Addestramento Energia Verde + Controllo del chakra I

Sensei: Shu Allievo: Squall Uchiha (Kanda Kakita)

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  1. Shu
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    Addestramento Energia Verde e Chakra I
    Post di presentazione



    Continua da qui

    Sei così debole da non riuscirci da solo?



    Queste le parole del Kakita. Tipico di chi è orgoglioso farsi offuscare dalle presunte debolezze degli altri. Avevo capito subito che quello era un riferimento alla mia presunta debolezza fisica. Eravamo appena usciti da Kiri quando risposi al Kakita:

    Ne riparliamo una volta giunti al porto.



    Normalmente ero molto più cordiale ma si sa che non sempre si riesce ad essere cordiali.
    Continuammo a camminare trascinandoci dietro il carro per qualche oretta prima di riuscire finalmente ad arrivare al porto. Io ero fresco come una rosa ma lo stesso non si poteva dire del Kakita. Non sarebbe stato sfinito ma di sicuro sarebbe stato molto affaticato, molto più di Shu.

    Te l'avevo detto che ne avremmo riparlato una volta giunti al porto. Ma non ti preoccupare. Quando avremo terminato quello che dobbiamo fare riuscirai a portarlo per il triplo del tempo con una mano sola. Fidati di me.



    Lasciai Kanda a riposarsi mentre io mi dirigevo a parlamentare con il capitano della nave. Una volta terminato il prezzo del trasporto tornai dal Kakita.

    Ho una notizia buona e una cattiva per te. La buona è che il carro verrà portato sulla nave dai facchini. La cattiva è che non avevo abbastanza soldi per pagare il biglietto e quindi dovrai lavorare sulla nave per pagarti il viaggio.



    La reazione del Kakita sarebbe stata impareggiabile, pensai tra me e me.

    Subito dopo, per farmi perdonare, gli avrei fatto fare un giro del porto acquistando un paio di gelati da un ambulante. In quel porto c'era il sole e faceva decisamente più caldo rispetto al resto di kiri (certo a confronto con Suna era una bazzecola ma mi accontentavo)

    Tu a che gusto lo vuoi?



    Dissi tirando fuori un pesante mazzo di banconote.


    OT Zone
    Bene finalmente sono riuscito ad aprire questo benedetto addestramento. Alors, semplice post di presentazione. Non mi sembra di doverti dire qualcosa se non: interagisci.
     
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  2. Squall Uchiha
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    Addestramento Verde
    Introduzione
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    Uscirono quindi dal villaggio natio del Kakita, trascinandosi quel carretto, che al kiriano sembrava così leggero da poter essere trasportato appena con una mano.
    Dentro di sè dunque iniziò a pensare che l'episodio precedente che aveva visto il sunese umiliarlo in una breve schermaglia doveva essere stato un colpo di fortuna da parte di Shu, nient'altro che un aiuto della sorte, doveva esserlo stato visto che ora era il Kakita a pavoneggiarsi della sua forza, rispetto al compagno che sembrava sofferente sotto il peso di metà carro.

    Non c'è peggior sconfitta di quella che avviene dopo un lungo dominio, e questo capitò al Kakita, che si ritrovò affaticato, una volta portato il carro fino al porto, dopo essersi pavoneggiato per una buona parte del tragitto.
    Shu non mancò di puntualizzare la situazione che lo vedeva in vantaggio con una battuta sagace ma incassata dal Kakita senza problemi, d'altronde se lo meritava, ma meditava interiormente una lenta vendetta quando, alla fine dell'allenamento, avrebbe acquisito potenzialità ancora maggiori.

    Rimase dunque sul posto mentre Shu si allontanava per svolgere questioni burocratiche di minore impostanza, si figurava già un viaggio noioso in una barca scomoda e puzzolente, con inutili facchini che scorrazzavano avanti e indietro senza la minima eleganza e compostezza; si, sarebbe stato proprio una noia mortale.
    Tornato Shu, le cose però cambiarono: il Kakita si ritrovò da nobile denigratore a facchino lavoratore.


    Tu sei pazzo... Stai scherzando vero?

    Purtroppo sapeva benissimo che Shu lo aveva incastrato per bene, purtroppo non avrebbe potuto sottrarsi a quella geniale trovata del sunese, ma si ripromise di controllare la sua reazione per non dare troppa soddisfazione allo sconsiderato sunese; certo avrebbe lavorato, e con estremo piacere, almeno si sarebbe scrollato di dosso l'aria annoiata e, allo stesso tempo, ne avrebbe approfittato per riscaldarsi in vista dell'allenamento che lo aspettava: questo era quello che avrebbe comunicato al sunese attraverso parole, aspetto, e comportamento, almeno nei suoi piani.
    Alla prevedibile risposta negativa del sunese, avrebbe quindi reagito con una frase tipica, voltando le spalle al sunese, mentre poneva la destra sullìimpugnatura della wakizashi, un gesto spontaneo per assumere un'aria più ostile.


    Tu...Me la pagherai.

    Il divertimento del sunese doveva essere grande a giudicare da come se la spassava mentre contava le sue banconote proprio davanti alla faccia del Kakita che inutilmente ancora cercava di mantenere la collera, che montava più per l'umiliazione che per un'effettiva rabbia, e mentre chiedeva proprio a Kanda che gusto preferisse per il gelato.
    Aspettò dunque rimanendo in silenzio fino a che Shu non ebbe in mano il suo gelato e, al momento propizio, avrebbe cercato di tagliare in due il gelato del sunese con la wakizashi estratta rapidamente, con un unico movimento che mirava a far cadere buona parte del gelato dell'amico; gesto simbolico che non avebbe danneggiato molto, ma che se non altro avrebbe aiutato il Kakita a riaffermare la sua posizione.
    Se l'esito della sua azione fosse stato positivo, allora si sarebbe rivolto al sunese con aria vincente, parlandogli dopo avergli dato le spalle e mentre si allontavana.


    Sarà meglio che usi i tuoi soldi per comprartene un altro.

    Se Kanda non avesse raggiunto il proprio obiettivo, tutta la rabbia e la delusione si sarebbero sfogate sulla povera lama da lui ancora impugnata: essa sarebbe stata scagliata di punta verso il basso, calibrata in modo da non causare molti danno, ma comunque di punta e con discreta forza.

    Dannato sabbioso.

    Si sarebbe dunque allontanato, verso una direzione casuale che andasse comunque lontano dal sunese.
    In ogni caso dopo lo svolgimento avrebbe atteso il susseguirsi della vicenda.

     
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  3. Shu
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    Addestramento Energia Verde e Chakra I


    Tu sei pazzo... Stai scherzando vero?

    - Purtroppo per te, no. -

    Tu...Me la pagherai.



    image
    Non risposi alla provocazione. Era chiara la reazione del kakita a riguardo. Avrei aspettato i suoi ringraziamenti alla fine dell'addestramento a cui l'avrei sottoposto. La cosa che però mi irritò leggermente fu quando presi il gelato. Il kakita lo tagliò in due sfruttando la sua wakizashi. Non potevo far nulla per impedirlo. Dopotutto era un'azione inaspettata. E fu così che presi ispirazione da lui e mi girai, mettendomi di tre quarti circa.


