Setacciando il paese del Thè

Giocata riservata

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    " Yakushi so già come combatti e anche tu Shinodari ma se avete qualcosa di nuovo da dirmi parlate...non è da escludere un probabile scontro."

    I due mi hanno seguito, poco male...nonostante le mie continue lamentele sono ninja dotati di buone capacità. Inoltre la particolare evocazione di Febh mantiene egregiamente il mio passo e di questo me ne meraviglio. Perfetto..! Non perderemo neanche un minuto.

    Dopo ore e ore di corsa sostenuta, troviamo una piccola radura boscosa e lì decido di fare una breve pausa. Inoltre questo è il luogo ideale, probabilmente il posto più vicino sia ad Ame che al paese del Thè.

    " 15 minuti al massimo...devo anche andare in bagno..."

    In effetti non è una bugia...allontanatomi dalla strada battuta, addentrandomi qualche metro nella boscaglia e accertato che i due non potessero vedermi, evoco una delle mie donnole più potenti, Komaki-kama. Dotata di un'invidiabile velocità di movimento, soprattutto sottoterra, è colei che fa al caso mio.

    " Ola Gene...che si dice di bello? Come è andata poi a finire quell'allenamento con i miei cugini? Veloci anche loro è?"

    " Komaki adesso non è il caso. Devi trovare Yashimata. Dovrebbe trovarsi ad Ame...riferiscisci che Shiltar ha attaccato Yami al paese del Thè e che io, insieme a Febh e Shinodari, stiamo andando lì. Non risparmiarti; devi impiegarci il meno tempo possibile!"

    " Devi, dovrebbe, dovessi, dondassi...che pizza! Ma aspetta...è una specie di gara, no? Sicuramente arriveremo prima noi...ammenochè Yashimata non sia stra mega iper lento!!"

    " Si è una gara...e no, non è lento"

    " Bene bene! Allora le regole sono le solite...1, 2 e..."

    E già parte rapidissima scavando sotto terra a velocità impressionante. E pensare che è ancora solo un cucciolo...Una gara con le nostre regole: ovvero una gara senza regole. Mi affretto dunque a svuotare la mia vescica, a bagnarmi il volto e i capelli nel lì vicino fiumiciattolo per poi ridirigermi verso Febh e Shinodari.

    " Ripartiamo. Il passo di prima mi piaceva...sei sicuro di farcela lucertolone con quei due addosso?"

    Non c'è tempo d pardere...dopotutto vincere una gara con Komaki-kama è quasi impossibile.


     
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    Veramente ti ho seguito perchè pensavo stessi andando a cercare Yami, no? Fece spallucce. E ti posso assicurare che non sai proprio un bel niente di come combatto, Diogenes Commentò con un grosso sorriso. Dopotutto il guardiano non aveva visto che alcuni sprazzi delle sue tecniche, e in modo più assoluto non conosceva la più letale..o tutti gli aspetti delle altre.

    Arrivati a una radura, si fermarono per una pausa. Gene disse di dover andare al bagno e che si sarebbero fermati per pochissimo. Lo Yakushi guardò l'amministratrice alle sue spalle e fece spallucce. Tanto valeva sgranchirsi le gambe.

    Approfittando dell'assenza di Gene scese dalla lucertola, dandole un pò di carne secca che conservava in dei rotoli da richiamo Ehi, Shinodari...per te come mai Gene se la è presa tanto quando lo ho accusato di aiutare Yashimata a conquistarti? O meglio...che centrava la sua risposta?

    Il cigolìo in testa era assai più fastidioso di prima. Perchè Diogenes aveva reagito a quel modo? L'accusa di Febh era risultata essere una bolla di sapone...ma perchè prendersela così? Soprattutto citando la fedeltà al villaggio..

    Mah..magari sono sindromi da paranoia dei Guardiani...boh...oppure gli prudeva il tatuaggio...
     
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    " Yakushi so già come combatti e anche tu Shinodari ma se avete qualcosa di nuovo da dirmi parlate...non è da escludere un probabile scontro."


    Probabile scontro?
    Stavo cominciando a mettere assieme i vari pezzi del mosaico.
    Non saremmo mai arrivati in tempo per supportare Yami.
    Potevamo trovare solo i resti di un combattimento se le mie supposizioni erano vere...
    Se mi fossi sbagliata, avremmo incrociato Yami lungo la strada.
    Probabilmente sarebbe stato imbarazzante spiiegargli la nostra teoria, ma almeno significava che non aveva subito nessun agguato o ne era uscito vincitore.
    Ma perché in cuor mio sentivo una stretta al cuore?
    No, mi rifiutavo di credere che fosse morto.
    Aveva Yamata con lui.
    Era in grado di sconfiggere anche il Mizukage con il suo aiuto.
    Ma stavo facendo un'analisi corretta o ero annebbiata dall'amicizia che ci legava?

    Febh aveva terminato di parlare.
    Toccava a me...


    -Ninja medico. Posso curarvi. Il resto suppongo tu lo conosca già, Diogenes.-

    dissi senza entrare nei particolari.

    Proseguimmo a marce forzate fino a quando il Mikawa non decise di concedere una breve sosta.
    Una quindicina di minuti.
    Smontai dalla lucertola, distendendo i muscoli.
    Diogenes si allontanò da noi per andare in bagno.
    Durante la sua assenza Febh mi chiese delucidazioni sul comportamento del Mikawa.

    Sospirai.


    -Perché non è vero... Nessuno di loro due sta cercando di conquistare il mio cuore. Ne' Yashimata, ne' Shiltar sama. Se i miei sospetti sono fondati il Mizukage ha attirato Yami nel paese del The fingendosi un'altra persona. E non per sfidare un rivale in amore, ma per motivi di clan... Lui ha un conto in sospeso con i traditori del suo clan, i Kaguya. E quindi con Yami.-

    cercai di spiegare.

    -Perchè poi si sia arrabbiato Diogenes... Non lo so.-

    ammisi.

    Beh, al momento a parte delle ipotesi, non avevo nessuna prova.
    E Febh aveva il dono di crearsi una sua verità.

    Il tempo del riposo giunse al termine.

    Il Mikawa si rivolse alla lucertola che ci stava trasportando.
    Voleva essere sicuro che non lo rallentassimo,
    In effetti la rapidità era la nostra unica chance di trovare degli indizi su cosa stava accadendo nel Paese del The.


    Però, mentre viaggiavamo, la mente tornò alla conversazione che avevo avuto con Diogenes al suo Gate.

    CITAZIONE


    Da quando abbiamo posto un editto che vieti agli shinobi di Kiri di entrare nei nostri territori pena la morte senza una valida motivazione? E la valida motivazione va chiesta prima o dopo averli attaccati?


    CITAZIONE


    " Tsh...ma non vedi Shinodari che ti sei data da sola la risposta alla tua domanda?! Io ho solo guardato più in là di quanto tu non abbia fatto...se quello che dici è vero questo è l'inizio di una nuova era!!!!!"


    Ora comprendevo la portata di quella frase.





