Amministrazione di Kiri[Amministrativo]

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    Due Kage a confronto


    V
    Mano mancina


    Mi lasciai cadere a terra una volta arrivato sul tetto dell’amministrazione. Mi sentivo ancora addosso quel forte senso di inadeguatezza e preoccupazione che, poco prima nell’ufficio del Mizukage, mi aveva assalito lasciandomi ammutolito. Che cos’era stato? Non avevo mai provato una sensazione simile, forse solo quando mi trovai di fronte al Veterano ed allo Stratega provai un così forte senso di paura e disagio. Affondai la testa tra le mani riprendendo una respirazione calma e non più affannosa, forse si era trattato di un jutsu, un’illusione del Kage per spaventarci, per sottolineare l’importanza delle sue parole e quando ci stesse affidando. Mano sinistra del Mizukage. Deglutii lasciando scorrere lo sguardo sul tetto da cui tutto era iniziato quasi un anno prima, lì, infatti, avevo conosciuto Itai-sama e mi ero proposto di diventare la sua ombra. Poi quella missione caduta letteralmente del cielo, la possibilità di potersi mettere alla prova, superarla ed essere promosso nella Mano Nera. Ed ora, dopo aver rischiato di perdere quel posto, dopo aver assistito all'insediamento del nuovo Kage, ero stato nominato da questo la sua Mano Sinistra. Nuovamente un brivido mi scosse ripensando al ruolo che mi era stato affidato, lasciai scorrere le dita tra i capelli. Ero stato nominato a fare quello che bisognava fare senza farlo sapere, fare ciò che era necessario anche se fosse risultato contrario alla morale comune, fosse quella accademica, di un ninja kiriano qualsiasi o del Kage stesso. Mi lasciai andare in un lungo sospiro, di fatto, era proprio quello che intendevo con Itai-sama quando parlavo della sua Ombra; finalmente, il debito di sangue della mia famiglia nei confronti del paese, poteva essere risarcito, ora che la mia vita era stata presa e inglobata saldamente al villaggio, ora che il sangue versato da Yashiminata era stato compensato dal mio sangue, la mia famiglia non si sarebbe dovuta più vergognare della loro speme e si sarebbero potuti reintegrare nel clan.
    Fu solo quando realizzai quel pensiero che riuscii a calmarmi, a riprendere la mia freddezza e prontezza di spirito. Non avrei deluso il Juudaime, non la mia famiglia, non il mio clan, mi ripetei lasciando scorrere lo sguardo verso la folla che, sulla strada fuori dall'amministrazione, acclamava il nuovo Kage.
    In quel momento realizzai che, la figura seduta fuori dall'ufficio di Kensei-sama, era l'Hokage in persona che stava aspettando udienza. Tamburellai con le dita sull'impalcatura del tetto, chissà cosa si stessero dicendo, conoscere i rapporti reali tra i monarchi dei rispettivi villaggi, mi sarebbe stato utile. Sapere quali fossero i legami che teneva unita la nostra alleanza, iniziare a conoscere chi fosse il Kage di Konoha, erano tutte cose che avrei dovuto iniziare a sapere. Non ci vollero ulteriori indugi per decidermi che, in quel momento, potevo pure esercitare gli ordini datemi dal Kage. Attivai la tecnica segreta del mio clan impastando un po' di chakra e, con un balzo, superai la piccola balaustra e iniziai a muoversi sul muro in verticale in direzione dell'ufficio del Kage [ Slot Tecnica - Mondo di Tenebre ][ Controllo del Chakra Adesivo ]
    Quindi, muovendomi con la massima cautela, sapendo che all'interno di quella stanza erano presenti due capovillaggi che, se si fossero sentiti minacciati, mi avrebbero reso polvere con uno schiocchio di dita, mi appostai affianco alla finestra mettendomi rasente al muro con tutta la mia figura. Non dovetti compiere nessun sigillo, semplicemente scomparii completamente alla vista riproducendo perfettamente il muro su cui sostavo. [ Slot Tecnica - Tecnica dell'Occultamento ] [ Furtività ]
    Allora avrei avvicinato il capo più possibile alla finestra senza però farmi scorgere oltre il muro, tendendo l'orecchio per cercare di cogliere le parole che, ovattate, filtravano dalla finestra. "Sommergimi di Jonin..." Sentii dire da una voce che non conoscevo e che ricollegai all'Hokage, poi continuò in un discorso fitto da cui non riuscii a comprendere il significato se non le ultime parole "era necessario spiare un alleato." strabuzzai gli occhi, non riuscivo a cogliere pienamente il loro discorso. Purtroppo la finestra, come dicevo, ovattava le loro parole ed il rumore della strada copriva i loro dialoghi più articolati. "Un pericolo anche per tuo figlio", quindi il Juudaime aveva un figlio, la cosa non mi stupii particolarmente se non fosse che si sarebbe potuto trovare in pericolo, se un familiare del Kage era in pericolo questo avrebbe potuto rendere egli ricattabile e mettere in pericolo tutto il villaggio, mi dissi nella mia testa mentre mi riconcentrai al loro dialogo. [ Percezione ]
    Chakra: 37,75/40
    Vitalità: 13/13
    En. Vitale: ???/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 400
    Velocità:  425
    Resistenza: 350
    Riflessi: 425
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 400
    Agilità: 400
    Intuito: 400
    Precisione: 475
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Veleno Debilitante C1 (5 dosi) × 1
    • Lancia Spiedi × 2
    • Coltelli da Lancio × 2
    • Bomba Specchio × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 1
    • Veleno del Dolore C4 (5 dosi) × 1
    • Parabraccia in Cuoio × 1
    • Mantello × 1
    • Spiedi potenziati × 8

    Note
    ///
     
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    Rinnovamenti


    Capitolo Primo


    Atto V
    Un solo arto per il Mizukage protesico. †



    Ci avevo visto bene: Ryuu si pronunciò immediatamente contrario alla mia proposta. Non si riteneva adatto, non si riteneva bravo nel fare ciò che gli avevo proposto. Tacqui mentre parlava, limitandomi a scrutarlo. Si stava facendo sempre più piccolo all'interno delle sue spalle, si stava annientando come persona e come essere umano. La sua figura già esile ed agile sembrava fragile come il gambo secco di un ramo sottoposto a forti folate di vento. Te l'ho già detto io che non sei adatto a questo ruolo, Forza Portante. mi limitai a sentenziare. Volevo che tu ne prendessi atto e provassi a farti coraggio, ad innalzarti personalmente come meritevole, a metterti alla prova. Feci una pausa. Non volevo che rimarcassi le tue mancanze. Mi avvicinai a lui. Poté sentire distintamente la mia mano sulla sua spalla essere più pesante, più fredda, più fastidiosa di quanto una normale pacca non sarebbe potuta essere. Cosa vuoi diventare nella tua vita ninja, Mizukyio? Qual è la tua aspirazione? Vuoi rimanere per sempre il guardiano delle mura? Vuoi davvero che tutti continuino a pensare a te come l'ingenuo Jinchuuriki del tre code? Gli girai intorno, ponendomi tra lui e il Tokugawa il quale se ne stava marizale, con la schiena dritta, a tremare vistosamente. Aveva la mandibola serrata, cosa ben visibile dalle protuberanze che questa mostrava sotto le tempie, ed il disagio che stava provando era papabile anche dalla distanza. Ti sto dando la possibilità di essere visto come il volto gioioso della Nebbia. Di rappresentare Kiri ovunque tu vada. È un potere ed un onore inestimabile che chiunque ambirebbe a possedere fin dalla tenera età. Una posizione privilegiata col Mizukage. Lasciai la mano sulla sua spalla. Ma come ho detto, questo ruolo te lo dovrai guadagnare. Dopo la missione ad Azumaido, quindi. Avrai ancora un po' di tempo per pensarci. Infine poggiai la mano sinistra sulla spalla del giovane Youshi. Quanto a te, invece ... la presa si strinse leggermente, prima di diventare una leggera pacca sulle spalle. ... confido che non mi deluderai.
    Tornai verso la finestra, là dove ora sostava anche Kyofu. L'Hokage sarà qui a momenti, Signore. Disse l'Albino. Bene. Risposi. Vi ringrazio per i vostri servizi, dunque. Mi voltai, aprendo le braccia indicando loro la porta. Ci rivedremo presto per la nostra missione o qualora abbiate qualcosa di urgente da riferirmi. Attendete mie indicazioni. Buona giornata, giovano shinobi. Mi sarei poi voltato nuovamente verso il vetro, incrociando le braccia dietro la schiena.
    Avevo un Kage da attendere.




