Lo squallido inferno grigio di Kiri

[Kiri] | [Energia]

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    ≈ Lo squallido inferno grigio di Kiri ≈
    Preludio




    Uscimmo dall’amministrazione con passo svelto, io mi fermai dinanzi alla porta.
    « Fatti vedere domattina alle sette in punto, qui.
    Porta qualcosa per restare tre giorni fuori casa, niente comodità ovviamente.
    »
    Detto ciò, guardando per l’ultima volta il neo Genin mi voltai, dirigendomi verso casa. Alla prima curva saltai in alto sul primo palazzo e rimbalzando su i tetti sparii dalla sua vista in un baleno.

    […]

    Poche ore passavano in fretta. Quella mattina mi ero alzato presto per essere puntuale e preparare ogni cosa. Presi un rotolo da richiamo non troppi piccolo e me lo legai alla cintola, dunque, dopo aver salutato Ayame – che poverina, si era alzata presto con me – uscii di casa.
    Sarei arrivato in orario, saltando di tetto in tetto.

    […]

    Atterrai davanti alla porta principale dell’amministrazione con un minuto di anticipo rispetto l’orario prefissato. Kiri, alle sette di mattina, era tetra, umida e fredda. Una nebbia insistente avvolgeva ogni cosa, insinuandosi in ogni vicolo più stretto e si vedeva solamente a pochi metri di distanza, inoltre i venti gelidi che aveva sferzato la notte avevano trasformato una giornata primaverile in una perfetta mattina di fine autunno.
    Sorrisi, sapevo bene che era così.
    Quando Kuro arrivò – meglio per lui che fosse stato puntuale – mi trovò poggiato con le braccia conserte e gli occhi chiusi contro il muro esterno della facciata anteriore dell’accademia.
    « Bene, ora che sei qui, dobbiamo andarcene nuovamente.
    Non è questo li luogo adatto ad allenarti, dobbiamo uscire da Kiri e dirigerci ad est.
    »
    Quindi, senza dare altra spiegazione, mi incamminai facendogli cenno di seguirmi, puntando dritto verso l’unico accesso di Kiri: le mura.

    […]

    Dopo una decina di minuti di cammino eravamo dinanzi al portone sprangato. Di guardia, quella notte, c’era Giants.
    « Itai-sama! »
    Mi voltai verso la voce che mi aveva chiamato, alzando la testa sulle mura. Una giovane guardia mi fissava, anche se con sforzo vista la nebbia.
    « Ehi Sosuke-kun. Apri la porta, devo uscire. »
    « Destinazione? »
    « Non lascio l’isola, vado ad est. »
    « Oh allora buona fortuna, Itai-sama. »
    « Io non ne avrò bisogno. »
    Mi voltai un attimo verso Kuro e sorrisi malignamente. Certamente non avrebbe avuto piacere nel viaggio, anche se probabilmente, gli sarebbe stato utile.
    Il portone si aprì con un cigolio di catene metalliche e ci uscimmo. Si richiuse dietro di noi subito dopo, con un tonfo di legno che sbatteva pesantemente.
    « Andiamo. »
    Dissi, iniziando a camminare verso destra, seguendo le mura. Ci sarebbero volute due ore di cammino per arrivare a destinazione, anche se, a dirla tutta, ci sarebbe voluto molto di meno se avessi corso.

    […]

    Kiri era alle spalle quando arrivammo, dinanzi a noi si profilava quella che era la metà dell’isola non abitata e generalmente, ancora poco civilizzata. Nessun reale pericolo, solamente un paesaggio che a mia detta, era squallido. Dinanzi a noi si profilava un orizzonte fatto di fiumiciattoli, paludi e zone dove la terra era mischiata in pari quantità con l’acqua. Un sentiero sterrato si apriva dinanzi a noi.
    « Verso lì, proseguiremo per qualche metro ancora. »
    E così avremmo preso il sentiero che conduceva verso est, inoltrandoci nella nebbia che si diradava gradualmente, mentre un timido sole faceva capolino tra le nubi.
    Dopo cinque minuti ci fermammo e io mi sedetti.
    « Riposati un po’, dimmi quando sei pronto. »
    Io, invece, presi il rotolo che avevo con me e lo svolsi ai miei piedi, eseguendo la tecnica del richiamo. Sulla superficie del rotolo comparvero quattro fasce di stoffa, imbottite, dopodiché mi sedetti per terra, attendendo che lui fosse pronto a inoltrarsi nell’inferno squallido di Kiri con i miei allenamenti.

