[Secondo Accesso] West Gate of Sound

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    Il Ritorno

    parte I



    west_gate


    Era passato davvero tanto tempo dall'ultima volta che il Fedaykin aveva toccato quella porta. E ora si guarrdavano immobili. Completamente ricoperto dalla testa ai piedi da un lungo e scuro mantello, l'unica parte del corpo fuori dalla cappa del Takatsui era il braccio, interamente bendato e disteso in avanti con il palmo della mano appoggiato sul West Gate of Sound. Nel totale silenzio e con la testa indirizzata verso le mura, lo shinobi era in silenziosa contemplazione. I ricordi legati a quel posto, a quel villaggio, stavano riaffiorendo piano piano, riemergendo da un mare di ricordi come le stelle emergono ogni sera dall'oscurità della notte. Ogni graffio, ogni segno su quella porta era un ricordo, ogni bruciatura ed ogni parte caduta facevano parte di una storia fatta di vita e morte, una storia che si era persa nel tempo. Ogni cicatrice, ogni graffio e ogni segno che ora tappezzavano il corpo del fedele era stato provocato da anni di battaglie, anni di guerra. Quello che vedeva ora sul portone era una storia che era proseguita, che non aveva mai smesso di farlo, ma a cui lui non aveva più partecipato ed in qualche modo i due si stavano raccontando qualcosa. Si stavano silenziosamente spiegando.

    C'era della malinconia che arieggiava in quel posto. Lo spirito dei morti che vagava ancora in quei luoghi era inquieto. Il loro cimitero, il cimitero di tante cose a cui il Gate aveva assistito, era turbato. Il luogo che era stato per molto tempo la loro dimora ora era abbandonato e gli spiriti della terra si erano riappriopriati di quel posto. Avevano trovato un loro equilibrio ma il tutto era intriso di una malinconica solitudine.

    -



    All'improvviso lo shinobi si spostò, lentamente, compiendo qualche passo alla sua destra. La sua piccola figura era quasi invisibile davanti ai particolari incisi sull'enorme portone di bronzo. Il volto enorme dell'Onicrazy-japanese-demon-tattoo-design monopolizzava la prospettiva e con il favore della notte nessuno sembrò notarlo. Poi lo shinobi si fermò di nuovo, alzò il capo e sembrò fermarsi a riflettere o, forse, si fermò un secondo a contemplare le stelle. Un istante dopo già non c'era più. Il tempo era giunto. Il suo ritorno non poteva più farsi attendere.



    Invero la scena non durò molto, quello di cui fummo testimoni fu un intenso abbraccio fatto di tante emozioni diverse.






    [Continua qui]



    Mod: per inserire il link



    Edited by Shinken Takatsui - 10/10/2016, 12:25
     
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    Subito dopo aver discusso con Ru-Wai a proposito del da farsi, Seinji Akuma non perse altro tempo. Ciò che aveva detto al mercenario, o a colui che si identificava come tale, era per metà una bugia. Conosceva Diogene, ovviamente. E anche se non sapeva con certezza dov'era Etsuko, non poteva non andare a Oto per controllare. Da Ame, quindi, non ritornò a Kiri a chiedere il permesso al Mizukage. Era un qualcosa di completamente inutile, specialmente considerando che più tempo passava e maggiore era la probabilità che Diogene venisse a conoscenza di Seinji Akuma e della sua volontà di riportare Etsuko a Kiri a qualsiasi costa. Ci si doveva muovere, pertanto, e muoversi ci si doveva così come Seinji aveva promesso al suo Mizukage. In altri casi e in altri ambiti, l'Akuma avrebbe potuto scegliere vie differenti, affidandosi anche al suggerimento di Ru-Wai e infiltrandosi a Oto così come richiesto. Una promessa, però, era sacra. Specialmente considerando che si trattava niente di meno che di Itai, uno a cui a doveva tanto. Quindi, lasciato l'ospedale alle spalle, Seinji non ci pensò due volte a comporre dei sigilli ed evocare Zurura, il suo pterosauro preferito, proprio lì, in mezzo alle strade di Ame. Certo, la cosa poteva comportare qualche domanda, e qualche sguardo indispettito: i pterosauri dovevano pur essere istinti. Inoltre proprio zurura era grande, grosso e grigio. Aveva un battito d'ali stupefacente: un qualcosa di mistico che riusciva a togliergli molti problemi di torno.
    «Di nuovo?» - esclamò il pterosauro alla vista di Seinji. Questi, però, non si spese in tante parole e ordinò seccamente al volatile di dirgersi verso Oto. Questi sbatté quindi le ali e si alzò in volo, portando presto l'Akuma a un'altezza considerevole pari a circa 3 chilometri, da cui l'Akuma vedeva ben poco o nulla.

    [Poco prima dell'arrivo a Oto]
    Il pterosauro non si sarebbe fermato. La sua azione doveva essere veloce e rapida. Chirurgica, come lo doveva essere anche la Vista di Seinji. Per questo, poco prima di arrivare a Oto, l'Akuma iniziò a concentrarsi sul dorso del suo animale. Le correnti d'aria erano in grado d'impensierirlo, e anche di procurargli qualche fastidio, che Seinji eliminò presto grazie al suo chakra particolare. Da lì in poi Zurura rallentò, aspettando che Seinji gli desse l'ordine di accelerare nuovamente, senza però mai scendere di quota. Alla fin dei conti, l'Akuma riuscì ad attivare prima la Vista Vitale a una corta distanza (inutile all'altezza di 3 chilometri) e quindi attivare anche la sua vista decuplicata, quella demoniaca, originale, che gli avrebbe permesso, alla fin dei conti, di scoprire se Etsuko era a Oto per davvero, e se sì, dov'era precisamente. Nella stessa Villa in cui era stato pure Seinji? Oppure altrove? E: Etsuko era davvero lì o meno? Non appena attivò la Vista, si mise alla ricerca. E questa non avrebbe riguardato solo Etsuko, ma anche altri elementi utili a lui o a Kiri.

    [A Oto]
    Sorvolando sul villaggio a 3 chilometri d'altezza, parzialmente nascosto dalle nubi, l'Akuma avrebbe usato la sua vista [6 chilometri di raggio] per guardare in ogni dove. Principalmente avrebbe provato a scovare il Mikawa, ma anche guardare nella Villa o in quel strano pozzo dov'era arrivato molto tempo prima. Prima di aver tradito anche Diogene dopo aver tradito Kiri. L'Akuma avrebbe guardato anche nelle abitazioni o nei luoghi pubblici, senza dimenticarsi dell'Ospedale, in cui poteva lavorare suo fratello. Le sue ispezioni avrebbero avuto un qualche esito?





