Ciò che non dovrebbe venire svelato

[F12] | Energia Blu + Quest di Addestramento + Varie per Raizen

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    Ma dove sarà quell'imbecille??

    Sapeva solo che sarebbe arrivato un ninja da Konoha, sperava solo che non fosse qualcuno che gli stava sulle scatole.

    Almeno è una missione facile...certo però che star lì a far la guardia a un gruppo di archeologi... Sbuffò, seduto su una roccia al lato del sentiero. Non aveva di che lamentarsi, a dirla tutta, dato che era una missione di un certo rango, con pochi rischi e ancor meno cose da fare. L'unico problema sarebbe stato un eventuale attacco di briganti o saccheggiatori che volessero rubare i tesori del tempio.

    Ad ogni modo poteva solo aspettare che l'altro ninja arrivasse.
    ___________________________

    Incidentalmente, proprio Raizen era stato convocato per quella particolare missione. Per un neochunin non era male, quantomeno avrebbe aggiunto qualcosa al suo curriculum.

    Il viaggio non sarebbe stato particolarmente duro nè lungo, ma per tutto il tempo lo Shinobi avrebbe avuto un vago senso di inquietudine, come di agitazione interna, ma senza riuscirselo a spiegare.
    _________________________

    Quando i due riuscirono a incontrarsi, Febh avrebbe palesemente espresso il suo disappunto con un TU??? Carico di disprezzo e al contempo di sorpresa. Considerando le specifiche di missione, non si aspettava certo quel tizio..

    Ad ogni modo dall'incontro all'arrivo ci vollero appena due o tre ore.
    I due ninja si trovarono davanti a un'alta parete di roccia, alla cui base, ben nascosta in mezzo agli alberi e agli arbusti, stava una grande porta di metallo incisa finemente. Gli archelogi la avevano ripulita accuratamente, prima di cominciare a studiarne le iscrizioni, ed ora sembrava nuova.

    Pensa te gli scherzi del destino... Avrebbe detto lo Yakushi. Hanno trovato questo posto per caso da quei documenti che abbiamo recuperato tempo addietro assieme al tizio di Suna.
    E' saltato fuori che è un qualche antico santuario ninja, o cazzate varie, quindi l'accademia ha assoldato un gruppo di studiosi per indagare. Ora sono dentro, accampati nella seconda sala..sembra che qui le cose vadano avanti da qualche mese, e che abbiano trovato dei manufatti niente male.


    Secondo le informazioni che mi hanno dato, questa porta può essere aperta solo una volta ogni due giorni, esattamente a quest'ora, per pochi minuti al massimo.. Dobbiamo mettere le mani sui simboli e spingere, molto semplicemente. Spiegò indicando i quattro segni simili a una mano incisi, due a due, su ciascuna delle due ante. Forza, muoviamoci!

    Ma per quanto si sforzassero, le porte non si schiodarono dalla loro posizione. Ma che diavolo? Impegnati maledizione! Ma nulla, non doveva essere una questione relativa alla forza...

    E intanto la breve finestra in cui la porta poteva venire aperta terminò. I due shinobi rimasero all'esterno come due perfetti imbecilli, sudati e stanchi per lo sforzo inutile. Oh, stupendo! E' già chiuso! Ora ci toccherà aspettare altri due giorni!! Battè pesantemente il pugno sul metallo, giusto per sfogare un pò di frustrazione.

    Ma perchè non ha funzionato? Ed ecco che il sospetto gli attraversò la mente. Aspetta un attimo...vuoi vedere che..? Gli sembrava improbabile che all'accademia facessero dei simili errori di valutazione....ma in fondo già altre volte si era ritrovato nei casini per via della burocrazia e l'organizzazione di quel posto. Gettò a Raizen uno sguardo sbilenco, tendendogli la mano aperta a palmo. Prova un pò a spingermi, più forte che puoi. Lui avrebbe fatto altrettanto.

    E come era prevedibile, vista la superiorità fisica dello Yakushi, Raizen sarebbe stato spinto con una forza superiore a quella che poteva contrastare.
    CI AVREI GIURATO! E' COLPA TUA!! prese a frugare freneticamente tra le tasche, tirando fuori il rotolo coi dati della missione, lo aprì e indicò con veemenza un punto al foglioso. VEDI QUI? BISOGNA APPLICARE UNA FORZA SIMILE SUI DUE LATI O NON SI APRE!!! POTEVI DIRMELO CHE SEI COSI' SCARSO E MI SAREI TRATTENUTO, MALEDIZIONE!!!!

    Calmati un attimo i bollenti spiriti, lo Yakushi cercò di fare un pò d'ordine. Vabbè, non è un grosso problema. Dopotutto dobbiamo evitare che ci siano furti o roba simile...tra i tizi all'interno ci sono già dei ninja esperti di trappole, quindi non siamo indispensabili là dentro..fra due giorni apriremo la porta, vedrò di limitarmi un poco.... fece qualche passo, lasciandosi poi sedere con la schiena contro un albero. Passeremo due divertenti giornate a guardare i disegni sulla porta....

    Sulla porta, incisioni filiformi disegnavano due figure umanoidi con le mani rivolte in avanti, a palmi aperti. Una aveva un paio d'ali e degli strani occhi grandi. L'altra aveva alle spalle delle alte fiamme e altri segni di distruzione. Al centro tra le due, a cavallo tra le ante della porta, stava un'immagine simile a Fuujin, il Dio-Demone del vento, da cui partivano due refoli di vento a cingere e collegare le altre due figure. Certo che se ne fumavano di roba nei tempi antichi... Fu il commento colmo di sensibilità artistica dello Yakushi.

    Passarono alcuni minuti, durante i quali Febh aveva già finito il Sudoku che si era portato dietro, e giocando a Tris sulla sabbia era riuscito a perdere per tre volte contro sè stesso. Al colmo della noia, si sarebbe rivolto verso Raizen. Ok, mi sto impallando. Cambio di programma. Che ne pensi se in questi due giorni provo a far diventare te più forte, invece che dovermi trattenere io??

    Era palesemente una domanda che non ammetteva un no come risposta. Cominciamo con qualcosa di Soft. Sogghignò. Era tempi di divertirsi.

    Armeggiò qualche istante con lo Zaino, poi lanciò al foglioso il capo di una corda. Reggimela un attimo. Raizen avrebbe scoperto, dopo averla afferrata (o peggio ancora se la avesse toccata con altre parti del corpo), di non poterla più lasciar stare [Tecnica dei Fili - Adesione 625] Si parte

    Una goccia di sangue e un sigillo dopo, Raizen sarebbe stato strattonato da una forza a dir poco mostruosa! Una enorme lucertola correva a velocità folle [575] sfrecciando tra gli alberi e i cespugli, volando sulla parete di roccia con le porte e poi svoltando ancora, girando per tutta quella regione senza particolare criterio. E con Febh in groppa, all'altro capo della corda, era palese che il Foglioso potesse soltanto essere trasportato...e a meno di correre a sua volta, e mantenere una buona velocità di crociera, sarebbe finito a brandelli contro un ramo, o un sasso, o quantomeno si sarebbe visto grattugiare via un bel pò di pelle dal terreno.

    Avanti, avanti! Lo canzonava. Devi correre veloce almeno quanto Swift per evitare di sfracellarti, principessa! E col solo chakra non ce la puoi fare. Avanti, impegnati! E rideva, rideva. Oh, come se la rideva!

    E davvero raizen avrebbe solo potuto cercare di correre. Correre, diventare più veloce e al contempo schivare i numerosi bersagli, il tutto con le mani impegnate. Se anche avesse provato ad aiutarsi arrampicandosi lungo la corda, dei piccoli scoppi di Repulsione ben mirati gli avrebbero fatto perdere la presa, pur mantenendolo prigioniero.

    CITAZIONE
    Corri per almeno due ore per via di questa divertente tortura di Febh. così allenerai la tua velocità :guru:
    Ovvio che la cronaca minuto per minuto non è quello che voglio, ma piuttosto descrivi la faccenda in generale, cercando di darle spessore e interpretazione.

     
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    Da ore rigirava tra le mani la “richiesta” di adesione ad una missione di sorveglianza speciale, da ore si domandava perché la chiamassero richiesta se poi aggiungevano che un rifiuto non sarebbe stato accettato.

    Che palle, l’ultima missione simile era...era...

    Non sapeva che aggettivo dare a quel genere di missioni.

    Pallosa, si un aggettivo comune senza particolari fronzoli è quello che si addice a missioni insulse come questa.
    Ma dopotutto oggi è una giornata ancor più pallosa, almeno fingere di darmi da fare sarà meglio di non fare nulla.


    Si gettò il nero mantello sulle spalle e dopo aver aggiustato il coprifronte partì, lievemente irato, i suoi passi parevano più che altro scatti d’ira.
    Mentre camminava però, quel tragitto ormai familiare, pareva trasmettergli uno strano senso di inquietudine, si guardava sovente intorno, dubbioso.
    Lentamente quel senso di inquietudine gli fece dimenticare la rabbia e il suo passo divenne più rilassato, giunse al punto d’incontro ormai rilassato, col capo chino per la noia, una voce conosciuta lo destò dai suoi pensieri con un ceffone.

    JASMINE?!?

    Lui! Proprio lui! Gli avevano nuovamente messo alle calcagna l’otese svitato!
    Era lievemente in ritardo e sapeva che in qualche modo avrebbe scontato ogni secondo.
    Tra l’altro il suo viaggio non era nemmeno terminato, odiava quando l’accademia gli faceva fare viaggi in più tappe, per lui erano solo perdite di tempo, soprattutto se sfruttate per avere a che fare con Febh.

    Maledizione.

    Fu l’unica parola che, come uno scoiattolo, turbinava per la sua mente.
    Dopo un altro paio d’ore di cammino giunsero ad un’alta parete rocciosa alla cui base stava una porta metallica che, nonostante fosse antica si mostrava in ottime condizioni.

    Oh comprendo, sembra quasi uno scherzo del destino che abbiano mandato noi in sto posto.

    Ascoltò le istruzioni di Febh e si preparò a spingere, ma per quanto puntava i piedi a terra non riusciva a smuovere le due ante, l’otese aveva già trovato la soluzione

    Oh! Un classico, la si deve aprire in due e si deve avere la stessa forza, son fissati con l’equilibrio.

    Un breve commento prima di spingere sulla mano dello yakushi e notare che quest ultimo era diventato più forte.

    Jasmine! Datti una calmata, qui la colpa è tua, dovevi aggiornarmi te, dall’ultima volta che ti ho visto non è cambiato nulla, ho solo qualche benda in faccia, sei te che ti sei allenato.

    Sorrise quando un piccolo flash gli illuminò il cervello.

    Capisco, dopo l'ultimo incontro hai avuto una piccola crisi di inferiorità e ti sei dato da fare e?


    Solo dopo la proposta di Febh notò i fini disegni che componevano sul portone un accurato disegno.
    Si accigliò mentre osservava i disegni, trovò nostalgico osservare quel disegno, solo poco dopo si accorse che quella sottile nostalgia era ben più strana del disegno, rispose al commento di Febh senza distogliere lo sguardo dal disegno da cui pareva voler trarre più significati rispetto a quelli li riportati.

    Già.
    È strano.


    Parole sconnesse non supportate da alcun pensiero.
    Scosse la testa per riprendersi quando Febh gli fece una proposta di addestramento.

    Mh, ok, ci sto.
    Chissà come ci rimarrai di cacca quando ti renderai conto di dover nuovamente allenarti per essere superiore al tuo "allievo".


    Afferrò al volo la corda lanciatali dallo Yakushi per poi notare con dispiacere che non si staccava dalle sue mani.

    Oh merda.