     
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    0/4



    Il sensei: ragazzo sulla diciottina, capelli biondi medio lunghi che gli arrivano all'altezza del mento, occhi azzurri freddi e gelidi, che sembra, abbiano conosciuto ben poco amore. Un chunin, uno dei migliori, con il naso a punto e dritto, il mio sensei.
    Ripenso al maestro mentre sono sdraiato sul letto, dopo l'uscita dalla prigione faccio fatica a riaddormentarmi, allora, inizio a pensare a tutte le persone che ho conosciuto o con cui ho passato un po di tempo, e inizio a descriverle e parlare con Lui, nella mia testa, un gruppo d'ascolto, che non dicendo niente, rimanendo in silenzio sulla sua poltrona nera in pelle, ascolta. E questo mi rilassa, evito i pensieri maligni, che mi fanno paura o che mi agitano, li lascio da parte, li chiudo metaforicamente in una scatola e la nascondo sotto il letto, dove nessuno può aprirla.
    Dormo.

    [...]


    Mi sveglio la mattina seguente, apro un occhio e vedo sulla mano, appoggiata al torace, una piccola lucertola che mi orde il dito, rimango mezzo secondo a guardarla, stupito, poi urlo, con quanto fiato ho in gola e questa scappa nascondendosi sotto l'armadio. Mi riaccascio sul letto, che paura, guardo la sveglia, il sensei mi aveva dato appuntamento alle 7.00 d'avanti all'amministrazione di kiri, non volevo tardare, non mi sarebbe stato concesso. Mi alzai di scatto, erano circa le sei, dopo essermi vestito misi nello zaino qualche panino, giusto per non avere poi lo stomaco vuoto.
    Esco di casa, entro in un piccolo bar che mi accoglie con una cioccolata calda, il barista mi conosce e mi fa credito, uno dei pochi che crede in me, i soldi glieli darò quando, dopo una missione, kiri me li darà, nel frattempo mi allenavo. Per lui ero un business mi pagava l'affitto della casa e a volte il pranzo, ogni volta che gli chiedevo il conto, lui ridendo mi rispondeva : «Me li darai quando sarai un grande Jounin! Ahahahah.» E poi se ne andava.
    Assaporai la cioccolata, calda scendere lungo la gola e riscaldarmi il corpo, una brioche al volo e via, uscii salutandolo alzando la mano.
    Kiri anche la mattina presto era affollata, per trovarla semi vuota bisognava uscire alle 2 o le 3 di notte, dopo iniziavano ad arrivare i primi pescherecci, prima, si trovavano i giovani del villaggio, che giravano senza meta.
    Mi accendo una sigaretta e continuo a vagare per Kiri, odio rimanere nello stesso posto per più di dieci minuti, mi sposta da panchina a panchina, da scalino ad albero; sigaretta dopo sigaretta giungono le 7. Il sensei, puntale, arrivò da sopra un tetto, intravidi solo la sagoma, la nebbia avvolgeva il villaggio delle onde, mi avvicino con circospezione, saluto il sensei, con un leggero inchino, come ci aveva insegnato l'amministratrice, Fujiko-sama.

    [...]


    Le porte si chiudono alle nostre spalle in una cacofonia di rumori metallici, che in parte mi lascio un po scosso, sentire la pesantezza dei portoni appoggiarsi sugli stipiti delle mura, alte e imponenti, proseguiamo costeggiando le mura, girando a destra, ci vollerò circa due ore di cammino, ero perennemente attento, avevo paura: primo di perdere il sensei, secondo, cadere e fare brutta figura.
    L'equipaggiamento, continuava a battermi addosso producendo un rumore metallico, che sa da una parte mi teneva compagnia, ricordandomi che sarei riuscito a difendermi da qualche bestia-mostro delle paludi, dall'altro mi scoraggiava, chiunque sarebbe riuscito a sentire quel tintinnio, e copriva i già pressochè inudibili rumori del sensei.
    Una delle prime cose che notai furono quei numerosi fiumiciattoli che si univano e dividevano di continuo creando una fitta rete acquifera. Tutta quell'acqua portava zanzare, sopratutto se l'acqua era stagnate. Merda, io odio le zanzare.
    Il sole ormai si alza dall'orizzonte, viene velato dalla nebbia fitta, che, impermeabile non permette ai raggi del sole di filtrare, lasciando un freddo caratteristico dei giorni autunnali.
    Merda.
    Ecco la prima zanzara aveva colpito, un punto rosso sul braccio, odiosa, attirò tutta la mia attenzione, iniziai a grattare, sbuffai.
    Da due ore che camminavamo e nessuno dei due aveva parlato, meglio così, non sapevo cosa poter dire. Finalmente ci fermammo.
    Avevo il fiatone, potevo correre per un ora, e non sentirmi stanco, ma così ho sviluppato altri muscoli, camminare è ben diverso dal correre, le gambe erano tutte indolenzite, mi siedo su un sasso e inizio a respirare lentamente, mentre il sensei apre un rotolo ed evoca delle bende.
    Tengo lo sguardo fisso e con voce quasi distante, come se avessi capito quello che stava per fare dissi:
    «Quando vuole sensei...»


