Chakra: Volume I

Addestramento per Sori

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    Chakra, volume I


    [Palazzo Uchiha, ore 20.30]



    Nel suo studio, alla luce di una piccola lampada da tavolo, Kaworu stava visionando gli ultimi rapporti dei suoi informatori, sparsi qui e lì per tutto il continente. Erano rimasti solo due rapporti da due uomini che aveva mandato a controllare due shinobi in particolare. Un Akasuna da poco entrato nell'orbita di influenza del Sennin e una giovane Hyuga, con la quale l'Uchiha aveva dovuto collaborare durante la missione di Iwa.

    §E vediamo pure sti ultimi due...§

    Il rapporto sull'Akasuna era normale, tranne nell'ultima parte...pare infatti che fosse stato coinvolto in un'esplosione nella propria casa, un ordigno piazzato sulla porta d'ingresso. Nessuna traccia dei colpevoli, nessun movente apparente.

    §Mh...manderei un mazzo di fiori alla famiglia...se me ne importasse qualcosa.§

    Passò all'ultimo rapporto. Sori Hyuga. Miglioramenti nelle prestazioni fisiche, uso del Byakugan...ma controllo del chakra ancora pessimo. Da poco tornata da un addestramento.

    §...Uhm, penso sia arrivato il momento di farle una visitina va...§

    [Il giorno dopo]
    [Casa di Sori Hyuga, quartiere Hyuga, ore 7.55]



    Con ancora le poche tenebre rimaste, il Sennin portò una strana attrezzatura nel giardino della casa, facendo pochissimio rumori.

    Successivamente, si sarebbe introdotto nella casa, sedendosi nella cucina con alcuni rapporti in mano, che gli erano stati consegnati nottetempo. Si prese un bicchiere d'acqua, attendendo che la kunoichi, che di lì a poco si sarebbe svegliata, entrasse in cucina.

    Quando questa si fosse fatta viva, Kaworu, con nonchalance, leggendo ancora i rapporti, avrebbe detto.


    -Buongiorno....-

    Legenda
    -Parlato-
    §Pensato§
    Narrato.


    SPOILER (click to view)
    Addestramento autorizzato dall'amministrazione.

     
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    Narrato
    Parlato
    Pensato
    Citato
    FlashBack


    Un piccolo raggio di sole filtrò furtivo tra le minuscole cavità della tapparella irradiando di luce mattutina la stanza in cui la giovane Hyuga stava ancora dormendo, destandola dolcemente da un profondo sonno.

    Aprì lentamente gli occhi, guardandosi un poco attorno.

    Già mattina. . . pensò sconfortata.

    Ultimamente non riusciva a beneficiare di un riposante sonno. Qualcosa la disturbava. I suoi sogni era spesso inquieti e tormentati da un incubo ricorrente, indefinito e vago, al cui risveglio nient’altro percepiva se non un evanescente ricordo di un’opprimente sensazione di soffocamento.

    Notò sul comodino adiacente al letto la sveglia indicare una decina di minuti dopo le otto e molto probabilmente avrebbe ceduto di nuovo all’invito di un irresistibile Morfeo se non fosse stata per un terribile sete che le stava attanagliando la gola. Quindi lungi dal deliziarsi di un’altra oretta di sonno a fatica si alzò dal letto.

    Mezza addormentata, con i capelli un poco scompigliati, discese le scale che la condussero al piano sottostante, dove appunto era la cucina, indossando ancora il pigiama estivo di cotone.

    Uno sbadiglio la colse proprio sull’entrata di questa e quando riaprì gli occhi, una figura a lei ben nota le si palesò dinnanzi, la quale con una disinvoltura naturale, come se nulla fosse, se ne stava seduta al tavolo impegnata nella lettura di alcuni fogli.

    Buongiorno si limitò a dire il Sennin senza alzare lo sguardo.

    Un po’ sorpresa da quella inaspettata visita mattutina, Sori rispose al saluto dell’Uchiha:

    Buongiorno a voi, Kaworu-sama. . . disse mentre avanzò verso l’acquaio e superando così il tavolo dove era appunto seduto.

    Prese dal frigo la bottiglia d’acqua e versò il contenuto di quest’ultima in un bicchiere e bevve tutto d’un fiato mentre una moltitudine di domande avevano già iniziato ad affollare la sua mente soffermandosi in particolar modo sulle motivazioni che avrebbero spinto Kaworu a venire da lei.

    Inutile tergiversare pensò,quindi posato il bicchiere nel lavello, si voltò e rivolgendosi a Sennin chiese:

    A cosa devo questa vostra visita? Domandò con una certa curiosità mentre iniziò a palesarsi un certo imbarazzo nel trovarsi in un certo desabigliè dinnanzi all’Uchiha.
     
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    Chakra, volume I


    CITAZIONE
    Buongiorno a voi, Kaworu-sama. . .

    La giovane Hyuga si svegliò di lì a poco.

    Dopo un breve silenzio, riprese la parola.


    CITAZIONE
    A cosa devo questa vostra visita?

    Dritti al punto.

    -Uhm, diciamo che sono qui per verificare alcuni dati che mi sono stati riferiti di recente...Vedo che per tua fortuna le ferite dei rapaci non ti hanno lasciato cicatrici da qualche parte...-

    In effetti la kunoichi sembrava dormire sempre con poca roba addosso, come imparato dall'Uchiha durante la missione che i due effettuarono ad Iwa, compagni "forzati" di quella situazione.

    -Comunque, se tu fossi così gentile da indossare la tenuta d'allenamento e seguirmi nel tuo giardino...-

    Il Sennin attese che la ragazza replicasse o andasse a vestirsi, poi si alzò ed uscì, attendendola nel giardino dell'abitazione.

    [...]



