[Primo Accesso] South Gate of Sound

[Free GdR] [Macro GdR]

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    INCONTRI


    parte II


    Shogenin del Deserto, bentornato ad Oto.

    Disse il guardiano dall'alto della sua posizione. Ci mise poco meno di un istante a scendere dalle mura, scivolando sulla parete verticale, presentandosi così davanti al nuovo arrivato, con le braccia distese lungo il corpo. Il neo-giunto avrebbe potuto notare i suoi occhi bianchi, privi di iride ma stranamente vivaci, che seguivano scattosi tutti i movimenti di quello che gli succedeva intorno [ Escluso dal Mondo ]. Sembrava strano, considerando che erano gli occhi di un cieco, ma nel mondo degli shinobi non c'era mai nulla di cui sorprendersi, figuriamoci per un avventuriero. Il suo fisico, invece, coperto a tratti dal lungo mantello nero, era slanciato, asciutto e muscoloso, condizione che avrebbe lasciato intuire al Risorto che aveva davanti un guerriero esperto.

    Come era abituato oramai da tempo, Shinken non si presentò; solamente gli shinobi del suo villaggio avevano avuto la possibilità di sentire il suo vero nome. Il suo chakra era celato, nascosto dopo l'ultima avventura con la melma nera all'East Gate, così che nessuno potesse veramente rendersi conto di chi - o di cosa - aveva davanti [ TA ]. Inclinò il capo, spostando i suoi occhi ad incrociare lo sguardo dell'uomo, ed aggiunse.

    E se non sono indiscreto, per cosa mai dovreste disturbare il capoclan Mikawa? Siete forse un amico del Garth? Se così fosse, gli amici di Aloysius sono anche amici di Oto. Avrebbe sentenziato, alzando il suo braccio destro lasciandolo orizontale al terreno. Poteva essere considerato un gesto inoffensivo, ma comunque visibile ai soldati sulle mura, fatto stà che il Guardiano stava aspettando una risposta dallo Shogenin.


     
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    Dire e non dire

    Il guardiano parve inizialmente cordiale nel suo dare il bentornato allo Shogenin. Parve.
    Poi quando se lo vide davanti, Zong Wu fu sorpreso.
    AHAHAHAHAHAHAH!!!! Ad Oto fanno fare il guardiano ad un cieco? Un cieco osserva chi entra ed esce dal villaggio? AHAHAHAHAHAH
    Stupido mostro, questo individuo non è semplicemente cieco, osserva i suoi occhi... forse non vede con gli stessi, ma non è nemmeno completamente incapace di percepire ciò che ha intorno!
    Pensi che sia come il moccioso della Sabbia? Il saccentino?
    No, idiota petulante, questo tipo ha qualcosa di diverso, non è semplicemente cieco... è qualcosa di diverso.

    E quello sguardo bianco poi si posò sul Kaguya, prima che l'altro ponesse delle domande al Risorto, il quale si strinse un attimo nelle spalle (seppur non sapeva se l'altro se ne sarebbe reso conto o meno), prima di rispondere: Dire che sono amico del Mikawa è forse eccessivo. Abbiamo collaborato in due diverse missioni, nella seconda mi aveva direttamente ingaggiato, essendo io un libero professionista., spiegò con tono pacato.
    Mercenario ti fa tanto schifo? Libero professionista...
    Sono venuto fin qui perché durante quel nostro ultimo incontro, il Mikawa mi chiese due cose da portare avanti, nel mio tempo libero lo ammetto, e dopo un annetto e passa di lavoro, ho pensato fosse il caso di metterlo al corrente di entrambe, in più ho scoperto una terza informazione che di certo gli sarà d'interesse., aggiunse ancora.
    Cioè, gli devi dire che del Sasso Blu, del Flagello, di quel Akuma e delle altre interessanti cose che hai scoperto ad Ame.
    Esatto, petulante idiota, ma non possiamo dare tutte queste informazioni assieme...
    Intanto il braccio destro del guardiano era sollevato in orizzontale al terreno, azione che di per se non intimoriva particolarmente il Kaguya: in fondo era sopravvissuto a 3 delle Armi Ancestrali, ma quelle erano informazioni che non andavano dette così alla leggera.
    Stava al guardiano fare la sua mossa.
     
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    INCONTRI


    parte III


    Dopo qualche istante di tensione, anche se l'avevano evidentemente percepita solo i soldati alle mura che si erano paralizzati al gesto del guardiano, tutto sembrò tornare alla normalità. Il Fedaikin sorrise di rimando alle parole dello Shogenin, smorzò la tensione alzando anche l'altro braccio, come a frapporre il suo corpo a croce tra il nuovo giunto ed il South Gate. I rumori dietro alle basse mura del villaggio ripresero, ogni uomo tornò alla sua mansione ed il tempo sembrò riprendere il suo normale svolgimento.

    Capisco.


    Quel siparietto durò solamente gli istanti necessari per capire che non ci sarebbe stato nessun problema ad accedere al villaggio. Subito dopo il guardiano fece perno sulla gamba spostando il suo corpo per lasciare passare il Risorto. Ma dopo essersi spostato dalla strada del mercenario, il Fedaikin riprese a parlare, guardando diritto nel vuoto. Tuttavia non posso considerarvi al pari di un amico del Villaggio e questo mi rincresce... Per i mercanti ed i mercenari è unicamente permesso l'accesso al primo anello del Villaggio. Il tono di voce era cambiato, come se la stessa disponibilità del Jonin fosse mutata di conseguenza allo "status" del suo interlocutore. Potrà raggiungere Aloysius presso la sua residenza o può comunicare ai presidi di guardia le modalità che preferisce per l'incontro. L'accesso a tutti gli altri livelli le sarà proibito. Spero che questo non le creerà alcun problema.

    Il guardiano concluse di informare l'ospite facendo lentamente allargare un sorriso sul suo volto, rivolgendo quella smorfia in direzione del nulla che i suoi occhi stavano guardando. Per come si era disposto con il corpo, a lasciare passare il Risorto, avrebbe aspettato che l'uomo avanzasse frontalmente nella sua direzione. Verosimilmente sarebbe dovuto passare molto vicino alla sua posizione (a meno di "circunavigazioni" volontarie): gli aveva permesso l'accesso al Villaggio ma gli aveva permesso di farlo parzialmente, proprio come ora gli stava dimostrando con il corpo. "Puoi passare, ma avrai una libertà limitata". Questo gli stava comunicando.

    . __ . ___ .


    E c'era un motivo se anche la procedura di accesso al villaggio era cambiata. Quello che lo Shogenin avrebbe immediatamente notato, superando il portone del Gate, era che erano numerose le novità all'interno del villaggio stesso. Sembrava che vi fosse più "vita" nell'immediata prossimità delle Porte ma che al contempo molte delle strade e delle percorrenze che venivano usate in precedenza erano cambiate, forzando gli spostamenti a piedi in direzioni differenti, circolari per l'esattezza. Se avesse tentato di raggiungere la Villa attraverso la strada convenzionale si sarebbe reso conto che non era immediato come un tempo e che anzi era diventato molto più complesso muoversi verso l'interno del villaggio, ma molto più semplice spostarsi marginalmente seguendo percorsi circolari.

    aiu_behin4big


     
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    Oto rimodernata...

    I modi di fare del guardiano cieco erano, forse, un pò troppo plateali per la natura del Risorto, che alzò un sopracciglio quando vide l'altro sollevare anche l'altro braccio, mettendosi in una posa che ricordava molto una croce, prima di farsi leggermente da parte per lasciar passare Zong Wu.
    Oh che bello, ci fanno entrare...