     
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    ≈ Toglimi la sigaretta, se ci riesci. ≈
    Post Secondo.




    Lui non attese molto prima di dirmi che era pronto. Senza dire altro di inutili mi chinai sul rotolo che giaceva aperto sotto i miei piedi e presi, due per mano, le quattro fasce, apparentemente senza alcuno sforzo. Tuttavia era un inganno: la mia forza mi permetteva di sollevarle senza risentire del loro reale peso. Quando, infatti, le lasciai cadere davanti ai suoi piedi le fasce piombarono veloci a terra colpendo il suolo. L’impatto produsse un tonfo sordo abbastanza significativo, oltre a produrre un piccolo infossamento nel terreno: insomma, erano davvero molto pesanti.

    « Indossale, sono quattro, due ai piedi e due alle mani. »



    Dissi, attendendo davanti a lui che riuscisse a portare a termine quella semplice operazione. Quando ebbe indossato le quattro fasce, avrebbe notato che i suoi movimenti erano molto ridotti e difficili. Se avesse tentato di saltare avrebbe potuto solamente fare un salto pari a un quarto delle condizioni normali, se avesse tentato di correre avrebbe scoperto che non poteva farlo con la consueta velocità (Malus di 4 tacche in Velocità e Riflessi).

    Io, tranquillamente presi una sigaretta dal mio pacchetto e la misi tra le labbra, accendendola con il mio solito accendino a benzina. Riposi il tutto nella sacca e mi srotolai il copri fronte di Kiri dal braccio destro dove lo tenevo legato, mettendomelo davanti agli occhi.

    « Direi che così non sarà impossibile per te.
    Il tuo obiettivo è rubarmi la sigaretta, ma lascia che ti dica una cosa: se non cerchi di uccidermi, non potrai mai e poi mai pensare ti rubarmela.
    Avanti, attaccami, sono qui.
    L’addestramento finirà solo quanto riuscirei a togliermela.
    »


    Mi allontanai di cinque metri, assunsi una posizione difensiva e l’attesi, facendo affidamento solamente sul mio udito sviluppato. Non avrei avuto problemi, in tal senso, a percepire i suoi movimenti.

    L’inferno era iniziato e per quanto potesse sembrare semplice, Kuro avrebbe capito ben presto quanto dolorosa era la strada per diventare più forte.

    Nota: Il tuo addestramento sarà strutturato come un combattimento. Puoi attaccarmi anche in maniera potenzialmente mortale, valgono tutte quante le regole di combattimento fatta eccezzione di una: ogni tentativo di rubarmi la sigaretta non costa slot azione.
    Buon divertimento *_*


     
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  4. Z e r o.
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    Zanzare
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    2/4


    Oh minchia.
    Lentamente, alzo, il primo peso, cazzo. Cercai di non far vedere lo sforzo con cui legavo il peso al braccio. Socchiusi gli occhi e legai l'ultimo peso, mi alzai, e quasi rischiai di cadere rovinosamente a terra, non riuscivo a muovermi come volevo, strappargli la sigaretta sarebbe stato difficile più quanto lo sarebbe stato senza nessun peso.
    Mastico la caramellina marrone, l'avevo presa dal sacchetto, che tenevo nel porta shuriken, dietro la schiena. Era buona. Sapeva di cannella, da quando avevo smesso di fumare le caramelle erano la mia nuova droga, le assumevo sempre, quando potevo, senza pormi nessun limite; mi rilassava sentire la sua forma squadrata e piccola, grande quanto un sassetto, in bocca. Socchiusi gli occhi e respirai lentamente, mi saltò in mente qualche idea, su come strappare quella sigaretta al sensei, dopo qualche secondo scelsi quella, che a mio dire, era la migliore.