    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Medio × 3
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Base × 2
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

    Note

    Combattere con Handicap Attivo.


    Parlato
    Citato
    Koutsu
    Kyofu
    Yakusoku
     
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    La Montagna e il Freddo


    Epilogo


    Atto V
    Tesi saluti. †



    Ascoltai l'ennesimo sproloquio di Raizen. La sua sagacia era fuori luogo, non tanto perché inefficace o becera ma perché, semplicemente, non coglieva mai le questioni centrali delle argomentazioni. Era così bravo nel cacciarti fuori la cattiveria che pure io che ero Odio Incarnato non riuscivo a controllare le mie esternazioni. Tu qui sei un ospite, Raizen. Se vieni ad offendermi nel mio ufficio, io ho tutto il diritto di farti incarcerare - benché non sia mia intenzione in questo momento. Le mie puntualizzazioni sulla tua inettitudine sono state fatte di fronte ai Kage ed ai Consiglieri di tutti e quattro i villaggi ninja, non ho agito nell'ombra, non ho omesso informazioni. L'ho fatto in territorio neutrale, non sono venuto a bussarti alla porta ed a disturbare il tuo lavoro. L'ho fatto perché tutti potessero sentire: non sono venuto, a differenza tua, con fare passivo-aggressivo, a minacciarti nel tuo ufficio. Qui l'unico che cerca l'incidente diplomatico, e volontariamente aggiungerei, sei tu. Continuai ad ascoltare il suo discorso ma interrompere quella cascata di incomprensioni era il dovere di chiunque. Vuoi interpretare come preferisci una mia informazione: fallo pure. Ma allora vai a prendere atto di chi sia il traditore a Konoha, non qui. Ho agito sotto l'egida di Itai e credi che Itai, il tuo grande amico, mi avrebbe permesso di tenere informazioni segrete se avessero messo a repentaglio la salute e l'incolumità del suo villaggio natio? Smettila di cercare dei colpevoli, Raizen. Io ho agito da padre, nel benessere di entrambi i villaggi. Se non vuoi fidarti di me è perché tu stesso non credi in quell'Accademia che tanto vai agognando di inseguire. Glissai sulla sua volontà di non chiedermi scusa. Se avesse veramente tenuto ai rapporti diplomatici e non fosse venuto nel mio ufficio solo per creare scompiglio e lanciare accuse, forse ferito nell'orgoglio da quanto detto davanti ai più alti membri dei vilaggi nel Paese del Ferro, avrebbe già porto le sue scuse, ingoiando l'amaro boccone dell'essere stato umiliato da un padre deluso.
    Quando poi mi mostrò di essere disarmato e di essere passato regolarmente alle mura a consegnare le armi, scossi leggermente la testa. Era un ordine restrittivo il mio. Non mi interessa assoluamente niente di ciò che hai fatto oggi: io ti ho detto ciò che non dovrai fare quando tornerai qui, uscendo da quella stanza. Ed infine, la parole sulle mie emozioni, sulla mia spigolosità. Se soltanto avesse idea di cos'ero; se soltanto potesse comprendere l'infinito potere dell'abbandonarsi ai propri sentimenti, alla propria rabbia, al proprio dolore. Era un uomo miope, non potevo biasimarlo per non riuscire a scorgere oltre ciò che era palese. Io non provo astio, io sono astio. ... di Hokage ce n'è uno soltanto. Disse Raizen, a chiusa del suo discorso. Per fortuna. replicai io, di tutto punto. Per foruna. ribadii, bisbigliando tra me e me. A presto, Raizen. Sarò sempre disponibile per sentirti chiedere scusa. Quando preferirai io sarò qui ad attenderti. Attesi che, finalmente, uscisse dal mio ufficio.
    Ero Kage da meno di dodici ore e già stavo fronteggiando una prima crisi diplomatica. Un ottimo inizio dopotutto.
    Mi avvicinai alla finestra, accanto a Kyofu. Lo guardai, scambiano con lui un piccolo cenno d'assenso. Ma la giornata mi riservava ancora qualche sorpresa.




    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Medio × 3
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Base × 2
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

    Note

    Combattere con Handicap Attivo.


    Parlato
    Citato
    Koutsu
    Kyofu
    Yakusoku

     
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    Colloquio tra Kage


    Parliamone
    VI

    Le parole del Juudaime, alimentate da un forte risentimento, risuonarono più chiare alle mie orecchie e allora potei farmi un quadro più chiaro della situazione, sebbene presentasse lacune e fosse, comunque, piuttosto criptico. Avevo quindi l'impressione di essere testimone di un vero e prorpio incidente diplomatico: Kensei-sama asserì che avrebbe potuto far incarcerare l'Hokage benché non fosse suo interesse, continuò poi il suo discorso riferendosi ad una situazione precedente, parlò di un luogo neutrale in cui - il neo-Mizukage - aveva già mostrato le sue rimostranze rispetto all'operato di Konoha e del suo capo villaggio. Mi resi conto che non potevo saltare a nessun tipo di conclusione ma che, l'unica strada percorribile, era cercare di cogliere per intero i loro discorsi finché il colloquio non si sarebbe concluso, allora forse avrei potuto trarne qualche risposta.
    Quindi continuai ad ascoltare le parole del mio Kage, sebbene sembrasse aver intrapreso un tono più conciliare e questo non mi permise di cogliere completamente il suo discorso. Lo sentii parlare di un traditore di Konoha, poi confusione ed infine citare il Kage precedente, Itai-sama. "Io ho agito da padre, nel benessere di entrambi i villaggi" queste mi risultarono chiare, come chiaro poteva essere il loro significato: il figlio di Kensei-sama non apparteneva al villaggio di Kiri? Questo apriva possibilità che non comprendevo, situazioni che non potevo contemplare. In poche battute, poi, il colloquio si concluse con il Mizukage che, sembrava, rinnovare la sua disponibilità a ricevere delle scuse da parte dell'Hokage, il quale, si rifiutò ed uscì dalla stanza.
    Feci un respiro profondo aspettando il suono secco della porta che si richiudeva, appoggiai la testa al muro a cui ero attaccato grazie al chakra, ora mi ritrovavo in una situazione che, se possibile, si presentava più difficoltosa di ciò che avevo appena fatto: avrei dovuto rendere conto al Kage oppure andarmene senza approfondire la questione? Come avrebbe potuto reagire Kensei-sama se gli avessi detto che l'avevo spiato? Avrebbe capito che le mie azioni erano spinte unicamente dagli ordini che mi aveva dato poco prima? Ma se così non fosse stato, se non avessi avuto alcun diritto di spiare la loro conversazione, se anzi il mio agire sarebbe stato considerato tradimento? Allora avrei esposto le mie ragioni, mi dissi sciogliendo la tecnica che mi occultava.
    Ripresi coraggio, pensando alle sensazioni di disagio che prima mi avevano travolto nel colloquio con il mizukage, dovevo rendergliene conto, non avrei potuto andarmene. Dovevo sapere ciò che era successo, capire quali fossero i rapporti non ufficiali che legavano i due paesi.
    Con quel pensiero in testa bussai alla finestra, forse il Mizukage avrebbe potuto riconoscere il parabraccia in cuoio che indossavo anche durante il colloquio, essendomi presentato armato di tutto punto. Se avesse aperto la finestra, avrei fatto capolino con il viso e, non staccando lo sguardo serio da dove immaginai ci fossero i suoi occhi, avrei detto con voce seria Salve, signore. La posso disturbare? Quindi, con il suo permesso, sarei entrato dalla finestra, leggermente preoccupato dalla figura del pipistrello albino, cercai inutilmente di non darlo a vedere. Una volta entrato nel suo ufficio ed essermi diretto nella stessa posizione in cui stavo un'ora prima, in seguito ad un ennesimo lieve ma rispettoso inchino, con voce calma avrei iniziato Juudaime-sama, ho considerato l'onore che mi ha dato poco fa già valido. Per questo ho deciso di ascoltare il suo colloquio con l'Hokage. feci una breve pausa, mi aspettavo il peggio Se l'ho fatto è perché, ho pensato che fosse il caso di conoscere quali fossero i veri legami con i nostri alleati. E, non lo posso nascondere, quel poco che ho potuto sentire è stato illuminante deglutii pensando da dove fosse più importante iniziare, quindi avrei ripreso Ad esempio di suo figlio. Se si trova realmente in pericolo e se il vostro legame fosse esplicito, potrebbe renderla ricattabile e questo sarebbe un male per il villaggio. Mi sembra di aver colto, inoltre, che non si trovi a Kiri. Dalle poche parole che ho potuto sentire mi sembra di capire che sia a Konoha e che il rapporto con l'Hokage non sia dei migliori. quindi alzai lo sguardo verso di lui aspettandomi una sorta di consenso o diniego, avrei comunque proseguito Oltre a questo, mi è parso che la situazione con Konoha non sia delle migliori. Possono essere un potente alleato tanto quanto un nemico ostico per Kiri. Mi sento di chiederle cosa c'è in palio, ne varrebbe veramente la pena averli come nemici? E per cosa? Abbassai lo sguardo, mi sentivo a disagio, tutta quella situazione mi era nuova, non sapevo quanto potessi esporre i miei dubbi e quanto potessi saziare la mia sete Il ruolo che mi ha assegnato prima... Io ne sono onorato, darò la mia vita affinché lei non rimanga deluso della sua decisione. Ma credo che dovrei avere un quadro più completo della situazione politica dell'Accademia, quali siano i veri legami che uniscano i paesi, come posso muovermi all'interno di questa alleanza e su chi, tra i tre grandi paesi, potrò considerare un vero alleato. Se in futuro mi dovessi trovare a prendere decisioni che fruttassero qualcosa ad un altro villaggio piuttosto che ad un altro, dovrei sapere a chi sarebbe meglio fare un favore, piuttosto che un mancato aiuto, un ingenuo errore che nessuno avrebbe mai potuto immaginare... lasciai che le mie parole morissero nella stanza vuota in cui trovavamo lasciando intendere ciò che stavo dicendo. Pensai che le mie domande sottese fossero chiare, sperai che il Kage comprendesse le mie inquietudini, le mie domande scomode - sopratutto quelle legate ai suoi familiari -, mi aiutasse a poter ricoprire più onorevolmente il ruolo che mi aveva affidato al suo fianco.


