I predoni dell'Ambra perduta

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  1. Hoshi
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    Y Danone
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    ..A Caccia di Predoni..



    La riunione che aveva visto Oto e Kiri scontrarsi era finalmente finita. Hoshi dall’alto della sua carica di scorta dell’affascinante Shaina Otori aveva potuto assistere agli sviluppi della vicenda in prima persona ascoltando il parare di ogni fazione. Al rosso quelle questioni politiche non erano mai piaciute più di tanto anche se sapeva bene della loro fondamentale importanza per la preservazione dell’equilibrio del mondo ninja. Sta di fatto che ora anima e corpo si sentivano molto più leggere, finalmente dopo tanti mesi di lotte, guerre e battaglie all’ultimo sangue il rosso poteva assaporare un po’ di quiete per passare il tempo come meglio gradiva. Tutto sembrava perfetto finalmente, solo pochi passi e la loggia dei Sand Scorpion sarebbe nuovamente stata il suo castello, pace e serenità. La sua mano si stava per poggiare sull’apposita placca di riconoscimento quando una violentissima folata di vento lo scaraventò in alto per farlo poi ripiombare a terra con la schiena, sembrava quasi che un lottatore lo avesse appena assalito con un german suplex. Il volto del rosso non fece una piega mentre stava rivolto verso l’alto, sapeva bene che stava per succedere, da li a poco un fogliettino sarebbe apparso dal nulla riportando le informazioni per qualche strano incarico, il rosso attese qualche minuto a terra silenzioso. Era strano, sembrava che questa volta il vecchiaccio del vento volesse solamente divertirsi alle sue spalle, il che lo faceva andare letteralmente fuori di testa, sbuffato vistosamente quindi il moccioso avrebbe portato nuovamente la mano verso la placca. Pessima scelta, questa volta oltre al volo anche il fatidico incarico giunse spiattellandosi sul muso del ragazzino una volta schiantatosi a terra, il silenzio del deserto questa volta venne interrotto dalle gloriose urla di un giovane in erba.

    -DANNATO GIIIIIIIIIIIIN!!! PERCHE’ DEVI SEMPRE FARMI VOLARE OGNI VOLTA MI MANDI UNA LETTERA?!! MANDA UN MESSO.. UN PICCIONE VIAGGIATORE.. CHE SO.. UNA DELLE TUE ALLUCINAZIONI DA ALCOOL!!!..-


    Ritrovata la calma dopo lo sfogo il rosso avrebbe letto la missiva recapitatogli con tanto amore, sembrava che Gin avesse una nuova missione per il rosso, un incarico parecchio pericoloso che lo avrebbe visto affrontare una banda di manigoldi del deserto. L'idea di tornare fuori in quell’inferno non gli andava molto a genio, tuttavia gli ordini erano giunti direttamente dal capo banda pertanto era impossibile per lui riuscire a scappare in qualche modo, la pena era il tradimento cosa che Hoshi non voleva subire. Armatosi di pazienza il Chikuma si sarebbe così messo in cammino verso il mercato del villaggio alla ricerca di qualche informazione su questi predoni.


    [...]


    Giunto al mercato Hoshi non ci mise molto a trovare il mercante sopravvissuto all’attacco da parte dei predoni, le indicazioni ricevute si erano rivelato più esatte di quel che si aspettava, ogni tanto anche Gin ne combinava una di giusta. Il Chikuma si sarebbe avvicinato all’uomo con fare sicuro, nonostante la statura e l’età era chiaro che il ragazzino non era una persona qualsiasi, vista anche la gigantesca arma che si trascinava appresso. Avvicinatosi all’uomo il rosso avrebbe preso a parlare.

    -Buongiorno sono Hoshikuzu Chikuma.. il kazekage mi manda perché so che è l’unico sopravvissuto di un recente attacco ad una carovana.. se non le dispiace avrei un paio di domande da farle.. innanzi tutto vorrei sapere se ha una vaga di idea di chi ha attaccato la carovana.. non so ha per caso riconosciuto qualcuno tra i banditi o qualcosa di particolare?.. poi ho bisogno di sapere il luogo esatto dell’attacco.. da li posso provare a cercare qualche traccia.. inoltre vorrei sapere quante persone vi hanno attaccato e soprattutto con che strategia.. se vi hanno teso un agguato.. hanno utilizzato trappole o strane arti ninja.. ogni informazione è fondamentale.. so che è sconvolto ma grazie al suo aiuto posso raggiungergli al più presto per rompere il culo a quei bastardi!..-


