Neko Senzai[Svago]

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    " Lulu da tempo non si occupa in prima persona dei clienti; sono ormai quattro anni che è in direzione. Organizza i turni, controlla le prostitute, si prende cura del loro abbigliamento, rinnova il locale...Ci vedevamo anche prima che si levasse il costume da gatta, iniziò tutto per gioco, a pagamento ovviamente, ma poi la cosa è andata avanti e..."

    " Fammi strada."

    Il Neko Senzai. Un posto di grande perdizione, dove un uomo poteva anche perdere la testa; eppure sostanzialmente necessario per i ritmi della vita ninja, in particolar modo qui ad Oto. I locale era ben tenuto, passato dalle mani di Luis a quelle di Jotaro e poi ancora al Mikawa...la sicurezza era ottima e le "attività" si svolgevano, per quanto impetuose, senza cadere nella bassezza di altri posti sperduti nei vicoli più oscuri del quartiere dei piaceri . Le "Gattine", così le chiamavano, erano tutelate e facevano una bella vita, alimentando giorno dopo giorno la loro lussuria, aggiungendo sempre nuove idee alla loro mente perversa. In altre parole un bordello per gente "raffinata".
    Era giorno, verso le 12, un'orario eccessivamente tardo anche per i clienti più navigati (o duraturi se vogliamo) ma anche troppo maturo per le prime incursioni del nuovo giorno. Entrammo dall'uscita di sicurezza, dove un omone che già avevo visto da qualche parte ci fece passare non appena vide Auron.

    Il locale era irriconoscibile alla luce del giorno, senza quella masnada di gente a popolarlo. Le sede erano ribaltate sui tavoli, un paio di donne delle pulizie stavano passando lo straccio per terra. Sulla passerella, quella dove di notte le ragazze si esibivano nei loro spettacoli provocatori, tutte le Gatte, completamente svestite, erano in fila. Quanto erano belle...Davanti a loro, su una poltroncina rosso fuoco, sedeva una donna...o almeno quello pensavi vista l'acconciatura elaborata dei suoi capelli che fuoriusciva dallo schienale. Solo in un secondo momento notai la bilancia presente sulla passerella.

    luluw

    " Va bene, la prossima..."

    Disse la donna seduta di spalle con voce ferma. Un'altra ragazza pres eil posto della precedente che, palesemente soddisfatta, stava abbandonando le altre probabilmente per riandarsi a vestire.

    " 51,2!! Aya hai messo un chilo dalla scorsa settimana! Ti sei mangiata un elefante o cosa?! "

    La ragazza era terrorizzata e per quanto si sforzasse non riusciva a parlare.

    " Avanti! Parla...mica sono come te che mangerei qualunque cosa!"

    " Io...io...è che mio cugino si è sposato l'altro giorno e...e..."

    " e hai ben pensato di strafogarti l'intero buffet! Magari giusto per prenderti una giornata di completa libertà! Per sentirti meglio, mollando un po le rigide redini che ti sei imposta?"

    "...si..."

    " SEI LICENZIATA! Avanti la prossima..."

    "...ma...ma.."

    Al che, inaspettatamente, intervenne Auron che non avevo notato essersi spostato dal mio fianco fino alla destra della severa donna.

    " Suvvia Lulu, ma guarda che bella ragazza! Licenziandola non pensi che i suoi clienti, quelli affezionati a lei, si arrabbierebbero nel non saperla più qui a frustarli per bene? Sono certo che la ragazza saprà rimediare in pochi giorni al suo sbaglio, non è vero Aya?"

    " Io...io....farò di tutto per tornare in forma...vi prego..."

    In forma...ma se anche per noi ninja un chilo in più non è così incisivo sull'elevazione di un salto o la prontezza di uno scatto...Era chiaro che la donna non si era arrabbiata per l'evento in se ma perchè evidentemente quelle erano le regole e lasciar correre avrebbe potuto dare l'impressione di debolezza. Ed ero sicuro che anche Auron lo sapeva...dunque su cosa stava cercando di fare leva?

    " A tutti, a TUTTI, può capitare di fare uno sbaglio...non trovi Lulu? "

    Ed ecco che quell'aria da dura venne meno...

    " Si...forse hai ragione. Per questa volta chiuderò un occhio, Aya, ma badate bene, tutte voi: non tollererò più situazioni di questo tipo. La vostra compagna è stata fortunata quest'oggi nel trovare un cuore buono a giudicarla...la prossima volta non sarà così! Ora andatevi a vestire e iniziate gli esercizi fisici...io vi raggiungerò in palestra presto."

    E tutte le ragazze si voltarono, mostrando anche la metà nascosta delle loro meraviglioso corpo, e abbandonarono il palchetto.

    " Caro, fallo un'altra volta e sarò costretto a non farti più aprire l'entrata sul retro dal Kon. "

    " Come se quello scimmione potesse fermarmi!"

    " Allora potrei trovare io il modo di punirti a dovere..."

    " AHAHAHAH "

    E si diedero un bacio appassionato.

    " Sono qui perchè voglio che parli con una persona, ci sta offrendo un lavoro..."

    Dunque la donna finalmente si voltò, lasciando che i miei occhi potessero vederla in volto...Che dire, Auron aveva scelto bene la sua compagna.

    lulueauron

    " Lulu lui è Aloysius Diogenes Mikawa, capo delle difese di Oto. Aloysius lei Lulu Adaka, mia moglie."

    " E' un piacere fare la sua conoscenza signor Aloysius."

    " Il piacere è tutto mio. Ma non perdiamoci in convenevoli, sono qui per un motivo preciso. "

    " Sediamoci allora..."

    :::

    " Dunque lei mi sta chiedendo di riprendere le armi dopo quasi dieci anni di inattività ed abbandonare il mio attuale lavoro?"

    " Auron mi ha detto che un tempo eri un'evocatrice con i fiocchi, con un potenziale enorme. Inoltre la paga sarebbe di certo superiore a quella che prende adesso...Tuo marito mi ha raccontato dei vostri problemi con l'affitto; ebbene potete anche restare da me per tutta la durata dell'incarico. Due anni a mie spese, avrete la stanza più grossa della casa e potrete usufruire di tutte le comodità, non appena terminerò i lavori di ristrutturazione. "

    " Tu che ne dici caro?"

