Vecchio Palazzo dell'Amministrazione

[Amministrativo]

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  1. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    La Nuova Via 四

    ~Il succo del Discorso~


    L'Hokage era un'idiota, o almeno questa era l'immagine che costantemente si sforzava di mostrare di se davanti all'Uchiha. Sembrava quasi che ci provasse gusto nell'apparire come il classico stupido bulletto della scuola, convinto, forse, che la sua stazza o la sua carica lo rendessero un'intoccabile perfettino. Ma in fondo, come tutti i bulletti, un giorno si sarebbe dato una regolata, o ne avrebbe pagato le amare conseguenze.

    “Oh, piccino mio, nessuno avrebbe il coraggio di entrare nel mio ufficio senza permesso, credimi. Ma dimmi, sembri esperto nel campo, non mi dirai che Sougo fa le cosacce tra i tuoi rapporti mentre non sei in ufficio? Lo sapevo che c’era del feeling tra voi, vi guardate sempre in modo così appassionato. Ehhh! L’amore non ha confini!”

    °Mai quanto la tua stupidità, questo è chiaro°


    Non concesse all'Hokage il piacere di bearsi del fastidio che stava provando nel sentire quelle ennesime battute di quart'ordine, divertenti, forse, per le piattole.
    Rimase impassibile, lasciando scivolare oltre quelle parole senza fondamento e senza senso, come anche gran parte del discorso successivo. Se l'hokage voleva credere che nessuno avesse notato quanto accaduto al gate, benissimo, era libero di credere quello che voleva. Per quanto riguardava il fatto che “nessuno” avesse sporto lamentele, meglio ancora, alla prossima discutibile azione pubblica l'Uchiha e nessuno dei suoi avrebbero anche solo lontanamente pensato di alzare un dito. Se davvero l'Hokage era convinto delle sue parole, non c'era motivo per l'Uchiha di dannarsi oltre l'anima per fare un lavoro che evidentemente non serviva a nulla.
    Non potè tuttavia evitare di ribattere all'ultima espressione dell'Hokage in merito alle condizioni del ragazzo, che malgrado le apparenze, evidentemente indossava abiti di gran lunga costosi, cosa che probabilmente giustificava la forte economia con cui era arredato quel luogo.

    «Immagino... Ma sapete, non sono mai stato un esperto di abiti, quella è decisamente la specialtà di Shizuka... Quindi non sono in grado di valutare quanti stipendi abbiate speso per fornire quella tuta... Tutto quello che ho potuto vedere e riconoscere era un ragazzino, pallido quasi quanto uno spettro, tremolante ed emaciato... Non sarò un medico, ma le mie conoscenze mediche di base, ecco, non mi fanno pensare ad un pieno ritratto della salute...»

    […]


    Per loro fortuna, una volta rientrati nell'ufficio, Raizen evitò che la donna potesse in qualche modo ribattere alle parole dell'Uchiha, abbaiando prima contro la stessa e poi sfoandosi verso l'Uchiha che si stava comodamente adagiando sulla sedia e che guardò il colosso con aria decisamente sorpresa, sorpresa che rimase anche nel suo tono al rispondere a quella secca e decisa affermazione.

    «Strano, eppure non ho praticamente mai di che discutere con tutto il resto del villaggio... Evidentemente ci deve essere qualche problema di comunicazione con i vostri sistemi amministrativi, o meglio, con i vostri addetti... Eppure, come Shizuka vi confermerà, non ho mai avuto nulla a che ridire con la squadra medica o con i guardiani... Eppure sono a contatto con loro quasi ogni giorno...»


    Lasciò il discorso in sospeso, evitando di fare troppe pressioni all'Hokage, prima di iniziare ad esporre, come richiesto, ciò che aveva in mente.
    Al termine dell'esposizione, Raizen si mostrò dubbioso, particolarmente dubbioso, cosa che l'Uchiha, in tutta onestà non si aspettava.
    Ascoltò quindi con attenzione, rimanendo ferreo, impassibile alle supposizioni dell'Hokage. Da un lato aveva ragione, la Shinsengumi rischiava di prendere un posto parecchio importante e di “minare” la carica del kage, anche se, essendo un gruppo approvato dal kage stesso, quel discorso non aveva neppure troppo senso.
    Ad ogni modo, Atasuke non meditò troppo sulle parole di Raizen, in fondo tutto ciò che voleva era costruire il suo dojo e creare una sua squadra, l'eventuale riconoscimento, più o meno ufficiale che fosse con relative cariche era una scelta del kage ed alla fine non avrebbe importato minimamente.

    «Comprendo il dubbio, tuttavia, non accetto repliche sul nome, è stato scelto con un motivo ben preciso. In merito ai rapporti, non credo sia necessario sottolineare l'ovvio. Se avessi voluto tenere dei rapporti segreti avrei direttamente tenuta segreta la squadra evitando addirittura di portare qui questo discorso e questa proposta»


    Rispose con uno dei suoi soliti sorrisi, pronto a procedere con la seconda parte delle rassicurazioni che evidentemente l'Hokae necessitava di avere per dargli il suo benestare o per negarglielo definitivamente.

