[Terzo Accesso] North Gate of Sound[Free GdR] [Macro GdR]

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    Febh aveva parlato molto, ribattendo colpo su colpo alle ragioni di Diogene ma senza riuscire minimamente a smuovere il Colosso dalle sue convinzioni. L'equilibrio di cui tanto parlava aveva portato tutti loro ad essere considerati uno spunto nella mappa, tanto insignificante da permettere al primo nukenin di turno o ad altri villaggi di minacciarli senza conseguenze. Quindi Aloysius girò le spalle al ragazzo, proprio mentre questo diceva che avrebbe sventato qualunque tentativo di portare la guerra ad Oto e disse con tono amorfo, sinonimo che delle scelte dello Yakushi ormai non gli importava più di tanto.

    " Fa come vuoi. Io ora vado dal Daymio ad annunciare il nuovo Kage di Oto e dell'entrata in guerra contro Kumo. Ho già un piano, ideato da tempo, e per metterlo in atto ho bisogno del demone che Omoi con il suo sacrificio mi ha concesso di intrappolare. Quindi subito aver ottenuto, anche con la forza, gli adeguati finanziamenti, andrò a Suna per imporre ad Hoshikuzu di farci usare il demone. Solo a quel punto riunirò i pochi shinobi rimasti ad Oto, li preparerò alla guerra potenziandoli con i doni del Suono e partiremo per il Fulmine. "

    Avrebbe preso ad incamminarsi verso il portone per poi fermarsi un ultimo istante prima di proseguire:

    " Che fare il ninja non sia la prima scelta per i giovani Otesi lo dicono gli annali. Che una guerra non si possa vincere in cinque persone una indiscutibile verità. Raizen è l'ultima persona con cui vorrei intavolare trattative ma che abbia dalla sua la forza del Fuoco è un dato di fatto da sfruttare. E' troppo facile dire che le macchine e i mercenari siano inferiori a noi ninja...ma avere la consapevolezza di vantare nemmeno un decimo del potenziale bellico del Fulmine rende questa scelta forzata.
    Delle tue minacce mi importa ben poco, puoi credere di poter tingere le mura con il mio sangue, ma la verità è che farti fuori ora significa perdere quasi la metà della forza del villaggio. Ora mi servi per sconfiggere Kumo. Se vuoi, posiamo rimandare la nostra divergenze a quando questa prima sfida sarà superata: se dopo il Raikage continuerai a pensarla come ora, avrai la possibilità di uccidere un altro Kage e, se proprio credi nella tua idea di equilibrio, diventarlo tu stesso. Per ora, se vuoi essere diverso da tutti quelli che ci hanno abbandonato, puoi venire con me."


    Una tregua temporanea, l'unica alternativa per non anteporre la persona al villaggio; la dimostrazione che Aloysius teneva molto più al suo Popolo che non al proprio ego. Se doveva indossare uno stupido cappello per avere l'autorità di validare determinate scelte ed operazioni, non si sarebbe tirato di certo indietro. Forse quello scontro titanico era stato scongiurato ma probabilmente il bello sarebbe arrivato solo ora che si doveva mettere d'accordo tutte le personalità accademiche più influenti per iniziare una guerra senza precedenti!

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    ...non ci somiglia...nessuno!
    IV


    Messo davanti al muso duro dello Yakushi il Mikawa comunque non fece una piega, tenendo testa al pur poco convincente Amministratore (se uno fa il serio una volta all'anno è dura dar troppo peso alle sue affermazioni, questo va detto) e addirittura voltandosi, quasi lo avesse cancellato dalla sfera di ciò che riteneva importante. Sei peggio di un bambino! Lo accusò (il bue che da del cornuto all'asino). Ma non puoi andare al Daimyo da solo. Se ti pare un discorso come quello di poco fa pure con lui finisce che quello chiama le guardie, tu lo ammazzi e ci ritroviamo l'intero continente contro. Lo guardò accigliato. E magari questo è pure il tuo brillante piano di far scoppiare il tutto. Ho avuto idee migliori quando volevo far crollare una miniera sulla testa di un gruppo di Nukenin, sai? Non ci andrai da solo, ma vedi di contenerti un minimo. Quanto allo Yonbi, come ho detto, se il tuo piano ha l'approvazione di Hoshi non ho motivo di oppormi. Ma non useremo risorse di altri villaggi di nascosto...troppo alto il rischio di ritorsioni. Qualunque cosa tu abbia recimolato in giro non basterebbe mai a contrastare gli altri tre villaggi riuniti, e lo sai bene.

    Si mise a seguire il Guardiano, torvo in viso. Nemmeno un decimo del Fulmine? Lo pensi realmente? Dimentichi qualcosa...dimentichi ME. Ricordi come ho fatto fuori quel verme di Orochimaru mentre scappava? No. Tu ne hai visto solo gli effetti, e non ero certo al pieno del mio potenziale. Se lo volessi potrei cancellare Kumo dalle mappe senza che potessero far nulla per evitarlo. E tu non sei poi tanto da meno. Quindi piegò le labbra in un sorrisetto sarcastico. "Farmi fuori" è qualcosa che molti hanno detto. Non mi risulta che siano poi riusciti a pronunciare altro. E non sono morti, bada bene. Quanto all'ultima frase di Diogenes si limitò ad un tono amareggiato. Cullati pure nella tua bizzarra idea di essere un povero incompreso che tutti abbandonano...non ti facevo così limitato. Se vedessi le cose con più chiarezza capiresti che questa tua guerra, e non parlo certo di quella a Kumo, rischia di far diventare te quello che ha abbandonato il villaggio, fossi anche sul trono a piangerti addosso. Stava dando per scontato che sarebbe stato Diogenes il Kokage. Non aveva alcuna intenzione di ricoprire quel ruolo e preferiva di ceto che fosse il Mikawa a guidare Oto...a patto di restargli intorno per mettere un freno alle sue idee più balzane e fino a quel momento solo sospettate, e perdipiù alla lontana (e non sapeva ancora tutto). Col cavolo che divento Kage. Il Kage sarai tu. Ma non pensare che questo ti renda onnipotente. Sarà molto più difficile di adesso, io ne ho avuto appena un assaggio da Amministratore e non ci tengo ad appesantire l'esperienza.

    Lasciò che Diogenes se ne andasse, ripromettendosi di aggregarsi a lui quando si fosse recato dal Kokage. Anche con quelle divergenze, Oto restava la priorità (pur nel modo tutto personale che Febh aveva di intendere la cosa) e dovevano ancora decidere alcune cose riguardo i Cursed Seal e le altre faccende. Una volta solo, con l'irritazione che iniziava a sbollire e il suo stato rilassato che lentamente tornava preponderante, finalmente lo Yakushi cominciò a tornare indietro, lasciando quel luogo. ...un attimo... Si fermò, realizzando finalmente il tragico e terribile evento che stava per scaturire da quella situazione. E la cosa lo lasciò di gesso. Il...DAIMYO? Oddio, no, il daimyo NO! Dopo lo sconcerto venne una nuova forma di irritazione, più goliardica ma non meno pericolosa per il prossimo. Ooooh, Diogenes, questa si che me la paghi! Oh, se me la paghi!
     