    " La scelta è tua Lulu, lo sai che non lo avrei mai portato qui se non avessi già dato il mio consenso. Tuttavia accetterò solo se verrai con me. Non ti piacerebbe riassaporare l'adrenalina di uno scontro? Udire ancora il cozzare delle armi e le grida della battaglia?"

    " Non lo so...da quello che mi avete raccontato sembra qualcosa molto più grande di uno scontro tra compagni di accademia. Posso pensarci qualche giorno?"

    " Ovviamente. Se il tuo dovesse essere un si, la mia villa si trova a Nord-est del villaggio. Proseguite per un paio di kilometri in quella direzione e vedrete la tenuta. E' proprio ora che vada, sono atteso da altre persone dall'altra parte del villaggio. "

    " Ti accompagno fuori."

    Lasciamo dunque Lulu ai suoi pensieri ma difficilmente avrebbe rifiutato. Se era rimasta in lei almeno un briciolo della vita ninja, le stavo dando l'opportunità di alimentare istinti assopiti nel tempo, di risolvere i suoi problemi e di allontanarla da quel posto che ormai era la sua vita tra troppi anni.
    Una volta fuori, infatti, fu Auron a prendere parola per primo:

    " Accatterà...ne sono certo. Più volte ho percepito in lei la mancanza della vita per cui si è addestrata duramente. Tiene ancora il suo coprifronte nel comodino, affianco al letto..."

    " Ci vedremo presto, allora."

     
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  2. Lord Cinnamon
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    CASA DOLCE CASA
    Parte Prima


    Ed eccomi qua, di nuovo. Per un istante mi lascio abbagliare dallo sfavillio dell'insegna. Miao, piccolina! Il vostro fratellone è tornato! Scruto allegro i due gorilla all'ingresso. Non mi degnano di uno sguardo, gli stronzi. Sarà che mi conoscono? Sarà che non mi ritengono un pericolo? Entro pieno di aspettative e sake di pessima qualità, gettandomi il mozzicone alle spalle.

    Non sono ancora del tutto ubriaco. Riesco a camminare dritto, e non tartaglio. Ottimo. Basta bere per stasera! Ho altro da fare, e qualcuno potrebbe tradirmi se bevo ancora.
    Dentro è tutto ancora più bello. Più luminoso. Più barocco. Una ridondanza di dettagli. Rimango stordito per un attimo. L'atmosfera è, giustamente, allegrotta. Le ragazze ridono alle pessime battute dei clienti. Si strusciano. Sono belle. Molto belle. Magari sono anche intelligenti, ma il destino le ha portate qui, a soddisfare il primo stronzo che gli passa tra le mani. Non le compatisco. Quando il mondo fa così schifo, è normale che qualcuno sguazzi nel fango. Qualcuno che faccia da tappeto per quei fortunati che stanno sopra, per non far sporcare le loro scarpe costose. Tutto ciò mi fa schifo, ma non posso farci niente.
    Mi tuffo nel delirio.

    Eccomi qua, bellezze! Il vostro fratellone è tornato, ed è venuto per divertirsi!!! Chi di voi ha voglia di giocare, micette?

    L'alcool mi alza un po' il tono di voce. Sarei dovuto andare direttamente alla reception, non mettermi a fare baldoria lì in mezzo, come un coglione qualsiasi. Ma non nego che essere al centro dell'attenzione mi faccia piacere.

    E vorrei anche parlare col padrone di questo posto! Devo fargli i complimenti! Oh sì, devo proprio farglieli! Gli stringerò la mano, lo guarderò negli occhi e dirò:"Complimenti amico, tu sì che hai capito tutto della vita!" Ehehehehehehe!

    E così la figura di merda è completa. Speriamo che il padrone sia un tipo bonario. Strano non averlo mai incrociato prima.
     
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    Luis non si faceva vedere da un bel po e, visto che a villa Mikawa non c'era molto da fare, passavo diverso tempo al locale. Uomini sbronzi sotto il completo controllo di un corpo appena scoperto...la sensazione che questo ti poteva dare era di molto superiore a qualunque miglioria nell'arte ninja. Le mie gattine erano impareggiabili in questo...dopotutto avevano imparato dalla migliore. Tuttavia gestire il locale significava anche occuparsi dei conti, della sicurezza e del servizio, un onere non eccessivamente pesante visto che il locale andava benone. Avevamo cambiato un paio delle ragazze e inserito qualche nuovo cocktail nel menu, anche la disposizione della sala era leggermente cambiata: avevamo levato qualche tavolo per aggiungere qualche divanetto, davanti alla postazione lap dance. Le sale al piano superiore erano state rimodernate, la tappezzeria cambiata in modo da rendere più moderno il posto. Insomma, le cose andavano alla perfezione.

    Quella sera un agnellino (si così mi piaceva chiamare i giovani ragazzi brilli in cerca di lussuriose avventure) stava facendo più baccano del solito. Eravamo un bordello, vero, ma pur sempre di classe e tendevamo sempre a scoraggiare atti plateali. Nelle camere da letto si poteva urlare fino a spaccare i vetri, ma nel locale assolutamente no.

    Lulu

    " Aya, Hitomi tenetegli la bocca impegnata, in tutti i modi venga voi in mente. Mi sta disturbando gli altri clienti. "

    Mi sarei dunque avvicinata mentre le due ragazze andavano ad afferrargli le gambe e le braccia, sfregando sul suo giovane corpo le loro prosperose grazie.

    " Salve solo Lulu, gestisco io il Neko. Aya, Hitomi accomodate il nostro ospite sul divanetto. Posso portarle il drink della casa, signorino ?"

    Un ragazzino...ma l'esperienza mi aveva insegnato che la ricchezza non apparteneva sempre e solo a vecchi barbuti.