     
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    La Nuova Sinistra


    Epilogo


    Atto VI
    Investimenti.



    Quando l'Hokage se ne andò, una profonda calma calò sulla stanza. Poche persone erano capaci di irritarmi come lui. Spesso bastava la sua presenza: quel fare disilluso, quelle parole taglienti quasi sempre ingiustificate, quei capricci che solo lui era capace di far pesare come macigni su chiunque gli fosse intorno. Eppure io ero e sono odio incarnato, un turbinio di sentimenti accesi e eternamente in conflitto tra loro: la sua presenza, sotto un certo punto di vista, mi rendeva più forte. Kensei. Mi chiamò l'albino che sostava vicino alla finestra, facendo un passo verso destra. C'è qualcuno per te. Mi annunciò, mentre un leggero bussare sul vetro della finestra accompagnava le sue parole. Scosta il telo, Kyofu. Dissi, dando la possibilità a Youshi di entrare senza incontrare ostacoli. Un ingresso inconsueto il tuo, Tokugawa. Dissi, interrogandomi silenziosamente su cosa ci facesse fuori dalla finestra. Che stesse spiando la conversazione con l'Hokage? Salve, signore. La posso disturbare? Chiese. Immagino di sì. Risposi leggermente ironico. Juudaime-sama, ho considerato l'onore che mi ha dato poco fa già valido. Per questo ho deciso di ascoltare il suo colloquio con l'Hokage. Incrociai le braccia al petto. Bene.tenor Dissi soddisfatto. Il ragazzo stava facendo ciò che doveva. Kiri non aveva segreti per lui ed era giusto che sapesse anche alcune informazioni particolarmente riservate su Kiri incarnata, cioè il Mizukage. Se l'ho fatto è perché, ho pensato che fosse il caso di conoscere quali fossero i veri legami con i nostri alleati. E, non lo posso nascondere, quel poco che ho potuto sentire è stato illuminante Continuavo ad ascoltarlo senza interromperlo. Ad esempio di suo figlio. Se si trova realmente in pericolo e se il vostro legame fosse esplicito, potrebbe renderla ricattabile e questo sarebbe un male per il villaggio. Mi sembra di aver colto, inoltre, che non si trovi a Kiri. Dalle poche parole che ho potuto sentire mi sembra di capire che sia a Konoha e che il rapporto con l'Hokage non sia dei migliori. Lo guardai fisso, senza intervenire. Il ragazzo proseguì incerto. Oltre a questo, mi è parso che la situazione con Konoha non sia delle migliori. Possono essere un potente alleato tanto quanto un nemico ostico per Kiri. Mi sento di chiederle cosa c'è in palio, ne varrebbe veramente la pena averli come nemici? E per cosa? La situazione politica interna ai quattro villaggi era peculiare. Io e Akira nutrivamo forti rimostranze nei confronti dell'Accademia ma non potevamo considerare nessuno un nemico. Per lo meno per ora. Il discorso era assai complesso e non avrei voluto affrontarlo in quel luogo, esposti ad ipotetiche orecchie indiscrete. Il ruolo che mi ha assegnato prima... Io ne sono onorato, darò la mia vita affinché lei non rimanga deluso della sua decisione. Ma credo che dovrei avere un quadro più completo della situazione politica dell'Accademia, quali siano i veri legami che uniscano i paesi, come posso muovermi all'interno di questa alleanza e su chi, tra i tre grandi paesi, potrò considerare un vero alleato. Se in futuro mi dovessi trovare a prendere decisioni che fruttassero qualcosa ad un altro villaggio piuttosto che ad un altro, dovrei sapere a chi sarebbe meglio fare un favore, piuttosto che un mancato aiuto, un ingenuo errore che nessuno avrebbe mai potuto immaginare... Il ragazzo aveva ragione, anche se si stava muovendo in anticipo rispetto alle mie mosse, ponendo domande cui io ancora non avevo risposta ma sulle quali anche io da tempo mi interrogavo. Apprezzai quel monologo e la sua audacia. Era dunque necessario premiare quel ragazzo. Poni le giuste domande, Hidarite. esordii. Ma lo fai al momento sbagliato. Le mani si congiunsero al petto formando un unico sigillo: quello della Scimmia. [Tecnica]Velo di Nebbia - Kirigakure no Jutsu
    Villaggio: Kiri
    Posizioni Magiche: Scimmia (1)
    L'utilizzatore può ricoprire una vasta area da una fitta nebbia. Chiunque all'interno della nebbia sarà considerato "occultato" e potrà essere visto solo entro 1,5 metri. La tecnica del velo di nebbia annulla e viene annullata dalla calura naturale o dalla tecnica Afa Terrestre nelle aree in cui sovrapposta, da tecniche potenza pari o superiore a 30 oppure da tecniche o tecniche speciali che generino un forte vento o calura con con un consumo pari a quello di attivazione della tecnica.Tipo: Ninjutsu - Suiton
    Sottotipo: Supporto
    (Consumo: Basso ogni 9 metri / Mantenimento: ¼ Basso ogni 9 metri)
    [Raggio Massimo: 9 metri a grado]
    [Da studente in su]
    Nella stanza calò una fitta nebbia, rendendo impossibile vedere ad un palmo dal proprio naso. La tecnica più antica del nostro villaggio stava arricchendo la nostra discussione. Data la distanza, Youshi sarebbe riuscito a scorgere soltanto la mia sagoma nella nebbia. Itai ha lavorato a lungo per portare pace nel nostro villaggio. Ha costruito legami saldi, si è guadagnato la fiducia di molti, ha affrontato innumerevoli battaglie. Al termine di quella frase, la sagoma che Youshi aveva davanti scomparve nel nulla. La voce, però, continuava a provenire da davanti a lui. Ma a quale costo? Chiesi retorico. Si è fidato di persone che non meritavano neanche un suo sguardo, è passato alla storia come un Kage senza polso, ha sempre sacrificato se stesso per gli altri, spesso a costo del suo stesso onore. E questo, la nuova Kiri, non può accettarlo. Ci fu un istante di silenzio. Youshi avrebbe potuto risentire quella gelida sensazione che precedentemente lo aveva turbato così tanto scendere sopra le sue membra. Poi un flebile respiro avrebbe spirato accanto al suo orecchio destro. Ma dobbiamo migliorare per poter discutere più approfonditamente di queste cose. Nonostante l'acciaio che rivestisse le mie membra, ero capace di rendermi incredibilmente silenzioso grazie ai poteri del mio Clan, similmente a quanto riusciva a fare il giovane Tokugawa. Un istante dopo la nebbia iniziò a diradarsi: io me ne stavo davanti a lui, esattamente come un istante prima che la nebbia limitasse le nostre capacità visive. Prima di partire per Azumaido, riceverai una missiva dal sottoscritto. Un allenamento, da soli - e una amorevole chiacchierata sulle mie future intenzioni con i quattro villaggi. L'Elmo inespressivo avrebbe voltato leggermente lo sguardo. Il gelo che era prima calato adesso si stava diradando. Hai agito bene, me lo ricorderò. Adesso va'.