    Seinji
    Vitalità: 18 / 18 leggere
    Energia Vitale: 30/30
    Chakra: 492 bx / 500bx

    Recupero Abilità:

    Equipaggiamento:
    -CartaBomba liv. II X2 legata a 2 kunai
    -CartaBomba liv. III X3 legata a 3 kunai
    -CartaBomba liv. III Distruttiva X2 legata a 2 kunai
    -Kunai X8 (7 legati a 7 bombe)
    -Tonico di Recupero Superiore X3

    Illusione: ///

    Slot Difesa 1: ///
    Slot Difesa 2: ///
    Slot Difesa 3: ///

    Slot azione 1: ///
    Slot azione 2: ///
    Slot azione 3: ///
    Slot azione Bonus: ///

    Slot Tecnica 1: ///
    Slot Tecnica 2: ///
    Slot Tecnica 3: ///
     
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    Era un giorno come un altro alle mura del South; Gojyo era appollaiato a gambe incrociate su uno dei merli che fortificavano la torre dove prendeva posto il piccolo studio e il magazzino del guardiano di turno. Le guardie si stavano esercitando nelle pratiche di combattimento e sincronizzazione come accadeva da anni, sin da quando Diogene le aveva impartite loro quando ancora stazionava a difese delle Porte del Suono. Era di fatti risaputo in tutta Oto che che gli uomini che lavorano all'ingresso meridionale erano i più abili ed efficienti tra tutti e il loro animo era forgiato dalla paura con la quale il Colosso gli aveva scelti e formati.

    Ora il Mikawa, dopo che era ritornato tra i vivi e guarito dalla malattia che lo aveva attanagliato per più di un anno, era indaffarato in più alti propositi e mai come ora lo shinobi dai rossi capelli doveva ottemperare al suo compito al posto del gigante che si era fidato di lui. Tuttavia la minaccia che incombeva ora su Oto non era ancora visibile o percepibile in alcun modo al guardiano, essendo ancora troppo distante dalla portata dei sensi e dei meccanismi di difesa. Quindi il volo di Seinji passò inosservato e la sua indagine visiva, potenziata dalla strabiliante abilità innata degli Akuma, ebbe modo di compiersi senza alcuna interferenza.

    Diversi focolari di suo interesse vennero individuati dalla vista vitale del kiriano e tra questi era doveroso annoverare: Febh, come suo solito, stazionava nell'ufficio amministrativo ma ovviamente a far tutto fuorché occuparsi delle faccende burocratiche che competevano al suo ruolo; con lui vi era una ragazza dai capelli rossicci e la lunga biforcuta. L'ospedale invece sembrava deserto, non più attivo. A Villa Mikawa vi era il solito gruppo di persone, alcune delle quali noto al nukenin tornato a Kiri: in totale erano sette ma di Omoi ed Eiatsu nessuna traccia. Aloysius, che sembrava trovarsi a diverse decine di metri sotto terra in un cunicolo che conduceva dal cuore di Oto al Bosco dei Sussurri; era solo e intento in faccende tutt'altro che note. Infine, in un posto che forse Seiniji non aspettava di trovare e che impiegò un po a focalizzare, vi era un cospicuo numero di persone anch'esse non a livello del terreno e al di fuori della cinta muraria otese. Sembrava una prigione nascosta nell'inquietante foresta ai margini dei villaggio e nell'ultimo livello della stessa vi era proprio la persona che stava cercando: Etsuko era stato rinchiuso in quelle segrete! Era vivo ma in condizioni vitali non entusiasmanti, come tutti i carcerati in effetti...

    58517d9a89f2e

    Cosa ci faceva li? Che il Colosso fosse riuscito a mettere le grinfie anche su di lui?!



    CITAZIONE
    OT/ In accordo con Fenix, Etsuko risulta prigioniero di Aloysius in quanto è scomparso durante la giocata di cattura nei territori esterni. Se vuoi provare a recuperarlo furtivamente una quest è pronta per te, anche se devi trovare un compare per renderla valida ai fini degli stemmi ;) In alternativa, sai dove trovarmi :guru: / OT
     
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    La piccola ispezione che l'Akuma intraprese diede i suoi frutti, - quasi, - sin da subito. Forse anche per via di una mancanza d'informazioni a Oto; o forse perché il tizio che rispondeva al nome di Ru-Wai era stato in grado di avvisare Diogene Mikawa del pericolo. Questi, poi, avrebbe potuto creare una piccola trappola per Seinji. Sempre se non avesse saputo, che ingannare gli occhi dell'Akuma era praticamente impossibile: il Magan riusciva a vedere in profondità, laddove gli altri non vedevano. Prima di giungere a Etsuko, Seinji vide Febh Yakushi, che aveva incontrato già ben due volte e due volte diversamente. Questi stava in compagnia di una ragazza a dir poco strana, ma non erano affari di Seinji anche stava comunque spiando. All'Ospedale, dove Etsuko poteva esserci, ci vide solo un gran deserto.
    "Sembra Suna dei tempi migliori," - commentò il Demone nella sua testa. Seinji comunque ignorò quella voce, concentrandosi su altro. In Villa Mikawa ci trovò una persona che già conosceva: Diogene non sembrava al massimo delle forze, ma anche qui: poteva essere una messa in scena preimpostata. Chi mai poteva dire cosa vi fosse di vero in quel villaggio maledetto dalla Provvidenza?.. Solo dopo, quando ormai non si aspettava di trovare suo fratello in quel villaggio, lo vide incarcerato in una gabbia. Vivo, ma legato ai polsi da delle catene. Cosa mai poteva significare quello? Come ci era finito lì? Che Diogene lo avesse catturato ad Ame per qualche motivo e poi trasportare a Oto?
    "Scendiamo! Andiamo a recuperarlo!" - esclamò l'Akuma quasi furioso. Come aveva osato l'otese maltrattare così suo fratello?
    "Raderò questo buco puzzolente metro dopo metro!"
    "Calmati..."
    "E' in gabbia!"
    "Richiedi rinforzi!"
    "Da chi?! Siamo soli!" - esclamò Seinji. - "Chi dovrei chiamare? Shunsui? Asami? Takeshi? Sono appena genin..."
    "E' il Team 1."
    "C'è Diogene lì... chissà che quella gabbia non sia priva di sorprese".
    "Fatti aiutare da qualcun altro allora..."
    "Ru-Wai?"
    "E' un mercenario".
    "Itai?"
    "Indaffarato".
    "Hoshi?"
    "..."
    "Se gli prometti di restituire quelle mutande che hai bruciato..."
    "Secondo te ho tempo per andare in giro a rubare le mutande alle persone?"
    "Hehe. Potresti provarci..."
    Dopo qualche attimo di esitazione, l'Akuma decise di non agire impulsivamente. Era un errore commesso troppo spesso quello: gettarsi nella battaglia senza un piano, e senza un aiuto. Era meglio raccogliere il Team 1, oppure parlare con Hoshi. Se il Rosso, a cui Seinji non era troppo simpatico (e questo sentimento era reciproco), avesse accettato in cambio della collaborazione dell'Akuma alla ricerche delle mutande femminili, Etsuko avrebbe avuto più chances di salvarsi.
    «Destinazione Suna,» - comandò a Zurura, che virò nel cielo in direzione Sud-Ovest.