     
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  4. Lord Cinnamon
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    CASA DOLCE CASA
    Parte Seconda


    Due belle figliole mi si avvicinano lascive. Per un attimo rimango abbagliato, e non mi rendo conto della mano che me le ha liberate contro. Quelle si strusciano e, oh sì, proprio così ragazze. Ammetto che non mi ero mai ritrovato a dover competere addirittura con due insieme! La lingua di una mi entra in bocca, è dolce. La mia sospetto puzzi d'alcool, ma non è un mio problema. Hanno visto ben di peggio, queste qua. Mani esplorano da entrambe le parti. Quasi mi dimentico della donna che ho davanti e che evidentemente non lavora lì.

    Mi perdoni, Madame, ma ho alzato un po' il gomito e tendo a non controllarmi. E chi ci riuscirebbe, qui? Molto piacere, comunque, Madame Lulu. Io sono Tetsuo Kanemaki.

    Mi lascio guidare verso un divanetto, e mi adagio abbracciando le gattine che languide si posano sui braccioli. Degno trono per degno re, direi.

    Come promesso, le faccio i complimenti per l'ottima gestione, per la cura dei dettagli e la scelta delle ragazze! Dovevo intuire che dietro a tutto ciò ci fosse una mano femminile. E, mi scusi, ma per stasera penso di aver bevuto troppo. Tendo a dire cose poco piacevoli con troppo alcool in corpo, e non è mia intenzione. Non stasera. Non sono nemmeno venuto per, ehm, usufruire dei vostri servizi.

    Non è vero. L'idea mi è venuta in mente di colpo. Sarà il sake. Saranno le ragazze qui intorno. Sarà la bellezza glaciale di Madame Lulu. Ha occhi che mi piacciono, di chi sa come va il mondo.

    No Madame Lulu, io sono qui per cercare lavoro. Uno qualsiasi. E penso che voi possiate fare al caso mio.


     
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    Nuove esperienze


    I



    Erano passati circa tre mesi dal suo arrivo nella prima città degli umani. Nanako, aiutata da conoscenti del suo clan, era riuscita a raggiungere il Neko Senzai, venendo delusa dalla scarsa quantità di felini lì presente. Sembrava che alle persone di quel locale piacesse farsi chiamare "gatte" senza un vero e proprio motivo. La cosa non la turbò molto, nonostante il piano fosse quello di adattarsi al mondo umano con un approccio più lento, sistemandosi prima in una colonia felina a contatto con essi.
    Le ragazze si mostrarono subito incuriosite dal suo aspetto, supponendo che si trattasse di una semplice tecnica della trasformazione, mostrandosi più sorprese quando la gatta raccontò la sua storia. Furono felici di accoglierla, data la crisi degli ultimi tempi nuove gatte erano sempre ben accette. A Nanako venne spiegato il tipo di lavoro che avrebbe dovuto fare, ma la cosa non sembrava turbarla, anzi. La incuriosiva come gli umani usassero il rituale dell'accoppiamento non per la specie ma come forma di divertimento, pagandone persino i servigi. Le gatte poi non facevano che parlarle di tutte le loro migliori "avventure", condizionandola a pensare che fosse capitata nel miglior luogo possibile.
    Non avendo alcun tipo di pudore essendo comunque cresciuta come un animale selvaggio, si era ambientata in fretta. I clienti venivano invitati a godersi la nuova "attrazione", ed il suo successo stava riempiendo le casse del Neko Senzai. Nonostante Nanako si fosse rivelata come una persona piuttosto viziata, pretendendo di scegliersi da sola i clienti, il fatto che fosse una novità permetteva di renderla così esclusiva e piuttosto costosa per i pochi fortunati che venivano da lei scelti. Dato il trattamento che riservava ai clienti scelti, le gatte non avevano problemi nel viziarla ulteriormente, soddisfando tutte le sue richieste. La ragazza visse così nel lusso che solo le gatte potevano offrirle, venendo continuamente istruita sulle usanze umane, iniziando ad imparare il valore del denaro, la gerarchia nei villaggi ed il fatto che non fosse sempre accettabile andarsene in giro nuda, non al di fuori di quella zona se non altro. Come animale era difficile per lei costringerla a tenere della roba addosso per troppo tempo.
    Per questo motivo, quando Nanako iniziò a parlare del fatto di volersene andare, le gatte non riuscirono a trattenere la sorpresa, bombardandola di domande.

    Eeeeeeeeeh?? Ma perchè!? Fino a ieri sembravi entusiasta!
    Lo sono ancora, Kana, ma non sono diventata umana per fermarmi nel primo posto in cui finivo. Là fuori c'è ancora tutto un mondo da esplorare!
    Sì, e come speri di riuscire a trattenere i tuoi istinti? Guarda che "là fuori" non ci saranno così tanti clienti... E se non stai attenta potresti persino finire male. Hai a malapena imparato a tenerti tutti i vestiti addosso, cosa pensi di fare se qualcuno ti assale? C'è gente poco raccomandabile fuori da qui, e se te ne vai non avrai Lulu a coprirti le spalle.
    Guarda che non sono così indifesa! Mi pare di avervelo dimostrato l'altro giorno, con quell'idiota.
    Sì, brava, sai mettere al tappeto un ubriacone strafatto. E nel momento in cui ne trovi uno sano? Qua ad Oto c'è gente poco raccomandabile, lo sai vero?
    Allora me ne andrò fuori Oto. Vengono tanti di quegli shinobi da queste parti... Prima o poi troverò uno straniero disposto a mostrarmi il mondo in cambio della mia compagnia!

    Non sarebbero riuscite a dissuadere Nanako nemmeno nei giorni successivi. Ormai la sua caccia all'alleato adatto era iniziata, ma gli stranieri erano piuttosto rari. Si vociferava che il nuovo guardiano, attivo da prima che lei raggiungesse il Neko, era piuttosto rigido nei suoi controlli e pochi riuscivano a passare la soglia. Anche le altre gatte erano state convinte a portare qualsiasi cliente esterno da lei, accontentando anche questo suo ultimo vizio. Nonostante il suo forte desiderio di andarsene, aveva promesso che sarebbe comunque tornata da loro, le prime ad averla accolta in quel mondo per lei nuovo (visitarlo come umana era un'esperienza del tutto differente rispetto a quando era solo un semplice felino). Fortunatamente le loro regole non sembravano troppo rigide, ed a Nanako era stata concessa la libertà di andarsene se avesse voluto. Il suo arrivo nella società umana era stato piuttosto fortunato dal suo punto di vista, ora doveva solo sperare che la dea bendata non le voltasse le spalle.
     