    Terminato di parlare il rosso si sarebbe così avviato verso il luogo dell’attacco dopo aver ringraziato e salutato l’uomo. Aveva già con se tutto il necessario per il viaggio, equipaggiamento e acqua in abbondanza, mancava solo qualcosa da sgranocchiare, il mercato di certo offriva ogni genere di bontà, ma ciò che più ispirava Hoshi erano degli spiedini di carne che poteva trovare solo poco fuori il quartiere commerciale. Fu li che con sua grande sorpresa il rosso incontrò l’ultima persona che si aspettava di trovare, la capigliatura argentea non lasciava scampo al suo retaggio come la pelle senza abbronzatura, la voce di Hoshi squillò sorpresa nel vedere il Mizukage a spasso per il villaggio.

    -Shiltar che ci fai da queste part?!!!..-


    Sembrava che l’uomo dei coccodrilli avesse sentito il rosso mentre chiedeva informazioni sull’attacco alla carovana e che volesse aiutare il piccoletto nella sua missione dato il tempo libero a sua disposizione. Certo poteva sembrare strano per un qualsiasi essere umano voler passare il tempo libero nel bel mezzo di una missione mortale, ma come si sa Shiltar di certo non era un uomo normale. Hoshi accettò volentieri l’aiuto proposto dal bianco, di sicuro la missione si sarebbe alleggerita parecchio grazie a lui. Sulla questione Yami inoltre Hoshi non si espresse, scoprire che il suo sensei era stato ucciso proprio dal bianco inizialmente lo aveva scosso notevolmente, tuttavia sapeva che Shiltar non era un uomo che uccideva senza alcuna motivazione, sapeva che qualsiasi cosa ci fosse tra i due prima doveva essere qualcosa che solo uno scontro alla morte poteva risolvere. Era solo sopravvissuto chi era riuscito a dimostrare la sua vera forza, Hoshi non portava nessun risentimento verso il mizukage, per lui le cose non erano cambiate di una virgola.


    [...]


    La regione che dovevano raggiungere i due prodi si trovava lungo un impervia catone di montagne famose per la presenza di diverse bande criminali, il luogo infatti si presentava perfetto per costruire nascondigli difficilmente raggiungibili se non attraverso sentieri nascosti ai più. La prima parte del viaggio fu piuttosto piacevole, in groppa a Konji, la quale non vedeva l’ora di rivedere Shiltar, riuscirono a portarsi quasi a metà strada quando una violentissima tempesta di sabbia li investì bloccando l’animale nel proseguire. Rimasti a piedi i due furono costretti a procedere a piedi, la tempesta infuriava attorno a loro, erano completamente immersi in un inferno di sabbia, nonostante gli occhiali protettivi abbassati sugli occhi Hoshi non riusciva a vedere nulla oltre il suo naso. Inoltre il vento che li stava percuotendo era devastante quanto quello di Gin, il ragazzino era costretto ad utilizzare costantemente ogni fibra muscolare per restare in piedi, non riuscendo il più delle volte.

    -Dannata tempesta di sabbia.. ora ci penso io!!!-


    Sicuro delle sue possibilità il Chikuma inspirato profondamente lasciò scatenare un violento anticiclone attorno i due riuscendo tuttavia a placare la furia del vento per solo qualche secondo, le sue capacità innate sembravano non essere ancora abbastanza sviluppate per fronteggiare una forza della natura come quella. La furia della tempesta imperversava contro il moccioso che a stento riusciva a stare in piedi, spesso il vento e la sabbia avevano la meglio scaraventandolo a terra trascinandolo per diversi metri. Mentre lottava per la sua stabilità Hoshi osservava Shiltar che seppur indispettito dalla sabbia non faceva una piega davanti a quella tempesta, il corpo del Kaguya era temprato e forte, un vento del genere non avrebbe mai avuto la meglio su di lui. Bastarono pochi minuti ai due per non capire più dove si trovavano.