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    Pay the Debt








    Quella mattina ad Oto prometteva una giornata serena, con una brezza frizzante che spirava dal nord il paese delle risaie era riuscito a scrollarsi la tenue nebbiolina che spesso al mattino gli impediva di intiepidirsi coi primi raggi del sole, che sin dalle prime ore della giornata illuminava quello che un tempo era soltanto un vecchio nascondiglio, un intricato gomitolo di corridoi sotterranei ora mutati in prigioni, fogne e chissà cosa.
    Tra i raggi di quel sole le due più importanti figure del villaggio si scontravano, impossibilitate a trovare un punto di incontro che potesse soddisfarle entrambe.
    Ma la fortunata giornata pareva non potesse avere lunga durata, grosse nubi minacciose si accavallavano a nord-est marciando verso il suono e portando un umida aria di tempesta.
    Nuvole che, per quanto i due potessero osservare, data la grande distanza e l’assenza di punti di riferimento, pareva marciassero a gran velocità, fino ad arrivare… alle mura del Suono.
    Difficile notare le nuvole, dopotutto un evento meterologico non insolito, soprattutto ad Oto, ciò che non sarebbe passato inosservato, quantomeno alle loro orecchie, fu il crepitio dell’aria sotto al calore dei fulmini.
    Quattro fulmini neri.
    Diogene e Febh si erano già dati il loro freddo saluto quando, a qualche centinaio di metri, sulla cresta delle mura, un giovincello, una guardia novizia, investiva ogni centimetro cubo dei suoi polmoni per dare sostentamento alle gambe che parevano ormai voler cedere sotto il peso della stanchezza di una corsa durata fin troppo.

    D-d-diogene- samaaaaaaHHHH!

    Urlò senza ritegno alcuno.

    All’east Gate, la prego!

    Continuò senza accennare ad abbassare il tono della voce, probabilmente la causa per cui era stato scelto data la potenza della stessa, anche se non era difficile notare che quando i Kami gli avevano concesso le corde vocali avevano risparmiato sulla materia grigia da come gesticolava.

    Kumo! In quattro!
    Chiedono di lei!


    Quando il fiume di parole sconnesse fosse stato limitato e il ragazzo avesse ripreso fiato a sufficienza da non spezzare le parole ansimando pronunciò un'unica frase.

    Quattro shinobi di Kumo, all’east gate, giungono per onorare il patto.


    Febh DioGeNe
     
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    Chiunque affermasse che al fato non piacesse burlarsi degli esseri umani non doveva aver capito molto di come funzionasse il mondo. Aloysius aveva appena raggiunto la sua tregua momentanea con Febh proprio per affrontare la minaccia di Kumo, ed ecco che ora questa stava bussando alle porte del Suono! La sua piccola gita dal Daymio doveva aspettare e forse il suo piano non aveva ragione di compiersi ora che il Fulmine era tornato alla riscossa dopo quel lungo periodo di letargo.

    Il Colosso squadrò il soldato semplice giunto per informarlo di quell'inaspettata visita e poi disse rivolgendosi all'altro Jonin:

    " Shinken è di guardia all'est gate. Non chiamerei ancora l'allarme, dopotutto non sappiamo quali sono le loro intenzioni. Una delegazione di quattro shinobi non può essere qui con l'intenzione di assaltare il villaggio...bensì mi sembra più un incontro preliminare. "

    Certo, a meno che non si trattasse di uno specchio per le allodole in grado di attirare i ninja più forti su di un fronte lasciando poi scoperto un altro versante delle mura. Erano sotto attacco oppure quei ninja erano davvero venuti per parlare dell'accordo preso tempo addietro? Dopotutto il Mikawa non aveva ricevuto alcuna risposta dal Raikage riguardo il suo messaggio e della sua proposta di pace tra i due Paesi i possibili effetti erano ignoti.
    Nonostante questo, era necessario informare Febh di quanto accaduto con esattezza al confine, quasi un anno prima.
    Una volta in viaggio avrebbe quindi detto:

    " Ti avevo già informato del mio incontro con D e il suo gruppo sul limitare del Bosco dei Sussurri. Quel giorno gli consegnai una lettera da portare al Raikage nella quale mi impegnavo a barattare una pace in cambio di un...Cercotero. Capisci ora il motivo della mia corsa nell'Aunaroch alla ricerca del Quattro code? Era il modo più facile per proteggere Oto e al tempo stesso avere una chance per fregare questi bastardi dal Nord; perché, ovviamente di cedere loro lo Yonbi non ne avevo e ho tutt'ora la minima intenzione! Non so perché abbiano tardato nel giungere ad Oto ma il demone preso a Suna potrebbe essere l'oggetto del loro interesse. "

    C'era anche quella piccola questione sugli scalpi da consegnare per le vittime del combattimento al confine ma al momento aggiungere altra carne sul fuoco non era la scelta più saggia. Dopotutto l'amministratore e il Mikawa fino a poco tempo prima stavano per darsele di santa ragione!

    " So che non vuoi usare l'otre ma almeno ti ho detto come stanno le cose. Se dovesse scoppiare uno scontro oggi, avremo ben pochi vantaggi tattici da sfruttare in questa guerra! Tu, soldato, va ad informare gli altri gate di stare in allerta; Gojyo al South saprà cosa fare. Poi passa all'obitorio e di ad Eiatsu di informare i miei gregari alla Villa; questa volta di ci sarà alcun errore di valutazione, nessuno oserà anche solo scalfire queste mura. "

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    C'era qualcosa di strano in tutto questo, sia per tempismo che per approccio. L'attenzione quindi doveva essere al massimo perché, come era emerso dai discorsi di poc'anzi, Oto non era ancora pronta alla guerra. L'assenza di Omoi rendeva talaltro il villaggio provvisto di un valido sensitivo ed esperto di Demoni, quindi non solo erano senza barriera di individuazione ma anche la gestione dello Yonbi, qualora fosse stato tirato in ballo, poteva risultare complicata.

    Non accadde volutamente, non lo faceva mai, ma i suoi geni iniziarono ad esigere sangue...quello che si era risparmiato di estrarre dal corpo dello Yakishi! Il Garth era così: sempre in bilico tra il raziocinio della mente e l'istinto del suo cuore.



