La Congrega del BoscoAdd TS per Roro

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    LA CONGREGA DEL BOSCO

    Post Primo


    Il bosco dei sussurri.
    La grande, immensa foresta che circonda il Villaggio del Suono si estende per decine di kilometri, con una vegetazione tanto fitta che in alcuni punti non lascia passare il minimo raggio di sole, inghiottendo nell'oscurità i passanti anche in pieno giorno. Pochi stolti hanno il coraggio di avventurarsi tra quegli enormi alberi selvaggi, sfidando le temibili bestie che vi abitano e le innumerevoli insidie del bosco stesso, alcune delle quali vanno aldilà dell'umana concezione.
    Seguendo il percorso indicato nella lettera inviata all'ufficio di Hebiko, il duo sarebbe dovuto uscire dal sentiero principale e dirigersi nella fitta boscaglia, proseguendo per più di un'ora per un percorso alquanto irregolare che li avrebbe portati a dover saltare tronchi spezzati, enormi radici e piccoli ruscelli, avvertendo nell'ombra, di tanto in tanto, strani versi e rumori decisamente poco umani; infine, l'audace consigliera avrebbe riconosciuto il segnale della fine del loro viaggio, un grosso e nodoso albero all'interno di una piccola radura, con il tronco largo quanto una casa, come descritto nella lettera.



    A dispetto delle probabili aspettative, non c'era nessuno ad aspettarli e non sembravano esserci segni di vita da nessuna parte; eccetto per delle tracce di sangue secco su una parte del tronco, ad altezza uomo. L'unico indizio che avevano era l'ultima frase della lettera.
    "Il sangue apre molte porte. Offritelo al veterano del bosco."
    Niente sarebbe accaduto finchè non avessero bagnato il ruvido e nodoso tronco dell'albero con almeno una goccia del loro sangue, e nel preciso istante in cui uno dei 2 lo avesse fatto, sarebbe stato istantaneamente risucchiato dentro l'albero, ed a nulla sarebbe servito provare a comunicare con il proprio compagno, perchè nessun suono sarebbe giunto all'esterno. Per un paio di istanti ci sarebbe stato solo buio, finchè i loro occhi non avrebbero ricominciato a vedere.
    Si sarebbero ritrovati in una stanza scavata all'interno dell'albero, illuminata soltanto da 2 lampade ad olio appese alle pareti, dalle quali pendevano anche diversi tipi di erbe e piante essiccate, e vasetti di vetro colmi di organi e pezzi di strane creature che galleggiavano in un liquido verdognolo; al centro della stanza, scavata nel terreno, vi era una pozza colma di un liquido nero e denso come la pece, il quale ribolliva ed emanava un fetido odore, simile ad un misto di fogna e aglio marcio, che riempiva l'ambiente, ma che stranamente non emetteva calore ed era infatti freddo. Una piccola brandina vecchia e malridotta, ed un basso tavolino ricavato da un pezzo di legno marcio annunciavano che quel luogo era abitato, ma la cosa che sicuramente non avrebbero mancato di notare, però, sarebbe stato il fatto che non erano soli.

    Pelle grigia, unghie nere lunghe non meno di 5 centimetri, capelli lunghi e sporchi, denti gialli e marci, ma soprattutto 2 orbite vuote. Questo l'aspetto della donna poggiata ad un vecchio bastone, che, malgrado fosse palesemente priva di occhi, sembrava fissare con aria compiaciuta i nuovi arrivati.
    Benvenuti, tesori.
    Avrebbe esordito la bassa donna, con una voce fredda e gracchiante, sempre sorridendo in un modo decisamente inquietante.
    Vi stavo aspettando.
    E lì, dall'altra parte della pozza ribollente, sarebbe rimasta in attesa che il duo di avventurieri si facesse avanti, osservandoli per bene e concentrandosi soprattutto sul piccolo ninja dai capelli d'oro, l'unico che sarebbe sembrato sicuramente fuori posto in quel luogo tetro e dimenticato dai Kami.
     
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    La strega


    I




    Forza, tieni il passo! Ancora ci troviamo nella parte sana del bosco! Hebiko, armata di mappa e precedendo il piccolo medico, apriva la strada verso la loro destinazione. La fitta boscaglia rendeva la zona scura e poco illuminata, costringendoli a farsi avanti grazie ad una torcia. Gli svariati richiami della rossa avrebbero impedito al genin di infilarsi nei guai prima del previsto: "non toccare quel fiore", "non respirare le spore", "non tagliare quel ramo", e via dicendo. Persino le lucciole che di tanto in tanto facevano capolino nell'oscurità erano in realtà esche di una bestia carnivora, ma in quella sezione più buia il fuoco era loro amico: la vista di quelle creature si era adattata all'oscurità, e la forte luce della torcia irritava il loro occhi al punto da farli fuggire.

    Huh. Secondo la mappa il posto è questo. Mi aspettavo una baracca di qualche tipo. La donna si guardò attorno, incerta. Controllò più volte la mappa, eppure era sicura di aver seguito la strada minuziosamente. Sbuffò, innervosendosi, iniziando a domandarsi se la mancanza del loro cliente potesse esser data da un suo ritardo. Presto o tardi, voltandosi nell'osservare l'enorme albero alla ricerca di un biglietto, o qualche indizio, notò finalmente la macchia di sangue, e la successiva scritta. Ugh! Mi toccano sempre gli stramboidi. Faccio io, forse basta solo il mio di sangue. Yukine l'avrebbe vista pungersi il dito, poggiandolo sotto la frase in modo da sporcarlo con un po' del suo sangue. Fu in quel momento che venne risucchiata nella casa della donna, purtroppo senza Yukine alle sue spalle. Oh maledizione, serviva anche il suo vero? Borbottò, già fin troppo infastidita dalle stramberie di quel posto. E' un ragazzino intelligente, saprà cosa fare. O almeno così credeva. Per lui sarebbe stato meglio arrivare in fretta, altrimenti il sangue che avrebbe usato per entrare da quella porta gli sarebbe uscito dal naso.

    Il posto era disgustoso almeno tanto quanto la vecchia che vi abitava. Hebiko storse il naso per la puzza, ma riuscì a mantenere un'espressione abbastanza neutra, dopotutto si era addestrata per quello. Yukine avrebbe probabilmente avuto più difficoltà nell'abituarsi a quel lurido posto. Un sorrisetto accennato, subito dopo il benvenuto della donna. Con permesso. Si fece avanti, incerta se girare attorno alla fetente pozza, scegliendo infine di attendere lì davanti. Consapevole di come fosse la porta d'entrata, si mostrò estremamente dubbiosa di fronte a quello stagno di pece ribollente. ...Non salteremo qui dentro. Ma ci dica pure cosa possiamo fare per aiutarla. Io sono Hebiko Dokujita, consigliera di Oto, mentre lui è il mio assistente medico. Su, presentati. Gli toccò la testa un paio di volte, due buffetti per riportarlo alla realtà. Dopo la sua presentazione, avrebbe continuato: Quindi. Quale sarebbe il nostro compito? Attese, con le braccia dietro la schiena, impaziente di iniziare. Era appena arrivata nel bosco, e già non vedeva l'ora di tornarsene a casa.
     
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    La strega delle favole


    Bosco dei Sussurri - Chapter I




    Avanzava alle spalle della consigliera, con le dita strette sulle fasce dello zaino che aveva deciso di portarsi dietro, come se quella missione nel Bosco dei Sussurri fosse una piacevole scampagnata organizzata dall'Accademia.
    La valigetta con gli strumenti da medico ciondolava lungo il fianco destro, appena dietro la wakizashi, avvolta in un fodero nero.
    Nella prima parte del viaggio, Yukine si comportò bene. Non si lamentò del freddo, dell'oscurità né del puzzo che aleggiava in alcuni tratti. Fu abbastanza astuto da non allontanarsi per seguire le lucciole che tanto amava. Si comportò come un bravo soldato. Hebiko non poteva lamentarsi. Ogni suo ordine era stato eseguito alla lettera.
    Il volto serio e attento del neo Genin nascondeva sia paura, per le creature che di tanto in tanto si muovevano nelle zone più oscure del bosco, sia eccitazione, per ciò che stava facendo a soli undici anni e a pochi mesi dalla sua promozione a Genin.

