[Primo Accesso] Ingresso di Ame

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  1. scroccodile-dundee
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    Ingresso di Ame

    ingresso



    Il villaggio della Pioggia è un villaggio completamente esterno alla gestione accademica, per questo tra i suoi abitanti figurano nukenin proveniente da tutti gli altri villaggi o viandanti solitari.

    Come indica il suo nome, il villaggio è costantemente sottoposto ad una pioggia violenta, una forte nebbia che aumenta l'impossibilità di individuarlo, inoltre è circondato completamente dall'acqua. Raggiungerlo senza sapere la sua collocazione precisa è pressocché impossibile, inoltre i suoi residenti utilizzano per spostarsi un ponte nascosto, il ponte di Tsubuki.

    All'ingresso del villaggio, ci si trova nel livello iniziale, sprovvisto di ogni tipo di guardia, ma comunque pericoloso per via della presenza di numerosi covi di Nukenin.

    Edited by Kalastor - 23/6/2011, 15:28
     
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    A quanto sembrava, ero riuscito a fuggire dal mio stesso villaggio. Mai e poi mai avrei pensato che la mia stessa famiglia, il mio stesso sangue, i miei stessi geni, mi si sarebbero contorti contro. Non capivo i loro scopi, non capivo il motivo della loro ipocrisia. A quale pro creare un associazione fintamente pacifica, quando la gente moriva? Perché addittare qualcuno come "nemico", soltanto per la pura voglia di conquistare il mondo tramite false alleanze?..
    Volato via da Kiri, attraversai il mare in volo. Non vi erano molte isole su cui potersi fermare, e coperti dalle nuvole viaggiammo per un giorno intero, finché la terra non diventò nuovamente visibile sotto di noi.

    Ho fame.
    La nostra invisibilità era svanita da un po'. L'animale non poteva mantenere la sua tecnica in termini di costo del chakra, e se scendevamo, rischievamo di essere scoperti, ma non avevo scelte.
    Scendiamo, ma cerca di trovare qualche posto privo di persone.
    Non sentii la sua risposta, ma notai come 5 minuti dopo, l'animale andò in rapida picchiata. Dovetti aggrapparmi al suo collo per non scivolare giù e cadere. Appena atterrati...
    Ho fame...
    Mi guardai intorno. Era una semplice radura, circondata di alberi. Non vi era nulla da mangiare.
    Mi disp...
    Qualcosa si mosse nei cespugli al di là della vegetazione. Per riflesso di difesa, una delle mie mani andò rapidamente ad estrarre tre shuriken, che scagliai prontamente nel cespuglio, da dove proveniva la fonte del rumore. Poi sentii un sibillio, e il silenzio.
    Vediamo cosa sarà mai...
    Andai nel cespuglio, trovandoci un cervo con 3 shuriken nel collo. Ritirai le armi, pulendole dal sangue.
    Ayga... il pranzo.
    Con un rapido balzo, il mio compagno di fuga raggiunse l'animale morto, ingiottendolo comletamente.



    image




    Potevi lasciarcene un pochino, sai?
    L'animale sgranò gli occhi, guardandomi dall'alto in basso, come se volesse chiedermi scusa.
    E va bene. Non fa nulla.
    Si invece! Anche io ho fame!
    Proseguirò a piedi. Torna nel covo di Homura. Daresti troppo in occhio proseguendo con me.
    Dopo un'ultima occhiata rivoltami, l'animale sbraitò un qualcosa di simile a un "Mi dispiace", e mentre il mio stomaco sbrontolava, l'animale svanì in una nuvolina di vapore bianco.
    Da lì, nonostante le continue suppliche di Asmodeus nel volersi fermare e mangiare, proseguii a camminare, scegliendo accuratamente la strada. Non rigai il coprifronte. Ero in territori accademici, e se qualcuno mi avesse incontrato, non mi avrebbe preso per un traditore. Infondo mi trovavo nel Paese del Fuoco, territori della Foglia. La notte, comunque, dovetti fermarmi a riposare. Scelsi bene il posto, sdraiato sul ramo di un albero. Coperto dalle foglie, e dal buio.
    La mattina ripartii.

    Seinji, non mangiamo da 2 giorni ormai.

    -Evvabene. Fermiamoci in qualche posto.

    Da lì, nella regione adiacente il territorio di Konoha, ci volle poco per trovare un locale di ristoro in cui rifornici di cibo. Con un po' d'astuzia e qualche menzogna, riuscii a spacciarmi per un shinobi perso, che dovrebbe andare a Konoha. Così ottenni del cibo, e fingendomi un bravo ragazzo, pagai il tutto senza destare sospetti al riguardo. L'unico inconveniente, era l'assenza della carne nel menù di quel signore, in quanto vegetariano. Personalmente, mi accontentai con del riso, ma Asmodeus no.
    Volevo carne!
    Ringraziato il signore per l'ospitalità e il cibo, viaggiai nella direzione indicatami dal gestore di quel locale per circa una mezzoretta, deviando la mia traiettoria non appena accertatomi di non essere seguito da nessuno.
    Dovetti viaggiare altre 7 ore, per recarmi definitivamente nel territorio di Ame. Conoscevo la collocazione della regione, ma non conoscevo l'esatta posizione del villaggio.

    Mi servono i tuoi occhi, Asmodeus. Donami igli occhi di Dio.

