Amministrazione di Kiri[Amministrativo]

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    Missione di recupero


    Il Mizukiyo fu lieto di ritrovare in quella stanza il ragazzo che lo aveva aiutato con dei problemi in pasticceria, qualche tempo prima, e fu decisamente molto contento di sapere che avesse superato l'esame, divenendo un genin a tutti gli effetti, ma la presenza dell'Akuma che aveva incontrato alle mura giusto qualche sera prima e che lo salutò facendogli un occhiolino, gli fece vagamente strano; almeno aveva avuto la prova che non avesse avuto davvero cattive intenzioni per ritornare al villaggio e ciò voleva dire che aveva fatto bene a seguire l'intuito e concedergli di entrare. Rispose molto cordialmente anche al saluto di Fudoh e Youshi, quando questi entrarono nella stanza, ed a giudicare dalla reazione del Kage, sembrava che tutti i convocati fossero arrivati. Ma, appunto, sembrava.
    Uno dei più grandi misteri di Kiri piombò in un attimo giù dal soffitto, lo sciamano di cui Ryuu non aveva ancora capito il ruolo all'interno del villaggio, nè tantomeno la sua esistenza. Oh Kami...rieccolo. Non che ce l'avesse con lui, anzi, ma proprio non riusciva a capire come quel personaggio potesse essere un membro rispettabile del villaggio e gli venisse tutto concesso, arrivando addirittura a sospettare che disponesse di potenti droghe con le quali facesse fare alla gente ciò che volesse. Ma tant'è...alla fine non faceva del male a nessuno ed i Kage sembravano considerarlo utile. S-sangiuro-sama... Disse il genin, rispondendo alla presentazione dello sciamano.
    Dopo la piccola scena surreale (ma neanche tanto, ormai), finalmente Kensei si decise a rivelare l'importante motivazione della loro convocazione: Itai era stato localizzato e con lui c'era anche Meika. Le preghiere del genin erano state ascoltate e dopo tanto tempo arrivò finalmente la notizia che il Mizukage era vivo, nonostante in una situazione costante di pericolo.
    Una grande ondata di entusiasmo lo investì: era la notizia che attendeva con ansia da mesi, la speranza che il suo sensei fosse vivo non si era mai spenta ed ora aveva avuto la prova che era ancora da qualche parte a combattere per la propria vita, senza contare che quella in cui si trovava era la riunione dei ninja scelti per la missione di recupero. Non poteva andare meglio, era pronto a tutto ed avrebbe fatto qualsiasi cosa per portare a termine quella missione sicuramente molto rischiosa e salvare il proprio sensei. Ah sì, e anche Meika. C'è anche lei da salvare.
    Io ci sono, per il breefing, non ho altro da fare. Con calma apparente, sarebbe rimasto ad ascoltare tutto ciò che ci fosse da sapere su quell'isola, essendo anche sinceramente curioso i dettagli della storia raccontata da Fudoh e del perchè si fosse trovato lì.
    Alla fine di tutto, avrebbe provato a sollevare una domanda in merito ad i suoi dubbi su quanto appena detto. Mizukage-sama, ci sono altri concittadini da recuperare su quell'isola? E come facciamo a sapere esattamente dove trovarli?
     
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    La prossima Meta


    Ed un altro ritorno



    Eravamo, a quanto sembrava, tutti: sei ninja ed il Juudaime.
    Stava per iniziare il discorso Elmo-san, quando uno strano rumore ed un pò di caos dal piano superiore, mi fecero pensare che qualche pipistrello doveva essere scappato lontano dal loro evocatore a fare baldoria.
    Ma mi sbagliavo, era qualcosa di persino peggio: Sanjuro-sama.
    Voi direte: Fudoh, perché dici che l'apparizione dello Sciamano-sama è così grave? Perfetto, vi rinfresco la memoria.
    Ho conosciuto lo Sciamano-sama quando ha predetto la mia morte, nella Valle del Guscio, il ché mi ha portato a scalare un luogo assurdo, affrontando ogni sorta di ostacolo naturale ed arrivando a fraternizzare con un pazzo nudo, che Tong mangiò, o quasi, rincretinendo del tutto, a quello che mi è stato poi spiegato dalle altre tartarughe.
    Poi sempre Sanjuro-sama mi mandò all'isola dove la gente non moriva (risate di sottofondo, prego) in cerca di Akira-sama e non sto qui a ricordarvi com'è finita.
    E soprattutto... Sanjuro portava una DIAVOLO DI BESTIA INFERNALE sulla testa! Uno di quei maledetti volatili! Uno schifoso Gabbiano! Vi devo ricordare che ho la fobia dei gabbiani?
    Quindi permettetemi di essere stato un pò scaramantico ed essermi dato una grattata non appena l'ho visto alzarsi e dirigersi da Elmo-san.
    Sto divagando, lo so, ma mi sembrava dovuta questa spiegazione.

    Torniamo ai fatti: Elmo-san mi ringraziò perché altrimenti non saremmo potuti partire per la prossima rischiosissima missione.
    Saranno tutti felicissimi del mio aiuto nel far loro rischiare la vita, immagino., pensai, cercando di non darlo a vedere.
    E poi continuò, spiegando che il suo predecessore e Meika-sama erano stati attaccati da più o meno un esercito, per come la descrisse Elmo-san, prima di rifuggiarsi su un'Isola chiamata l'Isola della Bruma di Sangue.
    Io vorrei sapere chi è che da il nome a certi posti? Perché non esistono isole più allegre, che so, l'Isola della Schiuma di Mare, o del Sole d'Estate... no uno chiama un isola della Bruma di Sangue..., pensai ed ammettetelo che ogni tanto anche voi vi chiedete chi sia lo psicotico che ha dato il nome a certi luoghi.
    Ad ogni modo, noi otto ninja lì riuniti, fra cui, scoprii, uno dei due volti non noti era tale Etsuko Akuma, un consanguineo di Meika-sama, ci saremmo dovuti recare su quest'isola a cercare Meika-sama e questo precedente Mizukage.
    Contate anche me per il breifing, Juudaime-sama. Andrò dopo a dare disposizioni in Ospedale per la mia partenza., rassicurai.
    Ero curioso di saperne di più su quanto aveva scoperto Elmo-san da quel Kappa e poi da quanto ci poteva essere nei documenti dei suoi predecessori (per lo più dell'Ottavo, non tanto del Nono).
     
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    La missione




    Il Mizukage, che ancora in realtà non era Mizukage dato che non aveva ricevuto la benedizione di rito, ma questo lui non lo sapeva, illustrò la situazione ai presenti. Itai e Meika erano bloccati in un brutto posto, e dovevano essere recuperati. Una persona non informata avrebbe potuto chiedere come mai Itai semplicemente non avesse evocato i suoi draghitengu per andarsene dall'isola, ma Sanjuro non era una persona qualsiasi, lui sapeva la verità, e anche il Kage, essendone ampiamente informato, avrebbe dovuto accettarla. Lo sciamano poggiò una mano sulla spalla del Kenkichi, e disse, con tono severo.

