Vecchio Palazzo dell'Amministrazione

[Amministrativo]

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    I Guardiani del Fuoco








    Dopo qualche minuto d’attesa la segretaria personaletumblr_nkwx7y1qxC1sase9zo8_500 dell’Hokage sarebbe uscita dall’ufficio dello stesso, composta e quasi sospesa in un area di fredda professionalità, solo la gonna lievemente sgualcita tradiva una lieve distrazione frutto di chissà quale evento, che venne prontamente rimessa in ordine con un solo piccolo gesto.
    Si meravigliò nel vedere Atauke in attesa.

    Oh, immagino stia aspettando il Juudaime.

    Chiese con tono gentilmente formale.

    Sarebbe dovuto passare agli sportelli all’ingresso, l’avrebbero avvisata che l’Hokage sarebbe dovuto uscire qualche minuto prima del suo arrivo.
    Può scegliere se attendere qui o recarsi nei sotterranei, nonostante i suoi impegni richiedano la sua presenza non penso necessiti di concentrazione tale da non potervi prestare attenzione.


    Se avesse seguito il consiglio della fredda segretaria che di li a pochi secondi si sarebbe ritirata per portare avanti il suo lavoro, avrebbe notato che per la via che portava ai sotterranei c’era un certo movimento, o quantomeno, era movimentato per essere il corridoio che portava ai sotterranei.
    Se gli fosse venuta in mente l’idea di seguire una delle persone che muovevano verso la sua stessa direzione l’avrebbe portato in una zona dell’amministrazione mai vista, a giudicare dal percorso fatto pareva fossi circa a metà del villaggio, seppur a svariati metri sotto la superficie. Il passaggio non sembrava di nuova fattura, ma era probabilmente stato restaurato di recente, si sentiva ancora nell’aria l’umidità tipica del cemento unita alla calce bianca che dava ai muri un aspetto immacolato.
    Si potevano notare ad intervalli regolari le cornici di alcune porte a scorrimento, di materiale metallico a giudicare da ciò che si poteva vedere, era ancorato mediante rivetti abbastanza grossi da sembrare borchie.
    Il corridoio si concludeva in uno slargo circolare di dieci metri di diametro, una mezza sfera nel cui pavimento ne era stata scavata una seconda, ma più piccola, in grado di ospitare un piccolo specchio d’acqua di un metro di diametro e tre posti a sedere su delle poltrone avvolgenti i cui cuscini parevano fatti del medesimo liquido che per chissà quale artifizio riusciva a mantenere la propria forma.
    L’Hokage era insieme a tre bambini, poco meno di adolescenti, parlavano fitto e dal tono pareva li rassicurasse in proposito di qualcosa, non era chiaro se fossero maschi o femmine, la pelle bianca ed il taglio di capelli li rendeva estremamente simili nonostante l’essere gemelli già aiutasse in tal senso.
    Indossavano una tuta bianca che dalle costolature verticali pareva essere imbottita, sulla schiena erano invece presente una fila di quelli che parevano essere spinotti per l’aggancio a qualcosa.
    Al segnale di un addetto al controllo delle postazioni i tre levarono il capo, nuovamente intimiditi da ciò che li aspettava , furono le mani di Raizen a distrarli dalle preoccupazioni.

    Non vi preoccupate, siete nati per questo.

    I tre sorrisero, era ancora presente un ombra di insicurezza, ma un sospiro parve rendergli da forza necessaria a portarli alle loro postazioni senza indugi.
    Quando si disposero nelle sedute ci volle qualche minuto prima che la pozza davanti a loro si agitasse dando origine ad una semisfera traslucida che iniziò ad ingrandirsi progressivamente ed a velocità crescente, esitò qualche secondo arrivata al margine della sfera scavata prima di riprendere ad accrescersi rapidamente[Barriera di Individuazione Perpetua] , ad una velocità difficilmente percepibile quando il gruppo gli shinobi ne vennero investiti riuscirono chiaramente a sentire che qualcosa li aveva connessi[Comunicazione Mentale] ai tre Guardiani. Un efficace sistema di comunicazione, anche tra gli Shinobi connessi mediante i Tre, che tuttavia avrebbe sempre e comunque avvertito l'Hokage prima di dare allertare l'intero villaggio o passare comunicazioni, di modo che solo colui a cui dovevano fedeltà potesse decidere quando, come e cosa comunicare. Loro dovevano fedeltà solamente a Raizen, l'unico che poteva avere controllo sull'intero villaggio, ma questo non era dato saperlo.
    L’Hokage sorrise: Konoha era più sicura da adesso[Avvenuto utilizzo competenza Ryo].
    Si voltò con uno strano sorriso sul volto, vedendo finalmente Atasuke.

    Oh, ciao.

    Disse quasi sorpreso.

    Ti serviva qualcosa?

    Chiese mentre iniziava a girare per la stanza osservando i tre ragazzetti, parevano essersi calati in un sonno profondo, iniziando a vivere la vita di un intero villaggio, nella piccola pozza l'acqua tornava piatta, come uno specchio.
     
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