L'esecuzione

[Macro GdR]

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  1. Ratty
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    L'ESECUZIONE
    Tutti in Piazza



    Non era uno spettacolo solito, per Konoha, al centro di una delle piazze principali del villaggio. Invero, era uno avvenimento che - fortunatamente - non si vedeva da diversi anni. Mentre tutto si svolgeva senza interruzioni, Shika, poco distante, scriveva una lettera che avrebbe spedito alla volta di Kiri. Le conseguenze le ipotizzava solamente.



    A Shiltar, Mizukage.

    L’amministrazione di Konoha richiede la Vostra presenza nel nostro villaggio, causa il ninja Godsan che ci avete inviato per proteggerlo. ―


    Quel corpo legato e bendato venne portato mestamente da due ninja, fino al luogo in cui sarebbe avvenuta la sua morte. Un silenzio di tomba stagnava la situazione e solamente i passi, lenti e polverosi, del condannato risuonavano nella piazza.
    Non c’erano molti estranei. Solo i ninja di Konoha e alcuni cittadini macabramente curiosi. Tutti i ninja esterni erano stati fatti sgombrare fuori dal villaggio per l'avvenimento, senza alcuna distinzione. Era un episodio alquanto particolare, unico si poteva dire. Era almeno una generazione che non accadeva.



    ― Dal nostro interrogatorio, tramite le arti illusorie e psicologiche del clan Yamanaka e del team di inquisitori, si è rivelato colpevole dell’omicidio accusato dai ninja di Oto. ―


    Un cigolio sul legno del patibolo scosse la situazione. Un brivido freddo attraversò la schiena di ogni presente all’urlo rabbioso del ninja di Kiri, un’ultima vana resistenza per opporsi, anche pochi secondi, per rimanere in vita, per sperare in una salvezza che non poteva giungere. Anche la calda luce del paese del fuoco gli era stata negata, bendato e scaraventato verso una morte certa. Erano gli ultimi passi del ninja Godsan, verso il suo patibolo, verso la sua condanna.



    ― Quindi, l’amministrazione di Konoha non poteva proteggere un criminale che stava incrinando i rapporti tra i paesi dell’accademia. ―


    Una voce atona e meccanica iniziò a enunciare le condanne sulla testa di quel ninja come, tradimento dell’accademia, omicidio, falsa testimonianza, volontà rivoluzionarie e anarchiche contro l’accademia e molte altre trovate scavando nella mente dell’uomo. Inutili le sue urla, il ripetersi innocente, la rabbia, il dimenarsi, l’ardore che solo un condannato a morte può avere in questi momenti.
    Venne cinto il collo di una corda.



    ― La pena capitale era l’unica soluzione. ―


    Crick.
    Era un ninja fortunato. Una morte immediata.
    L’osso del collo si era rotto durante la caduta, evitandogli una lunga e sofferente morte per soffocamento, inutili dolori anche per le accuse rivoltogli. Il silenzio troneggiava in quel piccolo corteo, ammutoliti dalla veloce crudeltà dell’evento.
    Poi, poco alla volta, scemarono via, disinteressati nel vedere quel corpo, solo, appeso al sole, martoriato dalle bestie che già si cibavano del corpo, ronzando, indifferenti la vita.
    Rimase appeso un paio di ore. Venne fatto a pezzi. Bruciarono tutto, patibolo compreso.



    ― Abbiamo registrato le informazioni dell’interrogatorio e preghiamo che Voi, Mizukage, veniate a visionarle, sia per avere conferma di tale analisi, sia per poterci scusare dell’atto così improvviso, ma necessario. ―


    Shika aveva ormai finito di scrivere la lettera. Si sarebbe, al termine, alzato e avvicinato a quel poco che restava del cadavere di Godsan; dopo un secondo di silenzio, si sarebbe unito al gruppo di guardie che presedevano il posto, con sguardo basso e rammaricato.
    Anche l’amministrazione di Oto sarebbe stata informata dell’evento e richiesto, ai propri sottoposti, di cessare le attività belligeranti contro Kiri in quanto il problema era stato eliminato. Sebbene ciò, la cacciata di tutti i ninja stranieri e mercanti di altre regioni quanto l’impossibilità di accedere al villaggio avrebbero dovuto già suscitato una ragguardevole fama all’evento, in tutto il continente, probabilmente ancora più rapida delle lettere inviate.



    ― È raccomandata una scorta di tre ninja. Solamente Lei, Mizukage, avrà però la possibilità di entrare a Konoha, fino l’amministrazione, possibilità che è stata negata dal giorno dell’esecuzione a tutti gli altri ninja non appartenenti a Konoha.