    Quando la kunoichi avesse raggiunto il giardino, avrebbe visto una struttura che probabilmente non aveva mai visto prima di quel momento. Completamente metallica, consisteva in una lamina di ferro verticale, alta più di tre metri e larga due, poggiata al centro di un'altra lamina quadrata, di due metri di lato. Su di un lato trovava posto una specie di impalcatura che sosteneva la lamina, mentre l'altro era "ornato" solo da due sottili pali, alti quanto la lamina posti agli angoli della base.

    -Ora procediamo alle spiegazioni...so dei tuoi recenti progressi, per così dire, a livello fisico...oltre all'uso della tua innata, ovviamente...tuttavia, cosa che preoccupa me ed altre persone, nonostante tu abbia una delle tecniche speciali che più utilizzano finemente il chakra, tu sei ancora a livelli, per così dire, preoccupanti... -

    Fece una breve pausa per poi porre alla kunoichi una domanda apparentemente semplice.

    -Tu, del chakra, cosa sai veramente?-

    Legenda
    -Parlato-
    §Pensato§
    Narrato.



     
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  4. sweethinata
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    CITAZIONE
    A cosa devo questa vostra visita?

    Uhm, diciamo che sono qui per verificare alcuni dati che mi sono stati riferiti di recente...Vedo che per tua fortuna le ferite dei rapaci non ti hanno lasciato cicatrici da qualche parte...

    Ma come fate a . . . disse sorpresa per poi fermarsi nell’immediato dopo, mentre istintivamente si portò la mano destra verso il fianco dove era ancora un poco visibile i segni lasciati dagli artigli dei rapaci di Yami.

    Beh, inutile chiedervelo: a voi non sfugge proprio nulla, giusto Kaworu-sama? Affermò la giovane Hyuga. L'esperienza di Iwa aveva insegnato a Sori che il sennin difficilmente non era al corrente di qualcosa, specialmente se ciò avveniva all'interno di Konoha.

    Comunque, se tu fossi così gentile da indossare la tenuta d'allenamento e seguirmi nel tuo giardino...

    A quelle parole Sori sgranò gli occhi. In qualche modo sembrava non credere alle parole appena udite.

    Allenamento? Con il Sennin? Ciò era l’unica cosa che riusciva a pensare.

    Presa da un’insolita euforia all’idea di allenarsi con Kaworu la giovane Kunoichi non si face certo ripetere due volte la stessa cosa. . .mise le ali sotto i piedi e corse fuori dalla cunina. Come un fulmine però sarebbe ritornata nell’immediato attimo successivo. Si affacciò alla porta di cucina e con riverenza aggiunse:

    Grazie mille Kaworu-sama. Spero di non deludervi. Vi do la mia parola che mi impegnerò al massimo.

    Aggiunse prima di scappare di nuovo al piano di sopra per cambiarsi.

    [ . . . . . ]



    Passarono circa cinque minuti.

    Minuto più, minuto meno.

    Sori scese giù in giardino con la tenuta dall’allenamento. Dato il gran caldo che si respirava in quelle giornate tipicamente estive decise di indossare dei pantaloni che le arrivavano poco sopra alle ginocchia. Un top nero ben aderente avrebbe nascosto le fasciature che era solita portare intorno al petto. Su di esso, una maglietta, bianca, sbracciata annodata alla vita avrebbe coperto in parte il top sottostante.

    Non appena raggiunse il Sennin non potè a fare a meno di notare una strana struttura disposta proprio dinnanzi a lei. Qualcosa davvero particolare. Mai vista prima di allora.
    Si trattava di un complesso di due lamine di ferro, una disposta verticalmente che poggiava su l’altra di forma quadrangolare. Da un lato a sostegno della lamina qualcosa che poteva esser chiamata impalcatura, mentre l’altro presentava solo dei sottili pali.

    Ma prima che Sori potesse chiedere il fine di quello strano macchinario il Sennin esclamò:

    Ora procediamo alle spiegazioni...so dei tuoi recenti progressi, per così dire, a livello fisico...oltre all'uso della tua innata, ovviamente...tuttavia, cosa che preoccupa me ed altre persone, nonostante tu abbia una delle tecniche speciali che più utilizzano finemente il chakra, tu sei ancora a livelli, per così dire, preoccupanti...


    Le parole “livelli preoccupanti” piombarono sulla testa della kunoichi come due enormi sassi pesantissimi. Tuttavia quello che stava dicendo il sennin non era altro che la verità. A differenza di altri shinobi lei non aveva ancora imparato a controllare perfettamente il suo chakra ma soprattutto non era ancora in grado di utilizzare quello che solitamente vien chiamato “chakra adesivo”.

    Un poco imbarazzata per questa sua grande lacuna la kunoichi disse:

    Ehm. . .in effetti. . .non posso darvi torto. . .Forse è ora che impari a controllare e sfruttare il chakra al meglio^^

    Quasi senza prendere in considerazione quest’ultima affermazione il sennin andò dritto al punto:

    Tu, del chakra, cosa sai veramente?


    Domanda semplice, coincisa, mirata.

    Alcuni secondi di silenzio passarono prima di prendere parola.

    Energia fisica . . .

    disse flettendo il braccio sinistro e volgendo verso di sé il palmo della mano ben aperta,

    . . Ed Energia mentale

    eseguì la stessa azione con il braccio a mano destra.

    Poi avvicinò un poco le mani portando i palmi l'uno dinnanzi a l'altro come se al suo interno vi fosse contenuto qualcosa,

    Dall'unione di queste due energie, apportando un perfetto equilibrio tra di esse, si forma il Chakra. .

    Abbassò le mani fino in prossimità del suo ombellico

    che partendo da un determinato punto chiamato TanTien esso di propaga in tutto il corpo raggiungendo non solo ogni fibra del nostro corpo, ma anche i nostri organi interni.

    Abbassò infine le braccia che lasciò cadere lungo il corpo.

    Poi fissò il Sennin.