     
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  4. Yashimata
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    Il biancore dell'alba lo sommerse completamente, il volto si contrasse in un espressione annoiata quando la prima luce del mattino colpì il suo corpo, creandogli un lieve prurito nella zona che cominciava ad emanare un fumo nero, come se l'intera parte del corpo si stesse preparando per evaporare. Trovò riparo sotto l'ombra di un albero di medie dimensioni. Fissò il cielo, come a voler scorgere il profilo delle nuvole pronte a coprire il Sole al primo passo falso, ma dovette capitolare all'idea che quella fosse una tipica "bella giornata" - relativo, perché per l'assassino quella era una tipica pessima giornata.
    Il corpo di un animale si alzò dall'entroterra; catalogò semplicemente quell'avvenimento come qualcosa di raro, ma normale. Era raro vedere talpe o animali sotterranei aggirarsi per quei neri confini. Sembrava come se la terra li rigettasse, contaminata dal male che provocavano gli uomini sulla superficie. Ogni piccola goccia di male che scendeva su di essa, la rendeva meno fertile e brulla. Però, non capì subito che quella era una visita particolare, e non il semplice lasciarsi vedere di un mammifero.
    "Yashimata, giusto? Ti ho trovato prima del previsto!!
    Di questo passo sarà una passeggiata vincere la gara..
    "
    Esclamò con un tono palesemente gaio, allorché l'assassino capì di chi fosse quell'animale. Una donnola con una falce: non poteva essere altri se non una delle evocazioni del Mikawa. Continuò a fissarlo, ad attendere che gli comunicasse il motivo per cui Aloysius lo aveva mandato alla sua ricerca. Esso, senza esitare sebbene la presenza che avesse dinanzi, esaudì le preghiere dell'assassino.
    "Allora, Shiltardo ha attaccato un otese al paese del thè. Ora non mi sovviene il nome, però doveva essere tipo Yana, yama.. insomma, un tipo importante!! Gene si sta recando lì insieme ad altri due di relativa importanza.. dobbiamo recarci anche noi lì il più presto possibile!!!
    Non posso permettermi di perder una gara!!
    "
    L'avatar comprese subito: Shiltar aveva attaccato Yami! Finalmente!
    Lasciò perdere i particolari della gara, facendo finta di capire di cosa si trattasse, e non si vergognò ad assumere un maschera contrita, mentre nella sua testa buttava giù dei nomi per chi stesse seguendo il Mikawa. Uno di loro doveva essere sicuramente l'immortale: non poteva mancare ad un evento del genere, era come un invito a nozze. L'altro, però?
    Lasciò perdere; la donnola era già partita, senza aspettare una risposta di Yashimata. Quest'ultimo, quindi, dovette lasciarsi avvolgere nuovamente dalla luce solare, seguendo la donnola fino a destinazione.

     
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    Falce dei Kaguya


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    Y Danone
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    Lo scontro era finito, l'amaro in bocca era tutto ciò che restava, mentre, voltatosi, rotolo di richiamo sotto il braccio destro e Falce di Luna appoggiata sulla spalla sinistra, si volgeva a lasciare l'anonima e sperduta collina che aveva scelto come luogo di quello scontro.
    Quando era arrivato lì era emozionato all'idea di saggiare cosa l'altro sapesse fare. Curioso di vederlo combattere e, in minima parte, anche di capire quanto ne sapesse sui fatti avvenuti fra Oto e Kiri per l'assalto ad uno dei Gate del primo villaggio da parte, come stupidamente qualcuno sosteneva, di un genin del secondo. Oltre ad emozionato e curioso, sotto sotto, lui era speranzoso: speranzoso in un bel combattimento, come da anni non ne viveva, e speranzoso di rimandare l'altro alla propria casa così mal ridotto che gli otesi ci pensassero non due, ma mille volte, prima di presentarsi di nuovo a reclamare con accuse idiote.
    Le sue speranze erano state, però, solo parzialmente soddisfatte: lo scontro era stata fantastico e soddisfacente, aveva apprezzato le qualità dell'altro ed utilizzato le sue come poco spesso gli veniva data la possibilità di fare, ma, altresì, non poteva rimandarlo indietro come monito per il Suono.
    Yami Kabane, al secolo Kayle Kaguya traditore della Nebbia e del suo clan, infatti, aveva scelto di abbandonare la propria vita, l'ultima di molte, molte, scelte sbagliate, lasciando l'amaro in bocca a Shiltar Kaguya, Mizukage di Kiri.

    Abbandonato il luogo dello scontro, il Jonin della Nebbia raggiunse il villaggio più vicino, alla base di quelle colline, sul limitare della foresta dalla zona da cui lui era arrivato, disinteressandosi di quanto qualcuno potesse restare sorpreso nel vedere la Falce di Luna sulla sua spalla, pagando, nella prima locanda che aveva trovato, per una stanza in cui riposare per quella notte e tutto il giorno successivo: in fondo aveva consumato molto chakra, in ultimo anche per cercare di curare Yami, cosa che però non era servita, anzi, aveva permesso a qualcosa di diverso di apparire e portarne via il corpo.
    Passò quella seconda metà del giorno e la giornata successiva facendo poche cose che potessero tenere la sua mente occupata e trattenere il disappunto che quel tanto poco atteso esito faceva rodere dentro di lui: pulì le lame della Falce di Luna e della Falce d'Osso, controllandone il filo, fece qualche esercizio fisico, mangiò e fece un paio di conti sui tempi del viaggio.

    Quando aveva mandato la lettera a Yami, quasi una settimana prima, gli aveva detto d'incontrarsi cinque giorni dal giorno in cui era stata spedita: in fondo, un volatile ci avrebbe messo quanto? Uno, al massimo due, giornate per Oto, poi, due giorni fino al luogo nel Paese del Thé ed uno di margine.
    Shiltar dal canto suo ci aveva messo tre giorni di viaggio: uno per la traversata in mare su Mick, il suo Crocodylus acutus, ed i successivi due per raggiungere dal Paese del Fuoco, dov'era sbarcato, il luogo dello scontro.
    (forse, se non avesse viaggiato dentro uno dei suoi coccodrilli, avrebbe anche potuto incontrare Shinodari diretta verso il Paese della Nebbia, ma questo non poteva saperlo)

    Considerando che dubitava che Yami fosse partito con anticipo, quando Shiltar fosse arrivato a Kiri, sarebbe passata quasi una settimana dall'assenza dell'amministratore dal suo villaggio, quindi, probabilmente, qualche dubbio sarebbe sorto, e già da parecchio magari... in fondo, Shinodari non era una sprovveduta, antipatica, dal punto di vista del Kaguya, ma non sprovveduta.
    E proprio l'idea di doverle mandare una missiva, in cui alla fin fine avrebbe dovuto spiegare di aver causato la morte chi voleva solo umiliare e disossare, rendeva il disappunto qualcosa di ben più difficile da spiegare, un misto di rabbia, orgoglio ferito e frustrazione.
    (Non sapendo che, tempo un giorno, tornando ad Oto, Shinodari avrebbe scoperto da se molto e dedotto il resto ed essendo del tutto e completamente allo scuro degli avvenimenti accaduti a Konoha)

    All'alba del secondo giorno dalla morte di Yami, Shiltar prese le proprie cose, Falce di Luna ora di nuovo riposta nel rotolo, assieme agli abiti strappati, e lasciò quella locanda dove si era fermato a riposarsi, quindi iniziò a correre: muoversi velocemente, senza utilizzare il chakra per farlo, contava che lo aiutasse a rilassare la mente.
    In fondo a questo serve l'esercizio fisico.
    Corse dall'alba al tramonto, trovandosi ad essere, forse, addirittura più veloce di quanto era di solito, quasi che dopo quello scontro e l'apposito riposo, il suo corpo avesse scoperto e fatto proprie nuove forze, per poi fermarsi in un altro villaggio, così distante dal luogo dello scontro, che quella collina nascosta fra gli alberi era vicina solo come ricordo.
    Lì, affittò per un'altra notte una stanza in una locanda, riposandosi.
    (ignaro che, ormai, le missive per Oto e Kiri erano ormai arrivate, informando del destino di Godsan e che già Itai aveva iniziato a muoversi in tal senso)

