La baracca nella foresta

[Ambientazione]

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  1. Febh
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    È colpa tua. Ratty

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    [Quando l'orologio si fermò]

    Le verità scoperte nel vecchio laboratorio erano sconvolgenti persino per una persona come Febh Yakushi, che faceva dell'ignorare i problemi il suo stile di vita. Ci ha mentito. Peggio, ci ha presi tutti per i fondelli, e la avrebbe fatta franca...non era morto, capisci? O meglio, è morto, ma si è ucciso da solo, una specie di clone mentale o roba simile. Il serpente non è mai morto. Spiegava concitato, nella buia stanza dell'amministrazione, mentre passeggiava nervosamente, avanti ed indietro. Volevamo andare subito all'assalto con Diogenes ma poi abbiamo deciso di aspettare e pianificare meglio la cosa. Il serpente è abile, pericoloso. Va schiacciato come si deve o riprenderà a muoversi.

    La lucertola sulla scrivania lo fissava come se non gliene potesse fregare di meno. Era abituata ai momenti teatrali dello Yakushi...quando quel ragazzo si annoiava o trovava qualcosa di troppo difficile da nascondere sotto il tappeto finiva sempre per fare lunghe filippiche per il puro piacere di farlo. O forse servivano per mettere un briciolo di ordine nel caos assoluto che chiamava cervello. Va detto che l'ultima tirata era stata per l'assenza di soia nel ramen della cena, ed in quell'occasione il tono era ancor più funebre, quindi queste uscite non erano affatto utili a valutare la serietà dell'argomento. E poi Iwa. Febh battè le mani tra loro. Quel cretino mi chiede di controllare i conti, vedere se qualcosa mancava o suggeriva attività del Nidaime, cosa che ho fatto con grande fatica. In realtà aveva usato il metodico Ssalmertz, una delle sue lucertole, quindi non aveva mosso un dito. E poi quel deficiente parte con Shiltar e quattro disgraziati in una missione suicida da cui non è tornato quasi nessuno! Ti rendi conto di che razza di gatta da pelare mi ha lasciato? E ora con chi mi associo per mettere fuori gioco il Nidaime? Con quello svitato che gioca coi serpenti? La lucertola continuava a guardarlo con assoluta indifferenza.

    Febh si schiaffò una mano in fronte. Immagino sia tutto da mettere in attesa...e poi abbiamo perso uno dei pochi ninja decenti di questo villaggio, temo ci saranno tempi duri... Il che intendeva che probabilmente avrebbe dovuto mettersi ad accettare missioni da svolgere di persona, il che implicava lavorare. Dannazione. Battè un piede a terra, crepando il pavimento in legno, quindi si voltò verso la finestra, dove la luna, gelida, salutava il villaggio del Suono. Ma dovevi proprio andare a farti ammazzare, stupido bestione?
    Io dico che non è morto. Ssalar commentò per la prima volta in quella serata, allungando la lingua prensile ed afferrando il rapporto sulla missione di Iwa, per poi portarsela in bocca e masticare. Credo sia un rapporto abbastanza accurato. Replicò lo Yakushi con tono piatto. E da quando mangi la carta? Devo portarti da uno strizzacervelli? L'animale finì di masticare e buttò giù. SSsemplicemente facevo sSSsparire una cosSsa inutile. Non pensSSso che qualcuno posSSsa far fuori il Mikawa. SSscommettiamo che tornerà quando meno te lo asSSspetti?

    Febh tacque qualche istante.

    Questa è una scommessa che spero vivamente di perdere.


    [L'orologio riprende a muoversi]

    Una sagoma si mosse tra gli alberi, saltando da un ramo all'altro. Un messaggio, trovato quasi per caso, lo aveva avvisato di un ritorno inaspettato, e lì per lì era rimasto in bilico tra una sensazione di euforico entusiasmo e di tremenda violenza. Qualcuno era tornato, e questa era una splendida notizia, sotto molteplici punti di vista. Ma al contempo era tornato dopo essere sparito senza dir niente a nessuno ed ora era riapparso, il che meritava quantomeno un pugno sul grugno.

    La figura che si avvicinava alla baracca segreta era massiccia, quasi informe, ben diversa dal normale aspetto longilineo dell'Amministratore di Oto. Forse portava qualcosa con sè, o magari aveva un qualche strano equipaggiamento, ma qualunque cosa fosse non rallentava i suoi spostamenti, comunque fluidi e precisi. Atterrò dopo pochi minuti nel luogo dell'incontro. Sembrava ci fosse già qualcuno, o perlomeno aveva questa impressione. Raggiunse l'ingresso, bussò nella maniera adeguata, con tutti i segni concordati. Non era il suo primo incontro segreto.

    Poi finalmente entrò per raggiungere i cospiratori.



    Prima che tu faccia inutili domande...sappi che una lucertola con un pessimo senso dell'umorismo verrà uccisa prossimamente. E, oh, ti devo un pugno di quelli molto dolorosi per questo scherzo della sparizione.

    E non avrebbe spiegato altro al riguardo.
     
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27 replies since 21/2/2010, 14:53   966 views
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