Amministrazione di Kiri

[Amministrativo]

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  1. The_Drake
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    Amministrazione di Kiri - Dal Mizukage



    Era mattina, ed io non avevo chiuso occhio tutta la notte, ma non ero stanco, neanche un pò; Avevo passato, dopo la riunione di Kiri, tutta la sera prima a parlare ai miei amici di Kiri, altri studenti come me, di quello che avevo avuto il coraggio di fare: mi ero esposto difronte a tutti, anche ai nuovi guardiani delle sette spade della Nebbia.
    Tutti erano entusiasti di quella mia prova di coraggio, altri invece un poco gelosi, ma tutti assolutamente curiosi di quello che mi si sarebbe presentato davanti: Takeshi Nishimura chiamato ed invitato dal Mizukage in amministrazione; Cosa voleva da me? Che avesse voluto parlami di qualcosa? Aveva per caso una missione che solo io avrei potuto compiere? L'ansia saliva ogni minuto di più.
    Mangiai senza proferir parola con nessuno, neanche con Onori, mia madre, che quasi sicuro aveva capito quello che stavo provando. Caro, che hai? Sei silenzioso da quando siamo tornati dalla riunione....non avrai mica paura vero? Disse, girando il cucchiaio nella minestra nel suo piatto. Sei mai stata convocata dal Mizukage? Dissi secco, senza alzare lo sguardo e continuando anche io a mescolare la minestra. Beh, hai ragione, no mai. Però cosa vuol dire? Mica ti ha convocato perchè hai fatto qualcosa di male...secondo me vuole parlare con te per capire di che pasta sei fatto! Disse, sorridendomi come il suo solito. E se fallissi? E se non fossi il ragazzo che si è fatto avanti oggi? Conclusi, alzandomi dal tavolo senza mangiare nulla e puntando verso le scale che mi avrebbero portato fin sopra in camera. Fermati subito TAKESHI! Sbottò la voce di mia madre dietro di me: rimasi impietrito nel primo gradino della scala. Non ho cresciuto un fifone! Ricordati che tu, come tanti altri ninja tuoi coetanei, siete all'inizio di questo cammino, ed avere paura è una condizione normale in tutti noi. Tu non sei diverso da loro...anche il Mizukage ha paura, anche io ne ho. Quindi, domani, quando andrai da lui...sappi che ti sentirai agitati, ma è normale, questo ti terrà con la guardia alta, non ti farà cadere in fallo...e se capiterà, beh, ti tirerai su. Disse, prima di tornare a mangiare; Io rimasi di spalle tutto il tempo, prima di portarmi nuovamente a tavola, silenzioso: finii il pasto velocemente e senza pensare a nulla mi portai nella mia camera.
    Rimasi disteso a testa in sù nel letto per alcune ore, prima di perdermi nei sogni: durarono poco, perchè verso notte innoltrata, persi tutto il sonno che avevo e mi svegliai come se fosse la mattina più luminosa mai stata.
    Uscii a camminare nella notte ripensando alle parole di mia madre: aveva ragione? Forse si, non si era mai sbagliata fino a quel momento.

    Io non sono un codardo!


    Era mattina, ma lo ho già detto.
    Scesi di corsa giù dalle scale, mi lavai il viso e scesi in strada senza dire nulla a nessuno, senza nemmeno parlare con mia madre: non avevo bisogno di altre spintarelle; Io non ero un codardo, lo avevo già dimostrato, sarei stato capace anche di quella cosa.
    Inizia a correre per le strade, superando le persone che si erano riversate nelle strade di Kiri: puntavo all'amministrazione, nient'altro; Ma poi qualcosa mi blocco, qualcosa di inresistibile: profumo di brioches appena sfornate, maledizione. Maledizione, sò che non dovrei...ma sono abbastanza in anticipo... Ok, piccolo sgarro, ma avevo una fame da lupo, oltre che ad essere abbastanza goloso di dolci: non potevo dire di no, neanche Itai Nara avrebbe resistito: cavolo che idea!? Portiamoli qualcosa da mangiare, sicuro avrebbe apprezzato.
    Ma non sarebbe sembrato da ruffiani? Beh, gli avrei spiegato. Per cortesia, me ne può incartare un'altra? Quella più calda che avete, devo portarla ad una persona e non vorrei che si freddasse nel tempo. Dissi, abbastanza sbrigativo; Il commesso me ne diede un'altra, ma era lento nel fare ogni cosa ed io avevo poco tempo: quando fui pronto scattai come un razzo. Scattavo, zig-zagavo in mezzo alle persone, qualche pedone casuale veniva travolta dalla furia del mio passo.
    Arrivai davanti all'amministrazione, non guardai nessuno se non la cartina che mi spiegava come spostarmi all'interno degli uffici.
    Salii veloce le scale, non trovai nessuno ad ostacolarmi; Finchè la porta si presentà davanti e la mia ansia schizzo alle stelle: avevo nella mano destra il sacchetto ancora caldo con la colazione, invece l'altra era intenta a darmi una sistemata alle vesti; Basta esser codardi. Mizukage-dono, è permesso!? Dissi bussando una volta alla porta che avevo davanti; Aspettai che qualcuno mi parlasse prima di aprire ed entrare.
    Mostrai il mio più grande sorriso e la mia positività, la stessa della riunione, mascherando la mia insicurezza. Salve ancora Mizukage-dono, sono Takeshi Nishimura, ninja di Kiri. Sò che non si dovrebbe e non vorrei apparirle come un ruffiano che cerca, anche se non sò come e perchè, di portare i suoi favoritismi verso la mia persona...però stamattina non sono riuscito a resistere io, pensavo che nemmeno lei fosse da meno: le ho portato la colazione... Allungai il braccio con il sacchetto, con dentro la colazione che gli avevo comprato quella mattina, sperando di non risultare troppo tronfio ed eccessivo.
    Se ci fosse stata una reazione positiva, l'avrei portata fino al bancone del Mizukage, in caso contrario sarei rimasto ad attendere le sue parole in silenzio.
     
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