    In fede
    Xander Hima Hyuga
    Shika Nara



    OT
    I ninja di Konoha possono assistere alla scena ed interagire all'interno dell'episodio. Ogni tipo di intervento a favore del condannato verrà fermato da una squadriglia di ninja dalle potenzialità non ben determinate, ma comunque energia e grado cazzofiQata, quindi: evitate.
    /OT
     
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    Godsan?!?!? Godsan sul patibolo?!?

    Prese a correre, un tale, uno sconosciuto fermato per la troppa curiosità gli diede quel informazione, uno dei maniaci che andava a farsi beffe della morte di un uomo.

    Godsan è un inetto, non è in grado di prendere uno dei cancelli di Oto da solo! Totalmente impossibile! Durante il corso chunin è stato messo quasi KO da un vecchio!

    Corse come mai in vita sua, rapito dalla voglia di giustizia e forse dalla curiosità.
    Giunse in piazza e vide davanti a lui una folla mai radunata prima a konoha, una folla urlante, sopra il patibolo ancora nessuno: era giunto in tempo, forse sarebbe riuscito a fermare quella stronzata.
    Giunse alle prime file di spettatori a gomitate e spallate, spesso violente, non preoccupandosi di chi buttava a terra, si sarebbe notato, i suoi capelli bianchi e l’altezza gli avrebbero dato una mano.
    Riempì d’aria i polmoni, la maschera di tranquillità che aveva indosso si ruppe lasciando spazio all’ira, la sua voce potente riuscì a sovrastare gli schiamazzi della folla, almeno quel tanto da farsi udire forte e chiaro nel patibolo.

    FERMI! CONOSCO QUEL NINJA! E NON E’ IN GRADO DI PRENDERE UNA DELLE PORTE DI OTO DA SOLO!
    SHIKA!


    Urlo quel nome a voce ancora più alta.

    TI E’ CARA LA PACE! FAI INTERROGARE IL CONDANNATO DA UNO YAMANAKA!
    FAI FUNZIONARE QUEL CERVELLO DA NARA! SOLO UNO ERA L'UOMO DA INTERROGARE E ORA STA SUL PATIBOLO!
    SONO QUASI CERTO DELL’INETTITUDINE DI QUEL UOMO E DELLA SUA INNOCENZA!


    Si fece vicino al patibolo con le mani alzate, non intendeva liberare il condannato con la forza, non ci sarebbe riuscito.
     
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  3. Elendil '91
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    Post 0 ~ Morte a Konoha
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    A
    llora era vero.
    Ci sarebbe stata un'esecuzione a Konoha, la prima da...

    Adesso che ci pensavo le ultime risalivano ai tempi di mio nonno, come lui stesso mi raccontava quando ero piccolo. Ma erano altri tempi, vi era una guerra in corso. Capitava ogni tanto di dover eliminare dei prigionieri inutili o delle spie.

    Ora tutto era diverso.
    Dopo anni di relativa quiete qualcosa stava cambiando, era evidente.
    Bisognava solo capire cosa.

    image
    Godsan della Nebbia.
    Abbassai lo sguardo mentre il meccanismo di morta scattava.
    Avevo assistito a tutto il rituale in disparte, appoggiato sul muro perimetrale della piazza in una zona d'ombra. Per me era una novità, ma non ero sicuro che fosse di mio gradimento. Nonostante tutto però rimasi fino alla fine, nel mio imperturbabile silenzio.

    Godsan della Nebbia.
    Il primo shinobi con il quale mi fossi battuto in un combattimento ufficiale.
    Niente di eccezionale, due studentelli inesperti che si azzuffano come riescono. Terminata senza vincitori nè vinti.
    Un po' mi dispiaceva. Era un'altra parte del mio passato che se ne andava.
    Come passava il tempo.

    Qualcuno provava a difenderlo, qualcuno lo offendeva.
    Fiato sprecato. Una decisione dell'Amministrazione non si può fermare per qualche mormorio fra la folla. Non ammetterebbero mai di aver sbagliato, anche se fosse.
    La sorveglianza massiccia avrebbe scoraggiato chiunque dal tentare colpi di testa.
    Chi sa perchè lo stavano condannando all'ultima delle pene. Non si erano presi la briga di spiegarlo.

    Era tutto finito.
    La folla delle grandi occasioni stava scemando tornando alla vita quotidiana, vita preclusa al ninja di Kiri.
    Scorsi ad un tratto Shika Nara sensei avvicinarsi e contemplare mesto il triste spettacolo.
    Un allegro falò, palesemente in contrasto con l'aria malinconica che aleggiava sulla zona, divorò rapidamente i resti mortali del ninja di Kiri.