    Chiuse gli occhi e nell'immediato successivo le sue mani andarono a comporre i 4 sigilli: Ratto, Cane, Ratto, Tigre mentre concentrò del chakra nei suoi occhi attivando così il Byakugan.

    Aprì gli occhi.

    Sul suo viso comparvero le venature ai lati degli occhi a dimostrazione che la sua innata era stata attivata.

    Poi continuò a parlare envitando di fissare il sennin.

    Il Chakra confluisce nel Tantien per poi propagarsi in tutto il corpo attraverso quello che viene chiamato sistema circolatorio del Chakra, che similarmente a quello cardio-vascolare, permette al chakra di raggiungere ogni parte del nostro corpo. Di solito il sistema circolatorio delChakra è invisibile all'occhio umano, ma non per noi Hyuga. I nostri occhi sono dotati di una vista che arriva fino a vedere il sistema circolatorio del chakra.

    Così dicendo i suoi occhi si posarono sulla figura del sennin.

    Come ben saprete adesso posso vedere il vostro sistema circolatorio, che avvolge i vostri organi vitali e che si estende da capo ai piedi.Prima di affrontare la'rgomento dei punti di fuga, però preferirei aprire una piccola parentesi parlarvi delle 8 porte o Hachimontonkou.

    Si fermò un attimo prima di continuare. Rilasciò la sua innata.

    E' indispensabile che un ninja impari innanzi tutto a controllare il proprio Chakra, in quanto è proprio grazie ad esso che unoshinobi può non solo rafforzare i muscoli durante un attacco o una difesa ma sopratutto può utilizzare le arti magiche.
    Visto che il corpo potrebbe ricevere danni se si impastasse troppo chakra, quindi,anche la quantità e la velocità in cui esso circola nel corpo viene regolata in maniera tale da non risultare dannoso. Ad ogni modo il flusso di chakra non viene controllato e stabilizzato solo dall’utilizzatore secondo la propria volontà. Nel sistema circolatorio del Chakra esistono degli speciali regolatori che dosano l’afflusso del chakra. Questi "regolatori" che fungono un po' come delle valvole idrauliche per la regolamentazione della pressione, sono appunto chiamate Porte. Naturalmente è possibile aprire queste porte e una tempesta di chakra si diffonderebbe per tutto il corpo dando al ninja una forza spaventosa e incontrollabile. Ma ciò procura di conseguenza danni irriversibili all'organismo tanto che aprendo l'ultima porte si sopraggiunge alla morte stessa.


    Si soffermò alcuni secondi prima di proseguire. I suoi occhi perlacei, tornarono a fissare l'Uchiha.

    Sulla nostra epidermine sono dislocati ben 361 punti piccoli più di un ago da spillo chiamati punti di fuga. Essi permetto al ninja di far fuoriuscire il chakra dal corpo e utilizzarlo secondo i propri desideri. E' grazie al controllo di questi punti di fuga che noi Hyuga possiamo espellere chakra dai palmi delle nostre mani e inchiodarlo nel corpo del nostro avversario procurandoli danni sia agli organi interni che al sistema circolario fino ad impedirgli di utilizzare completamente il suo chakra.

    Naturlamente una dimostrazione del mio stile di combattimento su di voi sarebbe indiscutibilmente controproducente per me. . . ci tengo a rimanere tutta intera . .
    disse sorridendo.

    Comunque riprendiamo. Quelle appena esplicate sono soltanto delle basilari spiegazioni circa il chakra, ovvero quelle che si è soliti imparare durante i corsi genin. Ma come ben sapete si tratta di pure nozioni teoriche. Quello che ho imparato sul chakra l'ho fatto principalmente tramite la mia personale esperienza.
    Il Chakra è una linfa vitale per lo shinobi. Esso si alimenta di chakra per poter sviluppare le propri arti ninja. Ma se non viene considerato con cura e utilizzato senza un minimo criterio questo potrebbe causare allo shinobi ciò che la mancanza di linfa può arrecare ad una pianta: la morte. Quindi reputo il chakra prezioso come la vita stessa, è un dono importante che va protetto e coltivato. Non saper utilizzare il chakra o non poterlo utilizzare significherebbe perdere l’essenza stessa dell’esser un ninja.


    Si fermò per riflettere. Poi aggiunse:

    Non credo di saper aggiungere altro, Kaworu-sama

    In silenzio attese una risposta da parte del Sennin.
     
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    Chakra, volume I


    Il Sennin ascoltò la spiegazione della giovane e rispose atono.

    -Mh....come risposta, può andare.-

    Si avvicinò allo strano marchingegno, .

    -Se puoi cortesemente metterti al centro della pedana, così possiamo iniziare...-

    Quando Sori fosse salita sulla pedana, Kaworu avrebbe fatto uscire un'appendice dall'impalcatura, che si rivelò essere un piccolo sedile, dove si sedette. Infilò poi il braccio destro dentro ad una sezione circolare, afferrando poi una specie di manico. Si trovava quindi di lato alla pedana dove Sori si sarebbe trovata.

    -Ora, questo è un macchinario per imparare il controllo del chakra. Normalmente dovrei procedere con una spiegazione di base e i soliti esercizi, ma non abbiamo abbastanza tempo per dedicarci a queste cose. Ora tocca a te intuire come può funzionare il chakra adesivo, dalle mani o dai piedi, e riuscire a controllarlo attaccandoti a questa parete metallica, io non ti dirò niente, in fondo sei una Best Genin, giusto?-

    -TI consiglierei di fare alla svelta e di sbagliare il meno possibile, c'è un motivo per il quale io sono attaccato qui ed è...beh, lo scoprirai da te.-


    Il tono del sennin era abbastanza sarcastico. Attese che la ragazza facesse qualcosa.

    Legenda
    -Parlato-
    §Pensato§
    Narrato.