    E quando quel pensiero si fece largo nella mente del Kaguya, il guardiano riprese con un "tuttavia".
    Porti un pò sfiga, Pennuto? AHAHAHAHAHAH
    L'otese cieco e senza nome si affrettò a sottolineare che non lo consideravano un amico di Oto.
    Un villaggio dove danno dei possibili rapaci imparentati con le Fenici da mangiare, non voglio che ci consideri amici!
    E che mercanti e mercenari avevano accesso solo al primo Anello.
    Primo anello? E che sarebbe? L'ultima volta che siamo stati qui non c'era niente del genere, o ricordo male? E che sono i presidi di guardia? In metà anno hanno riformulato la viabilità di Oto così tanto?
    Bé, Oto non è Suna... penso sia più facile sistemare le strade qui che non in un villaggio fatto su dune e sabbia. Fratello, tu a Kiri non hai mai risistemato le strade?
    Non mi pare di averci mai pensato... però dopo l'attentato alla piazza centrale, l'ho fatta ricostruire, o almeno avevo fatto iniziare i lavori prima di andare ad Iwa.

    Il Risorto, intanto, avrebbe risposto al guardiano: Nessun problema, in fondo sono ospite, il rispetto delle regole della casa in cui entro è fondamentale, anche del villaggio in cui entro. Però, preferisco libero professionista a mercenario., avrebbe concluso con un sorriso divertito in volto, spostandosi di un passo sul lato opposto alla posizione del guardiano per evitare il contatto fisico con lo stesso.
    Non ci sarebbe comunque voluto molto per scoprire che, in effetti, le strade di Oto erano state "rimodernate": delle mura interne a dir poco labirintiche, per quel che il Risorto poteva vedere, erano state disposte oltre le mura esterne, il ché gli rendeva un pò difficile poter sperare di muoversi tranquillamente verso la residenza di Diogene, specie considerando che non aveva la bencheminima idea di dove il Mikawa abitasse e che in tutte le sue vite era la quarta volta che andava ad Oto.
    Avrebbe quindi cercato questi fantomatici "presidi di guardia" ed avrebbe chiesto il modo migliore per arrivare all'abitazione di Diogene Mikawa.
     
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    × Daisuke Fukuda ×


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    Il viaggio di ritorno era stato meno lungo di quello d'andata: i panorami marini e le valli del Settentrione del Continente ninja allettavano il ritorno a casa di Dasuke Fukuda. E dopo aver trascorso non poco tempo al Nord, non solo con l'intenzione di studiarne gli usi e i costumi locali, ma anche per via di una piccola missione accademica, la voglia di tornare a casa era grande come non mai. Al posto dei panorami del mare settentrionale, ove le acque freddi si mischiavano a tante piccole isole situate qua e la lungo il cammino di Daisuke, ne vennero presto altri. Dapprima le tante cascate di Taki, ove molte cose succedevano, e nessuna di esse era positiva per l'Accademia e per gli accademici. Viaggiando per quelle terre Daisuke cercò di restare concentrato e attento. Sapeva che non erano zone ben disposte verso gli stranieri. Circa a metà viaggio per Taki, dovette deviare verso l'esterno e giungere in fretta al Paese della Terra. Il più lontano possibile dal putiferio si sentiva più al sicuro: non avrebbe dovuto entrare nei conflitti di Taki per tornare a casa sano e salvo. Nel Paese della Terra viaggiò meno veloce, facendo delle soste per guardare il territorio intorno: gli sembrava bello come non mai, anche se tutto quel panorama roccioso gli metteva addosso una certa pressione. Infine valicò i confini del Paese dell'Erba, ormai un villaggio largamente decaduto, e si spinse velocemente oltre. Giunse, infine, il territorio presidiato da Konoha; avrebbe voluto vedere quel posto. Dicevano, che l'Hokage era un ninja al di fuori dei limiti dell'umano e sarebbe stato un onore incontrarlo. Lì, però, non si soffermò, voglioso come non mai di giungere a casa. Viaggiò sulle strade principali, non nelle foreste, che avrebbe voluto ammirare per sentirne la vita.
    "Non ne ho tempo," - pensò durante il viaggio, che si concluse non appena il ragazzo sorpassò tutte le verdi valli del Paese del Fuoco, per giungere infine a casa. I corsi d'acqua e le foreste progressivamente andarono a formare un territorio sempre più oscuro praticamente nascosto alla luce del sole. E quindi vide le maestose mura del suo villaggio: fatti per resistere agli assedi dei nemici e nascondere i segreti interni, non potevano non affascinare, di nuovo, anche lui, un chunin ormai esperiente e con varie battaglie alle spalle. Si fermò per qualche secondo a guardare quelle difese chiedendosi che cosa ci potesse fare per migliorarle. Del resto, servivano a proteggerlo. A proteggere la sua casa. A proteggere i suoi cari.
    Poi sbuffò e a passo rapido si avvicinò al South Gate di Oto.
    A prima vista era vuoto. Come poteva sembrare vuoto tutto il villaggio. Però Daisuke sapeva bene che non era affatto vuoto e presto se ne sarebbe convinto.
    Si avvicinò alle mura a passo lento: dietro la schiena incrociate due katane, sotto di esse un rotolo di richiamo.
    «Daisuke Fukuda,» - si presentò al guardiano. - «Chunin di Oto. Di ritorno dal Paese della Neve.» - E attese. Era sicuro che qualcuno lo avrebbe sentito. Che qualcuno avrebbe risposto al suo richiamo. E prima lo avrebbe fatto, meglio sarebbe stato. Aveva una matta voglia di togliersi di dosso tutti gli strascichi di freddo dal Paese della Neve, bere una tazza di tè insieme ai suoi famigliari e riposarsi.





    Daisuke
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    Chakra: 240 bx

    Recupero Abilità:

    Equipaggiamento:
    Katana - 2/2 ( incrociate dietro la schiena)
    Fuuma Kunai - 3/3 (rotolo di richiamo)
    Tonico di Recupero Medio - 1/1 (porta-tonici)
    Fukibari - 3/3 (porta-armi)
    Rotolo da Richiamo - 1/1 (dietro la schiena)

    Slot Difesa 1: ///
    Slot Difesa 2: ///
    Slot Difesa 3: ///

    Slot azione 1: ///
    Slot azione 2: ///
    Slot azione 3: ///

    Slot Tecnica 1: ///
    Slot Tecnica 2: ///
     
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    " EHI TU! VIA DI LIIII! "

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    Un corvo di proporzioni gigantesche era sbucato dalla cima delle mura stringendo tra le zampe una mucca intera! Ad una semplice occhiata, Daisuke avrebbe capito di avere difronte un essere tutt'altro che convenzionale: quegli artigli erano affilati come katane e la velocità di movimento troppo rapida anche per la maggior parte delle creature che abitavano il Bosco dei Sussurri!
    In ogni caso, ora il ragazzo era nella traiettoria del rapace il quale si era abbassato fino quasi a toccare terra per evitare i dardi che intanto erano scoccate dalle balestre delle guardie sulle mura [Arsenale, Pot 30]. A guidare l'attacco era Gojyo, il noto rimpiazzo del Mikawa al Shouth da quasi due anni ormai. Comunque, la bestiaccia mediante una manovra fulminante [Blu + 3 tacche] aveva limitato i danni e subito solo di striscio quei proiettili; il problema era che con l'acuminato becco [Pot 40, Energia Blu] si stava ora facendo spazio anche attraverso l'unico corpo che si frapponeva ora alla sua libertà, proprio quello del neo arrivato ad Oto! L'ampiezza alare del corvo superava i cinque metri, dunque lanciato in corsa avrebbe travolto il ragazzo anche nel caso in qui questo fosse riuscito ad evitare la minaccia principale del becco.
    Quini, salvo azioni davvero geniali, la creatura avrebbe ripreso quota e a tutta velocità si sarebbe diretta verso il bosco, nonostante il grosso ruminante che si portava appresso troppo rapida per essere bersagliata alle spalle [Azione Rapida].