    Armeggiò con foga cercando di staccarsi la corda dalle mani, ma più cercava di toglierla dalle mani più superficie gli offriva per attaccarsi alle stesse, sgranò gli occhi, Febh ne aveva in mente una delle sue.
    Non riuscì nemmeno a teorizzare un suo probabile piano che si sentì strattonare da una forza impressionante, vide un enorme lucertola prima di impattare con la faccia sul suolo.

    Idiotaaaaaaaaaaaaaaa

    Mangiò probabilmente un po’ di terra mentre appioppava i più svariati aggettivi disprezzativi in tutte le lingue del creato a Febh, fece tre capriole prima di stabilizzare un po’ l’equilibrio, i vari cespugli sparsi per il percorso casuale della lucertola non lo aiutavano di certo, men che meno gli alberi!
    Ogni volta che la lucertola curvava lui sbatacchiava tra gli arbusti come una pallina nel flipper di un bambino iper-attivo.

    Ma crepa!

    Seppe dire solo quello mentre Febh lo spronava a dare di più, ma almeno quelle parole gli permisero di individuare il suo obiettivo.

    Fantino dei miei stivali!

    Si, doveva raggiungere Febh, cercò di adattarsi al passo del lucertole cercando di procedere a grandi falcate aiutandosi di quando in quando con il chakra repulsivo in modo di procedere a grandi balzi, ma era inutile il lucertolone tirava come un trattore mentre Raizen sembrava un irrigatore sbilenco, era più il tempo che grattugiava sul terreno che quello in cui stava in piedi, se continuava così Febh fine corsa avrebbe ritrovato un ciottolo di fiume ben levigato al posto di Raizen.

    Ok, vediamo di prendere un po’ di ritmo e raggiungere il giullare di Oto.

    Si rimise in piedi un’ultima volta dando un poderoso strattone alla corda, i polsi tesi non ne risentirono troppo, ciò che gli risultava complesso era trovare un equilibrio per riuscire a procedere più o meno bene, la lucertola ondeggiava come una lavatrice e cambiava superficie troppo spesso, al konohaniano non restava che farsi spuntare un paio d’ali.

    Fai rallentare questa maledetta bestiaccia Jasmine!

    Mentre gli sbraitava contro iniziò a correre più veloce che poteva, doveva un’altra volta portarsi al limite, gli saltò in mente di tagliare la fune con la Nodaichi e lasciare che la tensione la sbattesse sul grugno di Febh, ma ormai era diventata una sfida e stava iniziando a divertirsi, e inoltre non poteva raggiungere l'elsa con le mani legate, il passaggio dal terreno pianeggiante alla parete verticale era una prova di resistenza interessante, ogni volta che il lucertolone ci si inerpicava Raizen non doveva perdere la tensione della corda perché ormai gli strattoni iniziavano a farsi sentire sui polsi.
    Doveva trovare il modo di togliere quel sorriso da babbeo dal volto di Febh.
    Però al momento doveva eguagliare la velocità della lucertola, doveva togliere dalle spalle della bestia il suo peso in modo da coglierla alla sprovvista.
    Si doveva concentrare, poche storie.

    Il sorriso dell’agnello di pasqua.

    Era chiaramente riferito alle risate di Febh.
    Intanto, contro la volontà dei suoi quadricipiti ormai stanchi, la velocità cominciava ad incrementarsi sotto la pressione dell'auto incitamento di Raizen, lievemente e la corda iniziava a rilassarsi, un grande sospiro segnò la definitiva interruzione di quella scena che ormai si era protratta per troppo tempo: il konohaniano bene o male riusciva a tenere il ritmo.
    Era ancora difficile stare al passo quando la lucertola si lanciava nella parete verticale ma presto avrebbe risolto anche quello, decise infatti di lasciare il chakra adesivo sempre attivo, solo che durante la corsa sul terreno pianeggiante l’avrebbe ridotto ai minimi termini per non venirne impacciato, mentre in mezzo agli alberi, ispirato dalla pallina del flipper, avrebbe usato il chakra repulsivo per lanciarsi da una parte all’altra prima di sbattere sull’albero.

    Bene direi che è il momento.

    Sorrise malignamente mentre impastava una quantità di chakra pari a basso nelle gambe piantandole violentemente a terra, al contempo la impastò nelle braccia piegandole come se stesse alzando la difesa e spostando tutto il peso del suo corpo verso dietro, non avrebbe probabilmente arrecato danni alla grossa lucertola, ma il violento strattone dato dalla frenata avrebbe quasi sicuramente sbalzato Febh via dal posto in cui era seduto.

    Maledizione! Alhadin non è arrivato in tempo col tappeto volante!
    Però chiede se ancora sei disposto a sposarlo, dice che dopotutto ha un gran cuore.


    Ridacchiò.

    Scherzi a parte, levami sta roba dalle mani che inizia a far male con tutti quegli strattoni che quel rettile mi ha dato.

    Aspettò che gli venissero tolte le manette.

    Spero che tu abbia in mente di meglio per le prossime prove, questa è stata alquanto distruttiva.

    Si sedette a massaggiarsi le gambe e il collo, le prime le dolevano per la corsa mentre il secondo per le varie cadute.

    Saresti da denunciare alla protezione allievi.



    SPOILER (click to view)
    Chakra:
    170/200

    ferite:leggera diffusa su tutto il corpo + lieve ai polsi
     
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    Sai com'è, io sono più che soddisfatto del mio naso, non ho avuto bisogno di fare un pò di chirurgia scadente. Replicò a tono alla debole frecciatina dell'altro riguardo gli allenamenti. E se ricordo bene nel nostro ultimo incontro tu barcollavi a malapena su una pozzanghera mentre io mi rilassavo...già...hai ragione sono proprio rimasto scioccato dalla mia inferiorità Sorrise come un'adorabile carogna.

    Per quanto fosse un pò monotona, la corsa risultò parecchio divertente, specie quando raizen sbatteva o faceva dei voli da un ramo all'altro, presumibilmente riempiendosi di lividi e contusioni...magari anche qualche emorragia interna, non si poteva mai sapere.

    Perchè rallentare? Non vedi come è contento di correre? Semmai lo faccio accelerare...

    Scoppiò poi a ridere di cuore quando Raizen, una volta riuscito a stento a eguagliare la corsa della lucertola...o almeno ad andare abbastanza rapido da non grattugiare la faccia a terra, tentò come un perfetto imbecille di farlo cadere. La patetica forza che applicò non era nemmeno paragonabile a quella del chakra adesivo con cui l'otese era assicurato [Adesione 625]
    Sentì appena un tenue strattone, ma tra la sua forza e la ancor maggiore resistenza praticamente non se ne rese conto. Ma rise parecchio

    AHAAHAHHAHAHAHAHAHAHAHAHAHHA!!!!!

    Con tanto di lacrime agli occhi

    AHAHAHAHAHHAHAHAHAHAHAHAHHAHAHAHAHHAHAHAH!!!!!!!!

    E raizen in quella triste prodezza ci aveva solo guadagnato un colpo di frusta alla schiena, una perdita di equilibrio e una caduta [Ferita Leggera al collo, Ferita Leggera diffusa]
    Riscaldava proprio il cuore veder faticare e soffrire un poveraccio. Specie se si trattava di una fastidiosa personcina arrogante.

    [...]

    Non mi sembri particolarmente stanco. Non hai nemmeno il fiatone. Commentò lo Yakushi, serafico, dopo aver fatto fermare la Lucertola, che di suo era tutta contenta di aver sgranchito le gambe per tutto quel tempo. Suggerirei di fare altri due o tre orette di corsa, che ne pensi? Effettivamente le gambe dell'altro erano contratte e doloranti, e forse avrebbero meritato un pò di riposo per recuperare.

    Ma non era quello il caso.

    Con uno schiocco di dita Febh impartì l'ordine alla lucertola, che prese a girare rapidamente intorno a Raizen, descrivendo una circonferenza via via più stretta, questo perchè la corda era ancora stabile e fissa, purtroppo per lui. In quelle condizioni, per quanto fosse rapido a girare su sè stesso, non avrebbe potuto contrastare la mostruosa velocità di Ssalswift, e sarebbe finito legato come un salame, almeno a livello del torso, lasciando invece libere le gambe. Inutile dire che avendo le mani bloccate, era improbabile che riuscisse a mettere mano alle armi per liberarsi.

    Febh scese dal suo destriero, sempre reggendo la corda che intrappolava l'allievo, quindi fece un cenno all'animale, che allungò la lingua, avvolgendola sopra le corde per imprigionarlo ulteriormente. Il tutto dopo aver volutamente leccato in faccia il foglioso, per puro amore dell'umiliazione.

    Bene, vediamo di lavorare un pò sulla forza fisica, che poi è quello che serve ad aprire la porta. Spiegò Febh con la solita aria da infame bastardo, facendo due passi avanti. Messa mano a una sferetta nera, la tenne in equilibrio su un dito, facendola girare su sè stessa. Sei la seconda persona a vedere questo divertente oggettino. Sentiti onorato. E vedi di evitare di incontrarlo ancora. Con un rumore simile a quello di un avvolgibile, ma molto più lieve, dalla sferetta uscì un filo metallico che assecondando la rotazione generò una specie di enorme falciatrice a filo, del diametro di un due metri circa.

    La cosa è facile, io tengo la sfera in alto, inclinata a sufficienza per tranciarti di netto la testa se mi avvicino, o alla peggio sfregiarti pesantemente. Fece una pausa, guardando il volto dell'altro. Vabbè, può solo migliorare Commentò piatto. Ad ogni modo, come puoi notare hai solo le gambe libere e sei prigioniero della lucertola. Il punto non è tanto liberarti, ma salvarti la pelle per un'oretta. Io camminerò piano piano. Un passo lento ogni cinque secondi. Tu vedi di spostarti trascinando la lucertola. L'animale pesava un bel paio di quintali, anche con una forza spropositata [Energia Blu] Raizen non avrebbe potuto spostarsi che di un metro scarso ogni cinque o sei secondi, ma prima doveva riuscire a svilupparla quella forza!

    E ovviamente era inutile impastare chakra, la prova durava un'ora, e usando il chakra per aiutarsi avrebbe terminato tutte le energie in tempi molto brevi.

    E non ti provare nemmeno a abbassarti piegando le gambe o con altri trucchetti...o ti gambizzo. Lo ammonì dopo i primi due passi. E nonostante il viso placido e sorridente, era palese che non scherzava affatto. Anche altri tipi di reazione sarebbero stati puniti pesantemente, quindi era meglio che non ci provasse nemmeno.

    Quello che forse Raizen non si sarebbe aspettato era che lo Yakushi aveva ben pochi interessi a fermarsi prima di fargli male. Se anche il foglioso fosse stato troppo lento a muoversi, il ritmo di Febh non sarebbe minimamente rallentato. Avrebbe continuato a muoversi, lento ma implacabile, arrivando anche ad affettargli la testa se necessario.

    Così però è noioso...parliamo un pò mentre giochiamo, ti va? Come ti sei procurato quella cosa al viso? Fatto qualcosa di divertente di recente?

    CITAZIONE
    Prova di Forza un pò bastarda ma tutto sommato divertente, no? :guru:

    Aggiunto anche qualche domandina giusto per arricchire con un pò di Gdr :guru:

     
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    Metti da parte il tuo scadente senso dell’umorismo, otese.

    Non era ne iracondo ne particolarmente agitato, solo estremamente serio.

    Ti ho concesso di sballottarmi e darmi una mano, anche di “maltrattarmi” ma non di sproloquiare su cose di cui non sai nulla.
    Non essere più crudele di quanto non potresti essere.


    Il resto passò sopra il konohaniano come acqua fresca, troppo poco per scalfire il suo ego unito alla sua arroganza, al contrario di Febh che mostrava in qualche modo la sua ferita rispondendogli, ma era vero anche che l’otese di ferita scoperta ne aveva trovato una ben più grossa, grande più o meno come mezza faccia, l’unica falla nel suo guscio quasi indistruttibile.
    Ma per ora il titolo di stupido lo meritava lui, aveva fatto un grosso errore cercando di stoppare la lucertola in quanto la bestiaccia squamosa era ben più forte di lui, finì nuovamente per mangiare qualche chicco di terra.