    E' difficile da accettare, lo so. Ma Itai è morto.

    Per i presenti, quella frase poteva sembrare come fatalismo, in realtà Sanjuro intendeva dire che Itai era morto da anni. Gli aveva persino celebrato un funerale con tutti gli onori nel tempio della nebbia anni addietro; e sebbene Kiri fosse stata infestata dal suo spirito per molto tempo, Itai era ormai trapassato, e quello che si trovava con Meika, poteva essere unicamente il suo spirito che non riusciva ad abbandonare le vestigia terrene. Quindi si allontanò dal Kage e si diresse versi i presenti, nel farlo tirò fuori delle corone di aglio da sotto il gonnellino, e si apprestò a cingere il collo di ognuno dei presenti con una corona. Quando si soffermò davanti a Fudoh, il gabbiano sulla sua testa, smise di rantolare, e iniziò ad agitarsi come un forsennato, tanto da obbligare lo sciamano a colpirlo con il bastone per farlo stare calmo.

    Per tutti i saggi di Azumaido, Toru lascia in pace Fudo della stella del nord. Perdonalo saggio guardiano, non so perchè ogni tanto faccia così. Comunque, questa missione di esorcismo richiede una mano esperta, ovviamente verrò con voi.

    Effettivamente Sanjuro non partiva in missione da molto tempo, l'ultima volta che era uscito dal villaggio, si era recato con Akira e Samoru nella valle segreta, e lì il giovane Hozuki aveva scoperto il passato dello sciamano. Da allora non aveva compiuto alcun compito fuori dalle mura di Kiri, per fortuna di chi vi viveva oltre. Per questa ragione, aveva pronta la sacca da viaggio da molti mesi; in realtà l'aveva preparata circa un anno prima, o quasi, senza toccarla più, e se consideriamo che metà del contenuto sono beni deperibili...beh. In molti si erano lamentati dell'odore proveniente dalla palude di Kiri, più acuto del solito negli ultimi tempi, nessuno però immaginava che tali odori provenissero proprio dalla borsa da viaggio di Sanjuro.

    Lo sciamano oltretutto notò che sui volti di alcuni dei presenti, si era dipinta una certa preoccupazione, erano più che altro preoccupati per la sua presenza, ma lui questo non lo comprese manco per sbaglio, incolpò la difficoltà del compito che doveva essere svolto.


    Non abbiate timore servi della Nebbia, avrete un accompagnatore di tutto rispetto, e le collane mistiche che vi ho appena donato, vi proteggeranno dagli spiriti più ostili.

    Erano collane d'aglio. Per di più puzzavano di rancido.

    ...

    Sarebbe rimasto, era sottinteso.

     
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    Amministrazione

    II

    Poco dopo di me ci raggiunse anche Fudoh-san, lo saluta con un cenno del capo e quindi rivolsi la mia attenzione verso il Juudaime. Questo iniziò a parlare ma fu costretto ad interrompersi per un crescendo baccano che, dall'esterno della stanza, si avvicinava velocemente verso il suo ufficio. Non perse la sua freddezza ma, con calma, ci invitò a fare un passo indietro prima che il controsoffitto cadesse riempiendo di polvere la stanza.
    Sanjuro-sama, in compagnia della sua capra e del gabbiano, atterrò poco distante dal neo mizukage. Rimasi sbalordito prima di ricordarmi che, quando si aveva a che fare con l'amministratore, tutto l'impossibile si scopriva essere fattibile. Un sorriso comparì sul mio volto, era da molto che non giungevano sue notizie dalla palude in cui abitava, per un certo periodo avevo anche temuto che si fosse ritirato a vita privata. Fortunatamente, invece, stava lì, con un'unica infrandito gialla, i pochi vestiti addosso e il gabbiano sulla testa. Ci tenne a presentarsi a tutti i presenti, sia che lo conoscessero sia che non avessero avuto il piacere - o la sfortuna - di farlo; elencò tutti i titoli che gli appartenevano e, una volta che li concluse, feci un lieve cenno d'omaggio alla sua persona.
    A quel punto riprese parola Kensei-sama, spiegandoci le ragioni della nostra convocazione: insieme a Fudoh-san avevano trovato informazioni su dove si trovassero Itai-sama e Meika, la precedente primaria dell'ospedale. Sgranai gli occhi ricevendo quelle notizie, il mio cuore accelerò i suoi battiti, quindi era vivo e sapevamo dove si trovasse!
    Ci informò che saremmo partiti all'alba del giorno successivo, abbassai lo sguardo deluso dal fatto che non partissimo in quel preciso momento, ma come spiegò poco dopo avevamo da studiare le informazioni in nostro possesso prima di salpare. Quindi, quando ci disse che eravamo liberi di sistemare le faccende personali o rimanere per un breeffing, risposi con poche e secche parole Non ho questioni personali da risolvere, rimango per il breefing, Mizukage-sama
    Le parole successive dello sciamano, però, mi fecero rizzare i capelli, disse che Itai era morto. Strabuzzati gli occhi e ripreso infine la mia espressione glaciale, mi rivolsi con rispetto verso Sanjuro-sama, sebbene la preoccupazione e l'urgenza rendessero le mie parole dirette Cosa significa che è morto, Sanjuro-sama? Che informazioni ha che non sono in nostro possesso? Così domandai mentre mi cingeva con una collana d'aglio il cui odore fetido anestetizzò il mio olfatto.
     
