Neko Senzai

[Svago]

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    OT/ per maggior chiarezza, e mi scuso per non averlo fatto prima, questo è il mio modo di scrivere

    narrazione: Luis va, Luis torna...
    pensieri: °...devo riflettere...°
    parlato: -Ciao-

    magari avevate già capito tutti ma almeno si evitano incomprensioni /OT

    Prima Kenshin
    CITAZIONE
    Per favore non tenete la mano su quell’arma non ho intenzioni ostili e comunque conosco perfettamente l’anima di tutte le spade e poi con quella avrete difficoltà a colpirmi.

    Poi Nauthiz
    CITAZIONE
    -Hai paura di qualcosa ragazzo?-

    Luis rimaneva decisamente sconcertato, il suo era un semplice gesto inconscio alla pari di chi si arriccia i capelli con il dito, possibile che il semplice accarezzare l'impugnatura della spada scatenasse tutte queste reazioni? Eppure se i ragazzi si dimostravano così propensi all'osservazione del corpo altrui avrebbero dovuto notare la completa assenza di tensione nell'arto, segno evidente che non si preparava a nulla, la sbruffonaggine del Traditore era già cosa nota al ragazzo e come al solito non se ne preoccupava, era un piccolo cagnolino che adorava abbaiare dietro ogni cosa ma per quanto riguardava lo "sconosciuto" beh, quelle parole non gli diedero certo una buona impressione, si profilava come il solito ragazzo pieno di sè, forse era vero che Luis non possedeva una grande abilità come spadaccino ma troppa sicurezza nelle proprie capacità, sopratutto senza conoscere le reali abilità del ninja di Oto, poteva dimostrarsi un errore grave.
    Come era suo solito fare Luis rimase in silenzio lasciandosi scivolare addosso sia le critiche riguardanti la sua educazione, sia gli avvertimenti quanto le provocazioni.
    Nauthiz accompagnò i ragazzi nella sala n° 6, come richiesto dall'amministratrice di quei luoghi, Luis continuava a giocherellare con le dita sulla spada, ormai era diventata quasi una provocazine nei confronti dei due ninja mentre una crescente curiosità sulla natura di quell'incontro gonfiava il petto del giovane.

    CITAZIONE
    chakra: 56/56
    ferite: illeso
    wakizashi: 1


    Edited by Luis Cypher - 21/11/2005, 10:58
     
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  2. Rengoku
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    La stanza segreta

    Kenshin e Luis vennero condotti all’ interno del Cats Garden.
    L’ aria all’ interno del locale era densa di odori e fumi d’ incenso, le ragazze erano adagiate su comodi sofà, che intrattenevano in modo lascivo dei clienti occasionali ed uomini che passavano in quel locale la stragrande maggioranza del loro tempo.
    Al bancone un uomo aveva la testa adagiata sul fianco e smaltiva l’ennesima sbornia, che una delle ragazze aveva correttamente provocato tra una carezza ed una smanceria provocante.
    Il barman, un uomo rude e dalla fronte corrucciata, con due spalle possenti e gli occhi scuri e profondi sapeva ben miscelare le bevande in modo da rendere i cocktail delle donne molto più leggeri di quelli consumati dai clienti.
    In modo da impedire alle ragazze di diventare inermi bamboline d’innanzi alla furia sessuale di qualche cliente, ed ammansire i più rudi tracannatori d’alcolici.
    Una delle ragazze si avvicinò in modo lascivo verso Luis, ma non appena la guardia disse:

    -Sono qui per vedere Lei!

    La donna arretrò quasi terrorizzata e tornò a sedersi sul sofà di stoffa vermiglia.
    Tutte le altre girarono immediatamente lo sguardo altrove, tornandosi ad occupare delle loro faccende abituali con altri clienti.
    Come se fossero delle creature scomode, Kenshin e Luis non vennero minimamente considerati.
    Giunsero d’innanzi ad un piccolo ascensore interno, l’ unico mezzo di trasporto per salire ai piani superiori, la zona adibita alle camere da letto.
    Un ragazzo vestito da Chaperon si trovava al suo interno e selezionava personalmente i tasti dello stesso.
    Quando Luis e Kenshin vennero introdotti nel montacarichi impreziosito da dei vetri e delle rifiniture in oro, la guardia che li accompagnava si avvicino al ragazzo e parlò nel suo orecchio con un tono di voce così basso che persino per un ninja era difficile comprendere.
    Il ragazzo chiuse le porte dell’ ascensore e disse:

    -I signori sono pregati di chiudere gli occhi, altrimenti rischiano di venir accecati dai flash!

    Non appena finì di pronunciare queste parole un fortissimo lampo di grande intensità “scoppiò” improvvisamente nel vano dell’ ascensore.
    Se i due Shinobi non avessero chiuso gli occhi avrebbero avuto difficoltà di visuale per alcuni minuti.
    Terminato il flash l’ascensore cominciò a salire, raggiunse il secondo piano dell’ edificio, e non sì fermò.
    Continuava a salire, eppure sul tastierino numerico del macchinario erano presenti solamente i tasti per il pian terreno il primo ed il secondo piano.
    Esisteva forse un piano ulteriore, nascosto ai più?
    La risposta sembrava quasi ovvia.
    Eppure dall’esterno non pareva esistessero tre piani di edificio.
    Persino tracciando una mappa del luogo sarebbe stato difficile intuirne la posizione.
    Il montacarichi si fermò, ed il ragazzo aprì le porte dicendo:

    -Prego scendete! Spero che la vostra permanenza sia gradevole.

