Amministrazione di Kiri

[Amministrativo]

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. -Meika
        Like  
     
    .

    User deleted


    Deception

    I - Ed io confermai la sentenza



    Dormivo sonni estremamente tranquilli e (profondi) quando Qan venne a svegliarmi. Ora, è noto che avessi un sonno pesante: scuotermi delicatamente di certo non bastava a destarmi, talvolta era necessario procedere con energiche scosse accompagnate da sonori richiami per strapparmi dalle braccia di morfeo.
    Ora, Qan - che evidentemente aveva approfittato della finestra aperta per la calura estiva - si era intrufolato in casa e senza troppi compliemtni iniziò a scuotermi, chiamandomi a bassa voce ricevendo in risposta un grugnito. Mi voltai dall'altra parte nel sonno finché il Tengu, spazientito, non mi morse un braccio col becco.

    Dopo venti minuti, un bernoccolo per Qan, uno spavento per il padre ed una rapida vestita dopo mi stavo dirigendo correndo verso l'Amministrazione. Il Mizukage non si era dimostrato mai un uomo volubile in grado di gettar giù la gente dal letto senza una reale e valida ragione. Giunto dinanzi al palazzo trovai però le porte chiuse - certo, l'Amministrazione era chiusa la notte! - e lanciai uno sguardo a Qan che ancora si massaggiava la testa.
    Qan, qui è tutto chiuso. Ohiohiohioi... ah, senti bella, mi ha detto di svegliarti! il Tengu era evidentemente infastidito dall'accaduto.
    Non si morde la gente per svegliarla.
    La gente si sveglia quando la scuoti. Replicò lui, offeso. Aspetta, vado a trovare un modo di farti salire. E volò in alto.

    Dopo qualche minuti il Tengu aprì le porte dall'interno, giocando con un paio di chiavi che usò per richiudersi la porta alle spalle. Non c'era nessuno lì dentro. Corsi su fino al decimo piano, giungendo sudaticcia e col fiatone.
    Aprii la porta e vidi la scena più assurda che potessi immaginare. Una bambina dai capelli rossi, il Mizukage ed un uomo mezzo morto sul tavolo.
    Mizukage-sama... ho fatto il prima possibile... ehm.. che succede? Chiesi, decisamente perplessa.
     
    .
  2.     Like  
     
    .
    Avatar

    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

    Group
    S. Mod
    Posts
    29,631
    Reputation
    +1,307

    Status
    Anonymous

    Deception

    II - Interrogammo il morto.



    Qan dopo poco tempo tornò, un po' ansimante e leggermente irritato. Farfugliò qualcosa riguardo un forte colpo in testa che aveva ricevuto dalla ragazza, dunque mi chiede le chiavi per aprirle la porta dell'Amministrazione. Glie le consegnai ed il Tengu volò in basso.
    Dopo qualche minuto i due tornarono e Qan andò a sedersi in un angolo. Yogan fece un cenno di saluto a Meika, ma era incredibilmente seria in quel momento pur essendo nella sua forma umana.
    Meika, spero che mi perdonerai se ti ho buttato giù dal letto a quest'ora, ma è un'emergenza. Dissi, facendole cenno di avvicinarsi al tavolo dove Seinji giaceva privo di sensi. Lui è Seinji Akuma. Ne avrai sentito parlare, è un Nukenin. Stavamo conversando quando all'improvviso è crollato. Non riesco a fargli riprendere conoscenza, ma i miei metodi si basano principalmente su scrollate. Riesci a capire cosa possa essere successo...? RIesci a svegliarlo? Dissi speranzoso. Non volevo che Seinji morisse proprio ora che ero riuscito a recuperarlo.
     
    .
  3. -Meika
        Like  
     
    .

    User deleted


    Deception

    II - Ed il morto rispose (?)



    Certo che sapevo chi fosse Seinji Akuma. Era un Nukenin e per di più del mio clan. Io, che vivevo a stretto contatto con altri Akuma, sapevo cosa si diceva di lui ed in genere non erano cose per niente dolci. Se il Mizukage aveva il suo cadavere, eprché semplicemente non lo impiccava e non la faceva finita con lui?
    Tuttavia lungi da me contrastare le sue decisioni: probabilmente doveva esserci un motivo per cui mi aveva chiesto di riportarlo cosciente. Tuttavia mi aveva detto chiaramente "che è crollato all'improvviso".
    Cosa poteva dire? Aveva assunto veleni? Forse una malattia preesistente. Dal punto di vista medico un crollo del genere aveva alcune spiegazioni. Da quanto è crollato? Domandai.
    Alla risposta che erano passate diverse ore mi incupii un attimo: tutte le risposte che mi ero data portavano alla morte in molto meno tempo. E lui, stando a quanto potevo vedere tastando i suoi polsi e sentendo il suo respiro era ancora vivo e vegeto.
    Io... non lo so Mizukage-sama. Non sono ancora così esperta, ma è strano che sia crollato così... all'improvviso. Forse c'è un'altra spiegazione, non ne ho idea. Forse non è una cosa medica. Provo a svegliarlo... Così cercai di utilizzare le mie arti mediche, sottoforma di un alone verdastro, per cercare di curare qualsiasi cosa potesse avere. Iniziai dalla testa, proseguii sul petto, ma non accadde nulla se non un inutile spreco di chakra. Scossi il capo, arresa.
    Niente, non posso svegliarlo. Forse, se potessi parlare con lui potrei sapere se avesse qualche malattia ed allora potremmo cercare qualcosa di più specifico e migliore di me... incrociai le braccia al petto Posso farlo. Non è morto, è incosciente. Il suo cervello sta lì e posso tirargli fuori qualcosa riguardo questa storia. Guardai il Kage, interrogativa.
    Posso farlo?
     
    .
  4.     Like  
     
    .
    Avatar

    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

    Group
    S. Mod
    Posts
    29,631
    Reputation
    +1,307

    Status
    Anonymous

    Deception



    L'Akuma si mise subito a lavoro per cercare di capire cosa avesse Seinji. Mi chiese da quanto tempo era in quello stato e risposi dopo un istante di riflessione.
    Il viaggio da Iwa a Kiri, nonostante la rapidità di Yogan, non era stato per niente breve essendo durato alcune ore. Fuori, difatti, il cielo nero della notte stava rischiarandosi.
    Parecchie ore. Dissi infine. L'Akuma parve rabbuiarsi e dunque emise la sua sentenza: non aveva idea di che cosa gli fosse successo.
    Meika allora iniziò un vano tentativo di cura, che si concluse non un nulla di fatto.

    Poi, ecco arrivare la soluzione improvvisa. Non avevo certamente sospettato che Meika potesse estrapolare una qualsiasi informazione da qualcuno che fosse in quelle condizioni! Ricordai all'improvviso un'altra situazione dove quella tecnica di interrogatorio era stata utilizzata malamente. Fujiko, l'unica in grado di riuscire ad incasinare in quella maniera un interrogatorio che si sarebbe potuto fare. Ma non era quello il caso, io volevo solo sapere cosa fosse succeso all'Akuma e dubitavo che Seinji avesse reticenze nel dichiarare eventuali suoi problemi di salute se ciò poteva voler dire la possibilità di guarire.
    Mi sorprendi, Meika. Avanti, chiedigli cosa è successo, fagli capire che sei con me. Sei un'Akuma, magari si fida. Posso controllare se inizia a contrastarti, se ricordo bene bisogna utilizzare chakra per mentire, no? Avevo appreso molto da quella tecnica, un tempo. Ed avevo appreso i suoi fallimenti. Mi raccomando, sii precisa nelle domande, non lasciarti fregare. Non mi fido di lui, non ancora. Domandagli esattamente cosa ti ha ridotto in questo stato.
     