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    Chiamata a Raccolta


    Capitolo Unico


    Atto III
    Prima della tempesta



    Ascoltai le poche osservazioni di tutti e rimasi piacevolmente sorpreso dalla forza di volontà del gruppo. Nessuo fece un passo indietro, nessuno cedette a doveri personali. Sia Etsuko che Akuraguri però tacquero. Un silenzio d'assenso, senza dubbio, eppure un silenzio pesante. La Yakusoku continuava a vibrare al mio fianco ogni volta che i miei pensieri si soffermavano sul promettente nuovo genin di Kiri: era eviddente che non volesse interrompere quanto stavo organizzando ma, allo stesso tempo, che stesse fremendo per comunicarmi qualcosa. Sanjuro-sama però mi distrasse, esibendosi in una delle sue classiche esternazioni. Hai ragione, Sanjuro. Dissi, mentre metteva delle collane d'aglio a collo dei ninja presenti. Scossi la testa e portai entrambe le mani in avanti, come a far capire che quello che stavo dicendo non era vero e che dovevano mantenere la calma. Dobbiamo andare a salvare lo spirito di Itai, lo stesso che si è manifestato durante la Sesta Riunione e che tu hai cercato di esorcizzare. Ha delle cose di Kiri e ce le deve restituire. Ryuu era presente a quella riunione, forse si sarebbe ricordato del funerale che Sanjuro aveva organizzato per Itai in quella occasione per via di un malinteso con l'Amministratore Otese di qualche settimana prima. Iniziavo, comunque, a capire perché passasse le coordinate bancarie di Itai per risarcire i danni che provocava.
    Speravo, in questo modo, di aver fugato i dubbi che l'intelligente Tokugawa aveva appena sollevato. No, Ryuu, non ci dovrebbe essere nessun altro su quell'isola, per lo meno, nessun altro che non siano i tengu, i kappa e Yogan, le tre evocazioni di Itai e Meika. Questo sempre secondo le informazioni in nostro posssesso. Composi un breve sigillo, facendo comparire un rotolo nelle mie mani. Bene. Qui si trova l'isola della Bruma di Sangue o Bruma Cremisi. Ciò che sappiamo è che gli isolani sono in grado di utilizzare delle peculiari tecniche che uniscono nebbia e sangue. Shiltar Kaguya, l'Ottavo Mizukage, e l'allora amministratore Godsan vennero in contatto con tali abitanti dato che questi ultimi avevano tentato di invadere i territori limitrofi a Kirigakure, mirando ad espandersi fino al nostro VIllaggio Segreto. Murbella, la leader della Bruma, fu sconfitta e ricacciata dall'Ottavo - ma non uccisa. Non so se dietro a tutto questo ci sia la sua opera e l'intenzione di riprendere delle mire espansionistiche che Kiri aveva ritenuto placate anni orsono ma non posso escluderlo. Feci una pausa, cercando di rimanere al passo con la loro attenzione. Direi quindi che la collaborazione con le persone del luogo non sarà affatto semplice e, forse, sconsigliata: i brumani negli anni si sono rivelati dei veri e propri isolazionisti. Riuscire a reperire informazioni sull'isola sarà complesso. Lasciai che tutte quelle novità sedimentassero nella loro testa prima di passare alla parte finale dell'organizzazione. Se avete delle domande, dunque, è bene porle adesso, altrimenti passiamo al prossimo punto. Avrei quindi risposto a tutti i dubbi prima di pronunciarmi nuovamente. È saggio prendere in considerazione le ipotesi di squadre da schierare sul campo. Etsuko, Akuraguri indicateci brevemente quali sono le vostre capacità. Mentre dicevo queste parole, la voce della Promessa riecheggiò nelle mie orecchie, suggerendomi il fatto che il neo-genin potesse dimostrarsi un ottimo spadaccino. Se condividi davvero il sangue con Meika, allora saprai ben utilizzare i tuoi famigerati occhi demoniaci. Tu, invece dissi, indicando con l'indice destro il giovane ninja potresti rivelarti un abile spadaccino. Approfondiremo la questione al termine di tutto questo. Ho qualcosa da chiederti. Il tono era più quello di un comando che di una richiesta ma sarebbe stato il ragazzo a doverlo percepire nel modo giusto. Youshi, Fudoh, Ryuu, voi avete già collaborato in passato tra voi ma sarebbe bene esternasse anche ai vostri nuovi compagni ciò di cui siete capaci. Sanjuro-sama la invito a fare altrettanto. Dissi verso lo sciamano. Ero ben conscio del fatto che fosse un abile manipolatore del ghiaccio ma non credo che l'avrebbe espresso davanti a tutti più che altro perché, forse, incapace di comprendere cosa volesse dire condividere fruttuosamente informazioni personali. In ogni caso, probabilmente, avrei portato l'uomo con me.
    Bene, adesso direi di proporre la formazioni di due o più squadre. Dissi, alla fine delle varie esposizioni. La notte era ancora lunga per il sottoscritto ma alcuni di loro, forse, avrebbero avuto del tempo da dedicare a sé stessi prima che le barche che avevo già fatto allestire non li costringessero a salpare dal porto in direzione della Bruma Cremisi.




    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 650
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Medio × 3
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Base × 2
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

    Note
    Combattere con handicap attivo.


    Parlato
    Citato
    Koutsu
    Kyofu
    Yakusoku

     
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    Inizi


    Puzze e Complimenti



    Nonostante il gruppo lì riunito fosse molto eterogeneo, tutti i suoi membri decisero di rimanere riuniti per il briefing per capire, in maniera più completa, cosa gli attendesse in quella pericolosa missione. Prima che il Mizukage potesse però iniziare ad addentrarsi nei dettagli, il personaggio più caratteristico di quella riunione prese la parola e, dopo aver confermato la sua presenza all'interno della missione, iniziò a distribuire delle collane d'aglio ai presenti, che emanavano degli odori tutt'altro che piacevoli. Dopo aver cercato di nascondere la sua reazione, tutt'altro che entusiasta, allo sciamano , Akuraguri avrebbe posato la collana all'interno della sua sacca, sperando che il tessuto coprisse l'odore. Probabilmente avrebbe dovuto buttare quell'oggetto, con tutto quello che conteneva, ma la scelta era fra quello e soffocare sul posto.

    Che strana persona!

    Pensò il giovane, curioso ed allo stesso tempo stupito. Non che si fosse mai interessato di politica o cose varie, ma anche alle orecchie del giovane erano arrivati i vari sussurri riguardanti la scomparsa e la presunta morte del precedente Mizukage, quindi la notizia non lo turbò più di tanto, come invece successe per il Tokugawa, visibilmente turbato dall'informazione.

    Dopo qualche momento di silenzio il Mizukage riprese a parlare, iniziando ad addentrarsi più profondamente all'interno dei dettagli della missione e rispondendo alle domande postegli. Dopo aver spiegato dunque le capacità del nemico e la storia dell'isola, egli continuò a parlare esponendo in cosa consistesse il piano d'azione: la formazione di squadre che portassero a compimento dei compiti imprecisati. Inoltre l'attenzione si spostò sui nuovi arrivati, Etsuko e proprio Akuraguri, ai quali venne chiesto di illustare le proprie capacità. Il giovane avrebbe atteso che Etsuko finisse di parlare per poi dire, in velocità:

    Sono uno spadaccino, combatto in maniera molto ravvicinata al nemico. Più è veloce lo scontro, più probabilità ho di vincere.

    Il Mizukage poi disse un paio di parole che forse nella mente di qualcuno e dette da qualcun altro non avrebbero avuto nessun significato. Ma nella mente di Akuraguri e dal Mizukage in persona, queste parole fecero sprizzare i suoi occhi di gioia. Essere riconosciuto come una giovane promessa dal Capo del proprio Villaggio era un riconoscimento abbastanza importante. Fu solo un momento però, infatti egli annuì immediatamente alla richiesta e continuò a gongolare all'interno del suo subconscio.

    Il resto del gruppo continuò le proprie presentazioni e una volta finite, il Mizukage prese di nuova la parola, proponendo la formazione di due o più squadre. Akuraguri rimase taciturno, aspettando di capire meglio cosa avrebbero dovuto fare e con chi avrebbe combattuto.