    Il terzo giorno, il Jonin stava per ripartire ancora una volta, quando sentì un suono, o, per meglio dire, una voce: << Mizukage!>>.
    Voltandosi, Shiltar vide arrivare, da un'altezza a dir poco elevata, un qualcosa: sembrava un uomo, malgrado le ali, lo strano colorito del corpo e l'assurdo naso; ci volle qualche secondo perché il Kaguya realizzasse che era una delle stesse creature che aveva visto sulle Mura quando stava partendo, una delle evocazioni di Itai, l'unica persona che sapeva dove lui era diretto.
    L'essere, con un binocolo tra le mani, continuò a svolazzare davanti al Jonin, << Il Mizukage, Shiltar Kaguya, giusto?>>, domandò, ricevendo un cenno d'assenso dal capo dell'altro.
    << L'ho riconosciuta dalla Falce d'Osso! Sapesse quanti villaggi ho controllato ieri pomeriggio e stamattina prima di arrivare qui...>>, stava iniziando a raccontare, con una certa nota di orgoglio nella voce, l'esserino, "Chi sei e cosa vuoi?", domandò secco il Kaguya, interrompendolo sul nascere.
    L'altro riprese fiato e poi iniziò a parlare, decisamente più serio: << Giusto, sono Qan, uno dei Tengu con cui Itai ha sancito un'alleanza.
    E' stato proprio lui ad inviarmi a cercarla: uno shinobi di nome Godsan è stato giustiziato a Konoha. Itai la aspetta all'entrata di Kitami, una cittadina al confine fra il Paese del Fuoco e quello del Thé...>>


    Il Tengu, però, si fermò: Shiltar aveva sollevato una mano in un gesto che lasciava intendere un solo significato, cioé interrompere le spiegazioni:
    "Godsan è stato giustiziato a Konoha?", ripeté, ricevendo un gesto d'assenso dall'altro.
    "Quando?", chiese ancora, << Non lo so, credo due, forse tre, giorni fa...>>, spiegò l'altro, a cui questa informazione non era stata data.
    "Conosci la strada fino a Konoha?", fu la successiva domanda del Mizukage, a cui la creatura stava per replicare asserendo che, comunque, Itai lo attendeva in un luogo diverso, ma non ne ebbe il tempo, perché l'altro continuò con quelli che erano ordini evidenti.
    "Vai a Konoha, non fermarti ad avvisare Itai di avermi trovato, tanto penso che entro oggi, al più domattina, dovrei incontrarlo io stesso.
    Tu dirigiti al Villaggio della Foglia ed avvisali che se non avranno una più che ottima spiegazione per ciò che hanno fatto, il che implica almeno un capro espiatorio da dare in pasto ad ognuno dei miei otto coccodrilli, la situazione non potrà finire per niente bene per loro."
    , poi, con un secco gesto della mano, il Jonin, indicò al Tengu di andare.

    Rimasto solo, Shiltar, in funzione di ciò che immaginava di dover fare a Konoha, qualcosa di molto simile ad uccidere i vari colpevoli, o morire nel tentativo, richiamò a se uno dei suoi coccodrilli, uno degli osteolemi, i coccodrilli nani.
    "Possessore del contratto, possessore del cont...", iniziò a ripetere la piccola creatura, prima che il Mizukage lo bloccasse con un gesto della mano.
    "Ascolta bene: ora ti rimanderò indietro e dalla vostra caverna, devi raggiungere il mio palazzo, chiaro? Voglio che tu vada nella sala dell'armeria, oppure riferiscilo a Myck, o a Schimt, dovete prendere due di quelle pillole verdi ed una rossa, chiaro? Ti richiamerò al tramonto e voglio quei tonici.", sentenziò.
    "Sì, va bene, andrò io, o manderò Schimt... Myck no, no no, antipatico, no no...", replicò l'osteolmo, prima che l'evocazione fosse sciolta e la creatura ritornasse da dove era venuta, cioé da una grotta subacquea sotto Kiri.
    Da lì, attraverso gli scoli fognari, Shiltar aveva creato un piccolo passaggio che portava ad una sala per i coccodrilli nel suo palazzo, dove, di quando in quando, il Mizukage passava il tempo dando della carne cruda ai rettili con cui aveva quel contratto di richiamo, oltre che ad altri normali, gli stessi che si trovavano all'esterno del palazzo, nel piccolo laghetto che lo circondava.

    Fatto anche quello, il Jonin riprese a correre verso il confine con il Paese del Fuoco, mentre il disappunto per quanto successo con Yami dava spazio ad un'ira molto più bruciante, mista al dispiacere per ciò che era successo a Godsan.
    Conosceva quel ragazzino da quando era uno studente, lo aveva visto fare cose assurde, come fingersi un otese durante un corso genin; lo aveva visto fallire il suo primo corso genin, non per errori, ma perché non aveva accettato il risultato.
    Ricordava di esserselo portato ad Oto al Torneo, dove quello s'era dimostrato in stretti rapporti con Shinodari, di come s'era parato dinanzi a Yashimata quando l'altro aveva dimostrato il poco amore per Kiri ed infine delle missive che gli aveva mandato con quei pennuti.
    Proprio nell'ultima Godsan accennava alla speranza di avere qualcuno di cui fidarsi anche a Oto e Suna.
    A quel pensiero, mentre correva, il pugno di Shiltar si chiuse su se stesso, pieno di frustrazione: << Konoha, il luogo dove c'era qualcuno di cui mi fidavo, lì lo hanno ammazzato! Facevo prima a dirgli di andare ad Oto! >>, pensò con sempre più cocente rabbia, chiedendosi quale insano amministratore, perché dubitava l'Hokage avesse fatto una cosa così avventata, avesse avuto l'idea di far uccidere un innocente!
    (Tutto ciò, mentre, a sua insaputa, già Oto e Yashimata stessa si muovevano, essendo venuti a sapere dello scontro fra il Kaguya ed il Kabane al pari di Itai ed Aokawa che erano partiti da Kiri poco dopo il Tengu)

    Il secondo giorno di viaggio, con una nuova meta, s'interruppe in un piccolo villaggio, dove Shiltar riposò poco e niente, ma dove poté richiamare l'Osteolmo che gli riconsegnò i nuovi tonici dalla sua riserva personale, così da poter recuperare ciò che aveva già consumato del suo equipaggiamento e che, di certo, gli sarebbe stato utile se doveva confrontarsi con l'intero villaggio della Foglia, quanto meno per reggere qualche minuto in più, Sennin Uchiha e Hokage permettendo.
    "Un'ultima cosa: avvisa Muggen, Schmit, Maximo ed anche Sobek che, probabilmente, fra qualche giorno li chiamerò e che se tutto va bene, ci sarà da mangiare per tutti voi.", concluse, rimandando il coccodrillo dai suoi simili.

    Nel successivo giorno di viaggio, Shiltar arrivò in vista di Kitami a mezzogiorno di una giornata di sole, peccato che, nella mente del Mizukage, ci fossero molte, molte nuvole.