    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Medio × 3
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Base × 2
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

    Note

    Combattere con Handicap Attivo.


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    Capitolo Unico


    Atto I - Continua da qui.
    Kiriani uniti. †



    Arrivai a Kiri prima di Fudoh e Kyofu. La Baronessa era la più veloce della sua razza quindi ebbi modo di organizzare tutto per tempo, anche se avevo dato appuntamento a Fudoh la sera. Arrivai direttamente sul tetto dell'Amministrazione mentre la Hakushaku si dirigeva immediatamente verso il mio ufficio. Ancora i messi amministrativi non erano abituati alla mia tetra presenza ed ogni volta che passavo per i corridoi, specialmente se venivo dalla parte superiore del palazzo, tutti si bloccavano ad osservarmi impietriti. Incutere paura e timore era esattamente la mia funzione primaria: terrorizzarli serviva solo per tenerli al sicuro.
    Entrai nel mio ufficio aprendo la porta rapidamente. Andai alla grande scrivania in ebano e mi misi immediatamente a sedere, ponderando sul da farsi. Pochi giorni prima era tornato un ninja dalle grandi capacità al villaggio, un Akuma, membro dello stesso clan di una delle due persone che ci saremmo dovuti adoperare per recuperare; allo stesso tempo Ryuu stava svolgendo un ottimo lavoro con le nuove leve di Kiri e pochi giorni prima mi aveva inviato un rapporto, ancora sulla mia scrivania, riguardo un ninja promettente da tenere sotto osservazione. Intanto la Hakushaku prendeva forma accanto a me e, in un attimo, ci ritrovammo nel mio mondo interiore. La Baronessa, la Yakusoku ed io stavamo come tre vertici di un triangolo nel mezzo del niente. Hai bisogno della tua miglior squadra. Mi disse la Promessa dalla sua maschera d'avorio. E potrebbe non bastare. Lo so. Ma abbiamo alternative? Possiamo evitarlo? No.No ...E sai che è una questione che riguarda Kiri. Vuoi che ti ricordino come il Kage che ha chiesto aiuto per risolvere i suoi problemi? Che figura ci faresti?Io non ho bisogno di aiuto. Io so cosa fare. E con quella presa di posizione - più che una reale consapevolezza - l'umido e la vastità del mio mondo interiore lasciarono il posto alla certezza del mio ufficio. Baronessa. Ho bisogno che tu vada a chiamare questi ninja: Ryuu Mizukiyo, Youshi Tokugawa, Fudoh, Akuraguri e Etsuko Akuma. Lo stormo non rispose ma dal suo vorticare funesto e grazioso si mossero cinque pipistrelli che volarono verso la finestra socchiusa dell'ufficio. Continuando a parlare con lo stormo sarei rimasto in contatto anche con i tre pipistrelli che ora volavano per Kiri. Comunica loro che li necessito in amministrazione al tramonto e che è necessario preparino il loro equipaggiamento.




    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Medio × 3
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Base × 2
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

    Note
    Combattere con handicap attivo.


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    Edited by Ade Geist - 23/3/2020, 12:50
     
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    Scheda di Etsuko della Nebbia

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    messi amministrativi






    pensavi davvero di poter sfuggire ai tuoi doveri Etsuko? mi fai ridere... e pensare che mi avevi fatto una così buona impressione al faro meridionale... grrr... erano i deliri di un folle drago millenario... eppure mi sembrava un momento di lucidità... spera solo di non dovermi incontrare ancora Etsuko... non ti servirà Genosha... rinchiuderti, nasconderti... io sono dentro di te... abbiamo stretto un patto, non puoi sfuggirmi... l'alternativa è la morte Etsuko. Desideri forse morire? sarai accontentato.




    la voce nella sua testa era chiara, d'improvviso nell'oscurità era piombato in un ambiente che conosceva... non avrebbe mai potuto dimenticare quelle stanze. vibravano le squame possenti del Grande Masamune, così come quelle dei draghi raccolti nel faro meridionale, ruggiti riempivano l'ampio antro ove fluttavano le longilinee figure dei draghi alati del sud.
    Perchè si trovava lì? quella era una domanda retorica... eppur se la poneva. Era chiaro, aveva deluso le loro aspettative, le aspettative di chi lo avevano scelto come prescelto. Lui invece aveva deciso di non invocarli più, di sigillare il contratto, perchè aveva deciso di nascondersi al mondo.
    Parvero ridere i draghi quando Masamune il folle, alzava la zampa e colpiva Etsuko, che nulla poteva contro la forza e la velocità dell'animale millenario. Cadeva cosi squarciato il corpo del Kiriani, cibo per i draghi neri che ora si fiondavano a banchettare dell'infima preda...

    no, ti prego... non farlo!!!

    si sarebbe ritrovato nella sua stanza... assopito nel sonno che l'aveva colto alla scrivania, intento ai suoi studi di anatomia. l'aveva lasciato segnato quell'incubo che tanto risultava reale e che da più notti lo tormentava... era sera e stava per chiamare il domestico Auron, per farsi preparare una tazza di thè alla menta piperita che tanto amava quando un rumore l'aveva bloccato alla finestra.
    quando l'aveva aperta, rapido lo svolazzare di un pipistrello irrompeva nella stanza. era stato chiaro da subito che non si trattava di un normale animale... ma di una evocazione. impressione  presto confermata.

    Etusko Sama la sua presenza è richiesta subito negli uffici amministrativi.. è il Mizukage in persona a convocarla, porti il suo equipaggiamento con se.

    non ammetteva repliche, non appena notificato il messaggio, aveva abbandonato la stanza per disperdersi nell'oscurità del crepuscolo.

    ... POCHE ORE DOPO...

    feci il mio ingresso negli uffici amministrativi... era dai tempi di Godsan che non ci mettevo piede, dopo aver raso al suolo insieme il vecchio ufficio amministrativo. Ma tutto era stato insabbiato e quelle storie ormai erano vecchi ricordi. se qualche inserviente avesse provato a fermarmi, avrei risposto che avevo ricevuto una convocazione urgente dal Mizukage in persona... mi sarei subito reso conto che nessuno a quelle parole avrebbe opposto resistenza. a quanto pareva, il Kage di Kiri incuteva terrore ai suoi sottoposti e questo non sempre era un buon segno... spesso per timore si perdono preziosi consigli.
    ma non volevo farmi influenzare, avrei di lì a poco conosciuto finalmente l'uomo che governava Kiri.
    Bussai alla porta dell'ufficio del Kage, avrei atteso risposta prima di entrare, una volta entrato mi sarei inginocchiato pronunciando poche parole.

    Etsuko Akuma al suo servizio... mi avete fatto chiamare?

    avrei mostrato rispetto per ora... come era giusto che fosse... il rispetto però gli avevano insegnato che non era incondizionato. quell'uomo, pure lui avrebbe dovuto mostrare di meritarsi l'incondizionato "dovere" dei suoi uomini.

