaci quanto pomposi... che ci diano pure per dispersi!...
    Dai torniamo a piedi, ti accompagno fino a Oto e poi proseguo per Suna...
    ...
    Oppure andiamo diretti entrambi a Suna, a spassarcela un po'! "


    Sorrise con un ghigno da ragazzino scapestrato, per poi continuare.

    " Certo non credevo che l'argilla potesse ingrandirsi fino a quel punto...!
    Hai visto Gamamizu quanto era grande?
    Pensa se fosse esploso...!
    Chissà poi, chi è riuscito a crearli in maniera tale che riuscissero addirittura a parlare e a pensare...! "


    [...]


    Taka fu estremamente generoso e li lasciò ben oltre il confine della Cascata. I due ragazzi atterrarono sulle lande di un paese che si trovava a nord della Terra del Fuoco e che confinava direttamente anche con Oto (che si trovava più a est), distante solo un giorno di marcia. Purtroppo era ormai sera e quindi i due si sarebbero dovuti trovare un posto per la notte: la fortuna fu però generosa, con loro! Non percorsero neanche un paio di chilometri, che sulla strada maestra si palesò un impianto termale decisamente ben fornito: Tatsu si arrestò sul posto e nei suoi occhi iniziò a brillare una luce di speranza.

    " Ci fermiamo qui! "


    Non pareva essere incline ad accettare repliche di alcun tipo.
     
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  13. Yami Kaguya
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    ...Mi sà che quel ragazzino ha trovato un compagno di giochi.

    Pff...Sembrerebbe.

    Le urla di Tatsu nel finire Deliora erano state così alte che si erano sentite anche da dove stavo io. La domanda che avevo in testa però, ovvero su cosa diamine fosse un Gamatarn, venne bloccata da un'altra del ragazzino, che diciamo gli procurò uno di quegli sguardi in cui mi chiedevo se mi stesse prendendo in giro o sul serio procedeva nella sua beata ignoranza. Quindi, quando mi chiese dove fosse il problema ora che avevamo eliminato quel passatempo, mi limitai a indicare con un dito la carcassa del demone, senza aggiungere una sola parola. Anche perchè non mi stava ascoltando, dato che si era messo a parlare con Taka. Il cui sguardo però dal normale severo si fece critico, alle parole del sunese.

    Rovinarsi qualche particolare? Ha resistito contro quella cosa e ora hai paura che gli si screpoli la pelle?

    Il tono del falco era evidentemente inquisitore, ma preferii evitare altre discussioni al momento, data la mia scarsa voglia di convincere il sunese che non aveva sotto di sè un'opera ma un essere vivente.

    Non possiamo muoverci con l'evocazione di Tatsu, lascia tracce un pò troppo evidenti. Ci allontaniamo e poi ti lascio stare, ok?

    Il falco voltò la testa di quanto poteva, fissandomi, prima di appoggiarsi al dorso del rospo cercando di non conficcare la unghie, e quindi aspettare che il sunese salisse.

    E và bene.

    Tatsu salì sopra la schiena del falco, prima di prodigarsi in ringraziamenti verso il rospo, e quindi lasciarlo andare. E a quel punto, Tatsu propose di lasciare la missione incompleta. Ovvero di non tornare all'accademia, ma andarcene per i fatti nostri. Lo fissai un attimo, poi decisi che alla fine, noi avevamo fatto il lavoro, e anzichè prenderci i ryo per la missione, potevamo pure andarcene "a mani vuote" per il suo fallimento, tenendoci il rotolo. Per certi versi aveva senso.

    ..E va bene, dirò che l'abbiamo perso o simili. Tanto di ramanzine possono farmene quante gliene pare. Per suna vediamo, mi sà che tra un pò inizieranno a rompere che mi prendo troppe vacanze fuori porta, in amministrazione.

    Ad ogni modo, passarono pochi secondi, e tornò alla carica con la storia delle opere. Dandomi anche qualche dettaglio in più, che spiegava la situazione. Al che lo fissai con uno sguardo ironico, dando dei buffetti alla schiena di Tsakahiden.

    ..Ti sembra fatto di Argilla, Takahiden? Perchè mi sà che hai preso un granchio. I richiami sono di carne e ossa, mica di argilla. Prova pure quando sei a casa, ad evocarli. Mica ti serve avere il rotolo vicino dove sono contenuti delle sculture. Indovina perchè. Secondo te cosa hai sulla schiena, un rotolo a caso, o il richiamo dei rospi per cui ti ho chiamato qui, genio?

