Amministrazione di Kiri

[Amministrativo]

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  1. -Hidan
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    Ritorno a Casa

    Promesse


    Il risveglio fu quanto di più dolce un uomo si potesse aspettare, soprattutto nella gelida terra di Genosha.
    Meika era poggiata contro il mio petto, e potevo sentire vivamente che il battito del mio cuore si espandeva, con le vibrazioni causate dal palpito che si trasmettevano dal mio corpo al suo. Quando si rese conto che finalmente mi ero svegliato, si ritrasse leggermente all'indietro, sorridendomi. Buongiorno... Sorrisi a mia volta. Sveglia da tanto? Con quel russare dell'eremita non era una cosa poi tanto strana, solo un sasso come me poteva non sentirlo, anche durante il sonno. Se prova anche solo ad avvicinarsi troverò un uso alternativo al mio fuuma kunai... Scherzai, mentre già Meika mi attirava verso di lei. Quanta fretta... Sussurrai al suo orecchio, lasciandomi trasportare e riprendendo, anche se solo per brevi istanti, parte del discorso rimasto incompiuto la sera prima.
    La pace non durò poi molto, e con il sorgere del sole tutti si svegliarono e noi, di conseguenza, fummo costretti ad alzarci. Dopo una breve colazione salutammo il fabbro eremita e insieme a Samoru e Sanjuro verso la spiaggia. Ad accoglierci fu uno spettacolo molto simile a quello di pochi giorni prima, ovvero l'ennesima bagnarola con cui avremmo tentato la traversata. Ma tu non impari mai, vero? Scherzai con il vecchio marinaio, sebbene sapessi, in cuor mio, che nulla sarebbe potuto accadere durante il viaggio di ritorno.
    Sanjuro, come da promessa, sarebbe venuto con noi, aiutandoci a trasportare i materiali. Doveva parlare con il Mizukage, visto che un vecchio Mizukage l'aveva spedito in quel posto. Di cosa vuoi parlare con il Mizukage? Chiesi a Sanjuro, evidentemente curioso di sapere qualcosa in più sul passato dello strambo personaggio. Sembri un tipo... Strano... Lo guardai bene, chiedendomi ancora come facesse ad essere coperto solo di qualche straccio ed una maschera tribale. Senza offesa, eh! Semplice curiosità! I nuovi ninja sono sempre benvenuti a Kiri.
    Iniziò così il viaggio, che fu - stranamente, visto le sfortune di quei giorni - tranquillo dall'inizio alla fine. Meika sembrava come a disagio: la totale assenza di intimità di quel luogo e, probabilmente, gli eventi della sera prima sembravano, in qualche modo, turbarla. La capivo, anche io ero nella sua stessa situazione. Con quel bacio il nostro rapporto era totalmente cambiato, ed io non mi ero ancora fermato a pensare a ciò. Avevo seguito semplicemente quello che mi aveva suggerito il cuore, senza trattenermi, senza pormi limiti. Ero conscio, però, che prima o poi avremmo dovuto parlarne meglio. Ed io, prima di quel momento, avrei avuto bisogno di pensarci. Lei era stata una carissima amica, forse una delle persone a cui avevo tenuto di più in tutta la mia vita... Ed ora cosa rappresentava per me?
    Avrei dovuto trovare la risposta dentro di me.

    Giungemmo a Kiri la mattina presto del giorno successivo, vista l'estrema lentezza di quella barchetta. Una volta scesi, dividemmo i metalli tra me, Meika e Sanjuro, quindi, dopo aver salutato il vecchio marinaio ubriacone, incominciammo a dirigerci verso l'Amministrazione. Chiunque mi avesse potuto vedere sul volto avrebbe potuto vedere un'espressione gioviale, con un sorriso largo stampato in volto. Meika, se avesse chiesto, sarebbe forse rimasta delusa dal sapere che la motivazione di quella felicità era dovuta unicamente alla presenza del metallo nelle nostre mani, e ora al sicuro a Kiri. Spero che gli altri due abbiano già trovato il fabbro! Affermai, quando ormai stavamo incominciando la lunga salita verso il piano dell'ufficio di Itai. Altrimenti giuro che parto e li vado a prendere io per le orecchie! Quindi Meika mi riportò alla mente un cosa che mi era completamente sfuggita per via delle varie peripezie. Diamine! E' vero! Deve farlo assolutamente! Non sembrava vero che potesse realizzarsi tutto così velocemente. Non che me ne importi qualcosa, ma perché voglio sbarazzarmi di questo maledettissimo incarico alle mura! Ognuno aveva, d'altronde, le sue priorità.
    Una volta arrivati, Meika bussò alla porta di Itai, aspettando che desse la sua disponibilità a riceverci. Sinceramente io avrei evitato, visto anche il fatto che c'aveva mandato a Genosha su una zattera, ma ormai sembrava eccessivamente scortese, così mi limitai ad entrare dopo Meika e Sanjuro. Buongiorno capo! Esclamai, sorridente in volto, sicuramente meno formale di Meika. Abbiamo tutto! E abbiamo anche un ospite... Lui è Sanjuro, non so se lo conosce! E' uno dei guardiani di Genosha... Il resto stava a lui.
     
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