[Primo Accesso] Ingresso di Ame

Era un po ripetitivo. La nebbia riprese a dominare la scena e con essa il vantaggio strategico del nukenin; a quel punto era chiaro, possedeva una qualche abilità segreta in grado di vedermi, o almeno percepirmi, anche in quella coltre. Avrebbe catturato il mio interesse anche solo per questo. Illusione mi avvolse senza che opposi resistenza; certo pensai che avrebbe potuto essere un'arte illusoria, quante tecniche del genere avevo subito in anni di scontri? Tuttavia non mi scomodai di tentare un rilascio...volevo vedere cosa quel ninja sapesse fare. In ogni caso, anche solo il fatto di non esserne certo, mi faceva ben sperare sulla qualità della preparazione del nukenin; se ero in un'illusione era sicuramente ben fatta. L'oscurità mi avvolse e, dovertito, attesi un probabile attacco del ninja.

Il kunai fu una sveglia abbastanza potente. Subii la ferita...sebbene non passivamente. Un ninja furtivo e abile nei genjutsu aveva buone possibilità di avere anche dimestichezza con i veleni. Il sangue a contatto con l'arma sarebbe fuoriuscito istantaneamente dalla stessa entrata dell'arma; se del veleno comune vi fosse penetrato me ne sarei accorto anche in prima analisi [Ematologo]. Più interssato a capire che tipo di veleno avesse usato che altro, non mi preoccupai poi tanto dell'attacco che mi stava per piombare addosso. Potevo sentire la donnola arrivare...Kizu infatti sarebbe apparso furioso, pronto a frapporsi fra le armi dal potenziale esplosivo elevato ed il mio corpo, facendo scudo con la sua enorme falce e il suo stesso corpo.

L'esplosione tuttavia non avvenne...un'altra illusione? Notevole.
I propositi di grandezza, inoltre, non fecero altro che aumentare il mio interesse per il ninja. Si, era l'uomo che faceva al mio caso.

" Socio? Abbassa la cresta...sarai il mio schiavetto."

I fili piombarono sul nukenin probabilmente troppo rapidi per essere percepiti. Il sangue si addensò fino a tramutarsi in blocco duro come la roccia tutt'attorno la testa del ragazzo [Pot 60, Durezza 3]. L'obbiettivi non era infiggere danno bensì quello di impedirgli il respiro fino a farlo svenire. La nebbia questa volta non avrebbe intaccato le mie azioni perchè sarebbe stata la percezione sanguigna a guidare le mie azioni. Se l'attacco fosse stato eluso, il costrutto avrebbe seguito quel puntino di sangue stampato nella mia mente fin dove i miei poteri me lo avessero concesso.