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    Futura Babysitter


    Chapter I - Neko Senzai



    Varcato il North Gate di Oto, decisi di mangiare qualche boccone in uno dei ristoranti del Quartiere dei Piaceri.
    Se ci trovavamo nella zona più malfamata del villaggio, la periferia di Ame era un girone dell'inferno. Davanti al nostro tavolo era un continuo passeggiare di guardie e ninja di Oto. Era curioso notare come la mia bambina attirasse l'attenzione di ogni passante.
    Mi piace il loro simbolo. Esclamò Hounkou, azzannando con i suoi piccoli denti una coscia di pollo arrostito.
    La nota che hanno sul coprifronte?
    Si. Ogni volta che uno shinobi compariva davanti ai suoi occhi, il suo sguardo si riempiva di curiosità e ammirazione.
    Non mi sembrava ti piacesse il guardiano.
    Lui no, è cattivo. Non ci sono... ninja..dove viviamo noi.
    Non come loro.
    Potevo iniziarla alle arti ninja. Ci avevo già pensato diverse volte, ma dentro di me sapevo che sarebbe stata solo una perdita di tempo. Hounkou era dolce, buona, generosa, comprensibile con tutti, caratteristiche che non avrebbero fatto di lei una potente criminale di Ame.
    I villaggi accademici...
    Ci penserò. Risposi alla mia coscienza oscuraAnche il mio pg ha una voce interiore. È il suo sé prima dell' amnesia. Vedere BG. .
    Non era ancora pronta per...
    No... TU non sei pronto. Sei un egoista...

    jpg



    Aveva ragione.

    [...]



    Il Neko Senzai era un bordello di alta classe, punta di diamante del Quartiere dei Piaceri.
    Erano le undici circa e il locale era già pieno.
    I clienti presenti quella sera erano numerosi e piuttosto variegati: si andava dal rozzo pervertito con un patrimonio da prosciugare, al classico marito infedele fino agli uomini d'affari, eleganti e ben educati.
    L'arredamento e l'atmosfera del locale erano studiati nei minimi dettagli: le luci erano soffuse e tendenti al rosso, il colore della passione per eccellenza; il profumo che aleggiava nell'ambiente aveva proprietà afrodisiache e il volume della musica era tenuto basso per agevolare le conversazioni.
    Le stanze dedicate ai giochi più perversi dovevano essere ben insonorizzate.

    Il mio sguardo venne catturato da una delle tante signorine semi-nude. Indossavano delle orecchia e una coda da gatto.
    Mi graziai gli occhi solo per pochi secondi. Ero lì per lavorare.
    Ti lascerò con una gatta.
    Erano i suoi animali preferiti. Aveva provato più volte a convincermi di prenderne uno per lei.
    Mi diressi verso il bar.
    Ci vollero alcuni minuti e una mancia sostanziosa per convincere la felina dalle orecchia lunghe a tenermi in custodia Hounkou.
    Tornerò subito.
    Okay papà.
    Mi rivolsi alla donna Da dove vengo io ogni promessa è un debito. Se gli succede qualcosa, ti spello viva. Pratica molto in voga ad Ame, sopratutto tra i Fiori. La chiamavamo meritocrazia.

    Trovare il contatto fu un gioco da ragazzi.
    Era un uomo sui trent'anni, ben vestito, seduto su un divanetto nella sala principale in compagnia di due gatte. Sfoggiava due basette lunghe fino al mento.
    Nessuno è serio come voi. Lo ringraziai per il complimento, ignaro dell'impresa che avevo portato a termine.

    [...]



    Costretta a servire i clienti ai tavoli e a occuparsi anche del bancone, per nulla intimorita dalla minaccia del Nukenin, la gatta scaricò il ruolo di baby sitter alla vera felina presente nel Neko Senzai.
    Quella bambina era la figlia di uno straniero, uomo che Nanako cercava per dare inizio alla sua avventura. A giudicare dai Ryo che le aveva offerto come mancia, il tipo doveva essere piuttosto ricco.
    Se non fosse stata occupata con un cliente, Nanako avrebbe visto la sua collega avvicinarsi a lei con una bambina di sei anni, dai capelli rosa.
    Nanako, è la figlia di uno straniero. L'ha lasciata a me nemmeno fossi una baby sitter. Il padre sta dialogando con un uomo. Vedi tu che devi fare. Io devo lavorare. Falla divertire. Ritornò dietro al bancone, senza curarsi di eventuali proteste o lamentele.
    La bambina non aveva paura. Era abituata a luoghi come il Neko Senzai. Le stava fissando la lunga coda che ciondolava vicino le sue gambe.

    jpg
    È vera? Posso toccarla?










     
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    Lo straniero


    II



    L'oziosa gattina se ne stava beatamente sdraiata nella sua tenda, con indosso solamente una succinta ligerie, passandosi un gomitolo tra una mano e l'altra. Glielo avevano dato le gatte, insieme ad alcuni giocattoli tipici per felini, ed un simpatico collarino con attaccato un campanellino. Volevano metterla a loro agio, dicevano. Ancora dovevano capire quale fosse il confine tra animale ed umana, e Nanako stessa sembrava tendere fin troppo verso il suo lato bestiale.
    Il suo ozio venne interrotto da una delle prostitute. La ragazza drizzò le orecchie, sperando che fosse finalmente arrivato lo straniero di cui aveva bisogno. In effetti, più o meno era così. Il suo sguardo cadde sulla piccola bimba appena entrata.

    Ma quella è un cucciolo!? Io adoooOOOoooro i cuccioli!!