    [...]

    Recupero in fretta, ma le gambe e il collo mi fanno un male cane, e no non ho voglia di correre ancora, visto che sarebbe un filo inutile.

    Si fece avvolgere dalla corda senza protestare anche se il suo sguardo annoiato diceva tutto.

    Tu hai la passione per il sadomaso un po’ come tutti gli otesi a dire il vero, senti Jasmine...GN!

    Non riuscì a concludere la frase, complice la corda che aveva dato una stretta finale e quella schifosa lucertola che gli aveva leccato la faccia.

    Giuro che ci faccio una borsetta con quel rettile depravato.

    Guardò poi la strana arma di cui Febh gli stava spiegando l’utilizzo, lo vide manipolarla un po’ e questa da semplice sfera si trasformò in una falciatrice a filo, lasciando prima ricadere due cavi robusti in metallo e poi facendoli ruotare velocemente.

    Tralasciando queste battute simpatiche come un culo in cancrena, quel arma è veramente carina.
    Inoltre un ora è veramente troppo.


    Sbuffò rumorosamente guardando Febh che si avvicinava lentamente, preferì non mettere alla prova le sue parole e mettersi subito a pensare come sfruttare al meglio la sua forza.
    Era sicuro che avrebbe dovuto cominciare col piantare i piedi per terra, la tensione della lingua della lucertola l’avrebbe aiutato a restare in equilibrio mentre spostava il baricentro verso dietro facendo forza con le spalle sulla corda e di conseguenza sul rettile, doveva cercare di lavorare con tutto il corpo, un po’ come una leva.
    Era però estremamente faticoso lavorare così, senza contare che il collo teso ne risentiva parecchio per via della “botta” presa prima.

    Sssssssta...

    Mentre pronunciava la parola era ancora impegnato ad effettuare il primo spostamento che gli risultava quasi impossibile.

    Zitto.

    Pronunciò la parola mentre rovinava al suolo per l’ennesima volta, i piedi erano scivolati sullo sterrato e il lucertolone non si era mosso di un millimetro, intanto Febh avanzava.
    Doveva nuovamente dargli un po’ di stacco per riuscire a pensare senza la preoccupazione che la testa gli venisse troncata.

    Comunque, diciamo che mi sono fatto un viaggio parecchio lungo che certamente non potresti affrontare tu.

    Con l’aiuto di Jotaro, è vero, ma era un particolare tralasciabile.

    Se vuoi saperne di più prima del prossimo esercizio mi curi.

    Decise di dare un deciso strattone per distanziare di almeno un metro l’otese, impastò un medio basso in tutto il corpo e piantati i piedi a terra tirò con tutte le sue forze verso le sue spalle, flesse lievemente le gambe per aiutarsi con la loro distensione in quel azione, osservò la lucertola ammucchiare della terra nelle zampe per via dello spostamento, dopo aver indietreggiato con l’intero busto fece un passo indietro per riportare in pari le gambe, aveva guadagnato il suo primo metro, ma con quel assurdo dispendio di chakra sarebbe stato impossibile durare per un intera ora.
    Rilassò il collo qualche istante per dargli pace, iniziava a dolergli pesantemente.

    Tu e quella maledetta lucertola!

    Riprese a muovere le spalle verso dietro, questa volta più gradualmente e cercando di stare al passo di Febh, doveva cercare in quei cinque secondi a portare la sua schiena il più indietro possibile cercando di far forzare solamente i muscoli delle spalle, in modo da non sfruttare troppo il mal messo collo.
    Lentamente fece indietreggiare la spalla sinistra seguita poi dalla destra, in un moto oscillatorio così controllato e ritmico che pareva essere una danza seppur molto lenta.
    Guadagnava a fatica ogni singolo centimetro, e inoltre lo guadagnava molto più lentamente rispetto alla prima volta, ma per ora andava bene così era già abbastanza se riusciva a farlo.

    Febh, se mi sfiori la faccia giuro che in un modo o nell’altro farò prendere provvedimenti su di te.

    Non era troppo serio mentre diceva quelle parole, non riusciva a fare delle minacce simili con un tono serio, gli dava pareva di essere un bimbetto che va a tirare la gonna alla madre per farsi difendere.
    Mentre parlava Febh si avvicinava, al contrario suo non si stancava e non aveva bisogno di fermarsi a riposare.
    Riprese a muoversi pensando che doveva concludere lo spostamento del busto entro i 5 secondi in modo da recuperare poi quando indietreggiava con le gambe, fortunatamente la lucertola non tornava indietro e quindi non c’era bisogno di opporsi costantemente, ci voleva però un po’ di metodo.

    GGGGHHHHHH!!!! Maledet...


    Riprese il suo lento moto per allontanarsi dai cavi che ormai iniziavano a fargli aria sul viso.
    Non sapeva se i secondi che contava lui erano alterati dalla sua percezione del tempo che per via della fatica era un po’ distorta, ma era sicuro di rientrare in quei cinque secondi che lui contava, e a giudicare dal passo di Febh coincidevano.
    Mentre Febh faceva il suo lento passo Raizen si raddrizzò.

    Non provare ad andare più veloce!

    Lo guardò male mentre iniziava a spostarsi verso le sue spalle sperando che quella faticosissima ora passasse presto, anche se era sicuro che di secondi ne fossero passati parecchi, probabilmente senza l’iniziale vantaggio la sua testa sarebbe come minimo rasata a zero.

    Allora è passata si o no quest’ora?!?

    Mentre porgeva la domanda non accennò a fermarsi, era meglio di non fidarsi di quel sadico bastardo.
    Il movimento ora per quanto faticoso era assai ritmato e grazie anche alla sua concentrazione raizen riusciva a mantenere lo sforzo costante. Cercando di non cedere a Febh che qualche millimetro per via della fatica che iniziava ad accumularsi.
     
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    Il poveretto era stato punto nell'orgoglio, ma ovviamente le sue risposte piccate da poppante non avevano avuto nessun granchè effetto sullo Yakushi, così come erano state del tutto inutili le sue urla e minacce durante il "piacevole esercizio ginnico".

    Peccato...contavo almeno di tagliarti un capello o due. Mormorò un pò deluso dopo circa un'ora di quel lavoro estenuante. Vabbè, sei stato fortunato. Scrollò le spalle, lasciando libero il foglioso sia dalla corda che dalla lingua della creatura. Con tutto quell'esercizio accumulato, era quantomeno probabile che Raizen non fosse nemmeno in grado di muoversi. e perdipiù il sole stava calando.

    Ora dormi un pò, và, che sta facendo buio. Di certo contando la mole di sforzi che aveva dovuto fare, il foglioso non avrebbe avuto grandi problemi a crollare addormentato. Febh invece si sarebbe stravaccato sul dorso della lucertola accucciata davanti al grande portone. Con le braccia dietro la nuca non avrebbe esattamente dormito, perchè qualcosa glielo impediva. Non riusciva bene a quantificarlo, ma aveva un vago senso di inquietudine, e anche le ore di divertente esercizio sadico non erano riuscite a scacciarlo.

    Forse riguardava la completa assenza di tracce nelle vicinanze della caverna. Era una zona sicura, in teoria, nel pieno del territorio accademico e vicina a avamposti solidi. Eppure non c'era nulla. Non i resti di un fuoco da campo, non c'erano impronte, orme, rami spezzati. Era tutto troppo pulito. Bah, vedrò di pensarci domani mentre torturo ancora un pò quello sfigato... mormorò prima di appisolarsi un poco. L'animale invece era sveglio, anche se accucciato, e avrebbe fatto la guardia.

    [...]

    Raizen sarebbe stato svegliato da una secchiata d'acqua. Improvvisa e gelida. Sveglia principessa, è ora di giocare un altro pò! Avevano tutta la giornata, perchè prima del mezzogiorno successivo, non avrebbero potuto provare ad aprire la porta. Vediamo vediamo..come potremmo giocare oggi? commentò con la fastidiosa ipocrita faccia allegra di un torturatore che ama il suo lavoro

    Credo che tu abbia ancora l'acido lattico fino alle orecchie, quindi invece che allenare i muscoli faremo qualcosa di più allegro. Incassare. Aveva un malefico sorriso che andava da un orecchio all'altro. Schioccò le dita, e alle sue spalle l'aria si fece un poco tremolante, rivelando poi l'enorme figura di un camaleonte, grande almeno il doppio della lucertola di prima. E questo camaleonte reggeva un sasso grande come tre uomini affiancati con la lingua. Il suddetto sasso, nello specifico, stava calando pesantemente e rapidamente addosso al ninja di konoha. E l'incontro non sarebbe stato piacevole [Velocità 475]

    Ehi! Perchè lo ha evitato?? Avrebbe sbottato lo Yakushi a seguito della schivata di raizen (in caso contrario avrebbe cercato di ricordarsi il suo nome completo per inciderlo sulla lapide) E sta un pò fermo! lo avrebbe esortato, mentre la lucertola cercava altri amorevoli attacchi.

    Il gioco sarebbe andato avanti per una mezz'ora, e la forza dell'animale era tale che anche nascondersi dietro un albero per trovare riparo sarebbe stato del tutto inutile. [Velocità crescente, prima 425, poi 475 poi 500]

    Andiamo! se continui a scappare non migliorerai mai!! una luce sinistra brillava negli occhi del ninja otese, mentre la sua bocca era ancora piegata in un sadico sorriso. Forza! Sta un pò fermo!!! Avrebbe intimato, dopo quasi mezz'ora, e intanto l'aria intorno a lui si sarebbe sollevata con violenza, agitando i suoi abiti e i capelli...alle sue spalle l'aria sembrava quasi descrivere una figura umanoide, ma troppo indistinta per poterla definire.

    E dentro di sè raizen avrebbe in quel preciso momento sentito un brivido, come se qualcosa dentro di lui si fosse mosso con violenza. La lucertola avrebbe smesso di attaccare, guardando incuriosita il suo evocatore che metteva in atto qualcosa di veramente insolito.

    Febh avrebbe cominciato ad avanzare verso Raizen. Non dovevi venire qui. Non è ancora il momento. Avrebbe detto una voce non sua. Tu devi venire dopo. Non ho ancora completato i preparativi.

    CITAZIONE
    A dispetto di quel che dice Febh, questa è una prova di Riflessi. Incassare quel sasso sarebbe palesemente letale, anche se tu fossi un mago della Resistenza, quindi piuttosto cerca di schivarlo o sei nei guai.

    A Febh ovviamente non importa particolarmente se ti rompi una gamba o un braccio, o se finisci fracassato. Dopotutto deve scortare i reperti nel viaggio di ritorno, quindi può anche aspettare fuori da solo.

     
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    Appena sentì Febh parlare con quel tono si rilassò crollando come un arco a cui manca la tensione, fu un sollievo sentire la corda allentare la presa e insieme alla lingua lasciarlo libero, respirò qualche volta profondamente, per via degli sforzi e della lingua del lucertolone avvolta parecchio stretta non poteva farlo durante l’esercizio.
    Quella libertà però non bastava, gli sarebbe stato utile anche un medico, pochi punti del suo corpo non dolevano, e il collo con la schiena erano in uno stato pietoso, presi da piccoli spasmi e intensi dolori dovuti alla “furbata” del konohaniano.
    Impastò un basso per agevolarsi i movimenti che l’avrebbero portato ad accostarsi ad un grosso masso, anche le espressioni del viso per poco non gli causavano dolore.
    Si mise a braccia conserte per sorreggere il busto e chinò il capo sprofondando nel sonno.
    Fu una notte terribile qualsiasi pressione sui muscoli affaticati gli dava dolore per via dell’acido lattico di cui erano inzuppati, si svegliò parecchie volte nonostante l’estrema stanchezza, ogni volta cercava una nuova posizione, ma inutilmente.

