Viaggio nell'ombra

[Kiri] | [TS]

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  1. "Geordie"
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    Underdark
    2 o 3?



    Il puzzo di interiora di insetto continuava a permeare il cunicolo della caverna, mentre il giovane Kiriano si rendeva finalmente conto del suo operato, provando una sorta di soddisfazione sadica per aver compiuto un gesto così tanto istintivo e così istintivo. Quella Kinjutsu faceva apposta per lui. Dello stesso parere sembrò esser Shiltar che, nonostante non potesse vedere, si era reso conto quanto lo Spettro fosse finalmente entrato in sintonia con la tecnica e quanto fosse stato capace di annientare quegli schifosi insetti. Di sicuro non ne era stupito ma, forse, aveva finalmente trovato un Genin degno di un po' di considerazione.


    Ora procedevano rapidi nei cunicoli, con i sensi allerta pronti ad intercettare qualunque suono estraneo che non fosse il rumore dei loro passi o il soffio del loro respiro. La caverna si faceva sempre più buia e persino le capacità visive del Genin sembrarono vacillare a quella innaturale oscurità senza rendersi conto che, di li a poco, sarebbe diventato completamente cieco ed indifeso. Nel frattempo tuttavia, lo spettro si godeva lo spettacolo dell'oscura caverna, visibile soltanto tramite la sua particolare e nuova vista. La composizione mineraria della caverna donava alle sue pareti uno strano luccichio, visibile solo agli occhi del Genin, lasciandolo estasiato. L'umidità della caverna tuttavia rendeva la stessa insopportabile. L'aria era pesante e le difficoltà a respirare, dovute anche all'aria ormai satura del luogo, rendevano quel luogo spossante e l'oscurità iniziava a farsi fin troppo fitta anche per gli occhi del genin. E' un'impressione mia, o ho sentito una specie di miagolio? chiese Shiltar, non rendendosi conto che il suo udito era molto più fine di quello del genin che, tuttavia, si limitò a far spallucce, continuando a seguire il Kage.
    Man mano che si muovevano negli angusti cunicoli i sospetti di Shiltar si fecero sempre più veritieri, ed anche il genin ora riusciva a sentire ciò che sembrava essere un verso di un piccolo felino, Shiltar ancora una volta aveva avuto ragione.
    Il perché un cucciolo di felino fosse in un luogo angusto e pericoloso come quello era davvero un mistero, un mistero anche era come fosse riuscito a sopravvivere in quello che a tutti gli effetti aveva le caratteristiche di un inferno. Ma il problema ora non era quello. Altri due enormi insetti d'ombra, scarabei uguali a quelli poco prima annientati dal genin, si stavano pericolosamente avvicinando al cucciolo, forse ignari delle due silenziose presenze che li stavano guardando.
    Un brivido di paura percorse la schiena di Ao, una paura che non riusciva a capire. Non era paura per se, aveva affrontato quelle bestie già una volta, che fossero due semplificava la cosa e la presenza del Mizukage non faceva altro che infondere in lui fiducia e sicurezza. Ma allora a che pro questo suo sentimento? Da cosa era scaturito?
    Se ne sarebbe presto accorto, ma prima avrebbe dovuto annientare quegli insetti nel modo più veloce possibile. La nube venefica sembrava essere la scelta migliore, avrebbe indebolito abbastanza i due mostri, ponendo rapidamente fine al conflitto. Stia indietro... sussurrò a Shiltar, facendo intendere l'azione che avrebbe intrapreso, di sicuro sul Kage la nube non avrebbe sorbito effetti chissà quanto evidenti, tuttavia meglio non rischiare. Dopo di che camminò sulla parete della caverna arrivando quasi a toccare il soffitto, ricolmo di stalattiti. Da li avrebbe lanciato la sua offensiva.
    Le mani si mossero veloci a compiere i due sigilli e il petto si gonfiò colmo di chakra e pronto ad espellere il veleno all'interno di esso.


    NO!