     
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    Inizi


    Convocazione




    Il ragazzo era ormai rientrato da pochi giorni dalla sua missione a Konkai, che l'aveva aiutato a capire in maniera più profonda la vera natura di un assassino, dopo averne visto uno abbastanza serio in azione. Era rimasto molto affascinato inoltre da come con estrema faiclità egli aveva ricavato delle informazioni che avevano reso la missione estremamente meno complicata. Idee, progetti e sogni avevano inziato a farsi strada nella sua mente, mentre i suoi giorni a Kiri avevano rispreso la loro tranquillità. Tranquillità che però venne spezzata abbastanza rapidamente dato che uno strano messaggio si presentò alla sua casa.

    Era una giornata abbastanza piacevole ed il vento portava fino alle narici di Akuraguri un lieve odore salmastro, tipico della città di Kiri. Le finestre erano aperte e dunque, non fu difficile per il pipistrello volare all'interno della casa ed appoggiarsi su di una delle sedie presenti davanti al tavolo della cucina. Alla vista della creatura, per un momento il kiriano rimase intimorito, ma stava per cercare di scacciarla quando essa parlò, comunicandogli come la sua presenza fosse necessaria al tramonto, all'amministrazione del villaggio. Il messaggio era da parte del Kage. Lasciando il ragazzo con la bocca aperta, il pipistrello si voltò e se ne andò.

    Superato lo sbalordimento Akuraguri si mise a pensare ed immaginare sul perchè fosse richiesta la presenza di uno studente, appena diventato genin, ad una missione del Kage. Ma, non avendo molte informazioni, la sua immaginazione si fermò poco dopo. Decise dunque di dare una sistemata al suo equipaggiamento ed attese la sera. Avvicinandosi il calare del sole, il ragazzo si avviò verso l'amministrazione.

    Arrivato all'edificio ed entrato all'interno, si avviò per i lunghi corridoi e, dopo essersi perso un paio di volte ed aver chiesto indicazioni, egli finalmente arrivò davanti alla porta dell'ufficio del Kage. Entrato, potè guardare attentamente i due personaggi che gli si pararono davanti. Il Kage era praticamente impossible da identificare, con la sua maschera a copirgli il volto ma la sua presenza riempiva tutta la stanza. Davanti a lui un uomo sulla trentina con degli occhi azzuri penetranti ed inquisitori.

    Akuraguri si soffermò un momento a contemplare le due figure, ma quasi immediatamente si riprese e si presentò, con voce ferma , ma con un inzio lievemente tremante.

    "Buonasera! Il mio nome è Akuraguri ed è un piacere incontrarla Kage! Sono qui perchè è stata richiesta la mia presenza! Piacere di nuovo e sono al suo servizio!

    Detto ciò sarebbe rimasto in un angolino dell'ufficio, con le orecchie ben aperte, ma con poca intenzione di far conversazione.

     
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    Convocato in Amministrazione


    Riunione


    Se una cosa che Ryuu non sopportava era il non avere nulla da fare. Quel giorno in pasticceria era decisamente fiacco e le nonne che intanto erano a lavorare in cucina gli avevano proibito di mettersi a fare pratica coi tonici, visto l'ultimo incidente che aveva avuto come protagonisti un tonico scadente, un commesso poco attento ed un cliente sfortunato; gli ci erano volute ore per ripulire tutta la sala dal vomito rosa che il malcapitato aveva espulso, chiaro effetto collaterale del tonico venuto male, quindi, non avendo neanche portato dei manga da leggere, si era ritrovato a fissare il locale vuoto e a fare disegnini su dei foglietti.
    Fortunatamente ci pensò un evento del tutto imprevisto, a rompere la noia di quella mattinata; di sicuro, l'ultima cosa che Ryuu si sarebbe aspettato era un pipistrello di quasi mezzo metro che gli piombava nel locale da una delle finestre aperte, ma la cosa non lo scompose minimamente, rimanendo a fissarlo come se fosse la cosa più naturale del mondo (complice anche la noia che gli aveva totalmente intorpidito i nervi). Ovviamente non ci fu bisogno di ascoltare il messaggio del suddetto animale per capire che fosse stato evocato dal Mizukage, ma il genin rimase ad ascoltare con molta attenzione il messaggio che aveva da riferire, il quale si rivelò anche di una certa urgenza.
    Uh, fantastico. Oddio, devo andarmi a preparare. Ehi! Grazie, comunque, ti posso offrire qualcosa? Un Dorayaki, un cupcake, una mela? Sperando di fare cosa gradita, il genin non avrebbe esitato a lanciargli dolcemente qualsiasi cosa l'animale gli avrebbe accettato, per poi andare a riferire l'accaduto alle sue nonne e filando via a casa con la scusa di dover andare a prepararsi, evitando così di continuare ad annoiarsi dietro quel bancone.

    Arrivata l'ora designata della convocazione, Ryuu, come richiesto dal Mizukage, si sarebbe presentato al palazzo amministrativo portando con sè tutto il proprio equipaggiamento standard, ma senza avere zaini o provviste, non essendo stato specificato se e per quanto tempo avessero dovuto partire.
    Entrando nell'ufficio di Kensei, avrebbe subito notato che c'erano già altri ninja presenti, tutti di sua conoscenza, rivolgendo a tutti un rapido sorriso ed un formale Buonasera. prima di richiudere la porta dietro di sè e fare qualche passo avanti.
     
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    All'erta

    I

    Il messaggio recapitatomi tramite i pipistreli, consuetudine ormai consolidata da parte del Juudaime, mi giunse durante una sessione d'allenamento nella sede della Mano Nera. Il sudore grondava copioso sulla fronte mentre ero intento a combattere con un mio compagno, entrambi privi d'armi e costretti dal sensei a non usare il chakra per migliorare le nostre prestazioni fisiche. La mia attenzione venne attirata dal pipistrello che iniziò a vorticarmi vicino alla testa, il mio avversario ne approfittò tirandomi un poderoso pugno dal mio lato cieco facendomi cadere a terra rovinosamente. Mi alzai di scatto rabbiosamente, pronto a ingaggiare nuovamente combattimento, aveva approfittato della mia distrazione per mettermi al tappeto e, soprattutto, come qualsiasi affronto non era mia abitudine accettarla senza essermi vendicato. Fermo, Youshi-san. Sei stato sconfitto, devi saperlo accettare girai rapido lo sguardo verso il sensei aprendo la bocca pronto a protestare No, l'errore è stato tuo ad esserti fatto distrarre dal messaggio del Juudaime. Devi imparare a non distogliere mai l'attenzione dal tuo avversario, oggi sei stato fortunato che sia stato un tuo compagno. disse con voce secca facendomi tacere. Io, compresa la lezione, mi inchinai prima in sua direzione e quindi verso il mio avversario Ora vedi di adempiere al tuo ruolo, il Kage ti cerca. Non farlo attendere Certo, sensei

    Il sole, concludendo il suo moto discendente oltre l'orizzonte, dipingeva di vividi colori cremisi il cielo e le gonfie nuvole che veleggiavano sul mare. Il coprifronte calato sul viso a nascondere l'occhio mancante, il mantello nero, sulla cui schiena era tracciata - con un sottile filo argento - una mano, nascondeva ai più l'equipaggiamento controllato e oliato poco prima.
    Mi misi a correre in direzione dell'amministrazione saltando dal tetto in cui mi trovavo fino a quel momento a quello successivo e così via, sfruttando i fili della luce che collegavano una casa all'altra, i balconi e i comignoli fino a giungere nel grande spazio che si apriva di fronte all'edificio amministrativo. Rapidamente mi mossi, una volta superato l'uscio, in direzione dell'ufficio del kage. Bussai una volta, un suono secco e fermo seguito dal silenzio, quindi dopo aver atteso un segno, sarei entrato calando il cappuccio tenuto alto fino a quel momento. Il mio sguardo, rapido, si mosse da prima verso Ryuu-san, quindi verso l'uomo alto dai capelli corvini e gli occhi azzurri, poi in direzione del ragazzo dai capelli arancioni; erano entrambi più alti di me di circa una ventina di centimetri, se uno aveva almeno una decina di anni in più di me l'altro non riuscivo a capire, supposi di sapere perfettamente chi fossero.