    Maledetto otese.

    Notò, tra i vari cambi di posizione che Febh era sveglio.

    Hai fatto un brutto sogno Jasmine?

    Non avrebbe ascoltato la risposta, avrebbe solamente sorriso per poi riaddormentarsi in una nuova posizione.
    Tra le altre cose era da troppo tempo che non mangiava, l’indomani mattina si sarebbe preparato una buona colazione, ora non aveva voglia nemmeno di muovere la bocca per masticare.

    [...]

    Sobbalzò quando una secchiata d’acqua gelida gli inondò il viso, ne bevette involontariamente un sorso che gli andò inevitabilmente di traverso.

    Cof cof! Maledizione! Mi hai ghhhh

    Stava per gesticolare verso Febh quando si accorse che ogni singola fibra muscolare gli doleva come poche volte in vita sua.

    Potresti anche lasciarmi il tempo di riempirmi la pancia castigo di dio che non sei altro!

    Venne amabilmente ignorato, Febh era più concentrato ad esporgli la prossima parte del suo addestramento.

    Incassare...

    Sgranò gli occhi quando vide l’enorme lucertolone reggere un enorme masso con la lingua.

    Porca puttana questo scemo mi vuole morto.

    Cercò di sgattaiolare via prima ancora che il masso fosse calato sulla sua testa, ma non c’era verso di muoversi, aveva i muscoli del tutto rattrappiti e dolenti.
    Incassare era senza dubbio fuori questione, avrebbe sofferto oltre ogni limite, e probabilmente quel masso l’avrebbe schiacciato contando che il lucertolone ci metteva anche della sua forza.

    Smettila idiota se quel tuo viscido amico mi becca mi riduce ad un chewingum masticato!

    Niente, aveva minacciato e l’avrebbe fatto, non gli rimaneva che impastare e pregare, il primo colpo era veloce gli sarebbe bastato impastare del chakra per alleviare il dolore e per velocizzare i suoi movimenti durante il salto che l’avrebbe portato in salvo. Per quel primo colpo pareva bastare, ma il lucertolone ne stava caricando un secondo, si sarebbe dovuto alzare in piedi, non poteva passare tutto il giorno a rotolare per terra.
    Lentamente si levò da terra ancora tutto impolverato e barcollante si rivolse a Febh.

    Maledetto!
    Ho fame e mi hai pure conciato come uno straccione!


    Parlava tanto, si, quello gli veniva sempre bene ma il suo corpo non era allenato quanto la sua lingua, stava in piedi a stento per il dolore e le ginocchia lievemente più vicine del normale sottolineavano ancora un certo affaticamento che il sonno non era riuscito a cancellare, inoltre aveva già il fiato irregolare per via dei muscoli ancora rattrappiti che non ne volevano sapere di darsi una mossa.
    Cercò di stiracchiarsi come meglio poteva, non gli restava che lavare via l’acido lattico pompando sangue buono nei muscoli: doloroso.
    Cercò di focalizzare il suo pensiero sul masso che stava per calargli addosso, ma tenersi arzillo e pimpante spendendo il chakra non era la cosa migliore.
    Quando il masso calò nuovamente schivò tuffandosi alla sua destra, avvicinandosi così alla foresta, se non altro i grossi alberi gli avrebbero dato un po’ di protezione.

    Febh se incasso quella merda crepo, ritira quello stramaledetto macigno!

    Dovette letteralmente scappare via dall’ennesima martellata del lucertolone, mentre si allontanava per trovare rifugio nella foresta infatti la lucertola tentò un nuovo colpo, Raizen fo costretto ad impastare nuovamente per non lasciare le gambe sotterrate da quintali di dura roccia.
    Gli alberi gli avrebbero dato una mano.
    Il primo attacco ruppe insieme ad un albero anche le sue speranze, passò indenne tra gli alberi quasi come se quella fosse una foresta di stecchini, il konohaniano schivò lateralmente ma il masso riusci a colpirlo di striscio nel braccio sinistro.

    Aaaaaaahhhhh MALEDETTO IDIOTA!

    Non riuscì ad evitarlo completamente e il braccio fu costretto ad incassare un forte colpo, non sapeva dire se fosse fratturato o meno, muovere la mano non gli faceva particolarmente male, probabilmente era solo un bel pestone [leggera] che però al momento lo costringeva a lasciare il braccio inerte lungo il fianco per il troppo dolore, sarebbe stato da masochisti muoverlo ora.
    Inoltre quel colpo pareva aver acquisito anche più velocità.
    Uscì nuovamente dalla foresta, se non rallentava il masso era del tutto inutile.
    Si mi se davanti al lucertolone, una buona distanza li separava, e guardando attentamente quella sua linguaccia poteva giocare d’anticipo, bastava guardarne la base: quando la parte sinistra si gonfiava per la tensione dei muscoli il lancio andava a destra e viceversa, se non vedeva alcun spostamento il masso non avrebbe cambiato direzione.
    Con dei muscoli mal ridotti come i suoi però era sempre complesso sopperire alla velocità dei quell’evocazione, doveva sempre utilizzare del chakra.
    L’ultimo lancio era fra i più veloci, per schivarlo dovette fare uno sforzo non indifferente cercando di sfruttare il lieve spazio che la forma più o meno sferica lasciava quando poggiata sul terreno.
    E, mentre la lucertola caricava un altro forte colpo una volata di vento fece voltare il konohaniano verso il sadico otese.

    E no, pure una tecnica a cui dover badare no!

    Ma non era così quello che stava accadendo era ben al di fuori della volontà di Febh.
    Le forti folate si intensificarono sollevando nubi di polvere, fu la prima volta che Raizen sgranò gli occhi per la paura, un forte brivido lo scosse, ma quella non era paura, quello veniva dal profondo.
    Si portò le mani al petto e allo stomaco torturando il mantello mentre lo stringeva tra le mani: quella creatura stava possedendo Febh, riuscì addirittura ad usarlo come medium.

    Chi diavolo sei?

    Il brivido avuto prima lo scosse nuovamente: erano passi.
    La schiena gli doleva, immensamente, mentre la bocca pareva riempirsi di un liquido a lui estraneo, non proveniva dallo stomaco e non era saliva, aprì la bocca per rigettarlo ma non ne uscì nulla.
    Quella creatura scuoteva tanto Raizen quanto i suoi “ospiti”, il giovane ninja si piegò sulle ginocchia cercando di riorganizzare i pensieri.

    Chi è? Chi è?
    Chi è?
    Chi è?
    Chi è?
    Chi è? Cosa è?


    Tentò di regolarizzare il respiro per smettere di affannare.

    Calmo, calmo.

    Aprì gli occhi e si rivolse a Febh, o meglio a chi lo possedeva.

    E tu chi saresti? BASTARDO DI VENTO!

    No, in quel frangente l’unico ad essere posseduto non era Febh.

    Fuujin! Quanto tempo!

    La cosa certa e che per numero era Raizen ad aver la meglio.

    Ghhhhhh!

    Raizen si agitò per qualche minuto a terra cercando di far prevalere la sua volontà sui sigilli, ma quell’enorme quantità di chakra che stava animando quelle correnti ventose lo disturbava.

    Fuori dalle palle mescola foglie!
    O mi dai una mano o ti togli dalle palle, con te come vedi è tutto più difficile, sei tu l’unico incompetente.


    Avrebbe nuovamente chiuso gli occhi, gli bastava quello per sprofondare in se stesso.

    Oooooooooh quindi i piccoli bastardi hanno un nemico giustooo?

    Una lancia di puro chakra trapassò quel cancello da tempo inviolabile puntando al petto di Raizen.

    Merda. Questo fino a poco tempo fa non era assolutamente possibile, uno dei due sigilli si sta sfanculando.

    Non lo disse, era evidente che aveva fatto centro, quell’illustrazione altro non era che un altro pezzo della sua storia.
    Un esplosione di chakra nero pece venne soffocata con un espressione di dolore da Raizen, il tatien iniziava a bruciare.

    Abbiamo un problema e? pastore di nuovole?

    Febbricitante alzò nuovamente lo sguardo verso Febh, la sua paura si era attenuata trasformandosi in un senso profondo di disagio misto ad estrema attenzione, non sapeva quanto la sua incolumità fosse garantita, soprattutto vedendo lo stato attuale del suo “sensei”.


    SPOILER (click to view)
    Chakra:
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    ferite:lieve su tutto il corpo + quasi leggera a schiena e collo
     
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    Sprezzante, la voce che guidava lo Yakushi disse semplicemente. A cuccia voialtri. Il tempo non è ancora giunto. Febh scattò con una velocità immensa, impossibile da seguire, e in pratica sparì dalla vista, riapparendo alle spalle del foglioso. Il movimento sarebbe stato così rapido che lo spostamento d'aria avrebbe mandato a gambe levate l'altro shinobi.

    Ecco, stai a terra come ti compete. Le pedine vanno mosse solo al momento giusto. Schioccò le dita, ed un vortice di vento circondò Raizen, sollevandolo da terra senza che potesse far nulla. Così imprigionato, avrebbe realizzato ben presto che l'aria non solo lo bloccava, ma al contempo stava pian piano prosciugando il suo chakra.

    I litigi di voi due là dentro siete piuttosto fastidiosi...fortunatamente posso mettervi a nanna semplicemente risucchiando il chakra al vostro patetico ospite.

    Ed infatti il vento avrebbe prosciugato quasi tutto il chakra di Raizen, fino a lasciarne appena il minimo indispensabile per la sua sopravvivenza, sempre che lui non trovasse un qualche modo di opporsi. Una volta fuori gioco, potrò spostarti lontano e cancellare il ricordo di questo posto. Non dovrebbe essere difficile contro una volontà tanto debole.

    Dopotutto non sa niente di niente. Nemmeno del suo ruolo...per non parlare del ruolo che IO ho scelto per lui, in barba alle vostre interferenze.


    Puntò la mano contro il ninja di Konoha, intensificando l'assorbimento di chakra.

    Le entità all'interno di Raizen avrebbero provato in qualche modo ad opporsi, ma non potevano far nulla, non senza sfruttare il chakra dell'ospite, specie a causa del sigillo che, sebbene indebolito, continuava a limitare le loro azioni. Potevano solo subire..l'unico libero di agire era Raizen, ma avrebbe potuto fare qualcosa?

    E soprattutto, avrebbe potuto realizzare in che situazione di trovava, e perchè? Le entità gli avrebbero rivelato qualcosa?
    CITAZIONE
    Trova un modo per contrastare il vento che divora il tuo chakra.
    Stavolta voglio un metodo che sia spiegato nei dettagli. per quale Motivo aumenta il tuo chakra? un semplice "miglioro il mio assetto mentale" o "trovo determinazione" non sarà sufficiente.

     
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    Nemmeno una parola del konohaniano venne udita, e inoltre quella “cosa” passò all’attacco, riuscì a “vederla”scomparire, e prima di venir sbalzato via sentì quella presenza alle sue spalle.

    Qualsiasi cosa sia è parecchio forte, ben più di me e anche di quella cacchetta che controlla.

    Stava lentamente facendo forza sulle braccia per rialzarsi quando improvvisamente si sentì senza peso: una potente corrente di vento lo stava alzando di peso dal suolo, se la situazione non fosse stata pericolosa come lo era in quel momento quell’esperienza poteva anche essere interessante, venir liberati dal proprio peso senza fare il minimo sforzo era piacevole, purtroppo in quel momento per lui voleva dire essere sotto il totale controllo del suo avversario, o qualsiasi cosa fosse quell’affare.
    Il peggio non era però arrivato, quel vento era strano, lo sentiva sin sotto la pelle, sentiva ogni minuscola corrente sfiorarlo e portarsi via qualcosa di lui, la sua energia: il suo chakra.