    Non mentiva, trovava davvero adorabili i cuccioli umani, nonostante la sua pazienza non fosse sviluppata a sufficienza da permetterle di prendersene cura come avrebbe dovuto; inoltre, buona parte del suo entusiasmo era dato dalla novità (non arrivavano molti piccoli umani al bordello). Nonostante ciò, la gatta era perfettamente in grado di attirare l'attenzione e distrarre dei cuccioli... soprattutto se questi potevano tornarle utili. La donna la avvertì che quella era la figlia di uno straniero. Le sarebbe bastato farsi amica lei per poi farsi avvicinare dal padre e convincerlo, con le stesse tattiche insegnatele dalle sue colleghe, così da poter finalmente iniziare la sua avventura.
    Nanako si inginocchiò, pareggiando la sua altezza con quella della bimba, che pareva piuttosto interessata alla sua coda. La mosse gentilmente, lasciandogliela toccare:

    Ma certo che è vera, piccina. E guarda, mi sono rimaste anche queste qui.

    Abbassando leggermente la testa, avrebbe messo in vista anche le sue orecchie appuntite, lasciando che la bimba le toccasse. Con lo stesso entusiasmo, anche la gatta stessa accarezzò appena alcune ciocche di capelli della bimba, mantenendo però poco il contatto: non voleva di certo confondere l'odore della bimba con il suo, o il padre avrebbe potuto non riconoscerla più!

    Ma guarda che bel pelo che hai! Lo sai, io sono una gatta vera! Provengo dai boschi del paese del fuoco.

    E da lì iniziò il suo racconto, della sua storia, di come era fatto il suo villaggio e dei loro abitanti, di come si era fatta aiutare da un'altra tribù felina per diventare umana, enfatizzando il racconto gesticolando e facendo passare la storia come fosse una fiaba, incantando la cucciola umana. E poi, la proposta:

    Nel mio piccolo territorio ci sono un sacco di micini, anche più piccoli di te! Ti piacerebbe venire a vederli?

    Avrebbe sorriso, entusiasta, sicura che la bimba avrebbe accettato la sua proposta grazie alla storia appena raccontata. Avesse mostrato anche un briciolo di entusiasmo, la gatta l'avrebbe sostenuta, applaudendo, per poi bloccarsi e farsi pensierosa:

    Oh, però non posso portarti da sola, piccola umana. Sono sicura che il tuo papà non vuole che tu ti allontani da lui. Hmmm...

    Naturalmente era tutta una farsa, aveva già la soluzione in pugno. Aprì le mani, emozionata, come se fosse stata illuminata da un'idea grandiosa:

    Ho trovato! Puoi chiedere al tuo papà di andarci insieme! Sei d'accordo??

    Se il racconto della storia fosse stato sufficientemente convincente, aveva già la vittoria in tasca.


    Ho editato il messaggio perchè, per errore, postando dal cellulare avevo modificato questo invece di postare il nuovo, cancellandolo. Dato che pur contattando gli admin sembrava non si potesse recuperare, l'ho riscritto con i pochi reidui che avevo fortunatamente sparsi a giro (uno screen e le citazioni del post di Roro)


    Edited by Waket - 8/6/2018, 14:49
     
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    Incontro con lo Straniero


    Chapter II - Neko Senzai



    La piccola e dolce Honkou si conquistava con poco sforzo. Appena la donna felina pareggiò la sua altezza, piegandosi sulle ginocchia, la bambina vide le orecchia da gatto sbucare dalla folta chioma di Nanako.
    Che belle.
    Erano morbide, calde e molto più grandi rispetto a quelle dei gatti che popolavano il suo quartiere ad Ame.

    CITAZIONE
    Ma guarda che bel pelo che hai! Lo sai, io sono una gatta vera! Provengo dai boschi del paese del fuoco.

    G-Grazie. Le sue guance divennero rosse. Anche io voglio essere come te. Esclamò con gioia. Ai suoi occhi infantili, i gatti erano animali veloci, scaltri e impossibili da afferrare.
    Oh. Paese del Fuoco...brucia tutto lì? Domandò, perplessa. Tutti i suoi coetanei conoscevano i quattro Paesi ninja, ma quella cucciola di umano dai capelli rosa era stata cresciuta con altre priorità: imparare come sopravvivere in un luogo dove omicidi, rapine, stupri e guerre tra bande erano eventi considerati normali. Essa stessa era stata una spacciatrice, fino a quando, una notte di un anno prima circa, il suo aguzzino era stato ucciso da Namae.

    Honkou ascoltò con vivo interesse l'intera storia di Nanako, senza mai distrarsi o interrompere la donna felina. Quest'ultima fu molto abile a manipolare le emozioni della bambina. Era così affascinata dal mondo descritto dalla sua nuova amica da voler abbandonare Ame per sempre.

    CITAZIONE
    Nel mio piccolo territorio ci sono un sacco di micini, anche più piccoli di te! Ti piacerebbe venire a vederli?

    SIIIIIIIIIIIIIIIII Gridò in preda all'euforia. Quando partiamo? Potrò diventare anche io una gatta un giorno? Mi aiuterai a diventare una ninja? TI PREGOOOO!

    CITAZIONE
    Oh, però non posso portarti da sola, piccola umana. Sono sicura che il tuo papà non vuole che tu ti allontani da lui. Hmmm...

    Il suo entusiasmo si spense di colpo.
    Spostò lo sguardo a terra. I suoi dentini strinsero con forza il labbro inferiore.
    Sentiva le lacrime accumularsi sotto le sue palpebre. Non doveva piangere. Lei era forte, come le ricordava sempre il suo amato padre.

    CITAZIONE
    Ho trovato! Puoi chiedere al tuo papà di andarci insieme! Sei d'accordo??

    Poche volte era riuscita a far cambiare idea a Namae, ma desiderava troppo fare amicizia con tanti gatti e diventare una ninja.
    Si fece coraggio.
    Sì. Parlerai tu però, promesso? Se Nanako avesse accettato, rispondendo di si, Hounkou avrebbe invitato quest'ultima a seguirla.
    Seguimi.

    [...]



    L'accordo venne siglato in modo ufficiale nel momento in cui il Fante di Fiori si sedette di fronte all'uomo.
    I dettagli sulle forniture furono limati senza trovare ostacoli. L'affare era vantaggioso per entrambi, per il seme di Ame e per l'imprenditore.