    Mi avvicinai al sensei con passo calmo.
    Lo salutai rispettosamente, con un tono di voce adatto all'occasione non propriamente felice. Poi domandai innocentemente:
    - E' permesso sapere perchè, dopo tutti questi anni, abbiamo rispolverato le vecchie tradizioni? - non vi era critica nella voce, solo un'umana curiosità.
    Guardai l'espressione assorta del mio interlocutore, aspettando una risposta qualsiasi.



     
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  4. "Kon"
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    C'era troppa gente che si muoveva, troppe persone che si dirigevano verso una unica direzione. Dai semplici cittadini, bambini compresi, ai ninja più o meno graduati. Io ero in compagnia di Kaede, per una semplice passeggiata. O quanto meno così avevo previsto. Cercavo di trattenere le emozioni ma la ragazza della porta accanto si accorse e vide, dipinta nella mia faccia, preoccupazione. Mi chiese allora: “ Hideki… ma che succede ? “ Ed io, con tutta franchezza, risposi: “ Non lo so. “

    Iniziai a camminare di buon passo, se erano presenti anche i ninja di certo si trattava di qualcosa di importante. Non mi accorsi però che Kaede faticava decisamente a starmi dietro e a un certo punto mi invitò a rallentare. Una cosa non da poco, in quanto bruciavo dalla curiosità. Bastava seguire la scia di persone per raggiungere la meta sconosciuta e dopo qualche via mi trovai direttamente nella piazza. Spalancai la bocca; era la prima volta che lo facevo da un sacco di tempo.

    Ma quella… quella non è una esecuzione ? “ Non risposi alla domanda di Kaede. Faticavo pure io a crederci ma era così. Mi guardai attorno, anche se gli occhi continuavano a posarsi sul centro, sul patibolo. Le diverse autorità di Konoha erano presenti, compresa Shika Nara e Xander. Era un ninja quello che doveva perire, e mi sembrava di averlo già visto o già sentito da qualche parte. Voltai lo sguardo, come calamitato da qualcosa e infatti vidi Edo, appoggiato ad un muro. Dissi a Kaede di seguirmi e mi avvicinai al mio amico. Evitai i soliti saluti e andai dritto al punto: “ Edo, se non sbaglio… quel ninja lo conosci ? “ non mi aspettai una risposta e continuai “ questa cosa… non avrà di certo conseguenze positive. “

    Notai un ninja, di Konoha, avvicinarsi al luogo dell’esecuzione. Sembrava disperato… come se ci fosse una persona sbagliata legata a quella corda. Kaede prese a parlare: “ Ma non possono farlo ! “ Aspettai qualche secondo prima di rispondere: “ Oramai è deciso. Anche se è innocente non si può ritornare indietro. L’amministrazione ha deciso e pertanto quel ninja morirà. Annullando l’esecuzione Konoha ci perderebbe la faccia e questo, a prescindere, non può accadere. Chiudi gli occhi Kaede, non è sicuramente uno spettacolo. “

    Fu solo questione di un attimo. Non battei ciglia. Era tutto finito. Kaede si tratteneva le lacrime, mentre mi accorsi della vicinanza di Shika Nara. Adocchiai Edo, ma non fu necessario. Il mio amico partì, alla ricerca di risposte.
     
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  5. Ratty
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    DOMANDE E RISPOSTE
    Pacate Infuriate



    Come previsto, una scheggia impazzita si fiondò senza un minimo di senno nel bel mezzo del gruppo di ninja che stavano presediando l’esecuzione, con possibili conseguenze che non potevano dirsi felici.



    " Sono stato io, a interrogarlo, ti basta? "


    Quegli occhi di ghiaccio che trascendevano l’essere umano fissavano Raizen senza trasmettere alcuna emozione, se non una glaciale insensibilità. Era chiaro che quelle sarebbero state le ultime parole dello Yamanaka: sarebbe poi passato ai fatti.
    Ma prima che la situazione degenerasse, Shika si sarebbe avvicinato al ninja furibondo, interrompendo la scrittura dell’importante lettera.



    " Raizen!
    Le abbiamo già fatte le indagini. Non so che rapporti hai con lui, ma sono state individuate immagini dell’omicidio a Oto, non chiare ma sufficienti per procedere.
    Se hai intenzione di visionare le prove, per metterti il cuore in pace, mi va bene, basta che la smetti di sbraitare. Toh.. compila.
    Ah.. potrai entrare solamente quando arrivati i ninja di Kiri.. e il Mizukage. "


    Dalla sacca, Shika, prese un rotolo e lo consegnò al ninja invitandolo ad allontanarsi. All’interno la richiesta di semplici generalità, stranamente, nulla di più. Questo avrebbe potuto suscitare diverse domande, non solo a lui.




