Quando le Leggende Sono Pericolosamente Reali

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  1. Fujiko M.
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    Le favole, di solito, da quanto ne sapeva Fujiko, venivano raccontate ai bambini piccoli. Storie con animali o a volte piante animate, con una morale di fondo. E ancor di più, erano storie inventate!

    Quando bussarono alla porta e davanti si presentò un giovane ragazzo dei Kakita ad annunciar sciagura, la prima espressione dell'amministratrice fu quella di una persona scioccata. Le stavano parlando di un mostro dell'acqua rossa che era tornato.

    Ammetteva, tra sè e sè, di non saperne nulla e quasi si stava mettendo a ridere se il giovane non avesse continuato.

    Di non contattare il Mizukage per una idiozia tale era poco ma sicuro. Lei aveva da fare, le ultime disposizioni prima di partire per Suna. Eppure il ragazzo era apparso sincero nelle sue parole spaventate.

    Decise, molto a malincuore, di farsi portare sul luogo dal ragazzo con la richiesta di narrargli la storia di questo fantomatico mostro.

    La strada che presero passava attraverso una manciata di quartieri in direzione nord-ovest verso la zona dove erano visibili i resti dell'Antica Scuola di Pensiero. Fujiko già era stata da quelle parti e immaginava dove si stessero recando, verso Kaijoo; un piccolo laghetto nato dalla erosione del terreno dovuta al Fiume Freddo che poi dipartiva creando un suo emissario.

    Il giovane Fukuro narrò a Fujiko della leggenda della Grande Sanguisuga che divorava le persone che si avvicinavano alla riva del lago, conosciuto anche come Ookii Hiru. Ne narrò le gesta di uno shinobi tanto forte tanto stolto da volerla affrontare e di non averlo più rivisto tornare quando fu mangiato dalla Grande Sanguisuga.

    Fujiko rimase interdetta quanto stupita da tutta quella leggenda. E ancora più stupita lo era nel sapere che qualcuno ci credeva. Avrebbe decurtato lo stipendio di tutti i presenti se non vi fosse stato del vero in quello che avrebbe visto.

    Arrivarono sul luogo e nulla vi era. Nè sanguisughe, nè morti, ne strani pesci, nemmeno qualche misero e insignificante lombrico. Solo gente idiota a bocca aperta che fissava il lago del mistero.

    Eppure, qualcuno indicava. Voleva alzare la voce per far tornare tutti a casa, che non vi era niente di quanto immaginavano, eppure quelle braccia puntate verso il centro erano una forte tentazione. Gli occhi dei presenti erano spaventati di certo.
    Infatti, a chiazze diramate, l'acqua era tinta di un rosso vermiglio. Effettivamente, quella era una cosa strana. Ma si sarebbe potuto spiegare tranquillamente con qualche evento naturale.
    Decise di avvicinarsi scendendo dal ponte a cui erano arrivati, lungo la riva del laghetto.

    « Non vada troppo vicino, potrebbe tornare fuori! » l'avvertirono.

    Puntuale come un orologio il terreno tremò, l'acqua gorgogliò creando tanta schiuma al centro. Fujiko tentò due passi indietro, ora impaurita.
    Dal nulla emerse un viscido lombrico rosso vermiglio, o forse era una lumaca. O peggio, era davvero una sanguisuga. Una delle più grandi che si siano mai viste in circolazione. Non che gli altri due animali esistessero di così enormi dimensioni...

    Il suo acuto verso, quasi un lamento era assordante. Molti si tapparono le orecchie. Altri urlavano scappando. Altri ancora erano pietrificati da quanto stavano vedendo.
    Persino la stessa Fujiko non riusciva a reagire ancora incredula di tutta quella storia.

    E a ben vederla era una sanguisuga data la sua conformazione; non che Fujiko le conoscesse ma sapeva meglio com'erano vermi e lumache; quindi per esclusione ipotizzava fosse davvero una sanguisuga. E lungo tutta la sua pelle vi erano strani segni come solchi dal quale pareva uscire del sangue.

    Mentre alcuni ninja si stavano preparando ad attaccarla, questa si stava già abbattendo pesantemente all'interno dell'acqua per scomparire alla vista dei presenti.
    Fujiko era molto vicino alla riva. Doveva pensare a salvare la sua di pelle più che a far catturare quella sanguisuga. Eppure qualcosa la spingeva a rimanere, a seguirla per scoprire qualcosa in più.

    « Se entro due minuti non riemergo mandate la squadra dei sommozzatori Hozuki » urlò senza pensarci l'amministratrice.

    E si tuffò nelle acque del lago venendo a sua volta investita dal risucchio creato dalla creatura.

    « Aspetti signorina Fujiko!!! » quelle parole arrivarono troppo tardi.
     
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16 replies since 3/5/2010, 22:19   444 views
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