    -Già?.. Lo sai cosa voglio in cambio, vero?

    Continuai a camminare, senza preoccuparmi delle sue voglie, che fondendosi con le mie mi facevano diventare un potenziale assassino.
    Te lo chiedo come favore... non come scambio. da amico.

    -E va bene... ma solo per questa volta.

    In men di 5 minuti, ebbi il potere che desideravo. Il mio sguardo, allora, andava espezionando in un raggio di 6 chilometri, alla ricerca di qualche appiglio, di qualche muro, o di qualche segno. E alla fine del 3° giorno di viaggio, lo trovai.
    Era un ponte, un ponte che raggiunsi, ma sfruttando il mio sguardo che attraversava ogni cosa, vidi il posto che cercavo al di là del ponte. Si ergeva impetuoso, circondato dall'acqua, e dalla pioggia. Oltre alla nebbia, quell'elemento naturale che mi perseguiva e donava i ricordi di quand'ero a casa, notai le enormi torri. Raggiunto l'ingresso, mi posizionai dinnanzi alla porta. Non mi sembrava che vi ci fosse qualcuno. Il mio capo allora cercò di intravedere delle figure o dei lineamenti, mai miei occhi guardavano oltre, vedendoci la salvezza che cercavo. La felicità mi guardava, e io guardavo lei.



    image



    Non avevo fretta nel parlare, ma dovevo riuscire ad entrare. Così, mi schiarii la voce, prima di cercare di conquistarmi la libertà che meritavo.
    C'è nessuno?



    Edited by leopolis - 4/6/2011, 03:20
     
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    ~ Ame
    Il guardiano delle mura


    Pioggia. Mai un nome fu più azzeccato per un villaggio. Sembrava infatti che il cielo stesso volesse punire in quel modo gli abitanti di quel luogo per le loro malefatte passate presenti e future. Eppure, superata la nebbia e abituati all'acqua, quel villaggio acquistava una bellezza unica nel suo genere. Si presentava infatti imponente nelle strutture, con torri che si stagliavano nella città come dita di una mano metallica rivolta al cielo. Le immense tubature fognarie si attorcigliavano come serpenti l'una sull'altra mentre insegne al neon sparse di tanto in tanto adornavano come gioielli la cittadina creando, con la pioggia, un gioco di luci unico. Il colpo d'occhio era impressionante e per un nuovo arrivato come il kiriano aveva l'aspetto della libertà e delle possibilità, dei sogni e dei progetti. Ma non sempre l'apparenza rispecchia la realtà ed Ame non fa eccezione a questa ferrea regola. Come una prostituta di strada ti sconvolge con il suo fascino, con le promesse di un piacere facile quanto appagante, ma il pericolo di uno stiletto è sempre in agguato. Eppure il giovane non arretrò, deciso ad affrontare quella nuova sfida e a dare una svolta alla sua carriera ninja. Non molti avrebbero dimostrato il suo coraggio, sopratutto non conoscendo nulla di quello che li aspettava, ma egli non aveva scelta: tradita la casa che lo aveva cresciuto e istruito ora non poteva che proseguire. E così, a passo sicuro, si incamminò lungo il ponte che conduceva alla città. Mano a mano che procedeva i suoi occhi avrebbero scorto figure lontane muoversi rapidamente tra le torri della città, sfruttando le tubature e gli appigli che la stessa forniva. Non c'era bisogno di strade ad Ame, la città si sviluppava tanto in larghezza quanto in altezza e con lei la viabilità. E mentre il rumore dei suoi passi sul metallo si faceva più forte mano a mano che procedeva verso l'entrata che ora si presentava nella sua totalità al giovane. Un portone enorme, frutto della fusione di vari pezzi di metallo, si stagliava di fronte a lui, chiuso. Al di sopra dello stesso un camminamento sembrava identificare la presenza di una qualche guardia, che stentava però a farsi viva. Solo quando il giovane palesò la sua presenza il guardiano si fece avanti. Era un ragazzo più o meno della sua età, con un cappello a tesa larga e una cerata per coprirsi dalla pioggia. Sembrava felice di vedere qualcuno e un sorriso si aprì accogliente verso l'ex kiriano.

    - Finalmente! Aspettavo da mesi il tuo arrivo - disse guardando il coprifronte del giovane - Così ora posso entrare ufficialmente nella città. Non ne potevo più di stare qui. Non che sia male eh, ti portano da mangiare e ti trattano con riguardo, ma non sei un cittadino a tutti gli effetti. Non puoi salire, non puoi avere avere nulla di tuo. Ma per fortuna ora ci sei tu. Spero che a te vada meglio, a me ci son voluti quattro mesi per veder arrivare un nuovo ninja. Ma per fortuna sei arrivato. - continuò, togliendosi poi cappello e cerata, lasciandoli appoggiati sul parapetto - Ti lascio gli strumenti del Guardiano, benvenuto ad Ame. -


    Detto questo gli calò una corda e successivamente saltò sopra un condotto, dileguandosi poi all'interno della città. Se Seinji avesse sfruttato la fune calatagli sisarebbe ritrovato su di una piattaforma sovrastante il portone dove avrebbe potuto notare una sedia semi nascosta nell'oscurità, protetta dalla pioggia, e una tanto piccola quanto spartana unità abitativa.Se avesse deciso di esplorarla avrebbe trovato, all'interno della piccola abitazione, un registro aperto. Al suo interno i fogli erano divisi in quattro colonne, ogniuna con la sua funzione. Nella prima i suoi predecessori avevano scritto il proprio nome, nella seconda la provenienza, nella terza vi era riportata una data, così come nell'ultima. Se poi lo avesse scorso avrebbe notato un iscrizione particolare nella prima pagina. Una volta letta tutte le stranezze del caso gli sarebbero state rivelate, non senza lasciargli comunque aperte molte domande.