    Edited by DioGeNe - 3/1/2017, 20:13
     
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    Prendilo tu questo frutto amaro
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    Fulmini all'orizzonte verso oriente lo fecero voltare pochi istanti dopo aver realizzato che avrebbe di nuovo dovuto avere a che fare con quell'orribile apparizione chiamata Daimyo del Paese del Riso, quasi come se quel nome avesse evocato un puro segno di sventura nella forma di un fulmine a ciel sereno (anche se qualche nuvola c'era). Ecco, basta pronunciarlo e succedono guai...CHE TU SIA DANNATO, GENE! Anche se probabilmente il Mikawa non avrebbe immediatamente collegato il motivo di quell'insulto dopo la fragile tregua che avevano concordato.



    Ma quello di Febh non fu l'unico grido a levarsi, perchè anche uno dei sottoposti del Guardiano stava arrivando di corsa con quelle che sembravano informazioni gravi. Magari il Daimyo è morto... Sibilò, torvo in viso, mentre accelerava il passo per avvicinarsi e sentire cosa stesse capitando (meglio non lasciare troppa autonomia al Mikawa per qualche tempo...almeno fino a quando lo Yakushi non avesse trovato qualcosa di più interessante o si fosse rilassato troppo). Quattro ninja di Kumo? ORA? Alzò le braccia al cielo. Ecco, vedi cosa succede a dire quel nome? Lo vedi? Stupido Mikawa! No, sicuramente Diogenes non aveva idea di che cosa stesse parlando l'Amministratore, ma questo non cambiava il fatto che stessero per affrontare una crisi.

    Certo che è un incontro preliminare. Ma rimane comunque un guaio che TU hai combinato! Lo rimbrottò lo Yakushi, sbuffando. Se ora mi tocca ammazzarli poi finiamo a complicare tutto dieci volte di più...maledizione e doppia maledizione! Cominciò a lagnarsi con una serie di improperi borbottati che non sta bene ripetere, ma Diogenes riuscì a restare più lucido e mantenere il controllo della situazione...andando però a spiegare finalmente in cosa consisteva il suo piano riguardo lo Yonbi. Cos...TU HAI FATTO COSA? MA SEI SCEMO?!?



    Mi stai dicendo che ho rischiato la pelle contro la scimmia non per migliorare i rapporti con Suna e aiutare Hoshi ma per sistemare un TUO CASINO? Ruggì dopo qualche istante di silenzio sbigottito. Potevi anche dirmelo che avevi fatto casino e ti avrei dato una mano comunque, ma PERCHE' ME LO HAI NASCOSTO? Lo sai che sono bravo a fregare la gente, io! Avremmo inventato qualcosa, razza di bestione! E nel dirlo avrebbe anche cercato di mollargli uno scappellotto di quelli apocalitticiStatistiche: Forza e Velocità Nera +2 tacche

    Corpo Perfetto+2 For e Vel-, -4 Res
    . Poi dici che la gente ti abbandona...e ci credo se li metti nei casini senza nemmeno spiegarti! Paradossalmente Febh sembrava più irritato per quell'informazione negata che non per i piani megalomani del Mikawa, che forse nella sua mente aveva catalogato tra le possibilità remote e arginabili...forse. Sei TU che abbandoni al gente per chiuderti nel tuo castello di intrighi, imbecille. Sbuffò, cercando di fare mente locale e accelerando il passo. Niente allarme, ma possiamo giocare sulla cosa... La sua testa cominciava a ragionare, anche se era un pò cigolante per lo scarso utilizzo. ...se non gli hanno già detto che ci sei possiamo tirar fuori qualche scusa...sperando che Shinken non spifferi la tua guarigione o il tuo stato di servizio per sbaglio. Si voltò verso il Mikawa. Resta qui o travestiti in qualche modo per seguirmi. Se non hanno un sensitivo possiamo cavarcela in qualche modo...tipo che sei morto o che hai tradito. Giusto per guadagnare tempo... Si accigliò. Oppure...uhm...oppure possiamo provocarli ma senza fare niente di male. Se sono loro ad attaccare per primi...non sarà un problema giustificare una difesa da parte nostra.

    I piani erano diversi e si stavano affastellando nella sua mente come sempre accadeva quando cominciava a concentrarsi, avvicinandosi all'Oni che nascondeva nel profondo del suo essere. Ma ora la cosa importante è raggiungere le mura e vedere. Tu nasconditi in qualche modo prima di arrivare. Vagliamo tutte le ipotesi possibili e cerchiamo di giocare d'astuzia. Sono molto bravo a fare il finto tonto... Sbuffò nuovamente. Sempre che quello Shinken non si lasci fregare troppo in fretta. Cercava di rammentare ciò che aveva visto fare alla vecchia Ogen in varie occasioni, quando fingendosi una vecchia un pò tocca aveva letteralmente ribaltato intere discussioni anche con avversari agguerriti. Non voleva che le cose degenerassero, ma nella peggiore delle ipotesi, voleva che degenerassero in modo da lasciare un margine di vantaggio per Oto.

     
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    " Il guaio che ho combinato? Ho dato tempo ad Oto per organizzarsi prima di venire schiacciata da un ingombrante vicino! Non so quanto tu ti creda forte Febh, ma da solo non puoi vincere contro una Paese intero. Certo che non siamo andati a Suna per...aiutare?! Ma ci vedi o davvero ti serve un paio di occhiali vero? Ho la faccia di uno che aiuta la gente? Se ti avessi detto di volere un demone non nostro per salvare Oto avresti rifiutato, bacato come sei...non pretendo che tu capisca i miei metodi. "

    Le offese dello Yakushi gli rimbalzavano addosso senza ledere il suo orgoglio; Febh per tutto questo tempo aveva vissuto in una ampolla di vetro, era giunto il momento che iniziasse a vedere cosa nascondesse il velo che filtrava la realtà fasulla in cui aveva creduto. Diogene doveva ancora vedere quanto il jonin tenesse al villaggio e l'occasione che Kumo gli stava concedendo era un ottima prova.
    Tra tutte le parole dell'amministratore, almeno su un paio il Colosso era d'accordo: dovevano agire di fino.

    " Nascondermi mai ma posso fare di meglio: posso sfruttare il cunicolo che conduce al bosco dei Sussurri per aggirarli e avere una posizione strategica nei loro confronti. Dal limitare nella foresta posso raggiungere in pochi istanti il Gate e riuscirò anche seguire parte dell'incontro, magari scattando foto utili con un d-visor di sangue...Se davvero sono qui solo per parlare bene, prendi tempo e posticipa un altro incontro, dobbiamo essere noi a fare la prima mossa, non loro. In caso di intenzioni ostili, invece, potrò coglierli alle spalle e ingaggiare battaglia su due fronti. "

    Erano ninja, tutt'altro che semplici guerrieri e Aloysius quanto ad Astuzia non era secondo a nessuno [Intuito 775]. I suoi uomini stavano già comprendo gli altri gate lasciati senza un vero guardiano a difesa ed Eiatsu era stato avvertito...finalmente il villaggio stava mollando l'ancora che la teneva immobile, ora si doveva proseguire a vele spedite verso il destino che gli attendeva.