    Forse si stava sbagliando ma, per un istante, il chunin di Oto avrebbe giurato di vedere le tomoe tipiche dello Sharingan, la nota arte oculare di Konoha, negli occhi del rapace gigante!

    ::: Intanto :::


    " Può essere che ci sia sempre qualcosa che non va?! "


    " Mi scusi signore, ma abbiamo subito un altro furto di bestiame da parte di quegli uccellacci! E' il quarto in una settimana! Un manipolo di guardie è partito in spedizione due giorni fa per stanare il loro covo e ucciderli una volta per tutte ma ancora non è tornato! "

    " Bene...sembra che abbia a che fare con incompetenti. Mi chiedo cosa stia facendo Gojyo al South...andrò di persona. "



    CITAZIONE
    OT/ Bentornato a casa! :guru:
    Dobbiamo comasterizzarla essendo in due quindi, appena ne vedi la possibilità, largo alla fantasia ;) / OT
     
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    × Daisuke Fukuda ×


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    Con l'arrivo del chunin, non tardarono ad arrivare anche i guai. Non che Daisuke non se lo aspettasse: il Villaggio del Suono era molto movimentato, nonostante si trovasse in un Paese, quello delle Risaie, molto piccolo se paragonato ai grandi Paesi del continente ninja. Fondato da nukenin e ninja scappati, Oto era presto diventato anche un villaggio temuto, una vera e propria forza militare. Una forza militare che, a quanto sembrava, se la stava cavando con un enorme corvo che Daisuke vide da lontano volare vicino alle mura di Oto.
    "Per Amaterasu!" - esclamò Daisuke osservando da lontano quell'animale. Aveva una mucca nelle zampe e degli occhi agguerriti. Come se non bastasse, si muoveva a una velocità molto rapida e gli artigli di quell'animale sembravano essere affilatissimi. Dalle mura gli sparavano contro, ma cosa ci potevano fare contro un animale di quel genere? Per un attimo Daisuke si chiese da dove fosse sbuvato, e soprattutto perché fosse sbucato proprio lì, proprio in quel momento. "Proprio ora, che ho una matta voglia di riabbracciare mia madre..." - pensò il ninja guardando come erano inutili le guardie sulle mura. Qualche anno fa li avrebbero, probabilmente, appesi proprio lì, sul muro, come dei salami. Poi pensò che avrebbero dovuto addestrarli meglio e fornire a tutti quanti delle balestre migliori. Non appena finì di pensarlo, che si vide il corvo dinnanzi: gli occhi erano stranamente rossi, il che fece insospettire Daisuke, che comunque si preoccupò molto di più del suo affilato becco che gli puntava proprio contro il petto.
    "Merda!" - pensò il chunin concentrando del chakra nelle gambe per spiccare un rapido salto in alto, aiutandosi anche con il chakra repulsivo. [Riflessi: 550 - Salto 9 metri]

    CITAZIONE
    Salto Repulsivo
    Arte: L'utilizzatore è in grado di aumentare (x1.5) l'altezza e lunghezza del proprio salto.

    [Da Genin in su]

    In questo modo schivò l'attacco del volatile passandogli sopra, poco dopo che questi spiccò un volo verso l'alto riprendendo quota in modo molto rapido. "E' veloce..." - pensò il chunin guardando come il volatile girasse la testa di quel tanto che bastava per poter vedere nei suoi occhi lo sharingan. Non lo aveva mai visto realmente; era la prima volta. Né aveva avuto modo d'incontrare un Uchiha (per testare le sue capacità ninja). Però né aveva sentito parlare molto e lo aveva letto anche sui libri. Per quello lo riconobbe, anche se per qualche attimo pensò che si trattasse di un errore. Del resto, lo Sharingan era un'abilità oculare del clan Uchiha. E il clan Uchiha era di Konoha... non proprio di quelle parti. Per questo rimase abbastanza allibito. Se era un'azione militare di Konoha contro Oto, questo poteva significare solo una cosa: guerra! E lui non la voleva la guerra. Non a Oto, per lo meno. Su altre terre potevano fare tutto quello che volevano, ma a Oto ci doveva essere la pace.
    "E per quale motivo Konoha dovrebbe attaccare Oto?" - si chiese. Del resto entrambi i villaggi erano nella stessa "alleanza", se così la si voleva chiamare, quella Accademica. In ogni caso, quando capì di dover fare qualcosa anch'egli, il corvo si allontanò troppo lontano. "Maledetto," - pensò Daisuke. - "Se è con lo sharingan, dev'esserci qualcuno che lo comanda... Devo concentrarmi per trovarlo. E eliminarlo."

    Di tutte le sue capacità, né aveva solo una di davvero utili. E pertanto, restando lì, sotto alle mura, si concentrò.

    CITAZIONE
    Percezione Naturale: L'utilizzatore può percepire la presenza di concentrazioni di chakra: non riconosce illusioni, accumuli di chakra o spostamenti dello stesso. Può riconoscere il possessore del chakra, se già conosciuto. Richiede un round di concentrazione. Spendendo 4 round è possibile percepire ad una distanza decuplicata (x10).L'utilizzatore deve apprendere un richiamo degli animali eremiti appena raggiunti i prerequisiti minimi.

    [Daisuke si concentra per percepire a distanza decuplicata - 6 chilometri]

    In poco tempo avrebbe percepito tutti gli accumuli di chakra nella zona. E da lì avrebbe potuto scegliere quello giusto.

    [A 5 chilometri di distanza dal South Gate di Oto]


    Nascosto nel tronco di un grande albero secolare, celato dalla vista umana e dal sole, si trovava un losco figuro. Era vestito di tutto punto: un grande mantello nero lo ricopriva dalla testa ai piedi. Chiunque lo avrebbe visto dall'esterno, avrebbe subito capito: quel mantello era fatto con la pelliccia di una pecora nera. Sul volto l'individuo portava una maschera senza alcun segno riconoscibile: era strana, fatta di pelle di qualche animale anche quella, e a differenza della lunga pelliccia-mantello, la maschera era bianca. Lo sciamano si brontolava qualcosa, mentre con entrambe le mani mescolava qualcosa nel calderone con un enorme mestolo nero e di tanto in tanto quel suo brontolìo cambiava per somigliare al verso del corvo, intento a volare, da lui comandato, non troppo lontano da lì. Dopo aver mescolato 3 volte in senso orario e due in senso antiorario, aggiunse della polvere al calderone ci fu una mini-esplosione che, a prima vista, sembrò spaventarlo. Poi però egli si riprese e tornò a mescolare; nel buio, da sotto la maschera, per un attimo splendette uno sharingan rosso con 3 tomoe.