    - Volevo aspettare il tuo imbarco per farti cominciare a lavorare, ma a quanto vedo sei molto ansioso di cominciare. Bene. Per me, ovviamente. -


    La cosa che probabilmente l'avrebbe stupito sarebbe stato il diverso tono di voce. Invece che gaia e solare, sarebbe stata una voce molto più calma, fredda e terribile. Una voce che non ammetteva repliche e che non parlava a vanvara. Una voce che dimostrava un carattere irremovibile. Forse kanda avrebbe compreso che se avesse replicato in qualche modo la cosa non sarebbe finita bene. Si avvertiva una tensione palpabile nell'aria, come quella sensazione che si ha prima di un disastro. Accompagnata alla consapevolezza che forse il Kakita aveva fatto il passo più lungo della gamba. Aveva risvegliato una bestia che forse sarebbe stato meglio lasciar riposare.
    Se Kanda non avesse replicato il marionettista lo avrebbe condotto sulla nave e gli avrebbe detto di aiutare i facchini nelle operazioni di carico e scarico della nave. Avrebbe dovuto fare il lavoro di cinque persone da solo. Il che non era decisamente facile. O divertente. O nobile. Era un lavoro da poveraccio, da persona comune. E forse era questo quello che più avrebbe infastidito il Kakita, rispetto alla fatica fisica.




    OT Zone
    Allora prima prova: forza.
    Dovrai caricare e scaricare un elevato numero di casse. Sollevare o scaricare una cassa richiede un determinato valore di forza. Si parte da 150 con le prime 5 poi si passa a 162,5 per altre cinque e così via fino a 200. Una volta a duecento dovrai portare una cassa a 225, una a 250 e così via fino a 300. Dopo dovrai sollevare un'ultima cassa che farai cadere, si romperà e che rivelerà merce di contrabbando (decidi tu cosa ma preferibilmente armi) che servirà per fare un po' di gdr tra noi (descrivi la tua reazione e poi fermati lì).
    Descrivi la fatica e tutto il resto. Ovviamente vedi tu se e come usare il chakra. Ah non descrivere cassa per cassa che è noioso. Le statistiche sono semplicemente indicative della fatica che dovresti provare. Se hai domande hai il mio msn.


    Edited by Shu - 10/4/2009, 19:14
     
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  4. Squall Uchiha
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    Addestramento Verde
    Come Un Poveraccio
    2/?



    Kanda riuscì dunque nel suo piccolo gesto di protesta, non che si aspettasse di guadagnarci qualcosa nè di causare una qualche reazione a suo vantaggio, voleva solo acquisire un po' di "potere" ai suoi stessi occhi, nulla di nuovo per chi era abituato al suo classico egocentrismo da nobile.
    La lama, che non presentava macchie di sorta, venne riposta, ma il Kakita venne fermato nei suoi passi da una voce che, inizialmente, non riconobbe come propria del suo compagno di viaggio: sembrava più cupa, decisa e seria, chiunque probabilmente avrebbe preso le distanze da un tale cambiamento, prendendolo come un cenno premonitore di una rabbia interiore che stava per scoppiare, ma Kanda non era certo uno che si preoccupava delle reazioni altrui.
    Fu anzi contento di constatare che Shu aveva perso il suo tipico atteggiamento, si girò quindi con un sorrisetto stampato sulla faccia, e fronteggiò il sabbioso guardandolo, se possibile, frontalmente.


    Vedo che hai deciso di piantarla di fare il buffone; bene, sono ansioso di cominciare.

    Erano lì e si fronteggiavano col corpo: Kanda lo guardava cercando un contatto visivo impedito dalla posizione a tre quarti del sunese, l'aria era carica di tensione, e nonostante i due fossero amici nessuno si sarebbe stupito di vederli iniziare a combattere da un momento all'altro.
    La scena epica si spezzò quando i due si mossero per raggiungere il luogo dove Kanda avrebbe dovuto affrontare una cosa piuttosto nuova per lui: il lavoro.
    Nella sua vita aveva affrontato numerosi sforzi fisici prevedibilmente superiori a quelli che lo aspettavano, dunque non era la fatica il nuovo concetto che la sua mente avrebbe dovuto digerire, era piuttosto la concezione di mettersi al servizio di altri, il dover sottostare a degli ordini impartiti da una persona spregevole e sconosciuta, che il Kakita non aveva mai sperimentato.
    Il kiriano aveva però deciso che non l'avrebbe data vinta a Shu, il suo egoismo dirompente e il suo stteggiamento strafottente scomparvero improvvisamente, per lsciare apparentemente posto ad un giovane volenteroso di lavorare.

    Ovviamente chiunque conoscesse Kanda avrebbe scorto nel suo volto lo sforzo che faceva anche nel gesto di sistemare i vestiti a terra, in preparazione al lavoro: rimossa la lunga e preziosa veste e posta in un angolo per proteggerla da eventuali danni o sporcizie che spesso aveva visto infangare gli stracci dei servitori, rimase con vestiti più appropriati e comodi per il lavoro manuale.
    Tutti i suoi gesti erano lenti e restii, ma cercava di sembrare il più possibile a suo agio mentre osservava le casse che avrebbe dovuto caricare sulla nave, fortunatamente avrebbe lavorato da solo, fortunatamente non avrebbe avuto nessuno fra i piedi.

