Prigione di Suna

[Gestionale]

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    ..Le Prigioni di Suna..


    La passeggiata verso le prigioni si rivelò essere più piacevole del previsto, sembrava che Brando ne avesse da raccontare ed Hoshi era davvero curioso di poter conoscere meglio il nuovo personaggio. Sembrava che il moro fosse rimasto lontano da Suna per parecchi anni, da quel che aveva capito infatti l’uomo si era allontanato dal villaggio ancora prima che il rosso nascesse, il che rendeva Brando molto più vecchio agli occhi del Chikuma di quel che in realtà mostrava. Sembrava ricoprire per davvero la carica di guardia personale di Gin dato anche il fatto dei numerosi sottoposti che gli erano stati affidati. Il sole come sempre coceva inosorabile durante il giorno rendendo il terreno e l’aria soffocanti.

    [...]

    Raggiunte le prigioni il rosso salutò con un gran sorriso le guardie che stavano alla porta, non era mai stato in quei luoghi e sinceramente sperava di non doverci mai capitare come detenuto, aveva sentito troppe strane storie su quei luoghi. Mentre camminava Hoshi non risparmiava sguardi incuriositi all’interno delle varie celle di detenzione, c’era di tutto li dentro, ladruncoli, malviventi, ladri, violenti, l’immondizia della società insomma. Quando riusciva il rosso sparava qua e la qualche sberleffo, la sua natura di ragazzino difficilmente riusciva a trattenere soddisfazioni come quelle. Tutto sembrava relativamente tranquillo fino a quando i due ninja non giunsero in prossimità di un grande portone molto diverso da quelli che avevano affrontato fino ad allora. Questo infatti sembrava ben sigillato e sorvegliato, sembrava che niente e nessuno potessero entrare senza le dovute precauzioni, fu poco dopo essere entrari che Brando lasciò scappare qualche altro dettaglio sulla sua lontana storia.

    -Beh Hoshi, dall'ultima volta che sono stato qui, la sicurezza è decisamente aumentata non c'è che dire.–

    -Eh?.. che intendi dire?.. eri un ninja addetto alla sorveglianza?..-

    -Perdonami se non te l'ho detto prima, ma anni fa, fui ospite di questi luoghi con mio fratello per un certo periodo di tempo. Non come guardie, s'intende.-

    -Aaah capisco.. beh immagino debba essere stato piuttosto noioso restare qui per qualche tempo.. non mi sembra un posto ricco di persone spiritose..-


    Dopo lo scambio di battute i due erano finalmente esntrati in quello che doveva essere uno dei piani più profondi della prigione, ben 15 ninja di alto livello erano infatti presenti in quella stanza, ad un primo sguardo Hoshi si accorse che le celle si sviluppavano su diversi piani e che non dovevano essere più di una ventina, quel luogo doveva essere riservato per le persone davvero speciali. Sembrava che l’obbiettivo di Brando si trovasse da quelle parti, una maschera infatti era stata posizionata sul suo volto, forse per celare la sua vera identità all’individuo che doveva incontrare. Era davvero pittoresca nelle sue forme e colori, il rosso non ne aveva mai viste di tale fattura. La passeggiata dei due si concluse così davanti ad una cella ospitata da un individuo piuttosto robusto. Nonostante la poca luce Hoshi riusciva a distinguere bene i lineamenti del gigante, sembrava un vecchio dall’aspetto o almeno molto più anziano del giovincello, la carnagione scura inoltre sembrava identificarlo quasi certamente come un abitante del deserto, se non fosse stato per la stazza e il grugno serio Hoshi avrebbe scommesso che il tipo fosse un lontano parente di Brando.

    - Uhm? E voi chi siete, che volete da me. –


    -Accidenti che caratterino..-

    Il rosso non trattene una piccola nota d’appunto prima che l’amico prendesse a parlare con in faccia la maschera, un pezzo di carta era comparso tra le sue mani, le parole che recava sembravano dure ed aspre come un frutto marcio, quel tizio doveva averne combinate di tutti i colori mentre se ne stava fuori dalla cella.

    -Brisir O'Kaais. Ex Jonin della squadra speciale assassina della Sabbia, allievo del defunto Quarto Kazekage, padre di Gaara. Specialista nell'assassinio e nell'interrogatorio, colpevole di alto tradimento, omicidio plurimo, strage, colpo di stato ai danni del precedente Kazekage, tentato omicidio di 2 Daimiyo del Vento. Condannato al carcere a vita nel reparto di detenzione speciale della sabbia.-

    -Fiuuuu.. ti sei dato da fare amico..-

    - Chi sei e cosa vuoi da me, cosa speri di ottenere dicendomi queste cose! Qualificati! –

    Le parole del gigante esplosero contro l’uomo mascherato mentre egli terminava il suo scabroso resoconto di morte, sembrava avesse azzeccato ogni cosa o particolare che potesse farlo irritare. Hoshi ancora non capiva che stava succedendo, per quale motivo fosse stato condotto davanti a quell’uomo, furono le successive parole di brando ad apre gli occhi del ragazzo, tolta la maschera anche il misterò finì col scomparire.

    -Dopo 30 anni in cella ti sei fatto debole fratello, non riconosci nemmeno più il mio odore...In ogni caso, sono venuto per informarti che la tua condanna è cambiata. Sei condannato a morte.-

    Dopo 30 anni due fratelli si ritrovavano ogniuno al di la di un paio di sbarre d’acciaio, uno costretto alla reclusione l’altro a portare messaggi di morte verso forse l’unico parente rimasto in vita della propria famiglia, quale buffo scherzo del destino stava sotto ciò che stava accadendo, le cose si stavano facendo interessanti, al Chikuma non restava che attendere pronto ad affrontare qualsiasi avversità.

     
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  2. Brando O'Kaais
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    L'uomo, a quelle parole si alzò in piedi e si avvicinò alle sbarre, come se non avesse una palla di metallo di parecchie decine di kg attaccata ad un piede. Egli con sguardo di ghiaccio, di colui che aveva ucciso molti uomini, fissò nel volto il giovane fratello, che da molti anni non vedeva, 15 ormai. E non riconosceva più.

    - Sei molto cambiato fratello. Ma se entrassi qui dentro, ti ucciderei con le mie mani e lo sai. -

    image



    Il giovane Brando scrollò la testa. Ormai la superiorità e il divario che divideva i due fratelli di Suna non c'era più. Il ninja lo guardò a sua volta, schifato per avere davanti una presenza così immorale.

    - Fratello. Hai già avuto la tua possibilità. Anzi, più di una se non ricordo male. E avevi anche il vantaggio datoti dal fatto che io ero quasi morto. Eppure, tu adesso sei dietro delle sbarre, e io sono fuori. Le tue lance non mi intimorscono, così come le tue ridicole tecniche. Il jutsu che per colpa tua sono stato costretto a creare, mi rende abbastanza per tenere a bada tutta la prigione. Ma come ti ho detto, non sono qui per parlare, non parlo con i traditori. Soprattutto se sono feccia come te. Sono qui per condurti al patibolo. -

    Brando compose alcuni sigilli, e il fratello finì in ginocchio improvvisamente. Le sue mani si blocarono dietro la sua schiena e dalla sua bocca iniziò a fuoriuscire saliva, mentre gli occhi si sbarravano.


    - Gen..jutsu...? -

    Proprio così. Il tempo cambia tutto. Da giovane non ne era mai stato portato, ora erano il suo vanto. Come Brando gli aveva già detto, l'uomo che il fratello traditore aveva davanti era diverso, un'altra persona. Una che non avrebbe avuto pietà. Quando Brando schioccò le dita, il fratello maggiore riprese le funzioni normali, e si accasciò del tutto a terra.

    - 10 giorni Brisir, tra 10 giorni verrò ad ucciderti. Dimostra di essere ancora Brisir il Lancere, temuto in tutto il paese del vento, e datti alla fuga in questi 10 giorni, o ti ammazzerò come un cane, nella polvere di una cella buia. -

    [...]

    - Andiamo Hoshi, la sgradevole visita è finita, devo informare il Kage che mio fratello non è che l'ombra di se stesso. -
     
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    ..Fratelli..


    L’uomo che stava al di la di quelle sbarre si rivelò essere niente popò di meno che il fratello di Brando. Le parole del moro risuonavano dure all’interno di quell’angusto luogo, quell’uomo doveva averne combinate delle belle durante i suoi anni di libertà. Hoshi osservava ed ascoltava il discorso tra i due fratelli standosene leggermente in disparte, si rendeva conto dell’importanza di quell’incontro. I suoi occhi tremarono per qualche istante quando Brando mise in atto sul colosso una qualche strana forma di illusione, terrificante potere che Hoshi mai nella sua vita era riuscito a comprendere, richiedevano una mente troppo fine ed elaborata per essere utilizzati, cosa che il rosso non aveva.

    ..accidenti lo ha steso in due secondi!..


    Le ultime parole pronunciate da Brando infine non furono certo di sollievo per il carcerato, sembrava infatti che la loro visita non fosse certo di piacere, quell’uomo presto sarebbe stato ucciso per i crimini commessi. Era giovane il Chikuma, ma abituato a vivere in un ambiente così duro e privo di ripensamenti, quell’uomo aveva commesso cose orribile da come era stato descritto dal moro, meritava solo la morte. Quando Brando invitò Hoshi a seguirlo fuori dalla prigione il rosso rimase qualche istante fermo ad osservare il gigante in ginocchio, dentro a quel cunicolo non sembrava poi così mostruoso come poteva sembrare a primo impatto. Il volto del ragazzino impassibile rimase ad osservarlo senza dire nulla, quindi si voltò lasciandolo solo nella sua disperazione.

     
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    La prigione di Suna non era un edificio.

    Nessuna finestra faceva trapelare la benché minima luce del sole cocente che caratterizzava quella zona del Paese del Vento. Il motivo era semplice: i criminali erano imprigionati sottoterra. Più pericolosi essi erano ritenuti, più in profondità venivano incatenati [Nota #1- Nota: come da struttura riportata nella tabella in calce al post.]. C'erano diversi livelli, ma tutti avevano in comune la torrida e quasi asfissiante atmosfera all'interno, giacché il sistema di aereazione - benché funzionante - era stato pensato per far filtrare solo un minimo di fresco nelle varie galere, così che il caldo e l'afa stessi fungessero da carcerieri. Solo i più stoici tra i prigionieri, che venivano comunque tutti nutriti una sola volta al giorno, riuscivano a preservare le proprie forze.