    Giunsero al punto segnalato sulla mappa dopo qualche ora di cammino.
    Davanti ai loro occhi vi era un albero gigantesco, alto come due palazzi messi uno sopra l'altro, e largo come la sua casa, poco distante dal Palazzo del Demone distrutto da Febh Yakushi.
    Non vi era nessuno ad attenderli e ciò era strano. Si guardò intorno, cercando di spingere la vista al di là dei suoi limiti, alla ricerca di qualcosa o qualcuno in attesa.

    jpg



    Perché non c'è nessuno? Avrebbe chiesto, con il volto a pochi centimetri dalla mappa che Hebiko stava consultando. Lui era bravo con le cacce al tesoro, meno a percepire la rabbia e il fastidio che ribollivano dentro la Vipera. Per sopravvivere alla missione avrebbe dovuto pareggiare presto le due abilità.
    Dobbiamo trovarlo Hebiko-sama? Si è nascosto? È una caccia al tesoro? ...Oppure...è una trappola...Uff..tutto questo cammino per niente...non ci torno a casa E continuò fino a quando la donna dai capelli rossi non notò il sangue rappreso sulla corteccia dell'albero.
    Alla vista della macchia, lunga alcuni centimetri, appena sotto a una scritta incisa sul legno che li invitava a offrire il loro liquido vitale, Yukine sbiancò.
    Non la tocchi. Il sangue porta malattie.

    CITAZIONE
    Ugh! Mi toccano sempre gli stramboidi. Faccio io, forse basta solo il mio di sangue.

    Il biondo abbassò lo sguardo sulla sua cassetta da medico. L'aprì e rovistò alla ricerca del cotone. Alzò lo sguardo per chiedergli se desiderasse pungersi con una siringa sterilizzata, ma la serpe aveva già eseguito il "sacrificio": con l'estremità appuntita di un pugnale si era ferita l'indice della mano destra e una goccia di sangue era in procinto di cadere sulla corteccia.
    Eresia per il piccolo Yukine.
    COSA FAI? TI devi disinfettare! Esclamò con la sua voce stridula, da bambino, dimenticandosi che si stava rivolgendo alla Consigliera di Oto!!!
    Oh scusa...però è importante, i germi devono essere eliminati. Lei se n'era già andata.
    Devo farlo anche io. A differenza di Hebiko, lui avrebbe perso tempo a disinfettarsi il dito. I protocolli medici non erano stati realizzati per hobby.

    [...]


    Apparve a pochi passi dalla donna, con la siringa e il cotone sulla mano destra.
    Con le dita della sinistra sul suo piccolo naso all'insù, lo sguardo del Genin scivolò su ogni dettaglio e oggetto della stanza, umida e sporca, scavata nel cuore dell'albero.
    Due lampade ad olio illuminavano l'area.
    Lungo la stanza vi erano numerose mensole, su cui erano stipate numerose ampolle. Dentro nuotavano piccoli arti, organi e pezzi di strane creature. Il bambino riuscì a scorgere un corno, degli aculei e delle zanne.
    Qui puzza.
    Non sembravano esserci aperture con l'esterno. L'odore insopportabile era imputabile al pozzo costruito al centro della stanza, colmo di un liquido denso in ebollizione, nero come la pece.
    Afferrò l'abito di Hebiko, pronto a chiederle di andare via, ma venne interrotto dall'inquilina, apparsa all'improvviso al di là del pozzo. Di umano la vecchia aveva solo la postura e i lineamenti facciali. Carnagione grigia, tendente al bianco, capelli lunghi e radi, cavità oculari vuote e mani con unghie lunghe e affilate...una strega in carne ed ossa.
    Si sorreggeva a fatica grazie a un lungo bastone in legno.
    Yukine sgranò le palpebre, intimorito. Non era l'aspetto in sé a terrorizzarlo, ma la voce gracchiante con cui diede loro il benvenuto.

    CITAZIONE
    ...Non salteremo qui dentro. Ma ci dica pure cosa possiamo fare per aiutarla. Io sono Hebiko Dokujita, consigliera di Oto, mentre lui è il mio assistente medico. Su, presentati

    La piccola spintarella alla nuca lo fece avanzare di un passo.
    Oh...sì...io sono Yukine Hinawa, Genin medico. Eseguì un piccolo inchino, come sua madre gli aveva insegnato. Gambe unite e tese, rotazione del solo busto, senza dimenticare le braccia attaccate ai fianchi.
    Lei...la indicò con il suo piccolo dito indice. È la strega cattive delle favole che mi racconta mamma prima di andare a dormire? Chiese, con fare innocente, forse intimorito da una possibile risposta affermativa.

    jpg



    Chakra: 30/30
    Vitalità: 12/12
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 300
    Velocità:  300
    Resistenza: 300
    Riflessi: 300
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 300
    Agilità: 300
    Intuito: 300
    Precisione: 300
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Inferiore × 1
    • Rivestimento Mimetico × 1
    • Lama Interna × 1
    • Kunai × 5
    • Tonico di Ripristino Inferiore × 1
    • Charkam × 2
    • Filo in Acciaio [10m] × 1
    • Cartabomba I Distruttiva × 1
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Bende Rinforzate × 1
    • Wakizashi × 1
    • Kit di Primo Soccorso × 1

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    LA CONGREGA DEL BOSCO

    Post Secondo


    L'anziana donna scrutò per bene i 2 nuovi arrivati, ma soffermandosi maggiormente sul giovane ed innocente biondino.
    Non temete, non è necessario saltare nell'ibishi. Vi dirò tutto, senza dubbio. Rispose freddamente alla consigliera, ma continuando ad osservare il suo piccolo accompagnatore, avvicinandosi lentamente a lui e rimanendo a fissarlo con aria compiaciuta ed incuriosita quando questi gli rivolse la sua strana domanda. Poi sorrise.
    Probabilmente è così. Sussurrò, prima di voltarsi ed iniziare a camminare molto lentamente intorno alla pozza.
    Io mi chiamo Shindayuri...e sono quello che voi potreste definire una strega. Tagliò corto la donna, come a voler dissipare subito i loro dubbi e non perdere tempo.
    Ma le mie consorelle non dovranno mai venire a sapere che sono entrata in contatto con degli umani. Il suono sordo del bastone sul terreno, durante le sue pause, veniva coperto soltanto dal ribollire della pozza nera.
    Io faccio parte dell'antica Congrega del Bosco dei Sussurri, e pochi sanno della sua esistenza. Il nostro scopo è interpretare il volere degli Dei ed accrescere il nostro potere per la loro beatitudine. Shindayuri si fermò al lato opposto della pozza, "fissandola" con estrema serietà.
    Ma le mie sorelle si sono spinte troppo oltre. Troppo in là sono andate, per la loro vanità e sete di potere. Nel cuore del nostro santuario hanno cominciato a preparare un Ibishi particolare...sfruttando forze maligne incontrollabili che mai erano state utilizzate. Tornò a guardare, col suo volto privo di occhi, i 2 ninja, sorridendo macabramente, per poi riprendere la spiegazione con la solita voce gracchiante come quella di un corvo.
    La magia richiede sempre un prezzo. La magia oscura richiede un prezzo alto. E questa magia in particolare...richiederà un prezzo enorme. Se non verranno fermate, metà del Paese delle Risaie verrà spazzato via e le anime di tutti quelli che moriranno...finiranno in un luogo di sofferenza eterna...per la gioia delle mie sorelle.
    Al minimo cenno di paura o sconcerto nel volti dei giovani ragazzi, il suo sorriso si sarebbe fatto più ampio.
    In tutta onestà, non mi stanno a cuore le vite degli umani...ma non credo che questo sia il volere degli Dei. Questo tipo di magia è stato proibito dalla nostra e le altre Congreghe del continente, e un motivo c'è. L'Ibishi che hanno intenzione di creare donerà loro un potere così grande che gli permetterà di poter decidere le sorti del Mondo Intero...e nessuno deve poter accedere ad una simile magia.
    Sfortunatamente...essendomi dimostrata contraria, non hanno condiviso con me i dettagli della sua creazione e sono stata bandita dal santuario. Ecco perchè ho chiamato voi.

    Ed il suo "sguardo" andò a posarsi di nuovo insistentemente su Yukine, il quale, anche senza la presenza fisica degli occhi della donna, avrebbe sentito distintamente, fin dentro le viscere, che quell'essere lo stesse fissando.
    Vi condurrò al santuario...dove potrete scoprire come si esegue il rituale e fermarlo prima che venga terminato. Sempre se ve la sentite.