    Daisuke
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    Recupero Abilità:

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    Katana - 2/2 ( incrociate dietro la schiena)
    Fuuma Kunai - 3/3 (rotolo di richiamo)
    Tonico di Recupero Medio - 1/1 (porta-tonici)
    Fukibari - 3/3 (porta-armi)
    Rotolo da Richiamo - 1/1 (dietro la schiena)

    Slot Difesa 1: salto-schivata
    Slot Difesa 2: ///
    Slot Difesa 3: ///

    Slot azione 1: ///
    Slot azione 2: ///
    Slot azione 3: ///

    Slot Tecnica 1: ///
    Slot Tecnica 2: ///
     
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    Il chunin riuscì abilmente a schivare la creatura, usando il chakra repulsivo, ma non ebbe la prontezza (o forse non ne aveva proprio le capacità) per fermarla.

    " Ehi tu! Cosa stai facendo lì impalato?! Avresti potuto catturarlo...hai detto di essere Otese ma io non ti conosco affatto. Ehi! EHI !!!! "

    " Aspetta, lascialo continuare."

    5882a41cbad6d

    Disse il colosso, sopraggiunto proprio in quel momento, freddando il suo gregario con un semplice sguardo. Era incuriosito da quel giovane e qualunque cosa stesse facendo, valeva la pena aspettare qualche secondo per conoscerne l'esito. Gojyo osservò spaesato il volto del Garth ma, poco dopo, capì e ordinò ad una guardia di portargli il registro dei ninja di Oto. Intanto Aloysius era passato dall'altro lato delle mura, avvicinandosi al ragazzo, e, solo quando vide la tensione sparire dal suo volto e i muscoli rilassarsi, parlò:

    " Allora, lo hai tracciato?' "

    Se non si stava sbagliando, quella era la stessa abilità di Drake...dopotutto quella mutazione attorno agli occhi era una peculiarità che in anni di attività aveva visto solo a lui e in qualche libro di storia raffigurante gli eremiti del passato. Era una cosa molto simile alle abilità sensitive di Omoi, cosa che in quella situazione poteva portare ad un grande vantaggio.

    Un qualsiasi cenno affermativo avrebbe suscitato un grosso sorriso sulle labbra del Mikawa, il quale avrebbe allungato un dito al rapace che portava sulla spalla. Si, perché si era portato uno dei suoi corvi dal becco rosso per quell'avventura, certo che gli sarebbero stati utili per scoprire qualcosa in più su quello strano fenomeno. Di tutta risposta, l'uccello cresciuto in cattività e addestrato alle pratiche ninja uniche del Garth ferì con l'appuntito becco rosso la falange del suo padrone iniziando a cibarsi del suo sangue [Nutrimento di Sangue, 2 Impronte di sangue -> Vel Nera]. Difficilmente l'otese appena rientrato al villaggio poteva credere a quello che stava per accadere: in pochi secondi il corvo crebbe di dimensione, rafforzando le sue ali vistosamente e mutando in un aspetto inquietante. Quel piccolo pasto lo aveva trasformato in un ottimo alleato, soprattutto in quel frangente!

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    " Bravo bello...e ora vediamo di capirci un po di più su questa faccenda."

    Con la mancina andò ad intingere il dito del sangue sottratto al rapace ladruncolo a seguito dell'attacco degli uomini alle mura mentre con la destra continuava ad accarezzare la folta chioma della sua creatura. Si passò quel campione di sangue tra i polpastrelli del pollice e indice analizzando con sguardo critico e permettendo ai suoi geni di indirizzarlo verso un'analisi più approfondita [Vederci Rosso, Guardare oltre le apparenze]. Se c'erano anomalie legate in qualche modo al sangue della bestiaccia, allora ne avrebbe scoperto in pochi istanti la natura.
    In quel momento il guardiano dai capelli rossi parò dalle mura, informando Diogenes dell'identità del ragazzo arrivato alle mura.

    " Si, pare tu sia davvero Daisuke Fukuda...o almeno la foto e le tue poche parole coincidono. Tuttavia sarebbe opportuno controllare se hai addosso una tecnica di trasformazione o uno di quegli innesti organici che gli eliminatori di cadaveri sono tanti bravi a trapiantare. Diogene-sama? "

    " Mha...tutto può essere. Tuttavia non abbiamo tempo da perdere in queste cose: se sei un chunin di Oto allora verrai con me e solo allora potrò capire chi tu sia e quanto vali. Hai la traccia del corvo, giusto? Indicami la direzione e manderò il mio ad inseguirlo; in questo modo recupereremo subito il distacco che il ladruncolo ci ha ormai dato. "

    Daisuke non aveva in realtà molta scelta, le parole di quel colosso dall'aspetto tutt'altro che rasserenante suonavano più come un ordine che come una richiesta. Chiunque fosse doveva essere qualcuno di importante all'interno di Oto e le parole del guardiano che seguirono avrebbero dato adito a quella sensazione.

    " Aloysius-dono, davvero vuole portarlo con lei? Non trova strano che questo ninja si sia presentato alle nostre porte proprio durante questi giorni di furti? E poi lei ha faccende più importanti di cui occuparsi, qui ci pensiamo noi...questo ci è sfuggito solo perché era un po più grosso dei precedenti! "

    " Ormai ho deciso. E poi i suoi occhi mi piacciono, mi ricordano quelli di un mio vecchio allievo...allora, andiamo ragazzino? Così intanto mi puoi anche parlare della tua missione; consideralo un 'fare rapporto' un po più informale del solito.
    Staremo al tuo passo, tanto il corvo starà alle calcagna del nostro amichetto e il bosco dei Sussurri è li da centenni, di certo non si sposterà ora che stiamo andando a fargli visita. "


    Che il Garth avesse preso sin da subito in "simpatia" il ragazzo? Difficile a dirsi per un ninja dalla fama del Colosso dei Mikawa...

    ::: Intanto nei meandri del Bosco dei Sussurri :::


    " La pozione è quasi ultimata! Pagherete tutti, tutti per quello che mi avete fatto! Muhamunamuhamuha "


    5882a8b2bad6f



    CITAZIONE
    OT/ Iniziamo la tua avventura ad Oto!

    Vitalità: 25,5/27,5
    Chakra: 35/1250

    Impronta di Sangue
    Abile: L'utilizzatore può inserire una quantità di sangue pari a Leggera in un bersaglio consenziente, svenuto o dormiente. Il sangue impiegato non viene rigenerato normalmente, finchè non estratto o attivato il suo effetto. Non utilizzabile in combattimento.
    [Da Genin in su]

    Corvi dal becco Rosso
    Speciale: L'utilizzatore può evocare i Corvi, al solo scopo di comunicare. Non hanno capacità offensive o difensive, sono energia Gialla e non hanno alcuna conoscenza particolare. Sono in grado di individuare in qualsiasi punto dove applicato il 'Simbolo di Richiamo'.
    [Da Chunin in su]

    Nutrimento di Sangue
    Villaggio: Personale
    Posizioni Magiche: Nessuna
    L'utilizzatore può nutrire i Corvi dal Becco rosso con il suo sangue. Ogni Impronta di Sangue instillata dall'utilizzatore aumenterà di tre energie la velocità di volo di un Corvo per una sola missione. Se intercettato, la velocità in difesa e attacco del corvo rimane quella di una energia gialla. L'energia massima è quella dell'utilizzatore. Terminare la missione la morte stessa del Corvo, cancella le Impronte di Sangue.
    Tipo: Ninjutsu - Chiiton
    (Livello: 4 / Consumo: Medio)
    [Da Genin in su]