    Iniziò dunque, aspettandosi di affrontare un lavoro semplice; d'altronde se avrebbero dovuto farlo dei semplici marinai, quale difficoltà avrebbe mai avuto un ninja allenato come lui? E non un ninja qualsiasi poi, ma un Kakita. Si era sicuro che si sarebbe liberato di quel lavoretto in pochissimo tempo.
    Le prime casse gli dettero ragione: affrontò l'imponente cassa di legno con il più semplice dei movimenti, abbracciò la scatola lateralmente chinandosi e, sfruttando la spinta delle gambe mentre si rialzava, contrasse i muscoli delle braccia mantenendo la schiena dritta, così riuscì a sollevarle rapidamente con uno sforzo relativamente basso e a portarle, al loro posto nella nave; i muscoli ne risentivano e la storia, nonostante si ripetesse, si faceva sempre più difficile, ma se l'aspettava, anzi l'inizio fu talmente facile che rischiò di ricadere nello stesso tranello del carro con Shu, ma questa volta, visto anche l'ingente carico che ancora doveva portare, non cedette alla superbia e alla vanità, ma anzi si scrollò rapidamente i primi aloni di stanchezza per ritornare rapidamente al suo lavoro.
    Progressivamente infatti sentiva il peso delle casse aumentare sopra le sue mani, e malediceva chiunque dovesse trasportare un così vasto e oneroso carico; ovviamente la sua espressione rimase ferma e la sua mente focalizzata nel suo obiettivo.
    Le braccia iniziavano a dolergli ogni qual volta le dita si arpionavano ai contorni legnosi dopo aver fatto qualche centimetro a causa dell'eccessivo peso della cassa, mentre le gambe che dovevano riuscire a mantenere l'equilibrio e contemporaneamente spingere, barcollarono tremando e rischiarono più volte di far cedere il Kakita.
    I muscoli erano ormai sforzati fino al massimo delle loro capacità e, per darsi forza, immaginava la faccia di Shu, tornato nella sua anima di burlone, che sorrideva alla sua incapacità di trasportare quelle casse, così riuscì a fare l'ultimo sforzo che gli consentì di superare con una fatica immane le prime casse della seconda metà dell'intero carico.
    Arrivò al punto in cui, complice anche la fatica, dovette fare qualche tentativo in più o qualche pausa per compiere l'intero tragitto del trasporto, fino ad arrivare alle casse che, di venir sollevate non ne volevano proprio sapere.
    Ripredeva fiato fermandosi e riposando le stanche membra che iniziavano a lamentarsi dell'eccessivo sforzo a cui il ninja aveva deciso di sottoporle tutto ad un tratto, lanciando fitte dolorose un po' da tutti i lati del corpo del kiriano: così cercava di spezzare il percorso di tragitto di una sola cassa in modo da diluire la fatica con qualche pausa strategica.
    Si ricordò dunque di vecchie prestazioni, il suo impari scontro con un albero che di cadere non ne voleva sapere, con Zubera e successivamente Ryu, che gli intimava di utilizzare il chakra; e così fece: fluido vitale che prese rapidamente a scorrere rinvigorendo i suoi muscoli e dando nuova linfa vitale al suo corpo che riprese a funzionare.
    Ovviamente non lo consumò tutto, lo usò con parsimonia, giusto per riuscire a trasportare quelle casse finali che sembravano voler prolungare all'infinito quel compito indegno del nobile Kakita.
    Già, nobile, il nobile che si ritrovava ora madido di sudore nonostante il tradizionale freddo di Kiri ancora nelle vicinanze, e affaticato da quel lavoro che aveva sempre visto con un occhio di superiorità, pensando che lui non avrebbe avuto la minima difficoltà nel portare a termine un compito che riusciva ad un comune schiavo.
    Con un turbinio di sensazioni e rivalutazioni interne poggiò la mano su quell'ultima cassa che sembrava sorridergli allorquando si rifiutò con tutta la sua forza, materializzata nel suo peso, di essere trasportata.
    Dopo vari tentativi di sollevamento andati male fu costretto a rompere con la parsimonia e, senza badare ad apparenze esterne o a futili rivendicazioni, impegnò tutto sè stesso nella concentrazione del chakra che gli era consentito per trasportare quel peso enorme, ma, nonostante differisse di poco dall'ultima cassa che aveva trasportato, il legno, cadde e si frantumò al contatto con il terreno.

    In un attimo proruppero fuori dalla cassa armi ninja molto preziose e di vario genere: da lancio e da corpo a corpo, tra le quali il Kakita scorse un paio di katane, lame molto legate alla sua famiglia.
    Rimase per un attimo come paralizzato dalla quantità di soldi che doveva essere stata spesa per acquistare una tale quantità di beni, certo a lui i soldi non mancavano, ma, complice la sua ammirazione per le spade preziose, fu stupito di vedere così tanta bellezza uscire fuori da una sudicia scatola di legno destinata ad un'indegna barca.
    Rimase lì in compagnia della sua nemica, incerto sul da farsi, aspettando indicazioni da Shu, visto che non aveva intenzione di lavorare per nessun altro.



    Edited by Squall Uchiha - 11/4/2009, 22:55
     
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  5. Shu
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    Addestramento Energia Verde e Chakra I


    Osservai per un po' Kanda che si "dilettava" a trasportare casse. La vista di lui che lavorava in qualche modo mi calmò e quindi mi diressi a prendere qualcosa da mangiare in modo da farlo rifocillare una volta terminato il lavoro. Ancora non sapevo a cosa stavo andando incontro. Mentre stavo tornando infatti sentii un rumore, come di una cassa che si rompeva, seguita da dei rumori metallici. Corsi, tornando al porto, sperando in bene. Purtroppo sperai invano. Kanda aveva rotto proprio la cassa con la mia merce di contrabbando. Mi guardò come per dire "Cosa devo farci con questa roba?". A quanto pareva non aveva capito le mie intenzioni.

    -Bé sai com'è... questi sono dei souvenir... si, dei souvenir che un povero piccolo sunese ha preso come ricordo della sua gita a Kiri...-



    Avrei atteso la risposta di Kanda invitandolo a darmi una mano a portare le spade sulla nave e promettendogli che gli avrei spiegato tutto dopo. Dopo il suo eventuale aiuto feci mettere le varie armi al sicuro dal capitano e portai Kanda nella cabina che mi era stata riservata.

    -Immagino che tu abbia capito cosa ci facessero li quelle armi. Dopotutto sei una persona perspicace, no? Bé è vero sono un contrabbandiere. E molte altre cose che non starò ad elencare. Tuttavia le mie motivazioni sono perfettamente giustificabili. In realtà non faccio questo lavoro con fini "malvagi". Il mio scopo è semplice: acquisire il controllo di tutte o quasi le attività illecite dell'accademia in modo da poterle sfruttare per fini benefici. Recentemente ho scoperto le attività di un certo "villaggio del ventaglio sotterraneo" che ritengo stia per attaccare l'accademia. E grazie a queste mie "entrate addizionali" sto finanziando la ricerca di questa minaccia. E poi finanzierò la sua distruzione. Come forse ti sarai accorto l'accademia ha dei limiti. Non riesce a fermare tutti i criminali. Non riesce a debellare l'ingiustizia. Ed è qui che entro in gioco io. Allora adesso che sai questo mio segreto cosa hai intenzione di fare?-



    OT Zone
    Semplice post di gdr. Come si comporterà Kanda di fronte alla proposta di Shu?XD
     
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  6. Squall Uchiha
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    Addestramento Verde
    Delusione
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    Il ritorno di Shu fu talmente rapido che, già dall'espressione sul suo volto, il Kakita capì di aver rotto probabilmente l'unica cassa che il sunese sperava venisse trasportata senza destare troppi sospetti.
    Arrivato, iniziò ad accampare scuse che più venivano ripetute e meno convincevano il kiriano, che iniziava a dubitare dell'onestà del suo primo amico, e si ripromise di riconsiderare il rapporto che aveva con lui dopo avergli dato la possibilità di spiegargli tutto quanto: d'altronde la curiosità lo spingeva a dover sapere sempre tutto, e poi il diritto alla difesa era consentito a qualsiasi colpevole.


    Non sono stupido Shu, smetti di inventare storie.