    " Da lì potrò anche osservare se sono davvero solo quattro...senza Omoi non possiamo comunicare a grandi distanze quindi avremo bisogno di un metodo di comunicazione rapido. I miei cloni, come il mio sangue, non vanno poi molto lontano; a meno che tu non abbia una lucertola utile al caso, faremo come ai vecchi tempi visto che il sole ci assiste: farò un segnale luminoso con uno specchietto se i nostri amichetti non solo soli, due segnai se il pericolo è superiore. Un fumogeno invece se io stesso sono nei guai. Non possiamo sapere cosa il Fulmine ha preparato per noi.

    Allora, che dici, posso lasciare le mura a te e Shinken? Ah, lascia stare, stavo solo pensando ad alta voce..."


    586e54d7051ab

    Aloysius si stava fidando di Febh...avrebbe fatto lo stesso quest'ultimo anche alla luce delle verità che aveva da poco scoperto?
    Detto ciò il colosso si sarebbe staccato dal compagno per prendere la via sotterranea; per un po lui e il Jonin cieco se la sarebbero dovuta cadavere da soli.

     
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    Oh Yeah, Oh Yeah!
    VI


    Oh beh, da solo forse no, ma con qualche chiacchiera ben piazzata sono pià che capace di farli rivoltare gli uno contro gli altri. Ammise. La forze è solo un mezzo dimostrativo...per far capire bene alla gente come e quanto preoccuparsi della mia presenza. Ricordi l'assedio alla capitale del Fulmine, Goro-Ho? Quando i ninja stranieri hanno invaso il paese e creato l'instabilità attuale? Chi credi che abbia risolto la situazione? Indicò sè stesso col pollice. Ho messo gli invasori gli uni contro gli altri e ho liberato il Daimyo. Se non fosse stato per me ora non ci sarebbe la guerra civile a Kumo e sarebbero molto, MOLTO più pericolosi. Quindi forse non sono io a sopravvalutarmi ma tu a non considerarmi pericoloso a sufficienza. E questo indipendentemente dal mio poter radere al suolo un villaggio in un paio d'ore. Poi si accigliò quando l'altro rifiutò l'idea di nascondersi. "Nascondermi mai"... Lo scimmiottò gonfiando il petto. Siamo NINJA, hai presente? Voi Mikawa sarete anche per sparare sangue qua e là sfondando i muri ma un briciolo di inganno non fa mai male. Sbuffò. Comunque daccordo, prova a aggirarli e vediamo...sempre che non abbiano un ninja capace di percepire il chakra. Non puoi mandare le tue donnole a controllare che non abbiano altre truppe lungo i boschi a est, giusto per sicurezza?

    Io posso comunicare a distanza, ma se non sai filare il chakra allo stesso modo non potrai rispondermi...vada per i tuoi segnali se proprio dobbiamo arrangiarci. Ora muoviti...io raggiungo quello Shinken. E il fatto di non ricordarsi esattamente del jonin da poco tornato gli diede anche una mezza idea per lo spettacolo che aveva intenzione di mettere in scena. Era abbastanza concentrato da agire senza troppe stranezze, ma il non sapere nulla di chi stava arrivando nè aver letto i rapporti dal fronte con Kumo lo mettevano in serio svantaggio. Evocò immediatamente Ssalar, tenendoselo in spalla mentre si dirigeva verso il gate orientale.
     
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    北 Kita

    Kumo alle porte - parte I


    Northgate


    Non era necessario capire che cosa si stessero dicendo i due ninja più forti del villaggio. Il Fedaikin li aveva visti raggiungere il Nord Gate (avvisato anche dai suoi sottoposti) per poi allontanarsi a discutere più o meno animosamente. Era vero che quando quella strana coppia si riuniva raramente succedeva qualcosa di positivo, ma Shinken era fiducioso, sentiva che la presenza del Garth infondeva sicurezza a tutte le guardie sulle mura che - forse temendo i suoi metodi poco ortodossi - si muovevano precisi e calibrando ogni singolo passo.

    Tutto procedeva come al solito. Gli ingressi veniva registrati, le strade di superficie del primo anello venivano monitorate ed il sistema di difesa era attivo ed efficiente. Shinken era sempre sui suoi progetti, concentrato su quel cantiere in continua evoluzione. Ma la normale e laboriosa routine quotidiana venne interrotta da uno dei ninja appostati nella guardiola. Takatsui-sama! Uno shinobi sulle mura sta comunicando con il Garth e l'Amministratore. Riferisco "Diogene-sama. All’east Gate, la prego. Quattro shinobi di Kumo, giungono per onorare il patto."

    Kumo eh?


    Shinken si accigliò, spostandosi dal tavolo su cui stava lavorando in direzione della feritoia della guardiola. Lanciò un occhiata fuori e rimase fermo ad osservarli, cercando di ottenere ulteriori informazioni dalle reazioni dei due ninja. Rimase in silenziosa attesa per qualche minuto, con gli occhi fissi sui due compagni. Kooro, identifica il messo. Fa parte della guarnigione da poco, evidentemente, da qui non riesco a riconoscerlo. Girò le spalle alla finestra non appena Diogenes si distaccò dallo Yakushi afferrando una ricetrasmittente lì vicino. Squadra 2, 4, 5 e 6 sulle mura. Squadra 1 di ronda. Squadra 3 nel Bosco dei Sussurri. Rapporto ogni 3 minuti. Il suo sguardo era severo, quella era forse la prima prova seria per le sue squadre. Voglio che venga tutto fatto con E L E G A N Z A. Niente frenesia da formicaio, non voglio dare l'impressione che ci hanno agitato. Ogni squadra riavvia il protocollo. Tutti a lavoro, solito iter agli ingressi.

    SHINE'!

    SHINE'!!



    Risposero tutti gli shinobi presenti. Quella parola, che significava letteralmente "morte" era stata utilizzata da chissà quale sottoposto per confermare gli ordini che gli venivano impartiti dai superiori. A Shinken aveva ricordato una kunoichi proveniente dal villaggio della Rosa - che utilizzava lo stesso simpatico nome - ed aveva deciso di adottarla come sana abitudine otese per i suoi soldati.

    Immediatamente tre shinobi scattarono subito fuori dall'apertura nella guardiola, ognuno con i suoi compiti da rispettare. I messi avrebbero fatto subito rapporto ai capisquadra, dislocati in giro per il villaggio e loro, armati delle potenti ricetrasmittenti di Oto (?), avrebbero subito seguito il protocollo a cui i guardiani li avevano addestrati (con le ultime piccole modifiche del Fedaikin). Se gli shinobi di Kumo avessero avuto un sensitivo, avrebbero solo percepito una lieve variazione delle traiettorie delle squadre ninja, nulla di più.

    Kooro, spostati al centro operativo e prendi il comando delle operazioni delle squadre. Canale prioritario 4. Io esco.

    Chiaro.



    [...]