    Il primo era Etsuko Akuma, chunin di Kiri, da poco tornato a disposizione del villaggio. Gli informatori della Mano Nera ci avevano riportato che al suo ritorno notturno alle mura aveva creato abbastanza baccano con il guardiano Ryuu-san. Apparteneva al clan Akuma, maestri delle illusioni che applicavano grazie al loro doujutsu; quel clan mi era noto per via di Seinji Akuma sul cui passato stavo lavorando personalmente da quando avevo perso l'occhio.
    Il secondo viso, invece, mi era capitato tra le mani durante il solito resoconto mensile rispetto ai neo genin promossi dall'Accademia. Si trattava di Akuraguri, nel dossier a mia disposizione non mi era stato fatto presente quale missione avesse condotto per meritarsi il passaggio di grado, ma sicuramente non era passato da Genosha senza che ne fossi stato informato. E questo mi indispose, il Liceo di Genosha era un progetto ambizioso che necessitava di essere testato, provato e perfezionato; oltre che a permetterci di formare ninja spietati e balbuzienti intimoriti dalla propria ombra. Per questo, sebbene l'accademia l'avesse promosso a genin, sarebbe stata mia premura - se non avesse voluto assumersi l'onere il Kage stesso - portarlo a fare un giro nella gelida isola per testare la sua indole.

    Il mio sguardo si appoggio fermo sull'elmo di Kensei-sama, compii un inchino rispettoso e con voce asciutta avrei detto A sua disposizione come da lei ordinato, Juudaime-sama
     
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    Falce dei Kaguya


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    Riunione post Missione


    Quante facce nuove! (Due)



    Avete presente tutto quel folle giro in cerca del Kappa di Meika (non la quarta lettera del suo nome, ma la sua evocazione)? Ecco, finita quella stramba missione che m'aveva ridotto parecchio male fisicamente, il Juudaime pensò bene di farmi tornare al villaggio sopra il suo pipistrello bianco, quello chiamato Kyofu.
    Ed Elmo-san vi state chiedendo? Bé, lui partì poco prima di me e non sono sicurissimo di aver visto bene, ma mi sembrava che fosse in mezzo ad un assurdo mucchio di pipistrelli che lo sostenevano in volo, una scena, se volete, anche un pochetto assurda, ma poteva essere la quantità assurda di ferite che avevo in corpo ad avermi fatto vedere qualcosa di non vero.
    Ad ogni modo, un pò mi riposai, un pò, sfruttando il tonico rimasto, recuperai chakra a sufficienza per curarmi alcune ferite, così quando fummo in vista di Kiri, chiesi cordialmente al pipistrello volante di lasciarmi nei pressi dell'Ospedale.
    Se mi cercano, sono disponibile fra due ore., dissi ai medici di turno, entrando ed andando diretto nella mia stanza/studio: i piccoli piaceri di fare da sostituto Primario.
    Ad ogni modo, mi diedi una lavata, presi qualche cerotto e bendatura per le ferite più coriacee a curarsi e quindi mi andai a riposare.
    O almeno, quello sarebbe stato il mio proposito, perché a metà del lavoro di bendatura, ecco che mi bussavano.
    Non ci volli credere quando mi fu detto che c'era un pipistrello: Sicuro ha sbagliato strada... o forse è quello bianco che vuole la mancia..., sperai ipotizzai.
    Invece? Ecco un nuovo pipistrello, al quanto grosso, che mi diceva che quella sera il Mizukage chiedeva la mia presenza e di portare tutto il necessario, Ma sono appena tornato da una missione, sicuro che non s'è confuso? Magari cercava un altro ninja? Ryuu-san? Ogni tanto lavoro nella sua pasticceria... in fondo voi pipistrelli siete privi di vista, potresti aver preso la strada sbagliata..., ma ormai parlavo da solo davanti ai medici che mi guardavano perplessi.

    Che deve fare un genin quando il suo Kage lo contatta? Ovvio, mi direte voi, rispondere e, in effetti, fu quello che feci: presi le restanti poche ore per fare un giro dei malati in ospedale e per riorganizzare le mie scorte di tonici e quant'altro, quindi all'ora convenuta mi mossi verso l'amministrazione.

    Indovinate un pò? Per una volta non ero fra i primi ad arrivare: c'erano già sia Youshi-san, sia Ryuu-san ed oltre loro c'erano anche due facce sconosciute e, ovviamente, Elmo-san.
    Mizukage-sama, Fudoh presente come sempre., esordii verso il Juudaime, accennando un inchino, prima di voltarmi verso gli altri: Youshi-san, Ryuu-san, piacere di rivedervi., dissi agli altri genin a me noti, quindi salutai anche gli sconosciuti, Piacere di conoscervi, sono Fudoh, sostituto Primario dell'Ospedale e genin., mi presentai, evitando di dire che ero anche il Guardiano della Valle del Guscio, troppe informazioni probabilmente, tutte assieme.

    Ora c'era da vedere cosa ci doveva comunicare il Juudaime.
     
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    Jotty2Hotty

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    Benedire è meglio che curare


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    Cloppete Cloppete Cloppete Cloppete Cloppete Cloppete Cloppete *suono di frenata in curva*
    Cloppete Cloppete Cloppete Cloppete Cloppete Cloppete Cloppete *rantolii di sofferenza come se un animale venisse tirato per il collo*
    Cloppete Cloppete Cloppete Cloppete Cloppete Cloppete Cloppete Cloppete Cloppete Cloppete




    CRASH



    Il controsoffitto dell'ufficio del Mizukage venne letteralmente giù. Davanti a tutti i presenti.
    I ninja avevano appena finito di presentarsi rispondendo alla chiamata del Kage quando un suono come di cavalcatura aveva invaso il corridoio antistante l'ufficio, prima di scomparire, per ripresentarsi poi sotto forma di oggetto non identificato che entrava nella stanza passando dal controsoffitto, in maniera del tutto incomprensibile.
    Dal polverone che ne seguì, e che avrebbe ovviamente investito tutti i presenti, Kage compreso, fece la sua apparizione un uomo, il quale si rimise in piedi ( era col sedere per terra, doverosa precisazione secondo lui) e come se niente fosse appena successo, si sarebbe diretto verso Kensei, restando in piedi al suo fianco. Non solo il tizio appena apparso aveva lasciato LETTERALMENTE in mezzo alla sala una capra a terra in stato semi vegetativo, ma nello spostarsi aveva trascinato con sè parte della polvere, mostrandosi come un uomo seminudo, con addosso solo un gonnellino, una maschera da sciamano e una ciabatta infradito gialla.
    Aveva anche un discreto strato di polvere e cartongesso ancora addosso, come se niente fosse.
    Sembrava non avere alcun equipaggiamento con sè, eccezion fatta per un bastone che sembrava sorreggerlo, piuttosto che il contrario, e un gabbiano morto sulla testa, dalla quale partivano lunghi capelli argentei finissimi, che giungevano ben oltre le natiche. Dalla fisicità, poteva sembrare un vecchietto, o un quarantenne molto poco in forma, tra il rachitico e l'anoressico, in una scala che va da 0 a 10 dove 0 sarebbe Samoru e 10 Kensei il giorno che decise di fermare un'esplosione con la sua presenza, rendendo necessaria la creazione di un paio di mistiche protesi, poi totalmente ignorate dal Kage in questione.

    La capra intanto, rialzatasi, se ne scappò via, passando in mezzo ai presenti e sfondando la porta con una testata, sparendo nel corridoio e seminando il panico, prima che la porta, per via del colpo, tornasse indietro e si richiudesse.

    Nel silenzio imbarazzante, i presenti avrebbero chiaramente notato l'uomo allungare un foglietto verso il Kage, essendogli praticamente accanto. Quello che non avrebbero notato sarebbero state le annotazioni.


    Per i danni. Disse serio l'uomo. Il foglietto era in effetti un assegno, anche se recava chiaramente le destinazioni bancarie di Itai. Come ne fosse entrato in possesso, sarebbe rimasto un mistero per i posteri.

    Bene arrivati figli di Kiri. Per coloro che già mi conoscono, il mio nome è Sanjuro, e sono il consigliere, lo sciamano, il primo medico, il primo erborista, il maestro vasaio, il gran pellettiere, il primo esperto di pesca, il mistico fabbro, il vice ammiraglio, il postino nelle domeniche alterne, il badante di Akira, il sommo sacerdote, il mistico guardiano, il mentore del Kage, e ovviamente il primo servo.....della Nebbia. Per coloro che invece non mi conoscessero, sono sempre Sanjuro, e sono il consigliere, lo sciamano, il primo medico, il primo erborista, il maestro vasaio, il gran pellettiere, il primo esperto di pesca, il mistico fabbro, il vice ammiraglio, il postino nelle domeniche alterne, il badante di Akira, il sommo sacerdote, il mistico guardiano, il mentore del Kage, e ovviamente il primo servo.....della Nebbia

    Non disse altro, ma soprattutto non fece, altro. Insolito. Attese che fosse il capovillaggio a parlare. Decisamente insolito.

