La Villa Degli Esperimenti

Rapimento - Livello C+

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Alexander Hima
        Like  
     
    .

    User deleted


    Tre Giorni Fa



    E
    ra una fredda notte di metà marzo, il cielo era cupo e sembrava che la tempesta stesse per giungere, sul balcone di un'antica dimora un padre apprensivo guardava le vie del villaggio ove risiedeva nella speranza di intravedere la propria figlia. Delle parole quasi inconsciamente uscirono dalla sua bocca-Per quale motivo ho permesso a mia figlia di uscire con Ryu proprio oggi?-L'apprensione di quell'uomo diveniva sempre più marcata mano a mano le che stelle venivano ingoiate dai cumulolembi, fino a quando con questo sentimento non divenne gioia vedendo in lontananza una lanterna. Quell'uomo era convinto che sua figlia stava ritornando a casa per tale motivo scese di corsa le scale per mettersi dietro la porta e quando quella figura non busso aprì la porta di scatto con un sorriso sulle labbra. Il sorriso divenne una smorfia di stupore quando scoprì che la persona dietro la porta non era la figlia, bensì uno degli uomini del villaggio che portava con se una notizia terribile.-Signor Hachisu abbiamo trovato il corpo di Ryu esanime in un vicolo della città, di Hana invece non vi era traccia in quel luogo. Adesso stiamo mettendo su una squadra di ricerca.-L'uomo di mezz'età ebbe un mancamento, tutta la sua famiglia rappresentata da quella singola ragazza era stata rapita.

    Q
    ualche ora più tardi l'uomo si risvegliò all'iterno del suo letto. Era stato trasportata fino a lì e successivamente accudito dalla sua domestica fino al momento in cui non si era destato. Subito quella donna portandosi le mani al petto e scoppiando a piangere disse queste parole:-Padrone, sua...sua figlia è stata rapita, la squadra di ricerca è riuscita a capire dove si trova, ma non è tornata. Pensiamo che siano morti.-Il "vecchio" sgranò gli occhi e celermente cominciò a farfugliare qualcosa con un tono di voce tra l'alterato dal dolore e la rabbia:-CO....CO...COSAAA? MANDA QUALCUNO A CHIAMARE I NINJA DELL'ACCADEMIA, RIVOGLIO MIA FIGLIA!!!!!-La donna celermente quasi spaventata dall'uomo uscì di casa andando da colui che si occupava delle missive per dirgli di mandare il messaggio.

    Oggi



    C
    inque ninja erano stati chiamati dall'accademia per svolgere quela missione. Tutti stavano aspettando dentro la sala d'attesa che dava alla sala riunioni di quel loco che era in ricostruzione. Dovettero aspettare almeno trenta minuti prima che una donna entrando dentro quella stanza disse le seguenti parole:-Arashi Ika, Ao Yotsuki, Raizen, Wotan Takendo, Shinken Jaku Takatsui...Siete pregati di seguirmi.-La donna accompagnò gli uomini nell'altra stanza dove il gruppetto vide dall'altro lato un ninja con capelli argentei e gli occhi bianchi, per coloro che lo conoscevano potevano individuare quella persona con il nome di Alexander Hima Hyuga Jaku; di quella persona era facile scorgere il suo attuale stato d'animo dato che non tentava di nasconderlo, era seccato. La donna fece accomodare quei cinque ninja su delle sedie ed una volta che questi si fossero accomodati il facente funzioni della foglia disse le seguenti parole:"Allora, siete stati reclutati per una missione di recupero. Il vostro obiettivo è quello di recuperare una ragazza rapita. Ed eventualmente, anzi dovrei dire preferibilmente uccidere i suoi rapitori. Il resto lo potete leggere nel plico, non ho voglia di spiegarvi tutto."Quest'ultima affermazione era dovuta al fatto che era in quel loco a fare quel determinato lavoro contro la sua voglia. Successivamente diede ai partecipanti di quella missione dei plichi da poter leggere e quando furono pronti gli diede la possibilità di partire.

    I
    l viaggio che dovevano intraprendere sarebbe durato all'incirca due giorni, ma fortunatamente per quel gruppetto la "traversata" non si rivelò per nulla problematica. Non appena giunsero dinnanzi la casa del loro ospite i ninja accademici vennero accolti dalla governante che non proferì parola neanche se interpellata. Infine il gruppo di ninja giunse nello studio dell'uomo ove vennero accolti con queste parole:-Salve Ninja accademici. Credo che sappiate come mai vi ho chiamato...vorrei la garanzia che voi salviate mia figlia, me la potete dare?-Detto questo aspettò una risposta da parte dei ninja per poi aspettare che questi gli ponessero delle domande, sempre che ne avessero. La loro missione era appena iniziata, una missione irta di pericoli, saranno in grado di portarla a termine?

     
    .
  2.     Like  
     
    .
    Avatar

    Colui che è

    Group
    Giocatori
    Posts
    18,071
    Reputation
    +217
    Location
    Luce di stelle

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE
    Narrato
    <<Parlato>>
    Pensato

    Alla ricerca del disperso
    …Briefing…


    Me ne stavo. Sdraiato sul mio letto, nel pieno della notte solo una leggera brezza soffiava fuori dalla mia abitazione. Quel giorno, non sapevo ancora nulla del futuro macabro che m’attendeva dietro l’angolo. Nulla sapevo nemmeno di ciò che stava avvenendo a distanza da me. O forse era presenta un leggero senso di presentimento, ma lo ignorava in totale, sin troppo occupato a lucidare le mie armi. Un panno asciutto in una mano, un po’ di puro alcool nell’altra. Di troppo sangue era ricoperta la mia lama, dopo l’inutile scontro con un essere del tutto bendato, appartenente a non so quale villaggio. E non sapevo nemmeno chi avrei incontrato nella mia futura missione, con chi avrei dovuto svolgerla. I lineamenti del mio viso cominciarono a diventare più duri, alla vista della luna piena che illuminava la mia stanza. Era da un po’ che riuscivo a trattenere i demoni oscuri al mio interno. Pensiero, guardando il lontano cerchio illuminato di giallo chiaro, finii di lucidare il mio armamento, ed esausto m’addormentai sul letto. Quella notte mi sognai una ragazza…
    La chiamata arrivò rapida, quanto inaspettata. Nessun piccione, ma un postino, un odioso postino. Mi comunicò che c’era una missione per me, e mi venne l’istinto di piantargli una katana nella schiena, ma silenzioso accettai. Un breve cammino, allora, mi divise dalla costruzione del briefing di quella missione. Non sapevo quel m’attendeva, ma quando varcai la soglia della porta, mi resi conto di essere stato il più veloce. Passarono allora altri minuti, che impiegai camminando su e giù per lo stanzino, in attesa di qualcuno, o meglio finché non si presentarono tutti. Ma solo quando quel Raizen che tanto odiavo, avrebbe spalancato la porta entrando dentro alla costruzione, che sul mio viso si sarebbe formata una smorfia di odio. Feci finta che non esistesse, feci finta di non vederlo, lo ignorai. O meglio cercai d’ignorarlo, finché le parole di rabbia e di odio, non uscirono da sole.

    <<Prova a fare un altro sgarro come quello di qualche tempo fa, e non ci sarà alcun Jonin a impedirmi di farti a pezzettini. Comprende? >>
    Il mio sguardo, allora, sarebbe andato in cerca di altri visi familiari, senza trovarne. La mia attenzione, però, sarebbe stata catturata da un Jonin che non avevo mai visto prima, e che dava l’aria di essere un “tosto”. Solo dopo aver squadrato quella figura, mi sarei presentato a coloro che non mi conoscevano.
    <<Salve. Mi chiamo Wotan Takendo, sono un foglioso e sono un esperto nell’arte del KenJutsu. Piacere di aver fatto vostra conoscenza. >>
    Allora una donna ci sarebbe venuta a chiamare, e ci avrebbe accompagnato in un’altra stanza, do ve avrei trovato il ninja che mai avrei voluto trovare, lo Hyuga che mi aveva tagliato un braccio. Di nuovo l’odio mi riempì. Non volendolo vedere, capii che era saggio uscire da quella sala onde evitare inutili incidenti con quel tipo. La mano era pronto a scattare verso l’impugnatura della mia katana e restituirgli il favore, ma mi trattenni per il suo bene. Solo alla fine, avrei preso da solo quel plico che quel shinobi consegnava a tutti. Poco dopo il gruppo ebbe la possibilità di partire nella missione.
    Dopo due giorni di viaggio arrivammo al palazzo. Venimmo accolti da una gentile signora che c’accompagnò nello studio di colui che aveva richiesto e pagato la missione. Non appena entrammo, il signore ci chiese delle garanzie. Io mi limitai a sorridere, e gli risposi con voce calma.