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    OT:
    Bene, adesso devi cercare di intuire e descrivere come il chakra possa funzionare da adesivo ed usarlo per scalare la parete metallica con i piedi o con le mani...Avviso: dopo circa due minuti e mezzo, la lamina a terra comincerà a diventare incandescente e se provi ad uscire dal perimetro della lamina, verrai colpita da delle Raiton che fungono da muro e ti respingeranno dentro. Buon Divertimento.

     
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  6. sweethinata
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    Parlato
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    CITAZIONE
    Mh....come risposta, può andare.

    Quella parole crearono un lieve moto di soddisfazione nell’animo della giovane Hyuga, palesato da un impercettibile sorriso che si dipinse sul suo bel viso.

    Conosceva kaworu abbastanza bene da sapere che, qualsiasi tipo di risposta lei avesse dato, perfino brillante e intelligente che fosse stata, l'apprezzamento del sennin non si sarebbe mai manifestato oltre a quel "può andare", e che quindi, già con quelle parole si poteva ritenere soddisfatta.

    Era consapevole che, almeno dal punto di vista teorico, non presentava alcun tipo di lacuna. Si era sempre applicata con diligenza allo studio e mai lo aveva trovato noioso e pesante ; anzi, quella sua naturale predisposizione alla conoscenza congiunta a quel pizzico di curiosità, tipico dell'essere femminile, le aveva fatto trovare lo studio interessante e piacevole.

    Ma un conto è la teoria, mentre la pratica . . .

    Mancava d’esperienza, purtroppo.

    Seppur recentemente aveva partecipato costantemente a svariate missioni per conto dell’Accademia era chiaro che l’esperienza era un qualcosa di necessario e vitale per l’essenza di un ninja e che aveva ancora parecchia strada da percorrere davanti a sé.

    Sospirò.

    Sarebbe stato inutile star lì a piangere sul latte versato quindi. . . si concentrò sul quella stana impalcatura.
    Da quando i suoi occhi si erano posati su di essa, al suo arrivo nel giardino, un certo presentimento aveva risvegliato la sua attenzione.

    Nel frattempo Kaworu si era avvicinato ad essa.
    CITAZIONE
    Se puoi cortesemente metterti al centro della pedana, così possiamo iniziare . .

    esortò a Sori.

    Senza far domande, Sori ubbidì. Ogni dubbio o pretesto al riguardo sicuramente avrebbe potuto infastidire lo stesso Uchiha e sapeva con certezza che era molto meglio non far irritare Kaworu.

    Senza alcuna titubanza si avvicinò allo strano congegno posizionandosi nel bel mezzo di quella pedana. Poi si voltò verso Kaworu, il quale, prese posto su una specie di sedia. Poi, vide il sennin allungare il braccio destro e immetterlo in una protuberanza a forma circolare. Un poco incuriosita si allungò per sbirciare ma subito le parole del sennin la fecero tornare al suo posto.

    CITAZIONE
    Ora, questo è un macchinario per imparare il controllo del chakra. Normalmente dovrei procedere con una spiegazione di base e i soliti esercizi, ma non abbiamo abbastanza tempo per dedicarci a queste cose. Ora tocca a te intuire come può funzionare il chakra adesivo, dalle mani o dai piedi, e riuscire a controllarlo attaccandoti a questa parete metallica, io non ti dirò niente, in fondo sei una Best Genin, giusto?

    Quell’ultime parole sembravano sottolineare una velata nota di pungente dubbiosità, come se aver superato l’esame Genin con i migliori voti significasse di conseguenza saper già tutto ciò che riguardasse il mondo dei ninja.

    Sembrava voler porre Sori su un piano di sfida ed a lei le sfide piacevano fin troppo.

    CITAZIONE
    TI consiglierei di fare alla svelta e di sbagliare il meno possibile, c'è un motivo per il quale io sono attaccato qui ed è. . .beh, lo scoprirai da te.

    Se non avesse conosciuto Kaworu quel tanto che sarebbe bastato per capire che dietro a questo tipo di affermazione vi fosse celato quel pizzico di sano sarcasmo unito a quella sua predisposizione naturale nel rendere la vita altrui tutto fuorché semplice, forse, avrebbe pensato che la stesse incoraggiando a dare il meglio di sé.

    Non la prendete come una mancanza di fiducia nei vostri confronti, Kaworu-sama, ma preferirei scoprirlo subito!


    Non era una sprovveduta.
    Da quando aveva scorto quella struttura, nello stesso instante in cui aveva messo piede nel giardino, un'unica domanda assillava la sua mente: A cosa serve questa cosa?
    Quella struttura era completamente costituta da lamiere di metallo e si sa che il metallo è un ottimo condutture. Inoltre, la presenza di Kaworu all’interno di quel marchingegno non aveva di sicuro uno scopo puramente ornamentale ma bensì, come era stato facile dedurre, il sennin rappresentava la chiave di funzionamento di tutta la struttura. Da qui la risposta alla seconda assillante domanda: Perché kaworu-sama se ne sta lì?

    Intuita la funzionalità adesso bastava semplicemente “vedere” nei particolari come funzionava. Ma soprattutto bisognava scoprire dove si celava la sorpresa appena citata. Una vocina dall’interno le stava urlando a grande voce che di sicuro quella “sorpresa” era tutto tranne che piacevole.

    Ahhh! Al diavolo i tutti i ma e i perché! Si ammonì.

    Senza tergiversare oltre unì le mani e composi i sigilli necessari per attivare la sua innata. Richiamò a sé il chakra necessario e chiuse gli occhi per poi riaprirli nell’immediato.

    Quello che vide l’ha sorprese non poco. Era davvero sbalorditivo.
    Il chakra scorreva ovunque intorno a lei. Sulla pedana ai suoi piedi,e lungo i pali di metallo situati agli angoli delle pedana.

    Il suo sguardo si posò su Kaworu. Adesso riusciva perfettamente a vedere il chakra del sennin scorrere nel suo corpo per poi irradiarsi nella struttura in un flusso stabile e continuo.