     
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    Capitolo Unico


    Atto III - Continua da qui.
    Proposte



    Mentre volavamo verso l'amministrazione ripensavo a quanto accaduto in precedenza. Sho aveva compreso le mie intenzioni e con una discreta maestria e semplicità aveva annullato l'offensiva della Hakushaku. Certo, il colpo era veloce ma non era affatto volto a ferirlo od ucciderlo e lui se n'era accorto. Per quel poco che mi conosceva - perché, parliamoci chiaro, il tempo passato insieme, nonostante fossi suo padre, era praticamente nullo - era già stato in grado sia di capire come affronto principalmente i problemi (con la spada, qualsiasi sia la loro natura) sia di capire quale fosse il mio modo di pensare, quali potessero essere le soluzioni più probabili alle mie necessità. Mi donò spontaneamente il suo sangue e, dopo una attenta analisi per comprendere se potesse essere artificiale o compromesso dal chakra, compresi che potevo fidarmi. Quel sangue era assai simile al mio. Lo custodii gelosamente: non era impossibile che un giorno potesse tornarmi utile, dati i trascorsi poco fortunati che di lì a qualche minuto sarei andato ad ascoltare.
    Atterrammo con la Baronessa sul tetto dell'Amministrazione. Feci strada scendendo l'unica rampa di scale che portava al piano più elevato dell'Amministrazione dove avevo allestito il mio ufficio. Entrando, una grossa scrivania massiccia di ebano si sarebbe stagliata davanti ai nostri occhi con dietro una gigantesca finestra a vetri che dava sulla strada, finestra che sostituiva di fatto uno dei quattro muri della stanza. Si vedeva tutta Kiri da quel punto e tutta Kiri poteva vederci. Ai lati dello studio erano presenti due grandi librerie e sette teche di vetro contenenti quattro grandi rotoli. Tre teche erano vuote. Sul mio tavolo giaceva, aperto, un disegno di un progetto architettonico peculiare, un enorme edificio a punta da costruire su uno specchio d'acqua. Accomodati. Dissi, indicando una delled due sedie in legno più esile, sempre nero, presenti davanti alla scrivania. Nel frattempo andai verso la parete-finestra gettando uno sguardo verso il basso. La posizione delle sedie degli ospiti è stata studiata di modo che, dal basso, questa finestra non permetta di scrutare chi sia il mio interlocutore da nessuna posizione in tutta Kiri. Ma è meglio essere prudenti. Appoggiai la mano destra al vetro, irrorandola leggermente di chakra: la trasparenza tipica della sabbia lavorata virò leggermente, senza cambiarne tuttavia il colore interno; il vetro era diventuo un vero e proprio muro del colore dell'edificio, per lo meno dall'esterno. Hai guadagnato il mio tempo. Sono qui per ascoltarti.




    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 775
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Medio × 3
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Avanzato × 2
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

    Note
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    Post quarto - Cantha




    Il viaggio fu breve, in pochi attimi sorvolammo la nebbiosa città per arrivare al palazzo amministrativo. Atterrammo sul tetto, e fui condotto all'ufficio di mio padre, che si premunì di rendere la nostra conversazione estremamente privata. Mi sedetti davanti a Kensei, mettendomi comodo, pensavo che mettere il mio corpo a suo agio potesse indurmi anche un pensiero più fluido e tranquillo, ma non era così, parlare di Cantha continuava a farmi sentire come un pugnale piantato in un fianco. Partiamo dalle cose più semplici. Iniziai, espirando per allentare la tensione. Il rapporto tra te e Raizen è quantomeno ridicolo, non voglio dare la colpa ad uno di voi ma penso che non dovrebbe succedere tra personalità così di rilievo per i villaggi, parlate per la Nebbia e per la Foglia, ma non siete la Nebbia e la Foglia. A volte ve lo scordate. D'ora in avanti, per ovviare a questo problema sarò io, d'ora in avanti, ad occuparmi dei rapporti con Kiri in vece della montagna. Penso che il mio carattere, più che il nostro rapporto di sangue, sia adatto alle trattative più complicate. Mi immagino che non ti opporrai al non dover vedere più così spesso la faccia del decimo. E ora... le cose difficili. Spostai il busto in avanti, poggiando i gomiti sulle cosce, come se servisse a reggere il peso delle parole che stavo per proferire. ...Cantha, oltre a distruggere i nostri villaggi, mi portato via, torturato per più di un mese, provato a manipolare la mia mente per fare di me un loro guerriero, ma hanno fallito. Sono fuggito, grazie all'aiuto di un ninja chiamato Jotaro, ed ho portato con me una bussola che permette di superare le dense nebbie che circondano l'isola di Cantha. La chiave per iniziare la nostra ribalta. Ora non agitarti, padre, perché partire non è così semplice: quando ero lì ho visto qualcuno, qualcuno di cui Shiro aveva paura. Abbiamo davanti un nemico incredibilmente potente, anche se, attualmente, sembra che tutti continuino la propria vita come se fosse comparso nel nulla. Sono qui per chiedere il tuo aiuto, come padre e come Kage, l'unico modo per fronteggiare Cantha è l'unione di tutti i villaggi e la selezione dei loro più forti ninja. Il nostro popolo dovrà combattere, ma saremo noi a dover tagliare la testa dell'Oni. Queste sono le mie richieste, ma devi dirmi tu come vedi tutta questa faccenda.