    Mentre Passavano al suo fianco, ed entravano in un corridoio molto silenzioso e ricoperto di legno Luis ebbe una strana impressione, Possibile che il ragazzo nell’ ascensore fosse Seishi, il suo sensei accademico?
    Vederlo bene in viso fu impossibile, perché non appena si rese conto di questa strana sensazione le porte si chiusero.
    E la figura sparì.

    Il corridoio era lungo e stretto, non presentava nessuna porta eccetto una a circa 4 metri di distanza fronte all’ ascensore.
    Era in mogano nero scuro, con un pomello dorato ed alcuni lucchetti molto pesanti che sembravano rendere la porta spessa e resistente.
    Una voce a loro familiare disse:

    -Benvenuti! Entrate!

    Riconobbero la voce di Rengoku dall’ altro lato della porta.
    Non appena entrarono nella stanza, si trovarono d’innanzi ad una scena alquanto stravagante, rispetto alla concezione che possedevano della donna di Oto.
    Si trovavano in uno splendido ed ampio ufficio.
    Pareti decorate con legno chiaro e sbalzi in stile barocco color mogano, un divano in pelle sul fianco sinistro della parete e delle poltrone dall’ aspetto veramente comodo erano posizionate d’ innanzi ad una scrivania in legno in stile occidentale.
    Degli scaffali pieni di documenti e rotoli erano posizionati sui fianchi, mentre un dipinto di un paesaggio montano con una foresta di pini e di bambù che circondava il lati del monte, ornava lo sfondo della sala.
    Seduta su di una specie di “trono” in pelle con dei cuscini rossi leggermente ricamati si trovava la donna di Oto.
    La testa reclinata verso le scartoffie che riempivano il tavolo, una penna posizionata sull’orecchio destro alla stregua di una pizzicarolo, Un paio di occhiali da vista con delle grandi lenti rotondo posizionato sul naso e tutte e sei le braccia impegnate a scartabellare sistemare e firmare documenti.
    Rengoku aveva perso tutta la sua terribile minacciosità ed ora compariva ai due ragazzi come una impegantissima donna in carriera od una segretaria super indaffarata.
    Una delle sue mani indicò le sedie e la donna disse:

    -Sedetevi!

    Mentre i due si posizionavano sulle poltrone, la donna finì di sistemare alcuni rotoli e sollevò lo sguardo verso di loro.
    Si tolse gli occhiali e la penna, riacquisendo un minimo della sua aura terrifica.

    -Bene! Ora possiamo parlare!

    Fece una piccola pausa.

    -Bè cosa vi sembra del mio ufficio?
    Una bella idea mettere il quartiere generale amministrativo del villaggio sotto gli occhi di tutti e negarne allo stesso tempo l’ esistenza.
    Non trovate?


    Sorrise malignamente e riprese.

    -Allora, Luis, Kenshin, cosa vi ha condotti sino a me? Per quale ragione Un membro del villaggio della foglia ed uno del suono si sono incontrati in veste ufficiale al di fuori di uno scontro fisico?

    Guardò entrambi negli occhi con freddezza ed attese le loro risposte!
     
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  3. .:Kenshin Himura:.
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    LA STANZA SEGRETA
    Sembro come se il ninja di Oto non avesse dato peso all'osservazione del giovine samurai e neanche esso alla fine si preoccupò molto. Il loro era un'incontro amichevole e forse Kenshin aveva esaggerato. Durante il percorso vennero accompagnati dal traditore di prima a cui il samurai aveva risposto decisamente male ma alla fine se l'era meritato.


    [...]

    Appena arrivati davanti alla porta che sembrva dover condurre da Ren essa si spalancò mostrando una stanza molto simile ad un'ascenzore o qualcosa di simile. Gli occhi del samurai si illuminarono di colpo e immediatamente comparve un grande sorriso sul suo volto proprio mentre stava osservando il signore che doveva condurli dalla Guardiana del Gate. Il suo fiuto poche volte si sbagliava, aveva già sentito quell'odore e visto quella persona, ma non disse nulla e, appena gli fu detto di chiudere gli occhi esso lo fece senza esitazioni, sapeva in cuor suo di potersi fidare.

    [...]

    Un grande scoppio e una luce invase la stanzeta e il samurai anche se rimase con gli occhi chiusi venne in parte distratto d quella luce fortissima, voleva aprire gli occhi ma resistette e non lo fece fino a che la stanza non si fermò del tutto e il ninja ebbe parlato Kenshin e Luis uscirono dall'ascenzore.

    Davanti a loro ora vi era un piccolo corridoio lungo pochi passi e, proprio mentre il samurai fece il suo primo passo, l'ascenzore si chiuse alle loro spalle lasciandoli soli in quel piano inesistente di quello strano posto. Il samurai guardò un'attimo in viso Luis e poi riprese a camminare andando ad aprire la porta davanti a loro. Rengoku li aspettava dentro.

    La stanza era differente dal corridoio, era sfarzosa e piena di mobili in legno stile di arredamento strano in quell'epoca e sopratutto in quel posto. A gli occhi del samurai sembro come un piccolo paradiso e la cosa che lo colpì di più fu proprio Rengoku che sembrava un'altra. Ma appena li invitò a sedersi e si tolse gli occhiali agliu occhi del samurai tornò la stessa di una volta.