    La maggioranza di essi, invece, si riducevano all'ombra di sé stessi in pochi mesi [Nota #2- Nota: secondo le regole riportate nella tabella in calce al post.].



    L'enorme struttura sotterranea, a forma di piramide inversa, aveva una sola via d'ingresso e di uscita, all'interno di un'anonima casa ad un piano situata sotto uno spuntone di roccia, a ridosso della parete nord di Suna (dunque, al lato opposto rispetto all'unica uscita dal Villaggio). Il concetto era semplice: la prigione non doveva essere identificabile dall'altro e, se necessario, in caso di un'evasione di massa, uno tra il Kazekage, il Capitano dei Sand Scorpions o il Primo Torturatore (ossia lo shinobi che dirige la squadra di torturatori del villaggio) aveva il potere di ordinare l'attivazione delle dozzine di cartabombe piazzate alla base dello spuntone di roccia [10x Cartabomba Distruttiva III], che sarebbe così caduto e avrebbe seppellito l'intera struttura (di fatto condannando a morte chiunque all'interno).

    [...]

    [Livello 1]

    Tum-tum.

    Cos'è quel rumore nelle tue orecchie? Difficile dirlo.

    Tum-tum.

    Sembra familiare, ma non lo odi da così tanto tempo.

    Tum-tum.

    Eppure è lì, a fianco al tuo orecchio. Anzi, sembra provenire da dentro di te!

    Tum-tum.

    È un suono forte, tale da far pensare che la sua fonte non si sia mai fermata.

    Tum-tum.

    Proprio come il cuore di chiunque abbia ucciso tuo padre, vero?

    Tum-tum.

    Già, nonostante tutte le lacrime ed il terribile dolore che hai provato, non sei stato in grado di compiere nulla.

    Tum-tum.

    Tuo padre è morto. Ne senti l'assenza chiaramente. Rivivi la perdita. Puoi sentirla chiaramente. Avvertire ancora il dolore della lacerazione. Del vuoto lasciato nella tua anima.

    Tum-tum.

    Eppure quel vuoto è stato subito colmato, non è vero? Dall'odio. Dalla sete di potere e di vendetta.

    Tum-tum.

    Ed ecco apparirti quella visione.

    Due occhi divini, una visione che ai mortali non dovrebbe essere concessa.

    5aygn5j

    Il Dio non parla, ma i suoi occhi vedono tutto.

    E sembra dire: "Ciò che vediamo ci piace. Hai un'altra possibilità."

    Tum-tum.

    Poi un lampo violastro, e i tuoi polmoni inalano aria improvvisamente.

    Una luce fioca ed una voce acuta e giovane offendono i tuoi occhi e le tue orecchie dopo molto tempo che non le usi.

    « ... rovinato. Guarda i segni di tortura che ha su tutto il corpo! Che razza di nuovo giocattolo è?! Sai quanto ho dovuto pagare per corrompere abbastanza persone da farmelo recapitare dalla Foglia?!? »

    Una seconda voce, parimenti femminile, ma più anziana e matura, interrompe la prima.

    « Shhh, Sorano! Le guardie non sanno che non si tratta di un prigioniero ordinario, se vuoi tenerlo come vicino di cella devi comportarti bene! »

    « Come ti permetti di rispondermi, Misaki?! Sei una volgare ladra da quattro soldi mentre io sono una figlia degli Shinkiro, cosa credi! Controlliamo noi la pubblica amministrazione a Suna! »

    « Shhh, lo so, lo so! So anche che tuo padre mi paga bene per proteggerti qua dentro, dopo l'ultima ragazzata che hai combinato. Se non vuoi perdere il Foglioso, parla piano. »

    « Ihihi, hai ragione... guardalo che dorme, non è carino anche se ha quei segnacci? Non vedo l'ora che apra gli occhi! L'unica cosa di cui mi importa al mondo è di essere circondata di cose pure e carine! »

    La ragazza giovane, Sorano Shinkiro, sospira.



    « E cosa c'è di più puro e carino dei candidi occhi color luna di uno Hyuga? ♥ »

    Sei dunque stato ridotto ad un trofeo? Al Dio, qualunque fosse, una cosa simile non andrebbe bene. Ma soprattutto non andrebbe bene né al tuo defunto padre né alla tua intera linea di sangue, che benché sia della Casata Cadetta appartiene comunque al più nobile clan dell'intero Paese del Fuoco! Quelle donne meritano una lezione, come chiunque abbia ucciso tuo padre... ma qual è il miglior modo per ottenere ciò che vuoi?

    « Ahhh... spero che sia vergine ♥ »

    [...]

    [Livello 2]

    « Wahaha, scala reale batte il tuo poker di donne! Fai pena a carte, Kyodan. »



    « AAAARGH! FIGLIO DI PUTTANA, CHE TI SALTA PER LA TESTA?!?!! »

    « Hai barato, non è così? Di' la verità. »

    « NON CI SONO ABBASTANZA CARTE PER FARLO QUI IN PRIGIONE, CHE CAZZO DICI!!! »

    « No, hai barato. Ti ho visto. »

    « Uh... mollami! »



    « Dato che hai giocato una mano che non avresti dovuto avere, la tua mano ora è mia. »

    [...]

    [Livello 3]

    « Uh... a-ancora per quanto devo mantenere l'illusione del deserto notturno? »



    « Finché non ti dico di smetterla. Mi ricorda l'Eclissi. Mi calma. »

    « Hyo... t-ti prego, consuma una quantità enorme di chakra... »

    « Prenditela con la squadra di Sand Scorpions che mi ha catturato. »

    « Gnnhh... n-non c-conosc... ness... nessuno nei S-Sand Scorpions... Uh... perdo sangue dal naso... p-potrei avere un'emorragia cerebrale, Hyo. S-se m-muoio... n-non potrò più.. hah, hah... c-creare questo genjutsu per te... »

    « Bah, nel caso mi basterà far portare qui il ragazzino del Livello 1 che gioca con i morti perché ti riporti indietro. Ora zitta, e ricorda: se non mantieni l'illusione per almeno altri dieci minuti ti taglierò qualcos'altro. E questa volta userò le ossa. »

    [...]

    [Livello 4]

    « ... Kyosuke, sali al Livello 1 e informa il Primo Torturatore. Il Chikuma ha di nuovo dissanguato il suo compagno di cella. Dovremo metterlo in isolamento. »

    « Ehehehe... non mi guardare così, Komamura-san. »

    « Maledetto psicotico! E dire che appartieni ad una fiera stirpe di guerrieri della Sabbia che persino prodotto un Kazekage! »

    « Eheheh... la tua gelosia è mal riposta. Il clan e simili titoli sono privi di significato. L'unica cosa che conta è la verità che mi è stata rivelata... ora, finalmente, so cosa devo fare! »

    « ... ? »



    « Sia lode a Jashin. »

    [...]

    [Livello 5]



    « Oi, Shura... mi andrebbe proprio un po' di metallo oggi. »

    « Gahaha, stupido di un Kurogane. Non è colpa mia se hai consumato tutte le tue posate. Ma sono magnanimo: ti posso vendere le mie per 50.000 Ryo. Pulite con lo sputo, solo per te. »

    « Hya hya hya hya, un'estorsione bella e buona! Ti ricordo che sono qui perché la mia famiglia mi considera un reietto. L'unico modo perché io abbia accesso a simili fondi è che io li rubi di persona da qualche parte! Cosa che potrei fare, se mi dessi le tue posate. »



    « Mi devi aver scambiato per qualcuno a cui gliene fotte qualcosa. »

    « Hya hya hya, e pensare che avevo deciso di non ucciderti! »

    « E quando, nell'ora d'aria che non abbiamo? Ti sbudellerò a dovere mentre dormi, gahahaha. »

    OFF GAME

    Post di aggiornamento dell'ambientazione (se temporaneo o permanente lo deciderà l'amministrazione) in vista della Fase 2 di Operazione Utopia. Inoltre, post iniziale di presentazione per il misterioso PG imprigionato al Livello 1... a te la palla, Youshi2!
    ___________________________

    Struttura della Prigione di Suna

    1. Livello 1: custodisce prigionieri fino a Nukenin C Verde.

      - Popolazione attuale: 37 individuiLivello-1-b.
      - Personale di sicurezza: 3 Chunin Rossa + il Primo Torturatore, Jonin Viola.
      - Boss criminale del piano: Sorano Shinkiro (Sospetto Gialla)
      - Tempo di attesa per risalire: 2 round.

    2. Livello 2: custodisce prigionieri fino a Nukenin B Rossa.

      - Popolazione attuale: 23 individuiLivello-1.
      - Personale di sicurezza: 5 Chunin Blu, di cui 2 Torturatori.
      - Boss criminale del piano: Kyodan Ogata (Nukenin B Rossa, Danzatori II)
      - Tempo di attesa per risalire: 3 round.

    3. Livello 3: custodisce prigionieri fino a Nukenin B Viola.

      - Popolazione attuale: 16 individuiImpel-Down-6.
      - Personale di sicurezza: 3 Chunin Blu, di cui 1 Torturatore + 2 Chunin Viola, di cui 1 Torturatore.
      - Boss criminale del piano: Hyo Jōmyaku (Nukenin B Viola, Kaguya III / ??? III, Membro Esecutivo di Kurotenpi).
      - Tempo di attesa per risalire: 4 round.

    4. Livello 4: custodisce prigionieri fino a Nukenin A Viola.

      - Popolazione attuale: 9 individuilivello-4.
      - Personale di sicurezza: 2 Chunin Nera + 1 Jonin Viola.
      - Boss criminale del piano: Eligor Chikuma (Nukenin A Viola, Chikuma IV / Culto Jashin II).
      - Tempo di attesa per risalire: 5 round.