    Se nessuno dei 2 avesse avuto altri dubbi o domande da porre a riguardo, prima di condurli alla loro ultima meta, la strega avrebbe fatto lei una richiesta.
    Un momento. Non può entrare chiunque nel Santuario. Se volete scoprire se ne siete degni, gettate un vostro capello nell'Ibishi.
    Era un passaggio fondamentale su cui Shindayuri non avrebbe accettato obiezioni, se avevano intenzione di proseguire con la missione. Nulla sarebbe successo quando Hebiko avesse gettato un proprio capello nel liquido melmoso, ma fu nel momento in cui quello biondo sfiorò la superficie nera, che quella cessò immediatamente di ribollire, placandosi ed assumendo una sfumatura grigia come se fosse divenuta di ghiaccio.
    Bene...questo basterà... Concluse la donna, sorridendo ancora mentre scrutava il piccolo Yukine.
    Uscire dalla casa-albero si rivelò più semplice del previsto, dato che bastò riattraversare il punto in cui erano passati per ritrovarsi catapultati fuori, e da lì la vecchia li condusse di nuovo nel bosco, attraverso un sentiero molto piccolo e ben nascosto dai cespugli. Attraversarono un guado su un piccolo ruscello e poi discesero il terreno sdrucciolevole fino a giungere ad un lago avvolto nella nebbia.
    L'acqua era torbida e piatta come una tavola, e sulla loro sponda vi era una piccola barchetta a remi. Dobbiamo attraversarlo. E fate silenzio. Non è mai una buona cosa, disturbare l'acqua. Avrebbe aggiunto la strega, con un sussurro. Una volta saliti, avrebbe lasciato che uno dei 2 ragazzi, sicuramente più forti di lei, avesse usato l'unico remo disponibile per condurre la barca sull'altro versante.
    Non ci sarebbe voluto molto, in quanto la nebbia che oscurava la vista avrebbe fatto sembrare il lago più grande di quanto invece non fosse, ed una volta giunti dall'altro lato, si sarebbero ritrovati davanti una parete di grandi mattoni ricoperta di muschio, e sovrastata da un enorme albero che la avvolgeva con le sue radici.
    Per entrare...immagino sappiate cosa fare. Ridacchiò la strega, attendendo che i 2 offrissero il proprio sangue alla parete, come avevano già fatto con il tronco in precedenza, ed una volta che entrambi ebbero bagnato i mattoni col proprio prezioso liquido vitale, avrebbero visto aprirsi davanti a loro un passaggio dalla forma di una bocca demoniaca, come se fosse sempre stato davanti ai loro occhi.
    Fate presto. E cercate di non morire. L'anziana donna ridacchiò di nuovo, e nel momento in cui i ragazzi avessero oltrepassato l'ingresso per addentrarsi nel lungo tunnel, immerso in un'oscurità quasi innaturalel'oscurità assorbe la luce, la Percezione è ridotta di 3, non avrebbero più trovato traccia della presenza di Shindayuri, la quale sarebbe parsa essersi volatilizzata all'istante.
    Entrata

     
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    Il principe e la valchiria


    II




    Yukine era impaziente, come molti bambini della sua età. Anche ad Hebiko capitava di tanto in tanto, ma sapeva razionalizzare per capire quando fosse il momento di fare un passo indietro e mantenere la calma. Calma che avrebbe salvato il bimbetto dai suoi attacchi di rabbia, visto quanto sembrasse deluso da quella missione e come puntasse i piedi pretendendo di finirla in qualche modo. Oh, lo scopriremo presto, ma a giudicare dagli indizi penso che sia solo un buffo modo per tenere alla larga visitatori indiscreti. Ridacchiò sentendo gli ordini del piccoletto, vedendolo rovistare nella sua valigetta, ma ignorando il suo consiglio. Aveva già subito attacchi meno igenici, come quel cadavere in putrefazione che era esploso cospargendola di sangue e frattaglie da capo a piedi. Oh dottore, cosa fare senza di lei! Commentò, con un tono degno di una soap opera. E poi svanì, risucchiata nell'abitazione della strega.

    Il ragazzino la seguì rapidamente, e lei lo aspettò con la mano in vista, permettendogli così di disinfettarla come voleva. Dopotutto lo aveva chiamato per fare il medico, doveva quantomeno assecondarlo il più possibile. Sembrava sopportare piuttosto bene i suoi strilli, perlomeno quando relativi al suo compito. Sì, non farebbe male aggiungere una finestra o due. O del deodorante. Era in quel postaccio da pochi secondi e già sperava di non doverci rimanere ancora per molto.

    AL sentir parlare di strega roteò gli occhi, sorridendo poco dopo con accondiscendenza. La "magia" di cui parlavano i racconti di fantasia non era che un modo più semplice per spiegare il funzionamento di chakra, abilità ninja e sigilli. Il suo nominarsi tale le dava modo di credere che fosse un'esperta in illusioni e fuuinjutsu, e probabilmente in grado di creare potenti tonici. Se si fosse mostrata affidabile nella sua follia, probabilmente una risorsa da tenere d'occhio. Non mi definirei esattamente umana... Ma come vuole, non siamo due tipi chiacchieroni. E nel dirlo fissò Yukine con uno sguardo che parlava da solo. Aprire bocca sull'argomento avrebbe portato solo guai, e non poteva fidarsi ciecamente della bocca larga di un bambino.

    Ascoltò con attenzione la spiegazione del problema. Da come ne parlava e dalle intuizioni precedenti, doveva trattarsi di un potente rituale che sfruttava chissà quali fuinjutsu. Si maledì per non essere un esperta nel campo, preferendo conoscenze più fisiche. Non potè non notare con quanta insistenza la donna osservava il piccoletto. La Vipera sapeva bene cosa significasse doversi difendere da sola in giovane età, in quella selva che erano le periferie di Oto. E di certo non avrebbe permesso che un membro del suo team subisse alcun tipo di angheria. Portò un braccio sulla spalla di Yukine, spingendolo verso di sè, mentre dedicava un largo sorriso alla strega. Naturalmente. Non abbiamo fatto tutta questa strada per tornarcene a casa. Fermeremo questo rituale e torneremo a casa felici e contenti, insieme. Come nelle favole. Un piccolo incoraggiamento per il ragazzino, ed un vago avvertimento per la donna di fronte a loro. Yukine era sotto la sua protezione.

    Leggermente infastidita dal secondo "rituale" al quale dovette partecipare, si staccò un capello, gettandolo come da lei ordinato. La reazione con quello di Yukine però fu insolita. Huh. Iniziò a domandarsi se aveva fatto bene a portarlo con sè. Dovettero attraversare il lago grazie ad una piccola barca, e quando la Vipera si posò all'interno del mezzo, attendendo che qualcuno facesse qualcosa, iniziò a capire a chi sarebbe toccato remare. Ugh! Non mi pagano abbastanza per questo. Borbottando, avrebbe guidato la barca fino a destinazione.

    Una maestosa ed inquietante entrata li attendeva. La vecchia lasciò intendere che avrebbero avuto bisogno dello stesso rituale per entrare, facendo nuovamente borbottare la donna. Il vostro piano è quello di dissanguarci una goccia alla volta? Roteò gli occhi, rendendosi conto forse anche grazie a Yukine che forse stava esagerando. Per quanto lei stessa fosse una creatura tenuta in piedi da dei serpenti, sembrava non sopportare le stramberie. Va bene, va bene. Ad ognuno le sue abitudini. Sù, pensa a disinfettare tu, prima che ti senta strillare di nuovo. Gli porse la mano, ordinandogli di eseguire il rituale insieme. Dopo aver aperto la porta, la vecchia strega sparì alle loro spalle, e l'oscurità si fece più intensa. D'accordo Yukine, andremo a fondo a questa faccenda. Vedi di restarmi appiccicato, intesi? Non voglio perderti di vista un solo secondo. Aspettando che lui si aggrappasse al suo braccio o alle sue vesti, iniziò ad avanzare con cautela in quel tunnel oscuro, sperando che Yukine potesse illuminarlo meglio con qualcosa.
     
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    La confraternita


    Bosco dei Sussurri - Chapter II



    Vuoi il cerotto? Chiese con gentilezza e professionalità. Tra le sue manine aveva una striscia sterile lunga pochi centimetri, con un po' di cotone nel mezzo. Avrebbe dovuto decidere subito se accettare il dono perché la strega era apparsa e la sua attenzione si sarebbe focalizzata su di lei.