    CITAZIONE
    -Bè cosa vi sembra del mio ufficio?
    Una bella idea mettere il quartiere generale amministrativo del villaggio sotto gli occhi di tutti e negarne allo stesso tempo l’ esistenza.
    Non trovate?


    Il samurai ripose immediatamente all domanda di Rengoku, diretto e preciso puntando a passare oltre.

    - Di Effetto, tutto qui... -

    Poi, appena Rengoku riprese e porse nuovamente un quesito ai due, il samurai cominciò a spiegare la situazione.

    - Dato che tanto non ti si può nascondere nulla neanche se lo volessimo, prendo io parola e ti spiego: Sono qui per poter apprendere una vostra tecnica, precisamente l'onda tagliente. Ora l'unico modo per apprenderla, come ben tu sai, è possedere i tubi nelle braccia e imparare ad usarli, qui entra in scena Luis, l'unico possessore di essi e che si è reso disponibile a insegnarmi tale tecnica. Naturalmente tutto con il tuo lasciapassare. -
     
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    Luis seguì l'omone, sembrava che all'interno di quella baldoria esistesse qualcosa di più. Una delle ragazze si fece avanti ma a poche parole della guardia essa arretrò, il giovane rimase leggermente incuriosito dall'avvenimento ma non gli diede troppo peso. Furono condotti ad un ascensore e come richiesto dal manovratore appena le porte si sigillarono i due chiusero gli occhi evitando un probabile accecamento temporaneo dovuto ad un potente flash che illuminò la gabbia del montacarichi.
    Arrivarono ad un terzo piano, tanto "inesistente" quanto misterioso, e gli venne indicata una porta poco più avanti nel corridoio, ciò che celava era quanto di più insolito e improbabile Luis si potesse aspettare di trovare, la Baestia di Oto intenta a fare la segretaria, questa fù la prima idea che si fece il giovane ma presto fù accantonata ricordando che la donna era una delle amministratrici del villaggio.
    I due ninja furono invitati a sedere e così fecero, Rengoku nel frattempo riassunse leggermente il suo solito aspetto e porse una domanda a cui il ragazzo di Oto non riuscì a dare una risposta, inutile negare quale fosse la sorpresa di troivare la sua Sensei in un luogo simile e sotto quelle vesti che così poco le si addicevano.
    Un secondo quesito venne posto e come per il primo Kenshin fù lesto nel rispondere, Luis aveva una mezza idea di quello che si richiedeva da lui, l'idea di aiutare qualcun altro a divenire padrone di una tecnica tanto potente quanto l'Onda tagliente non lo rendeva certo felice ma avrebbe messo un foglioso in una posizione di debitop verso di lui e un giorno sarebbe potuto tornare utile come cosa.
    L'idea di divenire un "sensei" anche se per un giorno era una cosa strana per lui ma i vantaggi si dimostravano ben superiori, rimase in silenzio attendendo un eventuale replica della donna.
     
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  5. Rengoku
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    La stanza segreta.

    Rengoku fini di ascoltare ciò i due ninja avevano da dire in proposito al loro incontro.
    Poi estrasse un cartiglio da una pila che si trovava li sul tavolo, vi scrisse qualcosa velocemente e ne passò una copia ad entrambi.
    Era una sentenza di morte per decapitazione, ed alla fine del foglio vi erano i nomi dei due ragazzi e la firma della donna.

    -Questa è la fine che fate se provate ad attuare anche una sola delle cose dette.

    Fece una pausa, mentre il suo tono di voce diveniva perfido come quello di un demone.

    -Permettere ad un membro della foglia di avere una nostra tecnica e persino un equipaggiamento esclusivo.....SCORDATEVELO...Non esiste nemmeno per sogno!

    Riprese immediatamente i fogli dalle loro mani.

    -Certo!

    Disse con un tono leggermente più calmo ed intrigante.

    -Esiste una possibilità!

    Lasciò la frase sospesa nell' aria.

    -Una piccola possibilità che vi permetterebbe ad entrambi di eseguire ciò che volete....ed ottenere dei grandi benefici.

    Guardò i ragazzi di sottecchi.

    -I cambio...io potrei far sparire queste condanne....e beneficiarvi du un potere latente molto grande.

    Guardò Luis

    -Rendere la tua vita degna di essere vissuta, trovare uno scopo finale che ti motivi come mai prima d' ora.

    Guardò Kenshin

    -Permetterti di essere ciò che sei veramente, senza più doverti nascondere sotto quelle spoglie da ragazzo ben educato.
    Non chiedermi come sò queste cose...ci siamo combattuti Kenshin...per me sei un libro aperto.


    La donna si alzò si diresse verso il quadro dando loro le spalle.

    -Certo, nulla viene dato per nulla!
    La scelta potrebbe essere difficile, ed una volta presa on si torna indietro.


    Li guardò nuovamente.

    -Stà a voi decidere...

    Fissava entrambi negli occhi.
     
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    Luis continuò ad osservare la donna, sempre piena di sorprese non troppo piacevoli. diede una copia della sentenza di morte al giovane ninja che nel leggerla venne colto da un brivido lungo la schiena, più di una volta aveva errato davanti alla donna e quella poteva rivelarsi la goccia che faceva traboccare il vaso.
    CITAZIONE
    -Questa è la fine che fate se provate ad attuare anche una sola delle cose dette.

    -Permettere ad un membro della foglia di avere una nostra tecnica e persino un equipaggiamento esclusivo.....SCORDATEVELO...Non esiste nemmeno per sogno!