    5. Livello 5: custodisce i peggiori criminali. In genere sono tutti almeno Nukenin A Nera, con 1 o 2 Nukenin S in media sempre presenti.

      - Popolazione attuale: 5 individuiLivello-5.
      - Personale di sicurezza: Nessuno. Livello sigillato da una barriera permanente (fuuinjutsu) di Potenza 150. Il cibo viene introdotto tramite un sistema di feritoie e tubi senza alcun contatto con il personale dei livelli superiori. Ciascun prigioniero è in una cella separata e in teoria non può contattare gli altri.
      - Boss criminale del piano: A quanto si sa, nessuno dei prigionieri risponde ad un altro.
      - Tempo di attesa per risalire: 6 round.

    6. Salvo dove indicato diversamente, a causa dell'afa costante e della penuria di cibo in tutti e cinque i livelli, ciascun prigioniero ha Vitalità dimezzata e Chakra ridotto a 1/3. Tale regola non si applica per i PNG di Energia Viola o superiore e per le guardie ed i torturatori (a prescindere dall'energia), dato che possono idratarsi e nutrirsi normalmente e cambiano turno.

      N.B.: in caso di conflitto tra grado ed energia ai fini della qualificazione del prigioniero, prevale il grado (così, un chunin Nera finirà comunque al livello 3, dove avrà tuttavia vita più facile rispetto agli altri prigionieri di energia inferiore).

     
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    I Chikuma

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    Continua da qui

    Il modo di fare dello shinobi sunese cambiò velocemente quando egli verificò la sincerità di Kairi, cosa di cui la kunoichi era abbastanza convinta sin dall'inizio: le sembrava di vedere nell'uomo il carattere della sua evocazione Daikami, burbero, fin troppo diretto ma estremamente protettivo nei confronti del suo branco e disponibile a collaborare con chi degno della sua fiducia.

    Rimase però stupita di come l'uomo accettò immediatamente la sua richiesta di aiuto, Suna doveva trovarsi in una situazione più delicata di quanto si aspettava. Shu e Shiniji avrebbero aspettato, d'altronde non era neppure certa che li avrebbe trovati.
    Capito il carattere dell'uomo non si perse in inutili discorsi, ed annuì seguendolo per le vie del villaggio, ascoltando in silenzio ciò che aveva da dire: c'erano in mezzo anche delicati questione di clan, clan che la kunoichi non conosceva molto a dirla tutta, avrebbe avuto modo in quella occasione. Certo il tipo di eventi che era successi erano piuttosto inquietanti.
    Si voltò di scatto quando sentì le esplosioni in lontananza, ma Yami non scossò di una virgola: lo osservò perplessa qualche istante studiando la sua reazione; se non era intenzionato a muoversi lui in difesa del villaggio, non era sicuramente lei a dover intervenire, inoltre sembrava che altri uomini se ne stesserò già occupando.
    Suna era in una situazione completamente diversa da quando era venuta in vista la scorsa volta Stando a quel che vedo e che mi hai raccontato, sembra che ci sia una guerra interna a Suna non da poco disse senza aspettarsi una reale risposta, mentre continuava a seguire lo shinobi.

    Quando poi quest'ultimo si fermò per farle la richiesta sbatte un paio di volte le palpebre, sorpresa, prendendo il lasciapassare Farò del mio meglio, ma se questo Eligor è scaltro quando dici non so quanto si farà raggirare. Che aspetto ha Eligor? Qualche consiglio su come poterlo approcciare al meglio, senza il rischio che si alteri? dalla descrizione fatta da Yami, sembrava una persona abbastanza irruenta.
    Ricevute le eventuali risposte avrebbe poi salutato lo shinobi, fissando con rendez-vouz il palazzo del vento di cui si fece dare indicazioni, e si diresse verso le prigioni di Suna.

    -------------------------------------------------



    Le prigioni di Suna erano tutt'altro che accoglienti. Non che una prigione dovesse esserlo, ma quelle della sabbia erano più simile a gabbie per animali feroci, che per umani colpevoli: immaginava che lo stato psicologico di chiunque fosse rinchiuso dentro di esse fosse tutt'altro che buono, lei avrebbe rischiato di impazzire lì dentro, e questo avrebbe reso più complicato ottenere informazioni.
    Rigirò il lasciapassare fra le mani, sperando che non vi fossero troppi intoppi, almeno iniziali...non era sicura di aver fatto la miglior scelta nell'accettare un incarico di quel tipo, ma visti i rapporti tesi che vi erano in accademia ultimamente, in particolare nei confronti di Kiri e di parte di Oto, riteneva fosse saggio cercare di rafforzare almeno i rapporti con Suna e questo poteva essere un buon modo per farlo.

    Non avrebbe attuato nessuna particolare strategia per entrare, o alcun travestimento, temeva che oltre a non aiutare, avrebbe rischiato di peggiorare la situazione: d'altronde le sarebbe servito quasi sicuramente lo sharingan, e sarebbe stato chiaro a chiunque che si trattava di una kunoichi di Konoha.
    Sfruttando però l'indizio di Yami sul debole del primo torturatore, avrebbe aggiustato il suo vestito e la sua scollatura, in modo tale che il seno fosse ben visibile: crescendo aveva capito che la timidezza e la pudicizia non servivano a nulla, soprattutto nel suo mestiere. Se il suo aspetto poteva aiutarla, perché non sfruttarlo in certe occasioni?

    Una volta raggiunto l'ingresso avrebbe mostrato il lasciapassare: non sapeva se ad accoglierla sarebbe stato lo stesso primo torturatore o meno, ma si sarebbe comunque presentata. Yami non le aveva detto di mantenere il riserbo sullo scopo della sua visita, quindi non mentì o omise alcuna motivazione Sono Kairi Uchiha, chunin di Konoha, sono in visita alle prigioni di Suna a nome di Yami Sukehiro Chikuma, dei Sand Scorpions. Mi ha chiesto di interrogare Eligor Chikuma al suo posto. Come posso raggiungerlo? spiegò semplicemente, rimanendo in attesa di una risposta.
    Quel posto le piaceva poco, pochissimo, e si era portata una buona scorta di acqua che era sicura le sarebbe servita visto il gran caldo, e anche un po' di cibo. Aveva idea che non sarebbe stato per nulla facile ottenere le informazioni che il Sand Scorpion cercava, ma avrebbe fatto del suo meglio per ottenerle.


     
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    [Suna]

    Proprio come Kairi si era aspettata, Yami non rispose quando lei fece notare che Suna sembrava trovarsi in un periodo difficile. Continuò invece ad avanzare verso le Prigioni, ma dalla sua espressione era evidente che non fosse felice dello stato di fatto... a dire il vero, sembrava proprio che covasse un profondo conflitto interiore, ma non ne parlò in alcun modo. Poi, quando la Uchiha gli chiese del cugino, la mente del Chikuma riprese subito a concentrarsi sulla missione che le aveva affidato.



    « ... »

    Una lunga tirata dalla sua sigaretta, mentre ponderava la risposta.

    « Eligor è il bastardo più lugubre su cui tu abbia mai posato gli occhi. Alto, in forma ma tendente al magro, con capelli lunghi color cenere nonostante sia poco più che trentenne. E sì, è scaltro e quando si fissa su qualcosa non c'è modo di fargli cambiare idea. Se la missione fosse facile non l'avrei affidata ad una Uchiha con le tue caratteristiche. »

    Aggiunse, come a spronarla a darsi da fare mentre le faceva un complimento, prima di chiosare:

    « Non c'è il rischio che si alteri: è una certezza. Tuttavia, se vuoi la sua attenzione, dovrai iniziare dandogli ragione almeno in parte, oppure mettendo del tutto in discussione ciò in cui crede. Entrambe le vie hanno dei rischi. A te la scelta. »

    [...]

    [Livello 1]

    Inizialmente, dopo essere entrata nella casetta che camuffava l'ingresso delle Prigioni ed aver azionato la leva nascosta che portava diversi piani più in basso, fino ad un'enorme sala in mattoni con varie catene pendenti dal soffitto, Kairi aveva suscitato una viva sorpresa nelle tre guardie presenti nella sala, che l'avevano accolta piuttosto in malo modo.



    "Che diavolo ci fa una Fogliosa qui", "L'ingresso è un segreto" e "Che stanno combinando quegli idioti degli Iga" furono tutte frasi che i Sunesi borbottarono dopo che lei si presentò. Non c'erano prigionieri lì, solo un enorme caldo. Eppure, diverse porte pesantissime sembravano condurre a corridoi dove, senza dubbio, gentaglia della peggior specie aveva molto tempo per riflettere. Per questo, i tre uomini - che, notò, erano vestiti in modo inusualmente elegante per un lavoro di quel tipo - avevano comunque il portamento di guerrieri che sapevano il fatto loro [3x Chunin Rossa].

    Quando, però, Kairi menzionò il nome di Yami Sukehiro Chikuma, i tre d'improvviso assunsero l'espressione di agnellini impauriti ed uno di loro si fece avanti per controllare le credenziali offertale dal Capitano dei Sand Scorpions. "Sembra tutto in ordine", disse l'uomo, che aveva l'espressione di chi non aveva idea di cosa diamine stesse succedendo ma che al contempo non aveva alcuna intenzione di approfondire la vicenda. La pecora nera dei Chikuma della casata cadetta, a quanto pare, aveva una certa reputazione nel Villaggio.

    Così, l'uomo accompagnò la kunoichi verso una delle pesanti porte e, dopo averla aperta con un rumoroso mazzo di chiavi, le disse di procedere fino in fondo al corridoio, lungo circa una trentina di metri e cosparso di inferriate da entrambi i lati - evidentemente celle, anche se da quel punto non si potevano scorgere i prigionieri. Alla fine, le dissero, avrebbe trovare lo studio privato del Primo Torturatore, l'unico tra loro ad avere accesso ad un livello più in basso delle Prigioni (se era per quello, il Primo Torturatore aveva accesso a tutte le Prigioni, ma le guardie non lo sapevano).