    Sperai che stavolta gli fosse chiaro, altrimenti a quel punto alzavo bandiera bianca. Oltre a ripetere che non erano fatte di argilla e che ora era legato per la vita a delle rane in carne e ossa che non potevano esplodere, non sapevo che fare.

    [...]

    Arrivati poco oltre i confini della Cascata, rimandai Taka a casa, mentre noi ci accingevamo a fare lo stesso. Unico problema, era che la situazione aveva comunque richiesto più tempo di quanto immaginassi, e il sole era già calato. Mancava ancora parecchio a Oto, quindi tanto valeva cercarsi un posto per passare la notte, possibilmente non in mezzo alla strada. Beh, fu possibile eccome, visto che ciò che trovammo fu qualcosa alla cui sola vista sapevo già cosa aspettarmi. Difatti, non appena Tatsu si voltò, aveva la chiara aria di chi una decisione l'aveva presa e fine di qualsiasi altro discorso inerente. E d'altronde, nemmeno a me dispiaceva passare la notte in uno dei posti più caldi che l'uomo avesse inventato: un complesso termale.

    Suppongo non ci sia la minima traccia di possibilità di replica, eh..? Ok, andiamo.

    Riprendemmo a camminare, e da parte mia preoccupazione e aspettative di relax si equivalevano nella mia testa.


     
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  14. Hanzo Hattori
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    SPOILER (click to view)
    Legenda:
    ... = Narrato in terza persona
    "..." = Parlato
    °...° = Pensato
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    Le terme


    CITAZIONE
    Rovinarsi qualche particolare? Ha resistito contro quella cosa e ora hai paura che gli si screpoli la pelle?

    " Eh lo so, ma non si può sempre sfidare la fortuna in questo modo...! "


    CITAZIONE
    Non possiamo muoverci con l'evocazione di Tatsu, lascia tracce un pò troppo evidenti. Ci allontaniamo e poi ti lascio stare, ok?

    CITAZIONE
    E và bene.

    " Ti ringrazio, Taka-san! "


    Probabilmente, nè il rapace e nè Yami avevano intuito cosa lui pensava fosse quel rospo mastodontico. Taka era una creatura estremamente fiera e obiettiva, ma non poteva immaginarsi che quel buffo umano ritenesse che i rospi fossero d'argilla. Passò anche la proposta di tenersi il rotolo e d'altronde Tatsu ne era diventato il legittimo proprietario: chi altri avrebbe potuto accampare diritti su una cosa passata sotto la sua custodia?

    CITAZIONE
    ..E va bene, dirò che l'abbiamo perso o simili. Tanto di ramanzine possono farmene quante gliene pare. Per suna vediamo, mi sà che tra un pò inizieranno a rompere che mi prendo troppe vacanze fuori porta, in amministrazione.

    " Che ti frega? Tanto sei tu il capo...! "


    Nel frattempo il ragazzino era salito a bordo di Taka e si era sdraiato sulla sua schiena, ricavandone una sensazione davvero stupenda. Dovette rivelarsi estremamente comico -per i suoi compagni di viaggio- apprendere quella che era la sua idea di contratto di richiamo.

    CITAZIONE
    ..Ti sembra fatto di Argilla, Takahiden? Perchè mi sà che hai preso un granchio. I richiami sono di carne e ossa, mica di argilla. Prova pure quando sei a casa, ad evocarli. Mica ti serve avere il rotolo vicino dove sono contenuti delle sculture. Indovina perchè. Secondo te cosa hai sulla schiena, un rotolo a caso, o il richiamo dei rospi per cui ti ho chiamato qui, genio?

    " Ma... "


    Taka aveva le penne: come sarebbe mai potuto essere di argilla? Sinceramente lo aveva avuto -quel sospetto- ma doveva essersi convinto della sua assurda idea, più per pigrizia che per altro. La prova del contratto era decisamente incontestabile e poi, a pensarci bene, Mizu aveva sputato una quantità d'olio mica da ridere: passi per la parola e il dono del pensare, ma come poteva un costrutto d'argilla fare anche quello? Non rispose altro, anche perchè, tutto sommato, quelle creature tanto tozze gli piacevano veramente.

    [...]


    CITAZIONE
    Suppongo non ci sia la minima traccia di possibilità di replica, eh..? Ok, andiamo.