    […]



    Anche gli occhi di Shika, come quelli dell’Uchiha, erano mesti e puntavano verso terra, come troppo provati per sopportare lo sguardo di qualcuno. Era una conversazione molto pacata a differenza di quella avuta poco prima. Semplici spiegazioni, interessate alle novità e avvicendamenti che stavano coinvolgendo l’intero villaggio.



    " Era inevitabile..
    Per colpa sua, Kiri e Oto si stavano fronteggiando e questo avrebbe perfino potuto rompere l’alleanza tra i villaggi ninja. Spero solamente che quell'omicidio non venga sfruttato per patteggiare conti in sospeso.. "


    Non aggiunse altro, non sapeva molto altro.


     
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    Alla risposta dello Yamanaka Raizen rimase interdetto, come gli fosse stato dato uno schiaffo, tacque.
    Prese dalle mani di Shika il rotolo e come richiesto si allontanò, andò in un vicino negozio a chiedere una penna per compilare velocemente il rotolo.
    Aveva ormai le mani legate, nulla di ciò che disse pareva aver sortito effetto, era sicuro delle sue ragioni, non era triste per il suo ex compagno, dopotutto non ebbero modo di stringere vera amicizia, lo infastidiva enormemente l’atto e la velocità con cui l’avevano compiuto, un carro armato che passava sopra a qualsivoglia giustizia: non credette minimamente alle parole dello Yamanaka.
    Pensoso si diresse nuovamente verso Shika, ebbe l’accortezza di chiamarlo da parte, il viso atono percorso da un velo di troppi densi pensieri per essere dissipati guardò il Nara per qualche secondo.

    Ho “obbedito”

    e gli consegnò il rotolo

    Ma sappi che ancora non credo alle vostre parole.

    Fece per girarsi, ma poi un pensiero riuscì a districarsi dalla matassa.

    Spero che il tutto si risolva al più presto, immagino saprai come e dove trovarmi al momento opportuno, giusto?

    Ottenuta la risposta riprese la sua strada allontanandosi dal macabro spettacolo che non era riuscito a fermare.
     
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  7. Elendil '91
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    Post 1 ~ Un futuro incerto

    A
    lla fine arrivò pure Hideki.
    Il mio compagno di squadra, oltra che migliore amico, si trascinava dietro una ragazza dall'aria vagamente familiare, ma non avevo voglia di mettermi a congetturare su chi fosse.
    Tutta la mia attenzione era rivolta a ciò che accadeva qualche metro più in là, dove si consumava il tragico epilogo di una strana vicenda.

    Annui con poca convinzione alla prima domanda dell'Uchiha, ma alla seconda alzai il capo.
    Era la stessa cosa alla quale stavo pensando anch'io.
    - Mi chiedo se... - lasciai la frase in sospeso.
    Il momento era giunto.

    Ecco, tutto era finito.
    Scambiai un unico, significativo, sguardo con Hideki e compresi.
    Gli afferrai lesto la manica per un secondo soltanto e, in modo da farmi udire solo da lui, sussurrai:
    - Raduna tutti i membri della squadra, e alla svelta. Solito posto. Arrivo appena so qualcosa. -
    Detto ciò lo lasciai, incamminandomi verso il sensei.

    La risposta che otteni fu tutt'altro che tranquillizzante.
    Stava accadendo qualcosa di troppo serio per venire ignorato. Due Villaggi non giungono ad un passo dalla guerra aperta per un semplice Genin.
    Probabilmente Godsan della Nebbia non era stato che l'ultimo sassolino accomulatosi a formare la valanga che minacciava di travolgere tutto il mondo ninja. Oppure solamente un capro espiatorio.
    In ogni caso ne aveva pagato le conseguenze con gli interessi.
    Tenni per me alcune riflessioni, ma sapendo di potermi fidare di lui rivelai alcuni dei miei timori.
    - Pensi che tutto questo... possa presupporre a qualcosa di più pericoloso? -
    Un attimo di pausa.
    - Potrebbero esserci rappresaglie da una parte o dall'altra... o forse di peggio, temo. - lasciai la frase pronunciata a mezza voce nell'aria cupa di quel giorno infausto. In attesa che confermasse o smentisse in qualche modo.
    Dovevo saperne di più, se veramente...
    Non ci saremmo fatti trovare impreparati, quello era certo.
    - Se hai bisogno di una mano per... - già per cosa, cosa dovevamo aspettarci? - ...per qualsiasi cosa. Sappi che puoi contare su di me, per il bene del Villaggio. -
    Un impegno pesante, che avrei rispettato.