    Sistemate dunque le armi che Kanda aveva rivelato, e messo tutto al sicuro da Shu, il Kakita fu invitato nella cabina riservata al suo compagno di viaggio che evidentemente desiderava parlare almeno quanto Kanda desiderava sapere.
    Una volta dentro Shu riversò nel kiriano una mole di informazioni ognuna delle quali pesava come un macigno sulle spalle del Kakita che ebbe bisogno di qualche secondo per riflettere sulla risposta da dare.
    Il suo patriottismo imperante, oltre che l'orgoglio da appartenente ad una famiglia nobile di Kiri, lo avrebbero spinto a condannare immediatamente l'atteggiamento del sunese, che, nonostante le motivazioni, non sembrava giustificabile sotto nessun aspetto.
    Il semplice motivo del finanziamento non era sufficiente per Kanda, che scopriva questo lato della personalità di Shu come si scopre il retro marcio di un frutto appena morso: proprio quando iniziava a lasciarsi andare nel suo rapporto col nuovo amico, ecco che la corda della sorte lo tirava nuovamente indietro, facendo scontrare i suoi sentimenti con gli atteggiamenti del reo compagno.
    No, non poteva giustificarlo, e un tale passo indietro sarebbe sicuramente stato individuato dal sunese nell'attegiamento del deluso Kanda che, nonostante tutto, non palesò i suoi pensieri.

    Come se mi importassero le tue attività.

    Infatti, dopo una risposta corta ed evasiva, uscì dalla cabina tagliando i ponti a qualsiasi discussione; aveva un lavoro da svolgere sulla nave.

     
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  7. Shu
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    Addestramento Energia Verde e chakra I



    Come se mi importassero le tue attività.



    Kanda continuava a nascondere le sue emozioni tuttavia per me che lo conoscevo esse, anche se non evidenti, erano di sicuro più chiare rispetto ad una persona che lo aveva appena conosciuto. Me ne dispiacui. Mi sarebbe piaciuto avere un amico, un vero amico, come il Kakita. Ma purtroppo il destino aveva deciso diversamente. In un certo senso era un bene però. Meglio deluderlo ora, che fargli del male ben peggiore in seguito. La mia parte peggiore metteva in pericolo tutti coloro che mi erano vicini. Forse era per questo che li allontanavo. O forse era perché avevo qualcosa di più importante da fare. Qualcosa che mi avrebbe impedito per sempre di essere felice. Ma la mia felicità non era importante. La cosa più importante era la sicurezza e la felicità degli altri. I miei bisogni erano secondari. E visto che Kanda era qui avrei continuato ad addestrarlo. Che l'avesse voluto o no. Uscii dalla cabina e vidi il ninja sul ponte. Parlai con calma. Non ero incazzato e la mia voce sarebbe stata quella normale, solo leggermente più seria e calma.



    -Vai su sul pennone. Non ti preoccupare se non vuoi andare, vuol dire solamente che sei un codardo. E un incapace, destinato al fallimento.



    Se Kanda avesse deciso di ascoltarmi, una volta sul pennone, mi sarei fatto portare delle palle da tennis, le avrei prese e avrei cominciato a lanciarle addosso al Kakita.

    -Forza, fammi vedere di cosa sei capace. Non riuscirai mai a difendere le tue convinzioni finché non diventerai più forte.-



    OT Zone
    Prova di velocità, riflessi, equilibrio. Devi schivare tutte le varie palline che giungono a velocità variabile (compresa tra 162,5 e 250) muovendoti su una zona limitata ed elevata. Shu continuerà a lanciarle. Se vieni colpito dovrai descrivere come farai a rimetterti in posizione dato che ti sbilanceranno (la loro forza sarà pari a 150 per cui ti faranno male). Alla fine dovrai sviluppare abbastanza velocità per schivare e scendere dal pennone prima che Shu riesca a colpirti di nuovo. Ovviamente il tuo scopo è parare/schivare/deviare molte palline, fino a tornare sul ponte sviluppando la velocità e i riflessi sufficienti per neutralizzare i lanci. Sei in una situazione difficile per cui non potrai usare efficacemente il chakra per potenziarti (massimo 1/2 basso, dipende dal controllo del chakra). Decidi tu tutto. Come al solito le statistiche che ho messo sono solo indicative, non le voglio nei tuoi post. Voglio qualcosa di descrittivo e narrativo. Anche la parte dei pensieri e del gdr conta, ricordalo.

    Buon post.


    Edited by Shu - 16/4/2009, 22:05
     
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  8. Squall Uchiha
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    Addestramento Verde
    Pericolo e Velocità
    4/?



    Kanda si soffermò per ascoltare le indicazioni pregne di sensazioni contrastanti che gli arrivavano dal sunese: voltò un attimo il capo per far cenno di ascoltare, ma a metà discorso, ovvero quando Shu aveva smesso di fissare il prossimo luogo e aveva iniziato a sparare parole più grandi di lui, Kanda se n'era andati, lasciando il sunese con un semplice.

    Pfui.

    Senza aspettare tanto, si posizionò nel luogo indicato da Shu, arrampicandosi sul pennone della nave, dal quale poteva dominare l'immensità del mare che progressivamente lo stava separando dalla sua città, per portarlo non più in terra amica, ma verso il covo di un criminale.
    Ovviamente nel breve lasso di tempo aveva subito recuperato la sua compostezza: ora il mantello si muoveva sinuosamente al vento, indossato e non più trattenuto, poichè Kanda non aveva nessuna arma da nascondere, e i capelli, liberi anch'essi di sottostare agli agenti atmosferici, scherzavano col vento che lo accarezzava come ad annunciargli che quella brezza lo avrebbe accompagnato durante il viaggio.
    Inspirò a pieni polmoni l'aria che ancora arrivava da casa sua, poteva assaporare l'odore della gelida Kiri attraversarlo in minima parte, ma ciò lo rendeva comunque felice e gli permise di concentrarsi maggiormente sul pericolo incombente: Shu infatti si era posizionato sul ponte con in mano una serie di palle da tennis che, con elevata probabilità, sarebbero state scagliate contro di lui.

    Parole, parole e ancora parole che continuavano ad uscire dalla bocca di quel suo cosiddetto amico, che riusciva ad irritarlo maggiormente per ogni sillaba che pronunciava: si riempiva con parole altisonanti sul valore delle convinzioni da proteggere, lui che mercanteggiava spacciandosi per un benefattore.
    Purtroppo i pregiudizi erano insiti nella mentalità aristocratica del Kakita: nonostante avesse conosciuto un altro lato di Shu fino a poco tempo prima, ora gli sembrava totalmente indatto a poter esprimere qualsiasi tipo di contenuto serio, e si chiedeva come aveva mai potuto concedergli un posto così vicino a lui, anche se per poco tempo.


    Stai zitto e lancia!