    ----
    OT: Mi sono permesso di accennare una cronologia ai fatti (e proprio perché molti dei fatti a cui mi collego sono divisi in più posts in più zone il mio è parecchio lungo^^) ed in più ho abbozzato una mappetta, se ci sono obbiezioni di qualsiasi genere, nessun problema per me, basta specificare/OT
     
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    Alla rivelazione nuda e cruda di Shinodari lo Yakushi rimase impassibile per qualche secondo, con un volto assolutamente neutro. Nel cercello le informazioni stavano costruendo la nuova versione dei fatti, e dato che secondo la logica del ninja tutto quadrava con la sua ipotesi, ci fu qualche problema logistico. Probabilmente uno sguardo attento avrebbe notato del fumo uscire dalle sue orecchie, ma fu cosa di qualche secondo.

    image
    Quindi, senza alcun preavviso nè mutamento dell'espressione, Febh sollevò il pollice in segno di comprensione.

    Qualche secondo dopo aggiunse. Non sapevo che Yami fosse un Kaguya d'origine, ma ok...questo spiega perchè avesse le ossa così maledettamente dure... Annuì.

    Ma se davvero c'è qualche rischio credo sia meglio premunirsi... Compose cinque sigilli. Solo tre persone conoscono questa tecnica...e di quelle, solo una ha visto eseguire i sigilli, quindi acqua in bocca, ok? Impose grandi quantità di chakra nella creazione dei suoi silenziosi e quasi invisibili costrutti. Non era da lui fidarsi tanto da mostrare una delle sue tecniche, ma a quanto pare aveva deciso di lasciarsi un margine di vulnerabilità con Shinodari.

    Certo, il fatto che aver visto l'esecuzione fosse del tutto inutili ai fini della difesa da quel Jutsu aiutava parecchio. In ogni caso il Chunin tese la mano. Prendila, e non spaventarti se senti un formicolìo..è un potere offensivo, ma solo se io decido che lo sia..altrimenti sei solo un veicolo per il costrutto. Casomai ci fosse da combattere potrei attaccare anche da dove ti trovi tu senza problemi.

    Se lei avesse accettato, avrebbe forse visto due strane strutture traslucide strisciarle sulle braccia fino a portarsi sulle spalle, dove presumibilmente avrebbero dato meno fastidio. Erano grandi grosso modo come Shuriken e sembravano fatti di aria tremante..ma in realtà era chakra adesivo che ruotava ad altissima velocità. Febh ne aveva creati quattro. Due per Shinodari e due per sè stesso.

    Quando poi tornò Gene, gli disse Pronti a ripartire, ho anche preparato un'arma extra nel caso di scontri Spiegò, salendo nuovamente sulla lucertola. Doveva concentrarsi per mantenere i costrutti, ma non sarebbe stato un problema con solo quattro vortici..forse ne avrebbe retto anche di più, ma dovendo guidare al contempo preferì limitarsi. Dopotutto potevano benissimo non averne alcun bisogno.

    Ssalswift intato fece una linguaccia al Guardiano e alla sua battuta. Possoportareanchetespeciediarmadio!
     
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    " Molto bene...comunque le ricerche saranno complicate, il paese del The è molto vasto. Raggiungiamo prima i suoi confini poi vi esporrò il mio modo di procedere."

    Dobbiamo macinare ancora tanti kilometri...

    :::

    Nella serata del giorno dopo arriviamo nel territorio scelto. Circa 25 ore...poco di più di quanto mi sarei aspettato.
    Abbiamo fatto sosta poco prima quindi ho ancora fiato per iniziare le ricerche.
    Poi un rumore alle nostre spalle...eccola.

    " Eeee siamo prim...Maledizione!!! Tutta colpa di quel dannato ninja...lo sapevo! Non finisce qui Gene, voglio la rivincita!!!"

    Sparisce senza darmi il tempo di rispondere. Avrei risolto il problema con Komaki in un secondo momento, adesso il gruppo è al completo e possiamo procedere.

    image

    " Un benvenuto a Yashimata che ha ben deciso di respirare un pò d'aria fresca...senza fare troppe domande vediamo come organizzarci. Dobbiamo dividerci, è l'unico modo per sperare di trovare Yami e Shiltar, se davverro è coinvolto anche lui. Dalla nostra abbiamo il vantaggio che non sospettano del nostro arrivo, se non se ne sono già andati, e uno scontro sicuramente li ha rallentati.
    Setacciate villaggi e chiedete informazioni a chiunque incontrate...è probabile che abbiano alloggiato in qualcuna di queste locande o transitato in una delle tante strade. Due tipi come loro non passano inosservati…se non hanno motivo di esserlo.
    Io evocherò delle mie alleate per ricercare impronte e tracce; se uno di voi ha "un qualcosa" di Yami o Shitar sarebbe perfetto.

    Prendete queste. Sono delle ricetrasmittenti ad ampio raggio. Ognuna è in grado di ricevere un segnale a 200 kilometri di distanza, quindi ci basta mantenere una catena di anello non superiore a tale misura per rimanere in contatto. Appena uno di noi trova una pista certa o anche se attaccato riferisca la sua posizione e nel minor tempo possibile ci riuniremo: è probabile che nessuno di noi possa tener testa da solo contro il Kage...se qualcuno ha proposte intelligenti e sensate parli. "


    E' si. Un ipotetico scontro Yami contro Shiltar per me ha avrebbe avuto un unico vincitore certo...
    Segue l'evocazione delle tre donnole inseguitrici, affidabili come chunin inseguitori avrebbero dato una grande mano alla nostra causa. Munendo anch'esse degli appositi ricevitori e spiegatole il metodo di avanzamento impartisco loro la ricerca.

    " Gli obbiettivi sono Shiltar Kage di Kiri e Yami amministratore di Oto. Procedete!"

    Che la caccia abbia inizio.

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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    Kitami





    Il viaggio fu strano. Il riposarsi a malapena ed in una posizione così scomoda mi aveva reso abbastanza indisponente, purtroppo quindi si volava sul mare aperto e non c’erano molte isole non potevo fare poi molto. Ben presto la terraferma tornò a vedersi, era circa l’ alba e mancavano dodici ore. Tyo era dietro di me, forse sveglio o forse dormiva, non avevamo parlato poi molto durante il viaggio: io ero molto preoccupato per ciò che sarebbe potuto succedere.

    Kitami si fece ben presto vedere, così come me la ricordavo: una fiorente cittadina, abbastanza tranquilla, dove l’ attività degli Shinobi era quasi del tutto assente. Atterrammo fuori dalla città, Qon tornò nella sua forma originale, fissandomi un po’ stanco ed ansimante. Aveva fatto quanto gli era possibile.

    « Grazie Qon, ti devo molto. »
    « Non preoccuparti Itai, mi basta una bevuta di Sakè. »
    « Quando vuoi amico mio. »


    Ed il Tengu sparì. Era passato un giorno e mezzo da quando eravamo partiti, guardai Ryo che probabilmente era stanco quanto me: l’ appuntamento era li, tra circa dodici ore, ma mi bastava lasciare qualcuno a controllare. Quindi eseguii nuovamente la tecnica del richiamo, per ben due volte, evocando i Tengu che ci avrebbero accompagnati da li fino a Konoha.

    Nin e Kyou si fecero vedere subito. Loro mi fissarono, un po’ straniti nel vedersi tutti e tre insieme nello stesso posto: era evidente che stava succedendo qualcosa, altrimenti non avrei mai richiesto l’ aiuto di tutti e due.