    Se si fosse incamminata, Kairi avrebbe potuto scorgere che non tutte le celle del corridoio erano occupate. Alcune erano vuote, altre utilizzate come ripostiglio per otri, sedie o ciarpame, mentre altre rinchiudevano ragazzini denutriti, oppure ladri da quattro soldi, oppure ancora uomini e donne che sembravano solo aver appena trascorso una nottataccia o due, per quanto poté notare l'occasionale tizio dall'aria dura. Tra i fischi vari che ricevette per il solo fatto di essere donna, a poco oltre metà della galleria, avrebbe potuto udire una strana frase giungere alla propria sinistra.

    « ... -ro che sia vergine ♥ »

    Se avesse guardato dentro la cella, avrebbe visto una ragazza giovanissima e biondissima, con un taglio di capelli all'apparenza costoso almeno quanto gli abiti bianchi che indossava, giacere comodamente su un triclinio, mentre davanti a lei una donna dall'aspetto più mondano reggeva la testa di un ragazzo all'apparenza svenuto, che giaceva invece sul duro pavimento di pietra con solo un po' di paglia sotto di sé.

    Se quello avesse aperto gli occhi, una kunoichi con lo spirito di osservazione degli Uchiha non avrebbe avuto problemi a notare gli occhi bianchi così caratteristici dell'unico altro clan in tutto il continente che padroneggiava un'arte oculare altrettanto temibile. Se le cose così fossero andate, sarebbe stato tutto da vedere se Kairi avrebbe provato ad interagire e, nel caso, come i tre occupanti della cella avrebbero reagito. Per il momento, la ragazza bionda sollevò solo lo sguardo quando lei passò e, corrucciata, bisbigliò:



    « ... che ci fa una vecchia megera qui nella mia zona relax? »

    Se Kairi avesse poi proseguito, sarebbe riuscita ad arrivare fino alla fine del corridoio senza grossi problemi. Sbucò in una stanza arredata in modo semplice ma elegante, con gusto militaresco e a tratti arabeggiante. Sembrava davvero un luogo predisposto da un beduino che aveva abbandonato i propri costumi per un modo di presentarsi più ricercato... e forse così era. Un'enorme figura, alta quasi tre metri, era seduta infatti ad un tavolo al lato della stanza, all'apparenza alle prese con alcune creature con diverse zampe rinchiuse in una cesta di vimini. Quando la kunoichi entrò, tuttavia, l'uomo si alzò e su voltò verso di lei, rivelando un volto a dir poco inquietante! [Jonin Nera, Veleno dello Scorpione V, Torturatore]



    « ... »

    A lato dei due, subito di fronte all'ingresso in quella stanza (dove la calura non era così insopportabile, al contrario del resto delle Prigioni), si trovava una seconda scrivania, dall'aspetto più ufficiale, con una grossa targhetta in ebano che recitava: "Mazeran Soshi, Primo Torturatore della Sabbia". Era lui, dunque, il padrone assoluto di quell'inferno sotterraneo. « Chi sei, straniera? Che ci fai nelle mie Prigioni? » , chiese, tornando a voltarsi verso qualunque cosa che stava facendo dopo solo una brevissima occhiata. La voce dell'uomo era profonda e roboante ed egli emanava un vago odore di zolfo. Se Kairi avesse ripetuto la spiegazione data alle guardie all'ingresso, l'uomo avrebbe grugnito - che in gergo universale maschile significa "capisco" - e sarebbe andato a sedersi sulla scrivania ufficiale, che era quasi comicamente grossa per accomodare le sue dimensioni, chinandosi a trafficare con i cassetti senza guardare la kunoichi.

    « Sukehiro, eh? Quel Chikuma randagio è sempre stato un combinaguai fin da ragazzo, ma quella sua tecnica segreta e la sua reputazione nei Sand Scorpions sono del tutto impressionanti. Sapevi che è di recente stato nominato Capitano? » , chiese, mentre continuava a trafficare con i cassetti. « Ciò significa che adesso è un mio parigrado, nonostante tutto. E dire che sono jonin da più di vent'anni ormai! Uahahaha. » Da un cassetto tirò fuori una piccola ampolla nera, dal quale emanava un odore pestifero. « Ma sto divagando. Posso offrirti da bere? Estratto di scorpione, erbe dell'Anauroch più qualche altra cosa. Temo che sia velenosa, ma il veleno aggiunge quel sapore che rende unica la bevanda. » Senza attendere una risposta, si tirò su, mise due bicchieri sulla scrivania, e iniziò a versare il liquido nerastro all'interno di entrambi, osservandolo mentre colava.

    « Dunque, Kairi Uchiha. Devi sapere che le Prigioni di Suna sono divise in Cinque Livelli. Più è profondo il Livello, peggiore è la feccia che ospita. Il prigioniero a cui tu mi chiedi accesso appartiene a niente meno che il Quarto Livello. Abbiamo diversi nukenin ricercati in almeno tre o quattro Paesi lì dentro, e persino uno che una volta ha organizzato un colpo di stato. Capirai bene quindi che se, da una parte, la cortesia professionale mi impone di accettare la richiesta di un parigrado, dall'altra parte non posso far entrare chiunque. I prigionieri sono rinchiusi e indeboliti, ma a quella profondità rimangono comunque pericolosi. Quindi, temo di dove- »

    Il suo sguardo cadde finalmente su Kairi, a distanza ravvicinata, e sulle sue curve bene in mostra.

    jpg

    « CHE PUPA, SONO INNAMORATO!!! »

    A Kairi gestire la situazione...

    [Più in profondità]



    « Hey, feccia, di' il mio nome! »

    L'uomo che aveva parlato trasudava violenza e torreggiava sulla maggior parte dei presenti. Era alto poco meno di due metri, con un fisico denso di muscoli allenati alla perfezione. Il bagliore blu dei suoi occhi, del colore del cielo d'estate come i suoi capelli scompigliati, era sconcertante, ma ad attirare di più l'attenzione erano forse le ossa ferali che indossava sul volto e la pittura da guerra che aveva sugli occhi e l'addome, forse traccia di una qualche usanza ancestrale. Indossava un hakama da battaglia e una giacca leggera, entrambi dai bordi neri ma di colore bianco: le giuste tele su cui disegnare fantasie di straordinaria bellezza con il sangue delle sue vittime, o tale era la filosofia che lo aveva portato a scegliere quel tipo di abbigliamento.

    « Uh? Che cazzo vuoi, idiota coi capelli blu. Sparisci prima che ti stacchi un braccio e una gamba. »

    Davanti a lui, in quell'ambiente simile ad una foresta sotterranea, con fitti alberi brulli a causa del calore ed un'erba bruciata a terra, si trovava un individuo dall'aspetto non particolarmente minaccioso: un ragazzo con i capelli neri a caschetto, alto forse un metro e settanta, ma con un'espressione di innegabile malizia dipinta in volto. In quel mondo, homo homini lupus! I due erano evidentemente in rotta di collisione e quello era un momento interessante per Yato: per i suoi motivi, si era presentato al leggendario Mazeran Soshi, il torturatore più esperto dell'Accademia nonché vice-capoclan Soshi, e gli aveva domandato di addestrarlo nella sua arte.

    L'uomo, sostenendo che il miglior torturatore è l'uomo che non può permettersi di non ottenere una risposta, aveva gettato Yato nel Livello Tre delle Prigioni di Suna, intimandogli di consegnarli entro un mese almeno una informazione sul gruppo terroristico noto come Kurotenpi. Prima di abbandonarlo nella foresta essiccata, che in qualche modo era sorvegliata da diverse guardie di Suna e persino due Torturatori, Mazeran lo aveva informato della presenza in quel Livello di ben due membri di quell'organizzazione, senza specificare altro.

    « Ahhh, capisco. Era da un po' che speravo di imbattermi in una vittima come te. Vuoi pensarci tu a cavargli gli occhi? »

    Cinque giorni prima, origliando da lontano una conversazione circa un qualche tipo di genjutsu, Yato era riuscito a comprendere che il tizio dai capelli blu sembrava un pezzo grosso anche in quel Livello (se avesse saputo di Eclissi, origliando la conversazione avrebbe subito fatto il collegamento, ma l'esistenza di una dama al di sopra delle Nove Calamità era un segreto custodito gelosamente da alcuni dei nukenin più potenti del continente, proprio come l'esistenza del Mazziere per Ame). Dunque lo aveva seguito, per giorni, fino a trovarsi nella situazione attuale... finché questi, invece di lanciarsi sul ragazzo con i capelli a caschetto, si voltò improvvisamente e lo guardò dritto negli occhi, a prescindere da dove si stesse nascondendo.



    « Ho detto, vuoi pensarci tu che ti nascondi a cavargli gli occhi? »

    L'uomo rise selvaggiamente, prima di aggiungere:

    « Pensavo volessi attaccarmi nel sonno, ma sono giorni che mi segui ormai. Allora il tuo obiettivo deve essere un altro. Fai come ti dico e potrei fermarmi a parlare con te. Altrimenti, farò una splendida collana con le ossa di entrambi, GAHAHAHAHAH! »

    Il ragazzo si alzò, tergendosi il sudore dalla fronte, e qualcosa di scuro sembrò apparire nei suoi palmi.

    « Figlio di puttana, ti faccio vedere io, caldo o non caldo. E chiunque sia là dietro: stanne fuori o travolgerò anche te. »

    A Yato decidere come agire.

    OFF GAME

    Operazione Utopia

    Kairi Uchiha: Benvenuta nella Fase 2! Hai più di un modo per muoverti, sbizzarrisciti ma occhio sempre bene a tutto (soprattutto ciò che non è in piena vista)!

    Febh: Benvenuto a Operazione Utopia! Inizi nella Fase 2, quindi hai meno informazioni degli altri PG. Avrai, tuttavia, la possibilità di rifarti... ma non sarà per nulla facile! Ricordati inoltre che a Yato si applicano le condizioni della prigione, dato che è "infiltrato" da settimane. Quindi, al momento ha Vitalità dimezzata e Chakra ridotto a 1/3!