    .
  5. -Meika
        Like  
     
    .

    User deleted


    Deception



    Il Mizukage parve certamente sorpreso e quasi felice da quella mia (innocente) rivelazione. Sospettai che non sarei tornata troppo presto a casa, ma non lasciai trasparire alcuna emozione a riguardo. Mi limitai a mordermi la lingua ed a pensare Ecco, stupida, la prossima volta sta zitta invece di vantarti!
    Avevo sonno. Era l'alba, un tengu mi aveva gettata giù dal letto con estrema malagrazia, che altro potevo pensare? Mentre quel tumulto di pensieri e sonno misti in parti uguali mi sommergeva il Mizukage si raccomandò di porre una precisa domanda a Seinji, quasi avesse paura di qualcosa. Aveva per caso avut una brutta esperienza in passato?
    Tranquillo, Mizukage-sama, sarò attentissima! Cercai di essere il più rassicurante possibile, dunque composi il sigillo della Tigre per poi posare una mano sulla testa di Seinji, avviando la tecnica della interrogazione mentale
    Interrogazione Mentale
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Tigre (1)
    L'illusione si attiva tramite il contatto con la vittima. L'utilizzatore sarà in grado di interrogarla, cercando di estorcerle le informazioni direttamente dalla propria psiche leggendo la mente. Può essere utilizzata anche su bersagli incoscienti, riuscendo a comunicare mentalmente. L'utilizzatore vedrà le immagini dei pensieri superficiali della vittima, la quale è consapevole dell'interrogazione. Per mostrare un'immagine diversa dal reale pensiero è necessaria molta concentrazione, uno slot difesa e un consumo pari a medio ogni domanda.
    L'efficacia è pari a 30. Ogni domanda oltre alla prima richiede slot azione/tecnica.

    Tipo: Genjutsu - Tameshi
    (Livello: 4 / Consumo: Mediobasso ogni domanda )
    [Da genin in su]
    .

    E così mi ritrovai nell'oscuro campo dei pensieri di Seinji Akuma, pronto a porgli la prima domanda, a questo punto persino curiosa di sapere il motivo per il quale giaceva più morto ce vivo sulla scrivania del Mizukage.

    Seinji Akuma, sono Meika Akuma, una genin di Kiri. Sono in compagnia del Mizukage.
    Rispondi a questa domanda: cosa ti ha ridotto in questo stato?


     
    .
  6.     Like  
     
    .
    Avatar

    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

    Group
    S. Mod
    Posts
    29,631
    Reputation
    +1,307

    Status
    Anonymous

    Deception

    Fallimento (?)



    Meika non ottenne risposta, così le ordinai di recuperare qualcosa per mantenerlo vivo. Secondo il suo parere ci volevano sacche di nutruzione ed altre cose per altre funzioni fisiologiche più o meno importanti. L'ospedale non era funzionale a Kiri, così potevo soltanto agire il più in fretta possibile.
    Alcune ore dopo Seinji era disteso su una branda improvvisata, al braccio una flebo. Avevo mandato via l'Akuma, obbligandola a non dir nulla e non ero andato via di lì. Qan aveva avvisato Ayame che avevo da fare e che non sarei potuto tornare a casa immediatamente. Considerando i tempi Sojobo sarebbe arrivato solo la mattina dopo. Seinji era incredibilmente stabile, debole, ma vivo. Avevo detto chiaramente che nessuno poteva disturbarmi e qualsiasi persona che aveva bussato al mio ufficio era stato brutalmente respinto con un muro di silenzio.

    Venne il pomeriggio, Qan mi aveva portato un po' di cibo preparatomi da Ayame ed una seconda porzione era pronta per la cena: la pazienza di quella donna era infinita delle volte. Non solo non aveva espresso lamentele con Qan riguardo la mia assenza, ma mi aveva preparato anche il pranzo. L'altra porzione di sushi finì nel piccolo frigo che tenevo in un angolo dell'ufficio, in attesa che la sera giungesse. Avevo addosso ancora gli abiti della sera prima ed ero evidentemente esausto per la sera passata.

    Nel mentre però non ero di certo stato con le mani in mano. Avevo preparato i documenti per l'esecuzione di Seinji, li avevo firmati ma non inoltrati. Ora restava da definire tutto il resto del piano. Quando giunse Sojobo entrò direttamente dalla finestra lasciata aperta, riassumendo la sua normale dimensioni e portando dentro Raizen. Sorrisi appena: alla fine aveva deciso di venire.
    Raizen, dunque sono riuscito a stimolare la tua curiosità. Dissi, alzandomi in piedi, pieno di dolori per il troppo star seduto. Perdonami la scarsità di informazioni che ho dato a Sojobo, ma non volevo rischiare nulla. Sojobo, resta, credo che tu debba sapere. Yogan è andata a procurarsi cibo... Sono qui! La ragazzina dai capelli rossi entrò rapida come un fulmine Ho visto Sojobo ritornare.
    Perfetto. Hai pranzato? Ho del sushi che mi ha fatto Ayame per la cena di stasera, ancora ottimo. Se avesse accettato avrei tirato fuori il piatto e glie l'avrei passato, dentro c'erano bacchette pulite.

    Passando alle cose serie, iniziai a dire, lanciando un'occhiata a Seinji Akuma Lui mi ha detto di volermi parlare. Ci siamo incontrato ad Iwa, in un ristornate, dove prima mi ha detto di volermi cacciare e diventare Mizukage... ho ridimensionato le sue ambizioni alquanto in fretta e senza alzare un dito e mi pare che abbia capito la sua follia. Conosco quest'uomo da tempo, è un kiriano fedele, ma fedele solo ai kiriani, per questo ha fatto i casini che ha fatto. Feci una breve pausa, dunque ripresi. Ero riuscito a convincerlo a tornare a Kiri, ma c'era qualcosa che lo tratteneva, come se avesse fatto qualcosa che gli impedisse di tornare. Tuttavia quando gli ho proposto di rimanere Nukenin e diventare per me una spia a Taki ha accettato e dopodiché... richiamai alla memoria le ultime parole di Seinji. " Ci sono molti pericoli in giro. Una tempesta è in arrivo. Sappi che io mi fido.." e poi è crollato con la faccia nel piatto. Ho provato ad ispezionare la sua mente, ma non c'ho cavato un ragno bucato. Non ho nemmeno ninja medici tali a disposizione da farlo rinvenire... comunque, ti starai chiedendo perché lo voglio giustiziare.
    Anche io, Itai. disse Yogan. Ed anche io, non è da te. Aggiunse Sojobo. Per niente. Sottolineò Yogan.
    Non intendo giustiziarlo davvero. Dissi semplicemente. Ma far credere al mondo che è morto. Sarò sincero, quando l'ho incontrato credevo di doverlo uccidere non di poterlo avere come alleato. Un risvolto imprevisto, ma alla fine il luogo in cui ci siamo trovati ci ha traditi. Parecchie persone ci hanno visti e tutte loro hanno visto che sveniva con la faccia nel piatto. Qualsiasi cosa sia accaduta, qualcuno, magari che a che vedere con la tempesta di cui parla è, potrebbe già saperlo e se questo svenimento fosse dovuto a qualcosa? Non trovi... sospetto che sia svenuto proprio mentre inizia a a parlare di "una tempesta in arrivo"? Preferirei dunque che il mondo creda che quest'uomo sia morto per un po', altrimenti, ovunque sia c'è il rischio che sia una calamita di sventure. Dissi, dando un calcetto alla branda. Poi voglio un modo per tirarlo su da questo stato catatonico. Ma a Kiri non c'è anima viva in grado di farcela. Sospirai, abbondantemente sconsolato dalla cosa.
     