    Edited by S h o ! - 10/4/2020, 12:08
     
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    L'isola della bruma


    Ryuu si sentiva strano. Non era mai stato un tipo particolarmente serio, eppure in quella situazione non apprezzava per niente la presenza dello sciamano, che continuava a interrompere il Mizukage fino a dire davanti a tutti, con tono molto serio, che Itai fosse morto. Per un paio di secondi, il genin rimase allibito, non sapendo se avesse dovuto prendere sul serio quella notizia o considerarla l'ennesimo delirio di quello strambo consigliere; come volevasi dimostrare, la seconda opzione era quella giusta. Ma si può sapere chi ce lo ha messo a fare il consigliere? Sarà come Tasaki, lo avranno accontentato perchè è un caso "speciale"
    La scenetta andò avanti, e Ryuu rimase in attesa senza pronunciarsi in merito, finchè Kensei non decise di proseguire con la riunione ed informare i presenti dei dettagli in suo possesso sull'Isola della Bruma. Il guardiano delle mura si avvicinò alla mappa per vedere meglio il punto indicato; non era molto lontano, in fondo, l'isola si trovava tra Kiri ed il Paese del Cielo e Ryuu non stava più nella pelle all'idea di correre in soccorso di Itai e Meika, erano praticamente a un passo da lì.
    A sentire Kensei, Kiri e la Bruma avevano già avuto dei contatti in passato e gli abitanti possedevano delle particolari abilità che era meglio non sottovalutare. Dovendo partire a breve, il Mizukage passò ad incitare anche i presenti ad esporre le proprie abilità, cosa in effetti sensata se avrebbero voluto coordinarsi al meglio per quella rischiosa missione. Inoltre, Ryuu fu fiero di sentir parlare Akuraguri delle proprie abilità, era proprio diventato un ninja fatto e finito da quando lo aveva visto qualche mese prima, aggiungendosi anche lui alla discussione quando venne il proprio turno.
    Io so combattere a distanza ravvicinata, in particolare con spade corte, e usare ninjutsu acquatici. Me la cavo molto bene a creare cloni e squali. Ah e se vi serve supporto con della nebbia o dell'acqua caramellosa, contate su di me. Non avrebbe avuto altro da aggiungere, se non che sapesse evocare i leopardi di Kiiroshi, ma ci sarebbe stato tempo per accennare a quello durante il viaggio; la cosa di cui di sicuro non avrebbe parlato sarebbe stato il Sanbi, ma avrebbe comunque lanciato una rapida occhiata al Mizukage non appena terminò di parlare ai suoi futuri compagni di squadra. Sapeva che Kensei aveva una considerazione del tutto diversa dalla sua sul demone che gli abitava dentro, ed era probabile che senza il minimo tatto spiattellasse davanti a tutti la sua condizione, ed il genin non aveva nessuna voglia di mettersi a parlare di quella questione.
    Chiariamoci, non che se ne vergognasse, ma semplicemente lui non considerava il Bijuu come un'abilità che si andava ad aggiungere ad uno squalo acquatico; il demone era puro odio, un potere malsano, e farsi controllare dal suo chakra non era per nulla piacevole. Sarebbe rimasto quindi in attesa che anche gli altri finissero di presentare le proprie capacità combattive, sperando che il Mizukage non volesse tirare in ballo, nuovamente, quell'argomento.
     
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    Scheda di Etsuko della Nebbia

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    Ma questo tipo non è allergico all'aglio?


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    ma non è che la presenza di tutto quest'aglio gli darà fastidio? pensai a quanto il mizukage mi ricordasse, nell'aspetto e nella caratteristica delle sue evocazioni, la figura del conte Vlad III, meglio conosciuto come il conte Dracula. lasciai che lo sciamano farfugliasse le sue blasfeme conclusioni, su esorcismi, morti e che compisse i suoi riti, senza oppormi quando mi posò la collana intorno al collo. Non credevo alla morte dell'ex Mizukage, Itai, amava i colpi di scena ed ero convinto che dietro la sua sparizione ve ne fosse nascosto qualcuno.
    Decisi di restare al briefing, come se si trattasse davvero di una decisione e non di una imposizione, non mi piacevano i modi di fare di quell'uomo, il mio carattere tendenzialmente cozzava con i totalitarismi, di ogni natura e veduta ma non era ancora il momento di giudicare, era troppo presto.
    non sbaglia... fu questa la risposta alla domanda sul clan Akuma. amo imbrigliare i miei nemici nella mia rete illusoria, amo giocare con loro come un ragno fa con la sua preda, amo vederli, spaesati, smarriti, spaventati. mi ero fatto un pò prendere la mano, forse non era interessato a ciò che percepissi in battaglia, ma ritenevo che quella risposta fosse alquanto esplicativa. sono anche un nija medico e sono anche stato primario dell'ospedale qui a Kiri. inserì appositamente quell'affermazione nelle informazioni, sapendo che all'interno della stanza era presente colui che faceva funzioni, della vacante sede di primario. quello ufficiale, era partito con il mizukage ed ora era, oggetto delle nostre attenzioni.
    date quelle informazioni, sarei rimasto a sentire con attenzione, tutto ciò che riguardava il Briefing.
    tecniche di nebbia e sangue... interessante. questa missione potrebbe rilevarsi addirittura più utile di quanto preventivato. e chissà magari si torna a casa con qualche abilità innata da trafugare ai nostri nemici.
    la proposta del nostro capo, era quella di dividerci in suqadre, non avevo nulla in contrario, non conoscevo nessuno o quasi dei presenti in quella stanza, ergo per me non faceva alcuna differenza il come le squadre sarebbero composte e avevo come l'impressione che al Mizukage, interessasse ancor meno il nostro giudizio
    non, con lo sciamano, non con lo sciamano... ripetevo tra me e me... solo per il semplice motivo che non avrei voluto mai essere assillato ne compiere alcun tipo di rito nel corso della missione. qualcosa però mi diceva che era solo l'inizio.

     
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    Falce dei Kaguya


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    Aglio e Demoni


    Presentazioni pre-missione



    Lo Sciamano-sama era diretto come sempre: affermò che quel tipo, Itai, era morto. In effetti, io mi chiedevo come mai un ninja che, da ciò che m'era stato descritto, era una potenza come poche, fosse scomparso da quant'era ormai? Settimane? Mesi? E non aveva più dato informazioni di se.
    Per quanto, più che di questo Itai, la mia preoccupazione era rivolta verso Meika-sama e restare lì a chiacchierare, anziché partire il prima possibile, non lo trovavo il comportamento migliore.

    Ma sto divagando: lo Sciamano-sama offrì a tutti dei ciondoli d'aglio, che non volete sapere dove erano tenuti fino a poco prima, così come non lo volevo sapere io.
    Ed oltre all'intenso odore di aglio, ecco che quella bestia infernale che Sanjuro-sama si portava sulla testa, si agitò nel vedermi.
    Ero lì, con la mano già aperta, pronto a sparare quel demonio nel buco sul soffitto, quando se ne occupò lo Sciamano di placarlo.
    Quella progenie del male ha anche un nome?, domandai stupito, più da quello che dall'aglio rancido, o dalla prospettiva dello sciamano-sama con noi in missione.
    Potrà andare peggiore che alla valle del Guscio?, mi chiesi, anche se sapevo già che la risposta era affermativa.
    Ad ogni modo, Elmo-san riprese il controllo della discussione, parlando della posizione di quest'Isola della Bruma Cremisi e di come tale Ottavo Mizukage ed amministratriceColpa mia: Godsan è l'utente, ma il pg che combatté più o meno assieme al mio in quella giocata ai tempi era Fujiko (quindi Etsuko, sa di chi parliamo, gli altri verosimilmente no) di Kiri affrontarono la gente di quel villaggio e chi li comandava.
    Suggerì poi a tutti noi di presentarci e di dire quali fossero le nostre capacità, specie ai due che non conoscevo, ed a quanto pare non conoscevano nemmeno gli altri.
    Il primo a presentarsi fu proprio il ragazzino, Akuraguri: si definì uno spadaccino che portato per il corpo a corpo e con una propensione per gli scontri veloci.
    Poi fu Ryuu-san a dire la sua, parlando dei suoi cloni acquatici, dei suoi suiton e del combattimento ravvicinato anche lui.
    E dopo fu il momento del consanguineo di Meika-sama e, devo dire, che fu... preoccupante.
    Se uno vi inizia a dire che gli piace giocare con i nemici, imbrigliarli, confonderli, blah blah blah... secondo me, ha grossi problemi di eccessiva autostima e di sanità mentale, se poi ve lo dice un medico, mi inizierei a preoccupare di come tratti i suoi pazienti.
    Lo so, lo so: io sono un medico ma tendo a prendere a pugni, ginocchiate, testate le persone, o a lanciargli tartarughe addosso, quindi nemmeno io sono un modello di "cura ed attenzione" del mio prossimo, ma non mi diverto ad "imbrigliarli e confonderli, blah blah blah...".