    Vederci Rosso
    Arte: L'utilizzatore può scoprire diverse informazioni su un campione di sangue, quali: quantità, gruppo sanguigno, presenza di anomalie, tempo di contatto con l’aria. Inoltre è in grado di riconoscere del sangue già incontrato e associarne la persona, se conosciuta. E’ necessario un round di completa concentrazione.
    (Consumo: ½ Basso)
    [Da Genin in su]

    Guardare oltre le apparenze
    Arte: L'utilizzatore può individuare anche la presenza di particolari geni nel sangue. Sarà possibile definire il tipo di Kekkai Genkai, Hijutsu e Kinjutsu (se alternano il corpo del portatore) posseduta e riconoscerlo solo se già conosciuta l'informazione caratteristica.
    [Da Jonin in su]
     
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    × Daisuke Fukuda ×


    × Legenda
    Narrazione
    «Dialoghi»


    Quando schivò il volo del grande corvo, per un attimo pensò di aver fatto un favore al villaggio. Iniziare un combattimento proprio lì, dinnanzi alle mura, poteva significare di danneggiare le mura e le guardie sulle mura. Specialmente considerando che non si conoscevano le abilità del corvo, cosa questi potesse fare o quali fossero le sue capacità. Considerando che aveva rubato solo una mucca, non dovevano poi essere così grandi le sue capacità. In ogni caso, ascoltò il mezzo rimprovero delle guardie sulle mura e si chiese perché sì, davvero, non lo aveva fermato. Ma cosa ci avrebbe potuto fare? Per un attimo analizzò la situazione: avrebbe potuto "parare" il corvo interponendo le sue katane sulla sua corsa, ma avrebbe rischiato farsi male, e far male al corvo, che in quell'occasione avrebbe potuto rivelarsi per essere una pedina importante. In ogni caso non rispose, abbassando lo sguardo per un senso di colpa che aveva dentro. Non aveva fatto il massimo; avrebbe mai potuto sanare quella sua colpa?

    Non appena abbassò lo sguardo, che dovette alzarlo di nuovo: sulle mura era arrivata una leggenda. Ne aveva sentito parlare del Garth, ma non aveva mai avuto modo di vederlo dal vivo in tutta la sua potenza e in tutto il suo fascino. Gli scolpiti muscoli formavano diversi rilievi sul suo corpo, ed erano soltanto quelli a mettere in soggezione. Dietro svolazzavano i capelli e lo sguardo, profondo e penetrante, prometteva bene. Per un attimo Daisuke non seppe se mettere mano alle katane e ai fuuma kunai, o se inginocchiarsi. Del resto, il Garth era Jonin... o almeno sembrava che lo fosse. Un grado superiore. Quando disse a Daisuke di continuare, questi si concentrò per trovare il corvo. Ci mise un po', quel tanto che bastava per percepire accumuli di chakra a grandi distanze. E ci volle un po' prima che il ragazzo percepì un grande accumulo di chakra a 5 chilometri da lì. Era strano: vi erano molte interferenze. A circa un chilometro di distanza dall'albero, riuscì a percepire anche un accumulo di chakra più piccolo in cielo. Era, probabilmente, il chakra del corvo. Per questo, quando Diogene Mikawa venne vicino al chunin, questi diventò tutto rosso, si piegò su un ginocchio dinnanzi a quel ninja leggendario e parlò.
    «Da... da... da...» - iniziò a balbettare. - «Da... da... qui dista 5 chilometri. Un... un... grande accumulo di... di... di... cha... cha... chakra,» - finì a malapena, emozionato com'era. I muscoli del volto si rilassarono, perché finalmente tracciò il potenziale nemico. Tuttavia l'atmosfera di tensione non scomparve. Come poteva, dinnanzi a Lui?
    E pensare che aveva soltanto voluto tornare da mamma e mangiare del suo ramen! Non attivò ancora la sua abilità speciale, quella eremitica. Dinnanzi a Diogene, poi! Un eremita!.. Non era ancora degno di mostrare le sue capacità a Diogene. Quest'ultimo, però, non si scompose affatto iniziando a fare strane manipolazione con un corvo sulla sua spalla. A quel tempo Daisuke si ebbe rialzato, osservando stupito, con occhi grandi e brillanti, come il Garth facesse qualcosa con il suo sangue. Ne aveva sentito parlare del clan Mikawa, ma ne sapeva tanto quanto ne sapeva degli uchiha: tutta roba studiata sui libri. E quel giorno, invece, aveva occasione per vedere, con gli occhi propri, cosa stesse succedendo. Per un attimo gli parve di capire che il corvo si stesse nutrendo del sangue di Diogene.
    "Che visione spettacolare!" - pensò lo spadaccino, ed era vero: era una fortuna osservare il Garth all'opera. Quell'azione, però, servì più al corvo che in un attimo divenne di dimensioni grottesche, spettacolari. Nel mentre Diogene dava sfogo alle proprie capacità e Daisuke cercava di non perdere il corvo di vista, finalmente confermarono la sua identità.
    «Nes... nes... nessuna tecnica di tras... tras... tras...» - iniziò di nuovo, - «...formazione.» - Lasciò un lungo sospiro di sollievo. Restare vicino al Garth gli dava un certo senso d'emozione. - «chie... chie... chiede... de... te ai miei ge... ge... ge... nitori.»
    "Di questo passo penserà che sono stupido," - si disse fra sé e sé Daisuke guardando il Mikawa. Per questo decise di non parlare più. Gli indicò la direzione del corvo, e quella dell'altro accumulo di chakra. Quest'ultimo era più grande e più ampio di quello del corvo. In ogni caso, dimenticò subito il ramen e accettò subito la missione. La voglia di tornare a casa era grande; la voglia di fare una missione insieme a Diogene era più grande.
    "Che vuol dire i suoi occhi mi piacciono?" - arrossì ancor di più Daisuke chiedendoselo. Non appena furono pronti, poi, gli disse tutto quello che aveva scoperto nel Paese della Neve e a Taki, nei dintorni. "Acque calde da quelle parti, mio sire," - pensò, nel mentre stava facendo un rapporto informale di tutto punto balbettando ogni tanto. Si sarebbe abituato, prima o poi, alla compagnia del Colosso, anche se non sarebbe stato facile.

    [A 5 chilometri di distanza]
    Il corvo fece un largo giro sopra agli alberi, con la mucca tra gli artigli e andò a posizionarsi, insieme alla mucca, sul tronco di un albero. Il suo gracchiare si sentì tutt'intorno e nella zona volarono diversi uccelli di dimensioni più piccole. La mucca, ormai, era morta e sepolta: lunghi rivoli di sangue scendevano dal suo corpo per cadere sotto all'albero. Lo sciamano, invece, esultò nell'albero qualcosa di simile a:
    «FATTA!» - iniziando a mescolare ancora di più e ancor più energicamente. E quando ebbe finito, prese dei piccoli contenitori di vetro dalla sua destra e vi versò la pozione. Lo fece con una calma e cautela incredibile: sembrava proprio che quella pozione fosse... esplosiva!