    Prima Regola
    Un ninja straniero che desideri entrare nella città dovrà obbligatoriamente prestare servizio come guardiano delle mura della città stessa. Non potrà entrarvi finché non avrà dimostrato la su fede, o un nuovo ninja non si sia presentato alle mura.


    Ora quindi toccava a lui, Seinji Akuma, nuovo guardiano delle mura di Ame.

    Bene. Benvenuto ad Ame. Se c'è qualcosa che non ti è chiaro, o per qualsiasi cosa, il mio msn lo hai.

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    Dovetti aspettare un pochino, prima che qualcuno si fece vivo in mezzo all'imponente pioggia del posto. Fermo dinnanzi al portone, esso fatto completamente di metallo, vidi una figura coperta dalla pioggia guardarmi dall'alto verso il basso. Non seppi riconoscergli il volto, né vidi eventuali segni accademici, ed una prima visione mi trovai alquanto sconcertato sul da farmi. In quell'incessante pioggia, seppi riconoscere soltanto la sua età, bene o male simile alla mia, e null'altro.
    Mangiamocelo... Seinji.
    Non risposi. Semplicemente continuai a fissare quella figura, continuai a guardargli la vitalità godendo dei miei occhi. Poi, il ragazzo mi parlò, chiarendomi le idee. Le sue parole, volarono sibilline verso di me, un po' stupendomi. Non me l'aspettavo.
    Quindi... non posso entrare nella città, senza aver dato il mio posto a qualcuno prima, eh?
    La cosa non mi piacque per nulla. Era abbastanza buffo il dover fare a cambio con altri eventuali arrivi. Mi sentivo preso in giro.
    E se mi rifiutassi di farlo ed entrerei nella città di bruta forza?
    Slegai il coprifronte, prendendo quindi un kunai e facendoci una lunga linea orizzontale. Da quel momento, il passato non aveva importanza per me.
    E' alquanto stupido, il non poter accedere alla città direttamente, non trovi?Potrei dimostrare la mia fedeltà in altre maniere...
    Rilegai il copri-fronte al proprio posto.
    Perché non mi fai parlare con il tuo Capo?.. Magari potrei anche diventare il Guardiano delle mura di Ame, a prezzo di una paga, per sempre.
    Sotto il muro d'acqua, attesi nel silenzio una risposta.


     
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    ~ Ame
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    - Già! È proprio così, devi aspettare il prossimo ninja. Ma non intendo star qui un minuto di più, io la mia parte l'ho fatta. Ora sta a te. E se vuoi entrare con la forza bruta fa pure.-


    Queste furono le parole che il giovane proferì di rimando all'Akuma. Condite da una gustosa risata plateale a sottolineare l'ultima parte. Un modo per far capire al nuovo arrivato che lui non era che un... nuovo arrivato. Per quanto la Pioggia si presenti infatti come villaggio nukenin ha le sue regole. E non rispettarle non è il biglietto da visita migliore per farne parte. Ma questo forse il traditore della nebbia non lo sapeva, o non lo intuiva. Non sfruttò la corda offertagli dal giovane, che ormai era sparito tra i condotti che portavano all'interno della città. Una situazione alquanto spinosa. Ora era davvero solo, di fronte ad una porta senza guardiano. O meglio, una porta di cui era guardiano, anche se non sembrava ancora interamente conscio del fatto. Sì perché come tutti sanno essere Guardiano delle Mura ,nonostante implichi un certo peso ed un ottima posizione nella gerarchia, è anche un incarico che richiede una buona dose di fatica e impegno per essere eseguito debitamente. E ora il fu kiriano si ritrovava di fronte ad un bivio. Poteva girarsi e cercare un altro accesso, oppure salire e diventare guardiano, oppure ancora cercare di penetrare nel villaggio per lo stesso condotto usato dal suo predecessore, ignorando la Prima Regola di Ame.

    [...]


    Se avesse deciso di diventare Guardiano a tutti gli effetti avrebbe trovato il registro dei nominativi all'interno della spartana abitazione sopra il portone. Con esso una penna e un secondo registro: una specie di quaderno in cui segnare le persone in entrata e in uscita, retaggio probabilmente delle vecchie logiche di villaggio ninja. In quel registro era anche segnato l'avvento di un nuovo guardiano e con esso il suo nome. Dal volume di questo, non veniva probabilmente cambiato da almeno una decade e i fogli, ormai impregnati dall'umidità, erano morbidi e facili alla rottura. All'interno dell'abitazione vi erano anche delle razioni di cibo e alcune cerate nuove. Fra i vari ferri del mestiere, tra cui il cappello che aveva visto sull'altro, vi era anche un nuovo coprifronte, con le insegne del villaggio.