    Un urlo con cui sancì l'inizio delle danze.
    I suoi piedi fecero pressione su quella superficie limitata, con le gambe leggermente allargate cercava di garantirsi quell'equilibrio minimo che gli era permesso, mentre fissava la prima palla che veniva scagliata: fissò intensamente quella piccola sfera crescere sempre di più, probabilmente se avesse potuto avrebbe incenerito quella insieme a tutta la barca; una sensazione strana lo pervadeva completamente, e la cosa che più lo infastidiva era che non riusciva a spiegarsi il motivo di questo misto di sentimenti che lo tormentavano.
    Flettendo le gambe rapidamente spostò il corpo leggermente alla sua destra e stoppò la pallina con il mantello, allungandolo dietro la schiena con la mano sinistra; ormai si sentiva totalmente fuori controllo, la sua stessa bravata gli costò una leggera carenza di equilibrio all'indietro che si curò di non manifestare mentre continuava il suo spostamento verso sinistra per evitare gli altri proiettili che correvano verso di lui.
    Nella sua mente sembrava calcolare ogni suo movimento, prevedere la traiettoria di quei puntini gialli per poter capire quale movimento sarebbe stato più fruttuoso; nessun pensiero sulla mente del lanciatore, no, il lanciatore non esisteva, lui doveva solamente correre, allenarsi: era solo con la tempesta.
    La questione dell'equilibrio si fece via via più complessa, le palline iniziavano ad aumentare di velocità e la superficie ridotta obbligava sovente il Kakita a rapidi cambiamenti di direzione che talvolta gli facevano sentire una debole mancanza di aderenza fra il piede e il pennone di quella nave, che sembrava comunicargli che gli stava facendo un piacere enorme solo perchè lo manteneva sopra di sè.
    Quando si trovò all'estremità sinistra, mentre manteneva la sua mente concentrata sulla pallina a cui faceva da bersaglio in quella posizione, sentì che la gamba non trovava nessun punto d'appoggio: ovviamente non fu difficile ridirezionare il piede nel verso giusto, ma nel frattempo, quella piccola saetta gialla non si sarebbe fermata ad aspettare.
    Venne colpito nella parte destra del petto, con una botta violenta che sembrò riportarlo alla realtà; il dolore misto ad una prima sensazione di fallimento lo accompagnarono verso una concentrazione molto più razionale, mentre faceva affidamento sulla resistenza dei suoi muscoli lombari per contrastare il colpo subito e mantenere quella parvenza di equilibrio su quella striscia di speranza.
    La velocità dei proiettili sembrava notevolmente aumentata, ma anche il Kakita sembrava essere entrato nella mentalità giusta: le sue gambe ora si muovevano senza il bisogno che gli occhi cercassero prima per loro un buon punto di appoggio; i piedi erano rapidi e si adattavano alla superficie sconnessa e scomoda per movimenti rapidi; il busto si fletteva velocemente ma con un angolo contenuto, per non sbilanciarsi troppo.
    La stanchezza lo assaliva ma mentalmente si sentiva fresco; era in difficoltà, ma paradossalmente avrebbe voluto andare avanti per giorni interi; le gambe iniziavano a mandare segnali evidenti di avvicinamento al limite, visto che tutto il peso delle azioni e degli scatti si caricava su di loro.
    L'assenza mentale gli regalò una sensazione di novità per quegli arti che ora non sembravano più i suoi: essi si muovevano con maggiore rapidità e rispondevano più velocemente agli impulsi che il Kakita inviava durante il suo ragionamento; sentiva che qualcosa dentro di lui si stava modificando progressivamente, ma nonostante tutto non riusciva ad essere riconoscente dei meriti del sunese.
    Stava temprando il suo corpo, sentiva i muscoli appesantiti, doloranti ma reattivi ed agili che lo sostenevano in quella corsa sfrenata: sapeva che se si fosse riposato avrebbe potuto sfruttare pienamente quel potenziale che sentiva insito ora nei suoi muscoli, un po' come quando si appesantiva con le fasce sulle caviglie; ora era lento, ma poi sarebbe stato più veloce di qualsiasi arma lanciatagli contro.
    Quando Kanda provò ad utilizzare il chakra per quegli ultimi secondi di allenamento, si accorse di una particolarità che lo colpì: non riusciva a controllare il chakra come desiderava.
    Sentiva infatti il fluido vitale accumularsi nel tantien, ma la lentezza con cui scorreva rispetto alla sua necessità lo faceva adirare, e inoltre sembrava non riuscire nemmeno a dosarlo alla perfezione, poichè per sopperire alla velocità doveva optare per una minore quantità.
    Era dunque quello l'intento di quel prolungamento? Shu voleva forse insegnargli anche questo? Voleva dirgli che non aveva il controllo nè del suo corpo, nè della sua vita e nemmeno della sua mente?
    Decise quindi che per quegli utlimi istanti avrebbe provato ad utilizzare il chakra anche se non ve ne fosse stato bisogno, anche se ormai ogni pallina appariva letale, ma nonostante i suoi numerosi sforzi, capitolò di fronte all'impossibilità di aumentare la quantità insieme alla velocità, e si arrese quando, a causa di un impasto non sufficiente, l'ultima pallina lo colpì in pieno petto sbattendolo contro l'asse del pennone.
    Kanda rimase lì dunque, facendo resistenza con le gambe per non scivolare ed appoggiando la schiena per recuperare il fiato perduto in quella corsa contro il tempo: si trovò improvvisamente dolorante, sporco e sudato, di nuovo.
    Sceso dal pennone, si limitò a sedersi, appoggiando la schiena all'asta che lo aveva accompagnato come punto di riferimento durante tutta la prova: paradossalmente sembrava convinto di preferire la compagnia di quel pezzo di legno, piuttosto che di quel ragazzo che lo osservava poco più avanti.



    Edited by Squall Uchiha - 22/4/2009, 22:56
     
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  9. Shu
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    Addestramento energia Verde e chakra I



    Alla fine era riuscito a scendere dal pennone, il Kakita. Ben presto la nave sarebbe giunta in porto ma per allora il Kakita avrebbe dovuto imparare un'altra lezione. E quale miglior modo che una bella scazzottata rilassante?

    -Molto bene Kanda. Ora sei forte e veloce quanto me, se non di più. Direi che possiamo concludere quel discorso iniziato in piazza a Kiri eh? Vediamo come te la cavi nel puro taijutsu, senza la wakizashi.-



    Se avesse accettato avrei organizzato una specie di ring nel centro del ponte. Mi sarei tolto la maglietta, restando a petto nudo e avrei invitato il Kakita a fare altrettanto. Eravamo due ninja per cui anche con la nostra costituzione piuttosto esile i muscoli risaltavano. Avrei insignito un marinaio del compito di arbitro. Al via sarei scattato verso il Kakita in posizione di guardia. Ovviamente avevo lasciato il fagotto con la marionetta fuori dal "ring".
    La cosa che lui non sapeva era che alcuni marionettisti si allenavano nel taijutsu e nel combattimento a mani nude. E io ero uno di quelli, anche se non ero dei migliori.

    [...Un'ora dopo...]



    Combattemmo per molto tempo, circa un'ora. Alla fine eravamo stremati e crollammo sul ponte. Kanda era pieno di lividi ed era messo molto peggio di me, anche se ero sicuro che quell'esercizio gli avrebbe giovato.

    -Vado a prendere delle bende, del disinfettante e del cotone. Tu resta qui. Hai ancora molte prove a cui sottoporti e non è ancora giunto per te il momento di riposare.-



    Sarei tornato poco dopo e pian piano avrei curato le varie ferite che aveva subito a causa mia.

    -Allora? Ti senti meglio? O vuoi ricominciare?