    Studiai la zona circostante, una cerchio semi perfetto, un'oasi all'interno di quel inferno di squallore totale, la terra battuta non dava germogli e nessun stelo d'erba verde illuminava il paesaggio che si uccidiva, in una monotonia di grigi. Qualche pietra, qua e là, che, non molto grandi, non mi avrebbe potuto offrire protezione, la piccola "oasi" aveva un diametro di dieci metri circa, un albero, non molto grande, verso est, e qualche canneto sulla sinistra.

    Iniziai a correre verso il mio avversario, il mio obiettivo era fare rumore, la wakizashi, sbatteva sul polpaccio e i pesi mi rendevano più goffo e pesante; composi i sigilli con meno naturalezza del solito, la tecnica si attivò quando rilasciai il chakra che avevo impastato fino a quel momento. [I Slot Tecnica AvanzataTelecinesi
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Tigre, Dragone, Ratto, Cavallo, Tigre
    Tramite l’afflusso di chakra negli oggetti nelle vicinanze, l’utilizzatore sarà in grado di manipolare oggetti non convenzionali per scagliarli contro l’avversario. Non sarà possibile muovere armi ninja, ma oggetti come sassi, tegole, bicchieri dal peso non esageratamente elevato. La potenzialità offensiva di queste armi saranno pari a 10 ognuno. È possibile manipolare esclusivamente oggetti presenti frontalmente l’utilizzatore e per un massimo di 5 metri. È possibile manipolare fino a 4 oggetti, da genin, mentre 6 da chunin.
    Tipo: Ninjutsu ― Ninpou
    (Livello: 4 / Consumo: Basso ogni oggetto)
    ] due sassi, che si trovavano d'avanti a Itai, si alzarono lentamente da terra, senza provacar rumore e se anche fosse, sarebbe stato probabilmente coperto dal rumore che stavo facendo appositamente. I due sassi, miravano in zone differenti, il primo alla testa, al collo, era abbastanza grosso e levigato, il secondo, invece puntava al ginocchio. Slacciai il fodero dalla cintura, smise di battere sulla gamba e quindi il rumore nella radura diminui radicalmente.
    Lasciai scorrere la lama al di fuori del fodero, un metallo pregiato, lo guardai sorridendo, poi quando arrivai a circa un metro dal sensei, cercai di colpirlo all'altezza del bacino con un fendente. [I Slot Azione — Vel. 100 Agi. 225]
    Mi mossi verso sinistra, verso la gamba a cui aveva puntato il sasso prima, se lo avesse colpito avrebbe potuto avere più difficoltà a parare il mio colpo successivo: un affondo diretto alla coscia. [II Slot Azione — Vel. 100 Agi. 225]
    I pesi mi rallentavano troppo, non riuscivo a muovermi come volevo, a questa velocità non sarei mai riuscito a strappargli la sigaretta tra le labbra.
    Impastai del chakra per velocizzare i miei movimenti, sarei riuscito a raggiungere una velocità simile a quella che avevo prima senza pesi. [Basso — Vel. 100175]
    Tentai un ultimo colpo alzando e riabbassando la lama tentando un fendente all'altezza della spalla avversario, il colpo sarebbe stato più veloce dei precedenti, magari sarei riuscito a prenderlo alla sprovvista.

    Lo scontro non si preannunciava semplice, il mio avversario era molto più potente di me, e con quei pesi, difficilmente sarei riuscito a scalfirlo.




    KURO JAKU Genin
    Forza: 200
    Velocità: 200 → 100
    Riflessi: 225 → 125
    Resistenza: 175
    Senjutsu: 200

    Chakra: 70/100
    Vitalità:12/12
    imageTesta: 6/6
    imageBraccioSx: 4/4imageBusto: 8/8imageBraccioDx: 4/4
    imageGambaSx: 4/4imageGambaDx: 2.9/4
    Slot Azione
    « 1°SlotDescrizione:
    Fendente all'altezza del bacino
    Statistiche Potenziate: Nessuna
    Abilità Sfruttate: Nessuna
    Talenti Sfruttati: Nessuno

    « 2°SlotDescrizione:
    Affondo alla cosca dx
    Statistiche Potenziate: Nessuna
    Abilità Sfruttate: Nessuna
    Talenti Sfruttati: Nessuno

    « 3°SlotDescrizione:
    Fendente dall'alto verso il basso alla spalla
    Statistiche Potenziate: Velocità Basso.
    Abilità Sfruttate: Nessuna
    Talenti Sfruttati: Nessuno
    Slot Difensivo

    « 1°SlotDescrizione:

    Statistiche Potenziate: Nessuna
    Abilità Sfruttate: Nessuna
    Talenti Sfruttati: Nessuno

    « 2°SlotDescrizione:

    Statistiche Potenziate: Nessuna
    Abilità Sfruttate: Nessuna
    Talenti Sfruttati: Nessuno

    « 3°SlotDescrizione:

    Statistiche Potenziate: Nessuna
    Abilità Sfruttate: Nessuna
    Talenti Sfruttati: Nessuno
    Slot Tecnica
    »
    »

    Slot Gratuiti
    « Azioni Gratuite
    Descrizione:
    Mi avvicino al mio avversario. [Massimo percorribile]

     
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    I sassi li avevo avvertiti. Il mio udito era più fino di quello che poteva credere lui: cercare di colpirmi così non sarebbe servito a molto, ma quantomeno, l’idea era stata apprezzabile. Schivai a destra con un piccolo balzello e lasciai che i sassi mi superassero, dunque [Slot Difesa I], poi il rumore metallico di una lama che veniva estratta da un fodero richiamò il mio udito: tutto quel caos fatto prima mi aveva fatto individuare la sua posizione, osa sapevo esattamente cosa stava per fare.

    Lui si avvicinò a me ed io con un movimento fulmineo estrassi la mia spada, fermando il suo fendente, potendolo sentire chiaramente in basso, vicino al bacino [Slot Difesa II]. Quindi lo uddi spostarsi e prima che lui potesse fare qualsiasi cosa con il suo fendente, mi mossi più veloce di lui, caricando un pugno diretto senza problemi sul suo stomaco. Non avrei fatto sconti, sebbene ciò sarebbe significato infliggerli un colpo di rara potenza. [Slot Azione I][Counter][Forza: 600 Velocità: 600]

    Il suo ultimo attacco ancora non tentò di uccidermi. Sorrisi facendo un tiro alla sigaretta, frapponendo la spada tra la mia e la sua. Il mio udito era perfetto, in quel momento le mie orecchi erano i miei occhi, eppure non era riuscito ancora a mettermi in difficoltà. Non mi aspettavo ci riuscisse, ovviamente. [Slot Difesa II]

    « Mi ascolti quando parlo? Devi cercare di uccidermi! »



    Lui non si allontanò ed io mi abbassai, tentando una spazzata circolare per fargli perdere l’equilibrio [Slot Azione II][Forza: 600 Velocità: 600], se ci fossi riuscito mi sarei rialzato prima di sentire il tonfo del suo corpo cadere a terra avrei cercato di colpirlo con un braccio, per schiacciarlo quindi al suolo, questa volta con il solo scopo di impedirgli di muoversi [Slot Azione III][Velocità: 600] a quel punto, se fosse rimasto bloccato avrei posto un piede sul suo petto, tenendolo fermo lì a terra.

    « Non fare il debole o il timoroso, altrimenti moriresti prima di accorgertene. »


     
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    Il mio attacco fu inutile, i sassi non lo sfiorarono, e così la spada, nemmeno il mio cambio di velocità, un colpo allo stomaco inferto con una potenza tale da lasciarmi senza fiato per molto tempo, per fortuna riuscii a impastare un po di chakra, ma sentii comunque tutta la potenza del colpo Il mio corpo non era capace di sostenere tanto chakra in una singolo arto, un irrigidimento dei muscoli improvvisi fu la reazione istantanea, ma subito venne messa in secondo piano, quando la spazzata del sensei mi colpì nuovamente alle gambe. [4 Leggere e 3 Lievi, divise quasi equamente alle gambe]
    Per un attimo una idea bizzarra- ma poi non così tanto- mi balzò in mente: mi vuole uccidere, socchiusi gli occhi e nel buio della mia mente i ricordi del passato passarono lentamente, rividi ogni momento della mia infanzia, un secondo colpo, meno violento; mi schiacciò a terra, sbattei comunque violentemente sul terreno duro e aspro.
    Socchiusi gli occhi e lasciai sfuggire un gemito, dovuto, oltre ai dolori alle gambe, al torace, i muscoli si irrigidivano e si rilassavano freneticamente. Sbuffai sentendo il piede del sensei appoggiarsi sulla mia pancia dolorante. Fottuto.

    Socchiusi e riaprii gli occhi, la vista sfuocata, capelli biondi, vesti azzurre, sensei o boia esecutore di un destino già scelto?