    Poi con un rapido gesto strappò dalle mani del ragazzo il foglio.
    La sua voce si fece più suadente e le parole che pronunciò in seguito stimolarono la curiosità del giovane come non mai. Rengoku conosceva fin nel profondo il giovane, più volte si era aperto con lei e vederlo all'opera, averlo "cresciuto" sotto la sua guida aveva certo aiutato la donna a comprenderlo più di ogni altro.

    CITAZIONE
    -Una piccola possibilità che vi permetterebbe ad entrambi di eseguire ciò che volete....ed ottenere dei grandi benefici.

    -I cambio...io potrei far sparire queste condanne....e beneficiarvi du un potere latente molto grande.

    -Rendere la tua vita degna di essere vissuta, trovare uno scopo finale che ti motivi come mai prima d' ora.

    A quelle parole la pupilla dell'occhio sinistro, l'unica ben visibile, ebbe un sussulto dilatandosi per poi riaquistare la sua dimensione normale con molta lentezza, il cuore batte a ritmi sostenuti, quelle parole svegliarono in Luis qualcosa di mai sentito prima.

    °...uno scopo...°

    Luis non trattenne le parole e fece un piccolo scatto in avanti senza alzarsi però dalla sedia

    -Parla Ren, cosa hai in mente?-

    I benefici che si profilavano potevano essere ben superiori a quelli immaginati e quell'ansia di conoscere i pensieri della Sensei l'avevano portato ad utilizzare un comportamento fuori dai suoi schemi, rivolgersi con quel tono così confidenziale con Rengoku era un pensiero che non l'avrebbe mai sfiorato in un momento normale.
    Dopo qualche istante avendo ripreso il controllo sulla valanga di pensieri che travolsero in un attimo il suo cervello si ritrasse e riassunse un certo contegno


    -Perdoni la mia foga Sensei. Le sue parole mia hanno toccato nel profondo come lei ben sa e forse il suo scopo era proprio quello, non è persona da parlare a sproposito-

    Lo disse reclinando leggermente il capo in avanti con rispetto e devozione, doveva troppo a quella donna per permettersi simili atteggiamenti.
     
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  7. kinuta-dosu
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    *Vidi i tre tizi che entrarono nel cats ed io guardai ma non mi importava più di molto così chiesi cortesemente a kasumi di prendermi per favore un bicchiere di T.T(wodka,pampero,marsala,wiski e cognak) e un succo di pera con una fettina di limone con del pepe nero sparso sopra*

    -Grazie-



    Edited by kinuta-dosu - 30/11/2005, 12:47
     
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  8. .:Kenshin Himura:.
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    UN'ALLETTANTE PROPOSTA

    *Non sapevo cosa Rengoku intendeva, lessi la pena di morte ma non mi preoccupai, se voleva ucciderci lo avrebbe fatto subito, ed infatti a quella minaccia ne susseguì una proposta. L'inganno con quella bestia non poteva non esserci ma Luis mi anticipò nella domanda che anch'io volevo porre; le mie orecchie si fecero acute, prote a captare acnhe il minimo combiamento di tono da parte della bestia ed incuriosito ascoltai l'eventuale risposta.*

    °Mmm... vediamo cosa succede ora...°

    *pensai proprio mentre il mio "compagno di Oto" riprese parola stimolando ancora di più la mia curiosità, le parole di Ren mi avevano toccato nel profondo del mio animo da assassino, ero nato tale e forse dovevo morire come guerriero. Rimasi ancora in ascolto.*
     
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  9. Rengoku
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    La proposta di Rengoku

    CITAZIONE
    -Parla Ren, cosa hai in mente?-


    Rengoku sorrise maliganmente, aveva colpèito nel segno e questo la rendeva ancora più perfida.
    Infatti poco dopo Luis aggiunse:
    CITAZIONE
    -Perdoni la mia foga Sensei. Le sue parole mia hanno toccato nel profondo come lei ben sa e forse il suo scopo era proprio quello, non è persona da parlare a sproposito-

    Rengoku si girò ad osservare anche Kenshin, anche il ragazzo era stato colto in flagrante ad "allungare il collo", come se cercasse di avvicinarsi per udire meglio le parole della donna.

    -Signori , signori, un attimo di pazienza, non siate così apprensivi...la cose vanno fatte sempre nel giusto ordine....

    Rengoku si sedette e giunse le mani d' innanzi a se come se fosse in preghiera.
    Chiuse gli occhi per un momento lasciando che la tensione e la curiosità aumentassero poi finalmente riprese a parlare ed a muoversi.

    -Conoscete la fama delle guardie del corpo del Re di Smeraldo ?
    Si tratta di un gruppo di ninja scelti tra i migliori di tutti e 7 i villaggi principali della sua grande Isola, che si occupano di eseguire gli ordini diretti del Re.
    Possiedono carta bianca su tutte le loro azioni.
    Rispondono solamente al Re e vantano tra essi alcuni ninja i straordinaria potenza.


    Rengoku fece un pausa.