    « Nin, rimani qui all’entrata, assumi forma umana. Noi saremo alla locanda qui vicino per riposare.
    Kyou, assumi la forma umana e resta con noi, forse avrò bisogno di te.
    Nin, se vedi arrivare il Mizukage, corri a chiamarmi. Mostrati se necessario, lui riconoscerà te come mia evocazione. Io comunque tra dieci ore circa tornerò qui.
    Devo riposarmi, il viaggio è stato stancante, sia per me che per Ryo.
    Posso contare su di te? »



    Nin mi fissò ed annuì serio, muovendo le dita rapidamente a formare i sigilli necessari a tramutare il suo corpo in quello di un uomo sulla trentina, con una corta barba incolta e capelli neri, così come gli occhi.

    « Resterò qui, ma voglio del Sakè. »
    « Te lo farò avere, grazie mille Nin. »



    Iniziavo a pensare che avrei speso una fortuna a furia di offrire Sakè in cambio dei loro servigi. Quindi mi voltai verso Kyou, che già aveva assunto la forma di un uomo alto due metri, possente, con capelli e barba rossa.

    « Perfetto Kyou.
    Avrò bisogno di te in caso di pericolo. »

    « Perfetto. »
    « Tu non vuoi del Sakè? »
    « No, ti ringrazio, ho bevuto troppo ieri sera in compagnia di Ika e Sojobo. »



    Scossi la testa voltandomi verso Ryo.

    « Andiamo Ryo, riposiamoci prima che arrivi il Mizukage. »



    Mi fidavo di Qan, sapevo che l’ avrebbe trovato. Camminai lentamente verso l’ ingresso della città, sbadigliando, seguito da Ryo. Ora dovevamo solo attendere.







     
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    Durante la sosta...

    Per un lungo ed interminabile istante ebbi la netta sensazione di aver creato un loop nei pensieri di Febh.
    Attesi, pronta a dargli un sonoro pugno in testa per farlo tornare in sentimenti se non avessi visto in lui segni di una ripresa mentale.
    Tanto era uno Yakushi, probabilmente avrebbe fatto più male a me che a lui il colpo.
    Ma quello che successe dopo lo attribuii ad un ritorno in sé di Febh, a parte refoli di fumo che gli uscivano dalle orecchie.
    No aspetta, non era possibile.
    Lo fissai più attentamente una seconda volta.
    Ok, era tutto normale.
    Preferii non pensare a quello che avevo visto in precedenza.
    Si era trattato di un banale caso di fervida immaginazione causata da stress a stare troppo a contatto con uno Yakushi che stirava la verità per dar vita ad una serie di malintesi che nel tempo assumevano proporzioni catastrofiche.
    Quando Febh sollevò il pollice in segno che aveva compreso la mia spiegazione, non seppi se preoccuparmi o meno di cosa avesse realmente capito da tutta questa storia.


    CITAZIONE


    Non sapevo che Yami fosse un Kaguya d'origine, ma ok...questo spiega perchè avesse le ossa così maledettamente dure...


    -Perché è una storia molto complic... Cosa hai detto?-

    sgranai gli occhi.

    Sospirai.

    Per sua fortuna quello che fece successivamente, mi stupì più delle sue connessioni logiche.


    CITAZIONE


    Ma se davvero c'è qualche rischio credo sia meglio premunirsi...


    Lo vidi comporre cinque sigilli.

    CITAZIONE


    Solo tre persone conoscono questa tecnica...e di quelle, solo una ha visto eseguire i sigilli, quindi acqua in bocca, ok?


    Annuii.

    CITAZIONE


    Prendila, e non spaventarti se senti un formicolìo..è un potere offensivo, ma solo se io decido che lo sia..altrimenti sei solo un veicolo per il costrutto. Casomai ci fosse da combattere potrei attaccare anche da dove ti trovi tu senza problemi.



    Mi disse, porgendomi la mano.

    Un veicolo per qualcosa che io non riuscivo a vedere.
    Tecnica interessante.
    Non sarebbe molto saggio accettare un “dono” a scatola chiusa, ma ero curiosa.

    Tesi la mano per permettere il passaggio.
    Quando si mosse il mio udito mi fece percepire una sorta di vibrazione, come un qualcosa che stesse ruotando ad alta velocità.
    Percorsero le mie braccia per posizionarsi dietro la schiena.


    -Febh, è la prima volta che qualcuno mi utilizza come una sorta di trappola per una delle sue tecniche.-

    commentai con un'espressione a metà tra il serio e il divertito.

    Quando tornò il Mikawa, lo Yakushi lo avvisò che disponeva di un'arma in più senza specificarne la natura.

    L'ombra di un sorriso affiorò sulle mie labbra al commento della lucertola in risposta alla battuta di Diogenes.

    Viaggiamo a marce forzate fino ad arrivare nel Paese del The la sera del giorno seguente.
    Stavo vagliando possibili piani d'azioni, chiedendomi cosa avesse in mente il Mikawa per rintracciare Yami, quando un rumore alle nostre spalle attirò la mia attenzione.
    Era una delle donnole di Diogenes ed era in compagnia.


    Yashimata...

    Rivolsi un cenno del capo in segno di saluto.

    Non lo vedevo dal Torneo di Oto.

    Mi chiesi se domandare cosa cavolo ci facesse in questi luoghi fosse compreso nella frase di “non fare troppe domande”.
    In realtà una o due ipotesi al riguardo me le ero fatte, ma al momento preferivo concentrarmi sulla ricerca di Yami.
    Ascoltai con attenzione il piano del Mikawa.
    Sul dividerci aveva ragione: era l'unico modo se volevamo coprire più spazio di ricerca riducendo i tempi.
    Però... già c'era un però...
    Lui sembrava ancora più convinto di me, che il Mizukage avesse teso un agguato a Yami.
    Per restare in contatto ci consegnò, a ciascuno di noi, un auricolare.
    Avevano un raggio d'azione impressionante, di gran lunga superiore ai ricevitori che avevamo dato in dotazione alle sentinelle dei Gate per poterci contattare, a me o a Yami, in caso di necessità.


    -Diogenes, disponi di oggettini niente male.-

    considerai, sistemandomi l'auricolare all'orecchio.

    -Penso che questo potrebbe esserti utile.-

    dissi mostrando la lettera che Yami mi aveva lasciato prima di partire per il Paese del The, in richiesta del Mikawa se avevamo qualcosa appartenuto ai due shinobi.

    Gli consegnai la lettera per il tempo che gli servì per farla annusare alle donnole inseguitrici, poi me la ripresi.

    Gli obiettivi erano stati decisi, ora dovevamo scegliere una direzione di ricerca.


    -Se non avete nulla in contrario pensavo di andare a controllare nella cittadina portuale di Degarashi se qualcuno abbia visto passare il Mizukage o Yami, fermandomi ad indagare anche nei villaggi vicini. Io e Shiltar abbiamo soggiornato in quella cittadina per motivi di addestramento. Possibile sia il classico buco nell'acqua, ma tanto dovevo scegliere una traiettoria di ricerca.-

    spiegai, disegnando sul terreno con la punta di un rametto dove si trovasse il posto in questione rispetto a dove presumibilmente ci trovavamo noi al momento.

    Se non avessero avuto nulla in contrario, mi sarei separata da loro procedendo nelle mie ricerche.

    Avrei evocato Ryuchi in un secondo momento.
    Il patto di sangue stipulato con quel drago mi debilitava un po'.