    Il Fedaikin, coperto dal suo mantello, uscì di fretta e furia dalla guardiola. Aveva visto che il Garth si stava dirigendo verso il passaggio sotterraneo lì vicino. Lo avrebbe intercettato all'ingresso, fermandone l'avanzata. Diogenes, fermati. Avrebbe avvisato il Jonin. Cosa sta succedendo con Kumo? Avevo capito che la questione diplomatica era in bilico, sono forse qui per dichiararci guerra? Non sapeva molto della missione intrapresa nel territorio di Kumogakure, ma aveva capito che la questione era delicata. Lascia andare me fuori. Se cercando te, potrebbe essere utile che tu sia presente e pronto a dare ordini alle squadre sulle mura. Io posso rendermi invisibile ai loro sensitivi e monitorare la situazione da una distanza di sicurezza. Non era tipico di Shinken chiedere il permesso, questo il Garth lo sapeva, ma non aveva idea di come potesse reagire il compagno alle sue direttive.

    Qui al North Gate invierò il Genin Yotsuki, supervisionerà lui l'ingresso. Ho dato ordine alle squadre delle mura di presidiare i Gate. La squadra 1 è in ronda e la 3 nel Bosco dei Sussurri. Tutte dotate di ricetrasmittenti ed in collegamento con il centro operativo dove c'è Kooro. Và con Febh a dare il benvenuto ai ninja di Kumo, io esco. Da solo. Era serio in volto. Non seguitemi.

    Il suo chakra venne annullato ed i batteri di Shinken vennero risvegliati, facendolo tornare cieco. Scomparì nel buio del tunnel, dirigendosi a Nord, pronto ad aggirare la delegazione ed concentrarsi sul suo sonar sulla lunga distanza.


    [...]


    Nel frattempo nei sobborghi di Oto.



    Qualsiasi fosse stata la posizione di Kato Yotsuki, ben due shinobi erano stati inviati da Shinken per trovare il Genin di Oto. Il primo di loro - un robusto ragazzotto dai capelli neri - aveva il compito di recarsi immediatamente al quartiere del clan (anche se il Jonin ricordava che il ragazzo non aveva buoni rapporti con gli anziani di quest'ultimo); avrebbe chiesto informazioni sul ragazzo, nella speranza di trovarlo il più rapidamente possibile, dichiarando di esser stato mandato con urgenza dal Fedaikin in persona. Il secondo invece - una kunoichi dai capelli corti e dal viso squadrato - venne appositamente inviato ad ispezionare i sobborghi del villaggio. La ragazza venne istruita strada facendo, poichè si trovava già sul posto, spronata ad effettuare una rapida ricerca sommaria, assai meno facile del suo compagno, ma che il Jonin del Suono era sicuro avrebbe dato molti più frutti della prima.

    I due incaricati erano stati istruiti da Kooro e sapevano perfattamente chi cercare, l'unico problema rimaneva il dove ed il tempo che avevano a disposizione: poco.

    Una volta trovato gli avrebbero semplicemente consegnato una ricetrasmittente invitandolo ad utilizzarla subito, per poi dileguarsi tra i tetti del villaggio. Il ragazzo non avrebbe fatto in tempo a prendere la mano con quel aggeggio che subito una domanda gli sarebbe risuonata nell'orecchio. Kato. Il nome del tuo sensei Yotsuki. Fai presto! Era l'unica informazione valida che Shinken aveva sul ragazzo e sapeva anche che non era poi di totale dominio pubblico. Solo a risposta affermativa il Fedaikin avrebbe continuato. Kato, recati immediatamente al North Gate, presidio di guardia. Kooro ti istruirà nel tragitto. Con discrezione, lascia stare qualsiasi cosa ti stava impegnando... ne vale della sicurezza di Oto.

    Il Jonin aveva spiegato al suo sottoposto che cosa avrebe dovuto dire a Kato, su un canale protetto e solo una volta arrivato al Gate. In via del tutto eccezionale, Shinken aveva scelto lo Yotsuki come suo sostituto temporaneo, doveva sorvegliare il Gate con l'aiuto della guarnigione di stanza all'accesso, segnalando subito a Kooro (che serviva al centro operativo) e Shinken (fuori dalle mura) qualsiasi movimento fuori dall'ordinario. Un fumogeno in aria significava "pericolo da Nord", un esplosione "siamo sotto attacco" e per il resto avrebbe dovuto semplicemente controllare quello che succedeva all'accesso Nord del villaggio del Suono.



    Edited by Shinken Takatsui - 8/1/2017, 01:09
     
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    Ritorno ad Oto


    Sosta alle Mura



    Lo so, vi starete chiedendo: che ci fa Fudoh di nuovo ad Oto? Ottima domanda, vi vedo attenti, bravi!
    La risposta a questa domanda è, relativamente, semplice: ero intento nella mia giornata tipo, cioé stavo vagabondando in cerca di un posto caldo dove sistemarmi, fra le stradine di Kiri, quando sentii alcuni tizi parlare.
    Probabilmente è inutile che ve lo ripeta, ma ve lo dico di nuovo: la cosa positiva di essere un senzatetto relativamente pezzente? Nessuno fa quasi mai caso a te, così, mentre passavo con i miei vestiti relativamente stracciati e sporchi, per le strade, c'erano questi due ninja che parlavano di come un qualche shinobi di Suna fosse passato dall'amministrazione di Kiri a chiedere di essere segnalato come un amico della Nebbia (o qualcosa del genere, ammetto di non averci fatto attenzione) per un aver aiutato durante un attacco di pirati.
    Ora, il mio primo pensiero? Cavolo! Ci sono stati i pirati a Kiri e non li ho visti!
    Il secondo, passato il disappunto, invece fu: Forse potrei guadagnarci qualche soldo se vado ad Oto e dico alla loro amministrazione che ho aiutato in quella questione della festa di paese! Magari Baffetto può anche confermare per me!
    Aggiungete a tutto ciò che sono diventato genin! Un genin scarso per ora, ma pur sempre un genin, e capirete perché ho deciso di fare questo viaggio fino ad Oto, l'ennesimo: per guadagnarci qualche fama e denaro!
    E così, eccoci qui, davanti alle Mura del villaggio del Suono.

    Vedendole con più attenzione della volta precedente, dovetti ammettere che erano piuttosto macabre, di certo più di quelle kiriane e sembravano persino più vecchie!
    Ero qui, pronto, con il mio nuovo equipaggiamento e tutto e, soprattutto, con una scaletta di cose da fare, scaletta, per essere precisi, in tre punti.
    Trovo Baffetto, lo convinco a confermare le mie parole in amministrazione, o a darmi una carta che le confermi, poi passo dall'amministrazione, vedo se riesco a scucirgli qualche moneta e poi cerco un fabbro di quelli che fanno armi da corpo a corpo, che i miei tekken sono troppo pezzenti per un genin.
    Un piano perfetto, non credete?
    E quindi, davanti alle mura del Suono mi fermai, ispirai a pieni polmoni e poi urlai: EHI! Di Oto, c'è nessuno? Il mio nome è Fudoh, genin di Kiri e vorrei entrare nel vostro villaggio? Permesso! C'è nessuno????