    Lascio scorrere i pensieri fuori dal mio corpo con grossi respiri, Itai stava sopra di me, con il piede appoggiato al mio corpo, attaccarlo in un corpo a corpo sarebbe risultato inutile, possibile che la sua sovvrapotenza lo abbia reso imprudente?
    Continuai a fare respiri profondi, per illuderlo, la prossima tecnica, appunto si basava sul mio respiro, cercando di fare meno rumore possibile, e sperando che quel poco che facessi venisse coperto dal mio respiro affannoso, composi i due sigilli, dalla mia bocca uscì una nube di fumo e cenere, se questa fosse riuscita a raggiungere tutto il corpo del mio avversario avrei ultimato la tecnica sbattendo i denti e dando via, così, ad una reazione a catena facendo esplodere la nuvole; altrimenti, mi sarebbe bastato colpirgli la gamba.
    Era la tecnica più potente in tutto il mio repertorio, non avevo mai avuto l'occasione di usarla, dato il suo costo in chakra talmente alto che non permetteva sbagli, se fosse riuscito a mancare anche quel attacco, non so che altro avrei potuto escogitare, mi dissi, mentre cercando di liberarmi dal piede avversario mi gettai in dietro di due metri, ingoiando un tonico di ripristino per il chakra.


    E ora che cazzo mi invento?.





    KURO JAKU Genin
    Forza: 200
    Velocità: 200 → 100
    Riflessi: 225 → 125
    Resistenza: 175
    Senjutsu: 200

    Chakra: 40/100
    Vitalità:5.7/12
    imageTesta: 6/6
    imageBraccioSx: 4/4imageBusto: 4/8imageBraccioDx: 4/4
    imageGambaSx: 2/4imageGambaDx: 1.7/4
    Slot Azione
    « 1°SlotDescrizione:
    Fendente all'altezza del bacino
    Statistiche Potenziate: Nessuna
    Abilità Sfruttate: Nessuna
    Talenti Sfruttati: Nessuno

    « 2°SlotDescrizione:
    Affondo alla cosca dx
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    « 3°SlotDescrizione:
    Fendente dall'alto verso il basso alla spalla
    Statistiche Potenziate: Velocità Basso.
    Abilità Sfruttate: Nessuna
    Talenti Sfruttati: Nessuno
    Slot Difensivo

    « 1°SlotDescrizione:

    Statistiche Potenziate: Nessuna
    Abilità Sfruttate: Nessuna
    Talenti Sfruttati: Nessuno

    « 2°SlotDescrizione:

    Statistiche Potenziate: Nessuna
    Abilità Sfruttate: Nessuna
    Talenti Sfruttati: Nessuno

    « 3°SlotDescrizione:

    Statistiche Potenziate: Nessuna
    Abilità Sfruttate: Nessuna
    Talenti Sfruttati: Nessuno
    Slot Tecnica
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    Slot Gratuiti
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    La Forza di non arrendersi mai
    Lotta contro la polvere e il vento



    Jutsu - Fuuton Kaze no Yoroi

    Villaggio: Tecnica Personale di Itai Nara
    Posizioni Magiche: Gallo, Capra, Cavallo, Cane, Drago, Tigre, Drago, Bue.

    La tecnica, dopo l'esecuzione, crea attorno all'utilizzatore un vorticoso moto di vento che ricopre tutto il suo corpo, spessa circa cinque centimetri. In queste condizioni gli attacchi di corpo a corpo subiscono un aumento di potenza pari a 15, passando da un danno di tipo contundente a uno di taglio. Tale potenza si applicherà anche in tutta l'area occupata dall'armatura, sebbene questa non si sommi con il danno di base del corpo a corpo, tale danno inoltre sarà continuativo e cumulativo per ogni slot azione che si passa all'interno dell'armatura di vento. Inoltre tale protezione devia via dal corpo tutte quanti le AaD con potenza pari a 3. Questa protezione inoltre rende praticamente inutili tutti gli attacchi di tipo gassoso o polveroso di qualsiasi tipo di potenza massimo 20 che vengono automaticamente deviati dalle forti correnti passando attorno al corpo senza lambirlo.