    Seinji
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    -CartaBomba liv. III X3 legata a 3 kunai
    -CartaBomba liv. III Distruttiva X2 legata a 2 kunai
    -Kunai X8 (7 legati a 7 bombe)
    -Tonico di Recupero Superiore X3

    Illusione: ///

    Slot Difesa 1: ///
    Slot Difesa 2: ///
    Slot Difesa 3: ///

    Slot azione 1: ///
    Slot azione 2: ///
    Slot azione 3: ///
    Slot azione Bonus: ///

    Slot Tecnica 1: ///
    Slot Tecnica 2: ///
    Slot Tecnica 3: ///
     
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    La verità sull'imprigionamento di Eiatsu non era di così difficile comprendonio: l'Akuma, al momento di dover stringere la sua alleanza con il Mikawa, aveva desistito e così Aloysius si vide costretto ad imprigionarlo per evitare una fuga di informazioni. Chi mai avrebbe sospettato che il chunin, ex capo dell'ospedale di Kiri, stesse bramando contro il suo stesso villaggio e si fosse imbattuto proprio nel Colosso che ne desiderava la sua distruzione?
    Bhè, come si dice, l'amore fraterno non ha proprio limiti...e così Seiniji, senza poter essere in alcun modo percepito, lo aveva ritrovato. Dopotutto lui stesso era stato per un attimo persuaso dai piani del Colosso e, forse, era proprio il sangue del clan a cui appartenevano a richiamarli verso tutto ciò che fosse anticonvenzionale e pericoloso...ma a giocare troppo con il fuoco si rischia di bruciarsi!
    Le prigioni non erano un posto per i deboli di cuore, non a caso si chiamavano gli Inferi di Oto, e se il ragazzo aveva davvero intenzione di creare un gruppo per recuperare il suo consanguineo allora avrebbe dovuto munirsi di gente in gamba e di alto grado...entrare nel regno di Febh e Aloysius senza essere invitati richiedeva molto coraggio e, diciamolo, altrettanta pazzia.

    Per il momento tutto sarebbe filato liscio, secondo i piani di Seiniji, ma il bello sarebbe arrivato qualora si fosse ripresentato al Gate con il manipolo di uomini ingaggiati per tale scopo. Anche superando il controllo alle mura, la psicopatica guardiana del Ragno dorato sarebbe stata più che felice di riempire le sue celle di carne fresca!
    Ignaro di tutto ciò, Gojyo avrebbe continuati a fischiettare affilando la lama del kunai mentre presiedeva all'allenamento dei suoi uomini.
    Quella era Oto, quella era la culla del Suono.



    CITAZIONE
    OT/ A presto :guru: /OT
     
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    La strada che conduceva a Suna era sgombra da ogni anima e da ogni segno di vita. Non che l'unica persona in piedi su quella landa desolata si aspettava il contrario: Oto non era una meta popolare. Inoltre voci oscure, voci di tenebra circolavano intorno a quel posto, rendendolo... magico. Certo, recarsi ai Gate del temibile villaggio poteva sembrare una scelta molto azzardata. Perché nessuno sapeva quali misteriosi mali si celavano dietro a quelle mura, e in che stato era l'economia locale. Ma conscio di non avere molte scelte, e di non poter raggiungere il suo fine, quei 5000 ryo necessari per aprire il negozio dei suoi sogni nel mondo vagabondando ed elemosinando andavano fatte scelte sicure, certe. Scelte, di cui forse si sarebbe pentito, prima o poi; ma anche scelte che andavano fatto per rischiare quel tutto per tutto che era necessario al fine di sopravivenza. Che erano necessarie proprio lì, sulla strada per Oto, dopo aver tradito Suna, scappato da lì, dalla sua storia, e intrapresa una strada nuova, una vita diversa. - "Alla ricerca di un'Arte diversa..." - Nel villaggio non era mai stato trattato come avrebbe dovuto e quella di cercare l'arte era l'unica cosa che gli importava. Insieme ai ryo, certo, che però non erano un fine, bensì un mezzo. Uno di quelli necessari per cancellare le imperfezioni del mondo, per creare un mondo più libero... Quella però era un'altra storia. Una storia futura. Perché in quel momento doveva fare il primo passo per raccimolare la somma di denaro necessaria al suo negozio, da cui poi avrebbe portato l'Arte e il Caos nel mondo, cambiandolo. - "Perché non sono scarso..." - Si ricordò tra sé e sé, ricordandosi anche di come i sunesi lo insultavano per non essere un ninja degno. Era uno dei peggiori chunin, - gli dicevano. E anche uno dei peggiori genin. E da studente era già un ninja con poche capacità fisiche e mentali. Il tradimento, insomma, era l'unica via d'uscita per mostrare al mondo di che pasta era fatto. Per intraprendere una strada diversa. Ma il tradimento era anche un buon motivo per migliorare. Perché da quel momento in poi la strada si sarebbe fatta in salita e per arrivare al Nuovo Ordine di passi ne avrebbe dovuti compiere troppi.
    Ricordandosi di ciò, e ricordandosi anche aveva scelto Oto perché era uno dei villaggi che da esterno gli sembravano più caotici in assoluto, egli si guardò intorno, vedendo alberi immensi e foreste fitte a entrambi lati. - "Sicuramente avranno messo una taglia sulla mia testa a Suna... Devo cambiare"
    Raggiunse il fitto della foresta in pochi attimi e ci si sedette. Per alcuni attimi controllò che non vi fosse nessuno in quelle foreste: se lo avessero visto, la cosa non sarebbe valsa a nulla. Quindi prese il fiato. - "E' la prima volta che ci provo..." - Nella mente immaginò un uomo in giacca, calvo, che aveva visto giorni prima. Andava da un'altra parte, ma il suo carisma, la sua libertà gli era rimasta impressa nella mente. Il carattere di quel tizio lo aveva colpito. E allora perché non provare a immedesimarsi nello stesso? Del resto voleva sembrare un uomo d'affari. Perché il mondo era così: un mondo di apparenze. E perché in giacca e cravatta aveva più possibilità di ottenere quei 5000 ryo che tanto desiderava.
    E allora fece partire la sua prima creazione.

    CITAZIONE
    Conoscenza Chirurgia Estetica [2]
    Conoscenza: L'utilizzatore può effettuare con il chakra operazioni chirurgiche, modellando i lineamenti del paziente o di sé stesso. Il processo richiede 1 round per ogni giorno di trasformazione. Può essere permanente con 8 ore di lavoro.

    Modellò i suoi lineamenti diventando un uomo calvo, fino a essere irriconoscibile persino dai suoi compagni di Accademia, quelli che lo prendevano in giro. Cercò di cambiare il timbro vocale e usò la Trasformazione per celare i capelli e sembrare calvo in tutto e per tutto. Quindi provò a immedesimarsi nel ruolo di quel tizio. Come si comportava? Cosa diceva? Cosa pensava? Era un mercante? Allora i soldi erano, probabilmente, la sua unica preoccupazione. In tutto ciò Minoru immaginò anche il suo modo di parlare, che doveva essere un po' spavaldo, della persona che sapeva quel che voleva e che era disposta a fare tutto per quel che voleva. Perché chi di loro, quegli affaristi, si sarebbe fatto domande strane per arrivare ai 5000 ryo desiderati?
    Dopo le 8 ore di lavoro non fu propriamente felice del lavoro svolto. A tratti i lineamenti erano rimasti i suoi; aveva modellato male la pelle vicino agli occhi e ora sembrava che fosse uno zombie che non dormiva da 4 anni; inoltre non gli piace la zona immediatamente superiore alle labbra.

    jpg



    "Migliorerò col tempo," - si disse e uscito di nuovo sulla strada verso Oto, quand'era ormai quasi notte, raggiunse il villaggio di Oto dall'Occidente alle prime luci dell'alba.