    OT Zone
    Descrivi il combattimento, oltre alla scena gdr intorno, e spiega come venire massacrato di botte (e massacrare di botte) aumenta la tua resistenza. Come al solito niente numeri. Considera come se avessi forza, velocità e riflessi da verde (con gli eventuali bonus e malus di background) mentre il resto è da gialla.
    Le statistiche di Shu (da prendere relativamente al combattimento) sono le seguenti:
    Forza: 182,5
    Velocità: 200
    Resistenza: 200
    Riflessi: 200


    Buon post. Per domande: msn


     
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  10. Squall Uchiha
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    Addestramento Verde
    L'occasione più attesa
    5/?



    Aveva superato le due prove e dentro di sè riusciva già a sentire il suo corpo crescere in tutte quelle esperienze; una pausa indefinita lo aiutò a recuperare dalle fatiche a cui era precedentemente passato attraverso, e fu pronto per sentire quello che Shu aveva da proporgli, purchè fosse stato qualcosa di inerente all'allenamento.
    Il breve discorso del sunese illuminò lo sguardo del Kakita, che si sentiva come un uomo eccitato che vuole provare la sua macchina nuova: infatti con la forma che aveva acquisito poteva sentire i muscoli palpitare sotto le vesti al solo pensiero di colpire.
    Inoltre la possibilità di scaricare la delusione accumulata sul corpo della persona che te l'aveva provocata non era un'occasione che poteva capitargli ogni volta che riceveva un torto, e dunque si premurò di accettare senza mezzi termini la proposta del vecchio amico, alzandosi in piedi e facendoglisi incontro.


    Non potevi chiedere di meglio.

    Affermò con un sorriso soddisfatto, mentre scaldava i muscoli già infuocati e si liberava, così come il suo avversario, della presenza ingombrante della veste, della maglietta e delle armi: sarebbe stato un combattimento da uomini e non da ninja; a mani nude senza il minimo utilizzo di armi nè tantomeno tecniche.
    Sapeva di essere più forte del sunese, ricordava infatti l'episodio del carro avvenuto durante il viaggio, e la sensazione di potenza acquisita lo portava ad essere ancora più impaziente di menare le mani; conosceva anche però la maggiore resistenza del suo avversario, caratteristica che lui ancora non aveva allenato, e che sicuramente avrebbe dovuto rinforzare durante questo scontro.
    Quando tutto fu pronto i due iniziarono: i capelli del Kakita si mossero, anzi, furono l'unica cosa che per inerzia rimase ferma nella propria posizione, poichè l'intero corpo era scattato in avanti ad una velocità che Kanda reputava sorprendente per i suoi standard, anche se probabilmente vista dall'esterno non era poi quella di un fulmine.

    Shu si avvicinò coprendosi con la guardia, Kanda, al contrario, si lanciò all'attacco da subito: voleva sfruttare subito il suo punto forte, e la rabbia lo spingeva a sfogarsi istantaneamente per poi attutire i colpi che avrebbe sicuramente subito dopo.
    Lo scontro iniziò e Kanda sembrò sopraffare con la propria forza il sunese nelle prime battute: una pioggia di colpi più o meno rapidi venne deviata alla meglio dal sunese che sembrava però accusare e deviare i colpi senza la minima reazione al dolore o alla pressione, nel suo sguardo Kanda poteva intuire che sapeva di essere superiore anche in quel campo.
    Nell'ambiente frequentato dal Kakita giravano molti pregiudizi, uno fra i quali era che i sunesi erano abili fuggitivi e pessimi combattenti in corpo a corpo; evidentemente il nobile kiriano si trovava davanti colui che rappresentava l'eccezione per il suo villaggio.
    Con una serie di movimenti del busto rapidi e precisi, Shu portò infatti a segno un buon numero di colpi che si abbatterono generalmente sul busto del Kakita.
    Kanda assorbì quella pioggia di colpi come meglio potè, cercando di irrobustire i muscoli interessati, dopo aver inutilmente provato a deviare i pugni che si susseguivano: sentiva il suo corpo che veniva battuto in tutte le direzioni, ma riuscì progressivamente ad abituarsi alla sensazione e a superare il dolore, e quando prese leggermente le distanze deviando un colpo, potè riprendere fiato.
    Sentiva il petto dolorante, ma non per questo era deciso a smettere: nello spazio di pochissimi secondi, sfruttando la velocità appena acquisita, accorciò nuovamente lo spazio che separava i due lottatori per cercare di colpire nuovamente il suo avversario: ruotò il busto con movimenti secchi, mirando sostanzialmente in zone poco precise, col solo intento di riuscire a far male; voleva riprendere il conteggio dei colpi subiti, voleva vendicarsi, voleva insomma, dimostrare di non essere inferiore.
    Ci riuscì, durante l'arco di tutto lo scontro non fu totalmente sottomesso all'avversario, ma certamente il combattimento non stava volgendo a favore del kiriano: Shu poteva colpire con minor forza e minor frequenza, ma era sicuramente un miglior incassatore del Kakita, che si trovava stremato e dolorante dopo ogni schermaglia.
    Le zone del busto in cui sentiva dolore, si erano ormai amalgamate in un unica pulsazione che interessava tutto il torso del Kakita e che contrastava ogni suo movimento; nonostante non ci facesse direttamente caso, Kanda riusciva a sentire però che poteva frapporsi meglio ai colpi dell'avversario: resisteva di più all'impatto e prvava dolore probabilmente solo per la quantità di colpi ricevuti; si sentiva migliorato rispetto a prima.
    Ne aveva prese, certo, e non era molto soddisfatto di essere stato battuto dal sunese, ma sapeva che continuava ad aumentare le sue potenzialità e che a breve sarebbe riuscito a non sentire nemmeno l'effetto dei colpi più forti di quel criminale.

    Il combattimento fra i du eterminò senza vincitori nè vinti, anche se Kanda sembrava molto più ammaccato rispetto al suo avversario: infatti presentava diversi lividi nella zona del petto e delle braccia, a differenza di Shu che, nonostante mostrasse evidenti segni di stanchezza, sembrava più lucido e riposato.
    Kanda si sedette per recuperare le forze e per far riposare quel corpo stremato, accettò la proposta del sunese e lasciò che si prendesse cura di lui, dimostrando con un gesto spontaneo che, forse, nutriva ancora un po' di fiducia in lui.
    Quando ebbe finito, Kanda si sentiva molto meglio: sicuramente non aveva fatto miracoli, ma aveva migliorato le pessime condizioni precedenti; si, era pronto, e rispose con fierezza alla richiesta di Shu.


    Grazie, mi sento meglio.
    Possiamo riprendere.

     
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  11. Shu
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    Addestramento energia Verde e chakra I




    Grazie, mi sento meglio.
    Possiamo riprendere.



    Perfetto. Però per ora riposati. Una volta giunti a terra ho un'altra sorpresa per te. Non ti piacerà per cui è meglio se sarai ben riposato.