    Ma sto divagando, mentre quello si definì il precedente Primario dell'Ospedale: ma immagino che se sei un sadico che si diverte a traumatizzare il prossimo, finisci per essere licenziato.
    Ma fui gentile, e non lo sottolineai.
    Invece, presi anch'io la parola e mi presentai: Come ho già detto a quelli che non mi conoscono, sono Fudoh. Sono un ninja medico e normalmente preferisco il corpo a corpo, senza uso di spade o simili, ogni tanto uso il mio Fuuma Kunai, ma poco di più. Conosco anche alcuni genjutsu che confondono gli avversari e posso sfruttare il chakra naturale-gravitazionale, essendo il Guardiano della Valle del Guscio., spiegai agli altri, anche se, esclusi i due nuovi volti (almeno per me) tutti gli altri mi avevano visto in azione qualche volta, seppur lo Sciamano-sama quando ancora ero un genin alle prime armi.

    Alla fine, comunque, Elmo-san ci propose anche di dare idee per delle squadre e né il ragazzino dal nome complicato, né Ryuu-san, né il medico sadico, dissero alcunché, quindi mi permisi di prendere io la parola: Juudaime-sama, se posso. Considerando che siamo in Sette, suggerirei di dividerci il più equilibratamente possibile per le diverse capacità delle squadre: ad esempio io e l'ex Primario dovremmo essere in squadre diverse, essendo due ninja medici, così se c'è bisogno di curare qualcuno, ambo le squadre sarebbero coperte in tal senso. Utilizzatori di ninjutsu ad ampio raggio, come può essere Ryuu-san, anche lì, suddividerli in più squadre. Stessa cosa per gli spadaccini siete quattro, giusto? Bé, ad esempio in una squadra lei ed il ragazzino Aku... Aku-san, nell'altro Ryuu-san e Youshi-san.
    Poi, questo se dovessimo dividerci in due squadre. Siamo in sette, dividerci in tre squadre implicherebbe due coppie ed un terzetto di ninja. Ma se dobbiamo solo salvare il suo predecessore e Meika-sama, mi auguro non serva.
    , conclusi, sperandolo sinceramente.
     
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    Amministrazione

    III

    Le parole criptiche del consigliere lasciarono diversi dubbi nella mia mente. Il mizukage rispose alla sua affermazione, parlando dello spirito del suo predecessore dal quale avremmo dovuto recuperare delle cose appartenenti al villaggio. Quello scambio di risposte non chiarì ai miei occhi la situazione, ma sembrava che il Juudaime non stesse dando per scontato che fosse morto e così, nella speranza che Sanjuro-sama si stesse sbagliando, accettai di alimentare quella fievole speranza.
    Continuammo quindi i preparativi per la partenza, Kensei-sama ci chiese di ricapitolare le nostre capacità per poi proporre dei team con cui avanzare nel territorio ostile. Ascoltai con interesse ciò che disse Etsuko - sebbene si lasciò andare a arzigogolate definizioni - era stato primario dell'ospedale di kiri, apparteneva al clan Akuma e come tale era uno specialista dei genjutsu. Quindi fu il momento della nuova leva e poi degli altri miei compagni, levandomi la collana di aglio - considerato il rito di buon auspicio finito - parlai dando definizione delle mie capacità Sono un assassino. Colpisco con il favore delle tenebre e mi muovo furtivamente, per tanto la prima linea è un luogo a me inadatto. feci una piccola pausa muvoendo lo sguardo verso il mobilio della stanza Faccio un largo uso di illusioni, siano esse dispercettive o disabilitanti. Faccio parte del clan Tokugawa e, in quanto tale, sono a conoscenza dell'arte segreta dei miei avi quindi tornai in silenzio, avevo ancora molto da imparare rispetto alla mia tecnica segreta, ma bastava per essere funzionale ai miei fini.

    Le parole successive di Fudoh-san, in risposta allo Juudaime, erano sagge. Dividere il team per capacità e equilibrare le forze in campo, in modo che entrambe le squadre fossero solide e indipendenti. Era giusto dividere i due medici, in modo che tutti e due i team potessero avere il supporto necessario, così come dividere gli altri ninja in base alle proprie capacità e inclinazioni.
    Oltre a questo, però, andavano considerati i due elementi sensibili: il neo genin per la sua inesperienza, sarebbe stato meglio affidarlo ad un team composto da ninja rodati che avessero potuto tutelarlo maggiormente; Ryuu-san, per via dell'enorme tesoro di cui era custode, andava sicuramente affiancato al Mizukage, se le cose fossero andate nella peggiore delle ipotesi, ci saremmo dovuti assicurare di non perdere il secondo Bijuu.
    Fatte queste considerazioni, dopo aver lasciato che il silenzio aleggiasse nella stanza aspettando altre possibili proposte da parte dei miei compagni, parlai con voce lenta e calmaProporrei un team composto da lei, Mizukage-sama, Akuraguri, Ryuu e Fudoh. Due combattenti, un ninja esperto di arti magiche, un'illusionista e medico. Due genin esperti, una giovane leva dal sangue caldo e lei mi grattai il mento prima di continuare e lanciando un'occhiata verso gli altri due ninja non citati Una seconda squadra composta da Estuko, Sanjuro e me. Due chunin e un genin, riuscendo così ad avere un supporto medico e illusorio, l'esperienza di Sanjuro-sama, i suoi ninjutsu e, infine, le mie capacità furtive e di assassinio mi feci nuovamente zitto lasciando che la mia mente valutasse eventuali situazioni che avremmo potuto incontrare Forse, data la mancanza di veri combattenti nel secondo team, gli affiderei compiti di ricognizione, spionaggio e raccolta informazioni. In modo da facilitare eventuali avanzate al secondo team, tramite il sabotaggio delle difese che ci troveremo davanti
     
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    ~ The Red Capes are coming!