    -Accidenti ho perso l’orientamento.. PTUUU!!!.. Bleah che schifo ho mangiato la sabbia!!!..-


    Il rosso non capiva più dove diavolo si trovava, non poteva tuttavia perdere tempo ed aspettare che la tempesta smettesse di spirare, conosceva bene il deserto e sapeva che eventi naturali come quelli potevano durare diversi giorni. Era proprio in situazioni del genere che il ragazzino non doveva perdere la concentrazione, era consapevole delle sue capacità, non restava altro che metterle alla prova. Vista, udito, tatto, olfatto e perché no anche il gusto si sarebbero rivelati fondamentali per uscire da quel turbine. Non era la prima volta che il giovane allenava i sensi, durante le sue avventure era riuscito ad affinare la vista in maniera perfetta portandola ai livelli di un falco, i suoi allenamenti sul lancio di armi e controllo avevano affinato oltre all’equilibrio anche la coordinazione mano occhio creando una perfetta simbiosi. Aveva bisogno di indizi ed il primo poteva venire solo ed unicamente dalla sabbia che gli vorticava attorno, tirata fuori la lingua dalla bocca il rosso lasciò che la sabbia si appiccicasse ad essa, mangiare sabbia non era certo il suo hobbie preferito ma in quelle circostanze non aveva scelta. La concentrazione dello shinobi si focalizzò al massimo sulla percezione del gusto era estremamente difficile sentire qualcosa in particolare su dei senplici granelli di sabbia ma doveva riuscirci, nel silenzio della sua mente qualcosa riaffiorò ricordandogli il sapore di una strana pianta che era stato costretto a mangiare in circostanze poco piacevoli durante uno dei suoi spostamenti. Sapeva bene che quel tipo di pianta cresceva solo ed esclusivamente in una zona montuosa poco distante da dove si trovavano, ora non restava che capire in quale punto era situata la zona per orientarsi verso la destinazione da raggiungere. Questa volta il giovane Hoshi lasciò al tatto il compito di trovare la via, miliardi di granelli di sabbia continuavano a schiantarsi contro le parti di corpo scoperte dai vestiti punzecchiandolo costantemente. Doveva assolutamente capire di quale vento si trattava, chi era il responsabile di quella bufera di sabbia, il Chikuma conosceva piuttosto bene il deserto e soprattutto i venti che lo battevano costantemente. Concentrato sulla percezione sensoriale cutanea Hoshi rimase in silenzio cercando di capire la direzione di quel vento così imprevedibile, ogni vento nasceva da un preciso punto ma si muoveva in maniera diversa l’uno dall’altro, quello in cui era immerso lo conosceva e l’indizio che aveva scovato in precedenza ne dava conferma.

    -Credo di aver capito più o meno la direzione che dobbiamo prendere.. dobbiamo muoverci in quella direzione camminando controvento.. attento ai mulinelli che si creano ogni tanto!..-


    Detto ciò il rosso sarebbe ripartito mantenendo costantemente vigili i cinque sensi, tra tutti la vista e l’udito erano quelli che per la maggiore venivano messi alla prova, lo sguardo del Chikuma era sempre spinto al massimo per riuscire a vedere in mezzo a quella confusione, inoltre l’udito e le sue orecchi stavano vigili cercando di baipassare il sottofondo ventoso per carpire rumori molesti come quelli emessi dai scorpioni giganti che popolavano quelle zone. Smistare tutti quei rumori da quel frastuono ventoso non era impresa semplice, la concentrazione richiesta andava ben oltre alle sue attuali capacità senza considerare l’enorme fatica che il ragazzino stava compiendo soltanto per rimanere in piede senza dover buttarsi a terra e strisciare come un serpente. Sperava che la tempesta potesse dar tregua anche solo per qualche minuto ai due, più si immergeva nella sabbia rabbiosa più si rendeva conto di come tutti i suoi sensi si stavano affinando adattandosi alla situazione estrema, anche l’olfatto inspiegabilmente si era affinato riuscendo a captare odori tra la sabbia che fino a poco prima sembravano inesistenti, si stava rendendo conto che il vento portava con se più informazioni di quel che pensava, ogni suo gesto ogni suo cambio di direzione lo stava conducendo inesorabilmente verso la meta del suo pellegrinaggio, sembra quasi che anche il suo sesto senso si fosse risvegliato. Il camminare contro vento inoltre dopo alcune ore era diventato inspiegabilmente più semplice anche se l’intero corpo sembrava intorpidito dallo sforzo disumano. Lentamente si stavano avvicinando alla meta, il rosso si chiedeva quali avventure lo avrebbero visto come protagonista questa volta.

     
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