     
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    Novità
    Quel giorno, a quanto era stato riferito a suo padre, sarebbe accaduto qualcosa che non aveva luogo da molto tempo. Vergil, a detta del padre, non era in vita da abbastanza tempo per averne vista una. Quando infine lo Hyuga chiese al padre di cosa si trattasse, i loro occhi perlacei si incontrarono mentre le labbra del padre andavano a formare un'unica parola: esecuzione. Il condannato, inoltre, era un ninja della Nebbia.



    Come succedeva spesso, le parole di suo padre gli procurarono una leggera sorpresa. Non chiese conferma poiché sapeva che se suo padre aveva condiviso con lui l'informazione, essa era certamente attendibile. L'eliminazione di uno shinobi straniero era un fatto grave: prima di tutto, la Foglia si esponeva ad eventuali ripicche com'era successo anticamente con la Nuvola, secondo, qualcuno non era stato in grado di lavare i panni sporchi in casa propria. Sì, era senza dubbio qualcosa degno di attenzione. Si congedò dal padre, ritirandosi nelle sue stanze. Pochi minuti dopo la sua figura varcava la soglia della tenuta del padre, diretta verso la piazza centrale di Konoha.

    A circa un novecento metri dalla piazza si fermò. Saltando di ramo in ramo, aveva raggiunto una pianta che gli pareva adatta. Una grossa quercia, alta oltre ottanta metri. In poco tempo raggiunse un altitudine di circa sessanta metri, elevato dalla folla e libero di osservare. Il chakra corse ai suoi occhi mentre le sue mani si muovevano veloci. La materia parve ritrarsi dalla scia del suo sguardo, finché l'intera piazza non comparve ai suoi occhi. Non c'era ancora nessuno, tranne... un volto conosciuto. Quello era senz'altro Shika Nara, uno degli amministratori del villaggio. Vergil non ne sapeva niente da quando lo aveva addestrato tra le sabbie del Paese del Vento. Il patibolo era là, allestito in centro alla piazza. Vide il condannato arrivare, che, sotto il cappuccio nero che portava, riconobbe essere quello shinobi maleducato e irruento conosciuto al corso chunin. Attorno alla piazza, occultati da veri professionisti, lo Hyuga scorse diversi shinobi appartenenti alla squadra speciale. Era ovvio che, vista l'occasione, tutto sarebbe dovuto filare liscio.

    L'attenzione dello Hyuga tornò a concentrarsi sul Nara, che stava scrivendo qualcosa. Non che gli piacesse molto come idea, ma in un mondo di shinobi come l'Accademia le informazioni potevano salvare la vita. Così lo fece. Concentrò il suo sguardo in maniera notevole, arrivando a leggere le parole vergate dal Nara. Era una lettera per il nuovo Mizukage, Shiltar Kaguya. Il Kiriano era stato riconosciuto colpevole di un omicidio avvenuto ad Oto e condannato a morte per proteggere l'equilibrio dell'Accademia.
    Concludeva con un invito al Kage di venire, scortato, a visionare di persona le prove della colpevolezza del subordinato. Scorse il Nara porre la sua firma sotto quella dell'altro amministratore della Foglia, Alexander Hima, mezzosangue degli Hyuga. Nel leggere quel nome, Vergil scosse lievemente la testa.

    Nel frattempo la piazza si era riempita di curiosi, gente ansiosa di osservare la fine di un'esistenza. Prima che il condannato giungesse sul patibolo uno shinobi piuttosto alto si fece spazio tra la folla, urlando qualcosa. Ovviamente lo Hyuga non era in grado di sentirlo, ma non era un problema per lui leggere le labbra. Tentava di fermare l'esecuzione ma, come era prevedibile, non venne ascoltato. Si procedette normalmente, e la morte reclamò tra le sue schiere Godsan della Nebbia. Nessun sentimento turbò i pensieri dello Hyuga. Non erano affari suoi. Un Uchiha si avvicinò al Nara, che Vergil teneva sempre sott'occhio, chiedendogli spiegazioni in modo pacato. Mesta, la risposta di Shika giunse. L'Uchiha confabulò anche con un suo consanguineo, come rivelavano le loro vesti. Pareva che fossero in una specie di squadra. Un lieve sorriso attraverò le sue labbra.
    Non era l'unico, dunque, ad aver capito la forza di un legame. Si chiese cosa ne sapessero Hoshikuzu e Tetsuo dell'accaduto. Di Tetsuo non aveva notizie da tempo, mentre sapeva che il piccolo Chikuma era stato promosso chunin ed era entrato a far parte della squadra speciale di Suna, i Sand Scorpion. Forse, rifletté, a breve sarebbe stato il caso di incontrarsi di nuovo.

    Con questi pensieri, rimase ad osservare la piazza. Con un simile evento, le probabilità di raccogliere ulteriori informazioni erano alte. Sarebbe rimasto un altro po', in ogni evenienza. Se ne andò via, veloce e leggiadro, solo quando il corpo venne bruciato insieme al patibolo e la folla scemò.