    Off GdR

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  10. Aokawa Ryo
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    Riposo!
    Un'Avventura Ancora Tutta Da Scoprire



    Blu.
    Eravamo gli unici colori allegri in quella monotonia di viaggio. Il mare e il cielo sembravano una cosa sola e noi continuavamo a viaggiare verso una meta a me sconosciuta. Avevo perso l'orientamento più o meno dopo un ora di viaggio e la preoccupazione di Itai per quello che stava succedendo non favoriva di certo le nostre lunghe conversazioni. Preferiva rimanere in silenzio a pensare o a dormire ad occhi aperti: sinceramente non avevo ancora capito. Di tanto in tanto urlavo, perché mi sembrava quasi di aver perso la voce per tutto quel tempo in silenzio e il poco sonno, il freddo e la fame non rendevano il viaggio qualcosa di divertente. Anzi..



    « Uffa, che monotonia 'sto viaggio!?!
    Ho fame, sete, sonno e mi fanno male le gambe. Voglio tornare a Kiri! »


    Soprattutto nelle ultime battute, quello sembrava più un piagnisteo di un bambino viziato che di un ninja. Ero stato coinvolto in qualcosa di più grande di me, fra tutti i ninja al villaggio perchè proprio io dovevo mischiarmi in questo casino? Non ce la facevo più, volevo davvero tornare a casa, nella mia bella routine quotidiana, senza preoccuparmi di ciò che non mi riguardava. Ed invece, ora, ero catapultato sull'orlo del baratro. Un piccolo sbaglio e cadevamo tutti quanti di sotto.



    - Ultimamente, sembro una calamita attira guai.. ma perchè capitano tutte a me?? -


    Pensai sconsolato, mentre cercavo di trovare una posizione su quella sottospecie di pegaso che mi permettesse di dormire per un paio di ore senza avere problemi per la testa. Non c'era nulla da fare: quel cavallo era proprio scomodo.



    [...]


    Mi lasciai andare ad un sospiro liberatorio non appena toccammo terra. Desideravo trovare riparo per la notte: una zuppa calda a cena e un bel letto morbido dove riposarmi.
    image
    Non chiedevo altro. Restai lì qualche minuto ad aspettare che Itai evocasse quei bizzarri individui simili a noi umani, ma con la capacità di diventare cavalli, e discutesse con loro per chi doveva andare a cercare il Mizukage, chi doveva rimanere a guardia del villaggio e chi ci doveva accompagnare nel nostro soggiorno nella locanda. Avevo delle domande da porgli circa quelle bizzarre evocazioni, ma ero troppo stanco per parlare. Gli unici rumori che il mio corpo emetteva erano sonori sbadigli e sinistri brontolii dello stomaco.
    Seguii il Nara quando finalmente giunse l'ora di andare in locanda; altro non potevamo fare se non aspettare. Dovevamo solamente attendere che la fine cominciasse.
     
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    Falce dei Kaguya


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    Raggiunse la città di Kitami un'ora dopo mezzogiorno.
    Ormai Yami era cadavere, dovunque il rapace lo avesse portato, da quattro giorni e chissà da quanti anche Godsan lo era. Due ottimi motivi per cui l'umore del Mizukage non fosse esattamente dei migliori.

    Anche per questo, quando un individuo dalla barba incolta e scura ed i capelli del medesimo colore, ma del tutto sconosciuto, gli si avvicinò, Shiltar Kaguya non fu propriamente cordiale, guardandolo male e portando già la mano verso la Falce d'Osso che portava alla cinta parallela al bacino.
    Avvedendosi di ciò, forse l'individuo mise le mani avanti, in tutti i sensi, eseguendo un semplice sigillo che ne rivelò la natura di creatura evocata dal Jinchuuriki del Sette Code, un altro di quei suoi esseri nasuti.
    "Itai è qui immagino, giusto?", domandò secco il Jonin, << Sì, lui e l'altro ninja sono qui, stavano aspettando lei, Mizukage.>>, spiegò l'essere.
    "Ottimo, allora se puoi vai ad avvisarli: ci vedremo qui fra un'ora, io ho delle compere da fare necessarie per il viaggio.", replicò il Mizukage, entrando a sua volta nel villaggio di Kitami.

    Nel mercato cittadina, mentre cercava ciò che gli sarebbe servito per il viaggio, almeno per come lui desiderava compiere quel viaggio fino alle Mura di Konoha, il Kaguya si pose due domande sui ninja che lo stavano per accompagnare.
    La prima era chi fosse il secondo ninja partito assieme ad Itai: Shiltar supponeva fosse uno degli altri chunin che componevano le due mani, forse Giants, o Etsuko, preferibilmente l'Akuma sarebbe stato di certo più utile per evitare il più dei trucchi che i doujutsu della Foglia potevano permettersi. Il dubbio che potesse essere Zubera sorse nella mente del Mizukage, per quanto il Kakita era fuori dal villaggio da prima che lui partisse, in fondo, anche se non aveva le abilità innate del chunin dagli occhi rossi, anche lui aveva una certa esperienza con i genjutsu.
    La seconda domanda, poi, era se Itai stesso si rendesse conto di quanto per lui fosse pericoloso essere diretto a Konoha, ma in fondo quelli della Foglia avevano iniziato questa caotica situazione e di certo un loro ex ninja alle mura del loro villaggio non sarebbe stato un problema maggiore di un gruppo di coccodrilli affamati.
    Tutto ciò portava, però, ad altre domande: come aveva fatto Itai a sapere che Godsan era stato giustiziato? E come avrebbe preso il chunin la notizia della morte di Yami ed il modo in cui vi era indirettamente coinvolto? Due domande che, come le precedenti, avrebbero avuto risposta quando si sarebbero rivisti all'ingresso della cittadina.

    Quando poi, all'esterno di Kitami, Shiltar si trovò davanti, fra gli altri, un giovane che non sembrava affatto uno dei ninja di Kiri a cui aveva pensato, inizialmente il Kaguya ebbe una reazione con il sopracciglio destro che s'inarcò più che leggermente.
    Avvicinandosi a loro realizzò che era il ragazzino che era entrato piuttosto rumorosamente all'ultima riunione di Kiri, per poi essere avvicinato allora Kyoshiro.
    Certo lo stupore del Mizukage poteva essere pari a quello che i due avrebbero avuto nel notare che lui aveva comprato due buoi e li aveva legati ad un albero a circa una decina di metri da dove li stava raggiungendo, ma questo poco contava.
    Che ci fossero o meno anche i Tengu, il Jonin si sarebbe rivolto ad i due ninja.
    "Itai, ragazzo, piacere di vedervi. Immagino che saremo noi tre a dirigerci alla Foglia in cerca di... chiarimenti.", esordì, guardandosi intorno, prima di continuare.
    "Siccome io fin qui ho viaggiato a piedi, ma, per quanto non sappia che mezzo voi abbiate usato, ritengo che le nostre velocità siano differenti, ho pensato a qualcuno che ci porterà tutti senza grossi problemi di spazio.", spiegò mordendosi un dito ed eseguendo subito dopo la tecnica del Richiamo.

    Muggen

    Pochi istanti ed i presenti si sarebbero trovati sulla pelle squamosa e dura di un gigantesco coccodrillo palustre lungo ben cinque metri, proporzionalmente parecchio grosso e robusto.
    "Lui è Muggen e ci trasporterà fino alle Mura di Konoha.", spiegò allora il Jonin, prima che la gigantesca creatura aprisse bocca, "Evocatore! Devo farvi da mezzo di trasporto? Non potevi chiamare Myck o Maximo per questo?", borbottò.