    .
  7.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Admin
    Posts
    18,981
    Reputation
    +684

    Status
    Offline

    Lezione numero 1

    Occultamento di cadavere








    Il viaggio non durò troppo, Sojobo era veloce e senza il problema degli ostacoli imposti dal viaggiare a piedi il viaggio verso Kiri si risolveva in una manciata di ore.
    Purtroppo l’arrivo non era certo il banchetto che si aspettava, bensì un mizukage sfatto, una razione di sushi e il mezzo cadavere di una schiappa incapace persino di morire a modo.
    Sbuffò.

    Yogan, sii gentile te ne prego, vai e procura una teglia decente del miglior sushi che Kiri possa offrire e del sakè per inumidire il tutto.
    Oppure chiedi a qualcuno che può farlo, purtroppo non sono del posto altrimenti ci avrei badato io, se non risolleviamo le sorti di questo mortorio avremmo due cadaveri a cui badare.


    Sbuffò nuovamente e si mise a girare attorno al tavolo in cui era messo l’Akuma.

    Clan problematico il loro a quanto pare.

    Disse, più riflettendo a voce alta che per reale intento di comunicare col prossimo.

    Comunque no, niente porcate simili, ritira quei documenti da mezza sega.
    Quanto cerchi di ingannare i cattivi devi ingannare anche i buoni.
    Quindi, per prima cosa: tappa la bocca di chiunque ti abbia visto entrare qui con quel cadavere, anche se non penso tu sia stato così cervo da farti beccare, in quel caso puoi anche dare fuoco a tutto l’edificio che a far mangiare la foglia a chi di dovere non ci riusciamo.


    Prese una sedia e vi si sedette stirando le gambe.

    Passo due, un eliminatore di cadaveri.
    Passo tre, un corpo con la stessa fisionomia di questo qui da affidare all’eliminatore per una plastica facciale.
    Fallo agire insieme ad un medico per un lavoro meticoloso.
    Una volta ottenuto un cadavere uguale a questo… fai un altro viaggio e lo scarichi nei pressi del punto in cui è morto.
    Per ultimo diffondi la voce, farlo non sarà difficile, di che cerchi vendetta su di lui e che lo stai cercando o che già l’hai ucciso, in entrambi i casi qualcuno si attiverà per cercarlo e troverà il cadavere.
    Ovviamente va messa la giusta attenzione sulla posizione dello stesso: nascosto ma non troppo.


    Poi, come se avesse ricordato un particolare importante tornò su di Itai.

    Comunque no, non mi chiedevo se volevi o meno giustiziarlo, l’azione peggiore che posso aspettarmi da te è che gli fai lo sgambetto, al limite un bacino sulla fronte dopo che mandi qualcuno a fargli la pelle.

    Ridacchiò per qualche istante.

    Ma comunque, torniamo a noi.
    Io ho qualche medico dalla mia parte, e l’ospedale è attivo ma questo comporterebbe un trasferimento e non so, per reale ignoranza più che per dubbio, se siano in grado di trattare un caso simile.
    Più che altro perché di gente che ti piomba in coma davanti al naso non ce ne sta tanta.
    Bisognerebbe scoprire con chi è venuto a contatto questo bidone.


    Fece una smorfia mentre guardava il corpo.

    C’è modo di ricostruire i suoi movimenti?
    Sbaglio o era fuggito con suo fratello Etsuko?
    Mi sembra strano si siano divisi dopo la fuga.


    Sospirò come sospirano i genitori che dicono ai figli qualcosa di scontato.

    Ehhhh, tutto io devo insegnarli a questi giovincelli.

    Nonostante la piccola ironia il Colosso era preoccupato, se quel coma era dovuto all’interazione con un altro ninja c’erano parecchie possibilità che fosse un occhio parecchio duro da rodere, aveva in qualche modo la possibilità di uccidere dalla distanza e con uno one shot a quanto pareva, oppure era abbastanza bravo da aver pedinato entrambi ed aver avvelenato il mangiare, oppure era in grado di sigillare la fuga di informazioni.
    Perché a quanto pareva il pischello era crollato proprio mentre stava per spifferare qualcosa di grosso, in quel gioco era quindi presente una terza persona che voleva quel ninja morto, o quantomeno muto.
    E data l’estrema fedeltà di quell’individuo a Kiri se ne poteva dedurre che la tempesta fosse in arrivo proprio li, ma chi poteva odiare il villaggio fino a quel punto?
    Chi poteva voler portare distruzione in quel luogo?
    Era indubbio che il mondo fosse in fermento, tra le guerre civili di Kumo e Iwa era probabile che qualcuno cercasse l’espansione, ma confermare i suoi dubbi non sarebbe stato piacevole, anche perché aveva già visto qualcosa di simile
    Dopo qualche minuto si ravvide dal suo status di concentrazione, trovandosi con i polpastrelli a contatto tra di loro e gli indici sufficientemente vicini al labbro da accarezzarlo durante la riflessione.

    Che insulsa testa di cazzo.

    Borbottò con gli occhi ancora socchiusi, mentre cercava di distinguere chissà quale immagine tra i suoi pensieri.

    Allora, ste persone?
    Le abbiamo o vi serve un finanziamento?


    Chiese lievemente scocciato, probabilmente a causa dei pensieri che ancora gli vagavano per la testa.
     