    Daisuke
    Vitalità: 14 leggere / 14 leggere
    Chakra: 240 bx

    Recupero Abilità:

    Equipaggiamento:
    Katana - 2/2 ( incrociate dietro la schiena)
    Fuuma Kunai - 3/3 (rotolo di richiamo)
    Tonico di Recupero Medio - 1/1 (porta-tonici)
    Fukibari - 3/3 (porta-armi)
    Rotolo da Richiamo - 1/1 (dietro la schiena)

    Slot Difesa 1: ///
    Slot Difesa 2: ///
    Slot Difesa 3: ///

    Slot azione 1: ///
    Slot azione 2: ///
    Slot azione 3: ///

    Slot Tecnica 1: ///
    Slot Tecnica 2: ///
     
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    Bene, il primo e probabilmente l'ultimo ninja al quale il Mikawa aveva dato una possibilità di partire senza preconcetti, era un balbuziente. Una pecca molto grave per un chunin, in quanto figura di leader, che vedeva la sua credibilità agli occhi di chi gli stava incontro scendere vertiginosamente. Bhe, questo era quello che avrebbe pensato un qualunque jonin dallo sguardo superficiale, ma di certo non il Garth che aveva imparato con l'esperienza a pesare gli shinobi che aveva di fronte [menti?]. Se quel ragazzo era stato fatto chunin e mandato fino ai confini del Paese della Neve per svolgere missioni nonostante quel suo "problema", allora doveva compensare con altre capacità la dote di comando che evidentemente gli mancava.

    " Si, dici il vero...non potrebbe essere altrimenti. "

    Gli si leggeva la verità nello sguardo, naturalmente goffo e paonazzo per essere frutto di un'arte recitativa. Avrebbe quindi spinto il corvo verso l'alto facilitandone il volo da fermo nella direzione indicata dall'otese: i suoi occhi vigili gli avrebbero dato un vantaggio strategico una volta arrivai più vicino a qualunque cosa il Bosco dei Sussurri gli stesse per riservare. Il Mikawa riponeva una grande fiducia nei suoi alleati piumati, molta più di quella per molti umani presunti tali.

    " Hai parlato di un accumulo di chakra, puoi anche identificarne la natura? Vi sono diversi punti strategici del villaggio nascosti nel Bosco, non vorrei che ti stessi confondendo...Detto ciò, dimmi cosa sai fare e fammi un sunto della tua ultima missione. Io sono al villaggio da un po e non ti ho mai visto quindi o sei stato via diversi anni oppure non eri molto partecipe alla vita militare del villaggio anche prima di allora. Quali erano i tuoi compiti? "


    Intanto si sarebbero incamminati; quella prima fase conoscitiva poteva essere compiuto in avvicinamento verso il bersaglio. Daisuke avrebbe potuto provare a fare qualche domanda anche sul Colosso e le sue specializzazioni; dopotutto quella stava diventando una piccola missione e la prima regola nota ad ogni chunin era appunto sapere con chi si marcia insieme.

    Poco prima di entrare nella selva, Aloysius avrebbe iniziato ad agire come consono ad una vera missione; mai prendere un pericolo sotto gamba, soprattutto se risiedeva in quel particolare luogo.

    " Se hai abilità in grado di camuffare il nostro arrivo è il momento di usarle. Fino ad ora i nostri movimenti potevano non essere direttamente legati a tutta questa faccenda, ma entrare nel bosco potrebbe allertare un possibile nemico. "

    Ed infatti, qualora i due avessero passato il limitare della vegetazione, immediatamente l'uomo di cui non potevano conoscere l'esistenza sarebbe venuto a conoscenza del loro arrivo ! [Barriera Perpetua di Individuazione].


    " Umh...forse mi hanno scoperto. Poveri idioti, si muovono solo ora che il mio rituale è compiuto Muhamuhamuha Parola mia non uscirete mai da questa foresta! MAI! "


    Disse fissando ad occhi spalancati le decine di ampolle riempite con quella strana sostanza. Poi si concentro sulla sua tecnica e analizzò meglio la caratura dei suoi possibili nemici, da quella distanza non poteva individuarne la pericolosità tramite le sue abilitò sensitive ma forse qualche immagine avrebbe potuto dargli informazioni aggiuntive. Si allontanò solo un paio di metri dal suo bancone per osservare in uno degli schermi trafugati al palazzo della Vipera, dopo la recente uccisione del Nidaime. Gli diede due colpi con il palmo e, dopo una prima fase di assestamento, prese a funzionare proiettando proprio la sezione di bosco dove aveva individuato gli intrusi. Era un esperto artigiano e scienziato [Competenza alchimista e geniere], infatti aveva realizzato lui stesso tutto quel complesso sistema di sorveglianza in cui l'ausilio dei corvi era fondamentale. Di fatti aveva disseminato spie su tutto il perimetro e anche all'interno dei grovigli dei Sussurri, riuscendo a coordinare la vista di quelle creature con i suoi apparecchi tramite apposite tecniche di sua elaborazione. In parole povere, combinando diverse conoscenze, aveva una visione completa di tutto quel posto che aveva imparato a chiamare casa!


    " Guarda guarda, pare che abbiano scomodato i pezzi grossi! Quello è il capoclan Mikawa! Non che cambi nulla ora che ho LORO...Muahmuanmuah

    588345f59bcbd

    Ehei tu, servo, vai a chiamare Sōtoku kuro e Kowareta tsubasa...che accolgano i nostri ospiti nel giusto modo! Divideteli e quello più grosso, conducetelo verso le trappole...muamuhamuha "



    Il "viceré nero" e l' "ala spezzata" avrebbero spazzato via quegli intrusi prima ancora che potessero avvicinarsi a sufficienza per scovare il luogo preciso del suo covo. Il piccolo corvo recepì il comando e senza esitazione volò oltre le intricate fronde per raggiungere la tana delle due evocazioni chiamate all'appello. Il suo piano era ormai in procinto di avverarsi e non avrebbe lasciato che due insulsi otesi gli mettessero il bastone tra le ruote!


    CITAZIONE
    OT / Continua in un topic apposito! /OT

    Menti?
    Abile: L'utilizzatore ha doti interpretative e di analisi superiori nel raccontare bugie e individuarle. La vittima si riserva il diritto di credere o meno alle parole dell'esecutore. L'utilizzo inappropriato di questa abilità può causare sanzioni da parte dell'amministrazione. Richiede l'abilità Recitazione.
    [Da Genin in su]

    Barriera Perpetua d'Individuazione
    Villaggio: Specializzazione
    Posizioni Magiche: Rituale (0)
    L'utilizzatore, imponendo un sigillo sul terreno, può innalzare una barriera invisibile in grado di coprire una città . All'interno l'utilizzatore può Percepire qualsiasi manifestazione di chakra e Percepire qualsiasi ingresso di oggetti. È possibile percepire i ninja occultati tramite 'Chakra Nullo' o conoscenze analoghe solo quando oltrepassano la barriera. Richiede un giorno di preparativi e la costante attenzione dell'utilizzatore: sarà inefficace se si allontana oltre 12 metri dal centro.
    Tipo: Fuuinjutsu - null - Ninpou
    (Livello: 4 / Consumo: Abissale )
    [Da Jonin in su]
     
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    [Cambio di cattedra]



    Che qualcosa non andasse, era ormai chiaro. Non solo nel controllo del chakra della kunoichi, di questo era sicura, ma anche nel comportamento del Takatsui, ormai visibilmente tremante. Ma che si arrivasse a questo...Shinken si accasciò e, prima che la ragazza potesse avvicinarsi, un'altra figura incappucciata sbucò dietro di lui, toccandolo e in pratica disintegrandolo. Kamine estrasse subito la wakizashi, mettendosi in posizione difensiva, fissando la scena, pronta a scattare al minimo segnale di pericolo, mentre Shinken si dissolveva sul terreno.

