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-Max.
Creazione di un mostro
Shin protesse Ayame dai suoi aggressori e poi volò via, portandola al sicuro dall’altra aprte dell’accademia. Poi, come gli avevo ordinato volò nuovamente da me. Proprio in quel momento stavano per arrivare i due nemici che parlavano contemporaneamente. Atterrò al mio fianco e prese la spada, rigirandosela con una maestria paurosa tra le mani. Shin era il guerriero perfetto. Il Tengu che era tornato dal mondo dei morti.
Si formarono anche molteplici specchi di chakra ma non riguardavano me. Io ero carne per quei due ninja con i piercing. Sputai a terra e attesi.
«Che razza di storia è questa?» dissi alzando la lama davanti a me. L’attacco di uno dei due non si fece attendere, cercò di affondare nel mio fianco destro, portai la Kage no Sori sul fianco e fermai l’offensiva [Riflessi (+ ½ Basso): 650], poi la stessa lama cercò di tagliarmi la gola e non ebbi problemi a rialzare la mia fino a intercettare quella del ninja [Riflessi (+½ Basso): 650]. Non mi curai dell’attacco alle spalle, non mi curai dell’altro ninja. Sapevo che a proteggermi c’era Shin. Difatti mentre l’altro cercava di pugnalarmi alle spalle il Tengu sferrò un micidiale fendente ascendente, colpendo la sua spada per deviarla totalmente dal suo intento.
«Non ho tempo per voi, mi spiace. Shin, dobbiamo andare in alto. Prendi anche Febh, quello della lucertola.» Shin, che mi copriva le spalle annuì e voltando le spalle al suo avversario in un solo istante mi afferrò per la vita e mi sollevò senza il minimo sforzo, volando basso e veloce fino a intercettare Febh poco distante da li. Qualsiasi cosa stesse facendo l’avrei sollevato con la forza, volando in alto. Buttai uno sguardo sempre verso i due avversari, tenendo pronta la spada casomai arrivassero attacchi a distanza.
«Febh! Sei pronto?» allungai la mano destra verso l’otese, il vento prese a vorticare attorno a noi ei si compattò ben presto in una sfera dal diametro di una decina di centimetri. Con un ulteriore sforzo la compressi ulteriormente, facendola diventare ancora più piccola. E potente. [Potenza (Impronta Vento III): 65->73]
Appena Febh eseguì persino il suo Jutsu il Kazegan divenne un’arma spaventosa che non avevo mai visto e mai usato prima d’ora. Una sfera minuscola che vorticava vistosamente, in preda a una furia elettrica immensa e contemporaneamente il vento al suo interno che collassava continuamente per la compressione che gli avevo imposto. Io e Febh avevamo creato un mostro. [Potenza: 73 + 48->120]
«Meravigliosa.» dissi con un’esaltazione malata dipinta sul viso, mentre ci portavamo più in alto del drago di Hoshiko di una decina di metri.
«Shin scagliaci con quanta più forza puoi contro quel drago.» dissi al Tengu che continuò a salire finché non distammo trenta metri dal drago.
«E vienici a riprendere! Ora Shin!» Shin caricò i suoi muscoli di chakra e sollevandoci come fossimo due bambole di pezza ci lanciò verso il basso con tutta la sua forza [Forza: 675]. Volammo verso il basso, tenevo il braccio con su quella creazione mostruosa leggermente arretrato, pronto a schiacciarlo contro il busto avversario con tutta al velocità che potevo imprimere in un solo momento. L’altra mano la tesi verso Febh. Stando a quanto dovevamo fare secondo il piano, lui doveva correggere la traiettoria del lancio se per caso la tizia si fosse scansata. Schizzando verso il basso come dei fulmini fummo a ridosso del drago in un solo istante.
Miravo alla schiena di Hoshiko, appena fui ad una distanza adeguata, un paio di metri, feci scattare in avanti il braccio in avanti molto velocemente [Velocità (+Basso): 675], cercando di infrangere la mostruosa tecnica sulla schiena della donna. Avrei anche salvato quelli che stavano subendo un eventuale controllo dell’ombra nel momento in cui l’avessi colpita. Se tutto fosse andato come previsto una forza propulsiva avrebbe spinto la ragazza verso il basso. Io, per non rimanere coinvolto nell’esplosione, mi gettai verso il basso, pregando che Shin mi venise a prendere.
Il Tengu dopo avermi lasciato cadere era schizzato verso il basso anche lui approfittando poi della pausa che avrei avuto per usare la tecnica per superarmi e afferrarmi al volo. Se per caso non fossi riuscito a colpirla al primo colpo avrei distaccato il Kazegan dalla mano, decomprimendolo e facendolo viaggiare come una saetta impazzita per un tratto brevissimo fino a farlo scontrare con il petto di Hoshiko, mi sarei lasciato cadere anche in quel caso, aspettando che Shin mi prendesse al volo.
Quindi, una volta a terra, mi fermai annaspando appena per la fatica, sentendomi carico e tremante per la scarica di adrenalina che l’azione aveva comportando. Risi, anche se non fosse andata bene avrei riso lo stesso per sfogare o la gioia o l’adrenalina.
Perché, in qualsiasi caso, avremmo fatto vedere quanto i ninja accademici se presi insieme potessero diventare pericolosi..