    .
  8.     Like  
     
    .
    Avatar

    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

    Group
    S. Mod
    Posts
    29,631
    Reputation
    +1,307

    Status
    Anonymous

    Deception



    Yogan lanciò un'occhiataccia in tralice a Raizen. Il fatto che tu abbia stretto un contratto con mio padre non ti autorizza a richiedermi come cameriera. Io resto qui con Itai, dopo si pensa a nutrirti dato che fai lo schizzinoso. Per quanto il carattere di Yogan mutasse appena quando assumeva la forma umana lei era sempre lei: fiera, orgogliosa e protettiva nei miei confronti. Sospirai, scuotendo il capo, ma lasciai correre la situazione concludendola con una battuta. Finiamo questa storia, Hokage-sama, e dopo ti porto a mangiare qualcosa degna del tuo regale stomaco. Mi accomodai sulla mia sedia, ascoltando le sue parole, ma scossi il capo dinanzi le sue parole.
    No. Dissi semplicemente, rifiutando categoricamente le sue "lezioni". Raizen, non credermi ingenuo. Sarò anche dolce e caro, ma idiota non ancora. Sono stato attentissimo a non farmi vedere da chicchessia e l'unica persona che sa di Seinji sta recuperando sonno. L'ho già obbligata a tacere tutto a tutti, è una Genin di Kiri, il medico che ho usato per cercare di tirare su sto stronzo e che gli ha messo la flebo per non farlo deperire. Mi fido di lei, tacerà. Nessun altro sa di Seinji però, se metti il naso qui fuori noterai che sono incazzati dal fatto che io non apra a nessuno. Comunque, Raizen, il tuo piano sarebbe perfetto se mancasse di una premessa sostanziale: feci una pausa Almeno trenta persone hanno visto Seinji Akuma perdere i sensi nel wasabi. Sul serio mi chiedo come non si sia svegliato dopo aver aspirato wasabi. quasi a dimostrazione che sembrava essere proprio andato Non abbiamo litigato o lottato, solo parlato. Lui si è schiantato contro il tavolo e tutti, dico tutti mi hanno visto. Ma ce dell'altro... una malattia? Forse. Oppure cosa può averlo ridotto così? Un veleno?Forse. O un jutsu, qualcosa che serve per chiudergli la bocca. Ma io non ho la certezza che qualcuno fosse con noi. Il jutsu può essere attivato a distanza, può essere subordinato a condizioni come un banale fuiinjutsu - che non ha, ho controllato - oppure chi lo attiva deve essere nelle vicinanze. E credo che sia proprio un jutsu, perché quando ho provato a cavargli informazioni non c'è stato verso. Tutto il tuo piano si basa sul presupposto che non si sappia che io ero con lui e che lui è schiantato davanti ai miei occhi senza motivo... ma se dovesse saperlo, perché magari era lì vicino, la truffa sarebbe scoperta in un istante. Incrociai le mani sulle gambe. Ciò che voglio fare è scollarmi per il momento dalle palle chiunque lo stia cercando facendogli credere che è bello e morto, ed un'esecuzione di un Nukenin con tanto di notizia che circola riguardo ciò che è accaduto è ottima. Pensaci: se qualcuno ha sigillato se le sue conoscenze sa che non può rivelare nulla, dunque una volta ucciso dovrebbe lasciar perdere la sua pedina. Non mi serve che resti morto per sempre, mi serve che resti morto il tempo necessario a rimetterlo sulle sue gambe e continuare il discorso che avevamo interrotto. Ovviamente dopo questa ci saranno altre cautele da prendere. Ma è un ninja sano e cresciuto, ed in che guaio che potrebbe costargli la vita lo sai lui e che sia pronto ad affrontarne le conseguenze se necessario. Mi grattai il mento distrattamente. Ora, per un'esecuzione in piena regola mi servirebbe un qualcosa di vivo che diventa cadavere, e qui mi trovo in difficoltà. Non ho le figure necessarie, sarò sincero. Kiri soffre di una carenza di personale medico. In qualsiasi caso, non posso fare un granché nella situazione attuale... se nemmeno Konoha ha gli attrezzi posso anche pensare a rinunciare a tutta questa pagliacciata posso semplicemente spargere la voce che lo stronzo qui presente che mi sta causando più problemi di quanti ne sono disposto a tollerare sia morto e che ne abbiamo distrutto il cadavere. Dissi, osservando ancora una volta il corpo senza coscienza di Seinji Dopotutto chiunque gli abbia fatto questo ha fatto in modo di non poter tirargli fuori dalla mente le informazioni. In qualsiasi caso, dovrebbe star un tranquillo. Per i suoi ultimi spostamenti, non ne ho idea... sparito da Ame, andato dove, non ne ho idea. Non è stato nemmeno in grado di rispondermi riguardo Etsuko, glie l'ho chiesto ma ha deciso di crepare prima. Mi passai una mano tra i capelli, infastidito dalla situazione venutasi a creare.
    Comunque, c'è il rischio che se lo stronzo che gli ha fatto questo - se esiste - non sappia di Seinji così possa venire a saperlo. Propongo una soluzione allora. Andiamo a Konoha, vediamo se qualcuno dalle tue parti lo tira su... è debole, ma stranamente così stabile da potersi permettere un viaggio. Dopodiché in base a ciò che ci dirà, agiamo... forse è meglio conoscere la tempesta, prima di attrezzarsi per evitare che ti colpisca. Aggiunsi, dopo che quel pensiero mi colpì all'improvviso.
    Presi così il foglio con l'ordine di esecuzione, e lo passai a Yogan la quale senza nemmeno pensarci troppo lo strinse in un pugno e lo ridusse in cenere. Sì, un documento del cazzo, preparato solo per passare il tempo. Ammetto che giustiziare Seinji Akuma darebbe un certo piacere a quella parte di me che per anni l'ha odiato per la merda che gli usciva dalla bocca. Feci una piccola pausa. Sei d'accordo con quest'ultimo piano?
     
    .
  9.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Admin
    Posts
    18,981
    Reputation
    +684

    Status
    Offline

    Lezione numero 1

    Occultamento di cadavere pt.2







    Ricambiò lo sguardo di Yogan, senza risparmiare Itai.

    Ei ei. Andiamoci piano.
    Sono qui gratis io. Chiedo un pasto e protestate pure, le consulenze professionali si pagano.


    Affermò quasi scherzoso per poi riacquisire serietà.

    Perdonami Itai, ma per questo genere di cose sei fin troppo ingenuo.
    Guarda li.


    Disse mentre indicava i fogli compilati dal Mizukage poco prima.

    Se non fossi arrivato io eri pronto ad imbottire un cuscino per impiccarlo davanti al grande pubblico portandoti a casa chissà quale peste.
    Per cui ascolta chi si intende di queste cose.
    Di sicuro non ti è mai capitato di farlo sei giovane per quanto riguarda queste cose ed avvezzo più alla battaglia che al complotto, ma comunque, hai mai interrogato un gruppo di persone che in una situazione di panico hanno visto la medesima cosa?
    No, molto probabilmente no.
    Se tu lo facessi il novanta percento degli indizi sarebbero discordanti e riporterebbero forse un ragazzo biondo, alto più o meno così.


    Gesticolò muovendo la mano dal basso verso l’alto più di una volta senza mai fermarsi con precisione.

    Ma quel biondo potrebbe diventare castano, con riflessi ramati, i tuoi occhi ingrandirsi, potrebbero addirittura infossarsi, diventare luminosi e spuntarti due zanne e la tua pelle tingersi di verde.
    Diventeresti in due secondi il più spaventoso degli Oni, motivo?
    Quando ci sono in gioco forti emozioni l’apprendimento, la memorizzazione vengono pesantemente influenzate, quando si parla di terrore o paura come nel tuo caso è ancora peggio, si entra in una spirale di personali interpretazioni della realtà che non hanno mai fine.
    Un poliziotto esperto interroga si i presenti, ma per ricostruire la scena, non i suoi partecipanti.
    Gli identikit vengono fatti a freddo ed in quel caso ciò che non è stato sostituito dalla fantasia viene eliminato dal cervello come evento traumatico, un particolare tipo di ricordi che viene smaltito in fretta dal cervello, una specie di autoconservazione per tenere lontana la follia.
    Trenta persone cosa sono quindi?
    Il caos più assoluto.
    Temi che abbiano potuto vederti al tuo arrivo?


    Chiese mentre lo guardava con sottile ironia.

    Non essere sciocco, per gli abitanti di un paesino di Kumo non sei che un forestiero biondo, che in un giorno qualsiasi è entrato al ristorante, perché mai occupare spazio prezioso nella memoria, dimenticando magari la lista della spesa, per ricordarsi di un signor nessuno?
    Tu ti ricorderesti di ogni singola persona incontrata dal fruttivendolo?
    O meglio, se rispondi positivamente, magari influenzato da un evento importante durato qualche istante avvenuto li, riusciresti a farlo senza tutti questi anni di addestramento?


    Tacque qualche istante.

    Già, proprio così: signor nessuno.
    Questo sei, questo eri, e questo sarai.
    Se uscirà un identikit, domandato da non so quale autorità visto che non penso saranno in tanti a chiedere giustizia per un totale sconosciuto, non sarà il tuo volto ad essere riportato, probabilmente avrà gli zigomi di un vicino fastidioso, il mento del rivale in amore, gli occhi di un elemosinante noioso e maleducato… comprendi cosa cerco di dire?
    Sei in una botte di ferro.


    Sospirò.