    La figura si abbassò il cappuccio, rivelando...il volto di Shinken Takatsui, l'uomo che aveva appena visto disintegrarsi sotto i suoi stessi occhi.
    CITAZIONE
    Piacere di conoscerti Kamine Ashimi. Io sono Shinken Takatsui, Guardiano dei Gate di Oto.

    La ragazza continuava a rimanere immobile.Ma in questo villaggio c'è qualcuno di normale? Passarono alcuni secondi prima che Kamine rinfoderasse la spada, facendola roteare per un attimo in mano. Il suo sguardo era ora molto meno accondiscendente di prima.

    CITAZIONE
    Quello che hai appena concluso era scarsamente sufficiente.

    Ci deve essere un errore alla base. Sei discontinua e non trovi equilibrio tra energia fisica ed energia mentale nel tuo Tantien. Sei ancora indietro sulle conoscenze necessarie per impastare correttamente il tuo chakra. E questo ti rallenta poi nella gestione dei flussi...

    Se non sei in grado di regolare gli impasti di chakra dal tuo Tantien, non potrai mai mantenere un flusso costante di chakra verso le tue estremità il che, per quanto concerne quest'arte, è una condizione strettamente necessaria.

    Termini che la kunoichi ovviamente conosceva, ma di cui aveva scarsa esperienza pratica. Tuttavia, sapeva bene il perchè non riuscisse ad utilizzare il chakra come ci si aspettava. La possessione del demone l'aveva cambiata, non solo nel mero atto fisico, ma anche sul piano psicologico. Aveva bisogno di ritrovare il proprio equilibrio interiore.

    Shinken si diresse senza troppi complimenti verso la sabbia, prendendone una manciata in mano e dando dimostrazione del controllo che la ragazza avrebbe dovuto realizzare.

    Senza parlare e con lo sguardo torvo, Kamine prese altra sabbia in mano.

    Il chakra fluì di nuovo nella sabbia, ma Kamine non la fece ancora muovere. Sentiva che ancora non andava. Chiuse per l'ennesima volta gli occhi. Il chakra del demone era ancora lì. Questa volta, fece qualcosa che fino a quel momento aveva il terrore di provare.

    La vibrazione di fondo del demone era diversa da quella del suo chakra. Una differenza che la ragazza, si rese conto, accentuava volutamente, per separarli. Mandò al diavolo tutto. Si mise ad assecondare il naturale fluire del chakra, sia il suo che quello del demone. Nel fondo della sua mente, sentiva qualcosa, ma forse era solo la sua immaginazione.

    Mosse la sabbia. Sollevandola, facendola roteare. Riaprì gli occhi. Immaginò una formza conica, la impresse al proprio chakra. La sabbia si dispose secondo la sua volontà. Continuando a cambiarne la forma, con l'espressione dura, guardò Shinken, senza dire nulla.


    Legenda
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    SCOCCIATURE


    parte IV


    Il Jonin era evidentemente riuscito a spronare la giovane Kunoichi ed i risultati si vedevano. Era possibile che la ragazza avesse avuto inizialmente qualche difficoltà, ma ora sembrava essersi concentrata a sufficienza per riuscire in quel banale esercizio con il chakra. Forse proprio perché anche Shinken stava testando i suoi cadaveri, non era riuscito ad essere chiaro nella prima spiegazione, fuorviandola. Ma il Jonin sapeva che era normale incappare in quel genere di difficoltà, aveva visto studenti e ninja fare molta più fatica ad applicare la teoria alla pratica, soprattutto quando si parlava di controllare il proprio chakra.

    Va bene Kamine. Ora hai saggiato che cosa vuol dire muovere e controllare il tuo chakra. Il tutorial è finito, possiamo passare agli esercizi.

    Con un gesto del braccio, fece cenno alla squadra di lavoratori che si stava riposando all'ombra di un palazzo. Tutti rigorosamente con un panino tra i denti. Hei voi! Ditemi dov'è che va spostata questa sabbia. Un uomo dalle mani gigantesche si pulì la bocca con l'avambraccio ed indicò un carro poco di fianco. Shinken si girò nuovamente verso Kamine Più farai pratica e più sarai confidente con gli utilizzi futuri. Ma per farlo non è sufficiente fare qualche esercizio, serve farlo con un metodo. Questo perchè anche questa capacità va allenata come fosse un muscolo. Va rinforzato, allungato e velocizzato.



    Se ci tieni ad allenarti oltre, il tuo prossimo compito è quello di trasportare tutta la sabbia che vedi qui, dentro quel carretto. Senza secchielli ovviamente. Dovrai utilizzare il tuo chakra adesivo per tenerne insieme più materiale possibile. La mano del Jonin si poggiò ancora sul mucchio di sabbia, ma questa voltala figura che uscì fuori dai granelli fu una sfera, interamente fatta di sabbia conclusa dal chakra. Era evidente che anche il braccio di Shinken aveva i muscoli contratti, lo sforzo era sia fisico che mentale.

    Con l'esercizio lo avrebbe capito anche la Kunoichi. Doveva comprendere che il controllo del chakra poteva dover essere utilizzato anche in condizioni di notevole sforzo fisico, durante una missione od addirittura durante uno scontro con un avversario, e che quindi non era sufficiente aver capito come utilizzarlo quando si aveva il tempo per fermarsi e concentrarsi. Inoltre più lo sforzo fisico aumentava e si prolungava, più il controllo sulla concentrazione calava. Era fisiologico.

    Forza. Puoi cominciare. Ed avrebbe atteso, braccia conserte e sguardo fisso sulla ragazza. Kamine avrebbe ripreso quell'addestramento che poteva sembrare noioso, ma forse un giorno avrebbe rivolto un pensiero di ringraziamento a quel Jonin. Comunque fosse andata, a spostare quel mucchio di sabbia la ragazza ci avrebbe forse impiegato un intero pomeriggio, ma non era intenzione di Shinken rimanere lì a guardarla per tutto quel tempo. L'avrebbe interrotta al decimo trasporto effettuato, dopo aver speso una modesta quantità di chakra nell'esercizio.

    Ok, vieni qui. La vedi quella veranda lì infondo? Dovrebbe essere lunga a sufficienza per farti allungare i muscoli delle braccia. Ma per farlo dovrai attaccarti al solaio, con le mani, attraverso il chakra adesivo, come hai fatto prima per i tuoi piedi. Era sicuro che non sarebbe stato necessario dimostrarglielo, che la ragazza avrebbe capito che cosa gli stava chiedendo. Ogni dieci spostamenti di sabbia, dovrai fare due volte andata e ritorno sulla veranda. Se dovessi aver problemi a staccarti e riattaccarti con il chakra adesivo, non cedere, non toccare a terra con i piedi. Piuttosto fermati ed esegui dieci trazioni, sempre appesa. Anche quell'altro spostamento gli avrebbe richiesto una modesta quantità di energie ed era proprio questo il punto: più chakra spendeva e più il controllo si sarebbe fatto complicato.

    Arrivati a quaranta trasporti di sabbia e otto passeggiate sulla veranda, Kamine avrebbe concluso l'esercizio. Forse cedendo prima, forse no. A suo favore aveva sempre una carta da potersi giocare, una carta di cui nemmeno il Jonin era a conoscenza.

     
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    Di bene in meglio. Kamine si sarebbe aspettata qualcosa di diverso dal fare il manovale in un cantiere, ricevendo un addestramento per il chakra. L'esercizio seguente consisteva nello spostare una grande massa di sabbia tenendola solida con il chakra. Osservando l'esempio, Kamine vide fin troppo bene che questa volta si sarebbe trattato di uno sforzo fisico abbastanza importante.

