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  1. Roronoa™
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    Faccia a faccia...dopo due anni

    Villaggio della Sabbia - pt. V





    Si spostarono in un ampio salone circolare.
    Priva di mobili e finestre, la stanza era completamente vuota.
    Numerose candele erano state posizionate vicino alle pareti, equi-distanziate l’una dall’altra. Tutte quelle fiamme bluastre creavano un’atmosfera alquanto sinistra. Sul pavimento di pietra erano state tracciati simboli, linee e scritte in una lingua a lui ignota.
    Masayoshi dovette abituarsi alla svelta al forte odore di incenso proveniente dal grande braciere centrale.

    Haruki-sama chiuse la porta a chiave.

    CITAZIONE
    Non entri all'interno del sigillo. Per nessun motivo.

    Lo studente annuì. Lo spazio dove gli era concesso muoversi era alquanto esiguo.

    CITAZIONE
    Soltanto nel caso estremo in cui lei inizi a temere per la mia vita, le sarà permesso di disobbedire a quanto le ho appena detto. In caso di grande pericolo, prenda la pillola rossa, impedirà agli spiriti di prendere possesso del suo corpo, e mi dia l'altra. Tutto chiaro?

    Tutto chiaro. Rispose, osservando le due pillole sul palmo della sua mano. Cercò di restare calmo e concentrato.
    L’ansia iniziava a farsi sentire.

    Grazie ancora. Sussurrò.
    Vide il ciondolo sprofondare all’interno dell’ampolla contenente la pozione. Senza nessuna esitazione, il monaco ingerì tutto il liquido nero.
    La sua espressione non subì mutamenti.
    Dall'aspetto sembrava orrido.
    Freddo come una statua, egli estrasse un lungo coltello, molto diverso da quelli dati in dotazione dall’accademia.
    L’elsa era finemente lavorata. Sotto la luce bluastra delle candele e del braciere, il filo della lama mostrava sfumature violacee.
    Oddio. Sgranò le palpebre quando vide Haruki aprirsi entrambi i polsi, per poi posizionare le braccia sopra alla fiamma, così da dirigere il sangue su di essa.
    Masayoshi era rimasto a bocca aperta. Il compimento del rito richiedeva un prezzo troppo alto.
    Sperò in cuor suo di ricevere qualche risposta.

    Il monaco si accasciò a terra, appoggiando il coltello al suo fianco. Pregava in una lingua a lui sconosciuta.
    Dopo circa un minuto, il suo corpo venne alzato da una forza misteriosa. Iniziò ad fluttuare, in preda alle convulsioni, fino a posizionarsi parallelo al terreno, con le gambe e le braccia verso il basso, prive di forza.
    Le fiamme presero a bruciare più intensamente, come se qualcuno avesse gettato dentro di essa qualche goccia di liquido incendiario.
    Iniziò a tremare come una foglia. La temperatura era crollata.

    Si guardò intorno, monitorando con attenzione le condizioni di salute del monaco.
    Adagiato su un piano orizzontale invisibile, quest’ultimo era quasi immobile.
    Una nuvola di fumo bianco fuoriuscì improvvisamente dalla sua bocca e dalle sue narici.
    Con enorme stupore, vide la nube muoversi con lentezza verso di lui. Masayoshi rimase fermo.
    La pillola era sulla sua mano destra, pronta ad essere ingerita se fosse stato necessario.
    Il fumo arrestò la sua avanzata a pochi passi dal Genin.
    In perenne moto, il gas diventò man mano sempre più denso, muovendosi come se una coscienza in essa contenuta stesse cercando di assumere una forma adeguata.

    Provò una gioia indescrivibile quando intravide nel fumo quello che era stato il volto di suo nonno.

    CITAZIONE
    Sei cresciuto molto in questi anni, nipote.

    Non riuscì a credere alle sue orecchia.
    Dopo due anni udiva nuovamente la sua voce.
    Cercò di non cedere all’emozione, ma non ci riuscì. Gli occhi si riempirono di lacrime. Avrebbe voluto così tanto stringerlo tra le sue braccia, scusarsi per non essere riuscito a proteggerlo, per non essere lì con lui nell’aldilà, per esser fuggito lasciando tutti i suoi cari nelle grinfie dei nemici.
    Sei tu… Balbettò, asciugandosi le guance e gli occhi con le mani.
    Dietro alla massa evanescente, il corpo di Haruki era immobile, a mezz’aria, con i polsi grondanti di sangue.
    Con enorme sforzo, perché molte erano le domande che desiderava rivolgere al suo caro nonno, il neo Genin si concentrò sulle motivazioni che lo avevano spinto a chiedere l’aiuto del monaco.

    Devi scusarmi nonnetto, ma temo che la nostra conversazione sia destinata a durare poco. I suoi occhi di fumo sembravano vivi.
    I contorni del viso riproducevano fedelmente quello che un tempo era stato il volto del suo amato nonno.
    La tua casa originaria è diventato oggi il mio villaggio. Sono un Genin della Sabbia. Mi raccontavi che eri stato un ninja, anche abile, ma negli archivi non vi è traccia del tuo passato e io ho bisogno di sapere se il nostro sangue è legato a qualche clan. Abbassò lo sguardo.
    Affinché ciò che è accaduto da noi non capiti qui e in nessuna parte del mondo. Non si sarebbe limitato a giustiziare e respingere i Kijin colpevoli dei massacri, ma sarebbe intervenuto in ogni luogo a protezione degli indifesi.
    Desidero sapere qualsiasi cosa mi possa aiutare a crescere e a proteggere i più deboli. I tuoi consigli sono stati sempre preziosi. Concluse, sorridendo.

    Avuta risposta, se il tempo e le condizioni di Haruki avessero permesso di continuare il dialogo, Masayoshi avrebbe chiesto a suo nonno come si trovasse nell’aldilà. Aveva rinviato troppo a lungo quella domanda.


    I segreti di suo nonno stavano per essere svelati.


     
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