    Un urlo nella sua mente, forte e imperativo, che per un attimo blocco le sue azioni, ma solo per poco. Il petto si sgonfiò violentemente ed una tecnica venne lanciata. La riuscita della stessa non venne messa in dubbio un istante tuttavia il suo effetto sembrò esser diverso.
    Al posto della nuvola venefica si materializzò un arto nero che, da un'ombra vicina ad uno dei coleotteri, colpì il primo nell'addome facendolo sobbalzare senza provocare molti danni, ma provocare danni non era nelle intenzioni di Ao. I coleotteri si voltarono velocemente intercettando subito il ninja che muoveva giocosamente le mani in forma di saluto. L'espressione del suo volto era cambiata, ora le iridi erano ben visibili e il sorriso sul suo volto faceva intuire che era tornato quello di prima e non il cupo spettro di se stesso, ma come ci era riuscito?

    Intanto i coleotteri dispiegando le trasparenti ali si lanciarono alla carica verso il loro obiettivo, forse troppo avventatamente, ma di fatto l'intelligenza non era una delle caratteristiche portanti di quella specie.
    Quando furono a pochi metri dal ninja ormai non avevano più scampo. Il ninja si lasciò scivolare sulla parete, annullando la presa che il chakra faceva sull'umida parete e la gravità fece il resto. Il ninja cadde, ma agilmente riuscì a girarsi, dando la schiena al pavimento che si avvicinava sempre di più. Non ci mise troppo a riprendere aderenza sulla parete, e fu rapido nel farlo e, prima che i coleotteri sbattessero contro di essa, lanciò un'altra tecnica. Rapido e veloce soffiò dopo aver composto le due posizioni delle mani ed dalla sua bocca fuoriuscì una nuvola di fumo nera come le ombre che lo circondavano, che andò a ricoprire entrambi i coleotteri in carica, occultandoli completamente alla vista dello shinobi di Kiri, che rimase fermo sulla parete, dritto e con le braccia conserte.

    Dall'alto i coleotteri caddero, storditi dal potente impatto, il cui potenziale venne incrementato dalla nube venefica dei coleotteri che, indeboliti del tutto non avrebbero potuto fare altro che cadere al suolo, passando ai lati del giovane kiriano, che li segui, camminando sulla parete per poi lasciarsi andare quando l'altezza fosse stata abbastanza ridotta per evitare che si rompesse le gambe. Ora, accanto ai due insetti si preparava a sferrare il colpo finale. Avevano pesanti ferite sul cranio ed uno di loro aveva una tenaglia rotta, erano visibilmente sofferenti.
    Bastò un colpo netto per far si che il loro respiro si fermasse per sempre.

    Si mosse poi verso la sua mano d'ombra che, dopo l'attacco, si era mossa avvolgendo il felino, non facendolo scappare. Una volta che Ao vi fu vicino la mano d'ombra si dissolse e finalmente si poté chiarire l'identità del felino. Era nero, con gli occhi gialli, il pelo era lucido ma il cucciolo tremava spaventato e paralizzato dalla paura sembrava non riuscire a muoversi. Ao si abbassò cercando di vedere se fosse ferito, ma sul liscio pelo dell'animale non c'era alcun tipo di macchia di sangue, tuttavia sembrava spossato e scosso ed Ao rimpianse di non aver portato del cibo con se, ma comunque poteva fare qualcosa. Dalla sacca prese un piccolo tonico, un tonico di ripristino, che se non del tutto, avrebbe fatto stare meglio il cucciolo, che dopo un po' di titubanza ed un morso, accettò il tonico dal ninja, riacquistando visibilmente le forze, rimanendo comunque sempre diffidente e impaurito. Mizukage è un cucciolo di pantera... affermò con una voce che pareva esser tornata alla normalità. Era forse stata la visione della pantera a farlo tornare in se, oppure l'effetto della tecnica stava svanendo? Non era importante in quel momento ed Ao non si preoccupò neanche di chiederlo a Shiltar, troppo preso ora a prendersi cura del piccolo e indifeso felino.
    Levatosi il mantello avvolse il cucciolo al suo interno, per tenerlo al caldo e farlo sentire al sicuro, dopo di che, prese un altro tonico e lo ingerì. Aveva utilizzato troppo chakra, si era fatto prendere la mano dai suoi nuovi poteri e non poteva lasciarci le penne prima che la missione non fosse terminata.



     
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14 replies since 26/5/2010, 22:13   336 views
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