    Le mura di Oto apparvero essere minacciose e solitare per il giovane mercante in cerca di prestiti. Alte, quasi gigantesche, circondate da quella foresta che gli incuteva timore. Perché era una foresta... oscura. L'unica cosa che gli piacque dell'intera situazione è che non vi era traccia di sabbia vicino a Oto. E nemmeno il tipico sole e il caldo sunese, che odiava dalla nascita, ma che supportava pur d'imparare quella dannata Arte. Una di quelle che alla fine non era riuscito ad apprendere. Ricordandosene, si ricordò anche che non era giunto fin lì per guardare le mura nella loro poesia; si ricordò che erano i soldi che voleva e quindi si maledisse per non aver inventato un nome alla sua prima maschera. - «Mi chiamo Heiji Kokawa,» – disse verso le mura modellando il tono della propria voce per farla sembrare autoritaria, come quella di un benevolo mercante.

    CITAZIONE
    Recitazione [1]
    Abile: L'utilizzatore può modulare a piacimento il proprio timbro vocale, riuscendo a parlare come una persona molto più giovane o anziana di lui, del sesso opposto, o impersonando una persona specifica.

    «E sono giunto fin qui per una questione di affari,» – aggiunse. - «Gradirei un letto su cui dormire, un piatto di ramen e una persona ricca con cui trattare.» – Quindi attese. Se nessuno si fosse fatto avanti, avrebbe ripetuto la sua richiesta.


    Vitalità: 16 leggere
    Chakra: 60 bassi

    Equip.: CartaBomba II X7 kegate a 7 spiedi
    Tonico di Recupero Medio X3
    Spiedi X7 legate a 7 cartabombe II
    Filo di Nylon X2 legato a 2 spiedi

    Slot Azione:
    I
    II
    III

    Slot Difesa:
    I
    II
    III

    Slot Tecnica:
    I
    II

    Slot Gratuito:
     
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    Era un evento più unico che raro trovare il Colosso alle mura ma, dopo gli ultimo accadimenti alle mura, c'era bisogno di tutto l'aiuto possibile per ammodernare le difese del villaggio e Goyjo era impegnato più che mai nel cercare di rendere possibili le folli idee emerse dalla riunione con Shinken e il giovane Yotsuki...Aloysius avrebbe pensato a tenere alta l'attenzione degli uomini ed era ormai qualche giorno che girava tra i vari gate per accertarsi che i giusti parametri, sia combattivi che umani necessari, dei guardiani fossero a livello: il gruppo di Kumo aveva mostrato qualche falla in quella che il Mikawa trovava la difesa più grande del villaggio, ovvero proprio la coesione del gruppo armato di Oto, e questa crepa era da sistemare al più presto.

    Dall'alto del tettuccio obliquo della torre di guardia, il Garth osservava gli spostamenti dei suoi uomini in reazione all'arrivo del nuovo ospite. I tempi di reazione erano giusti, i raggruppamenti anche...quella porzione di mura appartenevano ancora alla "vecchia" concezione, quindi le guglie davano posto ai vari uomini, armati di balestre e dardi, all'occorrenza infuocati intervallati a gruppi di 5 da calderoni di olio tenuto bollente.
    Poi il secondo in comando avrebbe guardato in direzione di Aloysius, come per chiedergli "Vai tu, o vado io? " e il Colosso rispose direttamente in direzione del nuovo arrivato, con quel tono di voce glaciale che ormai mezzo mondo conosceva molto bene.

    " Heiji Kokawa di? Grado ninja, qualifica sociale e/o mestiere? Questo è il villaggio militare di Oto...gli affari che si svolgono al suo interno sono i miei affari. Ma se hai pecunia, allora non temere...c'è sempre posto al villaggio per chi è pronto a svuotare le tasche. Parla svelto. "


    T8qo5AS

    Il ragazzo avrebbe potuto percepire quella possente voce arrivare dal punto più alto delle mura, proprio dove un'ombra e dei capelli a punta rivelavano il suo interlocutore. Intanto un paio di guardie già si erano mobilitate per cercare quel nome negli archivi.

     
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    Concessioni straordinarie

    parte I



    Temporaneamente libero dall'occupazione di guardiano, Shinken passava la maggior parte del suo tempo a dirigerei gli ultimi cantieri delle mura, spalla a spalla con i sottoposti del Garth. Non che lui fosse una persona socievole, ma lavorare a stretto contatto con Goyjo lo aveva reso - stranamente - più accondiscendente, almeno per quanto riguardava la gestione e la direzione dei lavori. Ormai, proprio grazie al supporto ricevuto, persino i lavoratori sembravano svolgere i loro compiti in maniera più rilassata e, di conseguenza, assai più efficente.

    In un certo senso averlo sollevato dal peso della gestione totale dei Gate aveva semplificato il processo: era ancora fortemente convinto che il suo ruolo dovesse essere quello di capo delle forze speciali di Oto, ma almeno fino all'importante riunione ormai prossima, avrebbe dovuto continuare pazientare. Quel ruolo temporaneo, quella concessione, gli sembrava sicuramente più in linea con il compito di spicco che un tempo era affidato ai Fedaikin di Oto. Più rilassato aveva quindi messo a disposizione di Goyjo le sue conoscenze dei sotterranei del villaggio, modificando persino le mappe che aveva consegnato in Amministrazione, ed ora lavoravano a braccetto dedicandosi unicamente al rinnovamento delle difese del villaggio. Senza nemmeno rendersene conto, si era lanciato in un impresa quantomeno complessa, insieme a ragazzo dai capelli rossi, in un mare infinito di scartoffie e disegni che lui stesso stava piano piano cominciando ad odiare.

    Quel giorno, proprio mentre usciva accompagnato da Goyjo da uno dei tanti tunnel segreti nelle vicinanze del West Gate, aveva raggiunto l'apice della stanchezza. Mentale, ovviamente, perchè uno shinobi della sua generazione sembrava non soffrire affatto la stanchezza nel corpo. Eppure, mentre continuava a discutere di alcuni dettagli con il compagno, qualcosa di imponente richiamò la sua attenzione. L'immensa figura del Garth, di Aloysius Mikawa, si stagliava sul punto più alto delle mura, evidentemente concentrato nel soprassedere alle operazioni ordinarie del Gate, proprio come avevano pianificato insieme qualche giorno prima. Solo a vederlo il Fedaikin rinsavì, come se a la figura del combattente avesse amplificato la voglia di azione del Jonin stesso. Con un gesto della mano si congedò dalla discussione, rimandandola a più avanti, mentre incrociava le dita nel simbolo della capra, sparendo in un turbinio di ombre nere come la pece [Shunshin no Jutsu].

    shadowrise




    Garth... Disse non appena riemerse dall'ombra generata dal Colosso stesso. ...Bentrovato. Chi è oggi il nostro nuovo ospite? Osservò, con una punta di ironia, dopo essersi accorto della presenza di uno strano bonzo pelato che attendeva ai piedi dell'enorme cancello di Togotsu.