    <<Stia tranquillo. Al 99% la vostra figlia è già salva. >>
    Mi piacevano le sfide e le scommesse, ma non ebbi alcuna domanda da fargli. A quello c’avrebbero pensato gli altri.

     
    .
  3. Ao Yotsuki
        Like  
     
    .

    User deleted


    La villa degli esperimenti
    Prologo



    Avete presente quei momenti in cui sentite di aspettare qualcosa, senza tuttavia sapere cosa in particolare? Quei momenti di attesa, noiosi e lungi dal terminare? Be' era così che mi sentivo quella mattina.
    Mi muovevo per casa nervoso, era anche il mio giorno libero alla locanda quindi non sapevo davvero che fare e imprecavo di essere così attaccato a quel lavoro da non poterne più fare a meno.
    Uscii fuori di casa, la giornata era una delle solite a Kiri: nebbia, nebbia dappertutto come al solito, iniziavo a non sopportare più nulla.

    Fortuna volle però che a distrarmi dai miei pensieri di fuga dal luogo più nebbioso del mondo fu un piccolo messaggero alato, un falco a prima vista, che si dirigeva verso di me con un rapido incedere. Avvolsi il mantello intorno al braccio alzandolo, per formare un trespolo al pennuto, evitando che i suoi artigli penetrassero la mia carne.
    Aveva un piccolo rotolo di pergamena attaccato alla zampa con un sigillo bene in vista: quello dell'Accademia. Lo presi e lo srotolai impaziente di scoprire cosa fosse, sperando in un qualcosa di interessante.
    « Una Missione! » Esclamai trionfante all'idea di partire per una nuova missione. Amavo andare in missione, erano occasioni che stimolavano la mia mente, facendomi apprendere e migliorandomi, inoltre erano l'inizio di una brillante carriera.

    Alzai il braccio facendo intuire all'animale che poteva anche andare ma non si schiodò dal suo trespolo. « Oh andiamo vola stupido pennuto! » Iniziai a far ondeggiare violentemente il braccio ma l'unica risposta fu una beccata sulla mia testa, poi un'altra e a seguire altre due. « Ok, va bene! Stupido uccello! » Mi becco ancora, parlava forse la mia lingua?
    Entrato in casa presi un po' di carne fresca e la offrii allo strano pennuto che, forse in segno di ringraziamento, mi beccò la mano, lasciandomi un segno « Ma che fai mi prendi in giro?? » Finito di mangiare volò via.

    La missione e i miei Colleghi
    Divertiamoci un po'...



    Nella sala d'attesa aspettavamo.
    Oltre a me altri quattro ninja a me sconosciuti. Molto meglio così, io non conoscevo loro, loro non conoscevano me. Il mio coprifronte era sulla cinta coperta dalla maglia che avevo al di sopra del corpetto e gli occhiali scuri oscuravano i miei occhi, sembravo un losco individuo, ma così non mi sarei presentato, tuttavia avevo voglia di divertirmi ergo avrei fatto in modo che non sapessero realmente chi fossi, sperando in un colpo di fortuna.
    Tuttavia i primi dissapori nella squadra iniziavano a mostrarsi. Un giovane iniziò a inveire contro un altro ninja, sembravano conoscersi e non sopportarsi più di tanto. Bene, avrei utilizzato la cosa a mio vantaggio, i litigi tra colleghi erano da sempre la cosa più divertente.
    Il primo poi si presentò svelando la sua identità da subito e vantandosi della sua arte "Salve. Mi chiamo Wotan Takendo, sono un foglioso e sono un esperto nell’arte del KenJutsu. Piacere di aver fatto vostra conoscenza." Azione stupida. Anche se si trovava tra colleghi accademici questo non significava che fossimo tutti amici, il fatto che lui fosse un foglioso poi non faceva che peggiorare la cosa.
    Mi guardai un attimo intorno...Konoha...Konoha...Oto...Oto...ommerda.
    Ok, le cose non andavano bene, per niente bene. Ero l'unico ninja di Kiri, be' non che potessi stupirmi, eravamo molto pochi a kiri ormai e che gli altri di sicuro avevano da fare altro dato il loro grado e le loro mansioni.
    Avrei tenuto nascosta la mia provenienza fino a quando avessi potuto. Fortuna che il mio cognome tradiva le mie origini, ma ci avrei pensato dopo, per il momento sarebbe bastato questo « Salve a voi colleghi! Mi chiamo Ao Yotsuki! » dissi sorridendo e con foce squillante, avrei fatto credere loro di essere un perfetto imbecille, così che non potessero fare tante domande « Non vedo l'ora di iniziare la missione! Ci sarà da divertirsi! » conclusi sorridendo a 32 denti.[Interpretazione]
    Dopo qualche minuto dalle presentazioni una donna uscì dalla stanza fuori dalla quale aspettavamo, chiamandoci per nome uno dopo l'altro.

    Entrammo nella stanza preceduti dalla donna, ad attenderci un uomo, che non avevo mai visto prima ma che, dai tratti somatici, mi ricordava qualcuno di mia conoscenza Shin Hyuga. Dopo la sua visita in locanda non si era più fatto sentire, avevo perso le sue tracce ma speravo di vederlo ancora, avevo molto da chiedergli riguardo i nostri piani.
    "Allora, siete stati reclutati per una missione di recupero. Il vostro obiettivo è quello di recuperare una ragazza rapita. Ed eventualmente, anzi dovrei dire preferibilmente uccidere i suoi rapitori. Il resto lo potete leggere nel plico, non ho voglia di spiegarvi tutto." disse seccato lo Hyuga. Una missione di recupero ed eliminazione dunque, divertente.
    Il plico ci venne consigliato e, senza aspettare, lo aprii leggendo le informazioni.
    La figlia di un vecchio ricco rapita, un cadavere, una casa con una strana serratura, dalla quale le squadre di recupero non erano tornate e poi il cadavere di un ragazzo trovato in una stradina. Una miscela ottima per un buon libro, lo avrei fatto presente a Shin una volta che l'avessi incontrato.
    Iniziai a pensare al perché del rapimento.
    L'ipotesi di un riscatto fu la prima che mi balzò in mente, ma non potevo esserne sicuro al 100%, poteva essere un pareggiamento dei conti, uno sgarbo, un tentativo di mandare in rovina l'uomo, poteva essere qualsiasi cosa.
    Una volta congedati uscimmo dalla stanza non avevo particolari domande se non un sorridente « Come procediamo? Sono ansioso di cominciare! » chiesi iniziando colpire l'aria con i pugni, fingendomi eccitato. [Interpretazione]

    Due giorni dopo



    Dopo due giorni di viaggio, forse troppo lunghi, arrivammo a destinazione.
    Arrivati alla villa del signore che ci aveva convocato, venimmo accolti da una strana e silenziosa governante. Avete presente quelle governanti ferree e impassibili ad ogni cosa? Be' era così, a dir poco insopportabile.
    Entrammo nella casa e subito ci condusse dal suo "padrone" che sin da subito ci chiese garanzie, garanzie che sinceramente io non mi sentivo di dare ma forse il mio alter ego poteva. Alle parole del ninja della foglia si aggiunsero subito le mie « Il mio collega ha ragione! Porteremo indietro sua figlia in men che non si dica! Siamo o no ninja accademici? » Chiesi sorridendo e voltandomi verso il caposquadra che, di sicuro, mi avrebbe preso per idiota e non avrebbe accettato tale insubordinazione, però poco male, era quello che volevo infondo. [Interpretazione]
     
    .
  4.     Like  
     
    .
    Avatar

    It's just YOU against YOU

    Group
    Y Danone
    Posts
    3,786
    Reputation
    +278
    Location
    Roma