    Perché in quei pali scorre Chakra? A cosa servono, quindi, realmente? Si stava chiedendo ripetutamente.

    In primis aveva pensato che lo scopo di quei pali fosse appunto di rendere stabile l’intera impalcatura ma se quello fosse il fine primario perché allora immettere chakra in essi, perché sprecare così quella sorgente vitale?

    Il suo ragionare venne però bruscamente interrotto da una sensazione di forte calore proveniente proprio dalla superficie sotto ai suoi piedi.

    Abbassò lo sguardo.
    Il flusso di chakra che scorreva all’interno della lastra laminata si era improvvisamente intensificato ramificandosi uniformemente per tutta la superficie.
    Di lì a poco l’intera placca si sarebbe trasformata in una griglia di cottura, o almeno questo ipotizzò la giovane Hyuga.

    rilasciò la sua innata.
    Non c’era tempo da perdere.

    Doveva riflettere e doveva farlo molto velocemente.
    Fissò la lamina che le stava dinnanzi.
    Quella era la superficie da scalare, quello era il suo obbiettivo.

    Lasciò che la sua mente si liberasse da ogni pensiero superfluo che fosse, si concentrò rimovendo completamente da sé la sgradevole sensazione di imminente fretta che il calore percepito sotto le piante dei suoi piedi le stava incessantemente ricordando, infine, fece appello a tutte le sue conoscenze riguardanti appunto il chakra cercando una visualizzazione di esso nella sua mente.

    Si prefissò tre obbiettivi:

    innanzi tutto avrebbe dovuto erogare chakra nella pianta del piede, successivamente avrebbe dovuto emetterne piccole quantità in modo continuo al fine di creare quell’effetto così detto “stato colloso”, poi avrebbe dovuto provare a salire su quella superficie completamente liscia.

    Immediatamente impastò stamina ed energia psichica nel Tantien. Il chakra che si generò lo indirizzò fino alle piante dei piedi cercando di erogare una quantità costante in essi.
    Capire il meccanismo inizialmente non sembrava così difficile.
    In fondo non era poi così differente da quando attivava la sua innata. Avrebbe dovuto mantenere la giusta concentrazione affinchè il chakra venisse irrorato ai piedi con continuità.
    Sembrava non incontrare alcuna difficoltà in fare questo, gli allenamenti sul Byakugan avevano indubbiamente migliorato il controllo del suo chakra.

    Ed il primo gradino era stato raggiunto con una certa facilità.

    Il secondo passo sembrava quello più difficoltoso.

    Creare il chakra adesivo richiedeva qualcosa in più che alcune nozioni teoriche. Sicuramente avrebbe preferito soffermarsi con più attenzione e sviluppare tale strato colloso con una certa tranquillità o comunque con tutto il tempo necessario che tale esercizio riservava affinchè fosse stato eseguito con una certa sicurezza.

    Già, “con tutto il tempo necessario”, ironico,no?

    Non aveva assolutamente tempo, ne minuti ne secondi da sprecare. Se ne stava lì, sulla cima di una specie di bomba ad orologeria pronta a scoppiare da un momento all’altro, già, perché se non si fosse data una mossa, di sicuro i suoi piedi sarebbero finiti di lì a poco, come due caldarroste.

    Aveva distribuito la giusta quantità di chakra tra le piante dei piedi, cercando di mantenere stabile l’emissione. A questo punto, avrebbe dovuto fare in modo tale che questa emissione avrebbe creato l’effetto collante, ciò in pratica riuscire a far fluire il chakra dall’esterno verso l’interno.

    Ma come?

    Ebbe un’intuizione.

    Il problema adesso sarebbe stato di concretizzarlo nella realtà.
    Per riuscire a creare quello strato colloso avrebbe dovuto si emettere il chakra fuori dal piede, ma quasi in contemporanea “ritirare” la stessa energia verso il piede stesso in una sorta di effetto calamita.

    Ma tra il dire e il fare . . .

    Cercò una maggiore concentrazione.
    Visualizzò nuovamente nella sua mente la pianta dei suoi piedi. Immaginò una sottile patina di chakra ricoprirne l’intera superficie. Successivamente cercò di convogliare il chakra che stava appunto irrorando all’esterno verso l’interno senza tuttavia interromperne il flusso.
    Man mano che questa visualizzazione diveniva sempre più dettagliata e nitida nella sua mente, più ne riscontrava la sua proiezione nella realtà.

    Sollevò lentamente un piede e poi l’altro.

    La sensazione che provocò quel movimento fu alquanto strana. Era come se delle piccolissime ventose fossero state fissate sotto la pianta dei suoi piedi e che queste creassero una resistenza nel lasciar staccare il piede dalla superficie su cui si posava.

    All’incirca era quello che voleva ottenere : uno strato adesivo; non che avesse altre opportunità di sperimentare ulteriormente ne di concedersi altro tempo per assimilare bene il meccanismo di quel nuovo esercizio, la piattaforma stava raggiungendo livelli impossibili da sopportare.

    Sollevò lo sguardo verso la lamina che le stava dinnanzi.
    Il suo terzo obbiettivo.

    Adesso avrebbe dovuto semplicemente arrampicarsi su di essa esclusivamente utilizzando il chakra adesivo.

    E se non ci fosse riuscita? Se i suoi tentativi fossero risultati vani ed inefficaci? E se la pedana avesse continuato a surriscaldarsi tanto da risultar impossibile restarci sopra? Cosa avrebbe potuto fare?

    Fuggire da lì fu un pensiero che nemmeno le passò per la mente. Era fin troppo orgogliosa perfino per poterlo pensare. Piuttosto avrebbe preferito di gran lunga scottarsi le piante dei piedi piuttosto di scendere da quella piattaforma. Non solo non sarebbe scesa per un moto di altero orgoglio, ma soprattutto perché scendere da lì avrebbe voluto significare “arrendersi” e lei non si arrendeva mai.
    Sapeva che questa sua predisposizione di ostinata caparbietà le avrebbe procurato prima o poi grossi guai, anzi, in realtà già una volta l’aveva messa in serio pericolo di vita, durante l’addestramento con Yami-kun, e se adesso si trovava lì poteva ringraziare solo e soltanto la prontezza di riflessi e le conoscenza mediche del ragazzo.

