La Battaglia dell'Accademia

[H2] - Giocata/Battaglia Free - Aperta a Tutti i Ninja Accademici

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    No, mi dispiace, nessuna informazione reperibile su Keita Kitase.

    Che pena, dovreste riuscire a contargli i peli del culo a chilometri di distanza e invece non sapete che fine ha fatto.

    Accademia del cazzo.

    Non riusciva a dedicargli nessun altro pensiero in quel momento.

    Sempre gentile Raizen-sama.

    Si voltò iracondo per ribattere con serenità

    Risparmiati il tuo umorismo da quattro soldi, magari avrai qualche spicciolo in più per noi cretini che ci facciamo mandare al macello.

    Dopo quel’ultima frase si allontanò, non stette ad ascoltare se l’impiegata rispose o meno, sapeva solo che gli stava particolarmente antipatica, sempre ad imbellettarsi e a pittarsi nei più variegati modi mentre avrebbe potuto fare qualcosa di veramente utile.
    Si allontanò dall’ufficio che emanava un forte olezzo di scartoffie accompagnato dai suoi soli passi.

    Oggi questo posto sembra pullulare di gente, assai strano, di solito c’è solo qualche topo di biblioteca che si trasferisce da un’aula all’altra.

    Un sospiro annoiato colmò l’aere del silenzioso corridoio, era quasi rilassante quella luce soffusa, quasi, anche perché gli riportava alla mente i primi pallosi mesi di vita ninja.

    Che schifezza, come se dovessi uccidere con nozioni di semantica.

    Ora poteva tranquillamente essere un sensei, però veniva sovente ostacolato “non ha esperienza nel campo” non gli andava di essere secondo in nessun caso, e non avendo voglia di discutere rinunciava sempre.

    Odiosa burocrazia.

    Sentì una voce conosciuta sbraitare qualcosa probabilmente a degli studenti, ma non seppe dargli un volto preciso.
    Stava vicino ad una rampa di scale, giunse dal piano superiore la voce, non avendo voglia di salirla ordinariamente saltò sul corrimano per poi saltare direttamente sul piano superiore, o quasi.
    Appena giunto li, al terzo piano Raizen fu colpito da stupore, un kunai sfondando la finestra si piantò nel muro, distante da lui, pochi attimi e iniziò a sentire qualche grido seguito da delle esplosioni che come un grande coro intonarono una melodia potente e distruttiva, poi nulla, un calcinaccio lo colpì alla testa, non sapeva quanto era grosso ma fu sufficiente a fargli perdere i sensi.

    [...]

    Al suo risveglio pareva fosse nuovamente ridisceso all’inferno, dinnanzi a lui una vera e propria guerra si stava svolgendo, draghi, uccelli mantidi, era l’inferno per più di una creatura quel luogo.
    Quanto a lui era fortunato ad essersi beccato solamente un sasso sulla testa, ne vide uno con un po’ di sangue, non era troppo grosso, ma era stato quello a colpirlo.

    Che culo.

    Fu l’unica cosa che riuscì a dire vedendo parte dell’edificio sventrata, da li, grazie al muro crollato riusciva a dominare perfettamente la situazione, vedeva tutto e tutti, avendone avuto la possibilità poteva muovere tutte quelle persone come burattini.

    Questa accademia ha già avuto troppo dal sottoscritto, restituendo poco e nulla.

    Osservò i calcinacci attorno a lui, di tutte le taglie e qualità, compose un sigillo e si trasformò in uno di essi, con qualche spuntone di ferro qua e la per fare un lavoro veramente preciso, li in mezzo era invisibile, sotto di lui: IL MONDO.
    Se fosse stato possibile vedere i suoi occhi si sarebbe potuto vedere come vagassero da una parte all’altra cercando di acquisire più informazioni possibile.
    Li nessuno sarebbe andato a cercarlo, o almeno così sperava, dopotutto chi poteva preoccuparsi di un calcinaccio tra i calcinacci?
    Stette ad osservare, sotto di lui nessuna persona a lui cara cercava la morte per difendere un edificio rappresentate un enorme illusione.
    L’accademia, simbolo dell’unione tra i villaggi, la bandiera sotto cui i ninja dei 4 grandi villaggi combattono, patetici e smidollati che agiscono per la pace e l’equilibrio senza però dare per esse un vero e reale contributo.
    Raizen ne era cosciente, forse l’unico tra quegli stolti a comprendere che dopotutto era una guerra continua, anche se non veniva chiamata o vissuta in quella maniera, lui ne avrebbe ricavato quanto più possibile.
    Magari dopo sarebbe intervenuto, ma per ora si limitò ad osservare, una volta finite le informazioni da apprendere avrebbe potuto dare una mano a coloro che contribuivano ad un si grande favore.
    A quanto pareva il conflitto era stato avviato da un bel paio di nukenin, tutti traditori dell’amata accademia, per qualcuna di quelle taglie avrebbe potuto abbandonare il suo trespolo.

    Chissà quanti babbei stanno scoprendo tutte le loro carte in questa lotta

    Guardò per primi quelli più vicini a lui, Febh o Jasmine, colui che gli aveva insegnato a rimanere attaccato ai soffitti pareva avere un contratto di richiamo con delle lucertole, ne aveva evocato una di dimensioni molto buone, a giudicare dalla parete intatta alle sue spalle ne aveva usato le capacità per farle togliere i kunai dalla stessa, non sapeva se poteva avere qualche abilità innata, di lui sapeva poco e nulla.

    A quanto pare hanno tutti delle buone bestie da compagnia.