    Chissà se mi avevano sentito.
     
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    Un nuovo Guardiano


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    Mi svegliai di soprassalto. Un rumore secco proveniva dalla porta di ingresso del mio appartamento. Qualcuno stava bussando freneticamente. A fatica mi alzai dal letto e scrollandomi la testa, giusto quel poco per riprendersi dal torpore, indossai alla bella e meglio la prima maglietta a tiro. Sbadigliando mi avvicinai alla porta, aprendola: - Un messaggio urgente dall'Amministratore Febh Yakushi. -

    I miei sensi si attivarono, così come i miei occhi andarono a posarsi intensamente sul biglietto che l'uomo portava con sé. L'amministratore stesso? Con un cenno della testa ringraziai il messo accademico e letteralmente quasi strappai dalla mano dell'uomo il messaggio. Un'espressione mista tra incredulità e confusione mi si presentò in fronte, una volta letto quel messaggio.


    Fidanzato di Hebiko, devi andare a presidiare i Gate. Da oggi sei il Guardiano di Oto. Ah... hai già visite al North...



    Era uno scherzo? Mi era stato veramente affidato un compito del genere... in quel modo? Tramite un messaggio iscritto su un pezzo di carta, plasticosa e sudicia? Non volevo quasi crederci, onestamente. Francamente la voglia di ignorare quell'avviso era molta. Avrei scommesso che si trattava di uno scherzo. Una presa in giro, anche mal organizzata tra l'altro...

    Ma allo stesso tempo se tutto ciò fosse stato veritiero? Se in questo momento i soldati di guarnigione mi stavano aspettando? Se Febh Yakushi sarebbe venuto a sapere che non mi ero presentato il primo giorno? No, era un rischio che non potevo correre. Tanto valeva provare a presentarsi. E al limite cercare il colpevole della figura di merda.


    Al North Gate...

    Questione di pochi minuti ed ero giunto a destinazione. Al pieno del equipaggiamento e della incredulità, ancora molto diffidente su quello che mi stava succedendo. Eppure... nel momento stesso in cui raggiunsi il torrione principale, quello sul quale si presentava la porta in metallo che permetteva l'accesso ad Oto, numerose persone si presentarono davanti a me.

    - Genin Kato Yotsuki, ai suoi ordini. Qui fuori, si è presentato uno straniero. Aspettiamo sue indicazioni. -


    Era la verità.

    Fui colto di nuovo alla sprovvista. Non seppi che rispondere, e francamente nemmeno cosa rispondere. Rimasi in silenzio, per più di qualche istante; poi volgendo lo sguardo verso il soldato che aveva preso la parola: - Ci penso io. Subito. -

    Così mi incamminai verso il Gate e salendo la scale mi affacciai dal torrione presentandomi in tutta la mia figura. Abbassai lo sguardo e notai un uomo. Alto e decisamente muscoloso. Si professò come un Ninja di Kiri. Un genin. Mandai giù a fatica la saliva. Onestamente non sapevo che dire o come comportarmi e l'unica cosa che mi uscì dalla bocca fu un banale: - Aprite il Gate. Fudoh di Kiri, prima di entrare ad Oto dovremmo ispezionarti. -

    I miei primi ordini. Così, sarei di nuovo sceso e mi sarei presentato direttamente davanti al Genin e se avesse acconsentito all'ispezione, da parte dei soldati, avrei continuato a parlare: - Allora... cosa ti porta ad Oto? Stai cercando qualcuno in particolare? Ti ricordo che nel mentre restarai qui al Villaggio conserveremo le tue armi, in custodia. Hai la mia parola che non verranno toccate. - Domande di rito, o forse no?



    Edited by -Max - 6/12/2017, 12:09
     
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    Alle Porte di Oto


    Ispezione



    E così aspettai.
    Mi ero presentato, ma a parte un qualche anonimo guardiano che mi disse di attendere, niente.
    Forse avete capito che sono uno che si distrae in fretta, io ormai me ne sono reso conto, così, onde evitare di mettermi, che so, a guardare una colonia di formiche e seguirle, perdendo il turno per entrare alle Mura (no, non fate quelle facce stranite, può capitare...), mi misi a contare i mattoni e da lì, indovinate un pò? La mia mente iniziò ad elucubrare.
    Sono diventato un genin, ma ora devo iniziare a fare cose da genin! Devo imparare cose da genin!
    Ed in effetti, sapete, ho un sacco di idee, riguardo storie che ho sentito sui ninja, ma ancora niente di certo su che tipo di ninja vorrei essere!
    Ho sentito parlare di ninja che camminano sull'acqua e fanno salti assurdi, o cose altrettanto fighe e mi dico: dovessi raggiungere qualcuno e fra noi si trova un laghetto e lui pensa: "Ah! Sono in salvo!", a quel punto che farei? Corro sull'acqua e lo raggiungo! E lo riempio di testate!
    Ed a tal proposito, di una cosa sono certo: il mio stile di lotta necessita di qualche miglioramento! Principalmente perché non è uno stile, ma un insieme di testate, qualche ginocchiata e pugni. Vorrei apprendere qualche base di come combattono ninja più capaci di me per poter avere un mio modo di combattere.

    Comunque, mentre divagavo in questi pensieri, ecco che una nuova voce si fece avanti dalle mura: si erano ricordati di me finalmente!
    Certo, quando, chiunque fosse quello sulle mura, mi disse che dovevano "ispezionarmi" ammetto di aver stretto le chiappe essermi preoccupato, vuoi anche per alcune brutte esperienze che spesso si rischiano vivendo per le strade di Kiri.
    Diciamo, senza scendere troppo nei particolari, che fin da quando fuggii dall'orfanotrofio, imparai come prima regola che non devi mai dare le spalle alla gente mal intenzionata, o in generale alla gente, perché tutti hanno sempre delle brutte intenzioni, ho potuto intuire.
    Ma smettiamo di parlare del passato e concentriamoci su queste "ispezioni" presenti, per quanto, lo so, state tutti pensando che suona proprio male detto così, vero?