    Shiltar allora si avvicinò alla testa della creatura: "Loro si muovono meglio in acqua e non sulla terraferma e poi volevi che dessi a loro quel piccolo antipasto bovino? Se mi porti al villaggio della Foglia c'é la possibilità che tu ottenga un pasto più ricco, a base di shinobi di Konoha."
    Il coccodrillo, rallegrato da quelle promesse alimentari, si iniziò a muovere verso i due bovini, che già si lamentavano intimoriti per la loro prossima fine e Shiltar, in tutta risposta, camminò sullo squamato corpo del rettile posizionandosi all'altezza della coda di modo che Itai e l'altro shinobi voltassero le spalle al poco piacevole spettacolo di un coccodrillo che si nutriva per rispondere alle sue domande.

    "Spiegatemi che è successo? Come avete saputo quello che ha fatto Konoha e soprattutto perché lo hanno fatto, se ne sapete il motivo.", affermò il Jonin, in attesa di spiegazioni, mentre Muggen aveva iniziato il suo pasto.

    ------

    OT: Ok, stavolta non mi sono messo a fare connessioni temporali, né ho fatto una rivisitazione della mappa.
    Per la prima, immagino che se v'incontrate di sera, non siete nel medesimo "istante" in cui si trovano i pg di Kiri (perciò o è la sera prima, o quella dopo...).
    Sul dove siete, poi, non saprei proprio^^.
    Per quel che riguarda noi kiriani, ad Itai e Ryo la parola. Il mio pg però è abbastanza desideroso di arrivare a Konoha sul suo grosso coccodrillo, sapete com'é l'ego ^^/OT
     
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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    V e r s o K o n o h a
    P o s t - 0 3



    A bordo dell' Alligatore





    Riposo. Finalmente dopo quel viaggio così stressante un po’ di sano e meritato riposo. Nella locanda ordinai qualcosa da bere, un litro di sakè da portare via per Nin e mi stesi su qualche comodo divanetto per risposare le membra stanche dopo il lungo viaggio. Probabilmente, ed incautamente, mi addormentai, ma una sonora pacca mi svegliò, facendomi quasi cadere dal divano.

    « Itai! »
    « Ma porc… Nin! E’ arrivato il Mizukage? »



    Avevo sonno, ma improvvisamente quella sensazione così chiaramente leggibile dalla mia faccia sparì. Incredibile come la stanchezza andasse e venisse velocemente quando era necessario.

    « Si, tra un ora al cancello. »



    Disse semplicemente il Tengu. Io annuii quindi, guardando prima Ryo e poi Kyou. Mi alzai, esortando con un gesto delle mani a fare lo stesso ai due. Se Ryo fosse stato addormentato un buffetto poco delicato sulla testa l’ avrebbe sicuramente fatto riprendere.

    « Andiamo, non voglio un secondo di ritardo. »



    Dopotutto, ci eravamo riposati a bastanza.

    Un’ora dopo Shiltar giunse. Nin e Kyou erano ancora nella loro forma umana e lui non perse tempo. Pochi saluti, del tutto di cortesia. Poi i fatti: evocò un grande coccodrillo che parve sulle prime lamentarsi, ma poi, con noi sopra, si diresse verso due povere mucche che finirono nel suo stomaco in men che non si dica. Ed infine le legittime domande di Shiltar, alle quali sarebbero seguite le altrettanto legittime mie domande, visto che era li usando il mio nome.

    « Ci ha avvisati tramite lettera, era firmata da Shika Nara e Xander Hima Hyuga. Il motivo? Apparentemente, per evitare squilibri tra i villaggi, per mettere pace tra Kiri ed Oto, ma credo che non sia proprio l’ ideale.
    Comunque Mizukage, cosa ha scoperto grazie al mio nome? »


    Il mio tono era curioso ma non potevo minimamente immaginare che ben presto avrei avuto una delle notizie più brutte della mia vita. E la mia reazione, se quelle notizie sarebbero arrivate, non sarebbe stata propriamente da buono Shinobi Kiriano.









     
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  13. Aokawa Ryo
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    Mizukage!
    Tra Coccodrilli ed Idee Suicide


    Mi ero appena accoccolato sul mio bel letto. Avevo bramato per tutto il viaggio un materasso ed un morbido cuscino su cui poggiare le mie ossa stanche. Avevo chiuso gli occhi e stavo per migrare nel paese dei sogni: il mio preferito, secondo solo a Kiri; ma nel momento più bello, quello in cui non sai dire se stai dormendo o sei ancora sveglio, un pugno di inaudita potenza mi fece affondare la testa nel cuscino. Bhè.. non era proprio forte, ma per il mio stato fisico attuale era più che sufficiente per mettermi al tappeto.



    « Uhmmh... Itai lasciami dormire.
    Tanto il Mizukage e Konoha potranno aspettare qualche oretta di più... mica scappano. »


    Purtroppo i miei tentativi di convincimento si rivelarono vani e non potei fare altro che alzarmi, infastidito per quella situazione e per l'avermi svegliato in modo così barbaro, pronto per andare ad incontrare questo famigerato Mizukage. Che sia dannato lui e Itai! Non farmi riposare per niente dopo quel viaggio era follia allo stato puro. Il mio cervello aveva bisogno di scollegare un attimo la spina, mentre loro facevano tutti i fichi preoccupandosi delle sorti del mondo, della Foglia e di altre cosucce di poco conto.



    [...]


    Quindi, un'ora dopo ci facemmo trovare nel posto designato e dopo poco venne il nostro Kage. Era un tipo tutt'ossa dall'aspetto, forse era per questo che apparteneva al clan Kaguya.



    « Senta, posso darle del tu? Perfetto!!! »


    In pratica risposi io per lui, senza attendere che lui fosse d'accordo o meno.



    « Comunque il mio nome è Ryo Aokawa.
    Tienilo bene a mente per il futuro. »


    Successivamente evocò una specie di coccodrillo che comparve sotto i nostri piedi. All'inizio il mio cuore ebbe un sobbalzo, ma poi mi resi conto che era solo un innocua, magari, evocazione. Ultimamente andavano molto di moda evocare animali: nel giro di due giorni avevo visto Itai evocare cavalli/uomini mentre il Kage dei coccodrilli. Dovevo imparare anche io quella maledetta tecnica di richiamo, non tanto per la forza, ma più che altro perché mi rendeva un fico. Poi i miei pensieri virarono su altri fronti: le parole enigmatiche di Shiltar mi avevano confuso.



    image
    « Itai, ma cosa intendeva il Mizukage con "c'é la possibilità che tu ottenga un pasto più ricco, a base di shinobi di Konoha."?!? »


    Gli sussurrai, imitando nell'ultimo spezzone il quanto più possibile la voce del Kage. Mica voleva scatenare una guerra con il villaggio della foglia? Tutto sommato l'idea mi poteva andare pure bene ma... con quale esercito? Mi voltai attorno e, oltre noi e le relative evocazioni, gli unici essere viventi erano dei bovini che stavano per essere sbranati.
    Era un pazzo, ci voleva mandare a morire!!! E intanto il coccodrillo ci stava offrendo un orribile spettacolo: sembrava che il kaguya fosse il macellaio e il coccodrillo la lama con cui si affettava la carne. Ancora sconvolto per tutte quelle notizie, e per la personalità di un capo villaggio, il mio capo villaggio, mi girai nuovamente verso il nara, che stava seduto poco più avanti di me sul coccodrillo, e gli sussurrai qualcos'altro.