    Maledizione!
    Altro che mescola foglie, sto bastardo mi sta portando via il chakra!


    Mentre si divincolava per cercare di uscire in qualche modo dalla corrente riuscì a sentire anche le parole della strana essenza, non gli avrebbe dato troppo fastidio se avesse attuato i suoi piani, dopotutto per lui l’importante era portare a casa la pellaccia, ma quella cosa pareva potergli dare una mano con i due piccoli contrattempi che si portava appresso da una vita, e poi lui NON poteva non essere all’altezza, anche se in questo caso la situazione era ben diversa dal solito: non era immerso nel solito banale genjutsu.

    Vediamo di darti del filo da torcere.

    Improvvisamente il corpo del konohaniano perse qualsiasi tensione, pareva essere morto, ma era piuttosto svenuto, forse.

    Bene, vediamo di parlarne piccole bestiacce.

    Era tornato nuovamente li, di fronte all’unico posto in cui poteva parlare con i due mostri senza problemi, ma aveva poco tempo.

    Non abbiamo troppo tempo, e ogni vostro attacco da li dentro è totalmente inutile.
    Avete davanti ben poche scelte.


    Aveva deciso di sfruttarli, nonostante le prendesse sovente in giro erano due essenze parecchio forti, e ora gli sarebbero tornate utili.

    Se collaborate possiamo risolvere il tutto in pochi secondi.

    Si lasciò cadere, come per sedersi, dal pavimento prese forma una sedia accogliendolo, incrociò mani e gambe.

    Non c’è un piano, basta soltanto che voi non cerchiate di forzare il sigillo, a quel punto ci sarà abbastanza chakra per spazzare via quella scorreggia parlante.

    Nnnn-non pp-prenderci I-i-in giro.

    Era la voce del demone, sempre troppo attivo da aggiungere lettere dove non ne servivano.

    Ah! Sta zitto per una buona volta e va a toglierti quello straccio di bocca.

    L’angelo gli impose il silenzio.

    Non so quanto ne sai di preciso piccolo umano, ma quello la fuori non è una “scorreggia” è il capo di tutte le scorreggie.
    L’unica divinità che mi ha dato problemi consistenti.
    Ma veniamo al dunque, questo coso qui aveva intenzione di sfruttare il tuo corpo per se stesso, insomma il suo atto sessuale non è finalizzato alla procreazione ma alla sopravvivenza, si limita a spostarsi da un corpo all’altro, una specie di vita eterna, l’ultima volta però è stato sfortunato, il caso volle che il tuo corpo che si stava plasmando fosse destinato a contenere anche me, imprigionare noi in un corpo umano è veramente l’unico modo per imprigionarci, a lungo andare qualsiasi altro strumento è inefficace, nel caso nostro, che siamo ben più potenti di quelli che chiamate biju, gli oggetti sono del tutto inutili, soprattutto se si ha fretta di sigillarci, mentre un organismo umano fornisce in continuazione chakra che ripara il sigillo che ci imprigiona.
    L’hokage ha compresso e potenziato il sigillo orginale, ma fondamentalmente l’ha peggiorato, noi non potevamo più interagire con te, ma tu facevi più fatica a tenere attivo il sigillo, dopotutto, il sigillo originale era opera di una divinità.
    Tornando a ciò che è storia, quello la fuori è un Dio, il dio del vento per la precisione, sulla carta il più potente, non ha alcuno ostacolo, ovunque è presente l’aria, dove non c’è non ci sta nemmeno la vita e senza vita non c’è bisogno di dei a preservarla, fattostà che mi aveva messo KO, ma non riuscendo ad uccidermi è stato costretto a sigillarmi nel tuo corpo, il sigillo però, essendo mutevole, non ha imprigionato solo me, ma anche lui, permettendo al tuo corpo di impossessarsi di un anima propria.


    Taque mentre squadrava il konohaniano intento a ricambiare lo sguardo.

    Non ti è mai venuto un qualche dubbio? Sei perfetto: viso, corpo, voce, odore, organi perfino!
    Non c’è un singolo errore, sei stato costruito con estrema attenzione, un perfetto contenitore, ma il destino ha messo i bastoni tra le ruote del signore oscuro qua affianco ed eccoci qui a parlarne.
    Non possiamo comunque scendere a patti, la nostra libertà è la tua morte, non siamo demoni comuni.


    Raizen si irrigidì afferrando i braccioli della sedia e stritolandoli tra le mani.

    Idioti.

    Si levò di scatto.

    Avevate una possibilità e l’avete bruciata raccontandomi la vostra storia, io avrei indebolito il sigillo principale per ottenere più chakra e voi sareste riusciti forse a fuggire.
    Ma il vostro narcisismo vi ha accecati, marcirete qui dentro.
    Non dimenticatevi che qui comando io, vi ho messo a tacere già una volta e lo farò ancora.
    Già un’altra occasione avete perso, o l’avete dimenticato? Durante la resurrezione IO ho ripristinato i due sigilli, voi due poveri idioti vi siete fatti abbindolare.


    Rise di gusto e scomparve dalla loro vista, a dir la verità non era del tutto sicuro delle sue parole, era una deduzione giunta sul momento estrapolata dalle parole di quella creatura, ma era l’unica cosa possibile, sapeva che aveva il controllo, doveva solamente esercitarlo.
    Aveva sempre meno tempo, ormai il suo chakra era agli sgoccioli e il suo stesso mondo interiore pareva collassate su se stesso, come se il sigillo cercasse di negare per sempre la libertà ai suoi prigionieri in caso Raizen morisse: doveva rilasciare il sigillo impostogli da Ayato.
    Gli bastò pensarlo per ritrovarselo davanti, gli si materializzò davanti come una semplice lastra di vetro decorata da arcane parole, segno che bastava solo la volontà per distruggerlo, il vetro dopotutto era fragile.
    Appena i frammenti si sparsero per terra il corpo di Raizen si infiammò, come un fuoco a cui viene ridata vita con della benzina, soffocò subito le fiamme, non avrebbe dovuto sperperare tutto il chakra in una sola enorme fiammata.

    Vediamo se avevi ragione...Fuujin!

    Improvvisamente dalla sua bocca eruttarono una marea di sigilli che andarono a disporsi nuovamente sul suo corpo come un tempo, dopo ogni singola lettera si ingrossò dando un tono uniforme a tutte quelle lettere e facendole apparire come un enorme tatuaggio tribale, lentamente anche gli occhi tornarono bicolori come un tempo.
    Appena i sigilli si disposero Raizen rilasciò il chakra che solitamente era necessario per mantenere attivo il sigillo, ogni singola cellula ne venne irrorata e nutrita mentre il tantien si adattava al nuovo quantitativo di chakra da gestire allargandosi lievemente, il processo era frutto del sigillo, era stato lui a stimolare la sua produzione di chakra, solo che non permetteva a questo di andare in circolo, ora che il sigillo non c'era più il chakra era libero di tornare in circolo.
    Lo sfruttò come uno scudo cercando di creare una corrente opposta a quella creata da Fuujin, il tentativo era quello di annullarne le piccole correnti che gli sottraevano il chakra, se non ci fosse riuscito sarebbe comunque stato in grado di ripararsi da esse, avrebbe resistito per un po’.

    Attento, IO non conoscerò il mio ruolo, ma TU sei sicuro che tutto sia andato come da te predetto?


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    ferite:

    lieve su tutto il corpo + quasi leggera a schiena e collo
     
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    Con uno schiocco di dita, il vento che vorticava attorno allo shinobi smise di sorreggerlo. Li puoi mettere sotto controllo da solo. Notevole.

    Un vero peccato per il tuo atteggiamento. Una pedina non dovrebbe essere così arrogante. Ma almeno sei una pedina ben riuscita. Con un sorrisetto irritante, il dio nel corpo dello Yakushi si avvicinò pian piano alla sua vittima. Non montarti troppo la testa. Stai facendo esattamente quello che dovevi, pedina. In anticipo sui tempi, quello si. Ma sei sempre nel binario da me tracciato.

    Va bene. Premierò la tua rapidità. Continua pure. Ma prima terminiamo ciò che questo corpo ti stava insegnando.
    Non finì nemmeno di dirlo, ed una raffica di vento mostruosa sollevò il ninja, scaraventandolo contro la robusta porta con i bassorilievi. Ammetto che è divertente causarti dolore. E dire che sto solo seguendo il subconscio del padrone di questo corpo per giocare con te!

    Ed il vento cominciò a strappare pezzi di terra, sassi e rami, scaraventandoli contro il foglioso, uno alla volta. Quella raffica di oggetti volanti lo avrebbe riempito di lividi, forse fratturando anche qualche osso qua e là. Alla lunga sarebbe stato tramortito, o forse ucciso.

    Avanti! Dimostrami che ti meriti la mia clemenza. Dimostrami che sei degno della prova già da adesso.

    Raizen non aveva possibilità di opporsi al vento, ma poteva fare qualcosa contro gli oggetti in volo. Incassare meglio era una strada, ma anche così sarebbe finito piuttosto male. Doveva trovare anche qualche altra strada. resistere a sufficienza fino a trovare una via di uscita

    CITAZIONE
    Prova di resistenza. La penultima dell'Energia

     
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    Te la sei fatta sotto, di la verità.

    Sorrise, spavaldo come sempre, era cosciente del fatto che nella scacchiera di quell’essere lui era il Re.

    Questione di vita, sono stato cresciuto così, sono figlio di quest’era.
    Inoltre tempo fa mi venne detto che la mia arroganza era un pregio in questo grigio mondo, quindi ho deciso di non cambiare, anzi, di renderla ancor più fastidiosa, soprattutto con chi posso permettermelo.


    Tuttavia al momento era ridotto ad uno straccio: poco chakra e troppi dolori rimasugli della giornata precedente passata ad allenarsi con l’otese.

    Oooh, diciamocelo, ho stupito un DIO, qualche merito lo ho.
    Già, bella coppia tu e l’otese, ma sorvoliamo sui ruoli che avete.


    Quando il vento tornò a levarsi il konohaniano si schermò col braccio dall’enorme nuvola di polvere che gli veniva incontro, ma fu inutile, presto la corrente si intensificò sbattendolo con forza sul portone che il giorno prima aveva cercato di aprire.

    Ha una bella serratura questo affare.

    Dopotutto più di un quintale di roba sbattutagli contro non lo avevano nemmeno fatto tremare, la schiena del konohaniano invece ne risentì, fortunatamente riuscì ad attutire il colpo scaricandolo sulle potenti spalle ma un livido il giorno seguente non glielo avrebbe tolto nessuno, probabilmente avrebbe dovuto anche eliminare tutto il sangue pesto che gli si sarebbe accumulato li dentro.[leggera]
    Poi le correnti si intensificarono nuovamente e iniziarono a sradicare piccoli arbusti e a strappare dal suolo sassi dalle più svariate dimensioni.

    Maledizione, è la volta buona che ci resto secco!

    Tutto quel ciarpame iniziava a venirgli incontro, il suo corpo era però troppo grande per potersi opporre alla forza del vento, la corrente gli permetteva solo piccoli spostamenti delle braccia.
    Non aveva tecniche particolari a cui ricorrere in quei casi, doveva fare affidamento solo a se stesso, al suo animo, all’unica cosa che in quei momenti poteva sorreggerlo: l’istinto di sopravvivenza, anzi, qualcosa che nel suo animo era ancora più forte di quell’istinto: il suo ego.
    Mise le braccia davanti al viso e si preparò ad incassare, non poteva fare nient’altro, il braccio destro si sarebbe occupato di deviare corpi contundenti troppo grossi mentre il sinistro avrebbe perennemente protetto il già compromesso viso del konohaniano.
    Il buono era che gli attacchi giungevano uno ad uno, forse era buono, sentiva con singolo sasso tagliargli la pelle quando la comprimeva un qualche osso sporgente come il ginocchio o la tibia, cercò di rannicchiarsi tendendo al massimo ogni suo singolo muscolo, era l’unico modo per proteggersi da danni ben più pericolosi.
    Vedere i suoi occhi dentro quella difesa stretta e serrata sarebbe stato come guardare una tigre in gabbia, non poteva nulla per guadagnarsi la sua libertà, ma quello sguardo diceva che nonostante le sofferenze la voglia di vivere non gli mancava, la voglia di mostrare a quel dio farlocco di essere alla sua altezza.
    Quando i grossi massi impattavano sul suo corpo cercava di incassarli al meglio, piccoli spostamenti della zona colpita come un indietreggiamento e una “schivata” gli permettevano di attutire il colpo, o meglio, di farlo scivolare via senza subire troppi danni, ma il dolore era comunque forte, e quello non era che un aiuto minimo seppur un eccellente incassata.