    Alla sua domanda infantile, ella affermò di essere una strega, di nome Shindayuri, appartenente a una famiglia di malvagie signore.
    Intimorito dai frequenti sguardi della donna priva di occhi, la manina di Yukine strinse il vestito di Hebiko, senza strattonarlo. Quelle cavità nere prive di occhi lo mettevano a disagio. Che volesse cucinarlo? Conosceva fin troppe favole e le streghe non avevano mai meritato la fiducia dei protagonisti.
    Hebiko non sembrò accettare di buon grado l'essere stata definita un "umana". Il ragazzino non disse nulla a riguardo né notò lo sguardo bruciante della consigliera. Fissava la vecchia come ipnotizzato, o forse aveva imparato a concentrarsi esclusivamente sulle minacce.
    Ascoltò ogni parola di Shindayuri, pronunciate con una preoccupazione che stonava con il suo aspetto da film horror.
    Parlò di una congregazione segreta, interna al villaggio di Oto, i cui obiettivi erano principalmente due: interpretare il volere degli Dei e accrescere il loro potere. E come ci si poteva attendere, qualcuno di loro aveva ritenuto giusto spingersi oltre, alla ricerca di un potere che andava al di là di ogni limite, qualsiasi fosse il costo richiesto.
    Più e più volte reagì alle informazioni sgranando le palpebre.
    Avrebbe voluto stringere l'abito della Vipera anche con l'altra mano, ma cercò in tutti i modi di apparire coraggioso, con scarsi risultati. Seppur intimorito dagli "sguardi" insistenti della strega e dall'idea che metà Paese del Riso venisse spazzato via, Yukine elaborò le informazioni ricevute. Nulla di comparabile alla capacità di Hebiko di tracciare una lista di abilità in possesso della strega.
    E non l'hanno uccisa? Domandò, incuriosito dalla "bontà" delle altre streghe.

    Hebiko lo spinse a sé, appoggiandogli il braccio sulle spalle. Sorpreso dal comportamento della donna, dapprima s'irrigidì come un pezzo di legno ma poi, pian pianino, si sciolse, come un gelato al sole, e ricambiò quel gesto di protezione con un sorriso.
    Quando la strega chiese di buttare un capello nell'Ibishi, egli seguì l'esempio di Hebiko. Non ebbe problemi a staccarsi un capello e a gettarlo nella pozza, in ebollizione al centro della stanza. A contatto con il "sacrificio", la melma smise di bollire e cambiò colore, passando dal nero puro al grigio antracite.
    Cosa significava quel cambiamento? Le attenzioni si fecero più insistenti.
    Io...io...non sono degno? Chiese, con voce tremolante.

    Al di là del risultato ottenuto, uscirono dall'albero e dopo una breve camminata nella fitta nebbia raggiunsero una piccola imbarcazione a remi. Ci pensò Hebiko a remare e non sembrò prenderla bene, solo che, a dispetto di quanto avesse creduto, avrebbe dovuto farlo con uno Yukine attaccato alle costole. Aveva ancora paura della bizzarra donna che sedeva di fronte a loro, ma più il tempo passava, più si sentiva di poter interagire con essa, dando voce ai mille pensieri che affollavano la sua mente.
    Non pensò minimamente di infilare un dito nell'acqua. Il suo aspetto torbido non prometteva nulla di buono.

    jpg


    Se fossero contro di loro...i vostri Dei potrebbero aiutarci no? Si rivolse alla strega, con le mani sopra le sue piccola ginocchia.
    Non fu necessario molto tempo per raggiungere l'entrata, costituito da un muro di mattoni ricoperto di muschio umido, sorvegliato e protetto da un albero che s'innalzava dietro di esso.
    Ma se vi vengono a tagliare gli alberi? Non sanno che abitate lì. Una parte di sé aveva già intuito quanto gli alberi fossero importanti per la confraternita.
    Quando capì che la strega li avrebbe abbandonati lì, Yukine intervenne, infastidito da quella ritirata.
    Perchè rimani qui? Non ci vieni a dare una mano? Bofonchiò, arrabbiato. Forse, non ci sarebbe stato modo di convincerla a proseguire con loro.
    Non moriremo. Lei è tanto forte e potente E indicò Hebiko, consigliera di Oto, in attesa della sua medicazione, che arrivò dopo aver estratto cotone e alcool. Sarebbero entrati insieme, nello stesso istante.

    Si ritrovarono in una specie di tunnel immerso nell'oscurità. La prima mossa di Yukine fu tracciare due sigilli sul braccio, utili in caso di pericolo. [TA]1 Basso +10
    La Vipera era al suo fianco.



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    LA CONGREGA DEL BOSCO

    Post Terzo - Interpost

    Mentre viaggiavano sulla piccola barchetta, sulle placide acque del piccolo lago, il giovane otese fece una domanda che suscitò una piccola risata nell'anziana e decrepita donna, la quale era già intenta a fissare quello che sembrava essere per lei uno spuntino succulento.
    Mh mh mh mh non è tanto facile ricevere l'attenzione degli Dei, mio giovane figlio dell'inverno. Disse, continuando a guardarlo negli occhi, sebbene lui non potesse ricambiare lo sguardo. Una semplice frase buttata lì? Ma se uno di loro si dovesse davvero adirare...nessuno potrebbe dirsi davvero al sicuro dalla sua collera.
    Il ragazzino suscitava più che una lieva ilarità nella vecchia, la quale gli ripetè di essere stata bandita dal santuario, quando questi le chiese perchè non volesse accompagnarli all'interno, ed una volta che furono entrati, sarebbe stato certo che non avrebbe udito la sua voce per un bel po'.


    L'oscurità li avrebbe avvolti per meno di un minuto, in quanto, poco dopo, in lontananza poterono vedere una fioca luce rossastra alla fine della galleria.
    Qui, si sarebbero ritrovati in un'ampia sala, di circa 10 metri di larghezza, con un grande marchio disegnato sul pavimento di nuda pietra, un sigillo che difficilmente avrebbero potuto riconoscere.

    Yevon

    A parte quello, però, e le 5 candele ancorate alle pareti che li circondavano, la stanza circolare gli sarebbe apparsa completamente vuota, se non fosse stato per le altre 4 gallerie che gli si stagliavano davanti. Quattro volti demoniaci scavati nella pietra, completamente identici a quello da cui erano appena sbucati fuori e la cui bocca formava l'ingresso di una galleria che conducevano chissà dove, anch'esse avvolte in un'oscurità innaturale.




    Cosa avrebbero fatto dunque? Di certo non sarebbero potuti tornare indietro, perchè se avessero provato a ripercorrere il tunnel da cui erano passati, dopo aver passato un altro minuto nel buio totale, si sarebbero ritrovati davanti la stessa vista di poco prima: 4 tunnel identici in una stanza circolare e illuminata soltanto da candele, ma stavolta sarebbero apparsi dalla parte opposta del simbolo sul pavimento. Erano in trappola e ancora non lo sapevano.


    BENVENUTI NELLA PROVA DEL SANTUARIO


    Qui sotto vi ho inserito una piccola mappa indicativa per farvi capire come sono disposte le gallerie e le ho numerate per rendervi più facile fare programmi. Voi entrate dalla galleria 1, ma se provate a ripassare da lì, avrete la vista dalla galleria 4. Vi consiglio comunque, per ogni mossa che farete, di prendere appunti e farvi un vostro schemino. Vi servirà :guru:

    Galleria



    Edited by Yusnaan - 4/7/2020, 00:20
     
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    Bosco dei Sussurri - Chapter III



    Immerso nell'oscurità del tunnel, con Hebiko al suo fianco, Yukine mantenne calma e sangue freddo.
    In caso di pericolo avrebbe potuto aggrapparsi al suo abito in meno di un secondo, ma non lo avrebbe mai fatto, perché sapeva di dover dimostrare di essere un abile e coraggioso ninja. Senza la megera alle calcagna, il ragazzino si sentì sollevato. Lo sguardo di lei era freddo, glaciale e lasciava spazio alla sua immaginazione, la quale riusciva a spingersi ben oltre i suoi undici anni di età. Era nato ad Oto, conosceva il villaggio e solo un anno prima aveva assistito alla proclamazione del Kokage, con annessa consegna dei sigilli (molto traumatica) e la minaccia di Febh di far saltare in aria mezzo quartiere.  