     
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    "Quante domande!" - pensò il pelato dal nome di Minoru quando gli giunse la voce di quel che era a tutti gli effetti un gigante. Muscolo, autoritario, possente... Era proprio come Minoru stesso avrebbe sempre voluto essere e come non è mai stato. Ed era proprio che non si sarebbe mai aspettato così tanti quesiti da un guardiano, anche se era normale. Del resto, non glie li avevano fatti ad Ame quando ci si era presentato per cercare un buon posto per il suo negozio. Perché avrebbero dovuto farglieli a Oto? Per questo quando sentì le domande ebbe un attimo di esitazione nel rispondere. Quando capì di non poter tacere per sempre e di dover dire, per forza di cose, almeno qualcosa aprì la bocca e le parole uscirono fuori da sole. - «Heiji Kokawa del Paese dell'Erba. Non faccio parte di alcun villaggio. Sono un alchimista: mi occupo di realizzare le bombe e...» - deglutì, dimenticandosi di dover sembrare un uomo d'affari e un mercante - «sono qui per chiedere un prestito.» - Sparò tutto così com'era per davvero. Così come se lo era immaginato. E anche perché prima o poi avrebbe comunque dovuto spiegare il motivo della sua visita, il vero motivo della sua visita. - «In compenso posso offrire i miei servigi da alchimista a chiunque mi dia o mi presti 5000 ryo.» - Poi pensò che gli avrebbero chiesto anche il motivo per cui gli servivano quei 5000 ryo. Cosa avrebbe risposto allora? Per portare la destabilizzazione nel mondo? Per portare ovunque il Caos? Quelle non erano le giuste risposte: sicuramente avrebbero pensato che Heiji, pardòn Minoru, avrebbero rappresentato un pericolo per il loro villaggio. Il che era vero. Decise alla fine di rispondere dicendo una mezza verità e una mezza bugia. - «I Ryo mi servono per aprire un negozio d'arte...» - "esplosiva" - «...in modo da regalare la felicità ai ninja del mondo.» - Sorrise. Era vero. Era una specie di sogno, quello. Aprire un negozio di bombe e venderle alle persone. Il Caos, l'Arte... Un sacco di questioni che dei semplici ninja non eruditi difficilmente avrebbero capito. O forse sì? Questo lo avrebbe fatto vedere soltanto il tempo, mentre Minoru cercò di assumenere un aspetto quanto maggiormente più sicuro di sé. Era un vero mercante ora. Uno di quelli che desideravano i soldi più d'ogni altra cosa ed era lì per trattare. Servizio per servizio, oppure prestito semplice? In ogni caso tennelo sguardo fisso all'insù, laddove era comparita quella gigantesca ombra.




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    " Uuuuh bombe, che attività..interessante. E dimmi, cosa riesci a fare con queste tue creazioni? Ad esempio..."

    Disse il Mikawa in cima al tetto dove, intanto , si era aggiunto anche il Fedikin. Dopo anni di permanenza alle mura, quella era la prima volta che gli capitava una cosa del genere; un alchimista, in cerca di fortune ad Oto...un giovincello senza un quattrino ma con buoni propositi e, forse, qualche asso nella manica nel proprio bagagliaio.

    " ..riusciresti a far crollare una porzione di queste mura? "

    Il ragazzo aveva l'opportunità di fare la sua dimostrazione a due degli shinobi più alti in grado dell'intero villaggio...una possibilità che probabilmente altri mercanti avrebbero dato un rene per ottenerla. Dopotutto 5000 ryo non era una cifra così inarrivabile per gente come loro e, anche senza scomodare i ricconi del villaggio (si perché anche il Suono aveva i suoi Daimyo e gentaglia altolocata) anche solo il reparto militare avrebbe potuto fare al caso di Heiji. I due jonin, infatti, erano a tutti gli effetti coloro che prendevano le decisioni per ciò che riguardava gli armamenti e la difesa del villaggio: se avesse fatto colpo su di loro, bhè..allora avrebbe fatto bingo, no?

    Tuttavia il neo arrivato non poteva minimamente immaginare che il Colosso avesse un reale interesse nel prodotto; la sua richiesta dopotutto sembrava a tutti gli effetti un modo palese per attaccare briga e indurre l'estraneo ad un attacco vero Oto punibile con la peggiori delle sorti! In altre parole, il ragazzo avrebbe avuto il coraggio di fare quanto detto dal guardiano o avrebbe optato per un approccio meno rischioso?
    Con quella semplice domanda, il Mikawa avrebbe capito molte cose su chi avesse di fronte, dalla sua pedonalità al suo talento, e avrebbe potuto fugare ogni dubbio su un eventuale ficcanaso da bloccare al confine. Inoltre, anche nel caso in cui davvero quello avrebbe mostrato il fegato necessario per attaccare (di fatto) le mura, il tutto sarebbe risultato perfettamente in linea con il piano già prestabilito...il prossimo Gate da sistemare era proprio l'Ovest e una buona prova da dinamitardo avrebbe fatto risparmiare al villaggio anche i soldi per la demolizione delle vecchie strutture (a meno di chiamare Febh, si intende)!

    " Avanti piscialletto proveniente dall'Erba, mira dritto al portone e vediamo che sai fare! "

    L'imponente cancello occidentale era alto quasi cinque metri e le sue ante erano composte di spesso metallo [Pot 20, Durezza 4] ricoperto da spuntoni appuntiti...servivano sei uomini comuni per riuscire ad aprirlo. Ma Aloysius aveva già visto come quella che per molti poteva sembrare una insormontabile difesa, fosse in realtà mera illusione: shinobi del calibro di Jeral avevano il potere di accartocciare letteralmente quel metallo, rendendo le canoniche difese di un villaggio del tutto inutili. Da qui la necessitò di cambiamento e, di conseguenza, la completa indifferenza da parte del Garth nel fatto di vedere anche quel cancello distrutto....il suo metallo sarebbe in ogni caso servito per riforgiarne uno migliore.
    Shinken avrebbe capito dove voleva arrivare il Mikawa? Avrebbe acconsentito allo svolgersi di quel piccolo giochino, oppure avrebbe optato per un approccio più canonico e sicuro? E in caso negativo, se l sarebbe davvero sentita di privare Diogenes di quel divertimento?