    Status
    Anonymous

    Brutta mattinata quella.
    SVEGLIA ARASHIIIIIIII!!!!
    E’ davvero una pessima idea per tutti abitare al palazzo Yakushi nel periodo delle pulizie, soprattutto se a farle dovrei essere io. Mi rigiravo su me stesso ancora mezzo assonnato nel letto mentre Yari, armato della sua solita "pazienza", incominciava ad urlarmi nelle orecchie e a tirarmi calci per farmi alzare dal letto, impresa molto ardua a quell'ora devo dire.
    Ma dai... Incomincia te io ti raggiungo tra 5 minuti... Dissi mentre mi raggomitolavo dalla parte del muro ignorando le sue urla.
    Brutto stronzo che non sei altro i patti erano che io finchè dormi sotto il tetto della mia famiglia mi avresti dovuto aiutare con le faccende domestiche, quindi ora tirati sù! Le sue parole furono seguite da un rapido colpo diretto contro il mio fianco.
    Feci ancora finta di niente e continuai ad elemosinare qualche minuto di sonno finchè Yari non prese il materasso con le mani alzandolo, buttandomi a terra. Con le spalle, e anche il culo, a terra alzai quindi una mano in segno di resa.
    Eccomi...
    Sentii quindi Yari allontanarsi dalla stanza imprecando e scalciando qualsiasi oggetto alla sua portata, finalmente un momento di silenzio dopo tanto trambusto. Mi alzai da terra sgranchendomi le gambe e incominciai a vestirmi, ma improvvisamente sentii come un tonfo provenire da fuori la finestra. Aprii la finestra e quando mi accostai a guardare cosa fosse successo trovai sul cornicione un falco pellegrino disteso a terra. Non doveva essere sicuramente il più sveglio tra quegli animali visto che non si era neanche accorto della finestra chiusa, inoltre aveva gli occhi che vagavano nel vuoto non so se per lo scontro frontale con il vetro o se andava tutto a conforto della mia teoria. Lo tirai su per le zampe e con delicatezza gli staccai la piccola pergamena che aveva legato, sopra c'era il simbolo dell'Accademia. Srotolai la pergamena per leggere una convocazione dalla parte dell'Accademia per quella che doveva essere una missione di recupero o qualcosa del genere. Mentre richiudevo la finestra lanciai fuori il falco sperando che sarebbe stato capace di rimettersi in volo, e in poco meno di un minuto avevo già preparato tutto il mio equipaggiamento ninja.
    Sembra fatto apposta! Mi sono salvato!Pensai mentre, passando dalla finestra che dava sulla strada principale, incominciai a correre fuori dal palazzo Yakushi. Le urla del mio compagno furono udibili già poco dopo, ma ci avrei pensato in un altro momento, per adesso ero in salvo.



    Mi trovavo in una piccola sala d'attesa con altri quattro ninja da circa 10 minuti, stranamente ero stato l'ultimo ad arrivare, e l'aria già si stava facendo pesante. Un ninja di Konoha mandava chiare minacce ad un ninja che avevo già conosciuto, Raizen. Sicuramente l'altro non era un tipo simpatico anche se devo dire che Raizen poteva metterci del suo in alcune occasioni. Lasciai per un attimo perdere i due della foglia per fare la conoscenza degli altri due shinobi. Il primo dei due si chiamava Ao Yotsuki e si presentò con un gran sorriso sulle labbra. Aspettai che tutti si fossero presentati per fare il mio grandioso ingresso in scena. Saltai a piedi pari su una sedia e mi girai rivolto verso i ninja alzando la mano destra in aria con il pugno chiuso e un gran sorriso sulle labbra.
    HEI BOY STATE TRANQUILLI! PER CHI GIA' MI CONOSCE IL MIO NOME NON LO AVRA' DI CERTO SCORDATO E PER TUTTI GLI ALTRI TRA POCO LO AVRANNO MEMORIZZATO! SONO ARASHI IKA!
    Scesi quindi dalla sedia con un piccolo saltello andando ad allungare il pugno verso chiunque avrebbe voluto rispondere al mio saluto. Qualsiasi fosse stata la reazione dei ninja sarei andato ad appoggiare il mio braccio sulle spalle di Raizen per sussurrarli all'orecchio. Allora che dici come sono andato? Me lo sono preparato mentre venivo... Simpatico comunque il tizio, cosa gli hai fatto? Indicando con un leggero cenno degli occhi il ninja che gli aveva rivolto le intimidazioni.

    Pochi minuti più tardi fummo chiamati per nome da una signora che ci accompagnò in un'altra stanza dove ad aspettarci c'era un ninja dai capelli argentati, e dall'espressione abbastanza seccata avrei detto ad una prima impressione. Mi sedetti quanto più comodamente potevo su una delle sedie, aspettando che il ninja parlasse.
    Allora, siete stati reclutati per una missione di recupero. Il vostro obiettivo è quello di recuperare una ragazza rapita. Ed eventualmente, anzi dovrei dire preferibilmente uccidere i suoi rapitori. Il resto lo potete leggere nel plico, non ho voglia di spiegarvi tutto.
    Almeno è schietto...Pensai mentre prendevo dalla sua mano i plichi che stava consegnando all'intero gruppo. Non lo lessi ma lo ficcai in una taca del mio pantalone, i dettagli non mi erano mai interessati.
    Ci congedammo quindi dal ninja uscendo dalla stanza poichè sembrava che nessuno avesse delle domande particolari, solo Ao sembrò nettamente eccitato già solo all'inizio della missione.
    Direi che per iniziare serve il caposquadra, cioè serviva il caposquadra perchè direi che prendo io il comando e sta a tutti bene così, no? Ovviamente qualcuno avrebbe obbiettato, come sempre.



    Il viaggio verso la gran villa del signore durò 2 giorni pieni, sebbene non incontrammo nessun tipo di problema. Al nostro arrivo fummo subito accolti e condotti dal padrone della dimora da una governante non particolarmente loquace. Arrivati nello studio dell'uomo questo si rivolse a noi.
    Salve Ninja accademici. Credo che sappiate come mai vi ho chiamato...vorrei la garanzia che voi salviate mia figlia, me la potete dare?
    Non riuscii a rispondere io che di nuovo Ao sembrò preso da un nuovo colpo di euforia. Quando terminò di parlare gli allungai il pugno in cerca di un suo segno di complicità mentre intanto parlavo rivolgendomi a tutti i presenti.
    Bravo brother! Così mi piaci! Stia tranquillo capo ci penso io a sua figlia!
    Forse non era solo Ao ad essere eccitato, il problema è che io ero sempre in quello stato.


     
    .
  5. Shinken Takatsui
        Like  
     
    .

    User deleted


    Oramai con cadenza giornaliera, nella residenza di campagna dei Takatsui, il via vai dei messaggeri era diventato un'abitudine che piano piano stava facendo innervosire tutto l'intero casato. Dalla promozione al grado Jonin del discendente della famiglia, l'accademia e l'amministrazione del paese si erano fatti petulanti sulla quantità di missive inviate nella villa; richieste di partecipazione a lezioni e seminari, suppliche di aiuti da parte della popolazione per problemi di ordine pubblico ed altre richieste di eguale levatura sommergevano qualsiasi altra attività, come se il mestiere dello shinobi, in tempo di pace, si trasformasse in quello di un "tuttofare" a disposizione dell'intera nazione. I momenti di pace erano oramai pochi, il tempo passato dietro agli studi del mestiere o alla meditazione erano ridotti al minimo, lo shinobi del suono stava cominciando ad innervosirsi per quel cambiamento così improvviso ed al contempo molesto, i suoi allenamenti stavano procedendo a rilento e non aveva avuto ancora nessuna soddisfazione connessa agli ultimi apprendimenti.

    L'ennesima missiva di quel giorno plumbeo arrivò all'incirca poco dopo la campana del mezzo dì, accompagnata da un nuovo ragazzo affannato per la corsa fino alla villa. Apparendo sulla soglia dell'ingresso ai giardini zen della tenuta, il messaggero si appoggiò stremato ad uno dei muretti, recuperando fiato prima di consegnare il plico. Tenendo gli occhi chiusi e senza mutare la sua posizione, Shinken parlò al ragazzo, pregandolo di lasciare su una bianca pietra levigata poco distante tutto ciò che doveva consegnargli. Concentrato mentre manteneva la posizione magica del Serpente, il Takatsui era volto di spalle, capovolto mentre, concentrato, si tratteneva con un solo piede ad un tronco di un albero dalle discrete dimensioni. Di tutta risposta il ragazzo poggiò il messaggio dove gli era stato indicato, salutando con un inchino informale lo shinobi, scomparendo verso chissà quale altro personaggio. Con un elegante e preciso movimento, il ninja lasciò la sua posizione atterrando senza provocare il minimo rumore; si avvicinò alla pietra e lesse la richiesta.


    [...]

    Il giorno dell'inizio della missione era giunto. La preparazione del ninja alla partenza era stata come al solito maniacale, un rito di preparazione talmente preciso che chiunque l'avrebbe definito folle. L'attenta disposizione di ogni suo strumento di morte coincideva con dei punti facili da raggiungere con movimenti rapidi e coincisi. Non avrebbe impiegato più di una frazione di secondo per estrarli ed utilizzarli, tutto era calcolato alla perfezione, persino la sua entrata in scena.