     
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    Capitolo Unico


    Atto II
    Piani d'azione e controsoffitti



    Arrivarono tutti, chi prima, chi dopo. Con tutti intendo davvero tutti. Il primo a rispondere alla chiamata fu il Chunin da poco rientrato a Kiri. Accomodati. Avrei detto, sentendolo bussare. Entrando si sarebbe accorto che il suo fascicolo era ancora sulla mia scrivania. Si inginocchiò mostrando grande rispetto - o più semplicemente una buona conoscenza del protocollo. Erano anni che mancava nel suo paese e non si sarebbe dovuto stupire se avesse attirato su di sé più di una qualche curiosità. Benvenuto Etsuko. Avrei piacere, prima o poi, che tu mi raccontassi delle tue disavventure degli ultimi anni. Sono molto curioso. Dissi, semplicemente. Il tono era fermo ma austero ed era evidente che dietro a quelle parole si nascondesse più un ordine che una cortesia. Troveremo il momento adatto. Adesso dobbiamo attendere i tuoi compagni. Mentre mi rivolgevo a lui qualcosa all'interno del mio corpo ribolliva. Una voce sopita, quasi sconfitta e consumata, mi bisbigliava qualcosa nell'orecchio su quel ragazzo, qualcosa che non comprendevo a pieno. Lasciai che la voce del Drago Nero echeggiasse fino al più sperduto angolo del mio mondo interiore per poi svanire. Non era il momento per questioni di quel tipo.
    Non vi erano sedie nella stanza: l'uomo avrebbe dovuto attendere in piedi così come ero in piedi io. Mi voltai, guardando la grande parete a vetri che avevo alle mie spalle. Stanno arrivando. E così era. Il secondo a giungere fu il Genin di cui Ryuu mi aveva parlato. Anche di lui era ancora presente il suo fascicolo sulla scrivania. la porta era rimasta aperta e lasciai che non venisse chiusa per facilitare l'ingresso di tutti. Buonasera Akuraguri. Congratulazioni per la tua promozione a Genin. Dissi dopo la sua presentazione, con tono atono e grave. Aveva dimostrato capacità e gli andava riconosciuto. La Promessa, nel vederlo, tremò leggermente al mio fianco. Il ragazzo era davvero promettente, a quanto pareva.
    E dopo l'allievo giungeva il Maestro. Il Jinchuuriki del tre code si era dimostrato fin troppo gentile con quel frammento di Akayoru, al punto che il Pipistrello che lo aveva mandato a chiamare stava ancora sopra la mia testa, appeso al soffitto, sottosopra, con il suo bel cupcake in mano ed uno sguardo pieno di gioia. Mi piacque l'essenzialità della sua presentazione. Ryuu. Dissi, invitandolo a lasciare la porta aperta.
    Fu poi il momento del Tokugawa. Il ragazzo mi aveva stupito durante gli eventi nel Bosco dei Sussurri: aveva un fulgido futuro davanti a lui. Bene, Youshi. Prendi posto accanto al Mizukiyo. Infine - ed il suo era un ritardo giustificato, almeno parzialmente - giunse Fudoh, il primario dell'ospedale. Lasciai che si presentasse ai due nuovi presenti, invitandolo a chiudere la porta. Per prima cosa devo ringraziare l'ultimo arriv... e mentre stavo iniziando il mio discorso, il frammento della Baronessa che era adeso al soffitto iniziò a volare in circolo per poi allontanarsi rapidamente e poggiarsi sulla mia spalla. Della fuliggine e della polvere iniziò a filtrare dalle travi in legno del soffitto. Alzai lo sguardo lentamente, cercando di percepire ogni eventuale vibrazione intorno a me. Il pipistrello mi sussurrò qualcosa all'orecchio. Il suo biosonar aveva identificato qualcosa.
    Mi avrebbero potuto veder scuotere la testa, quando realizzai cosa stava per accadere. Fate un passo indietro. Avrei detto un istante prima che il controsoffitto cedesse e un'ondata di polvere e sporcizia ci investisse tutti. Passai una mano sull'elmo, lasciando una evidente impronta priva di polvere su di esso. Una capra stava muovendosi spasmodicamente a terra, come se fosse in punto di morte. Un uomo rachitico, con una maschera su cui giaceva un gabbiano tremante, perennemente in bilico tra questo e l'altro mondo, e vestito solo di un gonnellino sporco, usurato, unto e soprattutto troppo corto fece la sua comparsa. Sanjuro-sama, ben arrivato. Dissi, inchinando la testa. Era sempre il consigliere di Kiri e non poteva essere altrimenti. Non avrei potuto togliere quel ruolo a colui che mi aveva salvato la vita, per quanto eccentrico potesse essere. La capra poi riprese vita e scappò via, sfondando la porta chiusa. Il mistico sciamano si avvicinò, lasciando sul tavolo un foglietto con sopra delle coordinate bancarie. Diceva che era "per i danni": mi domandavo di chi fosse quel conto. Lo avrei scoperto a tempo debito. Prese posto poi accanto a me, mentre la polvere si stava finalmente posando nella stanza. Disse una serie di cose sconclusionate sulla sua persona e poi, stranamente, tacque. Lo guardai, come a cercare un assenso sulla fine del suo discorso. Impossibile carpire quale fossero le intenzioni di quell'uomo da quel suo sguardo così ... vuoto. Come dicevo, devo ringraziare Fudoh. Senza di lui voi oggi non sareste potuti né essere qui né avreste potuto adoperarvi per ciò che sto per dirvi. Presi fiato un istante, facendo una piccola pausa. Abbiamo recuperato delle indicazioni sulla possibile posizione del mio predecessore, Itai Nara, Nono Mizukage nonché jinchuuriki del Sette code. Con lui c'è l'ex primario dell'ospedale di Kiri nonché consanguinea del neo-ritrovato Etsuko Akuma qui presente, Meika Akuma, appunto. Erano sulle tracce di un seguace di Jashin quando sono stati circondati e assediati dai Kijin prima, da dei ninja di Taki dopo e, infine, da parte della squadra d'élite di Kumo. Hanno combattuto strenuamente ma l'unica cosa che per loro, alla fine, è stato sensato fare, è stato ritirarsi. Non sono potuti tornare a Kiri, però, perché non potevano rischiare di essere seguiti e quindi hanno optato per un altro luogo: l'isola della Bruma Scarlatta. Li squadrai ad uno ad uno. Siete stati convocati perché dobbiamo andarli a recuperare e dobbiamo andarci immediatamente, non possiamo perdere ulteriore tempo. Abbiamo una notte, questa notte, dopodiché dovremmo salpare. Siete stati scelti da me personalmente per accompagnarmi in questo viaggio. Mi voltai verso Sanjuro. Anche tu, Grande Sciamano. Lo dobbiamo ad Itai ma soprattutto lo dobbiamo a Kiri. Attesi, cercando di scorgere le loro emozioni, le loro reazioni. Chi deve sistemare qualcosa nel suo clan oppure ha degli affari in sospeso è libero di andarsene. Per tutti gli altri, abbiamo un rapido breefing sull'Isola della Bruma Scarlatta da fare. [Not]Per Shiltar: se puoi darmi qualche informazione sull'Isola della Bruma scarlatta anche in privato ti ringrazierei, almeno ne parliamo direttamente qui e giochiamo tutto.
    Per Pyotr: se vuoi possiamo ambientare il tuo addestramento per la TS durante questa notte. Devi però iniziare a ruolare la cosa qua. Io l'ho già fatto. :guru:

    Per gli altri: scemo chi legge. :ghu:





    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 25/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Medio × 3
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Base × 2
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

    Note
    Combattere con handicap attivo.