     
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    parte II



    Oh il villaggio del Suono. Luogo ameno per chiunque cercasse emozioni forti, travolgenti e pericolose. Dove le idee folli dei suoi abitanti, miste al desiderio costante di forza e potere, portava molti a considerarlo un luogo da evitare. Deboli per lo più, o almeno quello era il parere più frequente tra i ninja del suono, incapaci a sopportare la forza travolgente della vita, che ad Oto scorreva costante ed impetuosa. Per chiunque non fosse nato o cresciuto all'interno del paese delle Risaie era impensabile credere che gli shinobi e le kunoichi di Oto gestissero con quei metodi poco ortodossi quasi tutte le questioni. Li chiamavano mostri. Li consideravano sudici, solamente perchè non erano attaccati a nulla. Vivevano nell'emozionante turbinio del caos, dove l'evento più grande spazza via quello più piccolo. Ma non a caso gli shinobi più forti del continente erano proprio gli shinobi del Suono. Non a un caso.

    Ormai liberatosi delle ombre da cui era emerso, Shinken affiancava il suo superiore spalleggiandolo in quella recita. Aveva capito dove voleva arrivare e quindi sorrideva, sadico come spesso accadeva, in attesa di capire come e se quel bonzo avrebbe accettato la proposta del Garth. Era un test, un test fantastico. Il Fedaikin inspirò a pieni polmoni, alzando il capo al cielo. Assaporò la tensione nell'aria. Comprese che i sottoposti suoi e del Garth si erano irrigiditi a sentire provenire quelle parole proprio dal Mikawa stesso. Tecnicamente, per chi non era stato presente alla riunione privata, era una vera e propria follia.

    Ti assicuro che non è nostra intenzione perseguirti se dovessi riuscire nell'impresa, cosa di cui - però - dubito fortemente.

    Togotsu non si piega al primo che capita.




     
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    "Sì, le bombe sono proprio un'attività interessante," - pensò Minoru ricordandosi di come se n'era innamorato. E di come non era riuscito ad apprendere quell'unica arte che tanto desiderava avere. L'argilla gli era sfuggita dalla mano alla fine dei conti e non era riuscito a dimostrare di essere un Artista vero. Si considerava un genio, o almeno qualcosa del genere. Erano gli altri a non capirlo. Perché, del resto, chi avrebbe potuto comprendere un artista che non era riuscito ad apprendere quell'arte che tanto desiderava e quindi aveva cambiato obiettivo, scegliendo un'altra strada? - "La strada del Tradimento..." - Si ricordò Minoru, per nulla preoccupato. La sua vita precedente era diventata insopportabile e la prospettiva di un nuovo mare, ancora non navigato, gli appariva come una fragola che meritava di essere assaggiata. Fu per quello che aveva deciso di non retrocedere, non compiere un passo all'indietro e non arrendersi dinnanzi alle sfide. Certo, la richiesta di far saltare una porzione di quelle mura si sorprese. Era sempre stato il suo sogno far saltare almeno qualcosa di uno dei villaggi accademici, ma non era mai riuscito a farcela. Forse, perché non era ancora passato troppo tempo da quando aveva intrapreso la Strada Oscura, come la chiamava lui, il nukenin. Una volta sparita la sorpresa, però, Heiji Kokawa sorrise. - «Non ho problemi a mostrare la mia merce...» - disse a voce alta, in modo da farsi sentire da tutte le guardie di quelle mura. - «E non ho problemi a far saltare via il vostro cancello, gentili signori. Tuttavia, non sarebbe forse meglio far saltare via un albero?» - Lo sguardo del colosso e del suo compagno, però, non prometteva niente di buono. Certo, non ci pensò nemmeno che far esplodere il cancello di Oto era paragonabile a un atto di guerra. Forse qualcuno gli aveva detto qualcosa di genere molto tempo fa, ma sicuramente quell'accenno non rimase nella mente del traditore sunese per molto tempo. L'azzardo salì enormemente quando sentì le parole dell'altro, di quello che sostava vicino al Colosso. Alle parola di sfida sorrise ancora di più.
    «Posso far saltare via un intero villaggio, signori. Un cancello di certo non mi spaventa...» - disse senza fare accenno alcuno a che villaggio avrebbe voluto far saltare, perché tanto sarebbe bastato scavare nella sua biografia per capirlo: Suna. - «Posso realizzare così tante bombe da riempirci l'oceano e far evaporare l'acqua. E' tutta una questione di maestria... e di tempo.» - A quelle parole, facendo finta di essere calmo, ma con il cuore in gola, egli si avvicinò al cancello indicato dal colosso. Lo studiò per bene prima: sembrava un cancello solido. Decise quindi di prepararsi il terreno per l'eslposione successiva e poggiò il palmo della sua mano al cancello.

    CITAZIONE
    Sigillo Esplosivo
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Disegno (7)
    Tracciando un sigillo, l'utilizzatore può creare un esplosivo che si attiverà, danneggiando chiunque nel raggio di 1,5 metri, ad una condizione scelta all'attivazione. Il danno è pari a 10 ogni basso immesso nel simbolo. Una volta attivato, il simbolo scompare.
    Tipo: Fuuinjutsu - Ninpou
    (Livello: 3 / Consumo: Variabile )
    [Consumo: Mediobasso a grado]

    [Da chunin in su]

    Potenza: 60
    Spesa: Alto/2 (Tecnica economica)
    Esploderà non appena qualcosa gli esploderà vicino

    Eseguito il sigillo, Heiji tirò fuori dalla sua veste 4 carta-bombe del secondo livello e le posizionò ai 4 angoli del cancello: a destra in alto, a destra in basso, a sinistra in alto, e nell'angolo basso a sinistra, calcolando un'esplosione che sarebbe dovuta avvenire tra 30 secondi di tempo. Il fuuinjutsu, così, si ritrovava in mezzo a 4 cartabombe disposte sullo stesso cancello. Non appena ebbe finito di disporre le bombe ai giusti posti, Heiji si allontanò dal cancello di una decina di metri contando i secondi e tirò fuori un spiedo legato a un'altra cartabomba del II livello. Calcolò una traiettoria parabolare, caricò la mano e poco prima della scadenza del tempo lanciò lo spiedo verso il fuuinjutsu. Il dardo percorse una traiettoria parabolare impattò contro il centro del simbolo. Al contatto esplose tutto in un botto solo: l'esplosione del fuuinjutsu attivò l'esplosione della carta-bomba fissata sullo spiedo; a loro volta il tocco dello spiedo sul simbolo scandì anche la fine dei 30 secondi del timer per attivare le cartabombe agli angoli del cancello. [Esplosione 5 carta-bombe + fuuinjutsu. Potenza complessiva: 310] - "Tutta una questione di quantità... L'arte è tutta una questione di quantità..." - pensò Minoru osservando, - e sentendo, - il boato. L'esplosione sollevò in aria una densa nube di fumo, che nascose il cancello, - o quel che ne restava, - dietro di sé. Per questo Heiji non vide subito il risultato dei suoi sforzi e con il cuore in gola attese di vedere cosa sarebbe successo.




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    Il Boato assordante catturò la scena per diverso tempo: pezzi di metallo, roccia e terra si erano alzati da terra provocando un grosso polverone che avrebbe ricoperto l'aria per almeno venti metri...una manifestazione di grande potenza, no?

    Ebbene, il Mikawa non era un tipo così facilmente impressionabile...e come basimare uno dei pochi ninja ad aver affrontato non uno ma ben due Cercoteri ed essere ancora vivo per raccontarlo?