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    Fantasmi


    Capitolo Unico


    Atto IV
    Carne viva



    Sho si sedette ed iniziò a parlare mentre il mio sguardo continuava ad essere puntato sulla strada. Iniziò nel peggiore dei modi possibili. Il rapporto tra te e Raizen è quantomeno ridicolo, non voglio dare la colpa ad uno di voi ma penso che non dovrebbe succedere tra personalità così di rilievo per i villaggi, parlate per la Nebbia e per la Foglia, ma non siete la Nebbia e la Foglia. Mi voltai, osservandolo per alcuni secondi. Non ho rinunciato al mio volto, alle mie sembianze, ai miei desideri semplicemente per parlare in nome della Nebbia. Dissi freddo. Io sono Kiri e dove poggio piede è Kiri. Quella frase, ormai, era divenuta un cliché. Sono tuttavia felice di non dover più avere a che fare con Raizen. Mi aprii leggermente, mostrando forse uno spiraglio vulnerabile e ... umano. Quell'uomo è infido. Ho avuto poche occasioni per averci a che fare e ogni volta ha dovuto dubitare di ogni mia singola parola. È prevenuto, è malfidato, è meschino. Lasciai infine che continuasse, voltandomi verso di lui e prendendo il posto sulla mia robusta e spartana sedia d'ebano. Ciò che aveva da dirmi era ciò che più desideravo da molti anni: un modo per penetrare dentro la fortezza dell'Impero di Smeraldo. Cantha, oltre a distruggere i nostri villaggi, mi portato via, torturato per più di un mese, provato a manipolare la mia mente per fare di me un loro guerriero, ma hanno fallito. Sono fuggito, grazie all'aiuto di un ninja chiamato Jotaro, ed ho portato con me una bussola che permette di superare le dense nebbie che circondano l'isola di Cantha. La chiave per iniziare la nostra ribalta. Ascoltai le parole di Sho con attenzione, ripensando a come avessi saputo del suo rapimento e della negligenza del suo Kage. Lo so, Figlio caro, so tutto. Oda me lo ha raccontato. Non esattamente di sua sponte. So che nessuno è venuto a cercarti, che nessuno ci ha neanche provato. Io ... sono stato tenuto all'oscuro da tutto e da tutti. La mia rabbia, unita all'estasi della notizia che Sho mi stava dando, ribollì nel mio corpo come lava prima di una eruzione e in pochi istanti tutta la stanza fu intrisa del mio oscuro potere. L'aria si fece gelida e pesante e una sensazione di pura cattiveria sarebbe montata nel cuore del giovane ninja di Konoha, strisciando lungo la sua spina dorsale fino alla base del collo. Cantha ha portato via molto anche a me. Ha portato via tuo padre, ha portato via moltissimi ninja di Kiri. Mi ha reso ciò che sono. Dissi, un istante prima che Sho potesse continuare. Ora non agitarti, padre, perché partire non è così semplice: quando ero lì ho visto qualcuno, qualcuno di cui Shiro aveva paura. Abbiamo davanti un nemico incredibilmente potente, anche se, attualmente, sembra che tutti continuino la propria vita come se fosse comparso nel nulla. Sono qui per chiedere il tuo aiuto, come padre e come Kage, l'unico modo per fronteggiare Cantha è l'unione di tutti i villaggi e la selezione dei loro più forti ninja. Il nostro popolo dovrà combattere, ma saremo noi a dover tagliare la testa dell'Oni. Queste sono le mie richieste, ma devi dirmi tu come vedi tutta questa faccenda. E quando terminò tacqui per alcuni lunghi, interminabili secondi. Tu non c'eri nel Paese del Ferro. Iniziai. Tu non sai sentito la mollezza, la placidità, l'incuranza della Riunione dei Kage. Jotaro, colui che ti ha aiutato a fuggire da Cantha, ci ha riuniti tutti - io accompagnavo Itai, il mio predecessore - tentando di indirizzare le nostre forze. Sai cosa ne è uscito? Niente. Il nulla più assoluto. Lo sguardo si fece duro mentre l'aria diveniva più resporabile. Ho gridato, ho sbraitato, mi sono pure rivolto direttamente all'Hokage ma ... "ci sono nemici più grandi", è stata la risposta che ho ricevuto. Le priorità erano i Cremisi ed il loro leader, il Veterano. Eppure, ad oggi, a ormai più di un anno di distanza da quell'evento, sai quante operazioni militari congiunte tra i villaggi sono state pianificate e messe in atto? Attesi una risposta. Nessuna, Sho, nessuna. L'Accademia è una acquitrino stagnante e putrido. Anzi, mi correggo: questa accademia è un acquitrino stagnante e putrido. Non so quanto ancora vorrò sozzarmi le membra e le vesti in quel letamaio. Mi alzai, tornando verso la finestra. Credo di averti fatto capire quanto non mi fidi di Raizen e la cosa è reciproca se tu sei qui adesso a fornirmi ufficialmente queste informazioni e lui non c'è. Sono sicuro che Hohenheim non agirebbe senza il benestare dei quattro villaggi. Oto, invece, è l'unica su cui farei affidamento. Tu mi hai chiesto cosa ne pensassi: credo che collaborare con alcuni villaggi sia più difficile che riuscire a coordinarcisi e se la situazione è questa, non possiamo affrontare l'Impero a Cantha. Dobbiamo trovare un modo per attirarli fuori di lì. Le mie parole erano state dure: probabilmente Sho non le avrebbe accettate. Ma sono qui per ascoltarti. Quanto appena detto non è una negazione d'aiuto.




    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 775
    Resistenza: 700
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Medio × 3
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Avanzato × 2
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

    Note
    Combattere con Handicap attivo.




    Parlato
    Citato
    Koutsu
    Kyofu
    Yakusoku

     
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    Post quinto - Il futuro




    Sbuffai, accennando un sorriso. Non siamo isole, nessuno di noi, padre. Se continuiamo a comportarci come tali la nostra guerra è già persa. Sei un uomo incredibilmente forte, questo è indubbio, ma alla fine dei conti rimani sempre un uomo. Vale per tutti noi, spero che un giorno potrai capirlo. Le mie parole erano decise, ma gentili, si trattava di una preghiera non verso il mizukage, ma verso il destino. Razien è così con te. Non posso dire di essere d'accordo con tutte le sue decisioni, ma non è il mostro che dipingi in questo momento. Sono convinto che se lui dovesse usare delle parole per descriverti mi ripeterebbe semplicemente quello che mi hai appena detto, ed io gli risponderei allo stesso modo. Penso sia il motivo per cui entrambi mi volete qui in sua vece, no?

    Il racconto di Cantha non lasciò impassibile Kensei, che rispose non solo a parole, ma anche con sue nuove e terribili abilità. Un'aura d'odio si espanse dal suo corpo, inondando la stanza e pervadendo anche il mio animo. Un brivido freddo pervaso il mio corpo, tanto forte da farmi inclinare la testa, come se potessi in quel modo togliermelo di dosso nello stesso modo in cui si distende una contrattura del collo. No padre, non lo sai. Espirai, gettando fuori quell'odio che non mi apparteneva ed a cui avevo da tempo deciso di rinunciare. Non biasimo nessuno per non essermi venuti a prendere. La rabbia e l'odio li lascio agli altri. Tuttavia non è spiegabile a parole quello che ho passato, non parlo delle torture fisiche, il dolore lo conosci bene, ma se avessi visto il potere del capo dell'Oni allora capiresti appieno perché propongo un'alleanza tanto assurda.