    Lungi dal lasciarsi tergiversare da tali pensieri posò il piede destro sulla lamina in stretta aderenza con la superficie liscia di quest’ultima. Sentiva come il chakra che creava lo strato adesivo fosse ben coeso e ben incollato alla parete, quindi irrigidendo i muscoli addominali e posturali e facendo leva sulla gamba sinistra, aiutandosi con la spinta da essa prodotta, portò anche il piedi sinistro sulla lamina. La forza di gravità esercitava una maggiore resistenza a quella ipotizzata dalla giovane Hyuga, altro motivo per raggiungere la sommità di quella lamina il più presto possibile.

    Così, istintivamente, decise di far erogare un’ulteriore piccola quantità di chakra che lasciò defluire sino alle piante dei piedi, al fine di alleggerire la forza esercitata dalla gravità ma capì troppo tardi il grave errore che aveva appena commesso.

    Il chakra in surplus causò una vera e propria repulsione che fece sbalzare la kunoichi dritta dritta per terra, la quale, non solo si ritrovò con il fondoschiena che si “accomodava” in modo poco gentile sulla lamina rovente, ma nella caduta, un ciuffo dei lunghi capelli corvini andò a superare la barriera invisibile che Kaworu aveva creato intorno a Sori. Il risultato?

    E mentre un odore di bruciacchiato si diffondeva per tutta l’area, lo sguardo della giovane, dapprima terrorizzato e sbigottito per l’inaspettata sorpresina del sennin, si posò in modo abbastanza minaccioso e contrariato su di esso, mentre nella sua mente si andavano formando appellativi poco carini e consoni, per una ragazza, indirizzati al lì presente Uchiha.

     
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    Chakra, volume I


    La giovane Hyuga sembrò un attimo spaventata dalla singolare struttura che le si parò di fronte.

    CITAZIONE
    Non la prendete come una mancanza di fiducia nei vostri confronti, Kaworu-sama, ma preferirei scoprirlo subito!

    -Beh, allora scoprilo se proprio vuoi.-

    Disse con un sorrisetto ironico.

    Dopo un altro attimo di titubanza, la ragazza attivò la sua innata, il Byakugan, per analizzare la struttura. La sua analisi però, venne interrotta dalla crescente ondata di calore che proveniva da sotto ai suoi piedi.

    Sembrò che Sori stesse cercando di pensare intensamente e velocemente a quello da fare, mentre disattivava il Byakugan.


    §Vediamo che sai fare.§

    La ragazza prese coraggio ed impastò il chakra mandandolo ai piedi, cominciando la scalata.

    Il primo "passo" andò bene, infatti il piede aderì perfettamente alla lamina verticale, creando una forza che lo manteneva incollato ad essa. Il secondo passo, quello della verità, fù un mezzo successo. Nonostante anch'esso aderì, portando la giovane in piedi su una superificie verticale, mise di fronte Sori ad un altro elemento dell'equazione, la forza di gravità e come modulare il chakra per farvi fronte.

    Il risultato fù un aumento, quasi istintivo, del chakra della ragazza verso i piedi, troppo. L'effetto del chakra in eccesso fù quello di respingere la giovane verso l'esterno, facendole perdere aderenza. Cadde sulla lamina orizzontale, mentre un ciuffo dei capelli usciva dal perimetro dell'attrezzo, venendo colpito da una piccola scarica elettrica e quindi bruciato.

    Non appena Sori realizzò in che situazione si trovava, scoccò un'occhiata per niente amichevole al Sennin, che seduto si gustava la scena.


    -Oh, non guardarmi così Sori...credevi che allenarti con un Sennin fosse una passeggiata? Nuotare o affogare, così si allena un ninja...o in questo caso, fare o bruciare. Provare non è abbastanza.-

    Il tono del Sennin continuava ad essere sarcastico, seppur in misura inferiore.

    -Ora sai cosa succede ad usare troppo chakra. E non credo ci sia bisogno di dirti cosa succede quando ne usi poco. E non puoi nemmeno ritirarti da questo allenamento, se non vuoi rischiare di venire folgorata. Sbrigati ad imparare come usare il tuo chakra istintivamente ma nella maniera giusta...non vorrei che il tuo bel corpicino venga eccessivamente bruciato.-

    Nonostante il tono sarcastico, il Sennin non scherzava.

    Legenda
    -Parlato-
    §Pensato§
    Narrato.


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    OT:
    Ora devi descrivere come imparare ad usare il chakra in maniera istintiva ma con la giusta quantità. E' la fine di questo esercizio.

     
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    SPOILER (click to view)
    Parlato
    Pensato
    Citato


    E mentre nella sua mente diversi appellativi poco consoni ad una signorina si stava avviluppando come un uragano nel pieno delle sue forze indirizzati al lì presente Kaworu, l’elevato calore che si sprigionava dalla lamina su cui appoggiava stava nettamente bruciacchiando non solo i palmi delle sue mani ma anche il suo dolce fondoschiena. Riportata alla realtà da quel brusco risvegliò si alzò nell’immediato mentre continuava a fissare lo sguardo del sennin che non palesò certo un’espressione davvero divertita.
    CITAZIONE

    Oh, non guardarmi così Sori. . . .credevi che allenarti con un Sennin fosse una passeggiata?

    Assolutamente. rispose nell'immediato
    CITAZIONE
    Nuotare o affogare, così si allena un ninja...o in questo caso, fare o bruciare.

    O friggere . . . . aggiunse nei suoi pensieri la kunoichi.