    Se altrimenti avesse deciso di proseguire avrebbe potuto seguire il condotto che dalla porta portava alla città. Dopo qualche minuto sarebbe così penetrato nella vera Ame, un misto di bordelli e case diroccate, sovrastato da enormi grattaceli con insegne al neon. Quel primo livello, il piano terra, non somigliava decisamente a quello che ci si aspetta da un villaggio di pericolosi nukenin: decine di barboni si ammassavano ai lati delle strade cercando di intrufolarsi in taverne o bordelli e non vi sembrava essere un organizzazione particolarmente accurata. Da ogni dove però si vedevano sorgere altri condotti, vie non convenzionali per salire e raggiungere, forse, una qualsivoglia struttura di controllo.
     
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    Quanto mi dava sui nervi quel tipo! Non reagii alle sue parole, lo vidi soltanto sparire dietro le mura. Volli tirargli una bomba nella schiena, ma mi trattenni. Non sapevo come agire. La mia libertà non poteva essere toccata.
    Oppure... mi toccava di nuovo chinare il capo e fare ciò che mi chiedevano per avere accesso alla Libertà definitiva? Già, forse era meglio non rischiare.

    Merda!
    Ci tocca annoiarci per un po', asmodeus.
    A quel pensiero salii sulle mura usando il mio chakra, ed entrai nella povera e decadente casetta che vi era. In questa un libro. Non sapevo a cosa servisse, e non m'importava.L'avrei scoperto in seguito.
    Intanto presi del cibo, e cominciai a gustarmelo. Era meglio riacquistare le forze. Era la mia priorità e la cosa che di più mi preoccupava.
    Sul resto avrei rimuginato se mi si sarebbe presentata l'opportunità giusta per farlo. e a quanto sembrava dalle parole del precedente guardiano, una tale opportunità si presentava ogni 4 mesi.



     
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    " Sento odore di Casa."

    " I morti hanno ancora i loro sensi? Non lo sapevo."

    " Le mie evocazioni sono più vive delle tue creazione di sangue, Aloysius. Piuttosto, siamo arrivati? Non ce la faccio più a stare impalato su questa creatura."

    " Si, scendiamo. D'ora in avanti fate parlare solo me."

    L'avatar fu il primo a scendere dalla sua creatura volante. Eiatsu, che non era abituato a lunghi voli, si teneva lo stomaco mentre io osservavo le mura della città. Si vedeva che un tempo era una grossa realtà al pari di Konoha e sicuramente più di Suna; tuttavia ora era ridotto ad un cumulo di macerie. Yashimata aveva detto che i pochi Nukenin che rimanevano sul continente si radunavano qui...e si vedeva, la loro natura palesava un livello di organizzazione a dir poco pessimo.

    " Chiunque sia alle porte del villaggioci apra immediatamente. Sono Yashimata e sono di rientro alla mia dimora. "

    Il solito fare cordiale di Yashimata; ma, dopotutto, l'ex kiriano era probabilmente il nukenin più famoso degli ultimi sette, otto anni secondo solo a mataza e pochi altri. Da quando tradì Kiri per poi minacciare metà popolazione ninja al torneo di Oto il suo nome si fece altisonante all'interno dei gruppi di Nukenin. Con l'uccisione di Sayaka, poi, acquistò ancora più potere. Dietro l'attentato a Kiri vi era sempre lui e, anche l'intrusione a Suna portava il suo nome. Praticamente ogni avvenimento di rilievo, escluso l'attacco all'Accademia, avvenuto in questi anni portava la firma dell'avatar. Insomma un ottimo specchietto per le allodole per i miei piani. Questa volta avrei coinvolto anche i Nukenin e, se non avessero accettato, li avrei levati di mezzo in modo da avere campo libero.