    Giunti nella sala principale del Neko Senzai, in pochi secondi Hounkou riuscii a scovare suo padre tra la folla.
    Lo indicò alla ragazza con il suo piccolo indice.
    È seduto lì, insieme all'uomo mascherato. È quello alto. Posizionato di spalle, a quindici metri da loro, il volto era celato dalla sua lunga chioma nera.
    La bambina si avvicinò a lui sgusciando tra la folla.
    Pochi uomini fecero caso alla fanciulla di Ame. Non si poté dire lo stesso per Nanako: chi prima, chi dopo, tutti gli uomini presenti nel locale si voltarono verso di lei, compreso Namae.

    [...]



    Hounkou...cosa hai combinato? Domandai, severo. Era una bambina calma e buona, ma incapace di rimanere ferma per qualche minuto.
    Probabilmente se n'era andata in giro per il locale, visitando stanze del piacere e chissà cos'altro.
    Non degnai di uno sguardo la donna gatto alle sue spalle. Anzi, il suo rimanere lì ad udire la risposta di mia figlia mi diede fastidio.
    Ehyyyy.
    Le orecchia di Nanako avrebbero udito la sua collega, con cui avevo parlato qualche minuto prima, richiamarla a lavoro nell'angolo bar. [TA]Tecnica del Suono Ammaliante
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'illusione si attiva se le vittima sono presenti entro 12 metri dall'utilizzatore. Le vittime udiranno un qualunque suono provenire da un punto deciso dall'utilizzatore all'attivazione e saranno invogliate a raggiungerlo e rimanerci; le vittime non raggiungeranno né stazioneranno in un posto apparentemente dannoso per la propria salute. Se la vittima si oppone alla malia, avrà un malus di 3 tacche a Velocità e Riflessi. L'efficacia è pari a 10.Tipo: Genjutsu -
    (Consumo: Mediobasso / Mantenimento: ½ Basso)
    [Da studente in su]

    Un'illusione semplice ma utile a togliere dai paraggi lei e l'imprenditore.
    Eccitato all'idea di aver fatto colpo su una bellissima donna, quest'ultimo si sarebbe diretto verso la sorgente del suono, purtroppo per lui illusoria.
    Sarebbe stato lo stesso per Nanako?

    jpg



    Abbiamo fatto comunque. Possiamo andarcene.



     
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    Cuore di pietra


    III



    Nanako sorrise allegra vedendo l'entusiasmo della bambina, rispondendo positivamente alla sua richiesta:

    Come sei adorabile! Con questo pelo così bello sarai persino più carina di me. Posso insegnartelo, ma ci vorrà un po' di tempo. Che dici, vuoi imparare anche tu a trasformarti in una micina?

    La risposta era ovvia, ed era chiaro come avesse conquistato del tutto la cucciola umana, che sembrava stesse vivendo un sogno. La gatta non riuscì a trattenere una risata all'affermazione confusa dell'altra; sicuramente doveva aver viaggiato poco, e per quanto la cosa potesse esser sembrata strana per chiunque altro, Nanako non credeva che il motivo della sua ignoranza fosse un traumatico passato fatto di sfruttamento di minori.

    Mannò, sciocchina, è solo un nome che gli umani hanno dato a quella terra. Oh, ma cosa perdo tempo a spiegartelo, prima o poi lo vedrai con i tuoi stessi occhi.

    L'urlo entusiasta fu il suono che confermava la vittoria della gatta: la bimba era oramai sua complice. Ora toccava convincere il papà... e quest'ultimo era un uomo che non si era preoccupato di portare la figlia in un bordello. Quanto poteva essere difficile da convincere?
    La bimba in rosa sembrava avere un'opinione diversa. Il suo entusiasmo si spense all'improvviso, e gli occhi divennero lucidi. Tremava leggermente, sembrava stesse per mettersi a piangere. Che razza di mostro doveva essere il padre se al solo pensarci reagiva cosi? Nanako le accarezzò dolcemente la testa, cercando di alzarle il viso con l'altra mano per farsi guardare negli occhi, fissandola con un'espressione preoccupata ma tranquilla:

    Ey, cosa ti preoccupa? Non vorrai dirmi che tuo papà è allergico ai micini?

    Sdrammatizzò, finché non venne rivelato il problema: aveva paura a chiedere il permesso all'uomo. Poco male, una testarda come lei sarebbe stata parecchio difficile da dissuadere. La felina annuì, accettando la richiesta della bimba e seguendola cime richiesto.
    Il padre se ne stava su uno dei divani, ad occhio e croce era lì per discutere con l'uomo seduto di fronte a lui, dato che questi era circondato da gatte, al contrario del suo obiettivo. Lui e gli altri uomini della sala (se così si poteva chiamare, dopotutto era una delle tende più grandi e spaziose utilizzate come bar e sala d'attesa) non tardarono a notare la bella gatta, ammaliati dalla sua innata sensualità. Il suo obiettivo perse interesse in fretta, eppure la cosa non sembrò turbare la gatta: cacciare la preda faceva parte del gioco. Ondeggiando, si avvicinò con la leggiadria tipica dei felini, mentre languidi sguardi si posavano su di lei. Ma i suoi occhi puntavano tutt'altro obiettivo. Si posò sul divanetto con naturalezza, poggiando le gambe su quelle dell'uomo che l'avrebbe portata ad esplorare i continenti. Aprì bocca per parlare, quando la voce della sua collega la distrasse. Le orecchie si mossero prima di lei, voltandosi poi ad osservare la fonte del suono. Che la volesse? No, non poteva aver chiamato lei. Aveva specificatamente chiesto di essere chiamata solo se fosse apparso uno straniero, e l'unico di cui aveva bisogno era già alla sua portata. Ignorò volontariamente la voce, spostandosi in piedi di fronte a Namae ora che il suo "complice" d'affari se n'era andato, chinandosi quanto bastava per mettere bene in mostra il suo generoso seno, già messo in vista dal provocante vestiario.

    Oh no, signor padre, non avete ancora finito.

    La gatta fece un leggero cenno con la mano alla bimba, invitandola ad avvicinarsi.

    Io e la sua dolce cucciola umana abbiamo fatto un piccolo accordo. Mmmh... più che accordo, si può parlare di promessa. Vorrebbe taaanto visitare il mio villaggio d'origine. Sa, dopotutto sono una gatta... oh, ma non come le altre, mi creda. Il mio aspetto non è dato da una mera trasformazione illusoria. Prego, toccare per credere.