    Una volta giunto nella sala di attesa si appoggiò al muro, mostrava un sorriso sgargiante ed un aspetto del tutto diverso dal normale. Il suo giovane volto, apparentemente di un'adolescente, era di un candore fin troppo fanciullesco per uno shinobi di quella levatura ed il suo corpo risultava particolarmente minuto; la sua normale altezza pari ad un metro e ottantadue era ora ridotta ad un misero metro e cinquantacinque, pochi centimetri coronati da due braccia troppo corte per uno shinobi, più adatte ad un bambino che a un guerriero. Chiunque l'avesse incontrato non avrebbe mai potuto identificarlo, nemmeno lo Hyuga che incontrarono quel giorno avrebbe potuto riconoscerlo senza un certo sforzo.

    La monotonia della vita del villaggio si era infranta e, certamente, Shinken non avrebbe lasciato che un occasione di divertimento così grande potesse sfuggirgli.

    image



    [...]

    Subito, senza nemmeno aspettare di raggiungere un luogo più consono alle discussioni, alcuni shinobi diedero vita a un teatrino affascinante, non di certo professionale. Quando il ninja della foglia si rivolse a Raizen, Shinken si frappose fra i due, comparendo molto vicino allo shinobi del paese del fuoco. - Bhe, se non erro un Jonin oggi dovrebbe esserci, caro Wotan. Ma credo che preferirebbe sgozzare entrambi più che richiamarvi per fare la pace, no? - Concludendo con un largo sorriso rivolto al ninja della foglia. La sua voce era mutata e resa anch'essa fanciullesca dagli allenamenti effettuati nelle terre lontane, un travestimento fin troppo perfetto che, forse, avrebbe fatto pensare ai ninja in quella stanza che il ragazzo potesse essere solo un Genin, al massimo un Chunin. Chi avrebbe sospettato che si trattava di un Jonin di Oto?

    Altre presentazioni bizzarre furono spese in quella sala ed il ragazzo si limitò solamente a dire il proprio nome - Shinken. -, lanciando semplicemente uno occhiata penetrante in direzione di Raizen mentre lo pronunciava. Attesero ancora del tempo finchè non furono portati al cospetto dello Hyuga che, probabilmente, aveva assunto la funzione di primo intermediario della missione; il giovane ragazzo si posizionò proprio davanti ad Alexander, senza parlare, semplicemente sorridendogli compiaciuto. - Salve fratello. - Prese il plico e lo lesse, rimanendo poi in silenzio in disparte.

    Una volta usciti dalla stanza ascoltò sorpreso le parole dell'eccentrico shinobi di Oto; non parlò ma più semplicemente si avvicinò ad esso, con il solito snervante sorriso che aveva sin dall'inizio di quella giornata. - Non credo che durante il viaggio avremmo necessità di definire i ruoli, ma comunque ritengo che tu non sia all'altezza per ricoprire tale compito. Preferirei però spostare la decisione in un momento più opportuno. -


    ___________



    Abilità utilizzate: Chirurgia FaccialeIl ninja è in grado di modificare l'aspetto estetico, soprattutto il viso e il cuoio capelluto, dei cadaveri. L'operazione durerà circa 10 minuti, durante la quale il ninja dovrà avere la massima concentrazione per poter effettuare un corretto lavoro. In tal modo è possibile modificare ogni tratto estetico e camuffarlo per farlo rassomigliare ad un'altra persona. L'arte medica, successivamente, permetterà di rimarginare eventuali tagli e ferite.
    E' possibile modificare anche esseri viventi, ma l'operazione sarà più delicata e necessiterà almeno di 1 ora di lavoro.
    , VentriloquoIl Ninja può modificare a piacimento il proprio timbro vocale, riuscendo addirittura a parlare come una persona molto più giovane o anziana di lui, o anche come se fosse del sesso opposto. Può mimare una voce specifica purchè la conosca abbastanza bene (averla sentita parlare chiaramente per almeno dieci minuti).
    Sfruttando invece il ventre, il ninja può far sembrare che la sua voce, leggermente alterata, fuoriesca da un qualsiasi punto entro sei metri dalla sua persona. Può riuscire a imitare una voce specifica e riprodurla, anche se leggermente alterata, entro tre metri da sè.
    , InterpretazioneGrazie ad un accurato studio sulle abitudini, gli usi, gli accenti, deri vari paesi, oltre che ad un allenamento sulla recitazione il Ninja in possesso di questa abilità è in grado di copiare perfettamente una qualsiasi persona che abbia prima osservato o studiato da informazioni questa riguardanti riuscendo a copiare perfettamente la mimica e raggiungere un tono di voce molto simile.
    Oppure può imitare una persona da lui inventata da usare come copertura, grazie alle conoscenze sulle varie classi e mestieri delle regioni. Inoltre può mentire o recitare con poche probabilità di venire scoperto.
    Potranno inoltre smascherare, grazie ad una analisi molto approfondita, le persone che cercano di raggirare il prossimo con una abiltà inferiore alla propria, oppure con un abilità al suo pari, ma di grado inferiore.
    Questa tecnica presuppone comunque un margine di errore, di mal'interpretazione: non è assoluta né l'unica e indispensabile per raggirare il prossimo.
     
    .
  6.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Admin
    Posts
    18,992
    Reputation
    +684

    Status
    Offline
    Era in ritardo, come al solito. Ma dopotutto cosa poteva farci se gli uccellacci pulciosi dell’accademia ci mettevano del tempo ad arrivare a Castlevania?
    Spalancò la porta della tenuta con tutta la “delicatezza” che il suo colossale corpo gli permetteva di avere. Per un soffio non la scardinò di netto.
    Nella stanza v’erano altri shinobi, quasi nessuno di loro era un volto nuovo, Raizen si limitò a salutare con un cenno della mano i presenti per poi fissare Arashi, un otese iper attivo conosciuto in una precedente missione.
    Lo fissò ancora e ancora con una faccia seria e al contempo priva di espressioni.

    No, non farai il caposquadra.
    Farai il mozzo.
    Si, nonostante non ci sia una barca tu farai il mozzo.


    Sorrise lievemente per poi assestargli una pacca sulla schiena.
    Si avvicinò poi al suo orecchio per rispondere alla sua domanda.

    È un povero cretino della foglia, credo abbia qualche rotella fuori posto, preparati a divertirti, è così scemo che prima della missione o mi attacca o esplode per la rabbia.

    Si rivolse a Wotan, una delle sue conoscenze più sgradevoli e irritanti, non considerò minimamente il ragazzetto che si mise davanti a lui visto che lo sovrastava di parecchi centimetri.

    Punto primo: chiudi quel buco maleodorante affetto da dissenteria che chiami bocca, e per il bene del gruppo abbi la bontà di non coprire l’odore di carcassa che emette coprendolo con l’eau di cloaca.
    Punto secondo: non potrebbe strafottermene di meno della tua presenza, son qui per la missione, e al contrario tuo metto da parte simili risentimenti quando lavoro.
    Ma vedo che la professionalità non è di casa sotto i cavalcavia.
    Quindi, tagliamo corto, una tregua, per il bene nostro e della missione, si regoleranno i conti più in la.
    Semplice e lineare, comprende?


    Alzò un sopracciglio come se stesse vendendo della buona merce mentre tendeva la mano a Wotan, la rigirò un paio di volte per far vedere che non impugnava alcun tipo di arma.
    Rimase però impensierito dal ninja che con tanto zelo tentava di riportare l’ordine.

    [...]

    Quando vennero portati nella seconda stanza Raizen vide Alexander e non potè fare a meno di commentare la sua presenza.

    Oh! L’imbratta scartoffie più poltrone dell’intera accademia!

    Non riuscì a commentare in altro modo l’espressione dell’amministratore della foglia.
    Le parole spese da Alexander furono veramente poche ma Raizen prestò maggior attenzione al nome dello shinobi che si era frapposto tra lui e Wotan, l’occhiata successiva confermò la sua ipotesi, quel ragazzetto era lo Shinken che conosceva.

    Chissà perché il travestimento.

    Niente però tradì i suoi pensieri, nemmeno un commento.
    Un sorriso si impadronì di lui quando Arashi si propose come caposquadra.

    Questa missione è una palla assurda.

    L’unico commento che riuscì ad esternare dopo aver letto il plico.
     
    .
  7. Alexander Hima
        Like  
     
    .