    Riguardo i motivi della sua morte o coma che dir si voglia… non saprei.
    Il mondo è grande ed è pieno di ninja temibili con cui lo stronzetto può esser venuto a contatto.
    Si dovrebbero fare delle analisi su chakra e corpo.
    Una malattia non credo comunque, non crolli nel piatto di botto e rimani mezzo morto se sei malato, soprattutto non rimani stabile in una condizione di coma. Insomma, se sei malato la cosa va a degradare o quantomeno arriva ad una fine, ma così, a metà strada… no decisamente no.
    Veleni e chakra li escluderemo mediante esami, hai provato a dargli un occhio con quella tua abilità strana? Potrebbe esserci del chakra residuo se si parla di fuuinjutsu o tecniche.
    Se è assente potremmo quasi escludere queste due cose.


    Si fece poi pensieroso, sfregandosi il mento più di una volta producendo un suono particolare mentre sfregava le mani contro la barba.

    Altro problema è invece la presenza del suo esecutore nel locale, ma a questo punto mi chiedo: possibile abbia fatto tutta quella strada portandosi dietro il suo aguzzino?
    Non sarebbe stupido?
    Rischio per rischio si sarebbe quantomeno tenuto vicino ad un ospedale accademico o quantomeno alleato, no?
    Credo invece stesse cercando di allontanarsi il più possibile, magari dal raggio di una tecnica, ma considerata la posizione dei confini di Kumo e piazzando su di essi, ad esser gentili, il covo dell’eventuale aguzino la tecnica avrebbe o un raggio parecchio ampio, oppure si ritornerebbe ad un pseudo avvelenamento.
    Ma, tuttavia, apportato da qualcuno lontano da li.


    Si aggiustò sulla sedia mentre rifletteva.

    A questo punto cosa abbiamo in mano?
    Uno sconosciuto che si è portato dietro uno sconosciuto.
    Si, lui è morto, ma che fine abbia fatto il suo cadavere non è dato sapere, manca una parte della pista troppo importante per attirare su di te eventuali disgrazie.
    Per cui… sta zitto.
    Nessun cadavere, nessun nukenin morto, nessun Mizukage… nessuno scandalo, nessun colpevole.
    In effetti non conoscendo a pieno la situazione mi sono lievemente sbilanciato per farti occultare il cadavere mentre per farlo basta semplicemente fare una cosa: continuare ad occultarlo.
    Occhio non vede, cuore non duole.
    Uno sconosciuto è morto ed un altro è fuggito col cadavere, chi mai saranno?
    In definitiva si, possiamo tranquillamente spostarlo all’ospedale, potrà sembrarti strano, ma ho fatto adibire un reparto apposito per casi simili a questo.
    Purtroppo per ora questo è soltanto il terzo caso.


    Sorrise gelido.

    Impacchettalo, e dammi il mio dannato sushi, non sperare di cavartela rapido per quest’inutile anda e rivieni.

    Si alzò più per il pasto che per partire nuovamente.
     
    .
  10.     Like  
     
    .
    Avatar

    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

    Group
    S. Mod
    Posts
    29,631
    Reputation
    +1,307

    Status
    Anonymous

    Deception

    Trasferimento d'Urgenza



    Ascoltai le parole di Raizen, alla fine mi trovai d'accordo sull'improbabilità che gli avventori potessero avermi riconosciuto ma non avevo mai realmente temuto loro, quanto più la possibilità che Seinji potesse essere stato seguito dall'uomo che aveva fatto scattare la tecnica. Appurata la possibilità ma comunque improbabilità di tale evenienza, non ci restava che far altro. Mi rivolsi a Yogan, lanciandole un rapido sguardo.
    Yogan, dobbiamo andare a Konoha. Dissi.
    La dragonessa annuì. Io, nel mentre, presi il Sushi a Raizen: già impacchettato, pronto ad essere mangiato. Yogan nel mentre prese un po' di carne secca e l'addentò con un gusto, aprendo poi la finestra per saltare sul cornicione.
    La dragonessa mutò rapidamente forma, tornando ad essere il drago di quaranta metri che era in realtà. Presi Seinji in spalla senza troppi complimenti dopo avergli rimosso la flebo (sperando per lui di non avergli lacerato qualcosa). Dunque saltai fuori dalla finestra sul dorso di Yogan, seguito da Raizen. La dragonessa si alzò rapidamente in volo, lasciandosi Kiri alle spalle in una manciata di minuti. Erano due giorni che viaggiavo per colpa di quello stronzetto.
    Hai detto che ci sono altri casi simili in ospedale? Fammi indovinare, hai rotto la testa a qualcuno? Chiesi, serio.
    Il mondo era in una specie di tumulto. Le notizie da kumo non erano affatto incoraggianti, e ciò che era successo a Suna mi aveva fatto riflettere molto. Qualcosa si stava muovendo. Seinji sarebbe dovuto essere la mia spia all'interno di Taki, ma il massimo che avevo ottenuto era stato spappolare la sua faccia nel wasabi.
    Ma sto stronzo qui. Dissi dopo qualche minuto, quasi digrignando i denti. Avevo trovato la spia perfetta contro i Nukenin, un illusore, Nukenin più che dichiarato. Gli occhi di sto beota al cubo possono farti credere persino che tua madre se la fa con un drago! Esclamai.
    Mai, dico, MAI un gioia!


    Edited by -Max - 4/9/2015, 13:08
     
    .
  11.     Like  
     
    .
    Avatar

    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

    Group
    S. Mod
    Posts
    29,631
    Reputation
    +1,307

    Status
    Anonymous

    Le Sette

    Richiamo




    Hikari annuì alle mie parole. A Taki, ha proprio detto così. Restai in silenzio per un lungo istante, dopodichè feci un sospiro quasi sconsolato. Non ero mai stato duro con chicchessia da quando ero diventato Kage, avevo dato la più ampia disponibilità a parlare di qualsiasi cosa e venivo ripagato con una lettera? Con chi? E perché? domandai. Con quella ragazza, mh... non so come si chiama in effetti. Diciotto anni, capelli neri tagliati corti, occhi scuri? Sì, quella! Ok, va pure Hikari, Akira mi dovrà qualche spiegazione al suo rientro. Così come Meika, Taki non è proprio un posto in cui fare una passeggiata.




    Il giorno dopo il loro arrivo Qan, un Tengu che entrambi conoscevano bene, li rintracciò e gli disse che il Mizukage li stava aspettando al mezzogiorno nel suo ufficio. Giunta l'ora ed arrivati entrambi li avrei un attimo guardati con occhio attento tenendo i gomiti poggiati sulla scrivania, le mani unite e le dita intrecciate, con le bocca poggiata su di esse per non lasciar intravedere parte delle mie espressioni. Ritrassi appena il capo, e parlari.
    Dunque, voi due. Inizia. Potrei gentilmente sapere che cosa vi è passato nel cervello quando avete deciso di andare a Taki, avvisandomi solo una volta partiti? Cosa siete andati a fare laggiù? Non avevate una missione, né Accademica, né del Villaggio e tu. Indicai con un cenno del capo l'Hozuki. Hai lasciato le mura, avvisandomi dopo invece di chiedermi il permesso. Se le motivazioni erano valide non te lo avrei nemmeno negato, inoltre. Akira, solo i Kami sanno quanto è palloso stare lì e ci ho passato così tanto tempo che la forma sulla poltrona in guardiola glie l'ho data io, ma voglio le tue chiappe su quelle pietre a protezione del villaggio finché non deciderò altrimenti. E se si devono scollare da lì per andare da qualche parte che non sia una missione voglio saperlo prima. Akira mi aveva visto quasi sempre con una calma quasi celestiale addosso.
    Persino a Suna, nel bel mezzo della lotta contro i Kijin, non avevo perso la compostezza ed il tono posato. Per cui il continuo uso di termini non proprio aulici poteva fargli capire quando - effettivamente - non fossi contento della decisione che aveva presto. Allora? Cosa ci siete andati a fare a Taki? Era uno dei posti dove volevo assolutamente occhi ed orecchie, e due miei shinobi ci erano andati senza la mia autorizzazione o richiesta.
    Quantomeno dovevo sapere qualsiasi possibile informazione avessero raccolto.