     
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    Cosa vi poteva essere di meglio della carne arrostita in uno spazio di 2 metri quadrati per altri 2, nell'unico posto sopra le mura protetto dall'incessante pioggia? Seinji aveva fame. Aveva fame anche Asmodai, ma questo mangiava la carne crudo, e dunque, per quanto riguarda la preparazione, non rappresentava affatto un problema. Il punto era... Il punto era l'odore. L'odore che le salsicce e le carni varie sopra la griglia facevano proprie. Era l'odore di quel dannato villaggio.
    L'odore di Ame poteva essere paragonato solo all'odore del fango e della pioggia che si mischiavano in continuazione, giorno dopo giorno; cosa che, come Seinji ben pensava, cominciava con la fondazione del villaggio e che sarebbe continuato... circa fino alla fine del tempo. In realtà, il chunnin ex-Kiri si era rotto abbastanza di starci: il mantello del guardiano – con i segni del tempo sparsi un po' ovunque su di esso -, gli era servito nei momenti peggiori, e, alla vista del gruppo di persone in arrivo, questo venne prontamente lanciato per aria. Nel registro indicatogli dal suo predecessore – un omino dal senso di umorismo pressoché inesistente -, scrisse suo nome, cognome, provenienza, la data di entrata (aprossimativa), e la data di uscita.
    ° Ci siamo.° - Penso fra sé e sé, togliendosi anche il cappello (anch'esso gettato per aria, probabilmente cadde sulle carni), e aprendo il secondo dei registri – quello riguardante i visitatori.
    Quindi, aggrappandosi alla fune che il suo predecessore gli aveva mostrato, Seinji scese dal suo posto di guardia (non prima di essersi preso un paio di salsicce, anche se, incredibilmente, crude, e con l'odore di sangue ancora vivo), e si posizionò dinnanzi al gruppo in arrivo.
    Affondando i suoi canini nelle carni per la gioia immensa di Asmodeus, Seinji ascoltò prima la richiesta di un ninja del gruppo.
    «Io vi aprirei volentieri, signori, ma sembra proprio che quest'oggi finisco il mio periodo di guardia. » – Avrebbe risposto Seinji con un tono annoiato. Quindi avrebbe puntato il proprio dito indice contro il gruppo in generale. «Il fatto è che da queste parti vige una regola d'oro, chiamata da tutti "La Prima Regola di Ame": Un ninja straniero che desideri entrare nella città, dovrà obbligatoriamente prestare servizio come guardiano delle mura della città stessa, e non potrà entrarvi finché non avrà dimostrato la sua fede al villaggio, o finché un nuovo ninja non si presenti alle mura. » – Avrebbe finito di parlare Seinji, spiegando ai nuovi arrivati tutta l'essenza di Ame: vuoi entrare? Bhe, mettiti alle mura e aspetta che arrivi un altro visitatore. Stupida, ma era pur sempre una regola, e andava rispettata.
    «Dunque, » – iniziò nuovamente Seinji, infilando di nuovo i suoi canini nella carne cruda sullo stecchino – «vi invito a decidere chi sarà quello a diventare guardiano delle mura di Ame al posto mio.»
    Aspettandosi una reazione di disappunto, Seinji si presentò a ricevere minacce, critiche, obiezioni e quant'altro, proprio come egli stesso aveva fatto nei riguardi di quella regola, che riteneva essere assai stupida. Nel frattempo, passò rapidamente a spiegare come funzionava il tutto.
    «Sopra a quella fune c'è un piccolo posto di guardia. C'è il mantello, il cappello, il coprifronte della Pioggia, e due registri, uno per visitatori e uno per i guardiani.» – Aspettò di nuovo, attivando la Vista Demoniaca e osservando il colore dell'energia vitale di tutti i membri del gruppo. Chissà se un giorno si sarebbe ricordato di loro?.. Sbuffò; aveva tanta vogli a di andare a divertirsi all'interno del villaggio.
    «Avete domande?» – Chiese al gruppo velocemente. Sperava non ne avessero. Avrebbe risolto i suoi problemi prima.
     
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    " Non una domanda ma un'affermazione.Il problema è, stupido pseudo guardiano, che io non sono uno straniero. Hai la minima idea di chi io sia?! Loro due sono miei ospiti quindi non penso che questa insulsa regola debba essere applicata. In ogni caso, se hai problemi ad aprire queste porte, posso sempre convincere il bestione a sfondarle a furia di spallate..."

    " Un'altra alternativa sarebbe tagliargli la testa e fare di un il perenne guardiano di queste mura."

    L'avatar mi avrebbe fulminato con lo sguardo come se avessi infranto il più sacro dei patti. Certo l'Accademia era in guerra con Ame e non era saggio esporsi troppo e fin da subito ai nukenin della città; tuttavia le cose erano due: o quel guardiano era così giovane da non conoscere la recente storia o era un po ritardato per discutere con Yashimata. In ogni caso non sarebbe stato una grande perdina per il villaggio e per i miei piani. O così almeno credevo...Eiatsu invece sarebbe stato in silezio ma con le mani pronte, sotto al mantello, ad un'eventuale reazione bellicosa da parte delle mura. Il posto sembrava desolato ma non avevamo certezze sull'attuale potere del villaggio; Yashimata mancava da troppo tempo per sapere quanti e quali combattenti si fossero in questi anni rifugiati ad Ame.

    " Lasciaci passare e basta. Necessito di parlare con chi pensa di governare questa città."