    -Vi starete chiedendo cosa centri questo con il villaggio di Oto e sopratutto con voi due, ma facciamo un piccolo passo indietro.
    Luis.
    -Sei uno dei mie 4 allievi più promettenti, uno dei pochi originari del mio stesso villaggio.
    Da quando ti conosco il tuo unico scopo è stato quello di diventare abbastanza forte da trovare qualcosa da rendere solamente tuo!
    Trovare una meta, un traguardo da raggiungere per crescere finalmente come uomo e come ninja.
    Kenshin.
    Ti conosco da molto tempo e prima che Hayate ti facesse letteralmente il lavaggio del cervello eri conosciuto con il nome di Battosai, uno degli assassini più freddi e spietati che io possa contare nella fila di tutta Konoha.
    Sapevo apprezzare un colo della tua Katana quanto quello che io influggo con l' ausilio dei miei bisturi.
    Avevi l' arte dell' omicidio nelle vene, spaevi che un corpo tranciato danza i mlionimodi diversi prima di crollare al suolo, quanto sappia essere decorativa una macchia di sangue e cervella su di un muro.
    Avevi un vero talento, completamente sprecato.
    Ken...Battosai, nessuno per quando possa redimersi smette mai di essere ciò che è?
    Persino il peggior mostro di tutta Oto prova dei sentimenti umani persino benevoli, ma la sua natura di mostro non cambierà mai.


    Le parole vennero pronunciate tutte dun fiato.
    Una vera e propria stoccata al cuore.

    la pausa di silenzio divenne estremamente fastidiosa, infine rma che qualcuno dei due potesse parlare Rengoku riprese:

    -Scopi, Ragioni d' essere, Strade vecchie che tornano a far breccia nel nostro cuore.
    Ognuno di noi, volente o nolente si è macchiato di colpe atroci agli occhi el ben pensare comune.
    Invero nessuno riuscirebbe a fidarsi di noi sino in fondo, nessuno che non si sia macchiato di cole simili, che non abbia provato la stessa sesazione di terrore, soddisfazione e godimento nell' averle compiute.
    Mostri ci chiamano, NO, io li chiamo FEDAIKIN!
    Guardie scelte, ninja eccellenti!
    Persone la cui vita è dedicata a raggiungere un solo scopo, EMERGERE SU TUTTI!
    Uomini che possono compiere azioni che resteranno nella storia.
    Se per avere ciò che bramiamo siamo stati disposti in passato a compiere delle atrocità, con che faccia possiamo affermare di esserci redenti?
    Samo veramente pentiti?
    Quelle morti non ci hanno forse reso più forti, migliori, capaci di decidere del nostro destino?


    Rengoku si alzò e girò attorno al tavolo sino a raggiungere Luis sul fianco.
    Chinò la testa sino al suo viso, mentre l' odore di mattatotio che la donna emanava gli riempiva le narici.

    -Pensati a capo di una squadriglia di uomini straodinari, metre avanzi sotto le mie direttive per conquistare e distruggere il paese chiamato KIRI!
    E pensa come diverrrebbe sotto una guida capace che lo renda un posto in cui non vengono generati insulsi omuncoli, ma veri guerrieri disposti a tutto per il bene del proprio villaggio.
    Armato di un equipaggiamento da far invidai al miglior armaiolo, dotato di conoscenze che neppure un Jonin si potrebbe permettere.
    Addestrato e preparato sin nei inimi dettagli e capace di cose che altri non possono.
    Tutto questo non darebbe uno scopo più alto alla tua vita che ritieni tanto vuota e fredda?


    Il suo tono era qualcosa melodioso ed impossibile da interrompere.
    Si mosse senza ascoltare la risposta del giovane
    e si diresse verso Kenshin.

    -Battosai, un nome di cui andavi fiero e che avresti fatto di tutto per proteggere.
    Un rango, qualcosa che solo tu possedevi, che ti rendeva unico e speciale.
    Le parole di Hayate ti hanno stordito.
    Il bene va espresso solo con chi lo merita veramente, soltanto chi si dimostra abbastanza abile e forte da non permettere alla tua Katana di esser sfoderata.
    Solo tu devi poter decidere della tua esistenza.


    Rengoku passò una sua unghi sulla cicatrice del giovane.
    mentre le sue labbra si avvicinavano al suo orecchio.
    Usò comunque un tono udibile persion a Luis.

    -Non sono io a doverti ricordare che la tua improvvisa incapacità di odiare, gli addestramenti inutili per reprimere la tua strada di assassino ti hanno fatto perdere qualcuno a te caro.
    Pensa, ora saresti ancora al suo fianco, e magari lei sarebbe viva.
    Se l' amore è stato la causa della sua morte...ritorna ad esser ciò che eri e diventa abbastanza forte da proteggere veramente chi ami.
    Il tuo amatissimo "branco" in cosa ti ha aiutato....se non a rerimere qualcosa che ti donava la forza che desideri.


    Si allontanò da entrambi e si rimise seduta lasciandfo nell' aria l' eco delle sue parole.

    -Fedaikin! La guardia scelta di Oto!

    Poi il silenzio ruppe quello strano incantesimo che la sua voce tagliante aveva creato.
    La donna ritornò ad osservarli

    -Cosa rispondete?

    Disse infine.