    User deleted


    Davanti L'Hima



    T
    re ninja su cinque erano i ninja che Alexander conosceva, gli altri due invece erano genin, quindi quasi nuovi al mondo dei ninja. Il primo, un casinaro della foglia esperto di taijutsu aveva il problema di essere letteralmente pazzo, lo dimostrava la ferita al braccio che lo stesso facente funzioni della foglia gli aveva fatto. Il secondo era Shinken, suo fratellastro, era diverso dal solito, non sapeva per quale assurdo motivo aveva fatto una cosa del genere, considerando che era scritto negli archivi che lui faceva parte di quella missione. Il terzo il più fastidioso di loro era Raizen, non servivano parole per descriverlo dato che lui stesso ogni volta si descriveva da solo, infatti l'ultimo degli Hima si ritrovò a rispondere in questo modo al foglioso:-Fottiti Raizen, ti devo ricordare che non saresti qui se non fosse stato per il mio intervento?-Disse indicando Wotan. Successivamente evitando anche di sentire la risposta di quel ninja Alexander li mandò via, non voleva fare casino anche con i ninja della foglia, anche se lui di foglioso aveva ben poco.


    Due Giorni Dopo



    I
    l gruppo di ninja accademici era giunto dinnanzi al mandante della loro missione. Un Jonin e due Chunin e nessuno di loro chiese se vi erano novità per quanto riguardava la missione, erano infatti passati almeno cinque giorni da quando era stato recapitata la richiesta di intervento,era anche alquanto scontato che i genin evitassero di chiedere qualcosa per via della loro. Senza considerare che il viso del mandante quasi inorridì quando alla sua richiesta di avere qualche sicurezza il ninja della foglia gli rispose che la missione aveva la possibilità dell'1% di fallire, e come se non bastasse i due genin appoggiarono questa cosa. Il signore, che comunque era avanti nell'età dopo un primo spavento divenne paonazzo dall'ira.-COSAA???? Vi ho chiesto certezze, non ti ho detto di farmi una percentuale in cui c'è anche la possibilità di fallimento!!!! Sappiate che l'obbiettivo principe della missione è quello di riportarmi a casa mia figlia, se questo non succederà non avrete il compenso che ho promesso all'accademia.-

    I
    Nel caso in cui i ninja avessero provato a chiedere altro oppure tentare di rimediare a quanto detto il loro mandante si sarebbe limitato a sbuffare irato. Non avrebbe detto più niente a quei ninja. L'unica cosa che si limitò a fare fu chiamare la sua governante per consegnare loro le indicazioni per giungere al di fuori della magione ove molto probabilmente si trovava la persona da dover salvare. Andando a fare una perlustrazione della struttura i ninja si resero conto di tovarsi dinnanzi ad un qualcosa di monumentale. La villa per lato era lunga all'incirca duecento metri e possedeva delle pareti spessissime, come accennato anche sul plico della missione vi erano solamente due porte che si sarebbero aperte di lì a qualche ora, una situata a sud l'altra a nord. Chissà i ninja quale porta avrebbero scelto per entrare, oppure se si sarebbero divisi in modo da coprire entrambe le uscite ed evitare in questo modo di donare un'uscita secondaria ai loro nemici. Quello che sarebbe successo da adesso in avanti era tutto nelle mani dei ninja che avevano piena libertà decisionale e che avrebbero preso in pieno le conseguenze di una scelta sbagliata, qualunque essa sia.

     
    .
  8. Ao Yotsuki
        Like  
     
    .

    User deleted


    La villa degli esperimenti
    Primi intoppi



    Il clima non era uno dei migliori e alcuni ninja, i più "esperti, se così potevano esser definiti, già bisticciavano sbraitando gli uni contro gli altri. Le parole del ninja di Konoha che rispondeva al nome di Raizen colpirono molto Ao che non poté far altro che stupirsi di alcune affermazioni. Poteva capire che fra loro ci fossero dissapori ma, sinceramente, non poteva capire il perché non li mettessero da parte per il bene del villaggio. Non sorrise, tuttavia, al pensiero che aveva su entrambi i ninja della foglia « Carne da macello... » pensò tra se e se nascondendo anche una nota di amarezza all'imminente, probabile, fallimento della missione.
    Un altro ninja attirò l'attenzione del ragazzo, un ninja strano che con una sua affermazione, aveva fatto intendere di essere un Jonin, anche se il suo aspetto e la sua età non davano a vederlo. Fu rude con i fogliosi, ma infondo era ciò che meritavano, secondo il giovane di Kiri.
    Quei loro comportamenti infantili avevano riportato in lui il ricordo di altri due Fogliosi, Drake e Akarui, e si chiedette se quest'ultimo fosse l'unico davvero sano di mente e l'unico vero ninja della foglia, ma tuttavia non gli importava più di tanto.

    [...]



    La reazione del padre della bambina rapita non furono delle migliori. Nonostante le rassicurazioni esaltate dei due Genin, che si scambiarono un segno di approvazione facendo battere i pugni, e la rassicurazione, sebben minimamente approssimativa, avevano scatenato l'ira dell'uomo, ovviamente preoccupato e sull'orlo di una crisi di nervi. Ao capì dunque che la sua messa in scena dell'Idiota esaltato non sarebbe servita a molto, anzi, se non avesse iniziato a esporre le sue idee le cose si sarebbero messe davvero male, soprattutto perché avevano già perso l'occasione di sapere qualcosa di più riguardo alla bambina e ai rapitori ma, evidentemente, agli altri colleghi esperti non importava.
    « Siete solo carne da macello... » pensò di nuovo, mentre un senso di amarezza gli riempiva il cuore all'idea che la ragazza potesse cessare di vivere.

    [Interpretazione]Tuttavia doveva tentare qualcosa, non poteva permettere che questa missione fallisse per il bene della ragazza e per l'onore del suo villaggio. Il suo volto mutò repentinamente, la sua voce cambiò impostazione diventando rigida e severa, magari i suoi superiori si sarebbero arrabbiati, ma non gli importava. Guardò negli occhi l'uomo « Pensa che un atteggiamento simile potrà servire a salvare sua figlià? » Urlò in un misto di rabbia e frustrazione « Sappiamo bene quanto lei sia preoccupato ma davvero, se crede che i ninja siano infallibili be' si sbaglia! Soprattutto se il mandante non è disposto a dare le informazioni necessarie, gli aggiornamenti e tutto ciò che può servire affinché la nostra missione venga svolta nel modo migliore possibile! » Fece una pausa per dar tempo all'uomo di rendersi conto delle parole e pesarle con la giusta cura « A quanto ci è stato detto molte squadre di recupero non sono tornate e lei ha chiamato l'accademia che ha mandato NOI che siamo i migliori dei nostri villaggi! » Marcava le parole in modo tale che si imprimessero nella mente di quel folle scorbutico poi, però, riprese un tono più pacato « Quindi...se lei ha davvero a cuore la vita di sua figlia e vuole le teste dei suoi rapitori servite su un piatto d'argento, farebbe meglio ad informarci sugli avvenimenti di questi ultimi giorni, prima del nostro arrivo...Altrimenti, se la missione dovesse fallire a causa di una sua mancata informazione, sarà soltanto colpa sua...ed avrà il rimorso della morte di sua figlia per tutta la vita... » Sperava di non aver esagerato, tuttavia Ao sapeva che quello era il modo migliore per far si che l'uomo parlasse e li informasse su eventuali avvenimenti, sempre che ce ne fossero stati. [/Interpretazione]
    « Rifletta dunque...mentre i futuri salvatori di sua figlia decidono il da farsi... » Si girò di scatto rivolto ai suoi colleghi, un po' contrariato dal comportamento dei ninja che sembravano aver preso troppo alla leggera una missione delicata come questa. « A quanto pare dovremo agire in fretta, più di quanto mi aspettassi...spero che la mia messa in scena abbia fatto sciogliere quello stupido testardo e che adesso inizi a informarci...comunque adesso va scelto un caposquadra...secondo logica dovrebbe essere il più alto in grado quindi si faccia avanti...altrimenti si potrebbe scegliere per votazione... » Aspetto un attimo prima di riprendere a parlare, cercando di studiare le reazioni dei colleghi che, stavolta sperava, avrebbero capito davvero che era il momento di fare sul serio.

    [...]