    La nave ci avrebbe messo altre tre ore a giungere a terra e un'altra per scaricare le mie preziose merci. Nel frattempo avevo controllato che tutto fosse in ordine. Avrei fatto caricare il tutto su di un carro coperto abbastanza ampio e chiesi a Kanda di entrare. Una volta entrato sarebbe stato "aggredito" senza possibilità di reagire da una specie di verme di legno e rinchiuso al suo interno.

    Scusa per lo spavento ma era necessario fare in questo modo. Quel coso ha un dispositivo che risucchia il tuo chakra e dovrai essere in grado con la meditazione e con opportuni impasti oltre col tempo a sovraccaricarlo. Dovresti essere già a buon punto grazie agli esercizi di prima quindi ora pensa a come fare. Abbiamo circa tre ore di viaggio quindi hai tutto il tempo del mondo



    Ot Zone
    Lo so. Sono poco ispirato. Allora sei imprigionato dentro una marionetta sanguisuga che ti risucchia lentamente il chakra fino a farti svenire. Non puoi uscire con mezzi normali ma solo sovraccaricando il meccanismo (ovvero cedendogli quasi tutto il chakra di una verde). Dovrai quindi allenarti a percepire il chakra e ad impastarlo nei modi adeguati oltre che a meditare per incrementare la tua riserva massima. Puoi svenire fino a due volte. Se svieni la terza hai fallito la prova. Vedi tu come fare. Ricorda però che l'aumento deve essere graduale.

    Questa è l'ultima prova dell'energia verde. Quando avrai risposto lo farò valutare dall'amministrazione.
     
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  12. Squall Uchiha
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    Addestramento Verde
    Trappola per topi
    6/?



    Il tempo passò e finalmente Kanda si sentì rigenerato e potè riprendere l'allenamento che il sunese aveva in mente per lui, anche se forse il suo pensiero era errato: Shu infatti gli annunciò che avrebbero ripreso una volta giunti a terra; peccato che allo sbarco mancavano ancora tre ore, e il Kakita si mostrava un po' perplesso all'idea di dover sprecare tutto quel tempo.
    Shu sembrò voler cogliere l'occasione per sistemare tutte le sue cianfrusaglie illegali, e chiese a Kanda di entrare, con una scusa imprecisata, nello stesso carro su cui stava caricando tutte le sue cose.
    Sospettoso ma arrendevole, il Kakita accettò, e si chiuse all'interno di quel carro che si rivelò essere molto più ampio di quanto non apparisse all'esterno; quella però non era l'unica sorpresa che si nascondeva al suo interno: dall'alto infatti, piombò sulla testa del Kakita un'enorme massa di legno che lo inglobò totalmente.


    Dannato Shu!

    Sapeva che non poteva farci nulla, ma dette comunque qualche futile pugno vigoroso sulle pareti che lo circondavano mentre imprecava contro Shu che sembrava continuare a volersi prendere gioco di lui.
    Poi giunse la spieazione del sunese, ed insieme arrivò un sorriso sul volto del kiriano: almeno poteva continuare ad allenarsi.

    Ora però non si trattava di menare le mani, scansare delle palle o caricare qualcosa: questo era un lavoro da affrontare con calma, che avrebbe unito spirito e corpo in una stessa anima da riversare in quella macchina omicida.
    Essa sembrava volere più di quanto il Kakita fosse disposto a darle, ma Kanda sapeva che allenandosi fortemente in quel breve lasso di tempo sarebbe riuscito a migliorarsi in modo da superare anche quell'ostacolo, esattamente com'era successo nei due casi precedenti.
    Appoggiò dunque la mani alla parete di legno e chiuse gli occhi, assumendo una posizione di meditazione piuttosto strana ma comunque comoda per la situazione di spazio ristretto in cui si trovava.
    Lo spazio intorno a lui si fece ancora più scuro di quanto già non fosse, e i suoi sensi si acuirono enormemente ora che risultava, momentaneamente, privato della vista.
    Sentì nel suo corpo come una presenza che gli risucchiava molto lentamente l'energia vitale di cui necessitava, esattamente come aveva detto Shu, ora Kanda doveva soddisfare oltre i limiti la fame di quella bestia, e così iniziò ad esercitarsi nell'impasto del chakra.
    La sua forza fisica era notevolmente aumentata grazie agli esercizi precedenti, dunque una buona metà del lavoro era già stata svolta inconsapevolmente, ora non doveva far altro che unire l'energia spirituale all'energia fisica per creare una nuova potenza dentro di sè e riuscire finalmente a liberarsi da quel fardello.
    Si concentrò il più possibile, sentendo chiaramente l'energia che fluiva da ogni parte del suo corpo per concentrarsi al centro del suo busto: là dove avveniva l'impasto, e dove ogni ninja doveva saper dirigere le sue due forze divise, per poterne trarre una sola linfa fondamentale.
    Trasse il chakra dopo quel breve lavoro e lo diresse direttamente fra le fauci della belva che attendeva bramosa di ottenere ciò che gli spettava: Kanda cercò di aumentare il vigore e il volume di quel rilascio in modo da sovraccaricare la capienza della macchina, come gli aveva consigliato Shu, ma, ad un certo punto, arrivò a pensare che fosse impossibile.
    Con gli occhi della mente poteva chiaramente vedere il riso di quel mostro osservarlo mentre si cibava della sua essenza che lui stesso continuava a fornirgli, potenziata e migliorata ma non abbastanza: Kanda sentì di essere migliorato nella riserva del suo chakra, ma capì anche che il suo sforzo era stato forse vano; le sue forze progressivamente lo abbandonarono e si ritrovò a terra in pochi istanti.

    Si risvegliò dopo un periodo di tempo imprecisato, stranamente si sentiva pieno di forze anche se leggermente intontito, ma non ci mise molto a capire cosa fosse successo e cose dovesse ancora accadere,
    Doveva ricominciare da zero, solo con una maggiore possibilità di vittoria, comunque minima: dentro di sè sentiva di aver aumentato il suo chakra, ma sapeva anche che, probabilmente, anche stavolta non avrebbe potuto farcela.
    Ripetè il processo di prima, mantenendo una posizione di concentrazione e impastando lentamente il chakra, in un flusso costante.
    La costanza era importante, nel suo pensiero: il lavoro continuo avrebbe sicuramente potenziato le sue caratteristiche, e dunque sperava che spremendo fino all'ultimo la sua riserva sarebbe stato in grado di trovare dentro di sè le forze per sconfiggere quell'entità che lo sovrastava.
    Corresse dunque l'errore della prima volta e, con maggior maturità ed esperienza, cercò di tediare il meccanismo attraverso un lento rilascio costante, pensando in questo modo di fare un maggior esercizio e di averne un più alto guadagno.
    Spinse le sue forze fino al limite ma, nonostante si sentisse molto migliorato, fu sconfitto nuovamente, e cadde.