    Le parole di mio padre sulla riunione dei Kage mi lasciarono deluso, come potevano ignorare un problema così grande? Cantha aveva ucciso i loro abitanti, aveva distrutto le loro case ed i loro animi. L'impassibilità del mondo a questo pericolo mi delude, ma non mi scoraggia. Non è il momento per essere deboli, questo è vero, ma non è neanche il momento di una rivolata interna. L'accademia pecca di decisione e lungimiranza, padre, ma io posso cambiare la situazione, con il tuo aiuto, con l'aiuto di tutti voi. Quello che ti chiedo è di darmi fiducia, di sostenermi nella mia impresa di un'unione, una vera unione. Mi appoggiai allo schienale della sedia, come se sfiancato. E ci sarà guerra. Ci sarà morte, violenza e distruzione, tanta dal saziare qualsiasi bisogno il tuo animo possa sentire. Quello che ti chiedo è solo di direzionare il tuo odio verso il nemico giusto, quantomeno fino a che la nostra gente non sarà salva. Se davvero sei Kiri, non sei solo mio padre, ma il padre di tutte le persone che appartengono al villaggio della nebbia.
     
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    La classe non è acqua





    Mentre il kage parlava, spiegando accuratamente la situazione, e chiedendo ai presenti quali fossero le loro aree di spicco, Gassan, che ricordiamo per i nuovi arrivati è il bastone di Sanjuro, stava ascoltando con attenzione. Toru invece, il gabbiano semi-morto sulla testa dello sciamano, continuava a fissare con occhi infidi Fudoh, mentre Sanjuro stava animatamente conversando, nella sua testa, con una pellicina che aveva sul naso, per questo i presenti lo avrebbero potuto notare con gli occhi incrociati a fissare il centro del suo volto. Il primo a rispondere fu Akuraguri, un acquisto relativamente nuovo per Kiri, che per sua sfortuna, non aveva ancora avuto il piacere di un addestramento con lo sciamano del villaggio, il quale, sentendo che il ragazzo era uno spadaccino, e provando una forte mancanza per il suo spadino preferito, rispose al giovane.

    Ohhh un ragazzo di spada! Sarò lieto di fabbricare per te una lama prodigiosa per questa missione! Il che, detto da una personalità di spicco, poteva sembrare un vero e proprio colpo di fortuna, ma in questo caso, era più un colpo della strega, come il Mizukage ricordava bene. Le creazioni dello sciamano erano...particolari. Il nostro nobile capo porta sempre con sè la temibile spada che creai per lui quando era ancora un giovane combattente in erba.

    Quindi fu il turno di Ryuu, il ragazzo che aveva assistito Akira e Kensei nella rimozione forzata del precedente mizukage ad interim. Sanjuro era convinto che il giovane avesse qualcosa dentro di sè, che nascondesse un temibile segreto. Sicuramente Ryuu era il contenitore di qualcosa oltre la normale concezione di potenza, doveva essere un talentuoso campione di lancio del formaggio, e col tempo, sarebbe riuscito a smascherare questa sua manfrina. Per questo, lo sciamano iniziò a fissarlo a occhi stretti, come Toru fissava Fudoh.
    L'unica cosa che permise a Sanjuro di distrarre il suo sguardo da Ryuu, era l'alone di Misticismo che Etsuko stava emanando. Evidentemente aveva delle capacità sciamaniche latenti, oppure il suo desiderio di unirsi a Sanjuro durante la missione era così denso da diventare palpabile. Questo divenne ancora più evidente per lo sciamano, quando l'Akuma prese a metaforizzare il suo evidente sbilanciamento mentale, cosa che lo fece prendere in simpatia dall'anziano consigliere, che in realtà era più giovane del Kage. Quello che nessuno dei due sapeva in realtà, era che Sanjuro, prima di diventare....beh, Sanjuro, era stato varie volte in presenza di Etsuko, ma essendo sotto copertura per Tsunade, non era riconoscibile.
    Dal canto suo, nessuno sapeva cosa frullasse nella mente dello sciamano, quindi probabilmente non ricordava affatto il volto dell'Akuma.
    Quanto a Fudoh, beh lui era il prescelto quindi poteva dire e fare quello che gli pareva, almeno secondo lo sciamano. Youshi invece, fece emergere qualcosa dalla mente di Sanjuro, forse un vecchio ricordo, forse qualcos'altro, ma quando il giovane descrisse le sue capacità, immediatamente Sanjuro rispose a voce piana:

    Propongo uno scontro mortale tra il giovane Youshi e l'abile spadaccino Akuraguri. Il vincitore avrà l'onore di essere addestrato alle arti del misticismo. Per un istante, la serietà delle parole dello sciamano, e la tranquillità con cui furono pronunciate, fecero cadere un certo gelo nella stanza. Dopotutto era cresciuto all'epoca della nebbia di sangue, e qualcosa doveva averglielo ricordato. Quando tutti ebbero finito di esprimere le loro perplessità sul perchè non fosse già mercoledi pomeriggio, lo sciamano ebbe il suo turno di parlare, oltre che di illuminare i presenti con i suoi commenti, oltre che con la candela accesa che aveva sempre avuto in mano fin dal momento del suo arrivo, ma che solo adesso i presenti avrebbero notato.

    Mizukage-sama, al momento la mia potenza nelle arti del Misticismo ha raggiunto un livello critico, sarebbe saggio che io muovessi squadra da solo. Altrimenti rischierei di eliminare i nostri giovani ninja. Dopotutto siete a conoscenza delle mie terribili capacità in quanto a previsioni del tempo e di cottura degli infusi. Quello che non sapete è che da quando Akira-san ci ha lasciati per ritrovare se stesso nella valle dei Kamabakka, ho dovuto allenarmi perchè il nostro trio ( Sanjuro-Gassan-Akira) diventasse un duo. Questo mi ha reso troppo potente.

    Disse prima di deambulare col suo bastone verso la porta dell'ufficio, ma prima di uscire aggiunse:

    Ci vedremo al porto

    Quindi una volta uscito, i presenti videro lo sciamano attraverso la porta a vetri alzare un braccio, e subito un suono di demolizione non controllata sopraggiunse nel palazzo. Pochi istanti dopo, la capra arrivò davanti a Sanjuro, portandosi dietro uno spostamento d'aria pieno di fogli, piante, mobilio e commessi dell'amministrazione. Lo sciamano salì su di essa, e scattò via verso l'orizzonte.


    E l'orizzonte...








    ...era il vano scale, per scendere, e recarsi nel villaggio. Dal momento che essendo venerdì, Sanjuro doveva preparare una zuppa di funghi delle nebbie.


     
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