     
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    砂の牢獄

    Suna no rōgoku
    I


    Il suono generò lo spazio, prima di esso vi era il nulla.
    L'incalzare ritmico di quel suono basso e ancestrale permise a Hiashi di aprire gli occhi, no, permise a Hiashi di costruire un infinito spazio mentale nero e privo di luce. Il giovane shinobi si guardò le mani, quindi le braccia ed il corpo, alzò lo sguardo verso quella vastità di nulla e si rese conto che i suoi piedi si poggiavano su una struttura solida. Mosse un passo e non cadde, quel luogo era così buio da non riflettere alcun tipo di luce e il pavimento su cui aveva camminato aveva le stesse fattezze di ciò che lo circondava. Una fitta alla testa lo costrinse a portare le mani alla fronte, quindi un crampo allo stomaco e poi, nuovamente, quel suono. Il giovane Hyuga tentò inutilmente di identificarlo, di individuarne la provenienza, ma esso era tutto attorno a lui. Quando il suono ritornò, mentre era intento a comprenderne la provenienza, scoprì attonito l'origine: proveniva da lui. Riverberava nelle sue membra, pulsava nelle sue vene, era il suo cuore. La rivelazione lo lasciò attonito, gli occhi sbarrati cercarono nell'infinita e claustrofobica oscurità un contorno, una figura che lo potesse ancorare alla realtà e far sì che la sua mente non lo abbandonasse. Gli occhi bianchi si posarono nuovamente sulle sue membra, il suo corpo era l'unica cosa ad avere luce, ad avere sostanza.
    Il suono si trasformò in vibrazione, i suoi echi più profondi scossero il ninja fino a costringerlo in ginocchio. Il fiato era spezzato da un improvviso attacco di panico, compulsivamente tornò a scandagliare quel luogo, così come in precedenza quel luogo era stato generato dalla spazio il ragazzo urlò cercando di riempirlo:

    AAAAAAAAAAAAAAAAH!

    Si fermò unicamente quando i polmoni erano vuoti, durante l'urlo si era accartocciato su sé stesso e aveva spinto sulla pancia per emettere ogni briciolo di aria. Le lacrime scesero senza controllo, bagnarono le guance di un volto corrucciato dal dolore, dalla rabbia e dal fallimento. Riprese fiato e, poiché quella era l'unica sensazione che gli dava una parvenza di vita, urlò nuovamente il suo rifiuto a quella esistenza. Al suo fallimento. Quel pensiero arse dentro di lui fino a renderlo boccheggiante, completamente al suolo con lo sguardo appoggiato nel nero infinito pensò: Non ce l'ho fatta il suo corpo era immobile, scosso solo da alcuni battiti che si erano via via quietati Questo è il luogo della mia condanna, quivi passerò l'eternità socchiuse gli occhi, ma il nero che le palpebre gli proposero non era diverso da ciò che il suo sguardo gli mostrava. Deglutì a fatica e la sua mente vagò fin dove era in grado di ricordare. Tornò allora a quando era poco più di un bambino, quando la notizia della morte del padre venne portata alla famiglia, ricordò il volto del capo clan mentre impassibile parlava a sua madre, il pianto disperato di lei e le accuse che mosse verso gli shinobi più prominenti della casata principale. Tornarono alla mente gli anni successivi e la promessa che si fecero lui e sua madre di vendetta e di giustizia, quella notte di pioggia nel giardino zen illuminato dai lampi e scosso dai tuoni. Quindi i primi addestramenti, la promozione a genin e le prime missioni e poi... E poi solo quel suono ritmico, incessante e profondo. Come un fiotto caldo la rabbia lo pervase e lo animò.
    Si rese conto che l'unico modo che aveva per sentirsi vivo, per sentire nuovamente il proprio corpo era correre e così fece. Alzatosi di scatto iniziò una corsa perdifiato in quello spazio generato dal suono che era diventato nulla, poiché vuoto. Ad ogni rintocco il suo corpo si contorceva dagli spasmi, dalla vibrazione che si faceva sempre più forte e il ragazzo si rese conto allora che non vi era altra sensazione fisica diversa da quella: la corsa perdifiato non aveva modificato il suo respiro, la milza non gli doleva, i muscoli non si affaticavano. Solo quel ritmico boato mutò, divenne sempre più incalzante e accelerò il ritmo. Il ragazzo chiuse gli occhi e, senza fermare la propria corsa, urlò nuovamente fino a perdere il fiato. Li riaprì quando i polmoni ne erano completamente privi, li aprì quando quel martellare incessante sui timpani e sul corpo incespicò, li aprì quando qualcosa di ancestrale e divino gli disse che era il momento di farlo.
    Un viso gigantesco era di fronte a lui, non più distante di qualche metro, lo osservò attentamente con aria compiaciuta e, prima che Hiashi trovasse la forza di fare qualsiasi cosa, il vuoto infinito generato dal battito del suo cuore scomparì, così quel volto divino.

    A presentarlo nel mondo dei vivi fu un lungo rantolo, quel rumore agghiacciante che solo i polmoni vuoti che cercano aria possono generare. Il ragazzo sentì nuovamente quel ritmico pulsare a livello dei timpani, anticipato da un fulminante colore violaceo lo spazio si presentò a lui, questa volta, in una luce filtrata dall'aria stantia di quel luogo chiuso.
    Le voci che sentì catturarono immediatamente la sua attenzione, erano voci umane, voci di donna. Ci mise qualche attimo a comprenderne il loro significato, perché la testa si mosse intontita cercando di focalizzare i contorni dell'angusta stanza nel quale si trovava. A -a -acqua... la sua voce fu fievole e pastosa, la voce di chi non usava le labbra, la lingua e la faringe da molto, troppo tempo. Cercò di muovere lo sguardo verso l'origine delle voci e domandò, rendendosi conto che aveva sentiva il proprio corpo D-dove siamo? Che posto è questo?
    Inspirò ed espirò facendosi forza, quindi tentò di caricare il peso su un braccio e di alzarsi dalla posizione supina in cui trovava. Un'ombra, troppo distante per i suoi occhi non ancora abituati a tornare a guardare, attirò l'attenzione del ninja di konoha, verso quella figura fuori dalla cella in cui si trovava alzò un braccio e, indicandola con dita tremolanti, chiese l'unica cosa che gli venne naturale domandare: Aiutami ...





     
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    Dracarys

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    Piccola Arrogante

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    Il Chikuma doveva essere uno temuto a giudicare dalle espressioni terrorizzate delle guardie della prigione, che sbiancarono nel sentire il suo nome. Dopo un paio di controlli che le ricordarono un po' quelli che lei faceva alle mura ogni giorno, seguì le 3 guardie ponendo però nel frattempo una domanda Yami mi ha detto che Eligor non è esattamente un agnellino. Cosa potete dirmi di lui, così che possa essermi di aiuto nell'interrogatorio? il Sand Scorpion aveva specificato più di una volta come fossero necessari le doti di un'Uchiha vista la situazione, cosa che in qualche modo aveva rinvigorito l'orgoglio di clan affamato della ragazza: raramente sentiva complimenti riguardo il suo clan, odiato dai più, e per una volta finalmente qualcuno sembrava apprezzare la sua kekkai. Sempre che non si trattasse di una bella messa in scena come era successo anni fa nel paese del ferro, ma le dinamiche questa volta erano completamente diverse.

    Seguendo le guardie per i corridoi lo sguardo le sarebbe comunque caduto di tanto in tanto ai prigionieri presenti, non molti in realtà e perlopiù ladruncoli di bassa lega o comunque persone che non le sembravano particolarmente pericolose. Ignorò i fischi ricevuti, consapevole del fatto che il suo vestiario fosse provocante ed allo stesso tempo che essendo in quel luogo rinchiusa la peggior feccia sunese, non poteva aspettarsi molto altro.
    Osservando gli ospiti la sua attenzione sarebbe stata ben presto catturata da un ragazzo in una cella, rantolante. Lo vide alzare una mano in cerca di aiuto, e riconobbe subito gli inconfondibili occhi bianchi appartenenti al clan suo cugino di sangue, davanti a lei vi era uno Hyuga. Si bloccò di colpo, osservando la cella ed i suoi abitanti, a prima vista era evidente come le 2 donne stessero torturando il suo compaesano: si prese qualche istante per [concentrarsi] così da capire al meglio chi vi fosse davanti a lei [Note]
    Percepite le energie dentro la cella capì che si trattava di persone a livelli decisamente inferiori al suo, e quando la biondina la guardo con la malriuscita intenzione di offenderla si limito ad osservarla di rimando con un ghigno di scherno senza degnarla di una reale risposta, con l'evidente intenzione di farla innervosire: sia a livello di chakra sia a livello umano la criminale non era che una piccola mosca arrogante e nei suoi confronti, e come tale andava trattata.
    [NDA: Se ho ben capito i prigionieri sono tutti da verdi in giù in questo livello, giusto?]

    NLa3f7Pm3N



    La sua reale attenzione e preoccupazione era invece era per lo Hyuga che stava implorando aiuto davanti a lei...quando lo sguardo tornò sul ragazzo l'Uchiha si fece cupa: perché un suo compaesano si trovava in una cella sunese? Era strano, estremamente strano almeno dal suo punto di vista che Suna, villaggio alleato di Konoha, potesse rinchiudere in cella un suo compaesano senza che Raizen ne fosse informato.
    Ed anche nel caso in cui lo fosse stato, era certa che l'Hokage non avrebbe permesso che un'abitante del villaggio, per quanto colpevole, venisse torturato in quel modo...se aveva ben capito la disposizione dei prigionieri della sabbia al primo livello in cui si vi erano i criminali più piccoli e meno pericolosi, come poi avevano confermato le sue doti sensitive, quindi immaginava si parlasse di ladri, piccoli truffatori o malviventi di questo tipo. In nessun modo il comportamento della donna era giustificato, a maggior ragione se la vittima era un abitante del suo villaggio: non poteva semplicemente far finta di nulla

    Ehi, voi si rivolse alle guardie Quest'uomo è un mio compaesano, un membro del clan Hyuga. Perché è rinchiuso qui dentro? E perché state permettendo a quella marmocchia ed alla sua amica di trattarlo in quel modo? L'Hokage né è informato?



    Nota: fermandomi qui, evito tutta la parte in cui incontro il primo torturatore per il momento, vediamo come si evolve!