    Con quello che cazzo faccio?

    Non riuscì a pensare altro mentre un albero col tronco spesso quanto il suo braccio gli volava addosso, tuttavia fu pronto a reagire, non impastò, la quantità minima di chakra che stava rilasciando costantemente nei muscoli doveva essere sufficiente, strinse i pugni più forte che poteva per indurire gli avambracci e attese fissando attentamente l’albero, pochi istanti prima che impattasse sul suo corpo avrebbe iniziato a muovere le mani verso la sua sinistra mentre lui schivava a destra in modo da deviare l’albero e allo stesso tempo allontanarsi il più possibile, l’azione era riuscita alla perfezione, ma l’arbusto era parecchio veloce dal dolore percepito sul braccio sinistro, il più esposto, aveva preso una botta abbastanza forte da lesionare l’osso, non sapeva però quanto grave fosse il danno.
    Tornò a serrarsi nella sua difesa a tartaruga anche se al momento era paragonabile ad un gracile adolescente che combatteva contro un nerboruto pugile professionista, e incassare era difficile più o meno come per quell’adolescente.
    Cercava di assecondare il vento, di incassare i vari massi che gli venivano lanciati contro, ma era sempre più difficile, ormai il dolore iniziava a sfiancarlo e stordirlo nonostante la testa fosse stata ben protetta dalle braccia, iniziò ad ondeggiare.

    Stai iniziando...

    Respirò a fondo cercando di non perdere conoscenza.

    A...stancarmi.

    Si lasciò trascinare dal vento addosso alla porta per non crollare a terra.

    Sei più fastidioso della brezza mattutina che ti sveglia all’alba soffiandoti sul culo.


    Rilasciò dell’altro chakra per alleviare un po’ il dolore.

    MI HAI STANCATO!

    Un braccio, in barba alla corrente scattò in avanti facendo esplodere un denso ammasso di terra che puntava verso di lui, ma rimase scoperto e un masso, più o meno grosso quanto la sua mano lo colpì sul coprifronte, era la piccola goccia che fece traboccare il vaso, il forte scossone lo fece crollare a terra, quasi svenuto.
    Prima di chiudere gli occhi tentò di contare tutti i massi che gli erano volati contro.

    Fanculo, erano troppi, quella merda è sleale.


    SPOILER (click to view)
    Chakra:
    20/200
    ferite:
    lieve su tutto il corpo
    quasi leggera a schiena e collo
    media su entrambe le braccia
    leggera sulla testa
    quasigrave diffusa


     
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    E fu buio.

    Dopo un tempo imprecisato, una secchiata d'acqua svegliò il foglioso. Sveglia principessa! E' ora di giocare un altro pò! Esordì la voce irritante dello Yakushi, con un sorriso infido e bastardo. Credo che tu abbia ancora l'acido lattico fino alle orecchie, quindi invece che allenare i muscoli faremo qualcosa di più allegro. Incassare. Schioccò le dita...possibile che fosse un Deja-vu? Alle spalle dello Yakushi l'aria tremolò, rivelando un enorme camaleonte che nella lingua reggeva una semplice mazza da baseball.

    Uhn? Ma come hai fatto a ridurti a quel modo?? Disse Febh, spalancando gli occhi per la sorpresa quando vide le pesanti ferite che aveva ricevuto Raizen. Cos'è? Hai dormito in una schiacciassassi? Ma guarda te... Si accucciò, osservando meglio i lividi. Come te li sei fatti? Chiese con assoluto candore.

    Ho cercato di dirtelo...questa scena è successa anche ieri...ma ieri non appena ho afferrato la mazza ho perso i sensi...non ricordo cos'altro è successo.. Spiegò l'animale, dopo aver posato l'arma.

    Ieri? Ma se ieri siamo arrivati qui e abbiamo giocato a "traina l'idiota" e poi a "l'idiota fugge dalle lame"? Eppure anche lui aveva una strana sensazione di "già visto".

    In ogni caso difficilmente la spiegazione di Raizen sarebbe stata convincente. Scommetto che come un idiota hai provato a sfondare il portone a spallate durante la notte e ti sei ridotto così...bah. Scosse il capo. Senti un pò, diciamo pure che tu abbia ragione..questo significherebbe che oggi è il giorno in cui il portone è apribile. Facciamo così..io aspetto fino all'ora esatta, poi riproviamo ad aprire. Se si apre hai ragione tu. Se non si apre passeremo a un addestramento meno scanzonato e più pesante. La sua espressione non prometteva niente di buono.

    Avrebbe lasciato riposare ancora il ninja, poi sarebbe stato il momento di aprire. La loro forza fisica era paragonabile, e comunque Febh si trattenne un poco. In ogni caso non ci furono problemi ad aprire, stavolta. Wow... Il foglioso aveva ragione...possibile che la sua storiella fosse vera?

    Mi sono perso un giorno? Ecco, questo è fastidioso...e inquietante. Ad ogni modo, ancora dubbioso, era il caso di entrare. Dopotutto erano in ritardo. L'interno del tempio era in ombra, non c'era nemmeno una torcia, ma si intuiva comunque che la stanza non era poi grandissima, e c'erano due corridoi che dai lati si inoltravano nelle profondità della montagna. Secondo le informazioni, dobbiamo andare a destra. A sinistra il corridoio è crollato dopo un pò quindi è inutile entrarci. Accese una torcia, mentre alle loro spalle la porta cominciava a chiudersi. Forza, muoviamoci.

    Disse, ancora cupo. Non appena la fiamma tremolante rimase come ultima luce, le entità dentro Raizen si risvegliarono, spezzando il sigillo e generando una forte folata di vento, che spense la torcia. Ma che diavolo succede? E..ehi! mollatemi!! Ma che diav...? Le entità erano fuoriuscite dal corpo del ninja, a malapena corporee, e si erano dirette ciascuna in un corridoio. L'angelo a sinsitra, il demonio a destra. E a quanto pareva anche lo Yakushi era stato afferrato da qualcosa.

    Raizen era solo. Al buio. E la rottura del sigillo lo aveva lasciato stordito e debole, privo del tutto dell'orientamento.
    Avrebbe dovuto da solo trovare la via giusta, il corridoio che non era bloccato e proseguire.


    CITAZIONE
    La prova prevede che tu migliori il tuo udito, tatto e olfatto. Descrivi cosa ti accade e come provi a capire e muoverti verso il corridoio di destra.
    Sappi però che la porta dall'interno è indistinguibile rispetto al muro in mattoni e che per lo stordimento non hai nessun punto di riferimento.
    Non hai nessun oggetto con te, tutto il tuo equipaggiamento è sparito.

     
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    Nuovamente venne svegliato da una secchiata di acqua gelida, sobbalzò risvegliando in un sol colpo ogni singolo dolore, iniziò a mugugnare a denti stretti.

    Cristo shanto, giuro che in qualche modo lo faccio decapitare!

    Si alzò mostrando tutti i lividi e le ferite che aveva.

    Niente di grave, sono caduto dalle scale!


    Lo ascoltò sparare sproloqui mentre lui alzava gli occhi al cielo.

    Si, ci sono finito dentro dopo aver finito la rampa di scale, non lo trovi divertente?
    TE E QUELLA SCORREGGIA AMBULANTE MI AVETE RIDOTTO COSI’!
    Oooffffh!


    Non riusciva nemmeno a sbraitargli contro, si limitò a lanciare svariati anatemi in lingue sconosciute mentalmente.

    Le spallate tu le dai con la faccia?!?
    E poi, avanti, ti sembro il tipo da fare da solo una cosa che si può fare in due?
    Quel coso rappresentato nella porta ti ha posseduto, e te come un babbaleo ti sei fatto manovrare come una marionetta, e a quanto vedo ti ha pure reso incosciente se non ricordi nulla, con un po’ di impegno se ti fisso negli occhi riesco a impadronirmi pure io del tuo corpo.
    Apparte gli scherzi.


    Tornò serio in un attimo, un cambiamento degno di uno schizofrenico.

    Sei stato posseduto da una creatura che si chiama Fuujin, non so se sia il dio o una qualche essenza che si spaccia per lui, è certo che la sua forza non è poca, ha posseduto te e come vedi ha ridotto me come un sacco da boxe, il tutto controllando delle correnti ventose, non vorrei che la cosa si ripetesse, e visto che tu sembri essere il suo medium cerca di proteggere meglio quella testolina bacata da otese che ti ritrovi, anche perché se usa te vuol dire che qui non ha un corpo materiale, almeno spero.

    La storia parve convincerlo, anche se non del tutto, Raizen tornò a riposare attendendo l’ora esatta per aprire la porta.

    Oh! Sorpresa sorpresa! Si è aperta!

    Entrarono in una specie di atrio del tempio, Febh disse che dovevano andare a destra.

    Ok, andiamo a destra allora.

    Appena la porta si chiuse Raizen sentì nuovamente le due creature muoversi, dopo quella spiacevole sensazione il tempio venne messo sottosopra, o meglio il konohaniano venne sconquassato, il sigillo si aprì, pareva avere due stadi, in un primo momento tutti i segni neri comparsi sul corpo di Raizen si infiammarono per poi staccarsi da lui con uno scatto e allontanarsi fino a fluttuare ad un metro di distanza da lui.
    In quel momento pareva che ogni singolo granello di sabbia dentro il tempio stesse aspettando qualcosa, un lungo sospiro di piacere si diffuse per la stanza, i due prigionieri si stavano liberando.
    Appena concluso il sospiro Raizen prillò di un chakra a lui estraneo che generò una potente folata di vento, sentì Febh in lontananza.

    Ancora stai li coglione?!?

    Se si fosse voltato avrebbe visto Raizen sofferente con le mani sul petto accasciato sulle sue ginocchia.
    Il sigillo si espanse con un secondo “battito” allontanandosi definitivamente da Raizen e disponendosi lungo i muri dell’edificio, era finalmente libero.

    Ohhhhh, maledizione!

    Si sorresse la testa con le mani, sembrava che qualcuno avesse dato una forte botta al mondo e che ora questo dondolasse da una parte all’altra mentre girava su se stesso più veloce che mai.

    Quella correggia mi ha fatto entrare di proposito, questo posto credo sia fatto apposta per far rilasciare il mio sigillo.


    AVETE CAPITO IDIOTI?!? AVETE SOLO A DISPOSIZIONE UNA PRIGIONE PIU’ GRANDE!

    Rise soddisfatto per poi tacere nuovamente, la testa gli girava ancora, ma nonostante ciò la sua deduzione era giusta, quel luogo era stato creato per quel momento, probabilmente per la sua prova, se la pedina veniva distrutta l’intera scacchiera avrebbe sigillato le due creature, probabilmente l’unico modo per uscire da li era da vincitore, in caso contrario le due entità sarebbero riuscite a fuggire, ma visto che Fuujin non l’avrebbe permesso sarebbe rimasto imprigionato li per sempre, o peggio ci sarebbe morto, ma questo dipendeva dai poteri del sigillo.
    Non c’era quindi nulla da fare se non andare incontro al suo destino, si alzò in piedi ancora un po’ traballante, doveva aver perso i sensi nuovamente visto che era stato alleggerito da tutto il suo equipaggiamento.