     
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    Non avevano capito?.. All'assenza delle domande, e alla presenza delle affermazioni, Seinji staccò un altro, - l'ultimo -, pezzo di carne cruda, e guardò il gruppo di shinobi venuto alle mura. Il traditore di Kiri non sapeva se stessero scherzando, o altro. Le parole rivolte all'Akuma erano pesanti. Del resto, se lo aspettava eccome: anch'egli aveva avuto la stessa reazione dei nuovi arrivati, quando poi era toccato a lui assumersi gli oneri della cosa.
    «La regola parla chiaro: un straniero che voglia visitare il villaggio, deve prima fare da guardiano. Le regole sono regole, e vanno rispettate. E' l'amministrazione di Ame che le fa, e io non posso farci nulla. Certo, puoi sempre sfondare la porta a spallate. Puoi anche scavalcare le mura, e far entrare nel villaggio due estranei, ma allora, penso che la cosa sarà interpretata come un attacco diretto, e tu...» – puntò il proprio dito indice contro il shinobi che aveva appena parlato – «...Avrai tradito i traditori, se è come dici, e non avrai molte speranze contro le forze del villaggio.»
    Seinji sorrise.
    «In alternativa... » – si rivolse al gigantone che lo minacciava – «... potresti anche provarci a staccarmi la testa, ma ho dei seri dubbi sulla riuscita di una cosa simile.»
    Seinji era chiaro e non avrebbe ceduto di un passo: la regola andava rispettata. Quel tipo voleva che due stranieri passassero?.. Bhe, potevano farlo, perché no? Ma non prima di aver prestato servizio al posto di guardia, come ogni straniero prima di loro per molto e molto tempo. Inoltre, Seinji non aveva tempo da perdere: si era stancato da un bel po' di stare la, a guardare il paesaggio piovoso e ad aspettare che un paio di ninja ci venissero.
    «Signori, volete passare?.. Prestate il servizio e passate. Volete attaccare Ame? Provateci. Volete entrare senza prestare servizio? Intrusione e morte certa per tutti quanti.» – Sorrise leggermente. Poi si fece curioso e chiese: «Giusto per curiosità, cos'è che spinge il vostro gruppo verso Ame?.. Dato che mi sono appena liberato dal giogo di dover fare il guardiano...» – si puntò il coprifronte, dove, al posto del simbolo della Nebbia (nella sua tasca), c'era il simbolo di Ame – «Sono ora un cittadino a tutti gli effetti e penso di potervi aiutare più degli altri. Anche perché sembra che l'alto comando non sia dentro ora...» – mentì, fissandosi i colori delle loro energie vitali nella propria mente. Poi sorrise di nuovo.
    «Decidetevi: avete tre opzioni: la prima - i stranieri prestano servizio presso le mura ed entrate nel villaggio dopo; la seconda: parlate con me; la terza: girate i tacchi e sparite dalla mia vista prima che abbia dato l'allarme; la quarta: » – ghingò – «mi attaccate e rimarrete su queste belle terre per il resto dell'eternità.»
    Rapide, le mani di Seinji sotto il mantello si mossero in una serie di sigilli, che sarebbero rimasti invisibili ai nuovi arrivati. Certo, non voleva attaccare il trio, anche perché erano in maggioranza. Quel che voleva fare, era semplicemente far capire loro che assaltare il più potente dei villaggi, quello che li combatteva tutti e 4, era una pessima mossa. Quello che Seinji fece, era più una prova di forza, come per suggerire loro di non attaccare, o se ne sarebbero pentiti amaramente.
    °Ariete, Scimmia, Cinghiale, Scimmia, Serpente!°Tecnica dei Servitori di Nebbia. Chakra speso: Medio-Basso
    In pochi istanti, 15 cloni tinti di nero avrebbero fatto la loro comparsa dinnanzi alle mura di Ame. "I 15", come Seinji li chiamava, lo avrebbero circondato da tutti i lati, facendolo apparire in mezzo a tutti loro.
    Poi Seinji avrebbe mosso le mani in un altro, solo sigillo. Anche questo nascosto dal mantello.
    °Scimmia!°Tecnica del Velo di Nebbia. Chakra Speso: Medio.
    Solo dopo, quando la naturale nebbia kiriana avrebbe ricoperto le mura e la zona frontale ad esse, trovando il proprio centro in Seinji, egli avrebbe di nuovo parlato, facendo scaturire la sua voce da uno dei cloni di pece, quello alla sua sinistra, a circa 12 metri da lui. [Ventriloquio]
    «A voi la scelta, amici.»


    Tabella Riassuntiva:
    Vitalita: 13,5 leggere
    Chakra: 300 bassissimi – 20 bassissimi= 280 bassissimi
    Slot tecnica utilizzati: Velo di Nebbia-Servitori di Nebbia
    Talento utilizzato: Tecnica Rapida
    Abilità utilizzate: Ventriloquio
    Slot azione utilizzati:
    Slot difesa utilizzati:
    Slot gratuito utilizzato:

    Equipaggiamento presente o utilizzato:
    3 Shuriken Gigante, nel rotolo di richiamo.
    3 Cartabomba Deflagrante di II livello, legate a 3 kunai
    1 Bomba abbagliante, nel porta-armi
    8 Veleno-Antireattivo, applicato su 8 kunai differenti
    3 tonici di recupero medio, nel porta-armi
    1 tonico coagulante medio, nel porta-armi
    1 mantello, di colore bianco-luce, indossato
    1 rotolo di richiamo grande, legato sulla schiena
    11 kunai, nel porta shuriken/kunai, su 3 le bmbe, su 8 il veleno
    1 bomba gelo, nel porta-armi
     
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    " Andiamo, servitori e velo di nebbia...utilizzavo queste tecniche a dieci anni quando ero uno studente. E per come hai creato e distribuito i cloni tu sei quello al centro mentre hai usato qualche trucchetto per far parlare l'altro. In genere si fa il contrario, in modo da non dare la tua posizione al rivale..."

    " Davvero patetico. Ma avrà capito che non siamo semplici passanti in cerca di avventure nella terra di nessuno? "

    " Io dico di catturare una lepre o un cinghiale e metterlo al posto nostro sulle mura; dopotutto è uno straniero e noi potremmo entrare. Scusa tu che ti sei nascosto dietro questa nebbia? Mi senti? La regola vale anche con animali? "

    " Aloysius evoca una delle tue donnole e piazzala su quelle mura. Non so di quale forze del villaggio blateri questo tipo, che io ricordi ci sono solo alcune bande di traditori, ma non mi va di assistere ad un breve e patatico scontro."

    " E' un inutile spreco di chakra, potevamo risolverla diversamente. "

    Kizu-Kama sarebbe apparsa davanti al suo evocatore, pronta a combattere e vogliosa di sangue come sempre [Tecnica del Richiamo, Consumo 120].

    " No, non ci pensare. Devi stare semplicemente di guardia sulle mura, non so cosa possa accadere una volta dentro ma tu stai calma per un po, ok? E tu guardiano, sciogli questo ninjutsu, inizia a darmi fastidio agli occhi."