     
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  9. google_dj
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    In un angolo...
    appoggiata ad un albero, non abbastanza robusto da sorreggere le sue gambe, pesanti,
    che cedevano leggermente sotto il peso di quelle emozioni...
    Una piazza gremita di gente...che insultava urlava...
    Si divertivano alcuni, come se fosse uno spettacolo di magia...
    Non comprendeva quei comuni cittadini, intenti ad osservare la morte di un ninja...
    non comprendeva come alcuni di essi non comprendessero il reale valore che ha una vita...
    Un solo pensiero in testa...
    Avrebbe voluto che Shin ed i suoi due cuccioli, fossero al suo fianco a sostenerla...
    non avrebbe sopportato di vedere quell'uomo morire...
    Chiuse gli occhi...

     
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    Mentre stava per uscire dalla piazza notò una ragazza per terra, semisvenuta.
    Raizen gli si avvicinò lentamente per poi prenderla in braccio e trasportarla fuori dalla confusione, il suo volto era ancora turbato, diede qualche leggero schiaffo alla ragazza.

    Dai, cristo, chissà che diavolo ci facevi di fronte ad uno spettacolo così orrido, giocavi a far la ninja?


    Dimmi tu se una volta che mi becco una tizia con un seno simile devo prenderla a schiaffi

    Non soddisfatto prese un piccolo sacco impermeabile dalla sua sacca porta oggetti e una volta riempitolo di acqua in una fontana vicina ne buttò un po’ sopra la ragazza.

    No, non è il principe azzurro... tutto ok?

    Chiese passandogli una mano davanti agli occhi.
     
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  11. Linx21
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    Godsan.
    Godsan al patibolo.
    Razen non ci credeva.
    §..E' solo un brutto incubo pensò..§
    Eppure quando Razen vide camminare in mezzo al folla scortato dai due ninja, il sangue del ragazzo della foglia si raggelò. I pensieri si fermarono per un secondo, ricordandogli la prima volta che aveva incontrato lo splendore di Kiri e a tutto ciò che era successo dopo quell'incontro.
    §..No dai, è uno scherzo...§
    Sorrise, ricordando quell'entrata trionfale. Una lacrima amara, gli rigò il volto andando ad interrompendo quei pensieri. Un ninja emerse dalla folla cercando spiegazioni.
    Dalla posizione in cui Razen si trovava, in prima fila(10 metri di distanza dal Nara che parla,15 dal patibolo), riuscì a cogliere quasi tutto il discorso.
    §..E' quindi stato interrogato..§
    La mano passò sul volto, pulendolo da ogni traccia di lacrima: stava cercando di rimanere lucido, era pur sempre un ninja di Konoha. Ma in quel momento non si sentiva tale: il dubbio che quella fosse una decisione sbagliata, gli percorse la mente. E non gli importavano la parole dello yamanaka o del suo amministratore, Shika. Il cervello si spense, improvvisamente. Lasciando spazio solamente alle sue azioni.
    Le mani, velocemente si sarebbero portate veloci alla tasca posteriore dei suoi armamenti e di lì tirò fuori 4 shuriken per ogni mano, che sarebbero serviti allo scopo di interrompere l'esecuzione. Il lancio sarebbe stato potenziato in velocità con l'apporto di un grande quantitativo di chakra(medio basso in ogni braccio,400 in velocità), il tutto per raggiungere la massima velocità anche a scapito dell'uso momentaneo delle sue braccia.
    Un parte di Razen, sapeva che non doveva fare ciò.

    Konoha ha le sue leggi. Rispettale. Sempre.

    Questo era ciò che a Razen era stato insegnato. Ma in quel momento, solo un altra immagine gli tornò in mente, quella di un altra esecuzione. Ma, se in un caso era stato inerme e fermo, in questo avrebbe tentato di fare qualcosa. Era pur sempre Godsan, un suo amico. Non poteva lasciar morire un amico, qualsiasi egli avesse fatto. Non capiva soprattutto la logica di quell'esecuzione: aveva solo capito che vi era stato un interrogatorio, ma da quando un interrogatorio dava il potere di decidere sulla vita di un ninja straniero. Razen, pensava, anzi era certo, che Kiri e Shiltar in particolare dovessero avere almeno la possibilità di interrompere o avallare questa decisione. Non sapeva se però, vi erano stati dei contatti tramite lettera, però gli sembrava strano che il suo sensei lasciasse morire un suo ninja senza partecipare all'esecuzione in prima persona.