    La struttura non era grande, era a dir poco monumentale. Più di quanto il plico o le parole del mandante potessero far credere. La cosa si complicava e, per il giovane Kiriano, l'enormità della villa era un problema non poco trascurabile. In quale delle decine di stanze potevano essere i rapitori? Dove la Ragazza rapita? Sarebbe stato giusto dividersi oppure proseguire insieme? A queste domande non c'era risposta certa, ma infondo una missione non era altro che un mucchio di incertezze che i ninja, tramite le loro abilità avrebbero dovuto colmare tramite le loro scelte, sperando fossero sempre esatte. C'era solo una cosa da fare tuttavia, bisognava perlustrare la zona, senza che qualcuno potesse accorgersi della presenza dei ninja, ma come?
    Il ninja di Kiri aveva una risposta, sperava solo che i suoi compagni avessero ciò di cui lui aveva bisogno. « La villa è grande...molto più grande di quello che ci è stato detto...e questo è un grosso problema...la presenza di due sole uscite tuttavia ci rende la cosa un po' più semplice ma richiede la divisione del gruppo...potrebbero esserci trappole per quel che ne sappiamo e quindi credo che, prima di agire sia doveroso una perlustrazione della villa in modo tale da poterne conoscere i vari punti, magari ipotizzandone una pianta interna... » Mentre diceva quelle parole ricordò Drake durante la missione a cui avevano preso parte. Quella volta il foglioso aveva convocato una piccola ranocchia che si rivelò esser utile grazie alla sua capacità di percepire il chakra « Un altra cosa che non sappiamo è la potenza dei nostri avversari...non sottovalutiamoli...e sapere magari le loro ubicazioni sarebbe anche utile...avete qualcosa di utile ai nostri scopi? » Il vecchio Ao era tornato, metodico e attento ai particolari esponeva la situazione come se fosse un ninja navigato, lasciando tuttavia ai suoi compagni tutta la libertà di agire e controbattere le sue affermazioni. Non era importante infondo chi fosse il caposquadra, essi sarebbero dovuti diventare un tutt'uno e avrebbero dovuto collaborare per la riuscita della missione.
     
    .
  9.     Like  
     
    .
    Avatar

    Colui che è

    Group
    Giocatori
    Posts
    18,071
    Reputation
    +217
    Location
    Luce di stelle

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE
    Narrato
    <<Parlato>>
    Pensato

    Alla ricerca del disperso
    …Inimicizie…


    Quale buona missione poteva iniziare s e non c’era una squadra al completo? Ebbene nessuna. Quel maledetto giorno, non c’era solo quel tipetto buono a nulla della foglia, ma c’erano altri, strani, individui. Mi concentrai, innanzitutto, su un tipetto che sorrideva come uno stupido. Potevo capire l’ansia da novellino, ma essere esaltati per una missione in cui rischi di essere decapitato, proprio no. Ma non solo, oltre ad essere ansioso di iniziare la missione, aveva anche un cognome parecchio strano, così strano che me lo scordai subito. Da quel momento in poi, decisi di assegnarli un nomignolo, che gli piacesse o meno. Per il nomignolo trassi ispirazione dalla sua risata a 32 denti.
    <<…hmm…ridacchione…>>
    Il nomignolo sarebbe rimasto tale fino al termine della missione. Allora, si presentò un altro ragazzo, che senza avere pietà di nessuno saltò sul tavolo e cominciò a urlare il suo nome. Un nome che mi rimase più impresso di quello precedente, ma comunque dimenticai in men che non si dica, mentre nella mia testa cominciò l’elaborazione del nomignolo anche per lui. Il nomignolo, tuttavia, venne da se, quando un genin come lui, decise di proporsi come il capo-squadra. Io, alle sue parole non obiettai per nulla, anzi. Mi mostrai sorridente e felice, e gli feci un cenno col capo in senso affermativo.
    <<Okey montato, per me puoi essere tu il caposquadra. Ricordati però che i tuoi sudditi dovranno sottostarti, e non so se ce la faccio ad eseguire i tuoi comandi.>>
    Oltre a me, c’era già uno che con la testa tanto bene non stava, ed uno che non aveva altro da fare che ridere come un pagliaccio, nonostante la missione mortale. Il futuro si prospettava nero. Senza mostrare alcuna emozione, sbuffai, per poi rivolgermi allo shinobi della foglia. Lui era proprio uno di quelli antipatici. Ero pronto a sgozzarlo io stesso, mi bastava che si togliesse dai piedi. Ma non appena le mie parole volarono al suo indirizzo, che vidi come un ninja, ben più basso di me, si mise tra me e lui. Non mi piacevano i pacieri, specie quelli che non superano 1.70cm d’altezza. Mi fece intendere che lui era quel Jonin di cui si trattava, ma dalle mie labbra non uscì altro che una squallida risata. Oltre al ridacchione e al montato, in quella strana missione c’era anche un pazzo. Una figura inmancabile, senza la quale una missione non ha speranze d’iniziare. Alle sue parole sorrisi, ponendo dapprima una mano sul suo capo e quindi muovendomela fino al mio petto. In tal modo cercai di misurare la sua effettiva altezza.
    <<Hmm. Bassino. Magari cresci in altezza, e fra qualche annetto potrai essere Jonin. Fino ad allora, però, vedi di essere un chunnin. Ma se proprio mi vuoi sgozzare…>>
    Mi slacciai lentamente il mantello, e abbassai la sciarpa che copriva il copri-fronte col simbolo della foglia. Quindi piegai la testa di lato, e con l’indice m’indicai il lato del collo.
    <<…fai pure. Non ho nulla da perdere. >>
    Il suo nome risvegliò strani ricordi dentro di me. Questi ultimi, tuttavia, furono subito sotterrati e dimenticati. Non c’era tempo per altre rivalità in quel luogo. Allora si degnò di rispondermi il foglioso. Un shinobi pieno di se, pieno della propria arroganza. Col passare del tempo, mi convincevo sempre di più, che costui non aveva altre chance che fallire miserabilmente la propria “Via”.
    <<La tua arroganza sarà la tua stessa fine. Non hai futuro, ma se vuoi una tregua per il bene della missione, io non ho problemi nel concedertela, sempre con la speranza che ti sia rimasta un po’ di dignità, e tu accetta di affrontarmi a viso aperto in arena. Ma vedo che di dignità non ne hai.>>
    Uno scontro verbale, avvenuto giustamente a viso aperto, dato che il tizio fra di noi, era talmente basso da permettere tutto ciò. Entrando nella stanza con Alexander, un altro tipo che mi stava sulle palle, uscii rapidamente dalla sala. Solo in lontananza sentii le parole dell’Hima dirette verso Raizen. Parole che non m’importarono, dato che m’infastidivano entrambi. Forse a pari merito…
    Nah. Raizen è più odioso…
    La dura lotta durò tutto il viaggio, ma alla fine fu comunque il chunnin foglioso ad aggiudicarsi il premio del “più antipatico” nella mia testa. Tutti i miei pensieri scomparsero quando mi trovai dinnanzi al padre della ragazza. Dopo la mia risposta riguardante il 99%, questo si mise a urlare, sbraitando contro di me. Poco m’importò delle risposte dei altri due genin, ma in quella giornata tutto andava storto. Dapprima, alle sue urla rimasi indifferente. Poi il mio viso cominciò a riempirsi di rabbia. Voleva una certezza. Avrebbe avuto la sua certezza. Mentre mi stessi in silenzio con lo sguardo fisso in avanti, parò uno dei due genin. Il ridacchione, quello che prima rideva come un clown. Decise di ribattere al signore, per portarlo sulla via della ragionevolezza, ma l’esperienza in quel campo mi suggerì che non avrebbe più parlato. Non solo. Il giovane Genin si dilungò oltre, indicando noi come i migliori shinobi del nostro villaggio. Un affermazione a cui non feci altro che sorridere, dato che nessuno di noi nemmeno s’immaginava di poter essere il migliore del proprio villaggio. Più in là, ebbi la possibilità di osservare la maestosità della villa. Era grandiosa, enorme. Subito un piano per l’osservazione del territorio mi venne in mente. Ascoltai le parole del giovane Genin, e quindi gli risposi con tono calmo e pacato.
    <<Per il capo-squadra io direi Arashi Ika, così falliremo tutto questo schifo. Per quanto riguarda la divisione, mi troverei d’accordo. Io mi porto i due genin, e fingiamo di essere il vero corpo della spedizione, mentre voi due cercherete di entrarci di nascosto. Noi 3 rappresenteremo solo un diversivo, mentre la vera forza della spedizione sarete voi due. D’accordo? >>
    La prima mia affermazione fu fatta con estremo sarcasmo, mentre la seconda con un tono decisamente più serio. Inoltre, volevo trovare la piantina dell’edificio per orientarci meglio nelle terre nemico. Se qualcuno, però, avrebbe voluto sorvolare la struttura per osservarla dall’alto, non avrei avuto problemi ad evocare uno dei miei pterosauri dato che anch’io ero curioso di vedere il tutto dall’altezza di 800metri. Ma non avrei evocato nulla, per non sprecare il chakra e non evocare troppi animali. Ciò perché avevo in mente di evocarne uno dentro alla struttura. Sarei, invece, rimasto silenzioso finché non sarebbe cominciato il tutto.