     
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  10. .:Kenshin Himura:.
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    IL RITORNO AL PASSATO

    °Forse... io sarei diverso ora, in questo momento... perchè mi tenta, cosa nasconde?°

    *Non ero più in me stesso, avevo completamente perso il controllo che ero riuscito a raggiungere in molti anni di "pace". Ma alla fine tutto riaffiora, come il mare che riporta sempre a galla quello che prima nasconde, e questo Rengoku stava facendo, stava riportando a galla il mio vero io, quello che avevo sempre nascosto, prima con la spada a lama invertita e poi con l'evitare persino di sfoderarla.*

    *I miei occhi sembravano spenti, morti, come assenti mentre io rivivevo ogni singolo istante della mia vita passata dentro me stesso. Le persone che avevo ucciso, il loro sangue... il mio desiderio di morte. Ero stato condizionato sin dall'inizio, forse dovevo dare retta la mio sensei: "La scuola Mitsurugi Hiten è una scuola assassina, per quanto tu voglia usarla per proteggere le persone che ami dovrai ucciderne altre per evitare la loro morte, per questo è da me proibita, pensavo avessi capito e invece..."*

    *Un'ammasso di ricordi fulminavano come tuoni nella mia testa e oramai ero perso dentro me stesso... silente come un sasso e debole come una larva, in quel momento sarei stato un bersaglio facile per tutti. Le parole della guardiana di Oto si susseguivano come il veleno che si espande nel sistema circolatorio di un'inerme animaletto ma non potevo farci nulla in fondo tutto era vero. Ero nato come assassino e morirò come tale...*

    *Il mio volto si oscurò nuovamente ma questa volta completamente, il silenzio era oramai sovrano, Ren aveva finito di parlare e Luis non aveva ancora risposto. In quel momento, in quell'istante, io cambiai, ero finalmente tornato quello che ero sempre stato...*

    *I miei occhi rispecchiarono la mia nuova vita...*

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    *rimasi fermo a fissare la donne che mi avevo ora risvegliato, i miei occhi erano illuminati da una luce propria e oramai non badavo più alla pericolosità di Rengoku chiedendo rapido e coinciso...*

    -Parla donna, qual'è la condizione...-

    Edited by .:Kenshin Himura:. - 5/12/2005, 15:27
     
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    Luis sentiva risuonare la voce della donna come una eco nelle sue orecchie, era intontito ed eccitato, le parole venivano calcolate con freddezza e perizia sì che ottenessero il massimo risultato. Per i due ragazzi v'erano discorsi differenti ma che portavano ad un medesimo risultato, divenire Fedaikin.
    Luis non si era mai considerato così "superiore" ai suoi compagni tanto da meritare simili attenzioni, aveva agito per pura soddisfazione personale ricercando sempre più potere pronto a qualsiasi cosa e sopportando le peggiori fatiche.
    Rengoku parlava con voce suadente ma non serviva molto a convincere il giovane sulla decisione da prendere ma la domanda di Kenshin era più che giusta.


    °...offre una simile opportunità ma a quale prezzo?!...°

    Non che il ninja si facesse scrupoli di alcun genere ma era giusto sapere.
    Lui un Fedaikin al servizio di Otot e sotto le direttive di Rengoku, addestrato a divenire un arma letale ottenendo così la possibilità di accedere a poteri impensabili per un normale ninja.


    -Non credo che lei avesse dubbio alcuno sulla mia risposta ma...sono pronto a divenire un FEDAIKIN!!-

    Quella parola fù pronunciata con un enfasi sconosciuta prima, gli occchi sbarrati di Luis tornarono solo ora a guardare il volto della donna che gli stava di fronte, prima affacciati su un'altra realtà, un mondo interiore che aveva sempre faticato a trovare ma che sotto la guida della sua Sensei aveva imparato ad esplorare a fondo. Il suo animo era vuoto e assetato di una ragione d'essere che aveva sempre ricercato senza giungere a meta alcuna e quella si profilava come la miglior strada per saziare il suo spirito di guerriero e di uomo.
    Aveva piena fiducia nella donna e questo sentimento sembrava in parte ricambato da quest'ultima, non rimaneva da scoprire cosa servisse per ottenere quel titolo.

     
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  12. Rengoku
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    Il prezzo da pagare

    La donna osservò i due ragazzi con estrema tranquillità, aspettò che avessero finito di pronunziare le loro parole ed esporre gli interrogativi che nella loro mente si erano creati.
    Non badò minimamente al tono di Battosai e nemmeno prestò attenzione allo sguardo di Luis.
    Si limitò a dire:

    -TOUKA KOUKA!

    -Dare, avere...un equo ed equivalente scambio!

    Opportunità e potere, in cambio di sangue e devozione!


    Estrasse un plico e lo porse i due presenti.

    CITAZIONE
    Fedaikin
    Io,[nome e cognome] con questo atto, mi impegno a seguire le seguenti regole sotto esposte e non venir mai meno al giuramento fatto d' innanzi al comandate della Squadra Fedaikin di Oto.

    CITAZIONE
    Un Fedaikin non farà mai nulla contro il proprio villaggio.
    Un Fedaikin eseguirà gli ordini del suo maestro in qualsiasi istante e senza obiezione alcuna.
    Un Fedaikin non farà mai nulla contro un'altro membro di Oto.
    Un Fedaikin non divulgherà i suoi segreti e quelli dei suoi compagni.
    Un Fedaikin non conosce segreti nei confornti del proprio signore.
    Un Fedaikin non abbandonerà ne i compagni ne il maestro per nessuna ragione.
    Un Fedaikin non piegherà mai la testa se non d' innanzi al proprio signore e maestro.
    Un Fedaikin Porterà sempre a compimento il proprio dovere durante qualsivoglia missioe da lui eseguita.
    Un Fedaikin, sotto autorizzazzione del proprio maestro, divulgherà le proprie tecniche hai compagni e, se necessario, al villaggio.
    Un Fedaikin non dimenticherà mai lo spirito di sacrificio nell'apprendimento e si impegnerà a piegare la materia alla sua volontà.
    Un Fedaikin consacra la sua vita ad Oto, ed al proprio signore, seppur non perde mai di vista i propri sogni.