    Avanzò senza proferir parola, concentrato come mai lo era stato prima. Non ci sarebbe stato spazio per scherzi o battute.
    Erano in territorio nemico e chiunque si nascondesse in quel luogo spettrale doveva essere neutralizzato di sorpresa. Passo dopo passo, con la mano in prossimità dell'elsa della wakizashi che ondeggiava al suo fianco, Yukine riuscì a intravedere una luce in lontananza. Seguendo per filo e per segno le indicazioni della Vipera, forse ignara del sigillo tracciato sul corpo del bambino, essi raggiunsero la sorgente della luce. Si ritrovarono in una stanza piuttosto ampia, scavata nella roccia, con quattro aperture davanti a loro e uno strano simbolo disegnato a terra. Alle pareti vi erano cinque candele.
    Se Hebiko avesse voluto procedere in una delle quattro strade, il neo Genin avrebbe eseguito le sue indicazioni, altrimenti, nei primi momenti di perplessità generale, egli avrebbe camminato attorno al disegno, in senso orario.
    Qui c'è un occhio. Ci possono osservare da qui?Sussurrò ad Hebiko, indicandolo.
    Dici che...dobbiamo donare il nostro sangue? Perché farlo? Avrebbe aperto un altro passaggio?
    Oppure potrei cancellare questo simbolo...o anche solo coprire l'occhioLa scelta di cosa fare era nelle mani della collega. Non avrebbe avuto paura a percorrere una delle gallerie, donare il proprio sangue (con pre-disinfettazione) o a manomettere quel sigillo. 

     

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    III




    L'insolita professionalità del ragazzetto, unita al suo faccino tondo e fin troppo giovane per un tono simile, avevano il giusto mix per far sorridere la Vipera, che se la rideva di nascosto. Non lo so, dottore. E' necessario? No, non le sarebbe servito quasi a niente. Ma lei non era di certo un medico, che poteva saperne.

    La rossa spinse Yukine in avanti, quando la pozza reagì in modo differente dal suo, terribilmente diffidente. Al contrario. Commentò, mentre con sguardo fermo sibilava contro la strega. Chiaramente il biondino era l'ingrediente mancante, e non sapere se la sua presenza fosse sufficiente, o se servisse un sacrificio completo, la rendeva tesa. Sei così buono che purificheresti una palude con lo sputo. Sei sicuro di essere otese, tu? Non poteva certo mettergli addosso il dubbio che aveva. Fortunatamente, era la paura stessa a permettergli di restarle abbastanza vicino da poter reagire in tempo.

    Certo, averlo appiccicato al fianco mentre cercava di remare era più scomodo che altro, costringendola a faticare il doppio mentre il bimbetto faceva del suo meglio per nascondersi dietro lo smilzo corpicino della Vipera. Questa non si trattenne dal borbottare come dovesse sempre fare tutto da sola, e che nella lettera non c'era scritto da nessuna parte del lavoro extra che le toccava. Perlomeno avrebbe scaricato la tensione senza rischiare di uccidere il cliente o terrorizzare a morte il fin troppo puro Yukine.

    Hebiko roteò gli occhi nel sentire le fesserie sugli Dei. Non credeva nella loro esistenza. Era certa che esistessero persone e creature con poteri talmente al di fuori del normale da poter essere definiti tali... ma questo avrebbe significato ammettere che faceva da babysitter ad un semi-dio troppo pigro per gestire il suo stesso villaggio. Quelli a cui dedicavano preghiere e sacrifici non erano altro che demoni o entità molto potenti... ma non di certo immortali. Diede qualche patta al biondino, cercando di calmarlo. Beh, per te è piuttosto difficile far arrabbiare qualcuno. Perciò, il problema non si pone. Per il problema dell'invasione di tagliaboschi, la vedeva come una cosa molto difficile. Dolcezza, siamo nel mezzo del bosco dei sussurri. Nessuno è così stupido da rischiare la sua vita per un po' di legna marcia. Non si faceva certo problemi nel criticare il luogo Natale della strega.


    La vecchia li abbandonò all'entrata del santuario. Yukine protestò, inutilmente. Hebiko si irrigidì sentendo quanta fiducia il giovane aveva in lei. In parte la gonfiava d'orgoglio, ma ora aveva la responsabilità di terminare quella missione in modo impeccabile. Tutto per guadagnarsi la fiducia e il rispetto di un marmocchio. Iniziò a pensare del perchè non si fosse presa più tempo per cercare il suo compagno di viaggio. Sù, andiamo. Tieni gli occhi ben aperti. Ed infine, seppur riluttanti, entrarono.

    Fortunatamente l'oscurità svanì in fretta, rivelando loro il posto in cui si trovavano: una sala con cinque corridoi, ed un grosso marchio al centro della sala. Forse un fuinjutsu, materia nel quale la Vipera era tristemente ignorante. Hmph. D'accordo... Rimase ad osservare la sala per qualche minuto, valutando il dafarsi. Yukine agì per primo, osservando come nel simbolo fosse nascosto quello che sembrava un occhio. Ha funzionato fino ad ora, perchè no. Donare sangue sembrava la cosa più ovvia. E forse, proprio per quello, sbagliata. Prima di avvicinarsi per compiere quel piccolo rituale, segnò l'entrata dalla quale erano usciti incidendo una X sul pavimento, usando un kunai come penna molto rozza. Avrebbe risposto se il biondino chiacchierone avesse posto qualche domanda: Segnare l'uscita è sempre importante. Potrebbero esserci altre stanze uguali a questa per confonderci. Seguì la sua idea di donare il sangue. Se nulla fosse successo, gli avrebbe detto di eseguire la sua idea: Se vuoi accecarlo col sangue temo te ne servirà un po' troppo. Hai altro con cui... hmm... Oscurargli la vista? Forse coprirlo con qualcosa difficile da rimuovere poteva aiutare. Dubitava che il sigillo stesso si potesse rovinare grazie alla mera forza bruta. Per quel poco che sapeva sui fuinjutsu, era che rimuoverli richiedeva un esperto in materia.

    L'idea che li stessero osservando la rese più tesa. Continuava a guardarsi attorno, tenendo l'attenzione al massimo, sospettando trappole o inghippi. Proviamo ad andare di qui. Con il ragazzetto appiccicato addosso, intraprese il corridoio sulla destra, camminando fino a che non raggiunsero una stanza identica a quella. Ugh. Hai visto, te l'ho detto, siamo in una stanza ugua- Controllò i pavimenti delle uscite, quasi per scaramanzia. E se avesse trovato il suo segno, sarebbe rabbrividita. ...Hm. Lo avrebbe ispezionato più attentamente, ma non c'erano dubbi, era il suo. Si soffermò per un attimo a pensare, per poi segnare numericamente tutte le stanze. Devono esserci dei corridoi comunicanti. Quindi, dobbiamo solo scoprire quale numero porta all'uscita. E così, uno alla volta, avrebbero percorso tutti i corridoi, probabilmente terminando in ogni caso nella stessa stanza. Avrebbe iniziato a segnare l'uscita con una lettera, mostrandosi però sempre più tesa ogni volta che rivedeva quella maledetta stanza. Andiamo lì. Sentenziò, indicando l'entrata. Trattenne il respiro durante tutta la camminata, scoprendo con orrore che persino l'uscita ora comunicava con quella stanza. UGH! Maledizione! Lo sapevo che quella strega usava le tattiche ninja più codarde! Il fuinjutsu doveva aver creato una sorta di loop da risolvere. Sempre che la stanza in cui finivano fosse una sola, e non multiple. In quel caso, segnare tutte le porte si sarebbe rivelato più complesso, ma avrebbe potuto deciderlo solo dopo aver testato con mano i vari corridoi.
     
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    LA CONGREGA DEL BOSCO

    Post Quarto



    Il silenzio della stanza era interrotto da nient'altro che le loro voci, i cui eco si perdevano negli apparenti infiniti corridoi che li circondavano. Ma l'idea di Yukine parve cambiare le cose, e infatti, nel momento in cui i 2 donarono il proprio sangue al marchio...il pavimento fu macchiato per sempre di rosso. Eh sì, le macchie di sangue sono difficili da togliere. E a parte quello, il loro gesto non portò ad altro che ad uno spreco di prezioso liquido rubicondo.

