Viaggio nell'ombra

[Kiri] | [TS]

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  1. Ao Yotsuki
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    Viaggio nell'ombra
    Una visita inaspettata...ma gradita...



    Quanto tempo era passato? Una settimana? Due? Il ragazzo non ne aveva idea. Ormai le giornate si susseguivano lente a Kiri, scandite solo dalla noiosissima routine ed dal continuo e ciclico sorgere e calare del sole. La locanda tuttavia continuava ad avere un costante aumento di clientela, forse dovuto anche al fatto che era l'unica a Kiri, e al giovane non poteva che far piacere anche perché ormai la trovava una valida valvola di sfogo e tenere occupata la mente lo aiutava a non sentire la noia ma, soprattutto, lo distoglieva dalla sua inattività come ninja.

    Non avrebbe mai pensato che la vita da ninja potesse piacergli così tanto: spionaggio, infiltrazioni ed eliminazioni di pericolosi criminali, sapevano renderlo felice come poche cose al mondo ed inoltre, sapeva, che ogni suo successo avrebbe dato quel qualcosa in più al suo villaggio, rendendolo orgoglioso di farne parte ed essere partecipe della sua crescita.
    Si, qualcosa era cambiato nel cuore di Ao Yotsuki, non sentiva più il male che aveva percepito tempo addietro, quel male del mondo che nessuno si occupava di eliminare ma che, riflettendo, si rese conto fosse solo lo sconforto di un suo "periodo no" che si manifestava troppo esageratamente. Ma molto più probabilmente era stato il suo contatto con i ninja di Kiri, con Fujiko in particolare, a far capire lui quanto per ogni singolo ninja fosse importante il proprio villaggio, con qualche eccezione naturalmente.

    Come ogni mattina, da quando il Mizukage gli aveva concesso il permesso di riaprirla, Ao si diresse verso la locanda per accogliere il corriere con la merce proveniente dal porto. Ormai, dopo gli avvenimenti con Fujiko, non aveva più problemi a contrattare con i mercanti, riuscendo a concludere le trattative senza lamentele, anzi, con un enorme sorriso da parte dei mercanti e di Ao stesso, il che era cosa rara.
    Dopo poche ore dallo scarico della merce arrivarono anche gli altri, i suoi amici, colleghi e compagni di vita che, insieme a lui, avevano preso a cuore le sorti della locanda, trovando l'uno nell'altro, una figura più simile ad un fratello o una sorella, anziché un capo o un collega.
    Tra gli schiamazzi e i litigi mattutini tra Sanji e Akira mi sentivo a casa e sperai che quel clima di amicizia non si sarebbe mai spezzato.
    La giornata continuò come al solito, clienti entravano e uscivano, trovando come Ao la locanda come una valvola di sfogo dal lavoro dallo stress o dai piccoli problemi quotidiani. La locanda ormai era questo ed Ao non poteva far altro che rallegrarsene.

    Intanto un uomo, dai capelli bianchi sebbene molto giovane, camminava per le vie di kiri, diretto alla locanda per parlare col gestore di questioni che, dal volto dell'uomo, non dovevano essere molto gradite ma che, suo malgrado e, a causa del suo ruolo, avrebbe dovuto riferire e, in seguito avrebbe dovuto risolvere. Una volta arrivato davanti alla Tana del Lupo Ubriaco vi entrò senza esitare.

    All'entrata di quell'uomo nella locanda calò il silenzio. Tutto sembrò fermarsi intorno alla figura albina mentre si avvicinava al bancone diretto verso il proprietario della locanda, intento a pulire i boccali di birra. Vedere quella persona tanto rispettata e forse anche temuta nella locanda aveva fatto preoccupare tutti all'interno della stessa, tutti meno che Ao che, alla vista del ninja, rispose con un ampio sorriso. « Salve Mizukage è un piacere rivederla... » Ma il capo del villaggio a quanto pare aveva fretta di parlare di questioni importati e a conferma di ciò chiese al locandiere di sedersi con lui in un posto riservato, avrebbero dovuto parlare di cose importanti. Il genin non se lo fece ripetere due volte, chiamò Sanji bussando alla porta della cucina, dando al cuoco il comando. La presenza del Mizukage era un onore ma, dopo la visita dell'amministratrice, avevano tutti capito che visite così illustri non avevano buone notizie con loro.

    "Ao, come vanno gli affari? Spero tutto bene, anche se, purtroppo, devo chiederti se vuoi allontanarti un pò da qui, per una missione." esordì il ninja, una volta che si fossero seduti. Ao da parte sua cercò di nascondere una risata all'idea che quella del Kage fosse soltanto una visita di piacere. Tuttavia il giovane non poteva rifiutare, nè dir di no al Kage che tanto benevolmente aveva concesso lui l'enorme regalo che era la locanda, ma non era solo questo; la noia di quei giorni finalmente si sarebbe infranta e, di sicuro, di netto. Il giovane acconsentì con un evidente segno di approvazione e chiese al Mizukage di continuare e esporre i dettagli della missione "Un seguace di Hayato Tokugawa mi ha chiesto un genin per aggiungerlo al loro clan, per così dire, e come scusa c'era la necessità di ripulire, da non so cosa, delle grotte sul versante orientale dell'Isola.
    Alla fine, ho imposto loro che mi sarei occupato io di introdurre un genin a quel loro mondo, se fosse stato interessato, mentre risolvevamo questa piccola missione.
    Quindi, Ao, ti chiedo: vuoi tentare di acquisire il potere di una kinjutsu legata alle tenebre, anche se non so dirti esattamente di cosa tratti e legarti in questo modo ai Tokugawa?"
    Gli occhi di Ao si spalancarono, facendo trasparire uno sguardo misto di stupore e di curiosità. Non solo il Kage stava chiedendo lui di partecipare ad una missione, gli proponeva anche di apprendere qualcosa che di sicuro andava oltre ogni sua immaginazione e questo lo incuriosiva troppo. « Mi faccia capire...oscure caverne da sgomberare, un clan che richiede un ninja ed una Kinjutsu misteriosa...cosa stiamo aspettando? »
    L'evidente sorriso entusiasta di Ao faceva intuire molto su quale fosse la sua risposta. La curiosità era uno dei suoi pregi migliori, ma anche uno dei suoi difetti.
     
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14 replies since 26/5/2010, 22:13   336 views
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