    Vediamo, Jasmine mi ha detto di...

    Riflesse qualche secondo.

    Dov’ è andato a finire quel fallito di un otese?!?

    Non c’era traccia in effetti di Febh: scomparso.

    Maledetto!
    Comunque mi aveva detto di andare a destra, scemo com’è se la sarà data a gambe precedendomi.


    Iniziò a muovere qualche incerto passo, era ancora più debole di prima, probabilmente non ci sarebbe voluto tanto prima di collassate nuovamente, ma doveva venire a capo di quella storia il più presto possibile.

    Aspetta! Maledizione! Non so dove diavolo mi trovo!

    Pensò che tornando indietro avrebbe trovato la porta, dopotutto appena era entrato aveva continuato a camminare diritto, indietreggiò aspettando di sentire alle sue spalle il grosso portone di ferro, ma nulla, solo il muro di mattoni.

    Dannazione!

    Sapeva solamente che doveva andare a destra, nulla più.
    Chiuse gli occhi, tanto in quel buio tremendo non gli servivano, anzi lo sforzo probabilmente avrebbe fatto peggiorare il lieve capogiro che ancora permaneva.
    Mentre camminava urtò fortuitamente un calcinaccio, lo sentì ruzzolare per la stanza abbattendosi poi sul muro, camminando rasente quest’ultimo andò a recuperarlo, i suoni che provocava avrebbero potuto aiutarlo.
    Camminò rasente il muro fino a trovare il primo corridoio, battè più volte con il masso nel muro per riuscire a capire se il suono rimbalzasse su un eventuale parete creata dalla frana, non parve arrivare alcun suono in risposta, continuò ad avanzare sino a trovare il secondo corridoio, riprese a battere sul muro.
    Lentamente come se uscisse fuori dall’oscurità un suono rispondeva in ritardo al suo battere, era però troppo debole, aveva bisogno di una conferma, il tunnel con la frana avrebbe sicuramente avuto un odore diverso dal resto di quell’ambiente, se non altro perché il materiale franato era stato smosso di recente, e quindi aveva un odore più forte. Doveva concentrarsi solo sull’olfatto, essendo al buio e nella più completa solitudine non gli sarebbe risultato difficile scovare l’odore di qualche imprecisato muschio o pianta presente nel sottosuolo, annusò più volte concentrandosi sull’aria che penetrava nelle sue narici sentiva forse l’odore di qualche radice e di terra smossa di recente, non era troppo sicuro dei suoi sensi.
    Trovò però un idea molto migliore rispetto a quella, aveva fatto in tempo a riconoscere una stanza rettangolare, e i due corridoi non si trovavano nel suo centro, bensì spostate verso il fondo, gli sarebbe bastato camminare in senso orario rasente il muro e contare i passi che separavano le due porte, avrebbe dovuto percorrere la stanza più di una volta per disegnarla nella sua mente, ma una volta completato il secondo giro era sicuro che continuando in senso orario per la maggiore delle due distanze avrebbe trovato il corridoio che rispetto all’entrata stava a destra.
    Mentre camminava pensava a quanto la scena potesse apparire comica dall’esterno, un colosso di due metri che cammina con piede di fata per essere sicuro di non inciampare, che annusa l’aria e tende le orecchie come un ratto.

    Colpa di quello la!

    Giunse alla porta destra, solo adesso notò che da essa proveniva una lieve corrente che riusciva ad avvertire grazie al poco sudore che gli aveva inumidito la pelle.

    Bene dovrebbe essere questo, non rimbomba, non odora e c’è ricambio d’aria, spero di farcela, non vorrei dover tornare indietro.
    Spero di trovarci anche quello la!


    Camminò per il corridoio tenendo sempre una mano sul muro tendendo le orecchie in caso i suoi piedi non attivassero qualche trappola a pressione nei dintorni.


    SPOILER (click to view)
    Chakra:
    200/200
    ferite:
    medio leggera su entrambe le braccia
    quasi leggera sulla testa
    medio grave diffusa

     
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    Nel buio più totale, solo e disarmato, lo Shinobi stava avanzando, affidandosi ai suoi sensi e alla logica per comprendere come muoversi.

    Ma la sua non sarebbe stata una traversata tranquilla. E non era poi solo come pensava. Una corrente d'aria gli avrebbe sfiorato il volto, accompagnata da un dolore bruciante...un Kunai lo aveva tagliato! C'era qualcuno lì..e stava attaccando. Raizen avrebbe dovuto usare tutte le sue capacità per salvarsi da quei dodici Kunai che sarebbero giunti in mezzo al buio. Da come venivano lanciati, era evidente che l'aggressore ci vedeva benissimo, e avrebbe cercato di approfittarne, attaccando nel mezzo delle difese del foglioso. Perlomeno non erano lanci potentissimi [Forza 425]

    E finiti i lanci, raizen avrebbe dovuto affrontare, cieco, due nemici che, per quanto inferiori [Energia Verde] ci vedevano perfettamente! Avrebbero attaccato per primi, assieme, con una elaborata sequenza di calci da entrambi i lati che si alternavano mirando a zone alte e basse, rispettivamente. Per Raizen sarebbe stato subito chiaro che concentrarsi e ragionare con calma, acuendo i propri sensi non era sufficiente nella concitazione della battaglia. Doveva trovare un modo per migliorare le sue percezioni in modo istantaneo e immediato, o avrebbe avuto la peggio. I nemici, comunque, non avrebbero mai parlato nè dato spiegazioni. Se perquisiti, risultarono essere nudi (salvo un perizoma) e cosparsi di una strana sostanza viscida.

    Poco più avanti, in corrispondenza di una curva, il pavimento era crollato, e le zone immediatamente affianco all'ampio fosso era assai fragile, pertanto sarebbe bastato un niente per far precipitare un ninja incauto.

    E poco più avanti, nuovi attacchi a sorpresa, lanci a distanza che, per quanto non fortissimi [Forza 450] arrivavano comunque nel buio più completo, lanciati da qualcuno che invece vedeva perfettamente. Stavolta i nemici erano due, e tra i due stava un fossato ampio circa tre metri, esteso a tutto il corridoio. Sarebbe riuscito lo Shinobi a sopravvivere alla doppia trappola? [Energia Rossa]

    Ed ancora dopo una nuova curca, quando ormai in lontananza si cominciava a vedere una luce, un nuovo attacco a sorpresa sarebbe giunto. Stavolta non era un attacco a distanza, ma un assalto in corpo a corpo. Un uomo acquattato e appeso al soffitto, forse col chakra adesivo stava immobile, respirando il meno possibile. E non appena Raizen fosse stato a tiro, si sarebbe scagliato contro di lui, silenzioso quanto poteva, cercando un colpo di Katana [Velocità 525] potenzialmente letale.
    E avrebbe poi continuato a infierire... [Energia Blu]

    Mappetta esplicativa
    image




    CITAZIONE
    Per me l'energia Blu c'è. Se poi come leggevo il ratto ancora non approva o altro, aspetteremo la fine dell'addestramento per convalidarla, non so.

    Questo è un post della QdA per Combattere alla Cieca, vista la situazione lo sfrutto.
    Vedi di comprendere non solo che affidarsi ai tuoi sensi così come sono non è sufficiente

     
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    Continuò a camminare muro muro, pareva aver preso il corridoio giusto visto che non trovò alcuna frana, giunse ad un punto in cui il corridoio curvava bruscamente a destra, ad angolo retto, ascoltò per un po’ di tempo in caso riuscisse a percepire qualcuno dinnanzi a lui ma niente, neanche il minimo rumore, eppure il pavimento sotto di lui era cosparso di fastidiosa sabbiolina che gli avrebbe immediatamente permesso di individuare qualcuno, sperò di non incontrare nessuno, era in uno stato alquanto pietoso e combattere non sarebbe stato semplice, quasi impossibile, fortunatamente l’attività frenetica degli ultimi giorni aveva eliminato il peso dell’addestramento di Febh.
    Trasse un lungo respiro e si sporse oltre l’angolo, ovviamente non vide nulla ma sentì chiaramente l’aria sibilare affianco al suo orecchio, era un kunai che aveva fortunatamente mancato il bersaglio, fortunatamente i due avversari non erano silenziosi e riusciva a sentire quando impugnavano un nuovo kunai, non sapeva dove schivare, ma era abbastanza veloce per uscire indenne da ogni attacco, i due non avevano uno schema d’attacco preciso, ma parevano vederci perfettamente al buio, dal canto suo Raizen sapeva solo chi dei due estraeva l’arma, anche se i lanci venivano effettuati con l’intento di prevedere una sua schivata erano troppo lenti per essere un vero problema.
    Al momento aveva evitato con successo 4 kunai, o almeno gli pareva che fossero tali, gli shuriken ruotando avrebbero certamente fatto un suono diverso.
    Sentì nuovamente dei kunai cozzare, pareva che il tempo si dilatasse, non percependo nulla da quando il kunai veniva impugnato a quando giungeva vicino a se per udirlo Raizen passava snervanti momenti di attesa in cui doveva tenersi pronto a schivare all’ultimo momento.
    Decise di dare il fianco ai suoi avversari così da offrirgli meno superficie su cui puntare, gli bastava così camminare avanti e indietro per schivare e accucciarsi o saltare nei casi più ostici.
    Gli vennero lanciati altri 8 kunai uno dei quali riuscì a tagliargli superficialmente il fianco sinistro, ma dopo una pausa più lunga delle altre sentì i piedi dei due muoversi, sapevano sicuramente che il ninja aveva un udito ben superiore rispetto al loro e per tutto il tempo non avevano mosso i piedi, ma ora si avvicinavano.
    Con un gesto fulmineo tese il braccio cercando il corpo di uno dei due, ma si erano già spostati, sentì loro passi sul terreno sabbioso ma non riusciva ad individuarli al meglio.
    I colpi dei due avversari erano molto deboli, ma premevano su ferite e lividi ben gonfi, il canuto ninja pareva sentire i muscoli drenare i liquidi sotto quei colpi, ora era evidente che stavano di fianco a lui, strinse i pugni con un po’ di difficoltà e menò due cazzotti in contemporanea, esattamente all’altezza del volto dei due, prese un naso e una mascella.
    Raggiunse a tentoni l’avversario che stava alla sua sinistra di cui aveva colpito la mascella.

    Parla e avrai salva la vita.

    Venne inondato da un liquido denso e tiepido: era sangue, ed era un chiaro rifiuto.

    E allora crepa li.

    Lo stese con un secondo pugno e provò a cercare qualcosa nel suo corpo.

    Ma che stramaledetto schifo! Queste merde sono del tutto nude! E unte! E in perizoma!
    Porco cazzo! Magari hanno pure le sopracciglia spesse e un taglio a caschetto!


    Ritirò disgustato le mani, prima di avanzare si prese una piccola pausa per riflettere.

    Se ne incontro di più forti in questo buio sono fritto, in caso incontrassi delle trappole ancora peggio.