    " Supposta esatta! "


    Anche perchè era da stupidi dormire all'addiaccio, quando si poteva soggiornare in un impianto termale. Tatsu si avviò a passo spedito verso la reception del complesso, arrivando persino a tirare l'amico per un braccio, qualora non si fosse sbrigato. Entrati nella hall, i due shinobi poterono ammirare come fosse in perfetto stile zen: senza particolari arredamenti e rifinita con elementi in pietra, che però davano un senso di calore. Il pavimento era in pietra, così come i muri stessi erano ricoperti da piastrelle dello stesso materiale. Li accolse il portiere -un uomo sulla cinquantina- con l'aria da topo di biblioteca.

    I signori desiderano...

    " Sì, desiderano! "

    ...
    Allora volete una camera...!
    Per quanto desiderate fermarvi?


    " Solo per questa notte...!
    Una camera doppia...
    Due letti, voglio dire...!
    Hai capito, no? "


    ...
    Ehm... certo, signore...!


    L'uomo rimase un po' interdetto, visto che aveva come l'impressione che le sue domande di routine fossero state in qualche modo equivocate. Chiese le generalità dei due tizi e consegnò loro le chiavi della camera, che si trovava al primo piano. Tatsu le accettò con avidità e poi si precipitò nel loro alloggio, aspettando poi l'amico. Girò la chiave nella toppa e mollò sul letto tutto il suo bagaglio, per poi fiondarsi nel bagno e uscirne con due accappatoi dell'albergo.

    " Mi è proprio venuto un dolore reumatico alla schiena... sarà che il clima di Kiri non lo digerisco...!
    Dobbiamo assolutamente fare visita alle terme calde! "


    Non era più semplice dire all'amico che voleva andare alle terme per avere l'opportunità di spiare qualche ragazza? Lanciò l'accappatoio in testa al fratellone e in un attimo si spogliò, rimanendo in boxer, per poi mettersi il kimono-accappatoio e aspettare che l'amico facesse uguale... altrimenti lo avrebbe spogliato lui ed era sicuro che il biondo non avrebbe gradito molto.

    [...]


    Erano le otto di sera passate, quando scesero alle terme vere e proprie. Non avevano cenato e presumibilmente avrebbero atteso dopo il bagno, visto che non valeva la pena rischiarsi un malanno. Con somma disapprovazione da parte del ragazzino, però, trovarono l'ambiente vuoto... o meglio: il settore maschile era vuoto e ciò era un bene, ma anche da quello femminile -separato da un muro fatto di fusti di bambù- non si sentivano provenire voci e suoni. La faccia del giovane venne avvolta da una pesantissima coltre di delusione, ma ormai non poteva più dire che il reumatismo gli era passato, così si immerse nella grande vasca termale quasi con rassegnazione. Non era davvero male quella sensazione di calore diffuso lungo tutte le membra, anche se Tatsu -in quel luogo- avrebbe voluto provare ben altra sensazione di calore. Rimase svariati minuti a vagabondare nella piscina, sperando che il fratellone gli facesse compagnia, in quell'immensa delusione che stava vivendo.

    " Davvero era quello il mostro?
    Non è che ti starai un po' rincoglionendo, bro? "


    image
    Rimase ancora un po' dove si trovava, ma poi, forse più per abitudine che per reale convinzione, si spostò verso il muro che separava il settore maschile da quello femminile: fu allora che l'acqua tutto intorno alle sue membra iniziò a ribollire e lui a tremare ovunque... chissà se Yami se ne sarebbe accorto. No, non era finito sopra una sorgente bollente, ma era quello che si trovava dietro quel separé -ammirabile da uno spiraglio tra i bambù- a farlo fremere come in preda ad una scossa elettrica.
     
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  15. Yami Kaguya
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    CITAZIONE
    " Che ti frega? Tanto sei tu il capo...! "

    Se si lamentano troppo Shin mi farebbe la predica, il capo alla fine mi sà che è lei.

    La replica fu detta con tono divertito, alla semplicità con cui il sunese prendeva quel genere di cose. Perlomeno, presi il suo silenzio come un accettazione del fatto che quei rospi non erano delle creature derivate dalla sua hijutsu. Era stato anche stranamente facile, era bastata una sola replica seria. Forse era stanco.

    [...]

