Amministrazione di Kiri

[Amministrativo]

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  1. Ade Geist
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    ~ The Red Capes are coming!

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    La Mano Nera di Kiri
    Capitolo Quarto


    Atto I
    Voler essere di più. †
    Se ripenso tutt'oggi alla surrealtà della riunione di Kiri, non riesco a trattenere le risa. Sciamani pazzi che dichiarano morto il Mizukage, Spadaccini che, data la morte dell'Ombra dell'Acqua, si autoproclamano guida del Villaggio, kunoichi che con genjutsu reggono il gioco a quel gruppo di matti e ragazzi cleptomani che tentano di rubare le Sette. Una sola, piccola, flebile luce di formalità si era accesa, una sola, flebile speranza di austera grandezza aveva inondato i cuori degli shinobi della Nebbia: la mia presenza. Non che fossi chissà chi o che ricoprissi chissà quale carica, semplicemente ero stato l'unico a mostrare la necessaria formalità per quella occasione. Nessuno dava mai il peso giusto alle cose a Kiri.
    Come sempre.
    Come ogni volta.
    Tuttavia da quella improbabile riunione avrei potuto costruire molte cose interessanti: avrei potuto creare nuovi legami con i Kiriani - sempre se fossi riuscito a chiudere un occhio, o talvolta entrambi, sulle loro consuetudini sociali -, avrei potuto elevare me stesso attraverso il lavoro ed avrei, soprattutto, ricoperto una carica per Kiri. Non potevo chiedere di meglio. Bhè, forse potevo ma era il meglio che potessi augurarmi sul momento. I miei fratelli stanziatisi nella Zona Clan da Kotetsu Bara stavano ricostruendo tutto il quartiere Kenkichi, lo avevano ripopolato e si erano insediati come se avessero da sempre abitato lì. Certo, avevo dovuto abbandonare quell'enorme palazzo che ormai ritenevo fosse mio, che ormai conoscevo meglio di Kiri tutta: ma era necessario che fosse lasciato alla sua funzione primaria, quella di Biblioteca e di dimora del ninja più colto del clan.
    Fu proprio dalla biblioteca che mi stavo spostando, quel giorno, dopo aver studiato un approfondimento di Keito Kenkichi, il maestro della Forma della Determinazione del Paese del tè, Sugli sviluppi del Makashi, verso l'amministrazione di Kiri. Avevo un appuntamento col Mizukage, dopotutto. Insieme a me mi sarei aspettato di trovare Maya, la formosa ragazza che si era proposta come torturatrice - ruolo che avevo chiesto solo secondariamente di occupare -, Akira, il quale mi avrebbe molto probabilmente esaminato assieme ad Itai, e il ragazzino di cui sul momento non ricordo il nome ma che mi impressionò molto per la giovane età e le parole spese durante la riunione.
    Entrai nel palazzo dell'amministrazione, mi prestai a tutti i riconoscimenti di rito ed infine mi fermai davanti alla porta del Kyuudaime.
    Bussai tre volte, in modo deciso ma non eccessivamente forte, discreto. Qualora mi avessero detto di avanzare o mi avessero aperto la porta, avrei accennato un modesto inchino con la testa - ormai avevo capito come funzionava col Nara, quindi adottavo un comportamento conforme per metà con i suoi voleri e per metà con i miei -, e poi mi sarei, pleonasticamente e ridondantemente presentato: « Keiji Kagome, al tuo servizio. »

    A quanto pareva ero stato il primo ad arrivare. La puntualità caratterizzava un perfetto ninja, dopotutto.




    Legenda


    Narrato
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    « Parlato! »
    « Pensato! »
    Anima di Saruhyondo.
    Anima di Keiji.

     
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