    Doveva rilassarsi e concentrarsi cercando di portare al massimo i suoi sensi, avrebbe dovuto usare il chakra per riuscire a sentire i suoni come un pipistrello, l’aria come uno squalo sente l’acqua, mentre doveva assaggiare col suo naso gli odori al pari dei serpenti: doveva utilizzare il chakra, e doveva farlo bene.
    Un’irrisoria quantità di chakra andò a stimolare le orecchie, quelle che in assenza di luce facevano gran parte del lavoro, anche la pelle esposta all’aria venne stimolata dal chakra, venne poi seguita dal naso, ma impastare così a caso non serviva troppo, doveva ancora concentrarsi per “badare” a tutte quelle nuove sensazioni, pareva che quei corpi fossero unti d’olio.
    Battè il suo fidato sasso sul pavimento, il suono risultò più forte del solito, ma ancora la percezione non era ai massimi livelli, ancora l’ambiente intorno a se non riusciva a distinguerlo, avrebbe dovuto rendere il suo stesso cervello più recettivo.
    Il consumo totale non era esorbitante, era quasi naturale acuire i suoi sensi in quel modo, ora ad ogni battito corrispondevano delle onde, come se una goccia cadesse su una pozzanghera increspandone la superficie, ma ancora non bastava.
    Continuò a battere cercando di concentrarsi su quel suono, lentamente apparve la parete posta di fronte a lui, quella alle sue spalle era troppo vicina per essere percepita distintamente, le onde sonore si sovrapponevano fastidiosamente distorcendo il tutto, doveva riuscire ad eliminare quel piccolo difetto.
    Lentamente, ad ogni battito tutto si faceva più nitido anche se, essendo il suono discontinuo, vedeva il tutto a lampi, come se stesse scannerizzando il corridoio, riuscì ad identificare alla sua destra un fosso, pareva esserci un punto oscuro in cui il suono si disperdeva, una trappola che ad una persona normale sarebbe costata la vita.
    Si alzò e prese ad avanzare, bastava il suono dei suoi passi per permettergli di capire dove metteva i piedi, inoltre il senso del tatto lo avvertì del terreno che dinnanzi a lui cominciava a diventare morbido e friabile: le grosse pietre di quel corridoio parevano molleggiare quando vi posava il piede.
    Tornò indietro e prese i due uomini per i capelli gettandoli nel fosso, non aveva altra scelta, non poteva legarli e non gli andava di farsi attaccare alle spalle.
    Era quasi arrivato allo spigolo quando creò una copia per farla saltare prima di lui, non gli serviva una kagebushin, una normale copia sarebbe bastata par imbrogliare dei probabili assalitori, infatti appena questa fu a metà del corridoio venne assalita da due kunai, voleva dire che nel corridoio c’erano altri avversari.
    Al contrario di ciò che aveva fatto fare alla sua copia lui scelse un entrata più dinamica in modo da schivare più kunai possibile, infatti al posto di saltare sul muro che gli stava di fronte salto su quello alla sua destra utilizzando il chakra adesivo per rimanerci attaccato, c’erano altre due sorgenti di suono dinnanzi a lui e si stavano muovendo, probabilmente stavano scagliando altri due kunai, saltò nuovamente per aggrapparsi alla parete che aveva al suo fianco e da li verso quella che lo portava alla seconda parte del corridoio, in entrambi gli spostamenti fu seguito da due kunai, riusciva a percepirli come lievi distorsioni prima che gli arrivassero addosso, ma schivarli era difficile, in quanto erano solo un accozzaglia di suoni che puntavano alla sua persona, fortunatamente la loro traiettoria era rettilinea.

    Sto iniziando a stufarmi di questi pipistrelli merdosi!

    Appena atterrato non riuscì però a sfuggire a due kunai che si conficcarono nei suoi stivali all’altezza dello stinco, non riuscirono a fare gravi danni poiché incontrarono presto la tibia, a quell’altezza erano particolarmente difficili da individuare, avrebbe dovuto imparare a filtrare tutte le informazioni che gli giungevano al cervello per ottenerne una visuale decente.
    Farlo su quei kunai però non era una buona idea.
    Schivò altri due lanci che puntavano alla testa e al petto con delle ampie schivate per poi avvicinarsi ai due avversari, con un primo calcio provò a colpire le tempie del primo ma questo si abbassò abbastanza velocemente da schivare il colpo fece un passo per non sprecare la forza cinetica e attaccare così il secondo con un calcio al ventre, ma il suo piede non trovò alcun appoggio: c’era un altro fossato!

    Cacchio!

    La reazione di Raizen fu immeditata, il piede che avrebbe dovuto dare appoggio al suo corpo durante l’avanzata attivò il chakra adesivo, mentre la gamba si piegò rapida facendolo aderire alla parete del fossato, la posizione era scomoda, ma almeno non era precipitato.
    Il suo nemico, quello che si era lasciato alle spalle durante la “quasi caduta” tentò di sfruttare quell’apertura attaccandolo alle spalle, ma grazie al nuovo modo di Raizen di percepire il mondo fu smascherato, il braccio scattò verso il nemico afferrandone i gioielli.

    Cristo santo che schifo!

    Afferrò saldamente e lo tirò a se facendolo precipitare nel fossato.
    Il superstite pareva disorientato, Raizen sfruttò quell’indecisione per rimettersi in equilibrio.
    Saltò il fossato rapidamente gettandosi sul nemico disarmato, questo, più veloce dei primi incontrati riuscì a schivare, la sua pelle unta gli faceva produrre pochissimi suoni ed era difficile individuarlo, come se fosse immerso nella nebbia, pareva essere cosciente di ciò e si muoveva posando i piedi con estrema attenzione.

    Oh diamine, mi hai rotto le palle verme schifoso.

    Fece una smorfia e distese completamente il braccio come se volesse attaccare con quello per poi farlo calare sul petto del nemico ad una velocità impressionante, non gli serviva sapere dove si trovava con precisione, il colpo sarebbe stato comunque potente vista l’assenza di protezioni, ma non colpì con quello, fu il braccio sinistro a trovare il morbido ventre del suo avversario, qualche piccola goccia di saliva sulla pelle gli indicò che quel pugno aveva fatto centro.
    Senza dare al nemico il tempo di rialzarsi lo butto nel fossato.
    Continuò a procedere, ora durante il cammino i suoi stessi passi gli permettevano di sentire distintamente l’ambiente intorno a lui, girò l’angolo senza farsi troppi problemi visto che gli attacchi di quegli strani uomini parevano essere più deboli dei suoi, finalmente in fondo vide la luce, anche se essendo troppo lontana non riusciva ad illuminare quella parte di corridoio.
    Mentre l’eccitazione già si faceva sentire e il suo lento procedere si trasformava in una piccola corsetta dal soffitto si calò un altro di quegli uomini, ben più veloce dei suoi avversari, ma l’arma che aveva in mano era ben più rumorosa, scattò lateralmente per evitare il fendente impastando un quantitativo pari a mezzobasso per essere sicuro di non incontrare l’affilata lama.
    Continuò ad impastare chakra per schivare quegli attacchi che parevano essere portati da qualcuno che era veloce quanto lui, riusciva a schivare, ma non poteva farlo in eterno, doveva riuscire a disarmarlo.

    Affondi.
    Affondi.
    Cerca di tagliare canaglia!


    Dopo una lunga sequenza di schivate che lo portarono ad arretrare di vari metri e subire vari tagli ai fianchi per la difficoltà di individuare la punta dell’arma il suo avversario si decise a menare un potente fendente a scendere verso la testa di Raizen.

    Bene!

    Impastò un quantitativo considerevole di chakra e le mani scattarono verso la lama, non si chiusero intorno ad essa, bensì rimasero distese, un rapido movimento e la lama venne portata verso il basso dalle mani del konohaniano mentre un calcio potenziato da un altro mediobasso cercava la testa del suo nemico, l’impatto fu spiacevole e più forte del solito poiché non sapeva con precisione quando avrebbe incontrato la testa avversaria.
    La mossa gli permise inoltre di rubare la katana al suo nemico ormai stordito, non fece l’errore di privarlo del peso della sua gamba che lo schiacciava a terra, e senza liberarlo gli tagliò la gola.
    Avanzò verso la luce.

    SPOILER (click to view)
    Chakra:
    130/200
    ferite:
    medio leggera su entrambe le braccia
    quasi leggera sulla testa
    grave diffusa

     
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    È colpa tua. Ratty

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    La spada nella sua mano aveva un che di familiare, ma fu solo alla luce che Raizen potè effettivamente constatare che quella era proprio la sua Nodachi. Come fosse arrivata in mano a quei tizi era un mistero. E ancor più misteriosa era la loro identità, poichè anche tornando indietro per recuperare i corpi, non li avrebbe trovati.

    La nuova stanza in cui si trovava era ben illuminata da alcune torce sulle pareti, ma a terra stavano anche delle pergamene con sopra un Kanji illuminato. Probabilmente lasciato dal team di ricerca delle rovine.

    A parte un pò di cumuli di sabbia e qualche coccio (forse vecchi vasi?) la stanza era piuttosto spoglia, con un corridoio che proseguiva verso nord, e un foro sul soffitto da cui arrivava un flebile refolo d'aria. Raizen avrebbe fatto in tempo a tirare il fiato per un poco, ma nel giro di nemmeno cinque minuti avrebbe percepito un rumore dal nuovo corridoio. Per la precisione era qualcosa che strisciava.

    Vattene.... disse una voce familiare, ma strana, come se la sentisse diversamente da come era abituato. Vattene...dal...corpo. Vattene...via. Lascia..mi..il..pos...to...è..mio... E la voce divenne presto un coro, mentre dal corridoio in ombra avanzavano a passo lento cinque figure coi capelli lunghi. Barcollavano un poco, ma emanavano una strana sensazione. Quando infine furono completamente nella zona illuminata, Raizen potè ammirare sè stesso.

    Cinque uomini identici a lui, nell'aspetto, nel vestiario, nel portamento, ma erano di un colore più pallido, come artificiale. E ognuno impugnava una Nodachi uguale alla sua. Il corpo sarà mio...non dell'altro..non tuo...non di Fujin...

    Come un sol uomo, scattarono assieme contro di lui, cercando di affettarlo con attacchi simultanei e ben congeniati, tutti mirati all'uccisione![Sono tali e quali a te, in tutto, possono anche impastare chakra] Doveva contrastarli, ma ben presto si sarebbe reso conto che i suoi attacchi trapassavano i loro corpi come se fossero semiliquidi. Possibile che non ci fosse alcuna Chance?

    Eppure nel corso dello scontro [dopo una prima difesa] avrebbe potuto notare che uno di essi, mentre si passava l'arma da una mano all'altra, era per un attimo diventato più scuro, come se fosse più solido. Era evidente che solo riuscendo a disarmare gli avversari, anche per un solo momento, avrebbe potuto renderli abbastanza solidi da tagliare. E quel corpo solido, se danneggiato, sarebbe andato in frantumi come se fatto di coccio. Ma per disarmarli doveva riuscre ad essere migliore di tutto loro nel brandire quella spada. E doveva essere abbastanza abile a batterli tutti e cinque, difendendosi al meglio nel contempo, poichè quelli avrebbero continuato a infierire, in mischia.

    Nell'istante in cui fosse rimasto solo un avversario, un guizzo a mezz'aria e un bagliore metallico avrebbero interrotto lo scontro, disarmando il falso raizen e successivamente decapitandolo. L'oggetto che si era intromesso era un lungo laccio metallico dotato di numerose lame, che terminava in un pomo. Saettando a mezz'aria, sarebbe arretrato per poi avvolgersi intorno al bracciodi un uomo a qualche metro di distanza. Un uomo i cui abiti erano coperti di sangue, ma che non sembrava affatto ferito.

    Era ora che ti facessi vivo. Mi stavo stufando di far fuori queste tue copie d'argilla Commentò la voce dell'uomo. Una voce conosciuta. Alle sue spalle, nel corridoio, stavano frammenti di coccio, probabilmente relativi ad altri falsi Raizen che aveva abbattuto Forza, muovi le chiappe, dobbiamo nasconderci prima che ne arrivino altri.. Febh indicò il soffitto, dove un foro quadrato faceva da ingresso a un buio cunicolo Dobbiamo salire...sbrigati. Gli altri ci aspettano.

    Raizen avrebbe fatto come gli veniva detto? O aveva qualche motivo per dubitare?

    CITAZIONE
    Se il post precedente era per Combattere alla Cieca, qui si parla invece della Maestria.
    Dimostra di essere uno con la spada in questo difficile scontro.

     
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41 replies since 21/2/2010, 23:15   1059 views
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