    Mi appresto ad eseguire senza indugio alcuno tutti gli orddini che mi verranno impartiti dal mio signore e servirò Oto sino alla morte.
    Questo villaggio sarà per me la cosa più importante da proteggere per tutta la mia esistenza e sarò felicissimo di donare la mia vita per esso.

    Rengoku OkamiKumo, singora di Oto, e comandante in capo dei Fedaikin sarà la sola persona a cui rispoderò delle mie azioni e solamente lei ed Orochimaru il sommo Sennin del villaggio potranno decidere il mio destino a loro discezione.

    In fede [firma]


    -Questo è il prezzo!
    Quello che avete d' innanzi è un contratto eseguito con un Fuuinjutsu.
    Se doveste apporre la vostra firma ed una goccia del vostro sangue su di esso da quel momento sareste legati al contratto in modo talmente potente che anche solo un azione contraria a quanto scritto nelle regole vi varrà la morte immediata.


    Rengoku fece una pausa.

    -Il contrattto prenderebbe immediatamente fuoco e voi morireste per autocombustione.

    Di nuovo una pausa

    -Ponderate attentamente ciò che fate.

    La donna attese.

     
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  13. .:Kenshin Himura:.
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    °Sapevo che alla fine nascondeva un tranello…°

    *Rimasi in silenzio anche appena Rengoku finì di parlare, certo il potere che mi stava proponendo era enorme ai miei occhi, ma il prezzo da pagare era altrettanto alto. Quello non era un contratto ma una schiavitù, cosa a cui io mi sarei opposto. Guardai per due volte il contratto e sinceramente nulla mi piaceva di esso, ma soprattutto due punti mi irritavano specialmente.

    CITAZIONE
    Un Fedaikin eseguirà gli ordini del suo maestro in qualsiasi istante e senza obiezione alcuna.


    *Questo non era sicuramente quello che volevo, volevo si la forza, il potere, ma anche la libertà mi stava a caro. Ero nato con uno spirito Ronin e fare e dire solamente quello che il mio maestro mi ordinava mi legava le mani. Cosa che detestavo.*

    CITAZIONE
    Un Fedaikin, sotto autorizzazzione del proprio maestro, divulgherà le proprie tecniche hai compagni e, se necessario, al villaggio.


    *Questo poi… io, samurai onorevole e unico erede di un’arte sopraffina avrei dovuto divulgare i miei segreti a delle persone casuali, no, questo sicuramente no. Ma sapevo come ingannare questa regola…*

    [...]

    *Ma alla fine forse avrei dovuto prendere quella decisione tanto importante, al diavolo tutto il resto, alla fine non tutto si può ottenere e quello che Rengoku mi stava proponendo faceva già parte dei miei desideri più profondi. Attesi molto tempo ma infine diedi una risposta; allungai la mano su una delle penne che si trovavano sul tavolino e scrissi il mio nome su quel foglio. Immediatamente dopo avvicinai il pollice della mano sinistra alla mia bocca mordendolo e facendovi uscire un po di sangue, fissai Rengoku e feci cadere la goccia sul contratto, andando poi a firmare dove andava fatto.*

    °Forse ho sbagliato…°
     
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    Luis prese il contratto tra le mani, le regole che vi erano riportate erano quanto di più simile ad una completa sottomissione nei confronti di Rengoku ma questo non impensierì per nulla il giovane, in fondo anche in quel momento sarebbe stato capace di compiere qualsiasi azione da lei richiesta per semplice volontà di soddisfare le richieste della persona a cui doveva di più al mondo.
    Non ebbe remore alcune, alcune regole erano sì dure da accettare, il semplice pensiero che da un momento all'altro una sua personale conquista ottenuta dopo duri allenamenti potesse divenire sapere comune delll'intero villaggio e che molti inetti potessero padroneggiare una sua personale tecnica beh era difficile da accettare ma al contempo era fiducioso nella capacità di Rengoku e del suo signore Orochimaru di prendere sagge decisioni.
    Allungò una mano e prese una delle penne stilo che erano adagiate sulla scrivania. Con calma e freddezza poi estrasse per alcuni centimetri la spada da fodero e si incise il palmo della mano sinistra così da far sgorgare del sangue e compiendo un gesto futile e carico di rpotagonismo intinse la penna nel sangue che si espandeva fuoriusciva caldo dalla ferita e con quello apporse la sua firma eseguendo così contemporaneamente le due azioni che avrebbero sancito per l'eternità quel contratto.


    CITAZIONE
    Fedaikin
    Io Luis con questo atto, mi impegno a seguire le seguenti regole sotto esposte e non venir mai meno al giuramento fatto d' innanzi al comandate della Squadra Fedaikin di Oto.
    CITAZIONE
    Un Fedaikin non farà mai nulla contro il proprio villaggio.
    Un Fedaikin eseguirà gli ordini del suo maestro in qualsiasi istante e senza obiezione alcuna.
    Un Fedaikin non farà mai nulla contro un'altro membro di Oto.
    Un Fedaikin non divulgherà i suoi segreti e quelli dei suoi compagni.
    Un Fedaikin non conosce segreti nei confornti del proprio signore.
    Un Fedaikin non abbandonerà ne i compagni ne il maestro per nessuna ragione.
    Un Fedaikin non piegherà mai la testa se non d' innanzi al proprio signore e maestro.
    Un Fedaikin Porterà sempre a compimento il proprio dovere durante qualsivoglia missioe da lui eseguita.
    Un Fedaikin, sotto autorizzazzione del proprio maestro, divulgherà le proprie tecniche hai compagni e, se necessario, al villaggio.
    Un Fedaikin non dimenticherà mai lo spirito di sacrificio nell'apprendimento e si impegnerà a piegare la materia alla sua volontà.
    Un Fedaikin consacra la sua vita ad Oto, ed al proprio signore, seppur non perde mai di vista i propri sogni.