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    Kyofu
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    Soffitti e Dubbi



    Il Kage era un uomo di una statura imponente e la voce con la quale si rivolse al giovane rispecchiava quella sua imponenza. Anche se si stava congratulando con Akuraguri, il genin sentì un brivido partirgli dalla base della schiena e salirgli rapidamente fino a disperdersi sulle spalle. Non che il Kage stesse parlando in una maniera spaventosa, ma la pressione emanata dalla sua persona era tale da rendere difficile il deglutire per il pover genin. Così dopo aver ascolatato le congratulazione per la sua promozione a genin, il ragazzo rispose con un veloce cenno del capo atto a mostrare il suo apprezzamento e si schierò accanto ad Etsuko, cercando di farsi più piccolo possibile.

    Man mano che i ninja iniziavano ad entrare all'interno della stanza, Akuraguri cercò di imprimersi nelle mente i volti ed i nomi di coloro che molto probabilmente sarebbero stati i suoi compagni per una missione particolarmente pericolosa. Fu abbastanza sollevato nel vedere apparire Ryuu, con cui aveva già fatto conoscenza ed era una faccia familiare. Mentre il Kage stava per iniziare il suo discorso e spiegare cosa ci facessero lì e quale sarebbe stata la loro missione, un fatto alquanto strano accadde. Il Kage si fermò nel bel mezzo del suo discorso e invitò tutti i presenti a prendere un passo indietro. Akuraguri non certo di cosa stesse accadendo fece appena in tempo a spostarsi che letteralmente, venne giù il soffito.

    Una cascata di detriti e polvere invase la stanza e per qualche secondo, sarebbe stato difficile respirare, ma appena tutto si calmò, al centro della stanza era comparsa una capra, abbastanza ferita dalla caduta ed un uomo sulla quarantina, di corporatura scarna, che forse un soffio di vento avrebbe spazzato via. A proposito di vento, anche soffiare avrebbe rivelato parti di questo ultimo arrivato, parti che Akuraguri avrebbe preferito non vedere. Era infatti vestito con un solo gonnellino ed una maschera gli copriva il volto. Se il suo aspetto e la sua entrata non fossero bastate a fare capire il tipo di persona con la quale il ragazzo aveva a che fare, l'ultimo colpo fu dato dal gabbiano morto che alloggiava sulla sua testa. Come se niente fosse, il ninja presentò un foglio al Kage, sostenendo fosse per i danni.

    Il genin fino a quel momento si era trattenuto, un po' perchè era veramente basito, un po' per la dignita del luogo, un po' per l'importanza delle persone che lo circondavano, ma in quel momento proprio il contrasto fra la serietà del personaggio e la comicità della situazione, gli fecero uscire dalle labbra una mezza risata, subito repressa. Intanto l'uomo aveva inziato a presentarsi ed Akuraguri stette ben attento, curioso di capire chi fosse quell'essere così strano. Finita la sua stranissima presentazione, che ben accompagnava l'intera sua esistanza, venne finalmente il momento in cui il Mizukage iniziò a spiegare le motivazione che lo avevano spinto alla convocazione di quella composizione di ninja. Il recupero del precedente Kage e del precedente primario dell'Ospedale.

    Le informazioni che susseguirono furono recepite attentamente da Akuraguri, che non aveva mai sentito parlare dell'Isola della Bruma Scarlatta in vita sua. Mentre tutti si preparavano, chi a sistemare i suoi affari, chi ad ascoltare il debreefing sull'Isola, il ragazzo fu per un attimo ingoiato dalla serietà della situazione e dalla pericolosità della missione. Non c'erano certezze sulla riuscita, men che meno sulla loro sopravvivenza. Era veramente il posto per un genin senza esperienza come lui? Era possibile per lui anche pensare di combattere insieme a quella gente e contro nemici di numeri e forza sconosciuta? Tutto il suo mondo, la sua confidenza nell'aver completato la sua prima missione, nell'essere diventato genin e nell'essersi allenato, crollarono in un istante, lasciando il ragazzo solo con i suoi dubbi. Durò solo un attimo però. La gravità della situazione e la velocità di ciò che stava succedendo riportarono Akuraguri ai sensi; i dubbi non erano scomparsi però. Si erano solo ritirati ed avrebbero aspettato il momento opportuno per turbare l'animo del ragazzo.


     
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    Scheda di Etsuko della Nebbia

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    il Kage severo


    e lo sciamano pazzo...


    Alzai lo sguardo leggermente per udire le parole del Kage, facendo finta di non aver visto il fascicolo che mi riguardava sull'ampia scrivania. Era normale che stesse raccogliendo quante più informazioni possibili su di me, d'altra parte potevo essere una risorsa importante per Kiri... o una minaccia.
    Etsuko... la voce a cantilena evocava il suo nome, ti stanno studiando Etsuko, sei sotto osservazione, nessun passo falso, nessun sospetto... potrebbero scoprire i complotti con il vecchio amministratore Godsan... potrebbero scoprire tutto. 

    Smettila Masamune, tutto quello che ho fatto, l'ho fatto per il bene di Kiri.
    perchè allora non lo spieghi al Mizukage che hai inscenato la morte dell''amministratrice, che in realtà era l'amministratore di Kiri al quale avevi cambiato sesso e inscenato già la scomparsa? perchè non gli parli della fuga dalla prigione del tuo fratello Akuma, anche quella era opera tua vero?

    non si abbadona un fratello... Shiltar non capiva... è sempre stato troppo inflessibile, avrebbe spinto chiunque a tradire il villaggio. O la pensavi come lui... oppure niente.
    non era tempo di ragionare, il Kage gli fece capire neanche in modo troppo velato e nenache troppo sotto forma di richiesta che avrebbero approfondito l'argomento in altri momenti. sarei dovuto arrivare preparato a quella situazione. non potevo permettermi neanche una distrazione.
    Certo Mizukage Sama... quando desidera.
    mi rimisi in piedi e mi scostai lasciando libero lo spazio frontale alla scrivania e ad uno ad uno fecero il loro ingresso altri ragazzi, anche loro come me convocati dal kage, probabilmente si trattava di una missione... avremmo saputo di lì a poco.
    in Progressione Akaraguri un genin, Ryuu, era così che si chiamava quel ragazzo, non si era presentato alle mura, o forse non me lo ricordavo, sorpreso com'ero dalla sua goffaggine prima e intento poi a sedurlo provocatoriamente poi. Salutai il primo genin e al secondo, quando fui sicuro di non essere visti, incrociando il suo sguardo avrei rivolto un occhiolino, continuavo a stuzzicarlo... d'altra parte eravamo intimi e lui non aveva ancora pagato parcella per i miei servigi.
    E ancora arrivarono Youshi e Fudoh, anche loro Genin, il secondo dei due avrebbe colto il mio interesse in modo particolare, ricopriva in via provvisoria, il ruolo di primario, rimasto vacante per le ragioni che di lì a poco avrei scoperto. stava per approcciarsi al motivo per il quale eravamo tutti radunati il Mizukage, quando qualcosa attirò l'attenzione dei presenti nella stanza, vibrarono le travi del soffitto che rilasciarono polvere mista a terriccio, fino a spezzarsi completamente e dal soffitto fece la sua apparizione una capra con in sella un'essere ancor più strambo.
    ma dove sono capitato? ce ne fosse uno normale.
    pure in quel caso fu data una spiegazione, e quello risultò essere lo sciamano, consigliere del Miuzukage. cosa potesse consigliare? bhe in quel momento me lo stavo chiedendo insistentemente, visto le parole sconnesse che fuoriuscivano da quella maschera, che assieme al fisco gracilino e alle vistose infradito, rendevano quell'uomo alquanto bizzarro.
    avrà le sue ragioni per averlo reso consigliere e non sono neanche troppo sicuro di volerle conoscere.
    infine arrivammo finalmente al senso della convocazione, una missione di recupero dello scomparso kage, Itai e del primario dell'ospedale, un tale Akuma che non conoscevo, avrei dovuto informarmi sul quel nome, lo annotai per bene in mente.
    la domanda che mi sobbalzava in testa era: era adatta quella squadra a una così impegnativa missione? Arrivai ad una conclusione, non m'importava.
    Dovevo recuperare Itai, questo era certo, era il ricongiungimento simbolico con il mio passato, il pegno da pagare per l'assoluzione dei miei peccati e visto che c'ero avremmo pure salvato l'altro Akuma.
    l'isola della Bruma scarlatta...
    non conoscevo quel posto, era meglio recuperare quante più informazioni possibili.




    Edited by -< Etsuko >- - 27/3/2020, 04:43
     
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