    " Tu ti sei divertito Shinken? Io, personalmente, vedo solo un grande ciarlatano...quattro bombecarta di livello mediocre, di quelle che diamo ai nostri chunin, e un sigillo ben noto in letteratura, che ho visto comporre in innumerevoli occasioni. In pratica, un grande spreco di carta e di denaro con un po di chakra a condire il tutto. "

    Quindi il Colosso si alzò finalmente in piedi, permettendo al giovane dell'Erba di comprendere il perché di quel soprannome (che di certo avrebbe scoperto se fosse rimasto per qualche giorno nel Suono), e con un agile balzo sarebbe prima atterrato sul camminamento delle mura intermedio e poi sul suolo senza preoccuparsi di produrre meno rumore del necessario. Ogni passo che lo avvicinava allo sventurato bomberman ne avrebbe ingigantito la figura fino ad oscurare il sole alle sue spalle e portare in completa ombra quell'esile corpicino dell'Alchimista.

    crKc1LD

    " Sei in arresto per atto terroristico ai danni del Suono, tentato omicidio dei suoi guardiani e, soprattutto, per la distruzione di una proprietà storica ed artistica del Paese. Passerai due anni di isolamento nelle Prigioni di Oto e sarai multato di una somma pari a 15000 ryo; inoltre al Paese dell'Erba verrà fatta una segnalazione formale dell'accaduto per verificare, talaltro, l'identità da te fornita. Hai qualcosa da dire o vuoi sparare altre cazzate, facendo perdere tempo prezioso a tutti noi? "

    L'aria era quella imbronciata, quasi delusa, e i modi quelli tipici del Mikawa. Per fare in modo che quelle parole entrassero in profondità nel cervello bucato di quel tipo, Aloysius lo avrebbe afferrato per il bavero e sollevato dei centimetri necessari per farlo arrivare almeno all'altezza del suo mento. Sperava davvero di vedere un bello spettacolo e, magari, trovare una nuova risorsa per il suo esercito: già immaginava le sue navi "volanti" armate di potentissime bombe da poter sganciare sui villaggi nemici oppure scagliate a lunga gittata dalle sue armi da guerra!
    Eppure, dietro quello sguardo rigido, la mente del Garth viaggiava veloce per cercare di analizzare il babbeo che aveva di fronte.
    Un'occhiata rapida alla muscolatura appena scoperta dalla deformazione della maglia, così come le parti visibili del resto del corpo, gli avrebbe subito fatto capire di stare a parlare con un ninja, o magari nukenin, di un buon livello. L'equipaggiamento usato e quello in bella vista lo identificavano come un simil chunin, sebbene quanto ad intelletto nessuno studente sano di mente si sarebbe sognato di attaccare un villaggio militare, per giunta della nomea di Oto! Che non conoscesse proprio le regole Accademiche? Ma, apparte questo, nemmeno i sani principi del buon senso? Aloysius avrebbe cercato di trovare risposte nello sguardo, ed eventualmente nelle parole, del ragazzo cercando di intrecciare qualunque informazione che fosse riuscito a reperire con le informazioni già in possesso [Menti?]. Chi era davvero quel tipo? Da un punto di vista psicologico, realizzare che avesse usato ben più esplosivo di quanto ne servisse era già una informazione rilevante. Un'azione facilmente spiegabile con il desiderio di sorprendere (manie di protagonismo diciamo) ma che poteva, in alcuni casi, rappresentare scarse capacità di analisi o perchè no, una sana incoscienza...

    Analizzare le sue emozioni e le reazioni a quella situazione di pericolo, poi, sarebbe stato estremamente interessante per il Colosso. Aveva già avuto a che fare con soggetti totalmente apatici nei confronti di sensazioni come la paura o l'agitazione e tutte le volte si trattava di personaggi fuori dal comune. Quindi, qualora la sola figura mastodontica del Mikawa non fosse bastata a traumatizzare a sufficienza il nuovo arrivato, il guardiano avrebbe calcato la mano per "aiutarlo" a spiccicare qualche parola in più:

    " Sei qui da cinque minuti e ti sei già cacciato in guai seri...vedi di collaborare altrimenti non farai che peggiorare la situazione. Lo vedi quel ninja lì? E' solito uccidere la gente inutile come te...vedi di tirare qualche asso dal cappello, altrimenti in prigione non ci arriverai proprio. "

    Shinken avrebbe potuto stare al gioco o meno a seconda di quanto quel tizio fosse riuscito a catturare il suo interesse: magari c'era qualcosa in più da spremere da quel frutto ancora acerbo.
    Eppure c'era una cosa positiva in quel rifiuto umano...cazzo se aveva fegato.



    CITAZIONE
    OT/ Ti adoro Leo ahahahah /OT

    Menti?
    Abile: L'utilizzatore ha doti interpretative e di analisi superiori nel raccontare bugie e individuarle. La vittima si riserva il diritto di credere o meno alle parole dell'esecutore. L'utilizzo inappropriato di questa abilità può causare sanzioni da parte dell'amministrazione. Richiede l'abilità Recitazione.
    [Da Genin in su]
     
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    parte III



    Dall'alto della sua postazione, arretrato di pochi metri rispetto al capoclan Mikawa, Shinken si ritrovò a godersi quell'esplosione così poco pirotecnica. Come quando nelle feste di paese si rimane delusi dalla durata o dal poco impiego di polveri ed effetti speciali, entrambi i Jonin del Suono capirono come sarebbe andata a finire quella scenetta proprio quando il neo-giunto ci mise più qualche secondo per prepararsi alla demolizione. Loro due erano ninja, dannazione! Non dei semplici guastatori di chissà quale esercito! Quello a cui assisterono fu totalmente privo di effetto sorpresa, tanto fu lento, e fu il Garth stesso a dichiarare per primo la sua delusione.

    Shinken era rimasto impassibile, senza nemmeno scomporsi quando le mura sotto ai suoi piedi vibrarono quel tanto che bastò per far cadere a terra qualche soldato colto impreparato. Le parole di scherno del Mikawa non si fermarono, fino a che non decise di avvicinarsi a bonzo minacciandolo come solo Aloysius poteva fare. Anche quando, dopo averlo cominciato a testare, gli diede una seconda opportunità, il Fedaikin sembrava rimasto totalmente congelato nella sua posizione. Certo era che sul suo volto era ancora chiaramente visibile quel ghigno che aveva avuto sin dall'inizio, eppure, per quanto la posizione statuaria poteva essere fraintesa, Shinken era impegnato in qualcosa di molto più importante. Era tornato da meno di un anno, aveva salutato Togotsu ed il suo Gate poco tempo prima. Aveva bisogno ancora di qualche istante.

    Tante ne abbiamo viste insieme, mio fedele compagno. Di quelle brutte storie che avrebbero cambiato la vita a molti, e che hanno evidentemente cambiato anche noi due. Guarda dove siamo arrivati, ma soprattutto guarda dove siamo diretti! Ti dò la mia parola che non verrai dimenticato, che risorgerai dalla tua memoria. Oggi ti saluto Togotsu, oggi ti saluto come ti saluterebbe un fratello. Ma non è un addio, attraverso me il tuo spirito vivrà in eterno, e quando risorgerai dalle ceneri e dalla polvere, il mondo tornerà a temerti. Te lo prometto.