    Si inizia :guru: prima Akira e Meika, poi sarà il turno di Yusnaan e Frafri.
    La riconquista alle sette spade inizia ora :zxc:
     
    .
  12.     Like  
     
    .
    Avatar

    It's just YOU against YOU

    Group
    Y Danone
    Posts
    3,786
    Reputation
    +278
    Location
    Roma

    Status
    Anonymous

    Le Sette

    Strigliata


    Era arrivata l'ora del giudizio.

    z6ooNnk

    Sapevo che sarebbe arrivata, era cosa certa, scontata, matematica.
    Itai Nara l'aveva mandato a chiamare.
    Ero sulle mura - almeno questa volta - quando mi arrivò la notizia. Qan, il piccolo tengu che ci aveva aiutato a Suna contro i Kijin, arrivò a gran velocità sulle mura e mi disse di presentarmi a mezzogiorno in Amministrazione, nell'ufficio di Itai ovviamente. La preoccupazione si impossessò di me.
    « Sicuro, eh, Qan...? Ha chiesto di me e Meika? » Coincidenze? Impossibile. « G-g-grazie. » Liquidai l'evocazione con un gesto della mano.
    Cosa mi sarebbe accaduto? Sarei stato deturpato del mio ruolo? Impossibile, il Mizukage sapeva benissimo che ciò sarebbe stata più una liberazione che una punizione. Non me la sarei cavata così facilmente. Buttai fuori un sacco d'aria dai polmoni. « Pffff... Calma Akira, calma. Non succederà niente, adesso vai lì e affrontalo... » Leggeri fremiti incominciarono a percorrere le gambe. « Si. Lo affronterai da vero uomo e ti prenderai le tue responsabilità! Sono l'erede degli Hozuki e degli Aogawa, non posso avere paura di una semplice strigliata. » Cercai di autoconvincermi, mentre continuavo a parlare da solo dirigendomi verso le scale. Sarei prima di tutto sceso da quelle mura, così da evitare di precipitare.
    Sarei voluto arrivare vivo al giorno dopo.
    Magari sarebbe stato solo un giorno in più, ma non si sarebbe mai potuto dire d'altronde.

    La strada per l'Amministrazione sembrò stranamente cortissima. Mi sembrò di essere giunto quasi senza ricordare la strada che avevo percorso, senza avere coscienza del tempo trascorso. Deglutii, quindi entrai, e, molto lentamente, salii la lunga scalinata che portava all'ultimo piano. Ero già stato nell'ufficio di Itai, ma le circostanze erano ben diverse e avevo buone notizie da portare. « Che schifo di situazione... » Parlai sempre ad alta voce. Decisi di aspettare Meika al nono piano, quello immediatamente sotto il piano del Kage, così da entrare insieme a lei. Quando sarebbe giunta anche l'Akuma, il saluto non fu la prima preoccupazione. I miei occhi preoccupati incontrarono i suoi prima di parlare. « Sapevamo che sarebbe arrivato questo momento. Adesso sono guai veri... Fai parlare me, te ne prego. » Se Meika avesse acconsentito, allora avremmo salito le scale: Mi fermai dinanzi al gran portone con l'effige del Nono, quindi, debolmente, bussai.

    Una volta entrati lì, Itai era seduto dietro la sua grande scrivania, gomiti su di essa e occhi attenti. Un leggero inchino, abbastanza intimorito, fu l'unico segno di saluto, non essendo accompagnato da alcuna parola. Il succo del discorso era semplice: cosa erano andati a fare due genin come noi in quel posto, apertamente schierato contro la coalizione Accademica, e, soprattutto, perché non era stato avvisato preventivamente di quel viaggio. No, la mia lettera non fu considerata adeguata. « Ehm... Itai-sama... » Incominciai, pacamente, prendendo piano piano coraggio man mano che continuavo il discorso. « E' successo tutto molto in fretta in verità. Non l'abbiamo avvertita perché sapevamo benissimo che non ci avrebbe permesso di andare a Taki in questo particolare momento storico, però eravamo ben decisi. Meika, soprattutto. » Guardai la mia compagna al mio fianco. « Stretti motivi personali, magari su questo punto, se vorrà, approfondirà Meika stessa. » Era la sua storia, doveva ascoltarla solo da lei. « In breve posso dirle che abbiamo trovato ciò che cercavamo. Abbiamo visitato il Bosco delle Mille Fonti, passando da Sakane... » Guardai, in modo rassicuratorio, Itai. Non avevo approfondito quel discorso neanche con Meika, per adesso gli unici informati sull'Artista eravamo io e il Mizukage stesso. « E' un luogo molto vasto, in alcuni punti più simili ad un acquitrino che ad un bosco vero e proprio. Al suo interno vivono i Kappa... Insomma, grosse tartarughe parlanti. Sono divise in clan ed, in particolare, siamo stati molto a contatto con i Kappa della Fonte Pura. Anzi, li abbiamo aiutati a difendersi da un paio di attacchi della Fonte Insanguinata, dei kappa divorati dall'odio verso gli umani. Sono faide antiche, storiche, ma nulla di troppo preoccupante per noi. » Respirai, interrompendomi qualche secondo. « Dopo di questo siamo ritornati a Kiri. Sapevo che Taki non è un buon posto da visitare, ci siamo addentrati veramente poco al suo interno. Posso dirle, però, che il viaggio ci è servito per risvegliare e padroneggiare le rispettive tecniche ed arti dei nostri clan. » Erano entrati due ragazzi in quel bosco, ma all'uscita erano maturati sotto tutti i punti di vista. « Per il resto... Beh, nient'altro veramente. Purtroppo i fatti sono solo questi. Meika voleva andare da sola a Taki ma io non gliel'ho permesso, sarebbe stato troppo pericoloso per lei. Così l'ho seguita. » Per fortuna, pensai. Sia sua che mia. « Vuoi continuare te per caso? » Non sapevo se Meika avesse voglia di parlare della sua storia, quindi non cercai di forzare la mano.
    Sicuramente nessuna strigliata sarebbe valsa la sua pace.

     
    .
  13. -Meika
        Like  
     
    .

    User deleted


    Le Sette

    Sensi di colpa




    [Il giorno prima]