    Si rialzò con lo sguardo annebbiato e i sensi persi, continuando a non sapere da quanto tempo era là dentro; l'unica cosa che sapeva è che non si sarebbe permesso un altro fallimento: sentiva dentro di sè di avere tutte le carte in regola per battere quella macchina, anche se doveva ancora sforzarsi un'ultima volta.
    Impastò per l'ennesima volta quantità minime di chakra con un rilascio lento e regolare, accorgendosi che, nonostante avesse liberato una consistente quantità di chakra, ancora non risentisse degli effetti negativi che aveva accusato nei tentativi precedenti.
    Il suo spirito era provato ma rinforzato, il suo corpo era caduto, ma si era rialzato: ora sì, doveva vincere.
    Si concentrò al massimo e mantenne fortemente la presa anche con le mani per rimanere in piedi, nonostante sentì, quando si avvicinò al vecchio limite della sua riserva, che lo sforzo iniziava a farsi considerevole; la posizione rimase ferma e la mente glaciale, mentre scovava la sperata quantità aggiuntiva accumulata durante tutto questo allenamento, che riversò, sempre con la stessa modalità, fra le fauci del mostro che collassò.
    Kanda ebbe la sensazione di dover cadere da un momento all'altro, ma divaricando le gambe riuscì a rimanere in piedi dopo un leggero barcollo, l'enorme verme cadde di lato, e i suoi polmoni poterono nuovamente inspirare aria pura una volta uscito dal carro.
    Si aggrappò al bordo legnoso per potersi sostenere, mentre sfidava con lo sguardo Shu: sapeva di poter osare ora, anche se era debole, era potenzialmente alla sua altezza.

     
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  13. Shu
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    Addestramento energia Verde e chakra I



    -Era ora che arrivassi-



    Dissi al Kakita mentre usciva dal carro.

    -Ti sei perso un po' di deserto ma immagino che non ti dispiaccia. E' curioso pensare come le lande gelate e i caldi deserti possano essere simili a volte, non trovi? Comunque vedi quella montagna laggiù? Al suo interno si trova il villaggio di Suna. Mezz'oretta e dovremmo esserci.

    Nel frattempo prendi qualcosa da mangiare, è dentro la cassa rossa, per rifocillarti e poi per favore butta giù dal carro la carcassa di quella orribile marionetta di legno. L'ha fatta mia sorella e non mi piace per niente anche se per gli allenamenti non è poi così male. Anch'io una volta sono stato chiuso li dentro. Orribile.-



    Avrei aspettato che il Kakita eseguisse le mie "istruzioni". Una volta che la marionetta avesse toccato il suolo essa avrebbe cominciato a bruciare. Uno dei miei tanti "trucchetti di magia". Avrei trattenuto Kanda se avesse cercato di tuffarsi per recuperarla o simili anche se non credevo l'avrebbe fatto.

    -Ecco fatto. Ora ci siamo anche liberati dei rifiuti.



    Ben presto giungemmo al portone di Suna e mi feci aprire dai guardiani, mostrando loro il coprifronte e il permesso di Kanda. Dopo dieci minuti di giri tortuosi per le strette vie di Suna arrivammo a casa mia. Una villa dall'aspetto decisamente spettrale che era sopra ad una duna alla periferia di Suna. Chiesi a Kanda di aiutarmi a portare gli oggetti in casa e li lasciammo nel dojo che avevo adibito a "stanza tutto fare". Dopotutto a parte quello le uniche stanze agibili erano la cucina (laboratorio-cucina) e il bagno (bagno-bagno). Il piano superiore era inagibile anch'esso e c'era un grosso cartello alla sua base.

    CITAZIONE

    Salire a vostro rischio e pericolo.


    -Fa come se fossi a casa tua.-



    OT Zone
    Semplice post di transizione. Abbiamo terminato l'addestramento per l'energia verde. Per me sei passato ma devo chiedere conferma all'amministrazione dato che non sono sensei ufficiale. Dopo questo post cominceremo l'allenamento per il chakra I.
     
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  14. Squall Uchiha
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    Addestramento Verde
    Lo Sbarco
    7/?



    Kanda ascoltò ciò che il sunese, che sembrava in questo frangente particolarmente loquace, aveva da dirgli: non fu un gran discorso infarcito di contenuti importanti, sembrava anzi una semplice conversazione fra vecchi amici, come se Shu volesse terminare un percorso di riavvicinamento fra i due.
    Kanda non fece molta attenzione a tutto ciò: la voce di Shu percorreva il suo cervello venendo illuminata solo per le parti importanti, mentre la stanchezza e l'ancora poca quantità di chakra si ingoiava le parole aggiuntive del sunese.
    Terminato l'ascolto, il kiriano passò all'azione: mangiò brevemente qualcosa e poi si impegnò nell'eliminazione di quell'arnese infernale che tanto lo aveva tormentato nelle ore precedenti.

    Sbarcati, Kanda dovette abituarsi alla strana sensazione di caldo, unita al nuovo tipo di suolo che, sebbene sempre morbido, offriva una risposta diversa rispetto al manto nevoso che ricopriva le lande del suo villaggio natale; ebbe tutto il tempo per farci l'abitudine durante il tragitto che separava le mura, superate con agilità e senza tanti intoppi burocratici, ed il villaggio di Suna vero e proprio.
    Quando arrivarono nei pressi della casa di Shu, Kanda si trovò costretto nuovamente a sollevare quella merce che tanto aveva odiato per riporla in una stanza che il sunese sembrava aver adibito a magazzino; successivamente si recarono all'interno della casa, anche se quello che si trovò davanti il Kakita, più che casa, poteva essere definito edificio.
    Ancora in costruzione, risultava minimamente agibile, e quando Shu gli dette la completa possibilità di azione all'interno della casa con la tipica frase che pronuncia il proprietario che vuole mettere a suo agio il proprio ospite, a Kanda non potè non sfuggire un sorriso, che tralasciava un lato che raramente usciva allo scoperto.


    Non che ci siano molte possibilità in un posto del genere..

    L'oservazione, a metà fra la battuta e la pura verità, fu pronunciata da Kanda senza l'aspetto critico che lo caratterizzava da sempre, ma privata anche di qualsiasi intento comico che ci si aspetterebbe da chiunque volesse far ridere il proprio interlocutore: l'intenzione del kiriano era quella di esprimere un intoppo e un disagio che provava all'interno di quell'ambiente disastrato, e nient'altro; certo poteva anche accadere che Shu cogliesse solo l'aspetto comico, o solo il lato critico: l'esito dipendeva solo dal suo umore.

     
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  15. Shu
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    Addestramento Abilità caratterizzante: Controllo del chakra I



    Eravamo giunti a casa finalmente. Non c'erano da fare altri lavori di sorta, almeno non cose eccessivamente complesse. Accompagnai Kanda fuori dalla casa e, una volta giunto in giardino, gli chiesi:

    Sai utilizzare il chakra adesivo?



    Dopo la sua ovvia risposta avrei continuato:

    Almeno sai cos'è, come si riesce ad utilizzare, i principi alla base e le sue applicazioni? E perché è uno strumento molto utile per uno shinobi?



    OT Zone
    Innanzitutto acquisisci, con conferma dell'amministrazione, l'energia verde.
    Piccolo post introduttivo e di teoria tanto per riprendere la mano. Nulla di che.



    Edited by Shu - 16/5/2009, 18:21
     
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22 replies since 1/4/2009, 21:40   562 views
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