    Leggiadra e sensuale, si posò con delicatezza a cavalcioni sull'uomo, ancora seduto sul divanetto, avvolgendo la sua coda su di lui, invitandolo a toccarle la schiena nel punto in cui questa spuntava, lasciando decidere a lui se continuare ad accarezzare la sua morbida pelle. Il fatto che la bimba fosse presente non avrebbe allarmato la gatta, ancora non aveva imparato il senso del pudore e quali fossero le regole non scritte degli umani in certe occasioni. Mentre cercava di stordirlo con il suo aspetto, proseguì con la sua storia.

    Sa, vengo da un clan che tempo fa apparteneva a Konoha, distaccatosi e diventato sempre più selvaggio dopo ogni generazione. Mi sembra superfluo specificare che, per evitare il contatto umano, la sua ubicazione è piuttosto... segreta.

    Gesticolava dolcemente, provocandolo con le sue movenze.

    La sua dolce figliola vorrebbe taaanto visitarlo... Sono sicura che rifiutarle un invito del genere potrebbe metterla sotto una pessima luce. Era davvero, davvero triste quando le ho detto che non l'avrei potuta portare con me senza il suo papà. Ma mi rendo conto che al papà interessi poco uno sciocco villaggio di gattini.

    Si avvicinò all'orecchio dell'uomo per sussurrare qualcosa. Se fosse stato abbastanza lucido, avrebbe potuto udire una sorta di mormorìo di sottofondo, curiosamente simile alle fusa di un gatto.

    Ma forse al papà potrebbe interessare la compagnia di una certa gatta durante il viaggio...

    Con la bimba era stato facile, ma il padre si sarebbe sciolto altrettanto facilmente?

     
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    Nanako e l'Oleandro


    Chapter III - Neko Senzai



    Devo ammetterlo. La donna gatto mi sorprese.
    L'illusione non parve influenzarla. Sospettai persino delle mie capacità.

    CITAZIONE

    Oh no, signor padre, non avete ancora finito.


    Prima di raggiungere i suoi occhi, il mio sguardo scivolò sulle sue forme femminili, troppo perfette per essere reali.
    Non mi sfuggii il suo cenno rivolto ad Hounkou. Vedere mia figlia seguire le indicazioni della sconosciuta mi fece male, molto male. Controllai la rabbia, senza darlo a vedere. Eravamo ospiti di Oto e come tale non avrei perpetrato alcun tipo di violenza.
    Geloso?!
    La vidi sedersi a cavalcioni sulle mie gambe, mostrando senza alcun pudore il suo formoso seno. Evitai di gettare l'occhio sul suo davanzale. Dovevo mostrarmi più forte; come lei aveva ignorato la mia illusione, io avrei dovuto ignorare i suoi tentativi di seduzione.
    Per resistere a quel corpo mozzafiato, feci riemergere dai miei ricordi la donna che mi aveva soccorso dopo mesi di fuga. Non avevo avuto modo di osservare il suo volto, ma dalla sua voce rotta dal dolore, ero sicuro che fosse mia moglie o mia sorella. L'amnesia mi aveva strappato da una famiglia? Da figli? Mia moglie faceva parte delle quattro organizzazioni?
    Il passato è passato. Fui richiamato al presente.

    CITAZIONE

    Io e la sua dolce cucciola umana abbiamo fatto un piccolo accordo. Mmmh... più che accordo, si può parlare di promessa. Vorrebbe taaanto visitare il mio villaggio d'origine. Sa, dopotutto sono una gatta... oh, ma non come le altre, mi creda. Il mio aspetto non è dato da una mera trasformazione illusoria. Prego, toccare per credere.


    Le mie mani rimasero ferme sui braccioli del divanetto.
    Ascoltai la sua storia e ciò che era accaduto qualche minuto prima tra lei e mia figlia, fino a quando, dopo essersi avvicinata al mio volto, la donna si propose come mia compagna di viaggio.
    La sua voce sensuale e il profumo della sua pelle generò un brivido lungo la mia schiena. Il mio udito aveva percepito una vibrazione provenire dalla sua gola, che mi ricordò molto le fusa tipiche dei gatti.

    Con un cenno della mano destra, invitai Hounkou a posizionarsi davanti a me. Volevo guardarla negli occhi, entrare nella sua mente per estrarre i suoi pensieri. Lo feci.
    Spostai la mia attenzione sulla donna gatto.

    Perchè vorresti fare da guida a Hounkou? Inclinai il capo per osservare meglio il suo volto.
    E mettere a repentaglio la segretezza del tuo villaggio conducendoci lì? Sul mio viso comparve un sorriso divertito. Usava mia figlia per ottenere qualcosa. In altri luoghi, ad Ame ad esempio, avrei ucciso la donna gatto seduta stante, ma eravamo ad Oto e per di più quella donna non era stata influenzata dal mio jutsu. Avrei dato alla ragazza una possibilità. Una sola.


    jpg



    Tu desideri qualcosa e stai usando mia figlia per ottenerla o per avvicinarti a lei. Potrei pensare che sono l'uomo dei tuoi desideri, ma non sono così coglione da farlo.
    Parla chiaro: COSA VUOI?


     
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    The One


    IV



    Come previsto, l'uomo si rivelò essere più difficile da convincere della bambina. In generale, quello era probabilmente il primo umano che la stava mettendo più in difficoltà rispetto agli altri incontrati fino a quel momento. Solitamente chi entrava in quel luogo lo faceva per un unico motivo, ed era sufficiente accontentarli per ottenere qualsiasi favore in cambio. Non che Nanako avesse mai chiesto chissà cosa o avesse cercato di ingannare qualcuno, certi atteggiamenti umani come l'inganno le erano ancora sconosciuti, non li comprendeva appieno ne sapeva cosa potessero fruttarle.
    Al sentire le risposte dal tono piuttosto acido dell'uomo, inarcò la schiena rialzandosi, vagamente confusa da quel rifiuto. Aggrottò le sopracciglia, portando una mano verso il petto con fare piuttosto offeso:

    Mettere a repentagl-?!? Io non farei mai un torto al clan che mi ha allevata, tantomeno a coloro che mi hanno insegnato come diventare umana! Loro sono... come li chiamate voi... evocazioni, ecco. Non si sono privati degli insegnamenti umani, sono sicura che non avranno problemi se durante una mia visita mi faccio accompagnare da un paio di ospiti.