    Tipo: Ninjutsu ― Fuuton
    (Livello: 3 / Consumo: Quasi Alto / Mantentimento: Basso)




    Non mi accorsi che lui in quella posizione stava facendo qualcosa. O meglio, mi accorsi dei movimenti, ma certamente non ero lì per ucciderlo. Tuttavia rimasi sorpreso quando, il mio udito avvertì un soffio più lungo del previsto e una sensazione di cenere nel naso m’infastidì. Reagii subito, evocando una protezione che teoricamente avrebbe potuto darmi una mano contro qualcosa di polveroso come quella cenere, tuttavia era una tecnica per me nuova: l’armatura di vento ricoprì il mio corpo e mi spostai da lui, tuttavia un’esplosione di fuoco investì la zona, scottandomi appena in varie zone del corpo. [Slot Tecnica Avanzata][Ustione Media Diffusa]



    L’armatura attutì il colpo che tuttavia rimase abbastanza forte. Sorrisi, soddisfatto, quel ragazzo aveva avuto un’ottima idea. Alzai le mani e mi misi in posizione di difesa, aspettando un nuovo assalto che tuttavia non arrivò. Abbassai le braccia lungo i fianchi e voltai la testa verso di lui, poi la mano destra andò sul mio corpo fronte e lo slegò, lasciando che ricadesse sul collo dove lo riannodai.



    Perché attendi che un avversario che potrebbe ucciderti soltanto alzando una mano ti venga contro? Perché resti fermo, perché non attacchi, perché sei pauroso e timoroso?


    L’armatura di vento muoveva i miei vestiti e i miei capelli, come se fossi in una tempesta di vento. Le mie dure parole furono seguite da un altro, perentorio ma forse più piacevole ordine.



    Levati i pesi, adesso.
    E difenditi o resiti senza morire.


    [Ricevi un bonus di quattro tacche in tutte le statistiche, ovvero, comportati come un’energia verde]

    Quindi scattai fino davanti a lui, che non si era nemmeno allontanato. Colpii tre volte, un destro, un sinistro e nuovamente un destro, non forti come vorrei ma sicuramente veloci [Forza: 300 Velocità: 600], tuttavia l’armatura di vento rese i miei colpi più potenti e soprattutto taglienti [Potenza: 8+15->23], miravano tutti e tre all’addome, dove gli avrebbe fatto abbastanza male da ricordarsi quella lezione: mai esitare, nemmeno davanti al pericolo mortale, mai arrendersi e mai rassegnarsi.





     
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  8. Z e r o.
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    Nel mio volto un sorriso si allargò ferocemente, l'addome e le gambe erano dolaranti e quando mi ordinò di togliermi i pesi lo feci volentieri; la mia tecnica, sebbene smorzata da una seconda, era andata a segno. Se le braccia avessero potuto, sorrisero, e così gli arti inferiori, sentii la piacevole sensazione di aver aquistato una nuova velocità e forza, i pesi ricaddero a terra pesantemente abbassando leggermente il terreno fangoso. Mi scrollai la stanchezza dalle braccia, con aria gioiosa, dal mio volto il sorriso scomparve, come un onda che porta via una scritta incisa nella sabbia, alzai le braccia, coprendo con una parte del braccio il torso, e con l'avambraccio il volto, dalle inferiete dei miei pugni vidi il mio avversario giungermi incontro ad una velocità obrobriosa, diversamente da prima i suoi colpi furono meno potenti ma egualmente dolorosi, infatti, la caratteristica armatura di vento aumentava d'efficacia il colpo. Il primo colpo lo subii sfruttando la protezione esigua, del mio guanto rinforzato, rispetto al colpo appena appena infertomi. [2 Leggere 3 Lievi braccio DX ]. Nella mia mente, cercai di chiudere fuori il dolore al braccio, cercai, dolorante, lo sguardo del mio sensei. Un secondo attacco, nuovamente al costato, questa volta nessuna protezione m'aiuto, sembrava quasi che l'armatura, rendesse i suoi colpi taglienti, ci misi qualche minuto a rendermi conto che la mia supposizione era esatta, lo maledii. Il secondo colpo riuscii nuovamente a pararlo con il braccio, di nuovo dolore, di nuovo gemiti. [2 Leggere braccio SX], il mio fisico difficilmente sarebbe riuscito a sostenere altre ferite di quelle entità. Spostai le braccia all'altezza del viso, un'idea mi pervase la mente, un terzo colpo, impastai del chakra sul torace, ma questo non mi salvò dal sentire la fitta di dolore infomicolarmi il costato, un connotato di vomito, lo riccacciai in giù. [1 Leggera al petto - Impasto un BASSO.].
    Reagii il più velocemente possibile, lasciai scivolare dalla manica un fumogeno , non mi sarei lasciato sfuggire un'occasione come quella. La mia velocità e agilità era aumentata, sorrisi, era un piacere immenso sentire i movimenti d'eleganza delle articolazioni, la tecnica si era attivata quando avevo estratto la spada corta, il primo era un fendente, facilmente, come avevo fatto io poc'anzi , si sarebbe spostato, per questo optai per un fendente, mi ero abbassato leggermente col busto, se avesse tentato un colpo alla cieca all'altezza del volto non mi avrebbe colpito, il mio attacco era diretto alle gambe.
    Il secondo colpo ci sarebbe stato solo e se, quando con la mia spada fossi riuscito a individuirlo, era un fendente più veloce rispetto al primo, grazie al chakra, sperando che così facendo potessi riuscire a prenderlo alla sprovvista, il fendente mirava, alla testa
    Avrei, poi, indietreggiato di tre passi, cercando di non stare a portata del mio avversario.
    L'adrenalina, che fino a quel momento aveva circolato nel mio corpo se ne andò, lasciandomi solo alla dura realtà. Le ferite iniziarono a bruciare, e sentii la vita scivolarmi via, come seta tra le mani, lentamente la vista si offuscò e le gambe non mi tennero. Caddi in ginocchio, cercando il mio sensei, appoggiai il peso sulla spada, che inficcai sul terreno e ripresi fiato. Il terrore si impossessò di me.