    Al contrario, l'idea di Hebiko di segnare con una X la galleria da cui erano passati, si sarebbe rivelata molto utile. Quando varcarono la prima galleria, dopo un breve tratto avvolto nell'oscurità, si ritrovarono difronte ad una porta di pietra con le fattezze di un volto orripilante di un volatile mostruoso, sigillata e senza serrature, illuminata scarsamente da un'unica candela quasi consumata che giaceva lì vicino. Anche qui, a niente sarebbe servito un sacrificio di sangue e quasi certamente non avrebbero avuto la forza o le armi necessarie per abbatterla o forzarla, ed anche perlustrando in giro non avrebbero trovato niente che potesse essergli utile. Tornare indietro sarebbe stata l'unica scelta sensata, e grazie al segno sul pavimento (ed al sangue in mezzo alla stanza) avrebbero potuto orientarsi e segnare numericamente ogni galleria.

    Anche la galleria numero 4 terminò molto presto, ma al posto di una strana porta sigillata, sarebbero arrivati al cospetto di un vecchio e malconcio piedistallo di legno, su cui era poggiato un puzzolente e consunto cuscino nero, e sopra di questo, stonando completamente con il resto, era poggiata una splendente sferaSfera-Rossa di cristallo rosso, grande quanto un pugno.

    Nella galleria numero 3, invece, si sarebbero ritrovati difronte ad una nuova parete di pietra, ma decisamente diversa dalle precedenti. Questa, infatti, era decorata con un grande volatile bluArticuno dipinto sopra, e in ognuna delle ali vi era una piccola cavità rotonda: una era vuota, ma senza neanche un granello di polvere all'interno, al contrario di tutto il resto dell'ambiente circostante, mentre nell'altra cavità era poggiata una sferaSfera-Blu di cristallo blu. Al suo interno vibrava una fioca scintilla di luce dello stesso colore, che però bastava a far brillare la sfera di uno sfavillio quasi ipnotico, il quale sarebbe svanito all'istante, se la sfera fosse stata rimossa dalla propria cavità.

    Alla fine della galleria numero 2, altro non avrebbero trovato che un busto di marmo, alto circa mezzo metro e poggiato su una colonnina rovinata, rappresentante una creaturaOni con un occhio solo, e alle sue spalle, incise nella parete umida e muschiosa, vi era un breve testo.
    "Onore e Gloria a Jun,
    Dio della fortuna e della ricchezza.
    Tramuta in oro tutto ciò che vedi sul nostro cammino
    e divora i nostri nemici nelle tue divine fauci."

    Se alla fine del giro, avrebbero voluto passare per la galleria numero 1, dopo il solito breve tratto al buio, sarebbero sbucati dalla galleria numero 4. O almeno così sarebbe sembrato, perchè sul pavimento non ci sarebbe stata alcuna traccia di sangue o segni abbozzati dalla consigliera di Oto.


    ROUND DUE


    Se qualcosa non vi è chiaro, chiedetemi pure, ma nel frattempo vi consiglio di prendere appunti XD
     
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    Bosco dei Sussurri - Chapter III



    Gocce di sangue gorgogliarono dal piccolo taglio che si era inflitto sul palmo della mano destra. Esse seguirono il profilo del polso e poi si schiantarono sul pavimento in pietra, macchiandolo. Dolorante, Yukine si guardò intorno, speranzoso di assistere a qualche mutamento della stanza, mentre con l'altra mano provvedeva a chiudersi i lembi di pelle squarciati dal kunai. [TB]Consumo Basso
    Non accadde nulla e il dolore si trasformò in fastidio.
    Sbatté il piede a terra e mise il broncio, allontanandosi dalla chiazza rossastra che si era allargata sotto di lui. Al fianco dell'amministratrice non si sentiva giudicato, ma non voleva sfigurare e commettere alcun errore. Ci teneva al giudizio della Vipera.

    CITAZIONE

    Se vuoi accecarlo col sangue temo te ne servirà un po' troppo. Hai altro con cui... hmm... Oscurargli la vista?


    No. Rispose seccato. Era chiaro che fosse arrabbiato con se stesso.
    Insieme entrarono nella prima galleria a destra. Dopo pochi passi vennero inghiottiti dal buio e per diversi metri il neo Genin camminò senza l'ausilio della vista. Alle spalle di Hebiko, che lo precedeva di un metro, Yukine avanzò basso, guardingo, con la mano destra sull'elsa della wakizashi. Si sforzò di sostituire il senso annullato con l'udito e l'olfatto, ma ci sarebbero voluti secoli prima che il ragazzino fosse stato in grado di percepire un nemico nell'ombra.
    Raggiunsero un blocco di pietra umida su cui era stato scolpito il volto mostruoso di un volatile, munito di becco e altri dettagli. La scultura era illuminata da una tenue fiamma che danzava sopra una candela consumata.
    Perché un volatile? La vecchia strega non aveva mai menzionato a un Dio dal volto di uccello come quello che aveva davanti, munito di becco e con due orecchie quasi inesistenti. Era quello uno dei loro Dei? Glielo avrebbe chiesto se la signora fosse rimasta lì con loro, invece, aveva deciso di ritornare nella sua strana dimora. Salvo idee da Hebiko, Yukine si sarebbe arreso subito all'idea di tornare indietro.

    Ritornati nella sala, Hebiko decise di numerare ogni galleria. Yukine approvò quella mossa, ma si limitò ad annuire in modo quasi impercettibile. Ora dovevano scegliere quale strada intraprendere.
    Fece fare tutto alla Vipera. Il broncio era quasi scomparso ma aveva bisogno di tempo per superare l'umiliazione e recuperare fiducia in se stesso.

    [Stanza 4]



    Stesso cunicolo del tunnel precedente. Stavolta ciò che apparve davanti al duo fu un piedistallo in legno marcio, su cui qualcuno aveva appoggiato un cuscino così nero da confondersi con l'oscurità. Sopra, lucente come una stella, vi era una sfera rossa.
    Yukine la fissò a lungo, curioso e intimorito. Voleva afferrarla ma non si fidava di quel rosso acceso. Tuttavia, con tutte quelle gallerie che si aprivano nella stanza centrale, il Genin temeva di dover tornare indietro e perdere tempo prezioso per fermare il rito delle streghe.
    Possiamo prenderla? Chiese ad Hebiko. Forse ci servirà da qualche parte. Non lo so. Le piccole labbra del bambino tremarono.
    Se avesse ricevuto una risposta affermativa, il Genin l'avrebbe toccata prima con un dito, poi nel caso in cui sarebbe sembrata sicura, l'avrebbe afferrata con entrambe le mani.

    [Stanza 3]



    Nel passaggio tre, dopo l'ennesimo tratto di oscurità in cui si immerse di controvoglia, il giovane Yukine vide una nuova parete emergere dalle tenebre, questa volta diversa dalla prima. Sui mattoni umidi vi era il rilievo di un uccello con le ali aperte e distese verso l'alto. Sulla sommità di ciascun'ala vi era una cavità di forma sferica. Se a sinistra non vi era nulla, nell'altra brillava una sfera azzurra, molto simile a quella rossa.
    Eccitato alla vista del secondo globo, Yukine si affrettò a scrivere "stanza con il grande uccello" sotto la scultura, servendosi di un altro dei suoi kunai. Non era la più felice delle frasi, ma l'undicenne aveva il dono dell'ingenuità.
    Guarda! Esclamò poi, sorridente. La sfera azzurra aveva scalfito l'ultima traccia di tristezza per l'errore che aveva commesso prima. Ora era felice, quasi allegro, specie se nella stanza 4 fosse stato in grado di convincere Hebiko a prelevare la sfera rossa.
    Possiamo mettere la rossa lì dentro, no? Assomigliava a un gioco che aveva a casa e che sua madre gli aveva acquistato due anni prima. Solo perché il venditore glielo aveva scontato.

    [Se nulla fosse accaduto]


    Mmhh dove possono essere andate le streghe? Chiese ad alta voce, con lo sguardo sull'apertura circolare sotto cui Hebiko aveva scritto il numero 2. Da qualche parte, le donne dovevano essere andate. Nella stanza oltre la galleria due si ergeva una statua in pietra di un mostro possente, con un occhio solo, grande almeno la metà della sua testa. Di primo acchitto, Yukine rabbrividì, poi la sua parte analitica prese il sopravvento e si tranquillizzò. Se fosse esistita un'entità del genere, il suo campo visivo sarebbe stato molto ridotto.
    Su una specie di targa realizzata sul piedistallo che sorreggeva il peso del demone, vi erano le seguenti parole:

    CITAZIONE

    Onore e Gloria a Jun,
    Dio della fortuna e della ricchezza.
    Tramuta in oro tutto ciò che vedi sul nostro cammino
    e divora i nostri nemici nelle tue divine fauci.