     
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    È colpa tua. Ratty

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    Le mie Prigioni

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    Raramente avevo incontrato missioni che potessi definire "facili" nella mia carriera, tra avversari del calibro del Flagello o delle Calamità, o negli infiniti intrighi del Villaggio della Pioggia, passando per ciò che si nascondeva all'ombra della Foglia. Ma per una volta avevo pensato che un semplice corso di aggiornamento nelle prigioni di Suna, famigerate per la loro natura isolata, fosse utile per la mia formazione e relativamente abbordabile, richiedendo solo impegno e studio. Sospirai, in un attimo di rimpianto, mentre lavoravo il Bokken che mi ero procurato con le arti del Mokuton...ma ci arriverò. Per una volta, poi, avevo il mio vero aspetto, cosa tutt'altro che comune.

    Stanco e provato dalla carenza di cibo e dai maltrattamenti, oltre che dal dormire con un occhio solo per evitare aggressioni e abusi da parte di carcerieri o carcerati, dopotutto non stavo facendo nulla di troppo diverso dalle lunghe sessioni di anche un mese cui mi sottoponeva il Maestro abbandonandomi con una sola spada non affilata tra le tundre di Genosha e i boschi di Azumaido. Il mio corpo era straziato e non avevo potuto assolutamente recuperare chakra in maniera adeguata, ma i giorni passati a nascondersi, ad aggredire pesci piccoli e a origliare avevano dato frutto: ero alle calcagna di un pezzo grosso di Kurotenpi, o comunque qualcuno che aveva informazioni a riguardo. Qualcuno che avevo seguito per giorni mantenendomi adeguatamente a distanza mentre valutavo se usare le informazioni in mio possesso per farmi avanti o meno. Centellinando il chakra, l'unico lusso che mi ero consentito era stato creare un bastone di legno massiccio che avevo poi lentamente intagliato fino a ottenere un bokken adeguatamente bilanciato, ma non lo si poteva certo chiamare "arma" anche se era meglio di niente.

    Attaccabrighe e pericoloso, il mio bersaglio sembrava aver trovato l'ennesimo giocattolo in un ninja che tutto sommato mi somigliava, provocandolo per scatenare una rissa e gioire dei danni inflitti. L'altro prese la sfida abboccando all'amo come un cretino, ignaro dei rischi che correva, ma venni colto alla sprovvista quando il mio bersaglio dai capelli azzurri si voltò nella mia direzione, nascosto a parecchi metri dietro un grosso albero, invitandomi ad avanzare. Tks... Dopotutto era un pezzo grosso, avevo preso in considerazione l'opzione di venire scoperto sin dall'inizio, quindi dopo un attimo di esitazione uscii dal mio nascondiglio con le mani alzate (non che fosse realmente una condizione di resa...ero un Senju quindi ogni parte del corpo era potenzialmente fonte di dolore). Le mie ossa sono secche e poco allettanti. Avrei spiegato, facendo alcuni passi in avanti, ma sempre ad almeno otto o nove metri. In realtà sto cercando protezione...non ne posso più di dormire con un occhio chiuso e uno aperto. Sono... Sospirai, onesto anche se certo con secondi fini ...stanco. E ho pensato che restando vicino a un pezzo grosso avrei avuto qualche vantaggio. Poi sul ragazzetto. Se però questo ha un costo...sarò costretto a pagarlo. Alzai una mano guardando il giocattolo, cercando di ricordare se lo avevo notato in precedenza. Pensaci. Consegnare un occhio o due è meglio che farsi strappare tutte le ossa. E se sarai gentile potrebbe anche permettermi di reimpiantarteli. Ero un ninja medico, una volta. Perché nascondere qualcosa che poteva rendermi interessante? Anche il più grosso figlio di puttana della prigione poteva avere un problema di salute da risolvere.

    Posso sapere il tuo nome? Temo dovremo venire alle mani... Spiegai al ragazzino, laconico, aiutando la mia recita del prigioniero disilluso in cerca di comodità con l'effettiva stanchezza che provavo, ma in realtà la mia mente era affilata come un rasoio in quel momento.

    Avevo passato i primi giorni di prigione a nascondermi abusando della Tecnica del Mimetismo per tenermi fuori vista anche se questo riduceva la possibilità di trovare alleati e socializzare, cosa che permetteva l'accesso a cibo migliore, e per nutrirmi avevo rapinato senza alcuna remora alcuni prigionieri francamente più debole di me. In quel luogo la forza era tutto e per sopravvivere serviva la forza...non ero affatto debole ma mi ero impegnato per sembrare sempre al livello di un genin esperto invece che alle mie reali capacità appositamente per cogliere impreparato un avversario a me superiore. Per lo stesso motivo non avevo mai usato il Mokuton o le arti mediche, usando le arti marziali e le capacità di assassinio per agire nell'ombra mentre cercavo di identificare la maggior parte dei prigionieri e distinguerli dai carcerieri. Avevo origliato molte cose, alcune su Ame che trovavano riscontro, altre totalmente inventate che mi convincevano della natura da fanfarone di chi parlava, ma pochi riscontri relativi a Kurotenpi fino a quell'unico indizio, settimane dopo.

    Due Kurotenpi nel piano, una sola conversazione che fosse anche solo vagamente correlata...il bersaglio era papabile e assieme a lui lo era quello che era stato il suo interlocutore, ma questo non voleva dire automaticamente che fossero entrambi membri. per quanto ne sapevo anche il giocattolo era un Kurotenpi e quella era solo una trappola, ma non avrei ottenuto nulla continuando a nascondermi. La situazione, dopotutto, era praticamente una passeggiata rispetto agli eventi dell'Artiglio. Ad Ame di solito i regolamenti di conti hanno metodi alternativi...denaro più che altro. Mormorai, guardando il micidiale amante dei gioielli d'osso. Ma immagino che un pò di sano divertimento sia l'unica valuta seria per uno abbastanza forte da procurarsi cibo e comodità, no? Cosa vuoi che faccia? Togliere gli occhi forse è eccessivo, non preferiresti...non so...che gli amputassi le mani e le riattaccassi sulle guance? E poi all'altro. Se non è tutta una recita divertente...penso ti convenga cominciare a scappare, perché anche se io fallissi...poi ci sarebbe lui. Avevo abbassato le braccia: in che inferno mi ero andato a cacciare?
     
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    [Livello 1]



    « Huh? Intendi dire che il Capitano Sukehiro Chikuma ti ha mandata ad incontrare un nukenin di Classe A senza darti altre informazioni? »

    La guardia che aveva accompagnato Kairi alla porta sembrava incredula. Il Livello 4 serviva ad imprigionare criminali della peggior specie, superati solo dalle minacce di classe S rinchiuse al Livello 5, ed era difficile pensare di poter trionfare in un interrogatorio senza alcuna previa conoscenza del bersaglio. O forse c'era un piano dietro quell'approccio da parte del leader dei Sand Scorpions? Ad ogni modo, la guardia scosse la testa.

    « Non sono autorizzato a rivelare informazioni classificate del villaggio a ninja senza le credenziali appropriate, soprattutto se stranieri. La parola d'ordine nel messaggio del Capitano ti dà accesso al prigioniero, salvo che il Primo Torturatore non decida altrimenti, ma nulla di più. »

    Anche dietro le lenti da sole che l'uomo indossava, Kairi poté scorgere il suo occhio abbassarsi verso la scollatura.

    « .... m-ma stai attenta, è un tipo davvero pericoloso. So che questa mattina ha dissanguato il suo compagno di cella e che sembri non importargli nulla della nobile stirpe da cui discende. »

    A quel punto Kairi si incamminò, notando il basso livello dei prigionieri tenuti dietro le sbarre che costeggiavano il lungo corridoio. Con un tempismo estremamente fortuito, il ninja della Foglia di nome Hiashi Hyuga - nome che era probabilmente un lascito benaugurale da parte dei genitori o di qualcuno presente alla sua nascita, che intendeva augurargli la medesima forza di uno dei più famosi Capoclan Hyuga - si risvegliò in quei momenti, dopo un incontro ravvicinato con quella che poteva essere una creatura sovrumana. L'uomo, orribilmente debole, era in preda a ricordi del passato, alla confusione, ed alla paura, ma riuscì a percepire l'arrivo della Uchiha e allungò una mano verso di lei, chiedendole aiuto.

    Kairi, che nel frattempo era stata insultata da Sorano Shinkiro, mentre la ladruncola da quattro soldi di nome Misaki (che aveva assoldato dopo essere stata imprigionata) teneva la testa dello Hyuga in grembo per facilitare la sua ripresa. I segni di tortura che il ragazzo aveva sul corpo erano terribili, ma le due donne erano innocenti (era arrivato dalla Foglia così). Questo, però, la Uchiha non poteva saperlo. Comprendendo la natura frivola della ragazzina che l'aveva insultata, la chunin si limitò ad un'occhiata di sufficienza nei suoi confronti, che la fece infuriare!

    « Come... OSI! Vecchiaccia piena di cellulite! »

    La sua attendente tentò subito di calmarla quando la Shinkiro alzò la voce, mimando "shhh" con le mani e la bocca, ma Kairi la stava ignorando. Il suo spirito di osservazione, cortesia del sangue che le scorreva nelle vene, era secondo a pochi e le aveva infatti subito permesso di accorgersi che il giovane uomo sdraiato a terra era in realtà un suo compaesano del clan Hyuga! Fatte alcune considerazioni e sicura della propria forza dopo aver osservato il livello dei presenti grazie alle sue capacità da sensitiva, Kairi chiamò le guardie e pose loro alcune difficili domande.

    La pesante porta attraverso la quale era stata fatta passare, tuttavia, rimase chiusa.

    « Il tuo amico è al sicuro: è appena arrivato e lo stiamo aiutando a riprendersi. » , disse la donna dall'aspetto umile, che evidentemente stava solo cercando di rimanere fuori dai guai e di guadagnare due soldi dalla Shinkiro (ma questo Kairi non poteva saperlo).