    Lentamente grosse colonne di fumo portavano le più strane creature provenienti da chissà dove, un kiriano evocò una creatura che pareva un demone, ma viste le dimensione ridotte e le ali sulle spalle probabilmente era una di quelle accozzaglie di bestie di cui non ci si poteva fidare, ne aveva sentito parlare in qualche leggenda, e generalmente nascondevano sempre qualche abilità speciale che a Raizen venne mostrata poco dopo: potevano trasformarsi in uccelli.
    Anche Itai, il kiriano fino a poco prima misterioso per via della sua posizione, non pareva voler scoprire la sua innata, Raizen attese.

    Prima o poi qualcuno ti stuzzicherà a dovere.

    Fece la sua entrata in scena anche il mizukage, l’aveva già conosciuto, e sapeva che evocava coccodrilli, e non si smentì, mostrò nuovamente la sue evocazione e una tecnica con cui riuscì a placare l’incendio abbastanza rapidamente.

    Acqua, beh, kiriano doc dopotutto, probabilmente è pure patriottico.

    Un konohaniano ebbe la buona idea di richiamare una rospo, pareva l’avesse utilizzato anche lui come Febh spazzando via qualche kunai.

    Non sapevo che qualcuno avesse recuperato quel vecchio viscidoso contratto dai meandri del palazzo dell’hokage.

    Vide poi Brando, cadde dal cielo con un qualcosa che definire enorme era poco.

    Porca puttana, non sapevo esistessero insetti così grossi.

    Poco dopo la gigantesca mantide scomparve, Brando la sostituì con una molto più modesta, da combattimento probabilmente, vista la corporatura che la rendeva lievemente diversa da quella appena scomparsa.
    Pareva cavarsela con le s ue abilità e i suoi sottoposti non pareva necessitare d'aiuto, in caso contrario Raizen si sarebbe potuto scomodare.
    Dopo vide un piccoletto vestito di bianco nel campo di battaglia.

    Ahahaha hanno fatto il candeggio a papà gambalunga, che razza di ninja!
    È pure mascherato!


    Quello strano tipo in mezzo alla confusione risultava essere particolarmente fuori posto, una chitarra elettrica nel valzer di Vienna.

    Che sagoma.

    Nelle pareti dell’edificio si potevano contare le innate più disparate, anche un Uchiha era sgusciato fuori da una finestra, quegli occhi erano inconfondibili.
    La situazione si fece più pericolosa, un drago sputando un muro di fiamme fece cadere come pere cotte tutti i ninja, sotto di loro gli avversari ad attenderli.

    Ci sanno fare, gli hanno fatto perdere la posizione di vantaggio.

    Ma i valorosi ninja accademici erano pronti a dar risposta, le prime tecniche speciali iniziarono a mostrarsi, il candido senese che pareva un presentatore televisivo (Moreno Morello X°D) aveva la capacità di manipolare una particolare sabbia nera con cui creava varie armi, il colore insolito faceva pensare a qualcosa che non fosse ricavata dal normale terreno, non sapeva se fosse metallica o meno visto il colore, ma le armi che produceva parevano essere pericolose, da come lanciava le sue armi però pareva riuscire a controllarle.

    Ecco chi mi ricorda il bastardello!
    Quel lurido bastardo che sfidai al primo chunin.


    Ed erano simili, entrambi controllavano il metallo, ma la sabbia dell’accademico era molto più utile ai fini strategici.

    Bene, se mai dovessi trovarmi di fronte il correttore ambulante non sarò certamente impreparato.

    Non credeva che quella temibile innata che gli aveva dato così tante rogne fosse propria di un ragazzino con un così pessimo gusto.
    Un altro sunese intanto liberandosi dal ciarpame che aveva addosso parve acquistare maggior velocità.

    Che tecnica antica e di poco gusto, potrebbe anche aggiornarsi, la limitazione mediante i pesi è così antica.

    Nonostante i commenti sarcastici di Raizen il sunese non era da buttar via, ancora immaturo nell’utilizzare le sue abilità forse.
    Dopo il konohaniano parve attivare una strana tecnica, Raizen non poteva vedere al meglio ma era sicuro che il ninja aveva mutato qualcosa nei suoi occhi, forse vi era comparso un alone rosso, lo insospettì probabilmente sapeva di cosa si trattava, Nasuto, e dio solo sa in quanti ne parlano di lui, aveva un legame con i rospi e un abilità simile, che tale abilità fosse comune?
    Tuttavia non riuscì a capire di cosa si trattava, si sarebbe dovuto avvicinare per comprendere al meglio.
    Hamano finalmente fece la sua mossa, conosceva quel sunese, era stato un suo compagno, aveva degli occhi formidabili, veramente incredibili, chissà perché non li sfruttava, al momento si limitava a far sfoggio della sua forza.
    Il mizukage ancora non si sbilanciava, non aveva mostrato nulla di non visto, estremamente noioso al contrario di Itai che con un jutsu di vento potenziò la precedente fiammata del konohaniano.

    Idea eccellente, bravo biondo.

    Intanto un altro sunese nel tetto dell’edificio aveva a che fare con due avversari, attivò una tecnica che gli permise di soffiarli via semplicemente buttando fuori l’aria dai suoi polmoni, non sapeva se era un abilità innata oppure una tecnica ad utilizzo immediato che gli permetteva di farlo, nel secondo caso una tecnica simile sarebbe stata parecchio interessante.
    Tra gli altri ninja nessuno era degno di particolare nota.

    Quante gente, l’accademia è particolarmente fortunata oggi, in un normale giorno di attività questi tizzi l’avrebbero rasa al suolo.

    Guardò tra le file nemiche.

    Strano, tutti traditori ma nessuno ha ancora mostrato abilità innate, generalmente le schiappette se ne stanno a casa, possibile che dopo aver visto i feroci attacchi degli accademici non ribattano?

    Attese una risposta alla sua domanda sperando che in caso fosse positiva lui non venisse individuato da qualcuna di esse.
     
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