    «In merito agli Anbu, come già avevo accennato, non ho la minima intenzione di sostituirmi a loro, ne di creare una seconda squadra speciale a tutti gli effetti. Noi abbiamo i nostri compiti e loro hanno i loro. Non sono qui a voler rubare il lavoro a nessuno, ne ho già fin a sufficenza. Ammetto che posso essermi spiegato male su questo punto, ma era per dare, in un certo senso, una definizione decisa del compito che voglio assegnare alla mia squadra, ovvero quello di coadiuvare i guardiani, ed eventualmente anche il gruppo degli Anbu, che immagino si sia rinvigorito ultimamente vista la preoccupazione che avete nei loro confronti.
    Tornando alla questione principe, come ben saprete è da parecchio che il corpo dei guardiani operava a protezione del villaggio sulle mura ed all'interno, avendo inglobato, per così dire, il corpo della polizia, un tempo esclusiva, o quasi, degli Uchiha. Quindi mi perdonerete se mi trovo dubbioso su questa vostra affermazione... è da quando entrai nei guardiani sotto il comando di Drake che il corpo pattuglia mura, villaggio e territori limitrofi, Otafuku compresa... Quindi perchè ora sembra che questo servizio non sia più ufficialmente conosciuto?»


    Sondò il kage, estraendo dalla manica una delle sue carte, in cui fece fluire una minima quantità di chakra prima di porgerla al colosso, in modo che potesse leggerla.

    «Ad ogni modo, questa è una prima lista di nomi che avevo intenzione di valutare ed eventualmente reclutare in squadra. Ogniuno di loro ha delle ottime capacità, la fierezza necessaria e soprattutto una fedeltà al villaggio senza eguali. Non nego la possibilità che si aggiungano altri elementi in futuro, anzi, spero di poterne reclutare ancora con il tempo...»


    Leggendo con la dovuta attenzione, l'Hokage si sarebbe reso conto di quanti nomi gli suonassero familiari. Alcuni di loro erano guardiani del villaggio, altri erano ninja di “poco conto”, semplici genin ed alcuni addirittura ancora degli studenti, ma tutti avevano una linea che li accomunava: La fedeltà verso il villaggio ed una condotta onorevole, fatto salvo per Sougo, il quale, sulla carta non aveva grandi doti di “onore”, ma se era nella lista, evidentemente qualche pregio su quel fronte doveva pur averlo.

    «... detto questo, se non volete che la Shinsengumi operi “ufficialmente”, nulla in contrario, non lo farà. Come vorrete, sarà una “mia squadra speciale” e come tale opererà sotto il mio diretto comando, anche se in effetti nulla cambierebbe a livello pratico, dato che il comando di tale squadra sarebbe comunque rimasto tale. Ad ogni modo, non vedo per quale motivo, dopo tutto questo pugno di ferro, dopo tutte le restrizioni ed i controlli che state applicando ovunque, vi spaventa che ci possa essere un gruppo nato nel villaggio e dal villaggio in supporto dei corpi già esistenti, o, secondo la specifica originale, un reparto della polizia, mi si passi il termine, “speciale”, anche se di speciale nulla ha se non di essere composto dall'elite che vorrà farne parte»


    Fece una breve pausa, prima di riprendere con calma il punto finale del discorso.

    «In merito alla solidità delle mura, mi spiace, ma non sono così concorde. È vero, un muro solido resiste ad un'attacco potente, tuttavia, un muro solido non riesce anche ad impedire le infiltrazioni d'acqua... Spero abbite compreso quello che intendo dire, perchè per quanto possa fidarmi del vostro piano e della vostra alleanza con il Loto, temo che difficilmente le altre associazioni, radicate da tempo, siano state tagliate fuori con tanta facilità, per quanto non sia poco ciò che è stato fatto. Ecco il perchè di una squadra aggiuntiva atta a proteggere l'interno, ed è per questo motivo che, finchè agirà all'interno, ho intenzione di tenerla segreta, giusto quanto basta per individuare le infiltrazioni d'acqua, prima che queste scavino nuovi rigoli nella roccia delle mura prima che i vecchi vengano chiusi. Tutti conoscono i guardiani, gran parte sanno della polizia e di tutto ciò che ruota attorno ai controlli, tutti sanno che esistono gli anbu e sfortunatamente la notorietà di un corpo, a lungo andare ne crea una forte nomea e come ogni nomea, spesso giunge prima ancora di chi la porta con se. Alcuni conoscono i torturatori, ma il loro operato è decisamente più celato, rinchiuso nelle viscere delle prigioni e delle sale di tortura, ma nessuno sa della Shinsengumi. E non esiste persona meno sospetta della persona di cui nemmeno sai l'esistenza... Chi mai potrebbe sospettare di qualcosa che non esiste?»


    E concluse. Il suo scopo non era ricevere, come temeva il kage, un ruolo pubblico, o delle autorizzazioni oltre alla norma. Semplicemente Atasuke voleva da lui l'autorizzazione a creare quel corpo e la possibilità di sfruttarlo a vantaggio del villaggio senza che questi gli si rivoltasse contro alla prima occasione di conflitto con l'associazione mafiosa sbagliata.
     
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