    « Ma siamo sicuro che sia questo il Mizukage??!
    A me pare più un macellaio con idee suicide uscite appena da un manicomio. »


    Ecosì mentre attendevo risposte coerenti alle mie domande, attendevo anche lo svolgersi di quella spinosa situazione, sperando che tutto quello che stavo vivendo fosse soltanto uno scherzo di pessimo gusto..

     
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    È colpa tua. Ratty

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    La corsa per il paese del The non ebbe grandi svolte, almeno fino a che Diogenes, fermatosi, non si voltò di scatto per accogliere una delle sue donnole, che si congedò rapidamente...lasciando alle sua spalle una figura nera dall'aria familiare.

    Febh si accigliò alle parole di Diogenes...che centrava Yashimata? Possibile che in realtà ci fosse qualcosa tra lui e Shinodari e ora volesse vedere come andava? Oppure era solo curioso di vedere cosa era successo?

    In ogni caso Diogenes si mise a sbraitare ordini, preparando il piano d'azione, al quale Febh rispose subito dopo Shinodari.

    Io vedrò di andare al villaggio di pescatori di quella volta della miniera, ricordi, Gene? Spiegò Febh. Chissà che la vecchia spasimante di Keita non abbia visto o sentito qualcosa. Fece spallucce. [Mappa]

    Piuttosto mi chiedo una cosa...e se il Mizukage avesse già preso la via del mare? Se vuole tornare a Kiri..sperando sia stato battuto..non è più sensato che si imbarchi in zona..sempre che non l'abbia già fatto..? Disse, esponendo quella che era una probabilità ...o potrebbe anche chiedere aiuto a uno dei suoi lucertoloni..non avrebbe nemmeno bisogno di un porto... Mormorò, a voce assai più bassa. Probabilmente di tutti i presenti era quello con più informazioni su Shiltar Kaguya..o sui Kaguya in generale...solo che non era certo di volerle distribuire così facilmente...non di fronte a Yashimata almeno. Quel tipo gli dava sui nervi con la sua aria da "sono tenebroso e quindi sono un divo"

    Di certo non avrebbe evocato le sue lucertole più piccole. Quelle erano adatte per esplorare una zona in cui si avesse piazzato un accampamento, ma sarebbero state inutili in una caccia.

    A dorso di lucertola, lo Yakushi sarebbe scattato verso la regione nord-orientale del paese del The. Passando per la miniera che avevano contribuito a liberare, se ve ne fosse stata l'occasione. Se era stata rilevta e riutilizzata, era probabile che ci fossero mercanti o trasportatori..e che nei loro viaggi avessero notato la figura del Mizukage..o di Yami.
     
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    Falce dei Kaguya


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    Il ragazzino che affiancava Itai si chiamava Ryo Aokawa e questa fu la prima cosa che Shiltar comprese di lui, la seconda, nel sentire i suoi commenti mentre il Mizukage dava da mangiare a Muggen, fu che il giovane aveva poca fiducia nei metodi del Kaguya; la terza, e più rilevante, fu che quello era un semplice genin e che, proprio per questo era meglio che se ne tornasse a casa, la situazione con Konoha poteva peggiorare e combattere contro i chunin di quel villaggio dovendosi anche preoccupare della salute di un altro dei propri genin non era il meglio per il Mizukage.

    Peccato che tutta quella discussione sarebbe stata ritardata da altri argomenti più pressanti: Konoha e le notizie trovate da Shiltar.
    Probabilmente avrebbe trovato l'intera situazione quasi tristemente divertente se non fosse stato per le parole di Itai.
    Erano Shika ed Alexander Hyuga i due amministratori di Konoha che avevano avvisato via missiva, non due anonimini ninja della Foglia, ma due che conosceva anche abbastanza bene e che gli avevano detto di aver ucciso un suo ninja!
    In più il motivo: salvare la pace fra Kiri ed Oto, proprio mentre lui aveva incontrato Yami e, in qualche modo, aveva indirettamente preso parte alle cause della sua morte. Il che rendeva la testardaggine del Kabane non solo un'amara nota nella sua vittoria, ma anche una sarcastica nota nel ghigno triste che rispondeva a quella motivazione.
    Infine la curiosità di Itai: cosa aveva ottenuto Shiltar usando il suo nome. Il Mizukage sapeva che l'altro non avrebbe gradito, ma non poteva dirgli una menzogna, aveva troppo rispetto del Jinchuuriki, considerando quante ne avevano passate fino ad allora.

    "Itai, usando il tuo nome ho cercato di contattare una persona abbastanza in alto nel comando di Oto, una persona che, al mio nome, non avrebbe di certo risposto, cioé il tuo maestro Yami Kabane.
    Ci siamo incontrati. Io gli ho specificato subito che tu non c'entravi, onde evitare dei disappunti fra te e lui, poi gli ho fatto alcune domande, ma le sue risposte non sono state delle più ricche di particolari.
    Ho saputo che Diogene ed il suo compare si sono mossi verso Kiri senza dare molte specifiche sulle loro azioni e che c'é stato un testimone che ha descritto Godsan di persona, ma non molto di più.
    Dopo aver parlato, però, bé, abbiamo pensato di risolvere qualche vecchia divergenza..."
    , ammise Shiltar, prima di continuare.
    "Non so se tu sapevi che lui era un traditore Kaguya, che ha pensato bene di preferire una sorta di venditore ambulante di false promesse a chi gli offriva di restare al villaggio.
    Da allora fra me e lui ci sono stati dei dissapori reciproci e così, complice la situazione, l'ho posto dinanzi alla possibilità di affrontarci.
    La mia idea era di sconfiggerlo e riportarlo piuttosto mal ridotto alle Mura di Oto come monito vivente di non venirci più a disturbare a Kiri, ma, dopo averlo ridotto allo stremo delle forze e suggeritogli di arrendersi, Yami ha pensato bene di finire tutto il suo chakra."
    , continuò con voce dispiaciuta.
    "Ho cercato di curarlo, gli ho dato un tonico per il chakra, ma l'unico risultato è stato che qualcosa di diverso da Yami lo muovesse, parlava di se stesso in terza persona, era strano... ed alla fine ha evocato un volatile, scappando su quello, seppur non so chi fosse che l'ha evocato, di certo non il Kabane.
    Yami si è dato la morte alla fine dello scontro, purtroppo."
    , concluse, allontanandosi dal Jinchuuriki.

    Shiltar attese qualche istante in silenzio, osservando Muggen che completava il suo pasto.
    "Aokawa, grazie d'essere venuto fin qui, ma la situazione è fin troppo pericolosa per un genin, quindi resterai qui a Kitami, se ti serve del denaro per pagarti una stanza, o per trovare un mezzo che ti riporti a Kiri, me ne posso occupare io, senza problemi.
    Itai, se tu non vuoi seguirmi a Konoha, a seconda di ciò che hai saputo, nessun problema, lo capirei."
    , avrebbe aggiunto secco, lasciando ad entrambi il tempo di scendere dal coccodrillo ed eventualmente di replicare, poi il Kaguya si sarebbe rivolto alla propria evocazione.
    "Muggen, andiamo, direzione Konoha.", avrebbe ordinato.
    "Bene, Evocatore!", avrebbe esultato l'altro, prima di fermarsi: "Sì, ma in che direzione è Konoha?"
    "Di là.", l'unica risposta di Shiltar, mentre con la sinistra si teneva la fronte e la destra indicava la direzione da prendere al grosso coccodrillo che si sarebbe quindi mosso.
     
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