La baracca nella foresta

[Ambientazione]

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  1. Kuronekochan
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    Una Mattina Qualunque.
    Cronache di Oto; Parte Prima



    Durante tutto il tragitto verso la baracca, Devon rimase immerso in un silenzio insolito. Aveva modificato la propria andatura per tenere il passo del Mikawa, ma questo non sembrava provocargli grandi problemi. I suoi movimenti però mancavano di fluidità e risultavano quasi sempre un poco forzati, neanche vi fosse un qualche impedimento di fondo. Tale dettaglio ovviamente apparve chiaro allo sguardo attento di un Diogene di sicuro sulla difensiva, ma oltre a questo dettaglio non vi furono altri particolari degni di nota. Una volta giunti all'interno della precaria costruzione, il ragazzo si guardò attorno, finendo per accigliarsi, più irritato che perplesso, ma pur rimanendo sempre molto controllato. Non trovando dove sedersi, rimase in piedi con le braccia incrociate.

    Ogni cosa a suo tempo. - Unì a queste parole uno dei suoi sorrisi carichi di cortesia artificiale. - Rinnovo le mie scuse per quanto accaduto al vostro corpo di guardia. - Chinò leggermente il capo. - La maggior parte di loro dovrebbero riprendere a muoversi fra un paio d'ore.. - Un lampo di luce malevola attraversò il suo sguardo, mentre le pupille si dilatavano. - ..anche se probabilmente alcuni di loro moriranno. - Tutta la faccenda sembrava divertirlo non poco, ma a tradirlo erano solo gli occhi. - Dipenderà dalla loro determinazione a vivere. - Voleva rimanere sul vago e l'artificiosità della sua voce sembrava sottolinearlo. - Arreco disturbo se fumo?


    Attese qualche secondo di cortesia, prima d'infilare una mano nel farsetto. N'estrasse un piatto contenitore d'argento, accompagnato da uno zippo del medesimo materiale. Il suono raschiante dell'acciarino produsse una fiamma d'un verde acceso, dando fuoco alla punta di una sigaretta lunga e sottile. L'odore era dolciastro, con un retrogusto di fiori. Pizzicava le narici ed era per questo tendenzialmente fastidioso, piuttosto che sgradevole. Prese un ampia boccata, senza per questo staccare lo sguardo dal Mikawa, con l'imperituro sorrisetto stampato sulle labbra anche quando stringevano il filtro.

    Rappresento un associazione di rispettabili uomini d'affari. - Saltò di netto i preamboli, passando direttamente al fulcro del discorso. - Nell'ultimo periodo abbiamo guardato con vivo interesse alla vostra opera. - Mostrò la dentatura perfetta, il cui candore sembrava ogni volta di più terribilmente innaturale. - Lungi dal mancarvi di rispetto, vi chiederei la cortesia di omettere la parte in cui cercate di negare. - Prese un altro respiro, impregnando ancora di più l'aria di quell'afrore pungente. - Purtroppo non dispongo di tempo a sufficienza per intrattenermi con voi in un gioco di sotterfugi ed abili smentite. - Inarcò giusto un sopracciglio, con aria accomodante. - Detto questo, volevo rendervi noto che con tutta probabilità i nostri rispettivi progetti vantano diversi obbiettivi comuni.
     
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