    « Chiudi la bocca, Misaki! E tu, megera, pensi che un Kage straniero abbia qualche potere all'interno delle mura di Suna? Aahaha, illusa! Non hai idea del potere della mia famiglia e degli altri clan del villaggio! »

    Dato che le guardie non rispondevano, l'unica opzione di Kairi sembrava essere proseguire verso il Primo Torturatore! Se avesse fatto per muoversi, Sorano sarebbe sbottata, alzandosi in piedi sul prezioso triclinio ed iniziando a comporre dei sigilli! « Dove credi di andare, antipatica! Dimmi almeno come ti chiami, così ti metterò in cima della mia lista degli illusi, ahahaha! Beccati questo! » A quel punto, un torrente di sabbie mobili prese vita a partire dai piedi del triclino fino a Kairi, minacciando di farla sprofondare in quella prigione infernale! [Tecnica del Sentiero delle Sabbie Mobili- I Slot Tecnica. Velocità Gialla.

    Tecnica del Sentiero di Sabbie Mobili - Ryusa Doro no Jutsu
    Villaggio: Suna
    Posizioni Magiche: Gallo, Cavallo, Tigre, Drago, Scimmia (5)
    L'illusione si attiva se la vittima vede l'utilizzatore e si trova entro entro 12 metri dallo stesso. La vittima vedrà il terreno che lo separa dall'utilizzatore trasformarsi in sabbie mobili larghe 3 metri che avanzano nella sua direzione. La velocità delle sabbie è parienergia la vittima, più i bonus/malus, aumenti/diminuzioni e vantaggi/svantaggi in Concentrazione dell'utilizzatore. Entrare in contatto con la sabbia causa Ingombro Medio. Muoversi spesso ed agitarsi causerà un illusorio sprofondamento, rendendo sempre più difficile utilizzare gli arti inferiori: dopo il primo movimento, la vittima avrà Semiparalisi degli arti inferiori anziché Ingombro Medio. L'efficacia è pari a 20.
    Tipo: Genjutsu - Dame-ji/Bakkin
    Sottotipo: Debilitante
    (Consumo: Mediobasso / Mantenimento: ½ Basso)
    [Da Studente in su]
    ]
    .

    Quale che fosse la sua reazione, Misaki sospirò e, presa una bacinella d'acqua accanto a sé, la avvicinò alla bocca di Hiashi, cercando di farlo bere piano. La calura a quel Livello era quasi sopportabile, rispetto a quanto dovevano patire i prigionieri rinchiusi più in basso, ma per preservare la vita di un corpo così debole era imperativo mantenere un livello accettabile di idratazione.

    « Ti consiglio di stare tranquillo e concentrarti a riprendere le forze. Ti trovi nella Prigione di Suna e sei stato scelto come nuovo "gentiluomo" di compagnia di Sorano Shinkiro, la nipote della capoclan Shindiku Shinkiru. Se vuoi vivere abbastanza a lungo ti consiglio di fare come dice e di non contraddirla mai. »

    Era improbabile che il giovane Hyuga sapesse qualcosa di un clan di una terra così lontana dal proprio paese natio, ma gli Hyuga erano noti per ricevere un'eccellente educazione fino da piccoli. Dunque, forse egli sapeva del clan di llusionisti dalla struttura matriarcale che rispondeva a quel nome e che di fatto controllava la stragrande maggioranza dell'amministrazione pubblica a Suna, avendo così un potere solo di poco inferiore a quello dei Kurogane e simile a quello degli Iga e dei Chikuma! Qualche fosse la risposta, bevendo quell'acqua Hiashi avrebbe percepito quasi subito un netto miglioramento nella propria condizione, frutto dei tonici in polvere e di varie altre cosette di cui la Shinkiro amava riempire i propri intrugli! [Considera Hiashi come una Bianca con mobilità normale, ma con status Affaticato per 1 round. Inoltre, dato che è appena arrivato in Prigione, per il momento non è soggetto alla penalità ambientale a Chakra e Vitalità!]

    [...]

    Se Kairi fosse riuscita ad estricarsi dalle sabbie mobili e fosse infine entrata nell'ufficio del Primo Torturatore, offrendo le proprie credenziali, la sua reazione sarebbe stata nota [Considera la parte rilevante del mio post precedente]. Se, tuttavia, dopo aver in qualche modo risolto l'attacco di ammirazione da parte del massiccio Sunese (che sembrava incline a declinarle il permesso di vedere Eligor...), Kairi gli avesse rivolto i medesimi interrogativi che aveva posto alle guardie, il Soshi avrebbe assunto un'espressione di colpo di nuovo seria e minacciosa.



    « Stai forse insinuando che ci sia un'irregolarità nella mia Prigione? »

    Al contrario dei pappamolla che aveva percepito nel corridoio, l'uomo che aveva davanti era pericoloso. Esperto, orgoglioso e dotato del totale controllo di una tecnica proibita, Mazeran Soshi non era un Sunese da provocare. La Prigione era la sua vita, il suo orgoglio, la presenza costante nei suoi pensieri anche nelle poche volte che si allontanava da essa, tipicamente solo su espressa richiesta del capoclan (lui era il vice-capoclan e dunque nessun altro aveva quel tipo di autorità su di lui, salvo il Kazekage stesso che però lo lasciava sempre in pace in quanto faceva un ottimo lavoro). Ed a quanto pareva la menzione dell'Hokage non aveva per nulla spaventato il Soshi. Se Kairi voleva approfondire la vicenda avrebbe dovuto escogitare qualcosa!

    OFF GAME

    Operazione Utopia

    Kairi Uchiha: Hai molta libertà sul percorso da seguire per la tua missione principale e per il salvataggio di Hiashi, fammi vedere cosa sa fare la tua PG!

    Youshi2: Anche per te massima libertà circa cosa fare. Occhio che hai anche dei vantaggi impliciti che potresti sfruttare.

    Febh: la tua parte arriva appena riesco!

     
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    [Livello 3]

    Come era suo costume, per le scorse settimane Yato aveva tentato di trovare soluzioni logiche e razionali - quale fingersi più debole di quanto fosse e nascondere le sue vere abilità - ai vari imprevisti che si era trovato ad affrontare a causa del Primo Torturatore, Mazeran Soshi. Se infatti l'esperto jonin di Suna aveva accettato la richiesta del Foglioso di addestrarlo nell'arte della raccolta di informazioni, dall'altra il vice capoclan Soshi aveva scelto un mezzo molto poco convenzionale per farlo!

    Armato di un bokken che gli era costato preziose energie, e stanco per le privazioni che aveva dovuto sopportare, il chunin della Foglia fu colto di sorpresa quando il suo bersaglio lo individuò senza alcun preavviso. Uscendo dal suo nascondiglio, optò per un inganno che ricadeva nella macro-categoria della sottomissione. Quando, dopo aver premesso che le sue ossa fossero poco allettanti (al che il suo bersaglio alzò un sopracciglio), ammise di essere in cerca di protezione, l'espressione selvaggia dell'uomo sembrò farsi indecifrabile, ma quando Yato poi continuò ad avanzare e si dichiarò del tutto pronto allo scontro il bersaglio tornò a sorridere selvaggiamente.

    « Un calcolo razionale in questa situazione, eh? »

    Disse, ridacchiando, in riferimento alla considerazione del chunin che perdere due occhi fosse meglio di tutte le ossa. Il ragazzino dai capelli neri a caschetto per tutta risposta si alzò e squadrò Yato in cagnesco.

    Screenshot-2024-04-19-193225

    « Staccarmi gli occhi per poi reimpiantarmeli? Razza di pervertito, per chi mi hai preso? »

    Rivelare di essere un ninja medico era una carta interessante da giocare, ma il suo bersaglio non sembrò reagire. Pareva esclusivamente concentrato sulla violenza che stava per avere luogo, da cui senza dubbio avrebbe tratto grande piacere. Yato distava ormai otto metri dall'altro ragazzo, che non si era presentato, mentre il suo bersaglio era a metà tra i due, spostato di qualche metro alla destra di Yato ed alla sinistra del ragazzo.

    Prima di aprire le danze, però, il chunin della Foglia, forse intravedendo il carattere del suo interlocutore principale, propose al bersaglio una serie di opzioni macabre e piuttosto fantasiose, come recidere le mani del ragazzino e ricucirgliele sulle guance. L'uomo dai capelli blu, a quel punto, cambiò espressione e sembrò concentrarsi su di lui per la prima volta da quanto l'aveva individuato.

    Screenshot-2024-04-19-233051

    « ... »

    Nel frattempo, il ragazzino con i capelli a caschetto si era infervorato ancor di più nell'udire quelle parole!

    « PENSI DI FARMI PAURA?! Sono Kubire Trepadora e aggiungerò il tuo cadavere alla mia collezione di fossili!!! »

    Il sigillo della tigre preannunciò l'avvento di un enorme creatura di roccia dalle labbra del ragazzo, che affondò nel terreno e, muovendosi ad alta velocità, avrebbe compiuto un giro antiorario attorno a Yato per poi provare a colpirlo dal fianco sinistro, emergendo all'ultimo per provare a "mordere" la sua gamba e poi collassare su di essa, spappolando l'arto [Verme di Roccia- I Slot Tecnica (Azione Rapida, Ninjutsu Perfette, TA Focalizzata, Impronta Terra, Ninjutsu Inarrestabile): Verme di Roccia.

    Iwa no Mushi - Verme di Roccia
    Villaggio: Suna (Personale)
    Posizioni Magiche: Tigre (3)
    L'utilizzatore può sputare un costrutto di terra simile ad un verme lungo due metri e largo mezzo. Il verme sprofonda nel terreno e può essere manipolato dall'utilizzatore entro 15 metri. Dovrà seguire una traiettoria lineare ed ogni eventuale cambio di direzione costerà uno slot azione. Lascia uno smottamento a terra che è visibile con Percezione 6 o Vista Perfetta. Il verme ha potenza offensiva pari a 50; la Velocità è pari alla Concentrazione dell'utilizzatore. Può causare Dolore (DnT Medio) se colpito un avversario e danneggiare o distruggere strutture con cui si scontra. Tipo: Ninjutsu - Doton
    Sottotipo: Emissione
    (Consumo: Alto)
    [Da Chunin in su]
    ][POT:90- POT:90 [50 (Base) + 10 (Impronta Terra) + 10 (TA Focalizzata) + 20 (Ninjutsu Inarrestabile)].][VEL:Blu+6- VEL:Blu+6 [Blu +3 tacche (Base) + 3 tacche (TA Focalizzata)].]
    .

