Amministrazione di Kiri

[Amministrativo]

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  1. Ade Geist
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    ~ The Red Capes are coming!

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    La Mano Nera di Kiri
    Capitolo Unico



    Atto II
    In missione menomato



    Le mie aspettative erano state deluse: credevo che mi sarei trovato dinnanzi anche il nuovo capo delle Squadre Speciali ma invece mi sbagliavo; Akira non era presente. Quando entrai nella stanza del Kage, infatti, trovai solo quest'ultimo ad attendermi. « Tanto meglio. » pensai, « Occhi in meno sotto i quali stare. » Erano passati pochi istanti dalla mia presentazione che la porta alle mie spalle emise nuovamente due colpi. Itai fece avanzare il bussante che si rivelò essere Maya, la ragazza che aspirava al ruolo di torturatrice. Risposi con un breve cenno della testa al suo ingresso. Dopo un breve teatrino sugli epiteti che l'originario foglioso ed ora forza portante non amava, sentimmo nuovamente bussare alla porta, proprio mentre ci stavamo interrogando su dove fosse l'ultimo ninja che si sarebbe dovuto presentare. Il ragazzo entrò con un piccolo sacchetto in mano, che poi disse essere una dolce colazione che aveva preso per il Mizukage. Una caduta di stile, a tutti gli effetti, dopo gli ottimi presupposti che aveva mostrato. « Non che me ne interessi molto, data la mia rigida dieta che non mi permette questo tipo di delizie, la prossima volta però sarebbe quantomeno rispettoso, se non addirittura decente, pensare anche ai tuoi compagni. » dissi, mostrando un sorriso ambiguo, un po' scherzoso ed un po' sorpreso. Le due parole scambiate successivamente mi ricordarono il nome del ragazzo: Takeshi.
    Il Mizukage, dopo aver accettato il dolce spuntino, si alzò e passò a dare ad ognuno di noi una cartelletta. La aprii immediatamente, notando la foto di un uomo dall'aspetto nient'affatto peculiare: capelli castani, corti, collo quasi inesistente, naso schiacciato, mascella quadrata. Certo, non una faccia che uno ricorderebbe, soprattutto per via dell'espressione asettica che montava, ma indubbiamente la faccia di un poco di buono o qualcosa del genere. Seguì poi un breve discorso di indirizzamento del Kage, diviso in parti, una indirizzata per ogni presente escluso lui stesso, ovviamente. Fui il primo cui si rivolse: « Le Squadre Speciali hanno un ruolo delicato all'interno del Villaggio, Keiji. Esse agiscono all'interno del Villaggio ed all'esterno in maniera segreta e confidenziale, talora proteggendo, talora raccogliendo informazioni, talora rapendo ed uccidendo. Per essere un membro delle Squadre Speciali bisogna essere pronti a tutto, persino agli atti apparentemente più deprecabili. » Il Kage sapeva benissimo che niente di quanto avesse appena detto fosse per me nuovo. La mia vita era costellata sia di azioni volte a proteggere sia a spezzare. Anzi, quest'ultima in particolar modo, era ciò che più apprezzavo e sulla quale mi ero allenato maggiormente. A conclusione del discorso, poi, Itai fece un breve punto sulla situazione. « L'uomo nella cartella che avete ricevuto è il vostro obiettivo: Atushi Hanaka, sospettato di far parte di una vecchia setta che si fa chiamare "Confraternita della Nebbia Insanguinata", che credevo di aver eradicato con le mie mani. Sto cercando di rintracciare tutti gli ex membri, anche se si sono ritirati a vita serena e civile, perché le loro attività sono tutt'altro che concluse. In particolare questo individuo è un semplice pescatore che vive fuori le mura, nel quartiere del Porto. Keiji, il tuo compito è rapirlo e portarlo vivo qui. Maya, il tuo quando Keiji l'avrà portato qui sarà tirargli fuori tutto ciò che sa. » "Confraternita della Nebbia Insanguinata", un nome tanto bello per un gruppo di malviventi? Un vero peccato. « Riceuto, Kyuudaime. » dissi semplicemente, annuendo più volte durante il discorso. Successivamente poi, aggiunse che Takeshi sarebbe prima venuto con me, supportandomi in missione, poi sarebbe rimasto con Maya nelle prigioni. Non conoscevo le doti del ragazzo, né in quale arte ninja si trovasse più a suo agio. Queste informazioni però, avrei preferito raccoglierle in un altro momento, sia per non parlare troppo liberamente in presenza della ragazza, sia per non trattenermi ulteriormente. Ovviamente Itai disse anche che se il piccoletto si fosse dimostrato una zavorra non indifferente, allora sarebbe stato opportuno che egli si ritirasse. « Non ho dubbi su questo. Non metterò né la missione né la sua vita a repentaglio, Mizukage. » Infine chiese, molto semplicemente, se avessimo domande. « Credo di avere tutte le informazioni necessarie qui dentro. Non ho niente da chiedere, dunque. Anzi, mi congederei, così da entrare in azione nel minor tempo possibile. » dissi, poi abbozzando un piccolo inchino. Se Itai me lo avesse concesso, mi sarei poi rivolto a Takeshi. « Incontriamoci dove stabilito nelle informazioni forniteci. Mi raccomando, porta tutto il tuo equipaggiamento. E le motivazioni, soprattutto. »

    Sarei dunque uscito dalla stanza accompagnando con grazia la porta alle mie spalle. Saruhyondo mi mancava più di ogni altra cosa al mondo. Da lì a momenti sarei partito per andare a recuperarla: speravo che quella fosse l'unica volta che sarei dovuto andare in missione menomato.



    Legenda


    Narrato
    « Citato! »
    « Parlato! »
    « Pensato! »
    Anima di Saruhyondo.
    Anima di Keiji.

     
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