     
    .
  10. scroccodile-dundee
        Like  
     
    .

    User deleted


    Shinsuke! Spero tu abbia finito di ripristinare tutto. L'ultima spedizione ha fatto scattare quasi tutti i sistemi di protezione del palazzo, se non hai fatto saremo scoperti.


    Ohi ohi novellino. Con chi ti credi di aver a che fare? Solo perchè quando sei fuggito eri un chunin e io un genin non vuol dire che sei meglio di me. Vuoi forse che inizi a vivisezionarti, eh?


    Tsk.. scenziato pazzo che non sei altro, peccato sprechi su questi esperimenti senza senso il tuo intelletto, altrim..


    Senza senso!?!? Ti rendi conto di quello che dici? Sarai pure forte, ma a quanto pare sei proprio cieco se non ti accorgi di ciò che presto avremo tra le mani.


    Voi due, vedete di finirla!


    Tsk.. E' arrivata anche lei a litigare con i due stupidi.



    Ahh basta, vado a controllare io le trappole e che tutto il resto sia apposto. Presto arriveranno altri ninja, anzi, vado di fuori a controllare.



    Shin Hyuga, shinobi di konoha Nukenin di grado D, impegnato in missione nemico della missione dell'Accademia.

    Si trovava fuori dalla magione, lui che sapeva benissimo come raggiungere il punto di ritrovo e come farlo in poco tempo. Ed ora era la, a mo' di vedetta, ad osservare cosa si stava avvicinando. Stava li, come un re sopra il suo castello, come un conquistatore sulla terra conquistata, ad osservare cosa si avvicinava.
    Il tempo di osservazione fu lungo, prima che il ninja di Konoha traditore dell'Accademia poté osservare un squadra di alcuni elementi avvicinarsi, molto cauta.

    Wow.. Fanno sul serio ora! Wotan, Chunin, Raizen.. Raizen... chunin, sconosciuto, sconosciuto, Ao.



    Un sorriso si dipinse sul suo volto, un'idea malsana pervase la sua mente. Subito, di corsa, scese giù, calcolando quale sarebbe stata l'ingresso da cui sarebbero entrati, vista la posizione, a disegnare sul muro dell'edificio una grande scritta.

    "JIRAIYA!"


    Un sorrisino malvaggio era ancora padrone del suo volto, mentre l'idea che gli era venuta in mente lo faceva godere all'impazzata. Il pennello ancora sporco di inchiostro veniva riposto nell'ascuccio, mentre il Nukenin spariva dentro l'edificio, facendoci un giro dentro per osservare che tutto fosse in ordine.

    Venite shinobi, non sapete cosa vi aspetta. Scenziato pazzo, confido in te.



    Edited by scroccodile-dundee - 30/5/2010, 02:00
     
    .
  11. Shinken Takatsui
        Like  
     
    .

    User deleted


    Infiltrazione [Parte 1]

    Una missione cominciata forse nel peggiore dei modi, in cui stavano sbagliando tutti. Le presentazioni erano andate nel verso sbagliato; gli shinobi riuniti in quella sala peccarono tutti di egocentrismo, come se l'approccio con i compagni di squadra fosse una specie di competizione da cui si poteva stabilire una scala di importanza e, di conseguenza, di merito. Persino Shinken, difronte a tale comportamento, si rese conto dei propri errori, che di certo non avevano fatto altro che infuocare ancora di più la situazione.
    CITAZIONE
    <<hmm. Bassino. Magari cresci in altezza, e fra qualche annetto potrai essere Jonin. Fino ad allora, però, vedi di essere un chunnin. Ma se proprio mi vuoi sgozzare… …fai pure. Non ho nulla da perdere. >>

    Eppure non riuscì a fermarsi davanti a quell'affronto.
    Appena lo shinobi di Konoha, confidante nelle apparenze del piccolo ragazzo, osò schernire il ninja di Oto, l'orgoglio nascosto del Jonin esplose verso il suo interlocutore. Ancora sorridente e con un volto fanciullesco, Shinken mosse il suo braccio destro proprio in direzione del ninja del paese del Fuoco. I tessuti muscolari si allungarono ed il braccio divenne improvvisamente più lungo, più forte, quasi fosse appartenuto ad una persona molto più grande, più sviluppata. I batteriAkuma no Hitonomi lv 3
  12. Capacità di poter modificare la propria massa fisica aumentandola o diminuendola massimo del 15%.
  13. erano oramai controllati ad un livello tale da non imporre più un lasso di tempo necessario per farli muovere, erano diventati un unico volere con la mente dello shinobi che oramai li dominava.
    [Braccio diminuito nel primo post del 15%= 58cm -> Braccio nelle condizioni normali= 75cm -> Braccio aumentato del 15%= 92cm]


    Contemporaneamente alla movimento e alla mutazione, il chakra aveva invaso l'arto superiore, il quale attraversato già dai batteri li sfruttò per potenziarsi ancora di più, utilizzando una tecnica~ Potenziamento Localizzato ~ Jitsuryoku Fuzen
    Consumo di Chakra: Medio-basso
    Seals: nessuno
    Elemento: Nessuno
    Tramite questa mutazione il possessore dell'Akuma no Hitonomi sarà in grado di potenziare le caratteristiche di una fascia muscolare per un brevissimo lasso di tempo grazie all'aiuto delle cellule infette dal batterio. Questa tecnica viene normalmente utilizzata per sferrare un singolo colpo più potente o per irrigidire oltremodo una parte del corpo per contrastare un attacco inaspettato, per questi motivi la sua durata sarà limitata ad un lasso di tempo brevissimo. Lo shinobi potrà potenziare di cinque tacche una caratteristica quale velocità, forza o resistenza per un singolo slot [che sia difensivo o offensivo] anche se, per via del sovrasforzo, non potrà riutilizzare nuovamente questa tecnica per un minimo di due turni. Inoltre, per via dello stress esercitato sulla musculatura, per il resto del turno in cui la tecnica è stata utilizzata, la zona interessata subirà un malus di due tacche nella caratteristica precedentemente potenziata.
    Nota: Questo è un "adattamento", gli adattamenti non si possono sommare ne eseguire in contemporanea. I Potenziamenti si sommano ad altri potenziamenti ma non influiscono nel massimo consentito per turno.
    (Livello: 4 / Consumo Attivazione: Medio)
    veloce, utile solamente in situazioni simili; era vero che sfruttare i batteri all'interno del proprio corpo permetteva di potenziarsi in maniera incredibile ma, come per ogni cosa nel mondo degli shinobi, tutto aveva un prezzo da pagare.
    [VelBase 600 +Tecnica[5TaccheVel] 725 = 725]

    Il braccio che fulmineo era non solo scattato verso il collo dell'avversario ma si era anche allungato nel mentre dell'azione, avrebbe cercato di afferrare per il collo il futuro compagno di squadra. Shinken non sapeva come il suo interlocutore avrebbe potuto prevedere o prevenire tale mossa, ma di certo non avrebbe potuto molto contro una simile velocità. Il suo intento però non era quello di uccidere o ancora meglio ferire, ma semplicemente quello di bloccare la trachea di Wotan; il corpo sarebbe tornato alle sue reali dimensioni (fatta eccezione per il braccio usato nel colpo che rimase più lungo) mostrando a tutti come le apparenze potevano ingannare, sopratutto se si parlava di shinobi.

    image



    - Hei piccino, ora ci credi alla favola dei Jonin? - Sorrise Shinken mentre con la mancina sembrava si stesse strappando la faccia. Una sostanza molto simile alla pelle venne tirata via, palesando finalmente i reali lineamenti del Jonin di Oto che, sempre sorridente, avrebbe lasciato all'improvviso il Chunin.

    - Abbiamo tutti sbagliato, chi più e chi meno. - Disse rivolgendo l'attenzione ai più. - Quindi ora dobbiamo recuperare se vogliamo completare questa missione. Mi presento solo ora con le mie originali fattezzen.b e mi scuso per questo. Ricominciamo e collaboriamo fino alla fine, tutti i risentimenti personali teniamoli per noi. Chiaro? -

    Non avrebbe espresso altre opinioni nel corso di tutto il tempo rimanente prima di entrare in azione.

    [...]