    Forse gli occhi di Yato sarebbero stati troppo presi dal tentare di individuare quella minaccia notevole, che pure era costata diverse preziose energie a Kubire Trepadora, ma se non fosse stato così avrebbe potuto scorgere l'uomo dai capelli blu farsi sfocato per un istante, fino a scomparire... e ricomparire subito dopo proprio di fronte al ragazzino che aveva sputato il verme di roccia, ma il suo intero braccio sinistro sbucava ora dalla schiena del ninja col caschetto! [VEL:Viola+10]



    « Gwoh! »

    Kubire vomitò sangue a terra, incredulo. Si guardò lo stomaco, dove - Yato l'avrebbe potuto notare in caso di abilità percettive particolarmente sviluppate - piccole ossa appuntite erano emerse dalla cute dell'uomo, rendendo il suo braccio un'arma con altissima capacità di penetrazione. Sudore copioso li calò subito dalla fronte, mentre levava lo sguardo verso colui che lo aveva appena ucciso. Eppure, gli occhi dell'uomo dai capelli blu non erano fissi sul ragazzo che ancora rantolava, impotente, bensì su Yato.

    « Non mi pare di conoscerti, ma a giudicare dalle minacce che fai sembra che questo sia il Livello adatto per te. Per cosa sei dentro? E qual è il ninja di Ame in vita più pericoloso che conosci? »

    Domande poste con fermezza mentre manteneva il braccio saldo tra gli organi di Kubire, stringendo un pezzo di colonna vertebrale nel pugno sinistro.

    « E non mi raccontare cazzate: sei riuscito ad attirare la mia attenzione e ad alleviare la mia noia mentre cerco il mio compare, ma se mi accorgo che provi a prendermi per il culo ti faccio mangiare il femore dell'idiota che mi sta sanguinando dosso. »

    [...]

    [Livello 5]

    « Hey hey, lo senti anche tu, Kurogane? »

    « Hya hya, come potrei non sentirlo, Shura? Sembra che abbiamo un ospite inatteso, chissà se lo potremo sbudellare! »

    Nella penombra del Livello più basso della Prigione di Suna, una grotta illuminata solo da poche lampade in cui l'elettricità andava e veniva, una figura emerse dalla roccia del pavimento al centro esatto della stanza. Cinque enormi celle di acciaio, le cui sbarre erano attraversate da infinite bende sulle quali erano vergati numerosi sigilli, erano distribuite in maniera equidistante da quel punto, tutte occupate. I prigionieri erano poco visibili dall'esterno, ma dato che non ricevevano mai visite la cosa non era rilevante. L'enorme uomo che era apparso, tuttavia, si diresse senza esitazione verso due celle attigue, all'interno della quale gli abitanti sembravano .

    Pica-4

    « Restituire la libertà a feccia come voi mi disgusta. »

    « Ohhh, senti qui. E a cosa dovremmo quest'atto di pia carità? »

    « ... »

    « I miei ordini non prevedono alcuna risposta alle vostre domande. »

    L'enorme uomo toccò una cella con una mano e compose il sigillo della tigre, bofonchiando qualcosa. Poi si avvicinò all'altra cella e ripeté la manovra. Infine, ritornò verso il centro della sala e, senza un'altra parola, cominciò a sprofondare di nuovo nel terreno.

    « Hey! Te ne vai già? Non dovevi liberarci? »

    « Stupido di un Kurogane, non è evidente? »



    « QUEL TIZIO HA SCIOLTO IL SIGILLO CHE INIBIVA I NOSTRI POTERI! GAHAHAHAH! »

    Un bagliore elettrico illuminò la stanza, seguito da un fulmine che colpì una delle lampade senza lasciare niente dietro di sé salvo una cella vuota e un po' bruciacchiata [Quadrivettore ElettricoQuadrivettore Elettrico
    Villaggio: Personale Derivata
    Posizioni Magiche: Caricamento (1)
    L'utilizzatore può utilizzare Corpo Fulmineo per trasformarsi temporaneamente in elettricità ed eseguire così fino ad un Movimento Accelerato per livello della TS per round di mantenimento. Ciò permette all'utilizzatore di ignorare barriere fisiche non viventi e non percorse da chakra e persino di viaggiare all'interno di congegni azionati da energia elettrica.
    Tipo: Ninjutsu - Raiton
    Sottotipo: Speciale
    (Consumo: Medioalto - Mantenimento: Mediobasso)
    [Richiede Veste Elettrica - Raiton: Denki Kimono III]
    [Da Chunin in su]
    ]
    . Nessun rumore dalle altre celle, per quanto gli inquilini avessero senz'altro percepito l'accaduto.

    « Tch. Che bastardo senza cuore, andarsene così senza aspettarmi! Ed io che pensavo fossimo diventati amici, hya hya hya. Ma su una cosa ha ragione... »

    Le sbarre della cella del reietto del clan Kurogane si incrinarono. Viti e bulloni volarono per aria. Ed un sorriso sinistro apparve sul suo volto.

    2-Copy

    « È arrivato il momento di uscire di qui. »

    OFF GAME

    Operazione Utopia

    Ecco il tuo post, Febh: a Yato trovare un modo per carpire le informazioni che desidera!

     
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    È colpa tua. Ratty

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    Le mie Prigioni

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    La disperazione aguzza l'ingegno. Replicai a tono, per quanto con voce stanca. O porta alla totale disfatta...finché posso, scelgo la prima opzione. Mi feci avanti, e in tutta risposta il piccoletto con i capelli a caschetto sprecò prezioso chakra per un ninjutsu, che francamente io avrei conservato per scappare vista la situazione! Il verme di roccia si gettò nel terreno nuotando senza lasciare tracce evidenti a un occhio poco allenato, ma nulla che io non potessi seguire, focalizzandomi sulla difesa per prepararmi al confronto [Abilità]. Quando il verme emerse dal terreno non mi colse affatto impreparato, pur costringendomi a scartare all'indietro con un piccolo impasto di chakra per mandarlo completamente fuori bersaglio [Difesa 1]. Non è saggio usare troppo chak... Stavo iniziando a redarguirlo quando il mio bersaglio si avventò su di lui, uccidendolo sul colpo!

    La tensione si allentò, nonostante la minaccia, e feci un profondo respiro. Come non detto. Il mio tono era quello di qualcuno realmente stanco e alla ricerca di un rifugio, anche se questo rifugio era uno psicopatico. La logica di chi voleva approcciarsi al tizio maniaco delle ossa avrebbe previsto ora che mi concentrassi unicamente su di lui per blandirlo o prostrarmi al suo cospetto, sarebbe stato da manuale. Ma sarebbe anche stato sospetto: mi ero presentato come un prigioniero stanco e disperato, per il quale la vergogna non ha alcun significato (e in fondo ero realmente in pessime condizioni), quindi in barba a ogni convenzione avrei lasciato che i miei occhi brillassero di cupidigia mentre mi avvicinavo al cadavere impalato di pochi passi, sotto lo sguardo interrogatorio dell'uomo. Io...se non è troppo...potrei avere le sue cose? Magari ha del cibo o cose in buono stato...anche solo una parte... Una scena patetica prima ancora di rispondergli: una spia gli avrebbe dato la sua massima attenzione, un disperato avrebbe cercato subito anche solo una briciola per sopravvivere un minuto in più. Posso...con un coltello potrei anche estrarre qualcosa di utile dal suo corpo, ero un ninja medico...mi intendo anche di obitori... Continuai la pantomima, fornendo anche informazioni che l'altro poteva trovare allettanti, ma poi scossi il capo come a voler tornare in me, davanti alle sue domande.

    Il ninja più...pericoloso? Abbassai lo sguardo, a conti fatti era una domanda difficile e multisfaccettata, per una persona che conosceva Ame. Direi...quello che ha un credito da riscuotere e disponibilità economica per assoldare qualcuno e farlo. Avrei detto, non del tutto sarcastico. Ma se parliamo di persone specifiche...non vorrei mai essere nella stessa stanza di Saigokage dei Quadri...o di Miroku delle Picche. Non avevo volutamente citato il Visigoto, incrociato solo in maniera indiretta, o il Sensei, che avrei tenuto come ultima carta da giocare, dopotutto ero anche Shichifuko, il 7 di Picche. Guardai però l'uomo in maniera eloquente: avevo calcato il tono nel nome dei Semi, come a far capire che conoscevo l'organizzazione della Pioggia, e che sapevo benissimo che il vero potere era nelle mani di chi era a capo dei rispettivi Semi.

    Tu...sei anche tu della Pioggia? Io ci ho avuto a che fare per molto tempo, perlopiù fuori dai giri dei Semi, almeno in maniera diretta. Ma abbastanza per sapere che tutto ha un prezzo. Che sia un regolamento di conti interno, uno dei rarissimi Bijuu o la miccia per far scoppiare una guerra civile nei paesi limitrofi. Tutto. piccolo accenno a tre grossi eventi del tempo, ma quello che più mi interessava era ovviamente la questione dell'Artiglio in cui Kurotenpi era implicata. Certo...erano informazioni altamente riservate quindi uno "fuori dal giro dei Semi" come avrebbe potuto saperlo? Quella frase era un'esca, per farlo interessare a me, ma avrei a quel punto replicato, se inquisito al riguardo: Una persona fuori dal giro dei Semi non dovrebbe nemmeno sapere di Saigokage e di quanto sia meglio in realtà non saperlo. Lo aiutai in alcuni frangenti, per così dire. Ero di Ame, un medico, un eliminatore che prendeva e spostava capacità ninja tramite la chirurgia, conoscevo Saigokake e lo avevo aiutato. Piccoli indizi che definivano l'ipotesi più logica: ero l'assistente di Saigokage, o almeno uno dei suoi assistenti, ma non lo avrei detto a voce alta, limitandomi a un sorriso appena accennato se il bersaglio mi avesse individuato come tale, o come qualcosa di simile.
     
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