    Il lancio fù quindi eseguito, nel momento in cui il cappio veniva stretto attorno al collo del ragazzo di Kiri. Gli occhi del ragazzo, si rigarono nuovamente, mentre lucidamente aspettava l'esito delle proprie azioni e logicamente l'esito delle azioni del numero enorme di guardie ninja che proteggavano il luogo dell'esecuzione.

    Se il suo lancio non fosse riuscito, Razen sarebbe rimasto immobile, mentre osservava il fato che si compieva, senza badare ai ninja che molto probabilmente gli si stavano ormai avvicinando. Le mani lungo i fianchi, non avrebbero fatto più alcuna mossa irrigidite come erano, mentre le ginocchia avrebbero tremato, cadendo sotto il peso del corpo.
    Avrebbe farfugliato, solo alcune parole.
    "Era un mio allievo...non potevo non fare niente...volevo soltanto che..."
    Le spiegazioni non sarebbero servite. Se gli fossero state chieste, Razen avrebbe perl cercato di spiegare il legame che aveva con Godsan e che gli sembrava ingiusto, giustiziare un ninja straniero senza la presenza di almeno un suo conterraneo. Avrebbe anche aggiunto, che non gli importava cosa aveva fatto, ma che almeno per rispetto di Kiri,avrebbero dovuto aspettare gli emissari Kiriani. Riportando uguali le parole di Shika, che aveva udito mentre dava spiegazioni ad un ninja di Konoha che Razen non consceva.

    Se invece il lancio, fosse riuscito per puro caso, Razen si sarebbe diretto subito verso Shika Nara,chiedendo in lacrime il ritardo di quella insensata e spietata esecuzione sommaria.
    "Nara.."
    Prese fiato, cercando di trovare le parole giuste.
    "Prima hai detto che arriveranno degli emissari di Kiri..Allora aspettiamoli e diamo a loro il compito di decidere della sorte di questo ninja...Non penso che sia compito di nostro..anzi..tuo, di disporre della vita di un ninja straniero...Qualche giorno in più o in meno, cosa ti costa? Mi occuperò personalmente di sorvegliarlo nella prigione, se hai paura di qualche fuga...e se fuggirà, lo ucciderò io stesso..cosa costa a Konoha aspettare qualche giorno???"
    La speranza di Razen era che i famosi emissari di Kiri, riuscissero a convincere l'amministrazione a cambiare idea sulla morte di Godsan.

    [Ot non ho messo tabella perchè non mi sembra il caso, comunque la mia velocità di base è 300, spero di aver fatto i calcoli giusti]
     
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  12. google_dj
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    .: LONTANI DAL CAOS :.




    Si sentì sollevare di peso.
    Un shinobi, alto e forte, la prese tra le braccia e l' allontanò dalla folla.
    Satsuki, sentendosi protetta, si lasciò andare...
    Quando riprese i sensi il ragazzo le stava dando dei leggeri buffetti..



    *Dai, cristo, chissà che diavolo ci facevi di fronte ad uno spettacolo così orrido, giocavi a far la ninja?*

    Provò a parlare...ma con scarsi risultati, fino a che un bel quantitativo d'acqua non la colpì in pieno viso, rianimandola completamente, e lasciandola completamente bagnata.



    *No, non è il principe azzurro... tutto ok?*

    Si girò verso lo shinobi. Gli occhi ancora bassi.



    -Ora stò bene,grazie...comunque...in verità io SONO un ninja.
    Un ninja della foglia, di questo bellissimo villaggio.
    Eppure, qualcosa mi ha turbato...li, in quella piazza...
    due sensazioni fortissime hanno avvolto il mio cuore...-



    Alzò lo sguardo, e ad un tratto...



    -Ma te sei Raizen! Ci siamo già incontrati io e te...ricordì?-



    Avrebbe aspettato la risposta del ragazzo per poi continuare a parlare.


    -Non so spiegarti esattamente cosa sia successo.
    Ho avuto una sensazione forte...anzi...direi quasi una certezza...
    Io non conosco l'uomo che è stato portato al patibolo,
    non l'ho mai visto, e non ho neanche compreso il suo nome eppure...-



    Un pensiero fulminante!



    °°Cosa diamine ti viene in mente signorina...Nessuno crederebbe ad una tua supposizione°°



    Abbassò nuovamente lo sguardo.



    -No...niente...va bene così...-



    Alzò nuovamente gli occhi, puntandoli sullo shinobi, con in volto di nuovo il suo stupendo sorriso.



    -Grazie ancora per avermi portato via di li!-





    SPOILER (click to view)
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    Lo so, la morte di un uomo è qualcosa di difficile da digerire, ma se dici di essere un ninja devi farci l’abitudine, l’odore di sangue prevarrà su qualsiasi cosa.
    E un assassino che sviene di fronte a un morto non è una cosa eccellente, devi ammetterlo.