    CITAZIONE
    Provare non è abbastanza.

    Purtroppo aveva ragione. Provare non era abbastanza.
    Doveva riuscire.
    Semplice, categorico, vitale.
    Non sussistevano mezzi termini.
    Doveva scalare quella parete e doveva farlo adesso.
    Doveva imparare ad usare il chakra adesivo e doveva farlo adesso.
    Non perché fosse un’imposizione data da kaworu-sama, semplicemente perché voleva farlo.
    Voleva imparare tutti gli utilizzi possibile del suo chakra, carpirne i segreti, migliorarsi ed infine diventare più forte.
    Anche se era cosciente del fatto che la strada dinnanzi a lei sarebbe stata lunga e densa di difficoltà non le importava affatto. Il sacrificio era qualcosa di inevitabile e necessario per ottenere i suoi fini ed era pronta a metter in gioco perfino la sua stessa vita purchè arrivarci.
    D'altronde non aveva altra scelta.

    Nuotare o affogare . . .
    pensò scandendo lentamente quelle parole nella sua mente.
    Non vi era affermazione più azzeccata per lei di questa.

    Preferisco nuotare . .
    disse. La tonalità della sua voce delineava una certa determinazione.

    CITAZIONE
    Ora sai cosa succede ad usare troppo chakra. E non credo ci sia bisogno di dirti cosa succede quando ne usi poco. E non puoi nemmeno ritirarti da questo allenamento, se non vuoi rischiare di venire folgorata. Sbrigati ad imparare come usare il tuo chakra istintivamente ma nella maniera giusta...non vorrei che il tuo bel corpicino venga eccessivamente bruciato.

    Davvero? Aggiunse mentre le sue labbra si assottigliavano in un lieve sorriso.

    Qualcosa si era risvegliato dentro si sé.

    Lentamente stava affiorando.

    Furtivo e velenoso.

    Un impulso primitivo, fin’ora celato, stava divampando dentro di lei. Lo sentiva scorrere nelle sue vene, adrenalinico, istintivo.

    Un desiderio inarrestabile, il voler spingere se stessa verso i potenziali limiti e superarli senza esitazione, a qualsiasi costo; un’ ambizione pericolosa lasciatale in eredità da colui che un tempo avrebbe potuto esser suo nonno.

    Ed in quel sorriso,così sottile e criptico, che si era dipinto sul volto della ragazza al finire di quella provocazione, celava in sé cotale istinto, mentre nei suoi bianchi occhi si poteva chiaramente leggere solo determinazione e fermezza.

    Sori abbassò un attimo lo sguardo, per poi sostenere di nuovo lo sguardo di Kaworu.

    I suoi perlacei occhi si tinsero di una luce misteriosa, visibilmente allettata da quella strana sensazione che si era adesso venuta a creare, mentre quel sinistro barlume rifletteva perfettamente i più oscuri istinti normalmente lasciati dormire nei sedimenti atavici del suo inconscio.

    Il calore che si sprigionava dalla pedana stava diventando sempre più insostenibile, se non si fosse mossa presto avrebbe riportato brutte ustioni sul suo corpo.

    Ma ciò sembrava non toccarla.

    I suoi sensi erano in qualche modo eccitati dalla consapevolezza di ritrovarsi in una situazione di tale in cui non vi erano date seconde possibilità di scelta o di fuga.

    Era una sfida a cui non poteva sottrarsi. Le piaceva e la stimolava.

    Impara a usare il tuo chakra istintivamente ma nella maniera giusta. . . le parole di Kaworu echeggiavano lentamente nella sua mente mentre fissava di nuovo la parete dinnanzi a lei.

    Doveva affidarsi al suo istinto. Doveva fidarsi di esso.

    E doveva farlo molto velocemente.

    Impastò stamina ed energia psichica di nuovo nel tantien, il chakra in esso generato lo fece scorrere fino alle piante dei piedi distribuendo la giusta quantità ad entrambi, erogandolo in modo costante e stabile. Successivamente esegì minuziosamente tutti i passaggi precedentemente svolti al fine di creare lo strato adesivo con naturalezza e rapidità. Appoggiò il piede alla parete di lamina assicurandosi che fosse ben incollato alla superficie e facendo leva sulla gamba su cui poggiava il peso del corpo , aiutandosi con la spinta da essa prodotta, portò anche l’altro piede sulla lastra, naturalmente anch’esso dotato dello strato adesivo.
    Nonostante avesse irrigidito i muscoli addominali e posturali la forza di gravità esercitava una discreta resistenza tuttavia stavolta non avrebbe dovuto ripetere lo stesso errore di poco prima.

    Quindi, In un certo senso, decise di ignorare completamente la forza di gravità.

    Non avrebbe richiamato a sé altro chakra ne avrebbe diminuito la quantità appena erogata. L’equilibrio era stata raggiunto e non doveva assolutamente sbilanciarlo.

    Quindi non le rimase altro che continuare a salire senza ulteriori preoccupazioni.

    Un passo dopo l’altro, un’andatura ponderata, cauta.

    Tutto sarebbe dipeso da quegli istanti, da quei movimenti, così abituali per chi sapesse già padroneggiare quella abilità, così inusuali e non propriamente semplici per chi, come lei, si incimentava per la prima volta ad utilizzare tale proprietà del chakra. Per di più non aveva altre chance per ripetersi.

    Si fermò per volgere lo sguardo verso il basso.
    Oramai la pedana aveva raggiunto temperature piuttosto alte, ardeva rovente più che mai, tanto che Sori ne percepiva pienamente il calore da essa sprigionato.

    Indietro non poteva tornare. Doveva solo continuare a salire fino a raggiungere la cima della lamiera.

    Ancora un passo e poi un altro . . . ed un'altro ancora.