    Scosse appena la coda, leggermente infastidita da quelle insinuazioni. Sapeva che il suo clan preferisse la vita selvaggia a quella a contatto con l'uomo, ma non aveva mai pensato che sarebbe stato rischioso prima o poi portarvi qualcuno. Fortunatamente i due clan la pensavano in maniera differente, i secondi era certa che avrebbero approvato una visita.
    Le successive parole non furono meno pungenti, almeno da parte dell'uomo. Nanako portò le orecchie all'indietro, leggermente infastidita, ma più sorpresa nel sentirlo parlare in quel modo.

    Oh?! Non voglio ottenere sua figlia, non l'ho nemmeno toccata per non mischiarle addosso il mio odore! Sarebbe stupido da parte mia venire a cercare il genitore furioso se il mio obiettivo fosse quello di rapirla.

    In parte lo capiva, probabilmente anche gli umani così come alcuni animali più selvaggi, se trovavano cuccioli altrui li uccidevano, per eliminare i concorrenti e far progredire solo il proprio ramo dell'albero genealogico. Era sorpresa dal fatto che fosse un uomo ad accusare una femmina, che contrariamente all'approccio distruttivo dei maschi, tendevano a prendersi cura anche di cuccioli non loro.

    Sta proprio sbagliando tutto, è davvero lei che cerco.

    Si sciolse nuovamente, incurvando di più la schiena e massaggiando delicatamente il petto del suo interlocutore, andando a sbottonare uno per uno i bottoni della giacca. Man mano che parlava, se le fosse stato concesso, sarebbe arrivata a sbottonarne un paio anche della camicia, creando un'apertura sufficientemente larga da poter arrivare a toccargli i pettorali.

    Sto imparando le usanze umane solamente da tre mesi. Starsene qui è bellissimo, non lo nego... ma io voglio di più. Voglio poter viaggiare, sapere come le altre persone vivono al di fuori di qui! Per questo ho bisogno di lei, signor...? Vorrei poterla seguire in qualche sua avventura, farmi insegnare come si vive al di fuori di un bordello, facendo qualsiasi cosa lei faccia per vivere!

    Gli si avvicinò nuovamente al volto, sfiorando appena le labbra con le sue:

    Insomma, se ci pensi bene, sei davvero l'uomo dei miei sogni.

    Si sarebbe poi rialzata, fissandolo con aria maliziosa. Nonostante i toni ed alcune movenze potessero lasciar intendere che stesse cercando di ingannarlo, era stata tremendamente sincera nel rispondere alle sue domande.

    Immagino che voi umani vogliate sempre qualcosa in cambio. E tu sei diverso dagli altri uomini che sono entrati qui, a loro bastavo io, o qualche mia collega. Ma tu non sembri vedere me come la donna dei tuoi desideri... quindi, cosa posso fare, in cambio di poter viaggiare con voi e magari imparare qualcosa di nuovo grazie a te ed alla tua adorabile cucciola?

    Il sorrisetto sincero e speranzoso che gli rivolse sarebbe potuto bastare per fargli capire che ciò che aveva detto era la verità. Dopotutto c'era da considerare che era stata introdotta alla vita umana da delle prostitute, erano state loro ad insegnarle come manipolare gli uomini e divertirsi grazie ad essi, e fortunatamente (almeno per lei e per le sue colleghe) la gatta sembrava divertirsi nel farlo.

     
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    Duo -> Trio


    Chapter IV - Neko Senzai



    Quella donna era matta da legare.
    Seduta a cavalcioni sopra le mie gambe, la presunta felina cercò di convincermi che il suo clan situato al confine con il Paese del Fuoco avrebbe molto apprezzato ricevere due ospiti umani, senza sapere, che non era quello il punto, infatti, chi mai si sarebbe recato in un luogo pieno di gatti umani? Sempre se fosse esistito?
    Tua "figlia".
    Con espressione infastidita iniziai ad esaminare la coda della donna: lunga un metro circa, essa si muoveva nell'aria in modo molto naturale. Constatai che le code delle altre donne penzolavano dietro le loro ginocchia, prive di energia.
    Ci voleva ben altro per convincermi che la ragazza fosse una gatta, ma decisi di concedergli una possibilità. Se fossi stato prudente non avrei avuto nulla da perdere.
    Può essere una spia di Oto.
    Lo so e ne terrò conto.

    Bloccai con forza le sue piccole mani prima che riuscisse a palpare i miei pettorali.
    Prima regola: non voglio essere toccato. Doveva tenere le zampe al loro posto.
    Senza mollare la presa, ascoltai le sue parole e c il suo desiderio di conoscere il mondo fuori dal bordello, dove era finita dopo aver abbandonato la propria "terra".
    Nonostante i suoi tentativi di seduzione, sembrava realmente sincera.
    Ci misi qualche secondo a decidere cosa fare.
    Ero più sicuro che fosse una spia di Oto che una vera gatta. Forse, consci della mia appartenenza ad Ame, gli otesi avevano aperto le loro porte per capire quali legami la Pioggia avesse all'interno del loro villaggio. Sarebbe stato furbo e ingegnoso da parte loro.
    Guardai mia figlia. Sembrava felice all'idea di avere una nuova amica...e forse una sensei.
    Potrà esserci utile in futuro.

    Va bene. Potrai seguirmi. Dichiarai, smorzando sul nascere ogni entusiasmo.
    Ti occuperai della mia bambina, insegnandogli le arti ninja se lei lo vorrà. Bambina, non cucciola diamine. Mi alzai, costringendo la gatta a scendere.

    Durante il tragitto ti spiegherò alcune cose.
    Avrei fatto di lei una semplice Nukenin, come prima prova della sua non appartenza ai ninja di Oto.
    Come ovvio che fosse, la mia fedeltà ad Amegakure e ai Fiori sarebbe rimasta segreta, salvo spiacevoli inconvenienti.



     
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