    Riemerse dal mondo dei ricordi poco dopo che il Garth finì la sua manfrina. Tornò a concentrarsi sul mondo dei vivi e sul povero bonzo, convinto che quell'evento infondo avrebbe segnato la svolta definitiva per il villaggio del Suono. Si chinò leggermente poggiandosi con il ginocchio a terra, salutando il compagno come farebbe un familiare davanti alla tomba di un caro amico scomparso. Il ragazzo avrebbe visto sparire la figura del Jonin non appena questa si chinò, coperta dai merli della cinta muraria.

    backstab



    Riapparve poco dopo, esattamente come aveva fatto quando era apparso per la prima volta al fianco del Colosso. Ma questa volta, invece che dall'ombra del compagno, era riemerso da quella del ragazzo glabro. Come aveva fatto a spostarsi così, apparso alle sue spalle senza far spostare nemmeno l'aria [Furtività 13.5 - Shunshin no Jutsu]. Ruppe il silenzio, facendosi notare, incalzando il guastatore prima che questo potesse aprire bocca.

    Magari, però, è capace a combattere... Perchè se veramente è uno shinobi, come giustamente dici, dovrà pur avere qualche capacità particolare, altrimenti come ha fatto a sopravvivere fino ad oggi? Ed altrimenti, perchè dovrebbe vivere... E la pensava esattamente così: quel ragazzo doveva trovare un modo per convincere due degli shinobi più forti del villaggio a lasciarlo vivere, altrimenti sarebbe morto lì oppure peggio, avrebbe marcito nelle prigioni di Oto per sempre.
     
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    Quando sentì la risposta del colosso pensò di avere dinnanzi due scimmie che aspettavano di vedere un chissà quale spettacolo pirotecnico, ma che erano rimaste insoddisfatte e ora avrebbero iniziate a lanciare la cacca tutt'intorno. Per questo durante la prima parte del monologo del Gigante Minoru rimase insoddisfatto anch'egli, per non essere riuscito a soddisfare i due clienti, se così li si poteva chiamare. Si offese al "ciarlatano", ma non più di tanto. Del resto, cosa poteva succedere? Al massimo non gli avrebbero dato i 5000 ryo che era venuto a cercare fino a lì. Poi aprì bocca. - «Un piatto pericoloso,» – disse. - «A giudicare da questo vostro fragile cancello. » – L'ultima frase era più una presa per il culo: perché chi diavolo avrebbe difeso un villaggio militare con della monnezza? Probabilmente la sua domanda-presa in giro non piacque al Colosso, che si alzò dalle mura per venire da Minoru. La sua ombra e la sua stazza lo impensierirono non poco. Era tutto muscoli e non sembrava felice. Non della vita, almeno. E quando si avvicinò Minoru pensò che ora avrebbe avuto il suo sacchetto con 5000 ryo, quando però il Colosso aprì bocca, la aprì anche Minoru non credendo a quello che stava sentendo. Cioè... gli aveva detto qualcuno, molto tempo fa, che gli uomini d'affari avevano un gergo differente da quello delle persone normali. Ma non avrebbe mai pensato che il loro gergo, o la lingua in codice, o quel che era, era così estremo. Cioè... 15000 ryo e due anni di prigione? Per aver fatto cosa? Aver mostrato le sue abilità? - "Mi sa che sta cercando di dirmi qualcos'altro..." - pensò il nukenin. - "Forse vuole che gli produca bombe per 15000 ryo prima di ottenere i miei 5000 ryo. Di fargliene, insomma, 3 volte di più rispetto al dovuto." - E sulla prigione? - "Mi sta chiedendo di lavorare per Oto per 2 anni? E il contratot da firmare?" - si chiese venendo sollevato dal suolo. Solo allora aprì bocca per rispondere, non capendo il motivo di quell'avvicinamento così:
    «Mi dispiace, ma sono costretto a rifiutare. Non ho 2 anni di tempo e non considero quella roba una proprietà storica e nemmeno...» – sottolineò questa parola in modo particolare, - «...artistica. Arte è tutt'altra cosa. L'Arte non crolla così. E poi, me l'ha chiesto Lei di distruggere quella cosa. Magari se ne era stancato e vuole chiedermi di costruirLe un cancello migliore?» – In ogni caso quel suo sguardo gli mise addosso molta pressione e l'ex-sunese deglutì visibilmente. Forse non era un gergo, quello, ed Egli non stava scherzando, ma era serio. Serio per davvero.
    «Chiedo che mi venga assegnato un avvocato,» – disse, tutto convinto. - «Non ho fatto niente d'illegale e sono soltanto un uomo d'affari. E poi non sono qui da 5 minuti, ma da circa 2 minuti e 30 secondi.» – Quando gli disse di guardare il ninja, guardò dove segnalato e distolse. Lo sguardo. - "Tutti i ninja sono soliti uccidere gente inutile come me, ma se sono ancora vivo..." - «Non intendo sprecare il mio materiale inutilmente. Se quel tipo vuole uccidermi... beh, che ci provi.» – Voce sicura, quella di un mercante. - «In compenso io posso provare a radere per terra tutto il villaggio e anche quelli vicini...» – Non sapeva chi fosse il tizio davanti. Si ricordava di come gli dissero di non giudicare nessuno in base alle loro dimensioni o alle loro vesti, ma era un'idea giusta... quella?
    Nel mentre ci rifletteva su, vide comparirsi vicino il tipo che doveva essere quello pericoloso, quello che voleva uccidere la gente inutile. Conosceva quel suo trucchetto e gli piaceva. [Percezione: sempre entro 1 metro e mezzo] E quando parlò, Misoru ebbe da ridire. - «Dovrei vivere perché sono un uomo d'affari in cerca di soldi,» – rispose. - «E per insegnarvi le leggi di trattamento degli ospiti. E per vendere la felicità e bombe alle persone.» – Poi ci pensò. Forse il tizio con la spada non usava il gergo dei mercanti e quindi le sue parole erano da prendere sul serio? Beh, quella era la sua possibilità... per fuggire da lì. Del resto, se le scimmie sulle mura volevano vedere un combattimento, Misoru glie lo avrebbe dato. Per un certo periodo di tempo. - «Ci sto,» – affermò sicuro. - «Andiamo a combattere.» – Eccola, la corsa verso la salvezza di Minoru Satou. - «Ma se vincerò io, mi darete i miei soldi e mi farete andare via. Andata?»



    Vitalità: 16 leggere
    Chakra: 57 bassi

    Equip.: CartaBomba II X2 kegate a 2 spiedi
    Tonico di Recupero Medio X3
    Spiedi X2 legate a 2 cartabombe II
    Filo di Nylon X2 legato a 2 spiedi

    Slot Azione:
    I
    II
    III

    Slot Difesa:
    I
    II
    III

    Slot Tecnica:
    I
    II

    Slot Gratuito:
     
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