    CITAZIONE
    Forza. Puoi cominciare.

    La ragazza non proferì parola, per poi avvicinarsi al mucchio di sabbia e toccarlo. Ricominciò a far fluire il chakra nella maniera che aveva appena appreso, ma questa volta si trattava di una quantità di chakra e materiale decisamente maggiore. Le fibre muscolari del suo braccio si irrigidirono quasi subito, poteva chiaramente sentire lo sforzo in tutto il corpo. Sentì la sabbia sfuggirle quando provò a sollevare la sfera e, per non spargerla, si costrinse a riabbassare il braccio e ritrovare la concentrazione.

    La sfera si solidificò e Kamine trasportò la sabbia verso il carretto. Quando la lasciò andare, il sollievo fisico fu simile a quello provato dopo un esercizio con i pesi. Tornò indietro e ripetè la procedura. Due volte, tre. All'ottava, sentiva la muscolatura irrigidirsi, il sudore le imperlava la fronte, ma strinse i denti, nonostante sentisse che la stanchezza le stava facendo sprecare più chakra di quando aveva iniziato. Alla decima, Shinken la richiamò.

    CITAZIONE
    Ok, vieni qui. La vedi quella veranda lì infondo? Dovrebbe essere lunga a sufficienza per farti allungare i muscoli delle braccia. Ma per farlo dovrai attaccarti al solaio, con le mani, attraverso il chakra adesivo, come hai fatto prima per i tuoi piedi.

    Ogni dieci spostamenti di sabbia, dovrai fare due volte andata e ritorno sulla veranda. Se dovessi aver problemi a staccarti e riattaccarti con il chakra adesivo, non cedere, non toccare a terra con i piedi. Piuttosto fermati ed esegui dieci trazioni, sempre appesa.

    Lo sguardo della ragazza si spostò verso la veranda, il respiro vagamente affannato, si massaggiava una spalla. Decisa a non dare soddisfazione a Shinken (ma era soprattutto una sfida con sè stessa), tornò verso la sabbia. D'accordo.

    Riprese a trasportare sabbia sul carretto. Le braccia iniziavano a bruciare. Si avvicinò quindi alla veranda ed usò il chakra adesivo. Il passaggio dal diverso uso del chakra le sembrò innaturale e dovette concentrarsi per rendere adesive le piante dei piedi. A testa in giù, distese le braccia per rilassarle e provò un discreto sollievo. Ma non poteva distrarsi troppo. Un paio di volte rischiò di perdere l'appiglio coi piedi. Concluso, riprese a trasportare sabbia, poi di nuovo a testa in giù e così via. Alla quarta passeggiata sulla veranda, dovette fermarsi poco prima della fine per non cadere, facendo poi le trazioni che Shinken le aveva ordinato. Alla sesta, si fermò a metà. Più andava avanti e più si rendeva conto che il suo chakra stava pericolosamente diminuendo. Avrebbe potuto attingere alle riserve del demone? No, sarebbe stato inutile, avrebbe perso il controllo. Doveva farcela con le proprie forze.

    L'ultima traversata fu la più difficile. Due volte dovette fermarsi, per non rovinare a terra. Il sollievo alle braccia ormai era quasi insignificante rispetto al dolore che provava anche nelle gambe. Chiuse gli occhi al termine dell'esercizio, cercando di recuperare e di non pensare a come doveva apparire dopo tutto quel lavoro tra sabbia e sudore.


    Legenda
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    SCOCCIATURE


    parte VI



    Si era veramente messa a testa in giù? MALEDIZIONE! Disse mentre si avvicinava alla ragazza con il passo pesante. Con una notevole velocità, il suo arto destro si distese mentre la mano l'afferrò per la caviglia, staccandola dal soffitto della tettoia. Il suoi corpo, nel posizionarsi per la presa e controbilanciare il peso della ragazza, sembrò aumentare di dimensioni, fino a raggiungere il doppio di quelle che aveva avuto, quasi raggiungendo la stazza di un vero Garth Mikawa [ Adattamento ].

    Devi usare il chakra adesivo dalle mani!! Quanto tu alleni la tua muscolatura, devi differenziare gli sforzi. Rimanere concentrata e non pensare ai fiorellini. Altrimenti qui ci facciamo notte e non risolviamo nulla. TU rimarrai debole e morirai. Disse mentre la lasciava cadere la ragazza a terra, lanciando via il piede che aveva un mano. Senza nemmeno aspettare che la ragazza si rialzasse aggiunse piccato L'esercizio di prima serviva per controllare il tuo chakra sotto sforzo, costringendo i tuoi muscoli a contrarsi per mantenere le sfere di sabbia. Questo esercizio qui invece serve a fare il contrario. Il suo lungo braccio si allungò mimando il gesto. Quindi ora ti devi appendere per le braccia. Fare la scimmia, usare il chakra che c'hai messo mezz'ora ad imparare ad usare, dalle tue mani, non dai tuoi piedi a penzoloni come un pipistrello.

    Il Jonin mantenne lo sguardo severo sulla ragazza. I suoi occhi la fissarono con convinzione, vuoti di pazienza. Dall'alto verso il basso la sua figura era imponente E lo farai fino a svenire. Quindi muoviti. Kamine avrebbe dovuto farlo veramente. O quel Jonin non la avrebbe veramente mai più presa seriamente in considerazione.

    CITAZIONE
    Ed usiamolo un pò sto demone

     
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    [Incomunicabilità]



    No, decisamente non si capivano. Ebbe appena il tempo di fare questa riflessione prima di venire scaraventata verso il terreno da uno Shinken in versione gorilla. Dopo mezza capriola a terra, Kamine si trovava a guardare il Jonin ora ingigantito mentre la redarguiva. Per l'ennesima volta in quella giornata.

    Sentiva la rabbia montare dentro di sè, mentre si chiedeva come avrebbe dovuto fare l'esercizio senza avere tempo di recuperare. I muscoli le avrebbero ceduto sicuramente.

    Ringhiando dentro di sè, si avvicinò alla veranda per incollarsi con le mani, poi riprese a trasportare la sabbia. Stava perdendo il conto di quante volte era andata avanti e indietro, appendendosi poi alla veranda. Il dolore non faceva altro che alimentare la sua rabbia. Rabbia per l'esercizio o per la propria incapacità, non ne era certa. Ad un certo punto, sentiva che le forze stavano per abbandonarla mentre era appesa durante una traversata.

    E, all'improvviso, sentì un'improvvisa scarica di potere che la riempiva. Ma partiva dal suo interno. I muscoli prima irrigiditi si contrassero come nuovi, i movimenti fluidi come se la forza di gravità si fosse improvvisamente abbassata. Il chakra fluiva copioso, talmente tanto che dovette fermarsi, perchè con una mano aveva crepato un pezzo di veranda per l'eccessiva potenza. Fissò la crepa per un istante, appesa solo per una mano. Poi, si riappese con entrambe e fece le trazioni. Ma non si sentì eccessivamente sforzata, come se fosse la prima volta che le eseguiva. Come una furia, continuò l'esercizio, ringhiando inconsapevolmente. Trasportò tutta la sabbia, non sapeva quanto tempo ci aveva messo, sapeva solo di averlo fatto.

    Con una strana luce negli occhi, guardò Shinken, in attesa, l'espressione contratta. L'istinto le diceva di stare ferma contro un avversario così più forte di lei, ma qualcosa più in profondo spingeva per un confronto.


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