    Sorrise di rimando vedendo il sorriso della Inuzuka, un sorriso di cortesia.

    Dovere, comunque, cerca di abituarti a scenari simili, un impiccato è ben poco rispetto a ciò che si vede normalmente.

    Spettinò i capelli alla kunoichi con un piccolo gesto e si alzò dalla panchina.

    Stammi bene e soprattutto rafforza un po’ lo stomaco, se serve una mano contattami pure, mi trovi...ovunque.


    Sorrise e ascoltò le risposte della konoichi e si allontanò definitivamente dal triste teatrino preparandosi per l’incontro a cui Shika l’aveva invitato a partecipare.
     
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  14. Ratty
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    Non era esattamente un atto che non era stato preso in considerazione, un’opzione non calcolata, ma non in modo così goffamente plateale da poter risultare eccessiva una qualsivoglia reazione. Non era che un colpo portato per aiutare un proprio compagno o amico in difficoltà, non un’aggressione o rivendicazione di un genin. E questo il Nara lo aveva notato al primo colpo d’occhio.
    Una serie di shuriken di schiantarono contro quelli in volo, interrompendo la traiettoria ma dando, comunque, alcuni istanti di vita in più a quel corpo chiamato Godsan. Secondi che non avrebbe sfruttato, se non a crogiolarsi nel terrore della fine.
    Shika scattò. Sapeva che, se fossero intervenuti gli altri, non si sarebbero minimamente contenuti. Impastò un quantitativo di chakra pari a Basso per incrementare la propria velocità [Velocità: 600] e, sfruttando anche le proprietà repulsive del chakra, si scagliò contro il ninja rivoltoso per tentare un pugno in pieno stomaco, per spezzargli il fiato; sarebbe avanzato portandosi alla destra dell’avversario e tentare di colpirlo al collo con una gomitata con il braccio destro, potenziata con un basso di chakra [Velocità: 600]. Se fosse caduto a terra, Shika, si sarebbe abbassato e avrebbe sussurrato a Razen. In cuor suo, sperava lo ascoltasse senza fare troppe storie.



    " Ti conviene stare fermo, fino a che non arriva il Mizukage. "


    Tutti i ninja in guardia attivarono le proprie abilità speciali, alcuni guardarono in alto, sopra la testa dei partecipanti, sicuro delle disposizioni eseguite, altri rivolgevano lo sguardo freddo verso la folla, senza discriminazione né emozioni, altri ancora scarabocchiavano velocemente, come per ridurre la tensione e poi, Xander e i suoi occhi si immettevano in ogni cosa che li circondasse, senza pudore, senza distinzione, analizzando tutto ciò che era attorno a loro. L'inquietante il potere degli Hyuga: vedere.
    In effetti, Razen, fu fortunato ad avere ricevere, in risposta al suo atto, una banale serie di colpi e/o la possibilità di rimanere tramortito a terra.



    […]


    " Più pericoloso? Non lo nego, ma credi faccia le cose senza pensare? "

    Avrebbe abbozzato un sorriso, ironico, ma comunque abbastanza cupo per la situazione. Quale risposta migliore, ad una domanda che non può avere risposta, se non l’ironia? Quasi volesse svincolare dalla conversazione che poteva rivelare altre informazioni, Shika concluse con un –


    " Ci conto, neh! "

    All’offerta di aiuto data dal ninja. In effetti, l’avrebbe probabilmente sfruttato molto presto quell’opportunità, data un po' troppo facilmente, ma con onestà.




    Edited by Ratty - 12/8/2009, 17:20
     
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  15. Shin Hyuuga
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    Disumano.

    Tutta Konoha era in subbuglio per ciò che stava avvenendo in piazza.
    Nell'aria c'era il presagio di una giornata di fuoco.

    Appena terminai i miei addestramenti solitari per raffinare le mie doti nel byakugan e nello juuken, mi recai di corsa in piazza.

    Lì una scena disumana.
    Uno shinobi, impiccato, lasciato li in bella mostra.

    A cosa è servita la fondazione dell'Accademia, se gli shinobi di villaggi nemici si uccidono ancora barbariamente in questo modo?

    Cosa aveva fatto quell'uomo per meritare ciò?

    Con i miei occhi bianchi cercai immediatamente di trovare qualcuno di mia conoscenza, per chiedere dei chiarimenti e la prima persona che vidi fu Hideki.
    Subito mi recai da lui, di corsa.


    « Hey, HIDEKI, COSA CAZZO SUCCEDE QUA!? NON DIRMI CHE SIAMO IN GUERRA? »


     
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21 replies since 10/8/2009, 11:01   1245 views
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