    KURO JAKU Genin
    Forza: 300
    Velocità: 300
    Riflessi: 325
    Resistenza: 275
    Senjutsu: 300

    Chakra: 15/100
    Vitalità:0.4/12
    imageTesta: 6/6
    imageBraccioSx: 2/4imageBusto: 3/8imageBraccioDx: 1.7/4
    imageGambaSx: 2/4imageGambaDx: 1.7/4
    Slot Azione
    « 1°SlotDescrizione:
    Attivazione Fumogeno
    Statistiche Potenziate: Nessuna
    Abilità Sfruttate: Nessuna
    Talenti Sfruttati: Nessuno

    « 2°SlotDescrizione:
    Fendente.
    Statistiche Potenziate:Velocità, Agilità
    Abilità Sfruttate: Nessuna
    Talenti Sfruttati: Nessuno

    « 3°SlotDescrizione:
    Fendente all'altezza della testa
    Statistiche Potenziate: Velocità 1/2Basso.
    Abilità Sfruttate: Nessuna
    Talenti Sfruttati: Nessuno
    Slot Difensivo

    « 1°SlotDescrizione:
    Difesa Parziale con il braccio destro
    Statistiche Potenziate: Nessuna
    Abilità Sfruttate: Nessuna
    Talenti Sfruttati: Nessuno

    « 2°SlotDescrizione:
    Difesa Parziale
    Statistiche Potenziate: Nessuna
    Abilità Sfruttate: Nessuna
    Talenti Sfruttati: Nessuno

    « 3°SlotDescrizione:

    Statistiche Potenziate: Resistenza Basso
    Abilità Sfruttate: Nessuna
    Talenti Sfruttati: Nessuno
    Slot Tecnica
    » Estrazione Mortale
    »

    Slot Gratuiti
    « Azioni Gratuite
    Descrizione:Cerco di depistare il mio avversario

     
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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    Kuro provò che non sarebbe stato opportuno sperare di potermi battere con un Taijutsu così scarso. L’idea del fumogeno tuttavia fu aprezzabile, per quanto inefficace: la mia tecnica respinse il fumo non disturbandomi e notai le increspature sulla superficie che significavano i suoi movimenti. Mossi la mia spada a una velocità pazzesca e fermai la sua, dopodiché saltai indietro, uscendo dal fumogeno. Lui era nella stessa cortina di nebbia e prima che potesse rendersene conto l’avevo già spazzata via con una folata di vento.

    «Devi migliorare Kuro, voglio che ti allento più duramente da ora in poi.»


    Mi avvicinai a lui, camminando lentamente. Gli porsi un tonico e gli feci segno di mangiarlo: gli sarebbe servito per stare meglio. Dopo qualche minuto, in cui io recuperai tutto il chakra e lui si sistemò alla bene e meglio le ferite, ci alzammo entrambi.

    «Ti ho detto che ti avrei portato a vedere l’inferno Kuro. Ti ho detto che saremmo stati tre giorni fuori casa.
    Il tuo addestramento è appena iniziato, ma la prima parte ti ha stremato.
    Questa palude si estende per parecchi altri chilometri e voglio insegnarti a controllare anche il chakra.
    Te la senti?
    »



    CITAZIONE
    Il PG Kuro Jaku ottiene l'energia Verde

     
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8 replies since 1/4/2010, 11:18   223 views
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