[Primo Accesso] South Gate of Sound

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  1. Skylineeez
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    Mamma e papà erano molto strani, non riuscivo proprio a capirli. Negli ultimi mesi mi avevo cacciato di casa e non erano mai venuti nemmeno ad accertarsi se fossi vivo. Seppur fossi ancora piccolo non si erano nemmeno preoccupati per il fatto che non avessi un posto in cui dormire, abbandonandomi completamente. Senza nemmeno le conoscienza base per vivere al mondo, figurarsi per sopravvivere dopo essersi ritrovato da un giorno all'altro a dover dormire sulle panchine. L'inizio era stato devastante, Suna era caldissima di giorno, ma come in tutti i deserti la notte era terribile. Dovevo dormire sotto le stelle, quando ero fortunato trovavo qualche panchina o qualche posto in cui rintanarmi, ma nel quartiere non ero ben visto e chi mi vedeva mi mandata via, scacciandomi con la scopa se necessario. La notte faticavo ad addormentarmi, e la passavo a guardare la Luna, la mia compagna serale, l'unica che sembrava non volermi tradire mai.
    D'un tratto, dopo tutto questo tempo senza farmi sapere niente li avevo visti arrivare di corsa, nel vedermi da lontano erano scoppiati in lacrime. Stupidamente iniziai a piangere anch'io, credendo che i miei genitori fossero finalmente felici di venirmi a prendere e gli corsi incontro. Nemmeno il tempo di abbracciarli che mi avevano legato le mani, e subito dopo i piedi per portarmi a casa.


    Mamma!Mamma!!!

    Nonostante gli strani modi con cui mi stavano portando a casa ero tentato di perdonarli per quell'abbandono, forse dentro di me ero felice di esser stato recuperato. Poi, d'un tratto vidi che non stavamo facendo la strada normale per andare verso casa, ma ci stavamo dirigendo verso il confine. Non iniziai subito ad avere paura, quella venne dopo, per il momento ero incuriosito, non riuscivo a capire cosa stesse succededo.


    Sei sicura che sia la cosa giusta ? è pur sempre nostro figlio!

    Zitto! è colpa tua se siamo in questo casino! Non abbiamo altre speranze, se non la morte.

    Sicuramente non ci lascerebbe scampo... però che prezzo da pagare..


    I miei genitori iniziarono uno strano discorso, non riuscivo a capirlo, non avevo idea di cosa stessero dicendo. Però il tono di voce di papà era strano, come se fosse molto dispiaciuto, mentre il tono di voce di mamma racchiudeva diverse emozioni. Da un lato sembrava terrorizzata, ma dall'altro non avevo mai sentito tanta decisione e fermezza nelle sue parole.
    Poco prima del confine vidi un carro, i miei mi ci buttarono sopra e fissarono le corde che tenevano i miei arti alla spalliera del carro. Tra di loro borbottavano che dovevano essere sicuri che io non mi allontanassi.
    Dentro di me vivevo sensazioni strane, ero incuriosito da quello che succedeva, ma non riuscivo a parlare. Guardavo i miei genitori come se fossero matti, non capivo perchè non fossimo ancora andati a casa a fare la pappa.


    Mamma mamma andiamo a fare la pappa! la pappa!! Ho fame!

    Non riuscì a trattenere questo lato bambinesco nel momento in cui incrociai lo sguardo di mia madre. Vidi alcune lacrime rigarle il viso, ma pochi istanti dopo si riprese dall'emozione, e mi disse che avremmo fatto un bel viaggetto.
    Da li, partimmo. I miei genitori si posizionarono alla guida, e da dove mi trovavo non riuscivo a vederli, sentivo che parlavano con toni nefasti e il viaggio sembrò durare eternamente. Viaggiammo tutto il giorno, fino a notte inoltrata. Finchè non arrivammo davanti alle porte di un'altro villaggio. Perlomeno, questo mi sembrava visto che erano grandi quanto quelle di Sunagakure più o meno. Nella notte non riuscivo a vedere persone, eppure i villaggi erano posti popolati e pieni di persone sorridenti al mercato. Attorno a noi c'era solamente un silenzio sinistro, sembrava avvolgersi lentamente. I miei genitori iniziarono a tremare, scesero dal carro e mi dissero che da quel momento avremmo dovuto solamente aspettare. Dovevano vedere una persona importante, e che poi saremmo tornati a casa.


    Mamma io ho fame!!! Mangiamo mentre aspettiamo!

    Le dissi, implorandola. Da quando eravamo partiti da Suna loro avevano spiluccato qualcosa durante il viaggio, ma a me non era stato dato nulla per il momento, ed iniziavo a soffrirne terribilmente. Lei sembrò non udirmi inizialmente, poi si girò di scatto per darmi un gran ceffone. Non disse nient'altro, ma era chiaro che dovevo stare zitto, e attendere.
    Attendere cosa ?
     
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384 replies since 12/9/2005, 18:52   10825 views
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