    Mio padre mi guardava cucinare distrattamente. Avrebbe voluto cucinare lui, per festeggiare che i miei occhi si fossero finalmente "sbloccati" ma avevo preteso che si mettesse comodo e lasciasse fare a me. Durante il viaggio verso Kiri avevo pensato che forse potevo dirgli tutto. E dopo avevo realizzato che dovevo... non appena l'avevo visto in faccia. Prima di dire però la verità decisi di cucinare qualcosa. Uno stupido metodo per farmi perdonare della bugia e dei rischi che avevo corso. Misi tutto in tavola e mangiammo.
    Papà... iniziai a dire, posando le bacchette sul tavolo con calma. Devo raccontarti una cosa. Promettimi che non darai di matto però.
    Mh...? L'unica cosa che mi farebbe andare di matto credo sarebbe che tu mi dica che sia incinta. Disse annuendo vigorosamente, mangiando un gambero subito dopo.
    Arrossii violentemente dalla punta delle dita dei piedi e istintivamente sbattei le mani sul tavolo alzandomi di scatto. MA CHE DIAVOLO DICI MALEDIZIONE NON RIESCI A RIMANERE SERIO UN ATTIMO!? avessi potuto sputar fuoco, l'avrei fatto. Avrei potuto crearlo, ma dubito che con mio padre avrebbe attaccato. Lui rise bonariamente ed io, arresa, feci un sospiro. Scusa scusa... avanti, dimmi, prometto che rimango calmo.
    Mi torturai le dita per trenta lunghi secondi, dopodiché iniziai a parlare rapidamente. Un fiume di parole. Il motivo del viaggio a Taki non era una missione, ma un viaggio che ho voluto fare per cercare la verità sulla mamma. Ricordi la mia prima missione? Quella dei furti? Non ti dissi che prima che il Mizukage distruggesse tutto l'Uomo in Nero mi disse che a Taki aveva visto una persona che mi somigliava molto ed io ho preso il viso della mamma, me lo dici sempre. Ho aspettato mesi, mesi, senza darmi pace e quando sono tornata da Suna ho deciso di andare a cercare risposte così mi sono ritrovata in un Bosco dove dei Kappa assurdi ci hanno attaccati e dunque...
    Sentii le forti braccia di mio padre stringermi. Era praticamente scomparso dalla sua sedia ed era arrivato dietro di me. Sentii gli occhi bruciare e iempirsi di lacrime.
    Stupida, stupida figlia mia. Disse, con immensa tristezza. Ti sei messa in pericolo per questo? Sei andata fino lì?
    Volevo risposte... dissi piano ... La mamma è morta, ma non nella missione. I Kappa della Fonte Insanguinata l'hanno uccisa mentre cercava di tornare a casa dopo che quelli della Fonte Pura l'avevano curata. Ho combattuto contro uno di quelli che l'ha uccisa... Pà... ho visto il Demone...
    Lui non sciolse quell'abbraccio. Non avevo idea se lui avesse avuto a che fare con quella specie di maledizione. Non me ne parlava mai ed io non glie l'avevo mai chiesto. Non avevo mai pensato cosa dovesse aver provato dopo la morte della mamma per quel motivo. Cosa è successo? Stavo per uccidere quel Kappa... l'avevo ridotto a pezzi con le illusioni, si muoveva a malapena... ero lì, ma poi... Quel ricordo era ancora doloroso. Il pensiero di come mi ero sentita mi faceva provare disgusto per me stessa. Akira era con me, il fatto che ci fosse anche lui mi ha impedito di agire d'istinto.
    Arata sorrise. Mi accarezzò il viso, asciugandomi le lacrime con le grossa dita callose. Quando ero giovane ed avevo appena conosciuto tua madre finimmo in una specie di missione insieme. I dettagli mi sfuggono ora, ma ricordo chiaramente che fu lei a calmarmi e ad insegnarmi quello che ti ho detto prima che tu partissi. L'illusione è solo un'illusione... La verità è ciò che conta. Sono parole della mamma? Lui annuì Sì e non scordarle mai. Se Akira riesce è riuscito a farti rinsavire ne sono contento, ma lui non potrà esserci sempre. Tesoro mio, sei proprio come me, e mi dispiace per questo. Ma sono certo che troverai anche tu un modo, come è stato per me.
    Come hai fatto?
    Sei nata tu. Anche quando è morta tua madre, avevo te da crescere, il Demone è semplicemente sparito. Imparerai, tesoro, perché la tua vita è diversa dalla mia e ciò che sarà meglio per te lo scoprirai... ma sei brava, l'ho sempre pensato. Per cui, non preoccuparti del demone.




    Non era del Demone che dovevo preoccuparmi infatti. Il mattino dopo Qan mi portò la splendida notizia: io ed Akira eravamo stati convocati dal Mizukage. Avrei voluto andare da lui alle mura, ma non riuscii ad avere pace da mio padre (che continuava a perseguitarmi con la richiesta di dettagli ed altra roba) e così potei scappare solo quando rischiavo di far tardi. Salii i gradini dell'Amministrazione a due a due ed al nono piano trovai Akira che sembrava pronto più ad un funerale che ad una convocazione col Mizukage. Anche io era tesa, ma ciò che predominavano erano i sensi di colpa. Così prima che Akira salisse gli afferrai un polso (sperando di non ritrovarmi la sua mano staccata dal corpo, visto che ultimamente pareva essere in grado di farlo). Non dire cavolate, sono stata io a metterti in questo guaio.
    Ovviamente parlò lui. La storia era anche vera, anche se non aveva accennato al fatto che avessi lottato realmente molto poco per impedirgli di venire con me ed il solo fatto di averglielo raccontato aveva racchiuso una certa speranza che lui proponesse di fare quel viaggio insieme. Era andata esattamente così, e per quanto avesse liberamente scelto di seguirmi non potevo non sentirmi colpevole per quella storia.
    Ciò che ha detto Akira è vero. Così come è vero che sono stata io a coinvolgerlo in questa storia ed ha fatto tutto solo per l'affetto che nutre nei miei confronti. Abbassai lo sguardo, carica di vergogna. Se avessi dovuto affrontare le conseguenze di quel gesto da sola l'avrei potuto fare a testa alta, ma non se Akira doveva pagare pure per quelle che non erano assolutamente colpe sue. Il motivo per cui sono voluta andare fin lì è stato che l'uomo della Confraternita della Nebbia Insanguinata che ha sconfitto mi ha detto poco prima del suo arrivo che a Taki aveva conosciuto una donna che mi somigliava molto. Capelli a parte io sono una copia identica di mia madre. Di mia madre non si hanno notizie da dieci anni, è scomparsa in missione ed il suo corpo non è stato mai ritrovato... l'ho cercata per capire cosa fosse successo e le mie ricerche ci hanno portata a Taki al Bosco delle Mille Fonti, dove ci siamo imbattuti per caso negli stessi Kappa che l'avevano uccisa dieci anni fa. Abbiamo stretto amicizia con quelli che invece la curarono. Durante il viaggio sono riuscita a controllare i miei occhi e per il resto... come ha detto Akira, non ci siamo addentrati troppo dentro Taki. Per fortuna, aggiunsi nella mia mente. Mizukage-sama... Akira mi ha seguito, ma solo perché è di cuore troppo buono. Non è lui che deve punire,è stato un mio problema a generare questo, una mia idea andare lì. Dissi quelle ultime parole dopo un rispettoso inchino, sperando che fossero ascoltate e che alla fine della storia ognuno ricevesse ciò che era giusto ricevesse.
     
    .
  14.     Like  
     
    .
    Avatar

    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

    Group
    S. Mod
    Posts
    29,631
    Reputation
    +1,307

    Status
    Anonymous

    Le Sette



    Ascoltai senza interrompere le parole dei due, assorbendo i dettagli di quella vicenda quasi con avidità. Nessuno dei due probabilmente aveva capito ciò che veramente pensavo riguardo le missioni stupidamente pericolose al fine di risolvere un problema grave della loro vita. Meika decise di prendersi le colpe, cercando di attribuire il comportamento di Akira ad un'azione guidata dall'affetto più che dalla voglia di trasgredire le regole. Così, quando la ragazza terminò di parlare attesi qualche secondo, dopodiché misi le mani sui braccioli della poltrona facendo un lungo e profondo sospiro.
    Meika, smettila di darti colpe. Dissi allora, per poi guardare entrambi i genin con estrema attenzione. Ascoltatemi entrambi. Non mi è piaciuto che siate andati a Taki, ma se foste venuti a dirmelo non vi avrei fermati di certo. Ma se miei due Shinobi devono aggirarsi per territori extraccademici voglio saperlo, almeno per sapere dove cercare se dovesse succedere qualcosa. Guardai l'Akuma in viso. Alza gli occhi, Meika. Qualche anno fa, quando ancora ero un chunin, dei Nukenin amici di mio nonno rapirono quella che all'epoca era la mia ragazza. So benissimo cosa vuol dire voler uscire a sistemare le faccende della propria vita e non c'è una sola ragione al mondo per cui l'avrei dovuto negare. In quanto a te, Akira. Il mio sguardo si spostò sull'Hozuki. Meika non ha un ruolo ufficiale nel villaggio, al tuo contrario. Capisco che avevate paura che vi avrei fermati, ma spero che adesso sappiate che se ci sono problemi preferisco che li risolviate. Uno Shinobi con dei fantasmi lavora male... e si comporta male. Feci una pausa. Ho avuto anche i miei, per tutta la mia vita. La lista sarebbe stata davvero lunga, ed ai due non interessava. Facciamo che questa volta me lo segno, ma non prendo provvedimenti di nessun tipo. Comunque non vi ho convocati solo per questo. Aspettiamo le altre due persone.