    La replica alla "proposta" del sunese confermò che era inutile replicare. Quindi lo seguii verso la reception di quel posto, mentre mi afferrava la manica per farmi muovere quando i primi passi erano stati piuttosto incerti. Arrivammo quindi alla hall, e l'ambiente zen che i proprietari avevano scelto inziò già a tentarmi, una volta che entrammo. D'altronde ormai, erano passati mesi dall'ultima volta che mi ero preso un momento di vero relax. Nel corridoio trovammo il proprietario che ci si immagina pensando alle terme, un anziano che ha unito l'utile e il dilettevole, creandosi da sè il proprio luogo in cui passare la propria vecchiaia con qualche comfort. Ci accolse in modo normale, ma Tatsu replicò facendo da sè delle insinuazioni sui motivi per cui ci serviva una doppia. Evitai di tirargli uno sgambetto quando tornammo a camminare, visto che alla fine contava il risultato, non consideravo probabile in ogni caso che sarei tornato in quel posto. Lasciate le generalità, ci rimase solo di che andare in camera, una volta consegnateci le chiavi, che però Tatsu afferrò come una banconota da diecimila ryo. Mentre lui corse verso la camera io me la presi più comoda, osservando l'ambiente roccioso in cui era costruita la casa. Una volta in camera Tatsu continuò a tenere il suo atteggiamento euforico, tanto che mi chiesi se non stesse aspettando qualcosa. Difatti, una volta che mi staccai le sacche di dosso se ne uscì con un improvviso bisogno di fare subito il bagno a causa di un reumatismo fulminante. Lo fissai sospettoso alcuni secondi, prima che mi lanciasse un accappatoio addosso, e desse prova delle sue abilità di auto svestizione, visto come quando me lo tolsi si stava già chiudendo l'accappatoio.

    ..Senti, lasciami almeno sedere un mome-

    Mi bloccai nel momento esatto in cui il ragazzino alzò le mani, puntandole verso di me e facendo un passo nella mia direzione, con intenti piuttosto chiari conoscendolo. Al che lo fulminai con lo sguardo, capendo che non mi avrebbe lasciato in pace sino a che non l'avessi accontentato. Mi tolsi quindi maglia, pantaloni, guanti e il resto, restando come l'altro in boxer e mettendomi l'accappatoio addosso, fissandolo di nuovo.

    Contento?

    Ci dirigemmo quindi verso le terme, rimandando la cena a dopo il bagno a quanto sembrava. Una volta entrati, il fatto che non ci fosse nessuno a fare schiamazzi mi mise di certo di umore migliore, mentre invece Tatsu venne avvolto da un'aura di delusione che sembrava appesantire l'aria attorno a lui. Al che, sentendo come in effetti non ci fosse proprio nessuno data l'assenza di rumori, mi venne il sospetto di cosa avesse causato il disappunto del sunese. Al che sorrisi, battendogli una mano sulla spalla e mettendo l'accappatoio su una roccia lontano dall'acqua, per poi entrarci. La sensazione di essere finito in una pentola fu forte, ma passò presto mentre sentivo tutta la tensione andarsene con quel calore. Mi cercai quindi una roccia su cui sedermi, e quindi chiusi gli occhi, permettendomi per una volta di abbassare quasi del tutto la guardia, dopo mesi.
    CITAZIONE
    " Davvero era quello il mostro?
    Non è che ti starai un po' rincoglionendo, bro? "

    Aprii un occhio, fissando il sunese che non sembrava volersi fermare nemmeno un istante, e continuava a muoversi in mezzo alla vasca.

    Cos'è, ti sei annoiato? La prossima volta ti cerco un demone albero più grosso o resistente se questo non ti ha soddisfatto. Sinceramente quello mi hanno indicato e quello abbiamo eliminato. Se sorgeranno lamentele o simili, beh potrai tornarci e stavolta vedere se ti offre una sfida migliore, ok? Da parte mia sinceramente non ne ho visti altri, quindi dubito di aver cannato qualcosa.

    Ripresi quindi il silenzio, chiudendo di nuovo l'occhio e tornando a non pensare a nulla. Sino a che, il rumore dell'acqua che veniva spostata dal corpo del sunese cambiò. Aprii di nuovo l'occhio, e lo vidi intento a fissare il divisorio in bambù, vibrando come un martello pneumatico. Aprii anche l'altro occhio per fissare quello strano fenomeno, mentre mi avvicinavo per capire se avesse preso col piede una pietra o cosa.

    ..Si può sapere che stai facendo?

    Gli arrivai dietro le spalle, mettendogli una mano sulla destra, e attendendo quindi risposta su cosa effettivamente gli fosse preso.
     
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19 replies since 11/4/2009, 14:38   543 views
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