    CITAZIONE
    La villa è grande...molto più grande di quello che ci è stato detto...e questo è un grosso problema...la presenza di due sole uscite tuttavia ci rende la cosa un po' più semplice ma richiede la divisione del gruppo...potrebbero esserci trappole per quel che ne sappiamo e quindi credo che, prima di agire sia doveroso una perlustrazione della villa in modo tale da poterne conoscere i vari punti, magari ipotizzandone una pianta interna... Un altra cosa che non sappiamo è la potenza dei nostri avversari...non sottovalutiamoli...e sapere magari le loro ubicazioni sarebbe anche utile...avete qualcosa di utile ai nostri scopi? »

    Arrivato il momento, lo shinobi di Oto fece un passo avanti per rispondere al compagno. - Sono d'accordo con Ao su buona parte del piano; sicuramente la struttura sarà coperta da trappole o sistemi di allarme quindi, come proposto, non sarebbe male fare una piccola ricognizione...Questo però implica che non cercheremo di infiltrarci immediatamente; raccolte informazioni in un giorno torneremo qui quando meno se lo aspettano. Ritengo che sia meglio muoversi così unicamente perchè compiendo le ricognizioni potremmo essere scoperti.. siete d'accordo? - Guardo i Chunin presenti. - La divisione in due gruppi è un'ottimo diversivo, io sono in grado di estorcere rapidamente informazioni dai nostri amici rapitori ed inoltre posseggo una discreta quantità di risorse per non cadere in trappole o simili. - Sospirò - Quindi, probabilmente, io e Raizen punteremo dritti al cuore della missione: la ragazzina. Ah, sicuramente sono ben accette evocazioni da parte di chi le possiede, se avete modo di farlo dal cielo e terra contemporaneamente sarebbe l'ideale. -

    Infine aggiunse. - Rimandiamo l'assalto a quando sapremo qualcosa di più, per ora è troppo rischioso. -



    Edited by Shinken Takatsui - 30/5/2010, 13:52
     
    .
  14.     Like  
     
    .
    Avatar

    It's just YOU against YOU

    Group
    Y Danone
    Posts
    3,786
    Reputation
    +278
    Location
    Roma

    Status
    Anonymous

    La mia presentazione non fruttò gli effetti sperati, anzi, quasi tutti i ninja della stanza avevano incominciato a guardarmi stranamente. Invidiosi eh!? D'altronde vorrebbero tutti il mio carisma!
    Successivamente assistetti a un bel paio di scambi di battute tra il giovane che si diceva Jonin e lo stesso ninja che aveva avuto a che ridire con Raizen. Il jonin non andò molto per il sottile e reagì drasticamente alle parole dell'altro mettendo in luce dei movimenti degno di un vero Jonin. Sicuramente quel Wotan non era molto furbo, incominciare ancora prima dell'inizio della missione a farsi dei nemici anche all'interno della propria squadra era da totali idioti anche per un tipo come me.
    Questo qui finisce ammazzato, poco ma sicuro.



    Ascoltate le percentuali del foglioso che avevano ammesso una percentuale di fallimento il vecchio incominciò a urlare contro l'intera squadra. Io non ci feci caso più di tanto e mi limitai ad essere compiaciuto del segno d'intesa che avevo scambiato con l'altro ninja con cui sembravo avere qualche affinità dal punto di vista caratteriale. Subito dopo però fui prontamente smentito dalla reazione dello stesso Ao che sembrò mutuare completamente il suo carattere come i lineamenti del suo viso e la voce. Ascoltai in silenzio il suo discorso per poi commentare.
    Sei strano boy! Comunque hai ragione... Forza, dopo di me chi è il più figo?



    Giungemmo quindi davanti alla villa, anche se "villa" era un vocabolo molto diminutivo per quella struttura. Dalle informazioni che ci erano state date sapevamo che esistevano solo due entrate e le mura sembravano sicuramente molto robuste. Il primo a parlare fu Ao, che si mostro nuovamente più calcolatore di come mi era sembrato a una prima impressione. Poi si fece avanti il Jonin di Oto.



    CITAZIONE
    La villa è grande...molto più grande di quello che ci è stato detto...e questo è un grosso problema...la presenza di due sole uscite tuttavia ci rende la cosa un po' più semplice ma richiede la divisione del gruppo...potrebbero esserci trappole per quel che ne sappiamo e quindi credo che, prima di agire sia doveroso una perlustrazione della villa in modo tale da poterne conoscere i vari punti, magari ipotizzandone una pianta interna... Un altra cosa che non sappiamo è la potenza dei nostri avversari...non sottovalutiamoli...e sapere magari le loro ubicazioni sarebbe anche utile...avete qualcosa di utile ai nostri scopi? »

    - Sono d'accordo con Ao su buona parte del piano; sicuramente la struttura sarà coperta da trappole o sistemi di allarme quindi, come proposto, non sarebbe male fare una piccola ricognizione...Questo però implica che non cercheremo di infiltrarci immediatamente; raccolte informazioni in un giorno torneremo qui quando meno se lo aspettano. Ritengo che sia meglio muoversi così unicamente perchè compiendo le ricognizioni potremmo essere scoperti.. siete d'accordo? La divisione in due gruppi è un ottimo diversivo, io sono in grado di estorcere rapidamente informazioni dai nostri amici rapitori ed inoltre posseggo una discreta quantità di risorse per non cadere in trappole o simili. - Sospirò - Quindi, probabilmente, io e Raizen punteremo dritti al cuore della missione: la ragazzina. Ah, sicuramente sono ben accette evocazioni da parte di chi le possiede, se avete modo di farlo dal cielo e terra contemporaneamente sarebbe l'ideale. Rimandiamo l'assalto a quando sapremo qualcosa di più, per ora è troppo rischioso. -

    Alzai quindi il braccio destro verso l'alto mentre con l'indice indicavo la villa. Ok, incominciamo a fare un giro intorno alla villa e sono anche d'accordo sui vostri piani anche perchè fare troppe strategie non mi piace, meglio improvvisare! Guardai quindi Wotan che intanto aveva acconsentito a mettermi come caposquadra del mio gruppo ma con un tono sarcastico che non mi piacque per niente. Ora capivo perchè aveva già tutti questi nemici, e ne aveva appena guadagnato un altro. Non ero lì per farmi deridere dai un ninja di Konoha. Il mio viso non lasciò trasparire i miei pensieri ma mi limitai a sorridere compiaciuto. Io mi voglio caposquadra, Wozan mi vuole caposquadra, maggioranza vince! Nel mio gruppo comando io! YO! La furia nera di Oto vi sorprenderà!



     
    .
  15. Alexander Hima
        Like  
     
    .

    User deleted


    Time: 12:00



    E
    rano appena usciti dalla casa del loro mandante quando cominciarono a decidere la strategia su come procedere. La cosidetta villa che era il fulcro della loro missione era chiusa. Ci volevano altre dodici ore prima che le due porte si aprissero, quindi decisero di sfruttare tutto quel tempo in perlustrazione, oltre ad utilizzare quel tempo per vedere se vi erano altri modi per entrare in quella villa, modi che solamente i ninja potevano utilizzare. Un'altra cosa che decisero di fare era di dividersi in due gruppi o almeno così sembrava. Ad una prima perlustrazione del perimetro i cinque ninja si resero conto che effettivamente vi erano due porte, una sul versante nord l'altra sul versante sud, le porte erano alte quattro metri e larghe tre e sembravano non potersi aprire utilizzando la mera forza bruta. Nel tentativo di utilizzare il controllo del chakra per poter arrampicarsi lungo la parete esterna i ninja si resero conto del fatto che il loro chakra adesivo non risultava efficace, quasi come se la parete fosse stava imbevuta di una sostanza anti chakra. Non erano molte le cose che i ninja potevano ancora provare, e nel caso avessero voluto utilizzare gli pterosauri di Wotan per poter vedere se vi erano dei passaggi dal tetto della villa gli accademici si sarebbero accorti che effettivamente tutte le loro congetture erano state inutili possedendo la villa un tetto piatto della stessa consistenza delle pareti. A quanto sembrava la strada era obbligatoria, ovvero entrare da una delle due porte o da tutte e due insieme. Però era una cosa che dovevano scegliere i ninja stessi.


    Time: 00:00



    F
    inalmente era giunta la mezzanotte, fino a quel momento non vi erano stati avvenimenti di alcun tipo. Nessuno era entrato o uscito dalla villa. Adesso l'aria era pregna di un rumore assordante di ingranaggi e nello stesso istante le due porte si erano aperte, adesso il gruppo di ninja avrebe dovuto decidere come proseguire, se dividersi o entrare tutti insieme all'interno di quel loco, perchè la missione stava per iniziare, e avrebbero dovuto fare in fretta, prima che la porta si richiuda all'alba.
     
    .
12 replies since 8/5/2010, 12:42   382 views
  Share  
.