    " Non mi richiami da mesi e mi fai comparire alle porte di un villaggio per fare la guardia? Ti sembro forse un cagnolino? Fai quello che devi fare ma fallo infretta...mi stavo allenando con Raijuu prima che tu mi evocassi. Ah, mi dovrai raccontare di come avete sconfitto il Nibi un giorno."

    Eravamo lì per contrattare, non per ingaggiare inutili combattimenti. Il ninja alle mura avrebbe potuto scegliere se accettare la nostra dignitosa proposta o meno; dalla sua decisione avrebbe dipeso l'umore di Kizu-Kama e il colore delle pietre che componevano le mura.



    CITAZIONE
    Se vuoi che metta informazioni sul chakra, l'equipaggiamento ecc lo farò. Per il momento siamo ancora in pieno gdr, non credo sia necessario aggiungerle.
     
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    Il dialogo tra i nuovi arrivati era divertente, se non per la considerazione del dover mettere un cinghiale o una lepre sul posto di guardia delle mura. Quella sì, era una battuta tristissima. Fondamentalmente, non si preoccupò nemmeno di rispondere a Yashimata: non importava le tecniche che usavi, importava il "come" usarle. Poi arrivarono a una conclusione che a loro – e solo a loro -, sembrò logica: mettere sul posto di guardia una stramba evocazione, che Seinji vide attraverso la cortina di nebbia grazie alla sua vista.
    Alla cosa rise di gusto.

    «Fermo tu!» – urlò verso l'evocazione – «Con "straniero", intendevo "ninja" straniero, e non di una certo un'evocazione a caso. » – La sua voce apparve nuovamente lontana dalla sua posizione: non perché non volesse farsi scoprire (del resto, anche se il trio non lo poteva vedere per via della nebbia, non aveva mica assunto l'aspetto di un servitore nebbioso, rimanendo ancora con il mantello bianco sopra il suo corpo), ma semplicemente perché così gli piaceva. - «Dovete inventarvi qualcos'altro: quel coso non è un ninja.»
    Poi guardò di nuovo il suo posto di guardia, dove la carne arrosto era ancora fumante, nonostante la continua pioggia.
    «E anzi, sbrigatevi con la scelta, che ho voglia di andarmi a riposare.»
     
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    "Stolto...non hai capito che la decisione già era stata presa?"

    La donnola avrebbe compiuto un enorme salto, sfruttando l'appoggio del muro per dare inizio alle danze. Le Kamaitachi erano in grado di combattere anche a mezz'aria e quella tecnica era l'estremizzazione di questa loro innata capacità.


    Danza del Taglia e Taglia
    Villaggio: Suna
    Posizioni Magiche: Nessuna
    L'utilizzatore, come se spinto da un’impetuosa folata di vento, è in grado di compiere una serie di attacchi fisici velocissimi. La tecnica risulta agli occhi degli avversari come un Fuuton, dato che la donnola scompare alla vista generando un consistente spostamento d'aria. Ogni cosa e persona, interessata dal jutsu, subisce un singolo attacco fisico.
    Tipo: Ninjutsu (Fuuton) - Taijutsu
    Livello: 3 / Consumo: Elevato
    Sottoposti: Raggio 10m ; Velocità +2 tacche
    Boss: Raggio 20m ; Velocità + 4 tacche



    Secondo quel guardiano davvero avevo consumato una cosi grossa quantità di chakra solo per gioco? La donnola, e quella in partricolare, era in grado sia di dissolvere la nebbia che di attaccare praticamente tutti i corpi (sebbene quello del guardiano fosse comunque ben in vista).
    Non potei che ripensare a quante volta quella stupida tecnica mi avesse messo in difficoltà da studente...
    L'assalto di Kizu-Kama sarebbe stato rapido e perfetto, come sempre. La nebbia sarebbe stata spazzata via e tutti i corpi in un raggio di dieci metri dal guardiano sarebbero stati attaccati ad una velocità paurosa [Viola+2 tacche per tecnica + 3 tacche di base]; in ogni caso nessun target comprendeva zone molli o vitali del corpo. Inoltre anche la potenza di ogni colpo era impressionante in quanto la donnola avrebbe sfruttato il chakra elettrico per incrementare l'efficacia dell'attacco [Falce pot 50 + 20 Impronta].

    Un turbine di lame capace di radere un'interna area di foresta o distruggere un'armata...Avevo provato più volte di imparare quel colpo senza mai riuscirci; probabilmente solo le donnole potevano effettuarlo alla perfezione.
    Eseguita la sua danza, la donnola avrebbe potuto continuare ad attaccare, ad infierire sul corpo reale fino a tagliarlo in tanti piccoli pezzettini...ed invece la possente creatura si sarebbe fermata sopra le mura, arretrando qualche metro dal guardiano, come ad indicare di non voler continuare lo scontro.

    Quello era il mio test, se il giovane l'avesse superato, avrebbe avuto il mio rispetto e magari avrei potuto anche assecondare le sue stupide richieste. Se invece fosse stato così stolto da non comprendere la situazione e il livello degli avversari che aveva difronte sarebbe morto inutilmente alle porte di un villaggio che non aveva nemmeno potuto visitare.

    " Forse ha esagerato un po.."