    Feci il bravo, prima che me lo chiediate: quando il tizio che aveva parlato per ultimo, assieme ad un paio di altri soldatini di guardia aprì le porte e mi si avvicinò, facendomi tutta una serie di domande e poi affermando che dovevo consegnare le mie armi, gli diedi subito il Fuuma Kunai, poi i coltelli da lancio, Sono gli unici che ho, non perdetemeli., quindi gli lasciai la cartabomba che mi portavo dietro e dopo la fiaschetta con il veleno, A questo attenti, eh? Non saprei come procurarmene dell'altro se non mi pagano prima!, avvisai ed in effetti voglio vedere voi, a vivere per strada e procurarvi un flaconcino di veleno!
    Dopo quelle precisazioni, mi girai verso quello che mi aveva parlato: Volete anche la mia cotta di maglia? Mi tiene caldo, si può fare un'eccezione? La notte ci devo dormire con questa, meglio che rabbattare una coperta, o peggio, in qualche sacco della spazzatura!, spiegai, ma, lo ammetto, dubitavo che sapesse cosa voleva dire dormire per strada, aveva un aspetto un pò troppo composto e pulito.
    Per il motivo che mi porta ad Oto, sono tanti i motivi: devo parlare alla vostra amministrazione dell'ultima volta che sono stato qui, ma prima devo incontrare Baffetto., in effetti mi resi conto solo in quel momento di non sapere nemmeno il suo nome.
    Non è che lo conosce, guardiano-sama? E' un tipo con dei baffetti, un vestire eccessivamente colorato, gli piace stare al centro dell'attenzione... era quello che ha organizzato la vostra festa in piazza per il gene...qualchecosa di Oto., avrei cercato di spiegare, ignorando del tutto il nome del tipo.
    Un'altra cosa che vorrei fare qui da voi è informarmi se avete qualche fabbro che crea armi come queste..., dissi, porgendo allora i miei tekken alle guardie, magari potrebbe aiutarmi a procurarmene di migliori dato come sono combinati questi, o anche spiegarmi come costruirmi da solo roba del genere., aggiunsi con un sorriso dei miei, prima di alzare la mano con i miei due tonici.
    Volete lasciati anche questi?, chiesi con un pò di sorpresa: che se ne facevano? Non è che ci potevo fare del male a qualcuno con quelli, voi che dite?
    Ah! E prima che me lo scordo: non è che mi saprebbe anche indicare qualche bravo combattente? Qualche genin picchiatore, non chiedo troppo, qualcuno che mi mostri un qualche vostro stile di lotta?, conclusi cordiale.
     
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    Ospitalità Otese


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    Era una giornata come tante altre per il buon Dorian. Il solito risveglio, il solito bagno caldo, il rituale di inceramento e culto dei suoi perfetti baffi, la scelta dell'acqua di colonia adatta, l'ora e mezza passata a distruggere l'armadio in scelta dell'abito più adatto in base al mood della giornata, la gita all'Anal Gore in incognito, la passeggiata per il mercato, il flirt con ogni essere senziente e vagamente attraente della città ed infine la sosta al suo fioraio preferito, vicino alle mura di Oto. Doveva ancora parte del ricavato dell'organizzazione della festa per la Nascita del Suono a quella cara donna - una vecchietta semplice, che Dorian avrebbe tanto voluto risvegliare dal tepore sessuale della sua età non proprio lieve, giusto per togliersi la soddisfazione di sculacciare con un frustino una cinquantenne - e siccome lui non era certo un uomo cui piaceva avere debiti, si sbrigò al più presto a saldare la sua spesa. Non riuscì, tuttavia, a sedurla tanto da riuscire ad invitarla a casa, mancava ancora più di qualche manciata di minuti alla chiusura del negozio e lei non si poteva certo allontanare, ma aveva gettato delle buone basi per un prossimo tentativo. Dopotutto, chi rifiuterebbe un caffè con un uomo bello, elegante, intelligente e sensuale come il nostro Dorian? Ma soprattutto, chi resisterebbe ai suoi baffi?
    Uscito, una voce familiare tuonò fuori dal villaggio. Sulle prime non riuscì a capire di chi si trattasse ma il suono senza volto ebbe il buon senso di presentarsi. Accorse dunque alle mura, facendo cenni ai guardiani di aprire perché aveva intenzione di parlare con l'uomo che l'aveva aiutato a sgominare quel gruppo di finti malviventi da lui assoldato, rischiando di far cadere tutto il piano perfettamente orchestrato dal nostro. Le porte però si aprirono prima che chiunque potesse esaudire la sua richiesta, visto che il guardiano lo aveva di gran lunga anticipato. Quando lo vide, Dorian realizzò che non conosceva il suo nome.
    A-A-ehm...Amico mio! disse Dorian allargando le braccia per anticipare un caloroso benvenuto. Qui ad Oto siamo ancora tutti grati delle tue gesta. Se Fudoh avesse ricevuto l'abbraccio del Pavus, egli avrebbe, con nonchalance, tentato di palpare il fondoschiena del kiriano, senza però dare peso al gesto. Come stai? Ti vedo in gran forma! In realtà non aveva neanche un bell'aspetto e sperava, con quell'abbraccio, di essere riuscito a passare un po' del suo profumo quel tanto che bastava per coprire il fetore di quell'uomo. Sono arrivate fino a Kiri le notizie delle tue gesta? Sei stato lautamente ricompensato? Ah, che bella la calda, sincera, ospitalità otese.

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    Un Nuovo Guardiano


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    Ascoltai con molta attenzione le parole del Kiriano, e francamente non mi aspettavo tutte quelle spiegazioni. Già, a me interessava semplicemente dove trovarlo e sapere bene o male le sue motivazioni… ma di certo non avevo chiesto “tutto quello”.

    Fatto sta che non reagì in modo particolare. Annuendo con la testa feci in modo di sembrare interessato e in effetti lo diventai sul serio quando il tizio alto chiese delle dritte. O meglio… rivolgendomi direttamente le domande mi chiese dove avrei potuto trovare dei validi combattenti ad Oto, degli esperti di taijustu in pratica ma non solo. Voleva sapere anche dove poteva incrociare degli abili fabbri. In pratica… mi stava descrivendo. Sorrisi: - Mi chiedi se esistono buoni fabbri qui ad Oto? In particolare per creare qualcosa di meglio dei tuoi tekken? Lo hai davanti. Io sono l’allievo del Maestro Fabbro Sun, del Paese del Ferro. Mi ha illustrato l’arte della forgia e più specificatamente su come produrre armi del genere. E logicamente… mi posso considerare un abile combattente. Tuttavia la domanda che mi sorge è spontanea: ha senso parlare di Taijustu per voi Kiriani? Nel combattere da così vicino ci si sporca le mani. Si rovinano le nocche e i vestiti si imbrattano di viscere… - lo guardai intensamente, avvicinandomi leggermente con il busto – Ti senti pronto per affrontare questa realtà? –

    Mi allontanai di nuovo, rivolgendoli le spalle: - Puoi entrare nel Villaggio. Ti garantisco che le tue armi ti verranno restituite integre. E… se avrai pensato alle mie parole, una volta che avrai concluso i tuoi affari al Villaggio, e hai voglia di metterti veramente in gioco… vieni a cercarmi qui sulle mura e chiedi di me, di Kato Yotsuki. – Non aggiunsi niente altro.