    Mi appresto ad eseguire senza indugio alcuno tutti gli orddini che mi verranno impartiti dal mio signore e servirò Oto sino alla morte.
    Questo villaggio sarà per me la cosa più importante da proteggere per tutta la mia esistenza e sarò felicissimo di donare la mia vita per esso.

    Rengoku OkamiKumo, singora di Oto, e comandante in capo dei Fedaikin sarà la sola persona a cui rispoderò delle mie azioni e solamente lei ed Orochimaru il sommo Sennin del villaggio potranno decidere il mio destino a loro discezione.

    In fede Luis

    Il giovane apporse la sua firma e riconsegnò il foglio alla Sensei, il prezzo che gli vemniva chiesto non era nulla a cui non fosse già pronto spontaneamente per ottenere ciò di cui sentiva il bisogno.
    Un leggero sorriso si delineò sul suo volto metre stringeva il pugno lasciando gocciolare il sangue.

     
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    L'ufficio ha un nuovo proprietario

    Luis camminava come al suo solito, il passo lento ed elegante era un prerogativa del suo incedere.
    Gli alberi davanti a lui si facevano più radi e le fronde lasciavano intravedere i tetti del Quartiere dei Piaceri, un luogo di corruzione e comando, infatti lì risiedeva il centro amministrativo di Oto. Chi avrebbe mai potuto immaginare una cosa simile? Il cuore del villaggio riedeva ove tutti potevano raggiungerlo.
    Il giovane si diresse rapidamente al Neko Senzai, vi era già stato prima d'allora come servo di una sensei spietata e tanto amata e ora vi tornava come Amministratore.
    I due omoni che solitamente curava l'ingresso del locale si fecero da parte dando il benvenuto al loro nuovo datore di lavoro mentre all'ingresso si ammucchiavano le ragazze che lavoravano per soddisfare i piaceri dei clienti.
    Il giovane ninja proseguì per la sua strada dirigendosi senza esitazione verso l'ascensore, un uomo agghindato nel suo vestito elegante manovrava la macchina con sapienza sapendo già quale fosse la loro destinazione.
    Quel misterioso terzo piano del locale, dall'esterno se ne scorgevano solamente due ma la realtà era ben diversa, l'ascensore si arrestò, le porte si aprirono e l'uomo salutò con reverenza Luis prima di riportare la cabina al pian terreno.
    Il Genin che solamente una volta aveva visto quei luoghi si arrestò un attimo, il piccolo corridoio davanti a lui era opprimente come la volta precedente ma qualcosa dentro di lui lo guidava con sapienza come se il Seal ereditato da Rengoku gli avesse passato anche ciò che doveva sapere per compiere al meglio il suo lavoro.
    I muscoli cercarono di rilassarsi in un sospiro mentre i piedi riprendevano il loro recirpoco inseguimento portando il ragazzo nel suo ufficio.

    °...ora questa è casa mia...°

    Si portò dietro la scrivania e sprofondò nell'imbottitura foderata di pelle nera, davanti a lui le poltrone in cui poco tempo prima si erano conosciuti il vecchio Luis e Kenshin, i primi due Fedaikin. Il compagno era morto nel compiere il suo stesso percorso, la prima prova aveva troncato la sua vita eppure quello che sapeva il ragazzo non era la realtà, o meglio gli eventi si erano sviluppati in maniera differente infatti leggendo uno degli ultimi incartamenti redatti dalla kunoichi e che affollavano disordinatamente il tavolo Luis ebbe modo di scoprire cosa era accaduto dopo la prima prova. Le maschere erano state progettate non per uccidere i partecipanti ma per sfigurarli comletamente in caso di fallimento, Kenshin quindi non era morto, aveva solo lasciato posto ad un uomo nuovo, Shinken Takatsui, questo era il nome a cui rispondeva.
    Il ragazzo no attese oltre e afferrando una delle numerose penne che riempivano i cassetti scrisse con mano veloce e imprecisa un messaggio che inviò con precedenza assoluta alla persona che era seduta insieme a lui in quel giorno di svolta.

    Ora un secondo problema si presentava in maniera insistente nella mente del giovane, il precedente amministratore era anche il responsabile unico dell'ospedale, la sua perdita aveva portato non poche mancanze al villaggio e le sue nuove responsabilità lo portavano a prendere decisioni e alla svelta, fortunatamente i servizi d'informazione messi in piedi da Ren funzionavano ancora alla perfezione e un degno sostituto forse era stato portato dallo stesso torneo che aveva visto la scomparsa del precedente medico.


    °...Shinodari...°

    La ragazza che si era aperta l'addome per salvargli la vita anche se questa non era mai stata realmente in pericolo durante la prima prova. Redasse un nuovo rotolo che sarebbe stato inviato a colei che più di tutti attualmente aveva le carte in regola per divenire il nuovo medico ufficiale di Oto.

    Edited by Luis Cypher - 10/3/2006, 13:53
     
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