    Lesse le parole ad alta voce.
    Sono questi i loro dei. Sospirò. Pensi sia una buona idea rubare questa statuina? Chiese, curioso di sapere cosa fosse accaduto se l'avessero distrutta.

    [...]


    Presa la galleria 1 nel tentativo di ritornare indietro, il duo otese si sarebbe trovato davanti a una stanza identica a quella che si erano lasciati alle spalle. Cinque cunicoli, stesso occhio al centro ma nessuna scritta né macchia di sangue.
    Mannaggia...io odio i labirinti. Piagnucolò.

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    IV




    Hebiko osservò il biondino alle prese con la sua prima delusione. Sogghignò, coprendosi leggermente la bocca con una mano. La cosa sembrava averlo turbato più del previsto, a giudicare dalla reazione non sembrava essere abituato ai fallimenti. Dopotutto era ancora giovane, e la Vipera stessa avrebbe presto dimostrato di avere lei stessa problemi nell'accettare che le cose non andassero come previsto.

    Le gallerie vennero marchiate, ma era comunque difficile tenere tutto a mente. Portando una mano ad una tasca nascosta delle sue vesti, ne avrebbe estratto un piccolo taccuino. Sfogliando alle pagine alla ricerca di una bianca, Yukine avrebbe visto svariati disegni e descrizioni, riconoscendo alcuni di essi come le creature e la vegetazione viste nei pressi del bosco dei sussurri. Altre erano a lui sconosciute, forse appartenenti ad una zona più interna del bosco stesso. Ogni pagina era ricca di appunti su quella specifica creatura, tutte scritte a mano e dettagliate in modo da essere riconoscibili a prima vista. Va bene, iniziamo a fare un po' di ordine. Un click, e con la penna iniziò a disegnare ciò che sapeva di quel luogo, cercando di connettere le gallerie ai luoghi da cui erano sbucati, con la speranza di trovarvi un pattern, una regola. Iniziò a scrivere qualche appunto, incerto a giudicare dal punto di domanda finale, dove si chiedeva se l'entrata e l'uscita di ogni corridoio fossero in realtà controllate da dei sigilli che li avrebbero teletrasportati senza che se ne rendessero conto, rendendo così il cercare di dare un senso a quei corridoi inutile. Ma avere quella risposta li avrebbe comunque portati a fare un passo avanti. Avrebbe risposto a qualsiasi domanda di Yukine in merito ai suoi appunti attuali, borbottando invece se si fosse mostrato curioso nei confronti dei suoi appunti più vecchi. Adesso abbiamo altre priorità, zuccherino. Se ti comporti bene, e se troviamo modo di uscire, te ne stampo una copia, così puoi colorare tutte le immagini. Borbottò sottovoce una delle frasi, non voleva essere troppo pessimista.

    La quarta galleria possedeva al suo interno un brillante cimelio rosso, sopra un piedistallo consumato dal tempo e dall'umidità. L'assenza di polvere sulla pietra avrebbe fatto capire ad entrambi che si trattava sicuramente di una chiave comune lì dentro. Yukine chiese timidamente il permesso per prenderla, facendo sfuggire un sorrisetto soddisfatto alla Vipera. Era dai tempi del suo vecchio team che le mancava qualcuno che le portasse rispetto senza dover prima essere minacciato. Oh, hai notato anche tu che manca della polvere e hai pensato fosse una chiave? Sei un bambino davvero intelligente. Un consiglio misto a un complimento erano il metodo migliore per ridare confidenza a un bimbetto frustrato.

    Nella terza stanza però le cose si complicarono. Vi era una seconda sfera, stavolta blu, già incastonata in un affresco altrettanto blu. ...Huh. Di nuovo, la teoria della polvere era la loro migliore arma a disposizione, e avrebbe chiesto al biondino di controllarla, mentre continuava ad appuntare dettagli sul taccuino, facendo uno schizzo dell'affresco. Oh, vuoi mettere il rosso nel blu? Perchè pensi sia giusto? Non ti sembra in ordine così com'è? Forse c'è una statua rossa che sta aspettando la sua sfera. Non mi sembra il caso di rischiare prima di aver terminato le altre stanze. Gli domandò, quasi interrogandolo come si faceva a scuola. Certo, a meno che tu non abbia una spiegazione per la tua idea. Lo mise alla prova, spingendolo a ragionare di più sulle sue azioni, oltre che a chiedere il permesso. Essere ubbidienti era di certo un bene, ma non poteva far sempre affidamento sugli altri. In questo caso, se il biondino avesse avuto troppa fretta di testare la sfera, e se sulla blu avessero notato polvere, lo avrebbe fermato prendendogli il polso con delicatezza. Diamo un'occhiatina alle altre stanze prima, mh? Una sola stranezza è buffa, due sono una coincidenza, ma tre sono la regola. Facciamoci un giretto prima di trarre concusioni affrettate.

    Ormai la prova della polvere sarebbe stata un must in ogni stanza, e l'ultima non fu eccezione. Fece una smorfia nel vedere l'orrida creatura, appuntandola. Yuck. Bel dio che si sono scelte. Borbottò. Avrebbe cercato di capire se ci fosse una cavità dove piazzare la sfera. Assottigliò le labbra ascoltando le parole di Yukine. Insomma, vuoi un ricordino da questa avventura, huh? Non credeva negli dei, perciò non temeva una punizione divina per aver vandalizzato un santuario. Ma aveva dubbi a sufficienza sui culti per credere che vi fosse nascosta qualche trappola. Se pensi sia una buona idea, prendila pure. Ma io me ne sto un po' indietro. Non lo avrebbe mai lasciato da solo. Il suo timore era che avrebbe potuto far scattare una chiusura delle gallerie, preparandosi quindi ad allungare le braccia e lanciare lui e sè stessa fuori da quella stanza, prima i restarvi chiusi dentro. Ma l'assenza di polvere sarebbe stata sicuramente un dettaglio positivo.

    Ed infine tornarono al punto di partenza. Più o meno. La stanza era identica, ad eccezione dell'assenza dei loro appunti. Hebiko si lasciò sfuggire una rumorosa lamentela. UGH! Anche io. Cosa ci troveranno mai di così intrigante. Borbottò infastidita. Di nuovo, gli diede ordine di marcare le gallerie, segnando quella da cui erano usciti con lo stesso numero della precedente, più una macchia di sangue. Fai un simbolino al centro. Quella era la stanza del sangue, questa è diversa. E vediamo un po' dove ci porta. Di nuovo, avrebbero rivisitato le nuove gallerie, stavolta con una sfera e, forse, una statuetta.

     
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    LA CONGREGA DEL BOSCO

    Post Quinto


    I 2 shinobi, sia sulla sfera blu, che sulla scultura, avrebbero trovato un sottile strato di polvere, ma distruggere il busto o rimuoverlo dal suo altare non avrebbe dato vita ad alcuna reazione.

    Una volta giunti nella nuova sala di accesso a nuove gallerie, ed imboccata la strada contrassegnata col numero “1”, si sarebbero ritrovati infine all’interno di una stanza circolare particolarmente grande, rispetto agli ambienti precedenti, di circa 20 metri di diametro. Al suo interno, però, non avrebbero trovato altro che 3 enormi statue e numerose candele e ciotole poste ai loro piedi; l’unica fonte di luce della sala, infatti, proveniva dalle decine e decine di candele che si trovavano sul pavimento, alcune meno consumate di altre, e che spezzavano un po’ il freddo e l’umidità del resto del labirinto.
    Da ciò che era possibile notare, ognuna delle 3 statue (alte circa 6 metri l’una e disposte ognuna su un punto cardinale diverso della stanza) raffigurava una figura mostruosa, e tutte e 3 erano rivolte verso il centro della sala. La figura sulla sinistra era quella di una donnaDea_1 vecchia e con alcune fattezze che ricordavano quelle di un uccello spennacchiato. La statua sul fondo raffigurava invece una sorte di ibrido uomo-serpenteDio, mentre quella sulla destra rappresentava il Dio dalle fattezze di un oni, di cui i 2 ninja avevano già visto il mezzo busto, ma a differenza della sua controparte più piccola, sembrava essere stato privato della pupilla.
    Sul pavimento, oltre alle numerose candele, i 2 esploratori avrebbero trovato delle grosse piume grigiastre, sparse un po’ dappertutto, e diverse ciotole ricolme di sangue, mentre altre macchie di sangue rappreso sarebbero state alquanto visibili sia sul pavimento che sulla base delle statue.