    " Naaa non ha mirato a zone critiche del corpo"


    png


    CITAZIONE
    OT/ Ci tengo a precisare che questo non è uno scontro /OT
     
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    La decisione era già stata presa? Seinji non si scompose: erano un trio di sconosciuto, e potevano riservargli brutte sorprese. In più... quell'evocazione, un'animale che non aveva mai visto prima, gli metteva addosso una certa inquietudine. Cosa diamine era? Cosa diavolo volevano?.. Perché cercavano in tutti i modi di passare senza rispettare le regole?.. Per un attimo Seinji pensò a un qualche tipo di attacco preventorio, poi decise far altro: da quelle parole era chiaro che il trio non si sarebbe arreso così facilmente, e avrebbe provato a fargli del male.
    A tali suoi pensieri, l'animale evocato reagì: nell'area sotto effetto della nebbia, esso si spostò velocemente in avanti, verso Seinji, la cui risposta non tardò ad arrivare.

    Passo Scalzante dell'Inganno
    Villaggio: Kiri
    Posizioni Magiche: Nessuna (Veloce+)
    L'utilizzatore può sostituirsi con un qualsivoglia clone acquatico o di nebbia presente entro i 15 metri. L'azione è considerata istantanea. Per 2 round avrà l'esatto aspetto dei cloni. È possibile usarla in combinazione con le tecniche "Servitori di Nebbia" e "Tecnica della Moltiplicazione Acquatica", sfruttando uno slot tecnica base, oltre che il relativo consumo. Dopo aver attivato la tecnica, l'utilizzatore non può compiere altre azioni: il round termina.
    Tipo: Taijutsu
    (Livello: 5 / Consumo: Mediobasso )
    [Da studente in su]

    Seinji si sarebbe velocemente scambiato con la copia che aveva fatto parlare prima, a 12 metri di distanza dalla sua posizione originale, con l'aspetto ora di tutte altre le copie.
    «Non male...» – la sua voce sarebbe risuonata alla sua destra, in un punto imprecisato, da un servitore che si stava rigenerando dopo l'attacco – «...è un peccato che i servitori della nebbia abbiano la capacità di rigenerarsi dopo gli attacchi nemici.»
     
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    " Wow notevole, che abbia fatto un'illusione senza che ce ne accorgessimo?"

    " Possibile...o forse è solo molto fortunato"

    Osservai divertito come il nukenin si prendesse gioco della donnola. Kizu non avrebbe presa bene...
    Subito la mia mente allenata avrebbe indagato le possibili azioni compiute dal ninja per evadere quella tremenda tecnica. Che fosse un clone sin da quando siamo arivati alle mura? Che fossimo sotto l'effetto di un genjutsu? Che fosse stato in grado di schivare quell'assalto? Tutto era possibile, dopotutto non conoscevamo nulla di quel ninja. Tuttavia era doveroso indagare l'opzione più probabile e più comune in molte situazioni: il caso. Quel ninja non poteva sapere che l'unico modo veloce che avevo per dissolvere quella nebbia era sfruttare la donnola e che il raggio d'azione della sua tecnica fosse di circa 10 metri...eppure due erono i corpi che il violento attacco dell'evocazione non aveva inglobato. Che fosse proprio uno di quelli il fortunato giaciglio del guardiano? Non avrei impiegato più di qualche istante a verificarlo:

    " L'ultimo a destra"

    Avrei comunicato telepaticamente alla donnola [Basso], la quale, senza perdere un attimo, si sarebbe fiondata sull'ultimo corpo da me indicato. Bruciata la distanza che lo divideva dal bersaglio, avrebbe ingaggiato battaglia con il solito spirito guerriero. Il primo colpo era portato con la punta della falce, in direzione della testa, così da diminuire il tempo di reazione del nemico; tuttavia l'attacco si sarebbe rivalto una finta attua a disorientarlo e aumentare le probabilità di successo di un secondo assalto questa volta portato a piena lama tramite un ampio tondo all'altezza del diaframma. Certo, sempre se quello fosse il corpo reale...
    Al contempo io avevo già arrotolato e attivato una bombacarta [livello III] su di un kunai e lo avrei scagliato a tutta forza in direzione del corpo all'altra estremita, quello che aveva parlato qualche istante prima [Basso, For 900 + 3 tacche, Potenza 8 +70]. Le mura avrebbero diminuito il mio raggio visivo ma nè mi andava di saltare nè la distanza era così elevata da inficiare fortemente il lancio. Inoltre la bombacarta sarebbe esplosa con un perfetto tempismo, sopperendo al piccolo margine di target e inglobando il giovane anche a seguito di una semplice schivata (se ne avesse avuto i riflessi).
    Ero curioso. Volevo sapere se quel ragazzo avesse del potenziale o fosse solo un'altra delusione. Se i colpi non avessero avuto grande effetto, o almeno smascherato la vera posizione del ninja, poco sarebbe contato. Avrei atteso la reazione del guardiano alla mia provocazione:

    " Siamo qui per cercare nukenin abili e vogliosi di mettersi in mostra. Sei uno di questi? "

    Se fosse passato troppo tempo senza ricevere rirposta avrei optato per un approccio più pratico; bisognava spingere un po sull'acceleratore. Avrei preso quattro kunai, e avvicinatomi alle mura, gli avrei piantati tra le fessure delle pietre per creare degli appoggi utili per la scalata; inutile sprecare altro chakra. Dopo di che avrei invitato gli altri a salire, aprendo la fila:

    " Ragazzi, andiamo dentro; non ha senso perdere altro tempo qui. "

     
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