    Sentiva come il suo controllo del chakra stesse a poco a poco migliorando, di conseguenza, tale esercizio le diveniva sempre più naturale. Si stava abituando ad esso, così come il suo corpo diveniva sempre più avvezzo alla forza che la gravità esercitava su di esso.

    Oramai mancava una manciata di passi alla fine di quella lamiera.

    La meta del suo obbiettivo si stava avvicinando sempre di più.

    Finchè non la raggiunse.

    Continuando ad sfruttare le proprietà del chakra adesivo Sori raggiunse la sommità della lamina per poi infine posizionarsi seduta su di essa. Con le braccia tese e le mani che afferravano saldamente il bordo della lamiera, lasciò penzolare un poco le gambe giusto appunto per rilassarne i muscoli fino ad allora contratti durante la salita.

    Adesso iniziava a percepire il dolore prodotto dalle scottature. Ma di certo non si sarebbe lamentata di ciò. Anzi, per prima cosa cercò lo sguardo del sennin.

    E adesso kaworu-sama? disse dipingendo sul suo viso lo stesso identico sorriso di prima.



     
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    OT:Sori Hyuga ottiene il controllo del chakra I. Attendo la richiesta e la conferma per l'addestramento per il chakra II per continuare col prossimo post gdr.

     
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    Chakra, volume I


    La Hyuga cambiò misteriosamente espressione, sembrava quasi...si, che stesso sorridendo. Qualcosa era scattato all'interno della kunoichi, Kaworu riusciva chiaramente a vederlo.

    Sori ricominciò la scalata, ma questa volta con una risolutezza tutta nuova. Non senza qualche difficoltà, cominciò a utilizzare di nuovo il chakra adesivo, ma con l'esperienza acquisita, non le fù difficile come prima risalire la lamina senza subire ulteriori danni. Non era ancora completamente sicura nei movimenti, ma aveva acquisito la base fondamentale. Ora non rimaneva che l'esercizio, l'allenamento quotidiano che ogni ninja doveva sostenere affinchè il suo corpo assuma naturalezza nell'essere ninja.

    Seduta lì in cima, la genin si rivolse, sempre sorridendo enigmatica, al Sennin.

    CITAZIONE
    E adesso Kaworu-sama?

    Guardò di traverso la kunoichi, senza tradire nessuna espressione, seppur il tono fosse vagamente amichevole.

    -Adesso scendi di là.-

    Tolse il braccio dalla sezione circolare della struttura, smettendo di emettere chakra. Si diede un piccolo slancio verso l'esterno, muovendo anche il sedile sul quale si trovava, che sembrava potersi snodare per una certa lunghezza ai lati della costruzione. Tirò fuori dalla tasca un piccolo sacchetto color sabbia.

    -Vieni qui adesso, di fronte a me. Non muoverti, lasciami fare.-

    Il tono di Kaworu era stranamente rassicurante.

    Tirò fuori dalla tasca un sacchetto anonimo, poggiandolo sulla gamba, mentre prendeva la mano sinistra di Sori.

    Mise la destra nel sacchetto e tirandola fuori, sull'indice reggeva una specie di piccolo bottoncino bianco, non più grande del suo polpastrello. Lo avvicinò quindi al polso di Sori, e questo piccolo tondino si spostò di qualche millimetro da solo, fermandosi sulla pelle della ragazza. Il Sennin ripetè la cosa altre tre volte per il polso, poi passò a metterne quattro intorno alla zona poco sopra al gomito della ragazza. Lo fece anche per l'altro braccio, poi passò ai polpacci della ragazza e alla zona poco sopra alle ginocchia.


    -Ho quasi finito.-

    Prese la maglietta della ragazza e la sollevò, facendo salire anche il top nero sottostante. Applicò sei diversi "adesivi", uno al di sotto dell'ombelico, due ai lati, due sotto al costato e uno poco sotto lo sterno.

    Lasciò la maglietta e si tirò indietro guardando la ragazza negli occhi.


    -Bene, per oggi è tutto per me. Quelli che ti ho applicato sono degli speciali adesivi che funzionano a chakra. Si spostano da soli sul punto di fuga più vicino che trovano, andandosi ad attaccare...beh, per l'eternità...A meno di non sapere come toglierli, ovvio.-

    Fece una piccola pausa, il tono di voce calmo.

    -Per toglierli, a meno che tu non li voglia tenere a vita, dovrai espellere il chakra dai punti di fuga corrispondenti...ma non semplice chakra, altrimenti non ci sarebbe gusto...dovrai dare al chakra delle proprietà opposte a quelle che hai usato per scalare la lamina poco fa.-

    Si alzò, sovrastando la kunoichi.

    -Tra tre giorni, nel primo pomeriggio, vieni al torrente nella parte orientale del villaggio. Se avrai avuto successo, potrai imparare altro.-

    Avrebbe risposto ad eventuali domande della ragazza, per poi voltarsi ed andarsene.

    -Ah, e per questa struttura...scomparirà come è uscita, non te ne preoccupare...-

    Chakra, volume II


    Tre giorni dopo, Kaworu era in riva al torrente, appoggiato ad un albero. Si poteva solo intravedere dalla strada, ma decise di non rendere troppo evidente la sua posizione...Se la ragazza voleva trovarlo, che si sforzasse un po' almeno...

    Quando Sori fosse arrivata vicino a lui, avrebbe preso parola.


    -Finalmente...se hai completato l'altro esercizio, seguimi.-

    Kaworu fece qualche passo, camminando verso l'acqua...mise un piede su di essa, senza affondare, andando verso l'interno. Dopo qualche metro, si voltò verso la Hyuga.

    -Bene, ora vieni qui sull'acqua. Se ti sei allenata in questi giorni, ti basta capire in cosa differisce il camminare sull'acqua dall'attaccarsi ad una superficie solida...Il resto è solo da mettere in pratica.-

    Rimase in attesa di qualche domanda o delle azioni di Sori.

    Legenda
    -Parlato-
    §Pensato§
    Narrato.

     
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