    Successivamente, esplorando le gallerie 2 e 3, si sarebbero ritrovati difronte a 2 scenari abbastanza familiari. Nella numero 2, infatti, avrebbero trovato un piccolo piedistallo in legno, con sopra un logoro cuscino nero, ma su cui stavolta era poggiato una sfera blu, decisamente linda e splendente, ma senza alcun luccichìo al suo interno; nella galleria 3, invece, si sarebbero ritrovati davanti ad una porta raffigurante un uccello blu, identica alla precedente, ma senza alcuna sfera presente in una delle 2 cavita, le quali sarebbero sembrate effettivamente vuote, ma prive di polvere.

    Nella galleria rimanente, i 2 otesi avrebbero ritrovato un volto familiare (se avessero seguito l’ordine numerico), trovandosi difronte al busto di marmo dalle fattezze serpentine ed umane al tempo stesso, con un’incisione alle sue spalle.
    “Onore e Gloria a Kmehr,
    Dio della gioia e del piacere.
    Saziati del nostro sangue e donaci il piacere
    che i comuni mortali non possono darci.”

    Quale sarebbe stata, dunque, la mossa successiva dei coraggiosi avventurieri?





    Edited by Yusnaan - 12/4/2021, 21:49
     
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    Il Labirinto della Congrega - parte 2


    Bosco dei Sussurri - Chapter V



    Hai ragione. Lasciamola lì. Si riferì alla sfera blu, incastonata nella statua che il ragazzino aveva marchiato con il suo kunai, danneggiando parte della lama.
    Al fianco della Vipera come uno scolaro, con la sfera rossa sulla mano destra, il neo Genin entrò nella stanza numero due - casa del demone Jun, - sotto la quale le streghe avevano inciso un invocazione. La statua era piccola e inquietante, ma non abbastanza da intimorire il biondino di Oto, desideroso di afferrarla neanche fosse uno dei tanti giocattoli che aveva a casa. Fermò la sua manina quando la Vipera fece un passo indietro, per nulla convinta della decisione del suo sottoposto.
    Ok va bene. Fece spallucce. Infondo non è neanche carino. Dovevano sperare che quel Jun non fosse una divinità permalosa.

    [Nella nuova sala]

    jpg



    UFFFAAAAAA.... Continuò a lamentarsi e in un gesto di stizza calciò lo spesso strato di polvere a terra. Borbottò qualcosa di incomprensibile, poi con lo stesso kunai con cui si era ferito, egli tracciò una grande X al centro della sala, dove la Vipera gli aveva indicato.
    Senza altre scelte, salvo illuminazioni di Hebiko, i due ninja ripresero il loro tour, iniziando dal tunnel alla loro sinistra.

    [Stanza 1]



    Ormai abituato ad immergersi nello strato di tenebra che vibrava in ogni tunnel, Yukine entrò nel primo locale. La stanza era anch'essa circolare, ma più ampia rispetto alle precedenti, illuminata da lame di luce emesse da candele che, ancora accese, bruciavano ai piedi di tre enormi statue.
    Il bambino indicò l'ogre, senza dire alcunché. Lo aveva riconosciuto. Era Jun, il Dio che le streghe invocavano per avere protezione e forza.
    Sui restanti quattro punti cardinali s'innalzavano altre due statue: una donna dalle sembianze animalesche e un uomo- serpente, entrambi con il loro orribile sguardo orientato verso il centro della stanza. La più terrificante delle divinità era senza dubbio la donna/strega.
    Quella donna è la strega che abbiamo incontrato? Domandò mentre fissava ogni opera alla ricerca di una cavità sferica dove poter infilare la sfera rossa che aveva tra le mani.
    Sangue. Laddove le candele consumavano i loro pilastri di cera, vi erano ciotole con all'interno del sangue secco. E le stesse tracce di sangue erano presenti un po' dappertutto, dal centro della sala sino ai piedi delle divinità.
    Io non ho intenzione di aprirmi altre ferite. Mise le mani avanti, scuotendo la testa. Ciocche di capelli oro ondeggiarono davanti ai suoi occhi. La sua mente impiegò solo pochi secondi per suggerirgli che, come gli era stato detto nella stanza del sangue, la decisione su cosa fare andava presa quando tutte le stanze sarebbero state controllate.
    Meglio farsi un giro prima. Borbottò, attendendo un qualsiasi ordine da Hebiko.

    [Stanza 2 e Stanza 3]



    Al centro della stanza, posta sulla sommità di un piedistallo, Yukine vide una sfera azzurra apparentemente identica a quella che avevano trovato nella stanza del sangue.
    Non ha alcun bagliore. Mormorò, inclinando il capo di lato con espressione incuriosita.
    La prima sfera emanava una luce diffusa, mentre quella che avevano davanti appariva spenta, come disattivata o semplicemente svuotata del potere che permeava quel luogo. Aveva qualche idea di cosa fare, soprattutto con quella sfera rossa che avevano a disposizione, ma con la stanza 3 e 4 ancora da esplorare, prendere una decisione sarebbe stato rischioso.
    Nella stanza 3 trovarono qualcosa di già visto: una porta di pura roccia, usurata dal tempo e dall'umidità, con la raffigurazione dello stesso uccello che avevano osservato nella sala precedente. Sopra il becco da aquila non vi era alcuna sfera, bensì due cavità vuote e prive di polvere.
    È rimasta l'ultima stanza di questa sala Sorrise senza accorgersene, felice di essere riuscito a buttare un occhio al di là del velo di mistero che avvolgeva quel luogo: secondo Yukine, quelle sfere erano chiavi da inserire nelle giuste cavità per avanzare nel tempio costruito per onorare quelle bizzarre divinità. Ma dovevano sbrigarsi se desideravano interrompere quel pericoloso rituale che la strega gli aveva accennato, traghettandoli sulle acque scure del Bosco dei Sussurri.

    [Stanza 4]


    Nell'ultima stanza in ordine numerico, il bambino di Oto poté ammirare il busto del demone ibrido che aveva "conosciuto" qualche minuto prima. Adorato con il nome di Khmir, le streghe avevano inciso sulla pietra una breve preghiera in suo onore.
    Il piccolo Yukine si avvicinò alla scultura e dopo aver posto un ginocchio a terra lesse a mente l'intera invocazione.
    Il Dio del Piacere e della Gioia. Si voltò verso Hebiko. Due su tre. Manca il busto o qualcosa per la strega. Si alzò da terra e dopo essersi pulito le mani l'una sull'altra, il ragazzino decise (di testa sua) che il momento che aveva atteso era finalmente giunto: tirare le somme, organizzarsi e procedere verso i nemici.
    A prendere parola fu proprio Yukine, pronto a riscattarsi e a guadagnare qualche punto agli occhi della Vipera di Oto. Con la lingua a freno fino a quel momento, il neo Genin sputò fuori le sue idee come se non avesse altri cinque minuti di vita.


    jpg
    Dobbiamo ritornare alla prima stanza e provare a posizionare questa sfera rossa sul cuscino nero Agitò l'oggetto come fosse un semplice giocattolo. La blu era identica a quella che abbiamo visto nell'altra sala ma non vi era alcuna luce interna. Che sia priva di potere? Nel posto sbagliato? La sostituiamo con la rossa e la blu la infiliamo nelle cavità orbitali dell'uccello. Disse, orgoglioso del suo intelletto. E se non accadrà nulla, rimettiamo la blu al suo posto e la rossa sull'uccello Concluse, senza menzionare quella stanza avvolta dalla penombra che sembrava essere un luogo di omaggio e di sacrificio alle tre divinità. Avrebbero dovuto versare del sangue anche loro? O la stanza era priva di importanza?
    Su quel punto, Yukine non aveva alcuna idea in merito. Toccava ad Hebiko risolvere quel quesito.





    Chakra: 28/30
    Vitalità: 12/12
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 300
    Velocità:  300
    Resistenza: 300
    Riflessi: 300
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 300
    Agilità: 300
    Intuito: 300
    Precisione: 300
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Inferiore × 1
    • Rivestimento Mimetico × 1
    • Lama Interna × 1
    • Kunai × 5
    • Tonico di Ripristino Inferiore × 1
    • Charkam × 2
    • Filo in Acciaio [10m] × 1
    • Cartabomba I Distruttiva × 1
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Bende Rinforzate × 1
    • Wakizashi × 1
    • Kit di Primo Soccorso × 1

    Note
    ///



    Edited by Roroo 2.0 - 9/8/2021, 17:00
     
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