    Nel mentre tuttavia notai che si era avvicinato un altro Ninja di Oto e nella frazione di una istante il mio sguardo si fece pesante e dannatamente serio. Sapevo chi era, sebbene non avevo mai avuto modo di parlarci direttamente. Avrei aspettato che il discorso tra i due si sarebbe concluso per aggiungere una piccola parte. Mi avvicinai e mi portai davanti a lui, fissandolo minacciosamente.

    - Fudoh di Kiri, vedo che un Ninja di Oto garantisce per te. Non capita spesso. Mentre tu…Piccolo di Oto. Ricordati una cosa: Tu non ordini nulla. Se qualcuno deve aprire le porte per qualcuno altro… Quella persona sono io. Prima diventa qualcuno, per comportati in questa maniera. -

    E sarei proceduto in avanti, senza spostarmi dal mio tragitto. Andando inevitabilmente a scontrarmi spalla contro spalla - Hai capito? - Una piccola lezione, a cui necessariamente avrei atteso una risposta affermativa.


     
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    Ospitalità Otese...


    Potrebbe essere migliore



    Il guardiano otese si dimostrò di certo pronto nel rispondermi, ma quanto a gentilezza... diciamo che era un pò latente in quel settore, vi va bene?
    Ad ogni modo, mister gentilezza da guardia sembrava essere la persona di cui avevo bisogno: era un fabbro, discepolo di "saiquantomenefregailnome" dal Paese del Ferro (e se veniva dal Paese del Ferro, immagino che ne sapesse di fare armi in metallo, non credete anche voi?), il ché era una buona notizia. Peccato che la domanda successiva mostrò una leggera ostilità, più che ospilità, da parte del tipo.
    Che poi, permettetemi di dirlo, ma se ti vedi un barbone, che ammette anche di usare il suo vestiario protettivo per riscaldarsi dormendo per strada, gli vai a sottolineare che si sporcano le mani e si imbrattano i vestiti? Ma vi pare che io sia uno che faccia caso alla propria igiene personale? Cioé, potendo probabilmente lo farei, non fino al livello di cui parlava il guardiano, ma lo farei, però non posso e di certo non ho mai avuto problemi a sporcarmi, tant'è che lo guardai un pò allibito.
    Stavo anche per rispondergli con una frase molto acuta e politicamente corretta, quando ecco che arrivò Baffetto.
    L'arrivo del suddetto baffuto mi lasciò un attimo spiazzato e mi portò a riflettere su quanto fossero strani gli otesi.
    Il guardiano era tutto fuorché ospitale, e lui doveva accogliere la gente alle Mura, pensate che bello: arrivi ad un villaggio chiedi di entrare e ti dicono, "Sì, entra pure, anche se sei una fighetta un individuo impomatato che si preoccupa di sporcarsi".
    Mentre un tizio che avevo visto una volta sola in vita mia che fa? Mi abbraccia e mi palpeggia! Nemmeno i vecchi bavosi senzatetto più anziani che vivono per le strade di Kiri!
    Mi staccai subito dall'abbraccio, andai anche a cercare i miei tekken mentre quello mi faceva domande, Se mi tocca di nuovo, un pugno ed i baffi glieli imprimo sui denti!, fu il mio primo pensiero, poi ricordai che i tekken ce li avevano le guardie delle Mura, comunque rimasi un pò sulla difensiva, mentre stavo per spiegargli che mi serviva il suo supporto per confermare davanti all'amministratore del suo villaggio sul mio aiuto, o almeno FORSE mi serviva il suo supporto, dato il gesto che aveva fatto (sarò all'antica, ma certe palpate non mi piacciono effusioni mi risultano eccessive, se non consenzienti).
    Ad ogni modo, non ebbi modo di dirglielo: il simpatico guardiano c'interruppe, dando una sonora spallata a Baffetto.
    Non ci andate leggeri con chi esprime troppe effusioni, eh? Ottimo a sapersi, Kato-sama. Tornerò comunque a prendere le mie cose ed a chiederle qualche lezione di taijutsu allora, una volta finito con Baffetto e la vostra amministrazione., esordii cordialmente, accennando un lieve inchino del capo.
    Non ho problemi a sporcarmi le mani, non si preoccupi., avrei semplicemente detto, rialzandomi dal mio inchino e portando poi lo sguardo sul tipo baffuto.
    Ora c'era da ragionare con lui.
     
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    Vera ... Ospitalità Otese


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    Ci credete voi? Credete che sia possibile che ad Oto ci fosse qualcuno che non conosceva il famoso, bellissimo, PERFETTO Dojin Riku Anaga, per gli amici, Dorian? Eppure era così, qualcuno non lo conosceva. Qualcuno credeva addirittura che i suoi modi di fare un po' particolari potessero essere una minaccia o anche solo una offesa. Ma questo accadde dopo. Dopo cosa? Dopo che Dorian potette tastare l'ossuto fondoschiena del Kiriano, ovviamente. Ossuto e poco muscoloso, ripeto, perché, probabilmente, abituato ad una vita di stenti, non poteva permettersi una buona costruzione muscolare, mancando piuttosto frequentemente di una buona alimentazione. Sarà per me inutile, smentitemi se sbaglio, ricordarvi gli innumerevoli sonetti e poemi dedicati invece al deretano del Nostro: "Il Violino delle Meraviglie", "Le colline della lussuria", "Mele Proibite" e via discorrendo. In ogni caso, Fudoh si ribellò piuttosto rapidamente dall'abbraccio dell'Anaga e parve quasi frugarsi le tasche per cercare qualcosa che tuttavia non trovava. Mentre Dorian parlava con tutta la sincerità e franchezza del mondo, con fare affabile ed ospitale il guardiano era sceso dalle mura ed aveva iniziato a parlare con lo straniero. Tante parole inutili, piene di cose poco elevate tipo l'arte del ferro e cose così ... ugh, quanta plebaggine e povertà di spirito! Fu comunque alla fine di quelle piccolezze che il guardiano rivolse la parola al Riku, probabilmente cercando di dimostrare di avere mano ferma e pugno di ferro. Dorian avrebbe preferito vedere quelle qualità in altre circostanze, magari in un ambiente chiuso ... come la sua camera da letto. Era sempre divertito dai giochetti che si potevano fare con i pugni di ferro. Kato Yotsuki, comunque, pensò bene di avvicinarsi al Pavus e con molta tranquillità, tirargli una spallata che parve non costargli neanche eccessiva fatica. Dorian voltò molti metri dietro di lui, davanti al suo ospite ed al guardiano, incapace di fare alcunché. Alzò giusto un secondo la testa, riuscendo a bisbigliare qualche sillaba. No- ... dimentich... la sua testa ricadde a terra, senza sensi.
    Se Fudoh avesse voluto chiedere qualche favore all'uomo dai baffi più belli della galassia, con tutta probabilità, lo avrebbe dovuto portare prima in ospedale a far medicare.

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