    Nel frattempo Qan aveva trovato sia due neo-genin promossi dal Mizukage da poco. Ryuu e Ryuuto. Si presentò dinanzi ad ognuno di loro con la sua solita esuberanza e chiese gli stessi di dirigersi immediatamente presso l'ufficio del Mizukage: c'era una missione per loro. Se non avessero perso tempo (com'era auspicabile dinanzi ad una convocazione così importante) sarebbero giunti pochi minuti dopo la fine della "strigliata" ad Akira e Meika. Una volta che furono tutti lì, guardai i quattro genin in viso: erano il futuro di Kiri, e dovevano iniziare ad aiutarmi a costruirlo attivamente.
    Voi tutti sapete che le Sette Spade sono perdute da tempo. La Samehada è sparita, la Tagliateste è stata vista in mano l'ultima volta ad Hayate Tamasizu. Delle altre non ne ho la più pallida idea. L'impresa di ritrovarle è titanica, ma ho pensato... Feci una piccola pausa, quasi ad effetto. Perché non farne delle nuove? Le Sette Spade forse non le ritroveremo mai, disperse come sono, ma potremmo avere nuove Sette Armi. E chi mi aiuterà a fare in modo che siano forgiate siete voi. Meika, Akira, voi due che siete più esperti andrete a Genosha. Troverete un simpatico uomo immortale chiamato "L'Eremita dei Cinque Lupi". Mi ha insegnato qualcosa, ed è l'unico che può aiutarci a procurare i materiali per la forgiatura. Spiace per il clima, ma andrete lì. Poi rivolsi la mia attenzione a Ryuu e Ryuto. Voi due con i nomi troppo simili, una missione più semplice ma di vitale importanza. Non ho la capacità di forgiare le spade, i miei talenti sono rivolti verso altro tipo di armi. Voglio che domani partiate e che sbarchiate nel Paese del Fuoco, al confine del Paese dell'Acqua Calda. Da lì vi dirigerete verso il Villaggio delle Calde Primavere, dove cercherete un tale adoratore del dio Jiashin che si fa chiamare Ocha Chimizu. Dovrete consegnargli questa. Dai cassetti sotto la scrivania presi un rotolo, sigillato. E questa. Consegnai loro un secondo rotolo più piccolo, sigillato anch'essi. Non apriteli. Questo tale è un fabbro geniale, ma ha più problemi che amici. Trovatelo, dategli i rotoli. Verrà a Kiri.

    Dunque guardai i quattro Genin. Spero sia chiaro quanto è importante tutto ciò per il Villaggio. Tamburellai le dita sul tavolo, per alcuni secondi. Avanti, se avete domande, è il momento giusto per farmele, dubito che a chilometri di distanza o tra il ghiaccio avrete modo di farvi venir dubbi. Al massimo di maledire il fatto di non esserveli fatti venir prima.
     
    .
  15.     Like  
     
    .
    Avatar

    It's just YOU against YOU

    Group
    Y Danone
    Posts
    3,786
    Reputation
    +278
    Location
    Roma

    Status
    Anonymous

    Le Sette

    Le Nuove Lame


    Il silenzio fu il primo sintomo di quanto Itai Nara fosse veramente arrabbiato.
    La nostra gita fuori porta non gli era andata a genio, neanche un pò. Poco valeva il fatto che Meika aveva deciso di prendersi tutte le colpe del caso: non solo avevamo messo in repentaglio la nostra vita, ma, e forse fu la cosa che più fece infuriare il Mizukage, in un certo senso, anche Kiri stessa, non dando notizia a lui della nostra assenza. Soprattutto io.
    Deglutii, quando gli occhi di Itai passarono su di me, gelidi come non li avevo mai visti prima.
    Aveva ragione. Per quanto non mi piacesse stare sulle mura, avevo avuto da lui stesso un ruolo di grande responsabilità, e non avrei dovuto ripagare la sua fiducia in questo modo. Si sarebbe meritato sicuramente altro. Abbassai lo sguardo, leggermente sconsolato da quella discussione. Non era questo quello che volevo. « Mi dispiace... » Furono le uniche parole che riuscii a pronunciare con un rantolo di voce.
    Per fortuna, dopo qualche istante di densa preoccupazione, il Mizukage decise di non prendere provvedimenti seri. Se la sarebbe segnata, per non perderne memoria, anche se dubito che questo potesse mai succedere. Io, di certo, non mi sarei dimenticato di tale chiacchierata.
    La notizia in più fu che non eravamo stati gli unici a essere stati convocati.
    Alzai le sopracciglia, curioso di chi stessimo aspettando in quel momento e, soprattutto, per quale motivo.
    La domanda ebbe presto risposta, visto che pochissimi minuti dopo fecero il loro ingresso altri due ragazzi nell'ufficio. Ragazzi che parevano avere la faccia di chi aveva appena finito di prendere il latte da mamma Accademia. Il loro nome era Ryuu e Ryuuto. Mi presentai pacamente, contro ogni mio stile ed abitudine, ai due ragazzi.
    Pensai per un istante che l'avessero fatto apposta, ma non mi sembrava il caso di fare battute. Ne io ne Itai avevamo l'umore giusto.

    z6ooNnk

    Itai riprese la parola, con la fila al completo davanti al lui. Ciò che disse fu sconvolgente.
    Le Sette sarebbe state riforgiate.
    Spalancai la bocca, eccitato e frastornato dalla notizia. Le Spade di Kiri avrebbero finalmente rivisto la luce, e spettava anche a me contribuire alla nuova collezione. « WOW! » Esclamai, a gran voce e con gran entusiasmo, come se non fosse successo niente pochi minuti prima. Tutto il resto non aveva importanza. Genosha, tra i posti più inospitali al mondo, probabilmente, uno strano uomo immortale, materiale per la forgiatura. Tutte parole che avevo udito ma che non trovavano posto nei miei pensieri. Adesso riuscivo a pensare solo alle future Sette.
    « E' grandioso! » Continuai sull'onda dell'entusiasmo, dando una pacca sulla spalla a Meika. « Allora, partiamo subito? Io posso partire anche adesso! » Incominciai a sgranchirmi gambe e braccia ed ad allungarmi sul posto, elettrico. « Voi due! » Mi rivolsi ai neo-genin. « Mi raccomando! Fate in presto! Non voglio attendere troppo quando sarò di ritorno con tutto il materiale eh! » Non avevo avuto neanche il dubbio che la missione più difficile - la mia - avrebbe probabilmente impiegato più tempo.
    Nessuna domanda. Nient'altro mi interessava.
    La mia mente già vagava in altri lidi. Colmi di lame.

     
    .
275 replies since 12/4/2010, 10:32   7405 views
  Share  
.