Vecchio Palazzo dell'Amministrazione

[Amministrativo]

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    Meditazione





    Non ebbi neanche il tempo di vedere il colpo partire che sentii un treno colpirmi tra collo e nuca, quando c'era da rimproverare Raizen certo non ci andava leggero.
    Il colpo mi aveva leggermente spostato in avanti, ma riuscii a recuperare l'equilibrio portando avanti la gamba destra per appoggiarci il peso, immediatamente mi coprii la nuca con entrambe la mani come a voler coprire il dolore che ne scaturiva.

    "Ma porco schifo!"

    Il kage sembrava essersela presa per l'esecuzione del mio lavoro.

    Ahahahahaha e così sei un sadico bastardo eh? Ragazzo mio te lo devo dire, ti avevo proprio sottovalutato!



    Disse Houkou , quasi ridendo.
    Massaggiai il collo e la nuca con la mano sinistra mentre il Juudaime andava avanti con la sua ramanzina.

    -Cerchiamo di essere chiari.-

    La voce era inizialmente flebile per il colpo subito, così tossii un paio di volte per schiarirla.

    -Intanto non ho strappato il radio a nessuno, l'ho semplicemente fratturato in maniera esemplare. In più mi pareva chiaro che fosse permesso l'uso di qualsiasi mezzo visto che una nostra amica aveva decapitato un altro delinquente legato alla donna il giorno precedente. Mi erano stati mostrati dei documenti firmati di tuo pugno che attestavano la validità della missione dei quali mi sono fidato. Vogliamo forse parlare dell'esame che mi hai fatto per il ruolo che ricopro? Ho fatto quello per cui il villaggio mi paga, né di più , né di meno.-

    Avevo smesso di massaggiarmi il posto che mi doleva, ma lasciai comunque lì la mano temendo in un secondo scappellotto.

    -Detto questo so che è inutile discutere con te e sono inoltre convinto che tu abbia ragione riguardo alla meditazione, perciò mi metto subito a lavoro.-

    Mi girai quindi Verso Hiro, quello era il nome del genin davanti a me, e dissi in modo scherzoso:

    -Non sai quanto ti è andata bene ragazzino, su dai, andiamo ad esercitarci.-

    Mi sedetti sul pavimento a gambe in crociate e, ancora una volta, ascoltai con attenzione le parole di Raizen, tutta l'arrabbiatura del momento precedente sembrava scemata, in fondo anche lui sapeva che non avevo agito in maniera del tutto sbagliata.
    Presi in mano il foglietto che mi venne porto e lo guardai attentamente riflettendo sui consigli che mi erano stati dati.

    "Una superficie adatta eh? mmm, ci posso lavorare..."

    Il chakra che avevo all'interno del mio corpo era amplificato dall'azione demoniaca, ma ne era anche turbato, quindi prima di cominciare il vero e proprio esercizio mi presi qualche istante per meditare, in modo da avere un afflusso continuo e regolare in tutto il corpo.
    Quando sentii di aver raggiunto uno stato di tranquillità spirituale cominciai ad eseguire l'ordine del juudaime, il gobi non sembrava avere intenzione di interferire, alla fine il fatto che io migliorassi le mie capacità era un fattore positivo anche per lui.
    Posizionai il foglietto sulla mia fronte e ve lo trattenni applicando pressione con l'indice ed il medio della mano destra, a quel punto chiusi gli occhi e cominciai a concentrare il chakra nel punto interessato.
    inizialmente richiamai il flusso energetico come per un normale impasto fine al potenziamento, ma quando percepii il chakra arrivare ed insinuarsi nel tessuto muscolare non ne fermai il percorso, come normalmente facevo per controllarne il potenziale, favorii invece la fuoriuscita di esso attraverso la cute, in modo che si riversasse sul versante apicale dell'epitelio.
    Utilizzai un metodo simile a quello che avevo imparato per la tecnica delle mani curative in modo da formare uno strato di chakra sotto il foglietto.
    Prima di tutto mi interessai nel renderne omogenea la forma, in modo che combaciasse con quella del foglietto, non volevo che fosse né più piccola, né più grande. Una volta che questo primo scalino fu superato cercai di plasmare la natura del chakra, da quella pura, di semplice energia, ad un settore più focalizzato, un po' come una cellula staminale che assume tratti sempre più specifici fino a divenire quella tipica di un tessuto.
    Lentamente sentii l'energia trasformarsi in forza aderente , più che questa aumentava di intensità più che la pressione esercitata dalle mie dita sul foglietto diminuiva, finché non lo lasciai del tutto e questo rimanne comunque incollato alla mia fronte.

    "Molto bene."

    Tentai un altri paio di volte di staccare e riattaccare il foglietto per prendere dimestichezza con il procedimento prima di dedicarmi all'intensità della forza che imprimevo.
    Se infatti per trattenere l'oggetto interessato fosse bastato imprimere una forza pari ad uno, ad esempio, sarebbe infatti stato uno spreco imprimerne un valore pari a dieci solo per paura che questo si fosse staccato.
    Una volta che mi sentii sicuro anche su quel procedimento provai ad aumentare e diminuire l'intensità della forza di attrazione, prima gradualmente e poi di scatto, simulando come se il peso del foglietto cambiasse.
    Non appena fui abbastanza sicuro delle mie capacità feci un cenno ad Hiro, che si avvicinò a me tentando di staccare l'oggetto dalla mia fronte.
    Con contentezza vidi che questo non venne via, anche se notai distintamente la forza attrattiva proveniente dal ragazzo, che fece infatti vibrare il foglietto, sembrava che entrambi avessimo raggiunto l'obiettivo desiderato, almeno per adesso
     
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