Amministrazione di Kiri

[Amministrativo]

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. -Meika
        Like  
     
    .

    User deleted


    Cuore di Hayate

    Un nuovo inizio




    Il Mizukage non spiegò nulla sull'artista. Spiegò ad Akira qualcosa ma si comprese immediatamente che fece di tutto per rimanere vago. Non amavo i segreti, ma comprendevo la necessità della loro esistenza e della loro applicazione ed ero anche certa che se Akira non me ne aveva parlato doveva esserci un motivo serio. Così lasciai perdere, limitandomi ad annuire alle parole del Mizukage. Dovevamo solo resistere, no? Avremmo passato sedici ore al giorno sulle mura, sarebbe stata dura, ma non intendevo lamentarmene. Sopratutto davanti all'uomo che ci aveva dato quell'incarico, dimostrando una certa fiducia in noi. Asmodai disse qualche breve parola e scomparve, io, incerta se Akira dovesse parlare o meno col Mizukage decisi di togliere il disturbo. Io vado Mizukage-sama, tutto è deciso. Akira, io vado sulle mura. Dissi lanciandogli uno sguardo che stava chiaramente a significare "ti aspetto lì". Dunque uscii dalla stanza, cavando l'impaccio per quell'ultimo discorso, raggiungendo le scale per poi scenderle con calma.


    Fuori dall'Amministrazione, prima di dirigermi presso le mura voltai per alcune strade note, finendo in uno stretto vicolo nella parte più vecchia e centrale di Kiri. Lì mi poggiai al muro e finalmente riuscii a boccheggiare. Sentivo il cuore battere così forte da farmi male nel petto ed una oscura sensazione stringerlo e scuoterlo. Non appena alzai lo sguardo dalla pavimentazione della strada la vidi. Erano diverse settimane che non mi capitava. Avevo forse scioccamente sperato che fosse scomparso ed invece era lì, a ricordare tutte le mie orribile paure.

    Sei debole.



    Era la prima volta che sentivo la sua voce. Mi misi una mano sulle orecchie, ma non servì a nulla. Come poteva servire a qualcosa: la voce era nella mia testa.

    Non si possono affidare a te.



    Volevo urlare di lasciarmi stare, ma non riuscivo. Sapevo che stava dicendo la verità: ero debole, sia il Mizukage che Akira avevano pensato che non potevo rimanere sola sulla mura. Persino io stessa l'avevo pensato! Ma non era di certo quel pensiero a ferirmi, entrambi avevano deciso ciò che era meglio. Ma il peso schiacciante dell'inutilità si faceva sentire insieme al terrore.
    Il terrore di trovarmi dinanzi un nemico troppo forte, e non essere abbastanza brava per quel compito che mi era caduto dal cielo. No! Io devo riuscire a... non terminai il pensiero.

    Morirà.
    No...
    E sarà solo colpa tua!



    L'urlo mentale che seguì quelle parole spazzò via il demone, lasciandomi con la schiena poggiata contro il muro del vicolo isolato nel quale mi ero isolata. Rimasi ferma qualche istante, alzando lo sguardo verso il cielo nebbioso. Dunque, con le gambe ancora appena incerte, mi diressi verso le mura. Quanto ero rimasta in quel vicolo?


     
    .
278 replies since 12/4/2010, 10:32   7443 views
  Share  
.